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3. Antonio Salmeri, Cosa potrebbe cambiare

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Academic year: 2021

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Concorso Euclide - Giovani 2021

“La pandemia come ci ha cambiati”

Hanno partecipato al concorso il Co Editore Serenella Iacino ed il direttore Da-vide Manuel Vitale di “Euclide.Giornale dei Giovani”, quindi mi sembra doveroso che si esprima in proposito anche l’Editore, anche per confrontare le esperienze di tre ge-nerazioni.

Cosa ci ha insegnato la Pandemia e quale è stato l’impatto su di noi. Comincerò col rispondere alla seconda domanda.

(A1) Ho sentito molte persone lamentarsi delle lunghe file per fare la spesa, ebbene per me non è stata una novità, settanta anni fa si facevano lunghe file per fa-re provvista di acqua in quanto arrivava solo alle fontanelle pubbliche e si faceva la fi-la per acquistare i generi alimentari e quando arrivava il tuo turno a volte non c’era più niente da comprare.

(A2) La sera non potevi uscire perchè c’era il coprifuoco.

(A3) A scuola non si andava perchè le scuole erano requisite dai militari in quanto venivano utilizzate come caserme.

(A4) Non si andava in discoteca perchè non esistevano e si organizzavano inno-centi festicciole da ballo in casa sotto l’occhio vigile dei genitori.

(A5) A scuola si andava a piedi e non ti accompagnava in macchina la mamma o il babbo.

Quindi il dramma vissuto da molti, io non l’ho provato, ci ero abituato.

Passiamo alla prima domanda. Cosa ci ha insegnato? Forse molto e mi sembra strano che ce ne siamo accorti soltanto in questa occasione.

(B1) Normalmente ad una certa età le medicine da assumere sono sempre le stesse, però ogni volta devi recarti dal medico, a piedi o in macchina, fare una fila di circa due ore, portare l’elenco delle solite medicine per farti fare la prescrizione. Quindi si perde molto tempo, andata, ritorno e lunga attesa prima di essere ricevuti. In questa tragica occasione, ma si poteva fare da tempo, ti arriva per Email il codice di ciascuna medicina e quindi c’è solo il disagio di andare in Farmacia. In questo mo-do si risparmia tempo e ... benzina.

(B2) Ricordo quando si era concocati per delle riunioni di lavoro, nel caso mio a Milano. Il viaggio allora era di circa otto ore andata ed altrettanto al ritorno, per una riunione di un paio di ore che già allora poteva essere fatta a distanza. Quindi tempo per il viaggio, spese di viaggio e di soggiorno. In questa occasione si è scoperto che si poteva fare la riunione senza spostarsi. Con risparmio di tempo e di denaro.

(B3) Ricordo che anche molti anni fa, con tecnologie meno avanzate, molti im-piegati avrebbero potuto lavorare aa casa interfacciandosi anche telefonicamente per scambi di informazioni. Ricordo che alcuni che abitavano in provincia erano co-stretti a lunghi viaggi anche per complessive sei ore per due tre ore di effettivo

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lavo-ro. Oggi si è ricorsi al lavoro da casa che si può svolgere nelle ore che si ritemngono-più comode.

Questo metodo so che continuerà a essere utilizzato da molte società che po-tranno fra l’altro ridurre notevolmente gli spazi dei propri uffici.

(B4) La scuola? No, la scuola deve continuare come prima riducendo gli alunni per ogni classe, cosa da tempo auspicata, e quindi raddoppiando il numero degli in-segnanti. La scuola non si tocca! Non ha senso la lezione a distanza.

(B5) Anche per alcuni negozi si può introdurre la vendita on-line così come da tempo fanno alcuni importanti gruppi che stanno acquistando il monopolio delle vendite. Basta sapersi organizzare ed in questo caso si possono trovare altre forme, come ad esempio potersi consultare con il titolare del negozio. Ciò comporterebbe risparmio di tempo e di danaro per gli spostamenti e non ultimo riduzione dell’inqui-namento.

(B6) Anche i cinema possono essere eliminati e trovare il metodo di poter ve-dere un film sul televisore con appositi metodi di pagamento. Lascerai inalterati gli spettacoli teatrali.

(B7) Quanto sto per dire mi verrà contestato dai più, ma pensandoci bene sa-rebbe la situazione migliore. Le manifestazioni sportive, tipo il popolare calcio po-trebbe essere fatto senza spettatori presenti ma chi vuole assistere alla partita com-pra la possibilità di vederla comodamente a casa propria. Fra l’altro si eviterebbero gli immancabili tafferugli, a volte anche contragiche conseguenze fra opposte fazioni. Fra l’altro si risparmierebbe la spesa di nuovi e costosissimi stadi, impiegando il dena-ro in opere di maggiore utilità.

Quindi in conclusione quanto disgraziatamente è accaduto potrebbe darci la possibilità di semplificarci la vita. Le tecnologie esistono e si dovrebbero utilizzare per semplificarci la vita.

Antonio Salmeri

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