La logica dell’appr
ossimazione,
nell’arte e nella vita
a cura di
Aldo Colonetti e Gillo Dor
fl es 21 st Century .
FOUNDATION LA TRIENNALE DI MILANO PARTICIPATING MEMBERS MAIN PARTNERS
TECHNICAL PARTNERS
EDUCATION PARTNERS
INSTITUTIONAL PARTNER
DIGITAL IMAGING PARTNER
OFFICIAL PARTNERS
IN COLLABORATION WITH EXHIBITION TECHNICAL PARTNERS
Comitato scientifico della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano
Claudio De Albertis, Vicente González Loscertales, Silvana Annicchiarico, Andrea Branzi, Giorgio Camuffo, Andrea Cancellato, Luisa Collina, Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Kenya Hara, Stefano Micelli, Pierluigi Nicolin, Clarice Pecori Giraldi, Cino Zucchi.
Fondazione
La Triennale di Milano Consiglio d'Amministrazione
Claudio De Albertis – Presidente Clarice Pecori Giraldi
Gianluca Vago Carlo Edoardo Valli
Collegio dei Revisori dei Conti
Maria Daniela Muscolino – Presidente Barbara Premoli Giuseppe Puma Direttore Generale Andrea Cancellato Comitato Scientifico
Claudio De Albertis – Presidente Silvana Annicchiarico – Design, Industria e Artigianato Edoardo Bonaspetti – Arti visive e Nuovi Media Alberto Ferlenga – Architettura e Territorio Eleonora Fiorani – Moda
Affari Generali
Maria Eugenia Notarbartolo Franco Romeo Biblioteca, Documentazione, Archivio Tommaso Tofanetti Elvia Redaelli Claudia Di Martino Beatrice Marangoni
Attività Istituzionali ed Eventi
Laura Agnesi Roberta Sommariva Alessandra Cadioli Bianca Iannaccone Laura Macchia Mostre e Iniziative
Violante Spinelli Barrile Laura Maeran Eugenia Fassati Anna Premoli Antonio Rubinetti Progetti Istituzionali e Comitato Scientifico Carla Morogallo Luca Lipari Michele Andreoletti Servizi Tecnici Alessandro Cammarata Franco Olivucci Xhezair Pulaj Servizi Amministrativi Paola Monti Comunicazione Istituzionale e Relazioni Media
Antonella La Seta Catamancio Marco Martello Micol Biassoni Dario Zampiron Gianluca Di Ioia Stefano Lattanzi Giacomo Volpe Mediatori Culturali Biagio Adamo Andrea Bertin Luca Bonazza Serena Cantarelli Loredana Ferro Obler Luperi Valentina Martini Claudia Mazzoleni Adele Nicotra Monica Passoni Daniela Sala Andrea Scampini Rodrigo Torres Plata Paolo Villa
Partner per Arte e Scienza
Fondazione Marino Golinelli
XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano
Triennale di Milano Servizi Srl Consiglio d'Amministrazione
Carlo Edoardo Valli – Presidente Angelo Lorenzo Crespi
Andrea Cancellato – Consigliere Delegato Organo di Controllo Maurizio Scazzina Assistente del Consigliere Delegato Massimiliano Perri
Allestimenti Mostre e Museo
Roberto Giusti Cristina Gatti Servizi Tecnici Marina Gerosa Roberto Cirini Antonio Cosenza Hernán Pitto Bellocchio Clementina Grandi
Servizi Amministrativi
Anna Maria D’Ignoti Isabella Micieli Silvia Anglani Chiara Lunardini Paola Macrì Fundraising e Sponsorship Olivia Ponzanelli Giulia Panzone
Servizi al Pubblico e Ricerche
Valentina Barzaghi Lucilla Manino
Marketing e Progetti Speciali
Caterina Concone Valeria Marta Francesca Salone Gaia Salpietro Gabriele Savioli Stefano Bruschi Irene Magni
Fondazione Museo del Design Consiglio d'Amministrazione
Arturo Dell’Acqua Bellavitis – Presidente
Erica Corti
Maddalena Dalla Mura Barbara Pietrasanta Valentina Sidoti
Collegio Sindacale
Salvatore Percuoco – Presidente Maria Rosa Festari
Andrea Vestita
Comitato Scientifico
Arturo Dell’Acqua Bellavitis – Presidente Silvana Annicchiarico Marco Aime Matteo Bittanti Vanni Codeluppi Dario Curatolo Anty Pansera Direttore Generale Andrea Cancellato
Triennale Design Museum Direttore Silvana Annicchiarico Ricerche Museali Marilia Pederbelli Chiara Blumer Michela Gazziero Collezioni e Archivio del Design Italiano
Giorgio Galleani
Mostre, Iniziative e Attività Internazionali
Maria Pina Poledda
Comunicazione
Damiano Gullì
TDMEducation
Michele Corna
Ufficio Servizi Amministrativi
Marina Tuveri
Logistica
Giuseppe Utano
Laboratorio di Restauro, Ricerca e Conservazione
Barbara Ferriani – Coordinamento Rafaela Trevisan
Alessandra Vannini
A Cura di
Aldo Colonetti e Gillo Dorfles
Progetto e Realizzazione dell’Allestimento
Blumerandfriends, Matteo Borghi, Claudia Broggi, Tommaso Alessandrini
Assistenza alla Curatela
Anna Santi
Progetto Grafico
Giulia Dolci
Organizzazione
Violante Spinelli Barrile Eugenia Fassati Anna Premoli Antonio Rubinetti con Clara Angioletti
Produzione Allestimento
Roberto Giusti Chiara Gatti
Comunicazione
Antonella La Seta Catamancio Marco Martello Micol Biassoni Dario Zampiron Gianluca Di Ioia Trasporti E.S. Logistica srl Assicurazione Allianz Italia Partner Tecnici
Due Effe Illuminazione Srl Newsystem Srl
A Cura di
Aldo Colonetti e Gillo Dorfles
Coordinamento Editoriale Anna Santi Book Design Giulia Dolci Coordinamento Editoriale Triennale di Milano
Violante Spinelli Barrile con Anna Premoli
Redazione Testi
Antonio Rubinetti
Traduzioni
InEdita, Milano (Teresa O'Connel) NextEvent, Milano
Simon Turner La logica dell’approssimazione,
nell’arte e nella vita
02.04.2016 – 12.09.2016
La logica dell’approssimazione, nell’arte e nella vita
Introduzione
Introduzione
Dialogo fra Gillo Dorfles e Aldo Colonetti
Saggi teorici
La vibrazione delle cose — Fulvio Carmagnola
Approssimazione, imprecisione, imperfezione — Ugo Volli
Testo di progetto
Approssimativamente 29 oggetti (per difetto) — Blumerandfriends Contributi Architettura Fulvio Irace Mario Botta Renzo Piano Archivio Anna Santi Arte Gianluca Ranzi Luigi Sansone Cinema Gianni Canova Comunicazione Gianluigi Colin Cucina Alberto Capatti Gualtiero Marchesi Danza Virgilio Sieni Design Beppe Finessi Lorenzo Damiani Alberto Meda 17 23 35 45 53 65 67 69 72 75 78 82 84 86 89 89 92 94 96 Exhibit Design Franco Origoni Fotografia Giovanna Calvenzi Grafica Giancarlo Iliprandi Makers Matteo Devecchi Denis Santachiara Media Marisa Galbiati Vito Ingoglia Moda Giannino Malossi Elio Fiorucci Moreno Ferrari Museo Silvana Annicchiarico Musica Francesco Leprino Nuove Tecnologie Luca De Biase Michele Capuani Produzione Valentina Auricchio Rappresentazione Cherubino Gambardella Scrittura Arnaldo Pomodoro Tipografia Luciano Perondi Video Arte Studio Azzurro Apparati
Biografie degli autori Bibliografia essenziale 99 101 105 109 112 114 119 121 123 126 126 128 133 135 137 140 142 144 146 153 169
95 94 la logica dell'approssimazione, nell'arte e nella vita
Forse e chissà Beppe Finessi
Non avere certezze, coltivare i dubbi, credere nei forse e nei chissà.
Affidandosi, proprio per questo, a una ricerca paziente. Al mettere a fuoco idee e progetti attraverso suc-cessivi aggiustamenti. Basando le pro-gressive migliorie sulle tante verifiche fatte fino al giorno prima. Sicuri, an-cora, che domani si potrà, dovrà, vorrà cambiare idea.
Ci sono stati dei casi emblema-tici nella nostra storia, “nostra” leggi italiana, di record raggiunti crescendo su una sana pratica quotidiana, quella dell’approssimazione.
Franco Albini, che arriva al ca-polavoro della poltroncina Luisa, pro-dotta dai fratelli Ezio e Roberto Pog-gi, progetto premiato con il Compasso d’Oro nel 1955, dopo tanti anni di con-tinue verifiche, variazioni, calibrature, ogni volta ottenute attraverso nuove versioni, realizzate per case private e specifiche committenze (d’altra parte, come sempre scritto, molte delle icone del design italiano sono nate in origi-ne per puntuali occasioni di interni, e solo successivamente sono entrate nei cataloghi delle aziende di qualità), per le quali Albini progettava ogni cosa, oggetti compresi: così una versione precedente si trova già nella villa Pe-starini (Milano, 1938) e poi nell’Isti-tuto di dermatologia cosmetica Hotz (Milano, 1945), prima di approdare
nella bottega dei maestri ebanisti di Pavia nei primi anni cinquanta, dove troverà ulteriori momenti di perfezio-namento, prima di raggiungere il pri-mato di cui sopra.
Angelo Mangiarotti, che inizia nei primi anni settanta una riflessio-ne sull’incastro a gravità applicato al progetto di tavoli di marmo e pietra, sperimentazione che lo condurrà, at-traverso modelli successivi, a inanel-lare plurimi record, dal tavolo Eros in marmo (1971), con la gamba tron-co-conica e la porzione d’appoggio/ incastro tra gamba e piano corrispon-dente all’intera superficie circolare di contatto; al tavolo Incas in pietra se-rena (1978), con la gamba tronco-pi-ramidale e la superficie resistente solo su due dei quattro lati superiori; al tavolo Asolo in granito (1981), dove la gamba diventa una semplice lastra trapezoidale inclinata e le superfici d’appoggio sono ulteriormente ridotte ai due bordi arrotondati superiori. Una triade di capolavori costruttivi che da soli valgono la Laurea honoris causa in Ingegneria che il maestro ricevette nel 1998 dalla Technische Universität di Monaco, e che dimostrano come la continua elaborazione, ogni volta ri-partendo dai risultati acquisiti fino al giorno prima, sia l’unico modo – in-telligente ed efficace – di raggiungere traguardi non prevedibili fino a ieri.
Bruno Munari, che nel 1962 pro-getta la serie dei Sottovasi per Danese: una sequenza come un esercizio di sti-le, come una variazione sul tema, dove l’unica costante è la dimensione (20×60 cm), mentre i materiali e le forme del-le superfici di appoggio e dei manici cambiano ogni volta rispetto ai tanti
DESIGN
Corrado Levi, Casa per vacanze a Palau, 1993
materiali utilizzati, che vanno dalla canna di malacca al legno di violetta, dall’alluminio all’ottone, dal palissan-dro al marmo bianco, dal feltro al gra-nito, dal cristallo sabbiato all’ebano, in una continua verifica fatta di prove successive che portano a un inventario di possibilità, tutte differenti, ma dove ognuna sostiene l’altra, e tutte insieme diventano assolute.
Corrado Levi, che per la co-struzione di una Casa per vacanze a
Palau (1993) riprende nell’impianto
generale la struttura del tipico stazzo sardo, e arriva alla definizione di due dettagli salienti attraverso una succes-siva, moltiplicata e quasi infinita ri-cerca della forma più adeguata. Così, per risolvere il problema dell’errato posizionamento della canna fumaria
del camino nel soggiorno principale, in una notte insonne sul solo suppor-to disponibile a quell’ora, quello di un rotolo di carta da cucina, disegna come in trance n soluzioni sempre dif-ferenti, fino ad arrivare all’intuizio-ne della forma “esatta” che “brucia” l’errore delle maestranze con un gesto scultoreo in forma di una fiamma (che diventa quella del camino). Così, per bilanciare visivamente la forma asim-metrica di una trave in cemento armato (fatta in quel modo per sottolineare il profilo della montagna che caratteriz-za l’orizzonte naturale), immagina n versioni di un segno bianco sempli-cemente dipinto, che nella versione definitiva diventa una figura astrat-ta per non rimandare a nulla se non a se stesso.
Così anche i primattori qui pre-senti, da Riccardo Blumer – umilmen-te al servizio del progetto espositivo con una sempre intelligente idea di al-lestimento – che nel suo desiderio di “battere Robin Day” ha progettato nel corso dei lustri tante seggiole tecnolo-gicamente innovative, dove ogni volta il modello definitivo è stato raggiun-to dopo decine e decine di proraggiun-totipi, ad Alberto Meda, ingegnere baciato da talento, misura ed eleganza, che da tempo e in piena libertà – lontano dalle sirene del mercato – si permette sperimentazioni pure, che inseguono sogni che sono anche etici e politici; da Denis Santachiara, che da sempre declina per successive evoluzioni le possibilità offerte dalla tecnologia, ma sempre in un modo soft ed emoziona-le, a Lorenzo Damiani, che di questa maniera ha fatto tesoro e linfa per ogni suo gesto programmaticamente libero,
96 la logica dell'approssimazione, nell'arte e nella vita
lontano anni luce dalle logiche com-merciali che vorrebbero solo certezze e soluzioni definitive. Così evviva l’approssimazione, se vuol dire tutte queste imperfette meraviglie.
La sostenibile leggerezza del marmo
Lorenzo Damiani
La panchetta Foglio, presentata per la prima volta alla Fondazione Achille Castiglioni durante la mostra Lorenzo
Damiani. Senza Stile, nel 2012, e
rea-lizzata da Pusterla Marmi, è costituita da una struttura di legno sulla quale viene semplicemente adagiata una sot-tile lastra di marmo segata e successi-vamente rinforzata. Il foglio lapideo, apparentemente leggero come un fo-glio di carta, flette sotto il peso di un corpo sempre diverso generando forme simili e mai uguali; se un corpo pesan-te disegnerà una curva di marmo forse aderente alla struttura, il corpo di un bambino non riuscirà neanche a piegar-lo completamente. La struttura di legno sottostante rappresenta il garante del massimo risultato possibile di curva-tura della lastra, che potrà combaciare perfettamente con la struttura stessa o avvicinarvisi solamente.
Diverse sono le componenti che contribuiscono all’esito della flessione: il peso della persona prima di tutto ma, credo, anche la convinzione nel gesto stesso di sedersi. Il fruitore si ricorderà l’emozione di quando si è seduto per la prima volta, gli rimarrà il ricordo di questa sensazione sorprendente, come è successo anche a me: incredulo come san Tommaso, mi sono seduto prudente-mente e il marmo si è incurvato dolce-mente, senza rompersi.
L’idea comune e la tradizione rac-contano il marmo come un materiale duro e rigido: ne consegue la paura di adagiarsi e, magari, temere di rompe-re una lastra di marmo tanto sottile. Ci Copertina Inventario 01, 2010
Lorenzo Damiani, Foglio, Pusterla Marmi, 2012 Panca in marmo, 100 x 50 x 40 cm
Milan 2016 2 April — 12 September XXI T riennale Inter national Exhibition 21 st Century .
Design After Design
“Viviamo in mezzo all’approssimazione, diremmo quasi che senza approssimazione la nostra vita diventerebbe impossibile, e ancora maggiormente la nostra arte”: così scriveva Gillo Dorfles, in occasione del convegno in Triennale nel 1951, dedicato a De Divina Proportione, dove erano presenti Le Corbusier, Giedion, Nervi, Rogers, Zevi e i giovani Gregotti e Canella. Cosa è cambiato oggi, rispetto al tema intro-dotto da Dorfles, centrale nel rapporto tra il progetto e l’opera? Trasformazioni produttive, nuovi materiali, tecnologie avanzate hanno modificato il modo di progettare il mondo. Da sempre Dorfles, dagli anni cinquanta a oggi, ha messo al centro della sua ricerca la relazione tra la dimensione estetica e l’esistenza empirica delle cose.
La mostra è un percorso all’interno dell’approssima- zione, su cui si fondano i linguaggi espressivi di arte, architettura, cucina, danza, design, fotografia, moda, musica, etc. Le opere sono di: G. Basilico, M. Botta, J. Cage, G. Colin, L. Damiani, G. Devecchi, M. Du-champ, M. Ferrari, R. Filliou, E. Fiorucci, C. Gambar-della, G. Iliprandi, P. Manzoni, G. Marchesi, A. Meda, A. Milani, U. Mulas, F. Origoni, R. Piano, A. Pomodoro, D. Santachiara, Studio Azzurro, B. Vautier. In mostra anche 20 oggetti della vita quotidiana, selezionati da Blumerandfriends, apparentemente banali, forse ap-prossimativi, ma fondamentali per vivere: dal semplice metro alla matita, dal Post-It alla scopa fino ad arrivare alla falce. La logica dell’approssimazione consente, soprattutto oggi, l’evoluzione degli oggetti quotidiani, ma anche i nuovi linguaggi dell’arte.
Con i contributi di: S. Annicchiarico, V. Auricchio, Blumerandfriends, M. Botta, G. Calvenzi,
G. Canova, A. Capatti, M. Capuani, F. Carmagnola, G. Colin, L. Damiani, L. De Biase, M. Devecchi, M. Ferrari, B. Finessi, E. Fiorucci, M. Galbiati, C. Gambardella, G. Iliprandi, V. Ingoglia, F. Irace, F. Leprino, G. Malossi, G. Marchesi, A. Meda, F. Origoni, L. Perondi, R. Piano, A. Pomodoro, G. Ranzi, L. Sansone, D. Santachiara, A. Santi, V. Sieni, Studio Azzurro, U. Volli.