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Il fenomeno dell'escursionismo a Lucca

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Academic year: 2021

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I. INTRODUZIONE

Quella che mi accingerò a presentare è uno studio direttamente sperimentato da me sul fenomeno dell’escursionismo nella città di Lucca. Perché la scelta di Lucca per studiare questo fenomeno?

Sono 2 le ragioni:

 La prima perché ho abitato e vissuto circa due anni a Lucca e ho potuto conoscere in modo approfondito i luoghi di interesse turistico.

 La seconda ragione perché d’accordo con la provincia di Lucca ho sostenuto uno stage di circa 4 mesi con l’obiettivo di analizzare il fenomeno dell’escursionismo, il quale non era presente nelle loro ricerche.

Innanzitutto è necessario fare una breve premessa sul fenomeno turistico nel quadro del turismo internazionale e successivamente quello relativo alla Toscana, in modo da poter comprendere meglio le dinamiche che il turismo presenta in questa regione.

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II. Dal turismo internazionale a quello lucchese: breve introduzione della domanda e della spesa turistica.

Il 2013 è stato un anno buono per il turismo internazionale che si conferma, con un aumento degli arrivi nel mondo pari al 4,8 %, ovvero (+ 1%) rispetto all’anno precedente e conferma un trend crescente di lungo periodo che caratterizza il settore e la sua capacità di adattarsi ai mutamenti del mercato e alle sfide persistenti nell’economia mondiale, lasciandosi alle spalle la recessione del 2009.

“Secondo i dati diffusi dall’OMT (UNWTO Barometr,

June 2014) il comparto turistico ha vissuto nel 2013 un

anno di ulteriore rafforzamento dei turisti internazionali. A guidare in termini assoluti la classifica delle aeree di destinazione dei turisti c’è come sempre l’Europa con oltre 565 milioni di arrivi 29 milioni in più rispetto all’anno precedente; seguita da Asia (248,7 mln), Americhe (168,3 mln), Africa (55,9 mln) e Medio Oriente (48,8 mln)”.

Grafico. 2.1

Arrivi turistici internazionali 2013 nel mondo

Fonte: UNWTO 2013

“Rispetto al 2012, le singole aree hanno mostrato inoltre differenti velocità di crescita. Europa +4,8%, Asia e Pacifico +6,5%, Americhe +3,4%, Africa +5,6%, Medio Oriente -0,6%.

In termini di variazioni percentuali il ruolo di leader spetta invece al sud est asiatico (+10%), seguito tuttavia dall’Europa centrale e dell’Est (+6,9%), dal Nord Africa (+6,2%) e dall’Europa e del Sud e mediterranea (+6,1%), che si avvantaggia probabilmente del mancato rimbalzo

Europa 52% Asia 23% Americhe 15% Africa 5% OrienteMedio 5%

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delle presenze turistiche internazionali nell’area mediorientale (+0,3%) caratterizzata ancora da una forte instabilità politica. Inoltre le nuove vicende internazionali, come l’odierna emergenza sanitaria e le forti tensioni politico - religiose, purtroppo ancorate a paesi arretrati, possono facilmente influire negativamente sui trend di arrivi internazionali.

In conclusione la ripresa ormai consolidata del turismo internazionale su un ritmo di crescita superiore addirittura al trend di fondo di lungo periodo e la particolare dinamicità della domanda rivolta all’area dell’Europa mediterranea fanno del 2013 un anno potenzialmente di svolta per il turismo italiano in difficoltà, a causa del persistere di una forte debolezza della domanda interna, una occasione che purtroppo il nostro paese non sembra aver saputo cogliere.

II.1 Il Turismo in Italia nel contesto internazionale. Il turismo è uno dei settori economici più importanti e trainanti del nostro paese, rappresenta una forte entità per le esportazioni dell’economia italiana e una significativa fonte di posti di lavoro; tuttavia, negli ultimi 10 anni, le dinamiche e i risultati economici del turismo italiano sono stati poco positivi rispetto ai decenni passati.

Ad oggi alcuni dei principali aspetti che caratterizzano il turismo del nostro paese sono rappresentati da un forte aumento del numero di viaggi brevi, un rapido sviluppo del turismo nelle città d’arte e il crescente aumento del numero di strutture extralberghiere che fanno del turismo in italiano una nuova modalità di viaggio.

“L’economia turistica del paese è altamente internazionalizzata e negli ultimi vent’anni il turismo straniero diretto verso l’Italia ha registrato buone performance, in linea con la media OCSE”. (Studi OCSE

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Tabella. 2.2

Principali destinazioni del turismo internazionale Graduatoria Arrivi internazionali 2012 2013 Var.

% 1 Francia 83,1 84,7 2,0% 2 Usa 66,7 69,8 4,7% 3 Spagna 57,5 60,7 5,6% 4 Cina 57,7 55,7 3,5% 5 Italia 46,4 47,7 2,9% 6 Turchia 35,7 37,8 5,9% 7 Germania 30,4 31,5 3,7% 8 Regno Unito 29,3 31,2 6,4% 9 Russia 25,7 28,4 10,2% 10 Tailandia 22,4 26,5 18,8%

Fonti: UNTWO World Tourism Barometr – Augusto 2014 I dati utilizzati dall’UNWTO per l’Itali sono della Banca d’Italia.

“Nella graduatoria 2013 delle destinazioni turistiche mondiali più frequentate, l’Italia si colloca al 5°posto per gli arrivi internazionali”. Al contrario nel 2013 si aggravano gli effetti della crisi economica e sociale sui consumi turistici degli italiani (- 7,8% le presenze)”. (UNWTO 2012).

La situazione che fa da contesto al turismo italiano è notevolmente cambiata negli ultimi anni. Come in altri paesi, l’economia italiana ha subito un impatto negativo a seguito della crisi economico – finanziaria globale del 2008 e di fatto essa ha colpito un economia indebolita già da un decennio di crescita molto rallentata soprattutto per la sua produttività e per una forte diminuzione di competitività rispetto al grado turistico di altri paesi. Quest’ultima per il turismo italiano è sottolineata dal fatto che l’attrattività culturale rappresenta un punto di forza per il nostro paese, ma si evidenzia al tempo stesso che la qualità dei servizi costituisce una potenziale debolezza sui mercati internazionali.

Nel contesto odierno in generale la crisi ha colpito sia il turismo internazionale ma soprattutto quello domestico. A questa debolezza della domanda turistica interna si aggiunge però, l’incapacità del sistema turistico del nostro paese di agganciare la forte espansione della domanda internazionale. Vi è insomma una cospicua perdita di competitività del sistema turistico del nostro

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paese che per il suo peso sull’economia appare uno dei nodi fondamentali da sciogliere per rilanciare la crescita.

In termini di aree geografiche ad essere penalizzate sono soprattutto le regioni settentrionali nelle quali la quota dei viaggiatori “scende dal 28,3% del 2012 al 23,8% nel 2013” (Regione Toscana, IRPET, 2013). Meno penalizzate le regioni del centro nelle quali il numero dei viaggiatori si riduce “del 6,3% dal 24,9% al 23,2% mentre quello dei residenti nel mezzogiorno dal 15,5% al 13,4%”. (Regione Toscana, IRPET, 2013). In questo quadro sconfortante una magra consolazione è costituita dalla performance della Toscana che diviene complessivamente la regione leader come destinazione degli italiani, attraendo da sola ben l’11%. (Regione

Toscana, Rapporto sul turismo, 2012) Ciò conferma,

cioè la particolare capacità competitiva delle regioni anche sul segmento del turismo domestico, pur nel quadro di una riduzione della domanda interna.

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II.2 Il Turismo in Toscana: Breve introduzione La Toscana è una delle principali destinazioni turistiche del nostro Paese, tuttavia l’alto numero di visitatori che ogni anno si riversa su questo territorio non appare uniformemente distribuito a scala regionale, tantoché genera un impatto turistico più consistente sulle coste “ben il 72 % degli arrivi per il 2012” (Regione Toscana,

IRPET, 2013) e nelle città d’arte, con evidenti disparità

territoriali. Sebbene la regione possieda un sistema paesaggistico particolarmente ricco (mare, montagna, campagna, terme) e un vasto patrimonio di beni culturali, si assiste ad una generale incapacità di utilizzare” altre” risorse per generare flussi che si distribuiscano maggiormente sul territorio regionale. Le motivazioni possono essere ricondotte a fattori di varia natura: la difficile accessibilità di alcune località, la promozione insufficiente dell’insieme delle risorse regionali.

Purtroppo queste lacune strutturali ed organizzative frenano la diversificazione dell’offerta turistica ed impediscono una distribuzione più ampia dei flussi. Tuttavia vale la pena sottolineare che, per quanto il livello di accessibilità turistica rivesta un ruolo importante dipeso dalla dotazione di infrastrutture e di servizi di trasporto, dall’organizzazione e dall’efficienza di tali servizi, risulta fondamentale la promozione delle diverse aree basato su politiche mirate e, quindi, per dare luogo a processi turistici a diversa scala che abbiano lo scopo sia di garantire la trasmissione dei beni materiali e dei valori intangibili locali alle generazioni future, che di incentivare gli interventi di tipo imprenditoriale volti all’incremento di flussi turistici capaci di generare una ricchezza diffusa.

Il persistere di tale disparità nei processi di sviluppo turistico in Toscana, fenomeno che naturalmente su verifica in molte altre regioni italiane, comporta che le aree interne continuino a rivestire un ruolo economico marginale; aree per quali da tempo si è alla ricerca di nuove opportunità, in particolare affiancando la valorizzazione turistica alle realtà economiche preesistenti, con la finalità specifica di un equilibrio tra le aree “centrali” e quelle “periferiche”.

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Tabella. 2.3

Arrivi degli stranieri nelle regioni italiane – anno 2012

Fonte: ISTAT 2013

“Il risultato finale, anche nel 2013, è pesantemente condizionato dalla componente interna della domanda finale, quella delle famiglie toscane, in forte calo, ma anche dal calo della domanda proveniente dalle altre regioni italiane, vista la crisi ancor più grave che ha condizionato il resto del pase”. (Regione Toscana,

Rapporto turismo, 2013).

Ci vorranno ancora anni per recuperare le perdite di reddito accumulate dall’inizio della crisi ad oggi.

Dopo un 2012 abbastanza infelice, per la Toscana il 2013 è un annata turistica caratterizzata dalla stagnazione delle presenze, che realizzano un (-0,03%).

(Regione Toscana, Rapporto turismo, 2013).

Tale risultato è frutto di due dinamiche ancora una volta contrapposte. Aumentano le presenze di stranieri in modo cospicuo (+3,7%) e calano ancor più nettamente gli italiani (-4,1%) ma il peso ormai maggioritario della componente estera fa sì che complessivamente si registri un sostanziale pareggio rispetto al 2012.

(Regione Toscana, Rapporto Turismo, 2012).

Regioni Mln

Arrivi Presenze Perm. Media Veneto 10.230 40.387 3,9 Lombardia 6.883 19.074 2,8 Lazio 6.664 20.515 3,1 Toscana 6.448 22.307 3,5 Trentino 5.190 25.722 5,0 Emilia Rom. 2.345 9.632 4,1 Campania 1.863 7.976 4,3 Sicilia 1.783 6.310 3,5 Piemonte 1.577 5.126 3,2 Liguria 1.463 4.669 3,2

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Grafico. 2.4

Presenze turistiche in Toscana e in Italia per tipologia ricettiva e componente di provenienza

Fonte: UNWTO 2013

Sul fronte degli arrivi la Toscana si comporta ancor meglio (+ 0,8%) soprattutto se paragonata al complesso della nazione (- 4,3%), in particolare appare rilevante la crescita nel segmento straniero (+ 4,5%) (Regione

Toscana, Rapporto Turismo, 2012) e in netta controtendenza rispetto al dato nazionale (- 0,3%). Sul fronte interno viceversa il calo è netto (-3,5%) anche se la Toscana appare comportarsi meglio rispetto al complesso del paese (- 5,4%).

In effetti una lettura di medio e lungo periodo conferma come il sistema dell’offerta turistica appaia caratterizzata da una stagnazione alla crisi. Lo si verifica soprattutto sul fronte del mercato internazionale, rispetto al quale nel medio periodo la Toscana riesce a mantenere le proprie quote rispetto all’Europa, pur in un contesto di forte crescita degli arrivi, mentre sul fronte del turismo interno, pur contenendo le perdite non c’è dubbio che anche per la Toscana si possa ormai parlare di crisi come altre per altre regioni italiane, nel senso che appaiono cambiate le abitudini di consumo turistico innanzitutto dei suoi residenti. -10,00% -8,00% -6,00% -4,00% -2,00% 0,00% 2,00% 4,00% 6,00% Italiani in albergo Italiani in extra Italiani in totale Stranieri in albergo Stranieri in extra Stranieri totale Italia

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Grafico. 2.5

Presenze turistiche in Toscana e Italia, 2007 - 2013

Fonte: UNWTO 2013 -5% 0% 5% 10% 15% 20% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Toscana Italia

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II.3 Provincia di Lucca e il turismo

La Provincia di Lucca, sviluppandosi su un territorio estremamente variegato, crea un’elevata e diversificata offerta turistica; da un lato l’area Versilia principalmente legata al turismo balneare, che riveste un ruolo significativo all’interno del settore turistico provinciale, dall’altro l’area Lucchese fortemente attrattiva dal punto di vista del patrimonio storico/artistico, ed infine una serie di località collinari e montane che caratterizzano la Garfagnana e la Media Valle del Serchio, area sempre più scelta da parte dei turisti stranieri e che stanno testimoniando l’affermarsi di processi di specializzazione turistica, nonostante l’esclusione dalle mete tradizionali.

Foto

Il mix di offerta nonché un numero di strutture alberghiere ed extralberghiere diversificato, rendono la Provincia una meta prediletta per chi ricerca nella vacanza non solo una forma di relax e benessere ma anche un incontro ravvicinato con la storia e la cultura del territorio italiano.

Grafico. II.4

Rapporto di arrivi turistici tra anno 2008 – 2013

Anno Arrivi

2008 988.696

2013 922.586

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Si è passati da 988.696 nel 2008 (anno dove la crisi era ancora alle origini) a 922.586 nel 2013. Le presenze mantenute costanti fino a raggiungere i 3.422.828 di turisti. (Dati Regione Toscana). La maggioranza di questi sono italiani (soprattutto lombardi e toscani stessi) che scelgono i mesi di giugno, luglio e soprattutto agosto per assaporare il territorio Toscano e quello Lucchese in particolare. Il turista straniero (circa il 49,27 % del numero di arrivi e presenze), viaggiatori provenienti principalmente da Germania, Olanda, Francia e Regno Unito.

A livello provinciale il settore alberghiero non è più quello prevalente, dato che esso incide per il 41,37 % nelle presenze turistiche di tutte le strutture ricettive. La percentuale delle presenze nel settore extralberghiero è quello che risulta maggiore con il 58,63 % del totale. (Dati APT Lucca, 2013).

Da un punto di vista della stagionalità, la suddivisione geografica del territorio, ne delimita ampiamente anche il movimento turistico: la Versilia vede il maggior numero di presenze durante la stagione estiva, mentre per le altre zone il turismo sembra essere più uniformemente distribuito nell’arco dell’anno.

L’importanza di analizzare il fenomeno turistico all’interno dell’area è giustificato dal fatto di voler preservare le destinazioni e i residenti stessi da un possibile deterioramento della qualità della vita, a causa delle molteplici criticità che ne potrebbero derivare: dalla riduzione dell’accessibilità ai servizi centrali all’aumento dei prezzi degli immobili, ecc.

Inoltre per le aeree a vocazione multipla, l’incremento di popolazione dovuta alla presenza di turisti costituisce un rischio di deterioramento, sul mercato turistico, dell’immagine della destinazione stessa: sia per la città d’arte come Lucca, che per le aree costiere, la congestione eccessiva degli spazi può limitare l’attrattività delle destinazioni sul mercato nazionale ed internazionale, soprattutto in eventi come il “Lucca Summer festival” o il “Lucca Comics and Games”.

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II.5 Lucca fenomeno turistico.

Lucca, città natale del compositore Giacomo Puccini, si estende su una superficie territoriale di circa 185,53 Km² e conta (al 31 dicembre 2012) 84.939 residenti. E’ una tra le città d’arte più note del paese. Legata strettamente al turismo, vive molto grazie anche all’industria e alle vivaci imprese medio – piccole (importanti a livello nazionale sono le cartiere sparse per la provincia). Tra i maggiori punti di forza della città rientra una forte identità come destinazione legata alla qualità ambientale e storico-architettonica che, se integrata con altri valori della cultura locale, come la musica e l’enogastronomia, ne risulterebbe ancora più rafforzata.

Il turista che oggi arriva in città, non può che rimanere incantato dalla maestosità delle sue cinta murarie entro le quali si ergono le alte torri e le innumerevoli chiese. Caratteristica è l’aver conservato e preservato, nonostante le continue modifiche e ristrutturazioni, il proprio patrimonio artistico e culturale.

La cittadina ha a suo favore un patrimonio ampio e diversificato: musicale (con il Conservatorio Boccherini che ospita concerti di altissimo livello), artistico-architettonico (mura cittadine, Torre Guinigi, Torre delle ore, Duomo, ecc.), culturale (Museo della città di Lucca, Lucca Center of Contemporary art, Museo della Cattedrale, i luoghi legati al compositore Giacomo Puccini, ecc.), e ricreativo (museo del fumetto).

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Parte III.

Cosa cambia nell’analisi dei dati turistici includendo il fenomeno dell’escursionismo.

III. 1 Cos’è il turismo tradizionale.

Innanzitutto è bene dare la definizione di turismo e turista, (scelgo la più appropriata in linea con il presente lavoro, in quanto ne sono presenti molte e diverse tra loro) poiché il suo contenuto apre a chiarimenti su quello che viene analizzato nei paragrafi successivi:

“Il turismo include ogni attività connessa al temporaneo movimento di breve periodo di persone verso destinazioni al di fuori del luogo dove normalmente vivono o lavorano, e di tutte le attività durante il tempo di soggiorno in questa nuova destinazione.” (Definizione: British tourism society. 1979). Il turista è colui che lascia una traccia: Partenza – Viaggio – Soggiorno.

Come in tutti i mercati, anche quello turistico ha una propria e caratteristica domanda e offerta. La domanda è generata da tutti quei bisogni che nascono in quei soggetti (turisti e escursionisti) che per vari motivi (svago, lavoro, ecc.…) si allontanano dalla propria residenza abituale, pernottando o meno nel luogo di destinazione. La diversità di tali bisogni originano una domanda molto articolata, che può a sua volta coinvolgere molteplici settori, dal ricettivo alla ristorazione, al trasporto, dall’offerta di pacchetti turistici all’intermediazione, al servizio di accesso, ricreativi e culturali, ai beni e servizi di consumo.

Per quanto riguarda l’offerta turistica, questa deve essere complessa, soprattutto una volta analizzate le particolarità delle domanda.

Innanzitutto nel determinare l’offerta dobbiamo fare riferimento ad un contesto particolare, ovvero al sistema turistico locale. Quindi l’offerta al turista è generata da tutte le attività locali, da quelle ricettive (alberghiera o extralberghiera), a quelle ristorative (bar, ristoranti, ecc…), dai produttori di servizi (trasporto, ecc…) al più piccolo venditore ed a tutte le altre attività che possiamo definire “complementari”, ma senza le quali non sarebbe possibile offrire prodotto turistico capace di soddisfare le svariate esigenze del turista moderno.

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L’importante sviluppo del fenomeno turistico si lega anche a un processo di intensa evoluzione e cambiamento del medesimo. Il tradizionale modo di far turismo, prevalentemente legato a un singolo spostamento annuale dal luogo di residenza, concentrato perlopiù nei mesi estivi centrali, va dissolvendosi a favore di un panorama molto più articolato di occasioni di soggiorno turistico. Da un lato la permanenza media dei turisti e la corrispondente concentrazione estiva delle giornate di presenza tendono a ridursi a favore di una vacanza che tende a caratterizzarsi per viaggi più brevi e maggiormente spalmati nell’arco dell’anno.

Inoltre, quale ulteriore elemento di complessità nello studio del fenomeno, dobbiamo constatare la mancanza di una qualsivoglia classificazione standard che consenta di identificare in maniera univoca come questo insieme di beni e servizi turistici si distribuisca fra le varie branche produttrici; i beni e servizi domandati dal turista variano in relazione alle dimensioni che caratterizzano un determinato tipo di vacanza: lo scopo del soggiorno (vacanza, lavoro, studio, etc.), la durata del medesimo (che può variare fra l’estremo di un singolo pernottamento a quello di periodi di tempo che, come nel caso degli studenti fuori sede, possono coprire archi temporali prossimi all’anno), la struttura ricettiva utilizzata (alberghiera o extra-alberghiera), la risorsa turistica prevalente del luogo dove si fa turismo (mare, montagna, patrimonio artistico, risorse termali, etc.).

III.2. Dati ufficiali nel turismo.

Il primo passo per determinare l’impatto economico del turismo è quindi quello di riuscire ad inquadrarlo dal lato puramente quantitativo: dobbiamo anzitutto possedere dati esaurienti riguardo le presenze turistiche (con presenze turistiche intendiamo il pernottamento di un individuo in un luogo diverso da quello dove risiede abitualmente). Questo dato è fornito dall’ Istat il quale fornisce statistiche di base, dalle singole Regioni (in quanto organi del SISTAN) che, annualmente, pubblicano statistiche molto dettagliate sui movimenti turistici per quanto attiene alle giornate di presenza degli individui negli esercizi ricettivi commerciali.

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Ecco chi fornisce le rilevazioni principali: In termini di domanda:

 Istat, con rilevazioni come la capacità esercizi ricettivi, movimento dei clienti negli esercizi ricettivi (arrivi e presenze).

 Banca d’Italia

 Osservatorio nazionale del turismo

 Altre rilevazioni sono condotte dal CISET (centro internazionale studi sull’economia turistica)

 ONT che diffonde i dati provenienti da Istat e Banca d’Italia

 Unioncamere – ISNART

 ENIT

C’è a dire che diversi enti (ufficiali e non) che effettuano statistiche turistiche, svolgono un ruolo decisivo nel fornire e diffondere interessanti dati sul turismo. Tuttavia, in Italia nessuna delle organizzazioni in questione detiene una responsabilità globale su tali statistiche e alla luce di ciò esso comporta la mancanza di una approccio strategico riguardo allo sviluppo delle statistiche turistiche, e inoltre una frammentazione delle risorse e soprattutto una mancanza di coordinamento e coerenza tra le diverse fonti.

Da un lato, le presenze fornite dall’Istat e dalle Regioni (cosiddette presenze “ufficiali”) colgono una parte soltanto dei pernottamenti effettivi (trascurano cioè il dato importantissimo delle presenze nelle seconde case in affitto o in proprietà); dall’altro lato, questo tipo di statistiche non considera minimamente forme di turismo che, seppur molto importanti economicamente rispetto a determinate realtà locali (prevalentemente rispetto a quelle urbane), non si sostanziano nel pernottamento (escursionismo).

Fino a qualche anno fa, (prima dell’attuale crisi) la visione del “tramonto dell’immagine tradizionale del turista tipo” veniva messa in discussione. L’aumento dei redditi reali, del tempo libero, della mobilità delle persone rende sempre più sfumati i contorni dell’oggetto d’indagine delineando il modello del “turista tipo” (elencato precedentemente) non sempre valido. Infatti un turista può essere tale senza soggiornare e non sempre egli deve compiere un viaggio per esserlo: le attività ricreative senza “deplacement “possono dar luogo lo stesso alla domanda turistica.

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“Gli spazi turistici, cioè il luogo dove il turista si svaga, sono sempre più eterogenei e la loro natura può cambiare velocemente nel tempo (sentieri di montagna che divengono mete per il trekking o escursioni in bicicletta; una campagna spopolata che si rianima grazie al fenomeno agrituristico).” (Fonte: Fabrizio Pompei)

III. 3 Turismo improprio: l’escursionismo.

Il discriminante fondamentale fra turismo tradizionale e quello non tradizionale risiede nelle motivazioni che stanno alla base degli impulsi dei movimenti: il diporto (svago, divertimenti, ecc.…) nel primo caso, altri impulsi nel secondo caso. (Innocenti, 2004, pag. 38)

L’escursionismo e la ricreazione nelle aree prossime al luogo di abituale residenza rappresentano due ulteriori forme di utilizzazioni del tempo libero: entrambi non rientrano nella definizione di turismo, esaudendosi in un periodo di tempo inferiore alla giornata. Il termine escursionista (compare per la I° volta in lingua francese – escursioniste – nel 1852) fu inizialmente attribuito a coloro che si spostavano perché attratti dalle feste patronale, dalle fiere periodiche o per una visita a parenti, amici; oggi al contrario, è solitamente riservato a coloro che si spostano a piedi o con mezzi di locomozione spinti dal desiderio di un diretto contatto con la natura, visitare centri d’arte, assistere ad un avvenimento sportivo, trascorrere qualche ora al mare o in montagna, pranzare “fuori porta” e partecipare a convegni e così via. (Innocenti 2004); in ultimo lo spostamento dei lavoratori pendolari che arrivano a Lucca con la loro relativa spesa per generi vari nella città.

Esistono diverse tipologie di escursionisti.

 Veri escursionisti: sono coloro che partono dal luogo di residenza, si recano nel luogo di vacanza e fanno ritorno al luogo di residenza.

 Escursionisti indiretti: coloro che partono da un luogo di vacanza, visitano un altro luogo (di vacanza) e fanno ritorno al luogo di vacanza originario (es. da Iesolo a Venezia in gita per un giorno).

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 Escursionisti in transito: coloro per i quali la visita al luogo di vacanza considerato si inserisce in un itinerario più ampio e diventa un luogo di transito (le città d’arte italiane sono molto interessate da questo fenomeno che riguarda prevalentemente turisti stranieri).

 Falsi escursionisti: sono turisti camuffati, visitano la città d’arte (ad es. Venezia) ma alloggiano in paesini vicini (per comodità, risparmio nei costi, ecc.…).

E’ evidente la complessità. Nel caso dell’escursionista falso, ad esempio, egli sarà catalogato come turista nella località di appoggio, e come escursionista in quella primaria.

Sebbene non sia un turista in senso stretto, l’escursionista ha un impatto sul territorio e contribuisce alla spesa turistica: la ricaduta sull’economia locale è comunque rilevante, producendo un notevole giro d’affari in termini di biglietti di mostre, eventi e musei, negozi, trasporti, ecc.: per un ristoratore non c’è alcuna differenza tra un turista ed un escursionista.

L’assenza di alcun obbligo di registrazione fa sì che del flusso di escursionisti non vi sia alcuna traccia nelle statistiche ufficiali, sebbene esso sia in generale rilevante e talvolta, soprattutto con riferimento alle città d’arte, maggiore rispetto a quello dei turisti.

Rispetto al turista, l’escursionista si distingue solo sulla durata del viaggio, poiché il viaggiatore non pernotta nel luogo visitato.

Dal punto di vista temporale si rileva che il fenomeno si concentra nei giorni festivi o addirittura nelle ore pomeridiane; è inoltre evidente la sua indipendenza da limiti stagionali, poiché può ripetersi nel corso dell’anno, diversamente da quel che accade per il turismo. Il fenomeno dell’escursionismo riguarda soprattutto il turismo culturale e comprende un variegato collettivo che va dagli studenti in gita ai ricercatori di eventi musicali, sportivi ecc.…

Viste queste reali potenzialità, è un vero peccato che oggi Lucca venga riconosciuta come semplice meta “mordi e fuggi” (visto l’alto incremento di turisti escursionisti) inserita all’interno di un tour più ampio e del quale rappresenta solo una piccola parte.

Per descrivere in maniera adeguata e completa le principali caratteristiche della domanda turistica

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gravitante in un determinato territorio sono sicuramente di aiuto le indicazioni acquisite tramite l’elaborazione dei dati relativi ai flussi turistici (arrivi e presenze), raccolte e divulgate dalle amministrazioni pubbliche provinciali.

Tuttavia queste informazioni puramente di natura quantitativa, non riescono a mettere in luce quelli che sono gli aspetti di natura qualitativa dei visitatori, vale a dire i loro particolari comportamenti durante la vacanza, le abitudini, i bisogni, e soprattutto i loro giudizi sia sulla località di soggiorno che sui servizi richiesti e di conseguenza sul grado di soddisfazione percepito durante la vacanza. Tali informazioni risultano sicuramente rilevanti in un’ottica strategica sia per le amministrazioni pubbliche locali che per i soggetti privati che operano nel settore del turismo; infatti esse permettono alle prime di delineare gli interventi essenziali nell’ambito del marketing territoriale, ai secondi, oltre che di valutare le tendenze dei consumatori, consentono di configurare la propria offerta verso quella che viene indicata come “customer satisfaction”.

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Capitolo 1

1.1 Presentazione dataset

Il lavoro è suddiviso in diversi momenti:

- il primo momento che racchiude le due parti di premessa del lavoro sono rappresentate dalla motivazione del progetto stesso, l’importanza del fenomeno dell’escursionismo poco analizzato e l’organizzazione del lavoro.

- il secondo momento descriverà la presentazione del data-set, cioè la spiegazione dei dati aggregati effettuati.

- il terzo momento è relativo all’analisi empirica del progetto di tesi

- l’ultimo momento è rappresentato da possibili proposte e raccomandazioni che lo studio fatto vuole accennare.

1.1.2 Note metodologiche

Nell’ambito di questa logica si inserisce il seguente lavoro, il quale, per mezzo di un’indagine condotta da me durante la stagione estiva 2013 (Maggio – Settembre), fornisce una presentazione accurata dei principali aspetti che caratterizzano i flussi turistici degli escursionisti gravitanti nella città di Lucca

Questa che verrà esposta è una vera e propria ricerca di mercato di natura qualitativa – esplorativa, la quale fornirà un ‘indagine approfondita del comportamento turistico degli “escursionisti” che scelgono di vistare Lucca.

Complessivamente sono state portate a termine 361 interviste, di cui 130 per l’indagine relativa alla pre -fruizione della località e 131 per quella relativa alla fruizione della stessa.

Il progetto cerca di fornire un quadro esauriente degli argomenti trattati. In particolare un ‘analisi di carattere qualitativo sulle motivazioni, i bisogni, i comportamenti (ricerca, acquisto, fruizione e valutazione dei servizi) e i

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livelli di soddisfazione, (quest’ultimo capace di fornire anche le indicazioni sugli aspetti logistici ed infrastrutturali che una destinazione turistica come Lucca richiede).

Lo scopo di questo progetto di tesi sperimentale è quello di mostrare e spiegare in maniera esaustiva, attraverso l’analisi dei dati da me effettuati e studiati, il fenomeno dell’escursionismo nella città di Lucca, evidenziando le diverse dinamiche che sono emerse nello studio e i possibili interventi volti ad un miglioramento nel monitoraggio di questo fenomeno.

Le informazioni richieste per mezzo di un questionario, hanno riguardato:

 Le caratteristiche socio – demografiche del campione.

 Informazioni sulla visita trascorsa nella città di Lucca.

 Le motivazioni principali della scelta della località.

 La propensione alla spesa del turista.

 I giudizi sui diversi elementi che compongono l’offerta turistica.

 Il livello di soddisfazione percepito durante l’escursione.

1.2 Piano di lavoro

1. Domanda turistica: turista – escursionista.

 Intercettazione dei principali flussi in arrivo nei punti chiave della città.

 Domande per avere subito una scrematura di chi “è/ non è” un “turista – escursionista”.

 Conoscenza delle date relative ad eventi culturali, gastronomici, artigianali, sportivi, feste, spettacoli e fiere, presenti in città.

La ricerca di informazioni per quanto riguarda la domanda turistica, verrà sviluppata all’interno di 2 momenti chiave:

1. La Pre – fruizione, che coincide con l’arrivo.

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In ognuno di questi periodi, i luoghi d’indagine e le domande che verranno presentate saranno differenti, in riposta alle loro diverse modalità di visita.

Di seguito verranno indicati i luoghi di intervista:

 Per quello che riguarda il momento dell’arrivo (Pre – fruizione), i luoghi sono:

Piazzale Verdi (parcheggi fuori/ dentro, uffici informazione).

Piazza Curtatone (Stazione Ferroviaria) e adiacente strada verso le mura.

Piazza Santa Maria

 Per quello che riguarda invece il momento della visita del luogo (Fruizione), i luoghi sono: Centro storico, monumenti, ingresso musei, ville, chiese, bar, ristoranti, alimentari, enoteche, mercatini, piazze, viali, torri, giardini, mura cittadine.

1.3 Definizione del campione.

I risultati presentati in questo paragrafo riguardano le caratteristiche generali del campione intervistato.

Verrà esaminata parte dei questionari, in questo caso relativo al momento della pre-fruizione.

Per pre – fruizione s’intende il momento antecedente la fruizione del viaggio, in questo caso della visita alla città e quindi in concomitanza con l’arrivo dell’escursionista nelle aree limitrofe al cuore della città (parcheggi, zone pedonali che danno accesso alla città, stazione dei pullman, stazione ferroviaria), che di solito avviene nelle ore del mattino.

Invece s’intende per fruizione il momento durante il quale il turista – escursionista fruisce de

(22)

Prima di cominciare la presentazione, è necessario precisare che in questa indagine, così come in genere in tutte le indagini campionarie, i risultati non hanno l’ambizione di fornire una rappresentazione fedele e precisa della realtà, ma essi vanno percepiti come un’indicazione tendenziale o se vogliamo, come un insieme di caratteristiche, motivazioni e scelte che mediamente prevalgono tra le categorie di fruitori delle diverse tipologie di prodotti turistici offerti dalla città di Lucca.

(23)

Capitolo 2

2. Analisi empirica dei dati raccolti. 2.1 Pre - fruizione

Grafico.1:

Nazionalità degli intervistati

Fonte: mia elaborazione

La prima informazione raccolta riguarda la provenienza degli escursionisti intervistati.

Come si può notare la percentuale maggiore è rappresentata dagli intervistati italiani che compongono il (75%); la componente straniere compone il (15%). Queste percentuali non rispecchiano in maniera fedele la composizione della domanda turistica lucchese che sono il risultato delle statistiche turistiche ufficiali dell’ APT del 2013, che prendono in considerazione gli arrivi e le presenze nelle strutture ricettive. Poiché il lavoro si basa sulla componente degli escursionisti, che per definizione non soggiornano nelle strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, questo dato come ripetuto non può essere veritiero. Comunque in questo anno infatti si sono registrati 237'066 arrivi e 530'858 presenze; gli italiani hanno inciso per il 41,4% negli arrivi e per il (36,2%) per le presenze, gli stranieri rispettivamente per il (58,5%) e per il (63,7%).

75% 10% 3%4% 1%1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% Italiana Tedesca Inglese Francese Olandese Slovena Usa

(24)

Tabella. 2:

Provenienza internazionale degli escursionisti

Fonte: mia elaborazione

Nel dettaglio gli escursionisti stranieri sono composti prevalentemente da tedeschi (10% dell’intero campione), da francesi (4%), da inglesi (3%) e olandesi, sloveni, belga, americani, spagnoli (1%).

Maggiore è la componente maschile (74%) intervistata, rispetto a quella femminile (26%).

Grafico. 3:

Regioni di provenienza.

Fonte: mia elaborazione

La seconda informazione raccolta riguarda nello specifico, la provenienza regionale italiana a Lucca. E’

0 10 20 30 40 50 ToscanaLazio LombardiaPiemonte VenetoEmilia Liguria Umbria Marche CampaniaPuglia SardegnaSicilia Abruzzo Nazionalità Val. % Italiana 75,39% Tedesca 10,00% Svizzera 1,53% Inglese 3,08% Polacca 0,77% Francese 3,85% Belga 0,77% Olandese 1,53% Spagnola 0,77% Slovena 0,77% Austriaca 0,77% Americana 0,77% Totale 100,00%

(25)

bene ricordare che trattandosi di escursionisti, molto spesso gli intervistati erano lavoratori che risiedono nelle vicinanze della città e quotidianamente venivano a Lucca.

Si può notare infatti come la provenienza maggiore venga dalla regione Toscana che rappresenta il (46%) dell’intero campione; questa percentuale significativa trova la sua spiegazione dal fatto che oltre ai lavoratori che quotidianamente passano per la città, vi è anche un numero considerevole di persone che durante l’arco della giornata entrano ed escono svolgendo le più tipiche attività e spese che un normale cittadino compie in un tessuto urbano come Lucca.

La seconda percentuale che è stata maggiormente intercettata proviene dalla Lombardia (17%), come si vedrà poi la maggior parte di questi escursionisti lombardi è venuta a Lucca per la cultura, segno di un attrazione culturale e artistica che la città offre.

Poi nel susseguirsi abbiamo le due regioni confinanti e più vicine alla città toscana, come l’Emilia Romagna e la Liguria, entrambe con il (6%), il Veneto (5%) e il Lazio (4%).

Molti risultano gli escursionisti contattati che provengono dalle regioni del Centro Italia (56%), dato che però viene alterato dall’ oggetto delle mie interviste, ovvero gli escursionisti, per lo più toscani e residenti fuori dalla città stessa, che per loro natura entrano nel tessuto urbano di Lucca per motivi di vario genere (lavorativi, shopping, oppure un semplice caffè al bar con amici…). ???????????????

(26)

Grafico. 4

Area geografica di provenienza

Fonte: mia elaborazione

Dato interessante risulta invece quello relativo alle percentuali riscontrate per le regioni settentrionali, (24,50%) per l’area Nord Ovest e (11,20%) per quella Nord Est, che compongono nella sua totalità quasi il (37%) del campione intercettato, segno che la città di Lucca risulta una destinazione turistica ben conosciuta e frequentata dai residenti delle regioni settentrionali; mentre tutto sommato esigui sono gli escursionisti provenienti nelle regioni meridionali, anche se parte di loro risiede da anni nella provincia toscana.

24,50% 11,20% 56% 8,30% Nord ovest Nord est Centro Sud e isole

(27)

Le principali provincie di provenienza di coloro che sono stati intervistati sono quelle che risiedono in Toscana, come Lucca (36%), Pisa (8,35%), Pistoia (6%). Di seguito abbiamo Milano con il (4,86%) e Roma (3,20%) e via di seguito le altre provincie come mostrato nella tabella seguente.

Tabella. 5

Città italiane di provenienza

Fonte: mia elaborazione

Provincia Val % Val %

Lucca 36% Modena 2,90% Pisa 8,35% Verona 2,90% Pistoia 6,00% Lodi 2,90% Milano 4,86% Vicenza 2,90% Roma 3,20% Cagliari 2,90% Brescia 3,20% Perugia 2,90%

La Spezia 3,20% Altre Provincie 15% Lecco 3,20% Totale complessivo 100%

(28)

Tabella. 6

Città toscane di provenienza

Fonte: mia elaborazione

Tabella. 7

Ripartizione per classi d’età

Fonte: mia elaborazione

Dalla distribuzione per fascia d’età riportata nel grafico seguente appare, evidente come nel nostro campione d’indagine non risultino grosse differenze; la fascia più rilevante è quella media, compresa tra 36 – 45 anni (quasi il 38% del campione), poi col (29,2%) vi è la fascia compresa tra i “46 – 55 anni”. Questi dati ottenuti indicano la propensione alle visite a Lucca, molto spesso composte da famiglie che prediligono un turismo culturale e di relax, caratteristica importante che questa città offre ai turisti.

Città Val. % Città Val. %

Lucca 17,14% Nave 8,57%

Pisa 17,14% Lunata 5,71%

Pistoia 11,42% Monte San Quirico 5,71%

Viareggio 11,42% Lammari 2,85%

Altopascio 2,85% Tassignano 2,85%

Pontedera 2,85% Massarosa 5,71%

Capannori 5,71% Totale 100%

Classi d'età Val. %

Fino a 25 6,16% Da 26 a 35 19,23% Da 36 a 45 37,69% Da 46 a 55 29,24% Oltre 56 7,68% Totale 100%

(29)

Ottimo il livello di istruzione riscontrato nei soggetti intervistati; quasi la totalità del campione possiede un diploma superiore o una laurea (rispettivamente per il (34%) e per il (65%); la restante parte possiede un titolo di studio inferiore, (1%).

All’interno della componente di chi possiede una laurea e un diploma superiore, troviamo anche gli stranieri (circa il 28%).

Grafico. 8

Titolo di studio

Fonte: mia elaborazione

Una prima conseguenza di carattere qualitativo ottenuta dall’indagine ci definisce il turismo lucchese con un ottimo livello culturale, un tipo di turismo pertanto più maturo, probabilmente più esigente e certamente più attento alla qualità dei servizi che gli vengono proposti.

Grafico. 9

Professioni lavorative

Fonte: mia elaborazione

Lic. media 1% Diploma superiore 34% Laurea 65% Nessuno 0% Lic. media Diploma superiore Laurea Nessuno 11% 12% 26% 1% 18% 6% 3% 3% 7% 13% Dirigente/imprend. Commerciante Libero professionista Agricoltore Impiegato Operaio

(30)

Un’altra informazione di carattere sociale del nostro campione riguarda la professione svolta.

Tabella. 10

Professioni lavorative: Rapporto tra italiani e stranieri

Fonte: mia elaborazione

Al primo posto si colloca la categoria dei liberi

professionisti con una percentuale del (22,44%) (tale

ordine di visitatori è il più diffuso sia tra gli italiani che tra gli stranieri), seguita dalla categoria impiegati con il (19,38%) (più alta in questo caso la percentuale per gli italiani), dai commercianti e dirigenti/ imprenditori, rispettivamente il (12,24%) e (11,22%) (più alta in questo caso per la categoria dirigenti/ imprenditori dagli stranieri) e via di seguito dalle altre categorie professionali come mostrato nella seguente tabella. In sintesi per la categoria delle professioni lavorative, il flusso di escursionisti intercettati indica una buona capacità di spesa, se prendiamo in considerazione la categoria dei intervistati in cerca di occupazione con il (9,18%) dell’intero campione; ma è altrettanto negativo il fatto che questo (9,18 %) sia attribuibile totalmente solo alla fascia degli italiani e che gli stranieri intercettati abbiano avuto come risultato uno (0 %). Un dato che indica la difficoltà del mercato del lavoro soprattutto relativa al nostro paese.

Professione Italiani Stranieri

Impiegato 19,38% 15,62% Libero professionista 22,44% 31,25% Studente 4,08% 0,00% Dirigente/ imprenditore 11,22% 18,75% Commerciante 12,24% 9,37% Agricoltore 1,02% 0,00% Operaio 7,14% 3,12% Pensionato 4,08% 0,00% In cerca di occupazione 9,18% 0,00% Altro 9,18% 21,87% Totale complessivo 100% 100%

(31)

Tabella. 11

Durata complessiva della vacanza

Fonte: mia elaborazione

Molto importante è il dato relativo alla durata complessiva di tali vacanze. C’è da dire che le vacanze effettuate durante la stagione estiva sono mediamente più lunghe rispetto alla restante parte dell’anno.

Grafico. 12

Durata dell’escursione

Fonte: mia elaborazione

Detto questo e ricordando che dalle statistiche ufficiali della Provincia di Lucca la permanenza media nel 2013 si è attestata sui 3,6 giorni (Dati IRPET 2013), vediamo quali indicazioni sono state fornite durante l’indagine in merito alla durata del soggiorno.

Ricordiamo che gli escursionisti sono coloro che trascorrono meno di 24 ore nel paese di destinazione, (in questo caso Lucca) e che quindi non soggiornano o comunque trascorrono la notte in luoghi diversi dal luogo della visita. Tale definizione indica che qualsiasi sia la durata complessiva della vacanza da parte degli

42% 21% 19% 18% 0 gg Da 1 a 3 gg Da 4 a 6 gg Più di 7 gg Giorni N° escursionisti 0 giorni 54 Da 1 a 3 giorni 27 Da 4 a 6 giorni 25 Più di 7 giorni 24 Totale complessivo 130

(32)

intervistati, non rappresenterà mai una notte o più notti in una struttura ricettiva all’interno del tessuto urbano di Lucca.

Tabella. 13

Durata media vacanze: tra italiani e stranieri

Fonte: mia elaborazione

Detto ciò, come risulta dalla seguente tabella sopra riportata la percentuale maggiore è in linea con il discorso che è stato spiegato nel paragrafo precedente, riguardo la definizione di escursionista; ovvero coloro che effettuano una vacanza che non superi le 24 ore nel paese di destinazione, rappresentano il (42 %) dell’intero campione. Bisogna aggiungere che la città di Lucca ben si presta ad una tipologia di turismo cosiddetta “mordi e fuggi”, dovuta alle sue piccole dimensioni e caratterizzata da una concentrazione in uno spazio ristretto di attrazioni culturali e artistiche di grande rilevanza; risultato di ciò è anche la presenza di numerosi gruppi vacanze (sia italiani ma soprattutto stranieri che provengono dalla vicina Pisa, di cui gode della presenza dell’aeroporto e Firenze), che affollano la città soprattutto nei mesi primaverili. Seguono coloro che nel complesso svolgono da 1 a 3 giorni di vacanza (21 %), e via di seguito il (19 %) da 4 a 6 giorni e infine con il (18 %) coloro che fanno più di 7 giorni di vacanza.

Giorni Italiani Stranieri

0 45,91% 15,62%

Da 1 a 3 gg 29,59% 6,25%

Da 4 a 6 gg 18,37% 21,87%

Più di 7 gg 6,13% 56,26%

(33)

Dopo aver presentato gli elementi descrittivi del campione di analisi (caratteristiche socio- demografiche, abitudini di viaggio, ecc…), andiamo ad analizzare i risultati più importanti dell’indagine inerenti gli aspetti qualitativi della domanda turistica degli escursionisti a Lucca.

Tabella. 14

In che modo è venuto a conoscenza di Lucca.

Come è venuto a conoscenza Val %

Agenzia 6,92% Internet 17,69% Amici/ Parenti 16,16% Riviste/ Giornali 3,84% Promozione 6,15% Brochure 0,77% Tv/ Radio 0% Altro 48,47% Totale complessivo 100,00% Fonte: mia elaborazione

La prima indicazione raccolta rivela il modo in cui gli intervistati sono venuti a conoscenza della città di Lucca. Come si può ben vedere quasi la metà del campione intervistato circa il (48 %), ha risposto “Altro”, dato verrà spiegato in maniera dettagliata nel paragrafo successivo.

Tra le altre risposte spicca quasi il (18 %) circa di coloro che sono venuti a conoscenza della città tramite “Internet” e poco più in basso con il (16,16 %) tramite il “consiglio di amici e parenti”. Con una percentuale più bassa, abbiamo coloro che hanno utilizzato “l’agenzia di viaggi” o attività correlate (6,92 %) e altri che hanno usufruito della “Promozione” (6,15 %), molto spesso fornita dalla Provincia e Enti pubblici che promuovono i loro luoghi, prodotti e servizi.

(34)

Grafico. 15

Composizione risposta “Altro”

Fonte: mia elaborazione

Come detto nel paragrafo precedente, la percentuale maggiore è stata quella relativa alla risposta “Altro”; qui di seguito viene analizzata in dettaglio la sua composizione.

Innanzitutto è bene dire che il motivo che spinge una persona a spostarsi verso il luogo prescelto è molto spesso caratterizzata dal suo impulso; in questo caso l’obiettivo è composta da eventi di vario genere che vengono organizzati nella città e che attraggono numerose persone. Al primo posto (39 %), troviamo coloro che sono stati intercettati per assistere al Lucca Summer Festival, manifestazione musicale che si tiene nella città di Lucca durante il mese di Luglio sin dal 1998. E’ il secondo appuntamento più importante della città (dopo il Lucca Comics and Games, per numero di visitatori che affollano la città). La cornice della città lucchese, all’interno delle sue splendide mura, con i concerti in Piazza Napoleone, rende magica l’atmosfera di ogni esibizione e unico questo stupendo evento. Successivamente troviamo coloro che quotidianamente vengono nella città per motivi di lavoro, (23 %). Altro evento che accoglie numerose persone è l’appuntamento con il mercato dei fiori (16 %), organizzato molto spesso nella stagione primaverile nel mese di Aprile e situato in Piazza dell’Anfiteatro. Qui numerosi venditori allestiscono i loro banconi con una molteplice quantità di fiori diversi, contribuendo a far

16% 23% 11% 4% 39% 7% Mercato fiori Lavoro Vicinanza Personale Summer festival Santa croce

(35)

aumentare di gran numero l’arrivo di persone, anche da lontano.

Di seguito, coloro che vengono a Lucca perché abitano nelle vicinanze (11 %); qui la caratteristica fondamentale di centro urbano e distretto industriale fa da catalizzatore per quelle che sono le attività che un semplice cittadino compie, pensiamo alla negozio di ferramenta, al centro copie, ai negozi di alimentari, ai negozi di artigianato, ai bar e i locali che compongono il quadro di un tessuto urbano come Lucca che oltretutto è il capoluogo di Provincia.

Motivi dell’escursione.

La prima indicazione raccolta rileva la motivazione principale che ha spinto gli escursionisti a visitare la città di Lucca.

Di seguito riportati ci sono i dati relativi alle risposte inerenti le motivazioni; quest’ultime possono essere più di una a intervistato;

Tabella. 16

Quali sono le motivazioni della visita

Fonte: mia elaborazione

Questo poiché la motivazione che porta l’individuo a visitare un luogo può derivare da diverse spinte emotive. In effetti, diverse sono state le risposte contenenti più di una motivazione a intervistato, il totale delle risposte è di

Motivi Val. num° Val. %

Affari 10 6,02% Cultura/ Arte 56 33,75% Leisure 15 9,03% Tradizione familiare 4 2,41% Sport 2 1,20% Relax 24 14,45% Altro 55 33,14% Totale 166 100,00%

(36)

166 e il campione di intervistati è di 130 persone; ciò per l’analisi a fini statistici rimane una variabile poco definita. Come si può notare nella seguente tabella, le motivazioni più ricorrenti sono rappresentate dalle escursioni di tipo culturale (artistico, storico e culturale), con il (33,75 %) e la risposta “Altro” (che vedremo nel paragrafo successivo) con il (33,14%).

Grafico. 17

Composizione delle motivazioni di viaggio

Fonte: mia elaborazione

Molti escursionisti hanno inoltre hanno dichiarato di scegliere questa località per “relax” con il (14,45 %) delle risposte. Comunque l’interesse artistico e culturale suscitato dalla città di Lucca fa convergere in tutta l’area quasi il (34 %) degli escursionisti con la possibilità di trascorrere una giornata riposante e rilassante.

Quest’ultimo riflette il motivo principale per cui molto spesso viene scelta l’area lucchese sia per le “bellezze naturali”, ma anche data dalla possibilità di effettuare “cure terapeutiche” dei dintorni della città.

6% 34% 9% 2% 1% 15% 33% Affari Cultura/ arte Divertimento/ Svago Tradizione familiare Sport Relax Altro

(37)

Tabella. 18

Composizione risposta “Altro”

Fonte: mia elaborazione

Nella risposta “Altro”, sempre per quanto riguarda le motivazioni della visita, troviamo con il (32,72 %) coloro che hanno scelto la città per il Lucca Summer Festival. Successivamente con il (23,64 %) troviamo purtroppo coloro che non hanno dato una risposta specifica alla domanda, ma che comunque di certo hanno escluso le possibili risposte presenti nel questionario.

Tabella. 20

Come ha organizzato l’escursione

Fonte: mia elaborazione

Motivi "Altro" Val. % Affari/lavoro 7,27%

Summer 32,72%

Santa croce 7,28%

Mercato dei fiori 12,72%

Personale 5,46%

Shopping 9,09%

Ricerca universitaria 1,82% Senza risposta 23,64%

Totale 100,00%

Organizzazione dell'escursione Val. %

Autonomamente 72,30%

Tramite Agenzia 25,39%

Tramite Associazione 2,31%

(38)

Prevalentemente l’escursionismo estivo a Lucca è di tipo non organizzato, in particolare il (72,3 %) degli escursionisti contattati ha organizzato la propria escursione in modo autonomo, senza la collaborazione di agenzie o associazioni.

Dato abbastanza ovvio visto che gli escursionisti, o almeno la maggior parte di essi, non trascorre il proprio soggiorno visitando sempre lo stesso luogo di destinazione e molto spesso si organizza la giornata in base alle attività da compiere.

Di seguito con il (25,39 %) coloro che si sono appoggiati alle agenzie. Questa domanda sembra non in linea con la definizione di escursionista, ma è stata posta agli intervistati perché oramai il soggetto escursionista di oggi alloggia in una sistemazione lontana (o comunque non allocata in loco) al luogo di destinazione e si sposta di giornata in giornata nei diversi luoghi da lui scelti per la propria escursione. Molto spesso le persone intervistate alloggiavano nei piccoli B&B o Camper fuori la città e il giorno dopo ripartivano per altre destinazioni. Inoltre all’interno degli intervistati che hanno scelto di organizzarsi tramite agenzia, vi è una parte relativa ai gruppi organizzati (sono stati intercettati 6 gruppi ciascuno dei quali composto generalmente da circa 22/23 persone), i quali per natura organizzativa sono molto spesso organizzati e gestiti tramite l’agenzia che mette a disposizione una guida turistica qualificata.

(39)

Tabella. 21

Come è composto il nucleo dell’escursione

Fonte: mia elaborazione

Prevalentemente l’escursionismo estivo di Lucca è di tipo non organizzato; in particolare il (39,23 %) degli escursionisti contattati viaggia in coppia, il (23,08 %) solo, il (16,93 %) insieme ad amici ed il (13,84 %) con la propria famiglia. Il turismo organizzato costituisce solamente il (5,40 %) del campione, non rilevandosi sicuramente il punto di forza dell’escursionismo.

Tabella. 22

Composizione nucleo di escursione: rapporto tra italiani e stranieri

Fonte: mia elaborazione

Con chi Val. %

Amici 16,93% Coppia 39,23% Famiglia 13,84% Solo 23,08% Gruppo 5,40% Associazione 0,76% Altro 0,76% Totale 100,00%

Con chi Val. %

Italiani Stranieri Coppia 36,74% 46,87% Amici 21,42% 3,12% Famiglia 9,18% 28,13% Solo 30,62% 0,00% Gruppo 0,00% 21,88% Associazione 1.02% 0,00% Altro 1.02% 0,00% Totale 100% 100%

(40)

Vi sono significative differenze sulla composizione del nucleo escursione tra italiani e stranieri: innanzitutto sono maggiormente gli stranieri che tendono a fare la propria escursione in coppia (46,87 %), rispetto agli italiani (36,74 %); viceversa sono di più gli italiani (per una questione puramente logistica e per lo scopo che questa indagine porta), che viaggiano da soli (30,62 %) mentre non sono stati intercettati stranieri che viaggiano soli.

Altro dato che emerge è il viaggiare con amici, per gli italiani abbiamo un (21,42 %) e per gli stranieri (3,12 %). Al contrario sono di più gli stranieri che vengono a Lucca con la propria famiglia (28,13 %) mentre gli italiani compongono il (9,18 %). Infine coloro che viaggiano in gruppo: non sono stati intercettati italiani che si sono organizzati con il gruppo, mentre gli stranieri compongono il (21,88 %) del campione di stranieri totale intercettato.

I mezzi di trasporto

Tabella. 23

Mezzo di trasporto utilizzato

Mezzo Val. % Auto 55,38% Treno 13,07% Aereo 7,69% Nave 0,00% Pullman 6,93% Camper 8,47% Altro 5,38% Aereo/ Auto 1,54% Aereo/ treno 0,77% Aereo/ pullman 0,77% Totale 100,00%

(41)

A conferma di un escursionismo a Lucca di tipo non organizzato e invece più vicino a quello individuale, i prossimi dati attestano come il mezzo di trasporto principale più utilizzato per raggiugere le località sia l’auto propria, indicata da più della metà del campione d’indagine (55,38 %). Di seguito coloro che utilizzano il treno (13,07 %), molto spesso composti da lavoratori pendolari che transitano a Lucca per lavoro e risiedono nelle località limitrofi; dato molto interessante riguarda la percentuale di quei escursionisti che si muovono con il “Camper” (8,47 %) e superano di poco color che utilizzano l’aereo (7,69 %). Gli altri mezzi di trasporto utilizzati sono, il pullman (6,93 %) spesso prenotato dai gruppi organizzati che affollano la città di Lucca, poi la voce “Altro” con il (5,38 %) e via di seguito le altre voci riportate nella seguente tabella.

Di coloro che hanno usufruito di altre tipologie di mezzi di trasporto sotto la voce “Altro”, vi sono soltanto due tipologie: il transit e il trasporto pubblico di Lucca.

Grafico. 24

Composizione della voce “Altro”

trasporto pubblico

40% transit

(42)

Tabella. 25

Differenze tra italiani e stranieri sul mezzo di trasporto utilizzato Mezzo Val. % Italiani Stranieri Auto 65,30% 18,75% Treno 18,37% 3,12% Aereo 3,06% 18,75% Nave 0,00% 0,00% Pullman 2,04% 21,88% Camper 2,04% 28,13% Altro 7,15% 0,00% Aereo/ Auto 1,02% 6,25% Aereo/ treno 1,02% 0,00% Aereo/ pullman 0,00% 3,12% Totale 100% 100%

(43)

2.1.1 Risultati dell’indagine.

Con la seguente indagine il lavoro eseguito da me e coadiuvato dal Centro Studi e Ricerche della Fondazione Campus di Lucca durante il periodo di stage presso la Provincia di Lucca, ha fornito una descrizione di quelle che sono le caratteristiche qualitative del flusso di escursionisti che nei mesi estivi del 2013 hanno trascorso una giornata nella località toscana di Lucca. Le informazioni, ottenute attraverso la somministrazione di un questionario di indagine ad un campione di turisti contattati in maniera diretta, non hanno l’ambizione di fornire una descrizione dettagliata dei turisti, ma mirano solamente a fornire una tendenza di massima dei vari comportamenti che caratterizzano i segmenti di escursionisti nella località lucchese. Tuttavia riteniamo che i risultati di questa indagine possano risultare molto utili agli operatori del settore, come ulteriore strumento conoscitivo dei flussi di visitatori.

La fisionomia dell’escursionista estivo di Lucca Parte relativa alla descrizione dell’escursionista della pre - fruizione

Da Scrivere in maniera più definita.

Nazionalità italiana, di provenienza toscana quindi area del Centro Italia residente nella provincia di Lucca, età compresa tra i 36 – 45 anni, laureato e svolge la professione di libero professionista. Per quanto concerne l’escursione, essa durerà meno all’interno delle 24 ore.

Vengono a conoscenza della città di Luca soprattutto grazie agli eventi che la città offre e il loro motivo principale del venire in questa località è l’aspetto culturale e per motivi vari come “eventi” – (% di non risposte).

L’organizzazione è fatta autonomamente, vengono in coppia tramite auto propria.

(44)
(45)

2.2 Analisi: Fruizione.

I risultati presentati in questo paragrafo riguardano le caratteristiche generali del campione intervistato.

Verrà esaminata parte dei questionari, in questo caso relativo al momento della fruizione. Per quest’ultimo si intende l’escursionista che visita la città, i suoi luoghi e fruisce di tutti quei servizi che la città stessa può offrire. Le interviste sono state eseguite durante la visita nelle ore centrali della giornata nei luoghi più affollati e turisticamente più importanti della città, come ad esempio, P.zza San Michele, P.zza dell’Anfiteatro, Via Fillungo, la Cattedrale di Lucca, P.zza Napoleone, ecc.…

Tabella. 1

Provenienza degli escursionisti

Fonte: mia elaborazione

Nel dettaglio i turisti stranieri intervistati sono composti prevalentemente da cittadini tedeschi (29% del totale degli stranieri), da francesi (14%), a seguire olandesi, inglesi, spagnoli e americani (7%), e via di seguito gli altri paesi qui rappresentati.

La prima informazione raccolta riguarda la nazionalità di provenienza degli escursionisti intervistati. Quasi l’80% del campione intercettato proviene da regioni italiane,

Nazionalità Val. % Val. %

Italia 78,62% Svizzera 0,76% Germania 6,10% Austria 0,76%

Regno Unito 1,55% Usa 1,55%

Spagna 1,55% Rep. Ceca 1,55% Ucraina 0,76% Ungheria 0,76% Olanda 1,55% Norvegia 0,76% Francia 2.97%

(46)

mentre tra gli altri paesi troviamo di rilievo soltanto la Germani con il 6,10% e la Francia con quasi il 3%. Comunque la composizione di provenienza del campione indagato rispecchia abbastanza fedelmente la composizione della domanda turistica lucchese che risulta dalle statistiche turistiche ufficiali del 2013.

Grafico. 2:

Composizione escursionisti stranieri intervistati

Fonte: mia elaborazione

Rispetto all’indagine relativa alla Pre – fruizione, qui la percentuale di italiani intercettati risulta superiore ,(+ 3,6%), mentre per gli stranieri non vi sono particolari differenze.

Anche durante il momento della fruizione, la componente maschile risulta quella maggiormente intercettata, (58%) rispetto a quella femminile (42%).

Tabella. 2

Area geografica di provenienza

Fonte: mia elaborazione Germania 29% Regno unito 7% Spagna 7% Ucraina 3% Olanda 7% Francia 14% India 3% Svizzera 4% Austria 4% Rep. Ceca

7% Usa7% Norvegia4% Ungheria4%

Area Val. % Nord ovest 27,27% Nord est 18, 18 % Centro 36,36% Sud e isole 18,18% Totale 100%

(47)

La seconda informazione importante ai fini della nostra indagine è quella relativa all’area geografica e alla provenienza regionale degli escursionisti italiani. E’ bene ricordare che trattandosi di escursionisti, molto spesso gli intervistati erano lavoratori che risiedono nelle vicinanze della città e quotidianamente venivano a Lucca.

Per quanto riguarda l’area geografica di provenienza, si vede come il Nord Italia sia quella maggiormente rappresentata;

Tabella. 3

Regione di provenienza

Fonte: mia elaborazione

Come si può notare nella tabella qui sopra riportata, la percentuale maggiore è rappresentata da coloro che provengono dalla regione Toscana (53,39%); questa percentuale significativa trova la sua spiegazione dal fatto che oltre ai lavoratori che quotidianamente passano per la città, vi è anche un numero considerevole di persone che durante l’arco della giornata entrano ed escono svolgendo le più tipiche attività e spese che un normale cittadino compie in un tessuto urbano come Lucca. Successivamente troviamo l’Emilia Romagna (12,52%) regione confinante con la Toscana e

Regioni Quantità Val. %

Toscana 56 54,36% Emilia Romagna 13 12,62% Lazio 6 5,82% Campania 6 5,82% Veneto 5 4,85% Lombardia 4 3,88% Liguria 4 3,88% Piemonte 2 1,94% Umbria 2 1,94% Marche 2 1,94% Puglia 1 0,97% Sardegna 1 0,97% Calabria 1 0,97% Totale 103 100%

(48)

soprattutto molto vicina alla città di Lucca. Di seguito due regioni centrali come il Lazio e la Campania (5,82%) e poi alcune regioni del nord come il Veneto, Piemonte, Lombardia e la Liguria; via di seguito le altre regioni rappresentate.

Grafico. 4

Fonte: mia elaborazione

Tabella. 5

Città italiane di provenienza

Città italiane Val. %

Lucca 23,52% Pisa 5,88% Ferrara 5,88% Pistoia 8,82% Firenze 5,88% Roma 11,76% Livorno 14,70% Bologna 5,88% Napoli 8,82% Bergamo 8,82% Totale 100%

Fonte: dati tesi paolo

Le principali città italiane di coloro che sono stati intervistati sono quelle che risiedono in Toscana; al

Toscana 54% Lazio 6% Lombardia 4% Piemonte 2% Veneto 5% Emilia 12% Liguria 4% Umbria 2% Marche

(49)

primo posto c’è Lucca che rappresenta il (16% del campione) e Livorno (10%); in seguito abbiamo una buona percentuale di intervistati provenienti da Roma con (8%) e diverse località come Pistoia, Bergamo, Empoli e Napoli (6%); via di seguito le altre città, come riportato nella seguente tabella. Da notare come il campione riguardante le località italiane di provenienza sia abbastanza uniforme soprattutto per il numero di località rappresentate da piccole percentuali.

Tabella. 6

Provenienza: Comuni di Lucca

Comuni Val. %

Viareggio 4,17%

Altopascio 20,84%

Pietrasanta 4,16%

Capannori 16,66%

San Pietro a Vico 4,16%

Valdottavo 4,16%

Pieve Santo Stefano 4,16%

Ponte a Moriano 4,16%

Marlia 12,53%

Ponte San Pietro 8,36%

Segromigno 4,16%

Guamo 4,16%

Porcari 4,16%

Nave 4,16%

Totale 100%

Fonte: mia elaborazione

In dettaglio, vediamo i principali comuni di Lucca rappresentati, il comune di Altopascio risulta il maggiore intercettato con il (20,84%), poi Capannori (16,66%); entrambe sono località dove risiedono diversi distretti industriali e le aziende che la compongono accrescono l’importanza e la fama di Lucca. Di seguito nella seguente tabella, gli altri comuni lucchesi intercettati.

(50)

Tabella. 7

Fonte: mia elaborazione

Grafico. 8

Provenienza “gruppi”

Fonte: mia elaborazione

Seppur poco intercettati, i “gruppi” costituiscono una domanda turistica molto importante per la città, soprattutto in termini di spesa turistica, generando buoni flussi di entrata di denaro. Molto spesso questi gruppi organizzati di circa 23 persone in media giungono con il pullman all’esterno delle mura in zona piazzale Verdi

Viareggio 4% Altopascio 21% Pietrasanta 4% Capannori 17% San Pietro a Vico 4% Valdottavo 4% Pieve Santo Stefano 4% Ponte a Moriano 4% Marlia 13% Ponte San Pitero 9% Segromigno 4% Guamo 4% Porcari4% Nave4% Germania 60% Francia 20% Olanda 20% Germania Francia Olanda

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