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1. RIASSUNTO DELLA TESI
Scopo: l’obiettivo principale della tesi è stato quello di sperimentare un
metodo per la valutazione del grasso epatico nelle scansioni TC di pazienti sottoposti ad AngioTC coronarica; inoltre ci siamo riproposti di mettere in relazione tali misure con il volume di grasso epicardico (EFV) ed i dati morfologici e clinici dei pazienti in esame.
Materiali e metodi: 202 pazienti (età media 62.5 ± 11.7, 63% di sesso
maschile, BMI 26.7 ± 3.7) che si sono rivolti all’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR per sospetta CAD sono stati sottoposti a scansioni TC (Multislice CT scanner, LightSpeed VCT 64, GE Healthcare, Milwaukee, WI, USA) delle coronarie. In tutti i pazienti sono stati raccolti i dati anamnestici, clinici e laboratoristici. Le immagini TC di ciascun paziente sono poi state utilizzate per la valutazione volumetrica del grasso epicardico tramite un metodo semiautomatico utilizzando un programma apposito precedentemente sviluppato dall’IFC del CNR, e per l’analisi densitometrica e volumetrica della placca aterosclerotica. Due operatori sono stati incaricati di posizionare una regione di interesse (ROI) nella parte di parenchima epatico visibile alle scansioni TC e ne è stata misurata la densità espressa in Unità Hounsfield (HU). Il quinto percentile dell’istogramma è risultato, rispetto alla finestra del grasso epatico, il parametro meno sensibile alla presenza di contrasto
.
È stata successivamente valutata la variabilità interosservatore tra i due operatori e le relazioni tra grasso epatico, epicardico e le altre variabili cliniche.5
Risultati: le densità medie parenchimali epatiche dei due operatori sono
state di 67.37 ± 16.19 HU e 54.89 ± 12.01 HU nelle scansioni con e senza mezzo di contrasto (mdc) rispettivamente; il quinto percentile è stato di 7.56 ± 26.78 HU (nelle scansioni con contrasto) e 10.57 ± 19.50 HU (in quelle senza). Nonostante una significativa correlazione tra le variabili densità epatica media con e senza mezzo di contrasto (R! = 0.333 p < 0.0001) si ha una sovrastima dei valori nelle densità con mdc (y = 25.68 + 0.77x), che scompare prendendo in considerazione il quinto percentile (y = -3.03 + 1.02x). Il coefficiente di ripetibilità interosservatore (CR) del quinto percentile era di 24.886 (95% CI 22.134-27.633). I valori medi del volume di grasso epicardico erano di 80.39 ± 36.31 cc; l’associazione del quinto percentile delle densità epatiche con EFV era statisticamente significativa (R! = 0.334, p < 0.0001), così come quella con il BMI (R! = 0.299, p < 0.0001), con la concentrazione plasmatica di HDL (R! = 0.097, p < 0.0001), con la componente fibrosa della placca (R! = 0.038, p = 0.262) e con il Framingham Risk Score (R! = 0.121, p < 0.0001). Dopo aver stabilito come cut-off di steatosi un valore del quinto percentile < -9.813 è emersa un’associazione statisticamente positiva tra pazienti con steatosi e sesso maschile (p < 0.0001), peso (p < 0.0001), altezza (p = 0.0001), BMI (p < 0.0001), volume di grasso epicardico (p < 0.0001), concentrazione plasmatica di HDL (p = 0.0016), Framingham Risk Score (p < 0.0001), volume della placca aterosclerotica soft (p = 0.0423) e volume della componente fibrosa della placca (p = 0.0404).
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Conclusioni: l’uso del quinto percentile dell’istogramma della densità
epatica per la valutazione della steatosi epatica ha una bassa variabilità interosservatore, una buona riproducibilità, e supera gli ostacoli derivanti dall’utilizzo del mezzo di contrasto in pazienti sottoposti a TC coronarica. Il grasso epatico correla in modo significativo con EFV e altri fattori di rischio cardiovascolari, rafforzando l’ipotesi di un suo ruolo come marcatore di rischio cardiovascolare in pazienti con sospetta CAD.