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Rapporto sulla stagione irrigua 2008 nel centro-nord Italia : Programma interregionale Monitoraggio dei sistemi irrigui delle regioni centro settentrionali

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Programma Interregionale del MiPAAF “Monitoraggio dei sistemi irrigui delle regioni centro settentrionali” Rapporto sulla stagione irrigua 2008 nel Centro - Nord Italia

Responsabile del progetto Raffaella Zucaro (zucaro@inea.it)

Gruppo di lavoro Antonio Papaleo (papaleo@inea.it)

Andrea Acampora (acampora@inea.it) Donatella Scarpellini

Gruppo di supporto tecnico Mario Grillanti, Fabrizio Mirra L’attività di monitoraggio non sarebbe stata possibile senza la collaborazione delle seguenti Istituzioni:

Mipaaf, Direzione generale per la Qualità dei Prodotti Agroalimentari - Qpa IV - Fondo di solidarietà nazionale; Dipartimento della Protezione Civile, Centro Funzionale Centrale;

Regione Valle d’Aosta; Regione Piemonte; Regione Liguria; Regione Veneto; Regione Lombardia;

Regione Friuli Venezia Giulia; Provincia Autonoma di Trento; Provincia Autonoma di Bolzano; Regione Emilia-Romagna; Regione Toscana; Regione Lazio; Regione Umbria;

Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente - Servizio idro-meteo della Regione Emilia-Romagna; Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Lombardia;

Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Piemonte;

Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia; Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Veneto;

Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo- forestale della Toscana; Agenzia servizi settore agroalimentare delle Marche;

Autorità di bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico; Autorità di bacino fiume Arno;

Autorità di bacino fiume Po;

Agenzia interregionale per il fiume Po; Autorità di bacino fiume Tevere;

Centro di agrometeorologia applicata regionale della Regione Liguria; Consorzio di bonifica di II grado per il Cer;

Consorzio di bonifica Parmigiana Moglia Secchia; Consorzio di bonifica II grado generale di Ferrara; Consorzio di bonifica e irrigazione Canale Lunense; Consorzio di bonifica Naviglio Vacchelli;

Consorzio di bonifica Cellina Meduna; Associazione irrigazione Est Sesia; Associazione irrigazione Ovest Sesia;

Enti regolatori dei grandi laghi (Consorzi di gestione dei bacini dell’Adda, Chiese, Mincio, Oglio e Ticino); Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste della Regione Lombardia;

Ente regionale di sviluppo agricolo della Regione Friuli Venezia Giulia; Institut agricole régional della Regione Valle d’Aosta;

Istituto sperimentale agrario di San Michele all’Adige; Unione regionale bonifiche Emilia-Romagna;

Unione regionale bonifiche irrigazioni e miglioramenti fondiari della Lombardia.  

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INDICE

 

Premessa ... 2

1.Regione Valle D’aosta ... 8

2.Regione Piemonte ... 10

3.Regione Liguria ... 21

4.Regione Lombardia ... 25

5.Regione Emilia – Romagna ... 32

6.Regione Veneto ... 40

7.Regione Trentino - Alto Adige ... 45

8.Regione Friuli Venezia Giulia ... 49

9.Regione Toscana ... 53

10. Regione Umbria ... 61

11. Regione Marche ... 65

12. Regione Lazio ... 68

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Premessa

L’andamento dei parametri meteorologici relativi all’anno 2008 ha fatto sì che in quasi tutte le regioni del Centro nord non si evidenziassero particolari problemi legati alla carenza di risorsa idrica. Se si esclude buona parte del mese di febbraio, che si è distinto per una minore frequenza di eventi precipitativi, le piogge cadute su tutto il Centro Nord, sono state molto abbondanti, determinando un surplus pluviometrico. Di conseguenza, rispetto a quanto osservato nel 2007, la situazione idrica è stata soddisfacente ed ha permesso, nel complesso, che la stagione irrigua relativa al 2008 potesse essere svolta in maniera regolare, grazie anche ad un’estate fondamentalmente fresca e piovosa. Una situazione diversa si è verificata nel 2007, in molte aree del Centro Nord, dove sono state evidenziate difficoltà nell’approvvigionamento irriguo a causa della limitata disponibilità di risorsa lungo i corsi d’acqua (fig. 1).

Figura 1 – Aree con problemi nell’approvvigionamento idrico

 

Fonte: Elaborazione INEA, 2007

      

Se non diversamente specificato, tutti i dati riportati nel capitolo sono tratti dai rapporti mensili sull’andamento della stagione irrigua, INEA 2007, 2008.

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3 La condizione idrologica dei grandi laghi lombardi non ha destato preoccupazioni per tutto il 2008: i livelli idrometrici sono risultati superiori a quelli rilevati nel 2007; in più occasioni sono state avviate le operazioni di svasamento controllato del lago di Como e del Maggiore per ridurre il volume.

In Piemonte, a partire dal mese di maggio 2008, nei 31 invasi regionali, mediamente, era presente il 70% dei 385 milioni di metri cubi di acqua di capacità utile degli stessi. Nel complesso, la stagione irrigua regionale si è svolta in modo del tutto regolare, anche se problemi di approvvigionamento idrico si sono riscontrati nelle aree del Cuneese e dell’Alessandrino, aree che negli ultimi anni sono caratterizzate da ridotti apporti pluviometrici.

Nel corso dello sviluppo della stagione irrigua 2007, invece, nelle aree dei Consorzi Ovest ed Est Sesia, la diminuzione dei livelli dei fiumi Dora Baltea e Po e del lago Maggiore (da cui dipendono i principali approvvigionamenti irrigui), a causa delle limitate precipitazioni, ha comportato una riduzione di circa il 40–50% delle portate transitanti nel Canale Cavour che hanno costretto il Consorzio Est Sesia ad adottare, in questo periodo, misure cautelative concretizzatesi in una riduzione delle portate nei canali consortili (fig. 2).

Figura 2 – Principali aree con problemi nell’approvvigionamento idrico, Piemonte e Liguria

 

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4 Anche per i territori liguri, sempre nel Nord Ovest d’Italia, per il 2008 non sono stati segnalati particolari emergenze idriche; nel 2007, invece, problemi molto evidenti, nell’approvvigionamento irriguo si sono verificati sul finire dell’estate. Infatti, a settembre 2007, il Consorzio di Bonifica Canale Lunense era stato costretto a limitare gli attingimenti dal fiume Magra, nell’ordine del 20% rispetto all’ordinario (cfr. fig. 2). Tale riduzione aveva, inoltre, indotto il Consorzio ad attivare controlli sui prelievi dalla rete consortile, e imporre turni irrigui per colture ancora in atto in quel periodo (ortive in generale).

Nei territori della Pianura Padana, il fiume Po, pur facendo rilevare livelli idrometrici alquanto bassi rispetto alle medie storiche, ha fatto registrare portate medie elevate per tutto il 2008, superiori rispetto a quanto osservato per il 2007. Presso Boretto, ad esempio, la portata media del mese di giugno è stata pari a 2.878 m3/s, presso Pontelagoscuro è stata pari a 3.486 m3/s e a Piacenza a 2.169 m3/s. L’andamento delle portate transitate in corrispondenza dei vari punti di monitoraggio è da ricollegare anche all’ottimo stato in cui ha versato, per tutto il tempo, l’intero sistema dei laghi lombardi, le cui acque confluiscono nel fiume Po.

A differenza di quanto osservato nel Nord del paese, in molte zone dell’Italia centrale la situazione idrologica, così come evidenziato per il 2007 (fig. 3), è apparsa critica per quasi tutto il 2008, particolarmente nell’area umbra. Pertanto, a metà maggio, la Regione Umbria ha inoltrato al Commissario delegato per l’emergenza idrica la richiesta di proroga dello Stato di emergenza idrica fino a dicembre 2008. Inoltre, il Commissario delegato all’emergenza idrica nei territori delle regioni dell’Italia centro settentrionale ha emanato un decreto1 per disciplinare la quantità di acqua prelevabile dal lago Trasimeno. Questo provvedimento ha autorizzato i prelievi per i sistemi irrigui ad alta efficienza (a goccia, microirrigatori a spruzzo, etc.), entro un limite massimo di 1.200.000 m3, cui corrisponde una variazione del livello del lago pari ad 1 cm; inoltre, sono stati autorizzati i prelievi utili a soddisfare le esigenze del comparto zootecnico, entro un limite massimo di 600.000 m3, cui corrisponde una variazione di livello del lago pari a 0,5 cm.

      

1

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5 Figura 3 – principali aree con problemi nell’approvvigionamento idrico, Italia centrale

  Fonte: elaborazione INEA, 2007

In sintesi, soprattutto nelle regioni del Nord, il decorso della stagione irrigua 2008 è da considerarsi piuttosto soddisfacente. Infatti, a differenza della passata stagione irrigua 2007, in cui in molte aree del Centro Nord sono state evidenziate situazioni di carenza idrica e quindi di difficoltà negli approvvigionamenti irrigui, la stagione 2008, ad eccezione di alcuni casi nel Centro, non è stata interessata da particolari problematiche in merito al buon decorso delle irrigazioni.

Come già accennato, l’andamento meteorologico che ha caratterizzato l’intero 2008 ha permesso, grazie alle abbondanti piogge verificatesi, il recupero di buona parte del deficit idrico ormai strutturale al Nord Italia, ma ha, altresì, causato ingenti danni all’intero settore agricolo nazionale. Le eccezionali e ripetute ondate di maltempo che hanno attraversato l’Italia durante il periodo aprile–agosto, con piogge, temporali, nubifragi violenti, grandinate e trombe d’aria, hanno provocato danni considerevoli. Particolarmente colpiti sono stati i frutteti, i vigneti, i cereali e le ortive di pieno campo. Le conseguenze economiche stimate sono state rilevanti per quasi tutta l’Italia, sopratutto per il Lazio, il Veneto, l’Emilia Romagna, le Marche e il Friuli Venezia Giulia. Nella zona della Franciacorta l’ondata di maltempo verificatasi a luglio ha colpito molti ettari di vigneti in una vasta area, e inoltre il 4–6% delle coltivazioni è stato interessato dalle ripetute grandinate; in un’altra zona di grande pregio vitivinicolo della Lombardia, la Valtellina, la grandine ha causato una riduzione di circa il 40% della produzione; in Friuli–Venezia Giulia, nella provincia di Udine, il maltempo ha colpito principalmente i seminativi ed i vigneti andando a determinare una perdita di circa il 30% di prodotto finale.

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6 La gran quantità di pioggia caduta tra il 28 e il 30 maggio ha creato problemi a vari fiumi nelle zone del Nord Ovest. La Dora Baltea, in Valle d’Aosta, è esondata in diversi punti quali: Echallod e Montillon nel Comune di Arnad, in località Valèry, a Chambave; il Po è esondato, in Piemonte in Val Pellice, Val Chisone, Bussoleno e Venaus in Valsusa; in provincia di Cuneo, nell’alta valle Po, a Crissolo. I danni sono stati considerevoli ed hanno riguardato gran parte dei territori del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria. Ed è proprio per questa energica ondata di maltempo che ha investito il Nord Ovest, il Consiglio dei Ministri, in data 30 maggio, ha decretato la stato di emergenza per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Nello stesso periodo ai risicoltori del Piemonte è stata data la possibilità di prorogare le semine fino al 30 giugno 2008.

Con riferimento al settore agricolo, per quanto riguarda il risultato complessivo dell’annata agricola 2008, relativamente ai cereali va rilevato il giudizio positivo espresso da Italmopa (associazione aderente a Confindustria che rappresenta e tutela l’industria molitoria italiana) circa la qualità sia del frumento tenero che di quello duro e del record di produttività per quest’ultimo. Per il grano duro sono stati lavorati circa 6 milioni di tonnellate, dei quali almeno 4 milioni prodotti in Italia. Questo ha corrisposto ad un aumento del 30% del prodotto lavorato che ha permesso di ridurre l’approvigionamento estero di almeno il 10%. Inoltre, per il grano tenero sono stati raccolti circa 3,5 milioni di tonnellate.

Sempre per i cereali nel Centro Italia2, e in particolare in Toscana e Marche, sono state riscontrate buone rese produttive. La produzione cerealicola delle Marche, costituita per lo più da grano duro, tenero ed orzo, ha fatto registrare un aumento del 20–25% ad ettaro rispetto a quanto osservato per gli anni precedenti3, mentre al Nord le valutazioni sono state un po’ contrastanti a causa delle abbondanti ed intense piogge che hanno colpito l’Emilia–Romagna, la Lombardia ed il Piemonte e che hanno compromesso in parte sia le rese, che la qualità del prodotto. In Emilia– Romagna le rese del grano tenero sono aumentate del 10 – 15% rispetto al 2007; situazione analoga si è riscontrata in Veneto. Decisamente più problematico l’andamento evidenziato in Piemonte e Lombardia, dove il maltempo ha provocato estesi fenomeni di allettamento dei culmi e, in qualche caso, favorito la diffusione di patologie fungine.

Non è apparsa soddisfacente la raccolta di riso per il 2008. In tutte le principali aree risicole nazionali i raccolti sono stati alquanto insoddisfacenti: nell’area di Vercelli – Novara – Pavia, la più importante zona produttiva italiana, si è verificata una riduzione di circa 1,5 milioni di quintali rispetto al 2007, quando fu raggiunta la produzione record di 1,5 milioni di tonnellate (fig. 6). Le cause sembrano dovute a tre fattori essenziali: la riduzione delle superfici investite, il susseguirsi di forti grandinate e i ripetuti attacchi fungini4. In Italia la superficie coltivata si è ridotta, rispetto al 2007, di oltre 8.000 ha, su un totale di oltre 232.000 ha (-3,6%), e le aziende risicole sono circa 200 in meno. In Piemonte il calo delle superfici è stato meno marcato (-1,4%) ma le stime circa la produzione finale sono state pessimistiche. A livello nazionale è stata prevista una raccolta di circa 1 milione e 390.000 tonnellate (di cui 726.000 nel solo Piemonte) e il calo di quasi 151.000

      

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Fonte: Coldiretti e Confederazione Italiana Agricoltori

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Fonte: CIA Marche

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7 tonnellate, che si prevede, per il 2008 va attribuito per i due terzi (circa 100.000 tonnellate) proprio al Piemonte. Anche in Veneto è prevista una riduzione della resa per ettaro di oltre il 15% rispetto al 2007 (in alcune zone del Veronese si dovrebbe arrivare anche al 50%), a causa della forte presenza di Brusone (Pyricularia oryzae), sviluppatosi per l’eccesso di umidità principalmente nel mese di luglio5.

Figura 6 – Principali aree interessate da calo della produzione di riso

Fonte: Elaborazione INEA,2008

La vendemmia del 2008 è stata ricca e di elevata qualità rispetto al 2007: si è verificata una crescita produttiva dell’8–10% rispetto allo scorso anno che ha permesso di limitare, in parte, le perdite subite dai vigneti a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Si è avuto, inoltre, un ritorno alla normalità dopo qualche anno di vendemmia anticipata. Il confronto con il 2007 appare chiaramente positivo: quella del 2007 è stata la vendemmia più scarsa degli ultimi 60 anni; sono stati prodotti, infatti, poco più di 40 milioni di ettolitri di vino pari ad un decremento di oltre il 18% rispetto alla campagna produttiva del 2006 (allora si ottennero quasi 50 milioni di ettolitri)6.

      

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Fonte: Ente Risi

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1 – Regione Valle d’Aosta

Gran parte del primo quadrimestre del 2008 è stato contrassegnato da un andamento fortemente altalenante delle condizioni meteorologiche. Le precipitazioni (in special modo quelle nevose) hanno continuato ad interessare il territorio regionale. Le temperature registrate sono rientrate nelle medie stagionali, e solo tra metà febbraio e fine marzo i valori rilevati sono scesi al di sotto dei valori normali del periodo, a causa di due imponenti perturbazioni che hanno interessato l’intero territorio nazionale. Alla fine del periodo primaverile la quantità totale di neve caduta sull’intera regione equivaleva ad oltre 1 miliardo di m3 di acqua7. Questo è stato il dato migliore a partire da dicembre 2007. All’inizio della stagione irrigua, tra maggio e giugno, sulla regione si è abbattuta un’eccezionale ondata di maltempo e i danni prodotti sono stati ingenti; particolarmente colpiti sono risultati Echallod e Montillon nel Comune di Arnad, in località Valèry e Chambave, dove la Dora Baltea ha esondato in più punti. Le precipitazioni cumulate del periodo luglio– settembre sono state di molto superiori a quanto registrato per lo stesso periodo del 2007 (a luglio 2008 +34% e a settembre 2008 +60%). Anche l’andamento delle temperature è stato altalenante: a valori rientranti nella media storica 2002–2006 si sono contrapposti (a luglio) valori inferiori, a tutte le quote, di 3–4°C.

L’ultima parte del 2008 è stata caratterizzata, nel complesso, da abbondanti ed intense precipitazioni diffuse sull’intero territorio regionale. La precipitazione cumulata del mese di novembre è risultata pari ad oltre 212 mm, una quantità elevata se si considera che a dicembre 2007 la pioggia cumulata non aveva raggiunto i 50 mm. Lo scarto positivo (circa 100 mm) rispetto alla media storica 1950–2000 è da attribuire, fondamentalmente, all’evento meteorico che si è verificato nei primi cinque giorni di novembre. L’analisi dell’andamento medio delle temperature del periodo autunnale ha evidenziato un abbassamento dei valori variabile in funzione della quota, da 1 a 4°C, rispetto a quanto osservato per la media storica 2001 – 20068.

Cosi come nel 2007, anche nella fase iniziale del periodo invernale 2008 è stato registrato un discreto anticipo fenologico su quasi tutte le coltivazioni regionali, anticipo rientrato a fine marzo a causa del verificarsi di un sensibile abbassamento termico, che ha determinato un rallentamento dello sviluppo vegetativo. Le temperature registrate tra maggio e giugno hanno ulteriormente influenzato i vari stadi fenologici, confermando i ritardi degli stessi. Le precipitazioni abbondanti hanno limitato gli interventi irrigui, ma hanno, nel contempo, favorito le malattie fungine e batteriche delle varie specie fruttifere. Per i meleti, alla fine del ciclo produttivo, verso la metà del mese di settembre, è stata rilevato un ritardo, anche se contenuto, della fase di maturazione rispetto a quanto osservato nel 2007. Per i vigneti il decorso vegetativo, nel complesso, è stato regolare anche in quelle aree dove, nel 2007, le limitate precipitazioni riscontrate nella prima metà di ottobre e protrattesi nella prima metà di novembre avevano costretto gli agricoltori ad effettuare irrigazioni

      

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Regione Autonoma Valle d’Aosta, bollettino idrologico n. 1 del mese di maggio.

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9 di soccorso in post–vendemmia, generalmente non necessarie9. A partire della metà di settembre 2008, sono iniziate le vendemmie dei vitigni bianchi per la produzione di spumanti, pertanto per la campagna produttiva 2008 non si è avuto lo stesso straordinario anticipo vegetativo che aveva caratterizzato il 2007.

      

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La buona disponibilità idrica dei suoli nel corso dell’autunno ha un ruolo importante, in quanto favorisce il passaggio degli elementi nutritivi dalle foglie in via di caduta alle parti legnose della pianta.

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2 – Regione Piemonte

Nel corso del periodo invernale del 2008 le temperature registrate in Piemonte sono risultate tipiche del periodo, con le minime inferiori allo zero o di poco superiori e le massime intorno ai 10°C . La quantità totale di pioggia caduta è stata superiore a quella dello stesso periodo del 2007, mentre le temperature si sono mantenute su livelli appena più bassi di quelle riscontrate nel 2007, come si evince dai dati rilevati presso le stazioni UCEA (graf.2.1 e. 2.2).

Grafico 2.1 - Temperature minime (medie mensili) nelle stazioni piemontesi

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11 Grafico 2.2 - Temperature massime (medie mensili) nelle stazioni piemontesi

Fonte: Elaborazioni INEA su dati CRA –CMA, 2007 e 2008

Dopo la primavera, a partire dalla metà di maggio, una vasta area depressionaria, estesa su tutta l’area occidentale europea, ha determinato un marcato peggioramento meteorologico. Nelle giornate del 28 e 29 maggio 2008, precipitazioni intense e diffuse hanno investito la regione in esame determinando condizioni di elevata criticità sui versanti e sulla rete idrografica. L’eccezionale quantità di pioggia caduta in questo periodo ha determinato l’esondazione del Po in Val Pellice, Val Chisone, Bussoleno e Venaus in Valsusa; in provincia di Cuneo, nell’alta valle Po, a Crissolo. Per questa forte ondata di maltempo che ha investito il Nord Ovest, il Consiglio dei Ministri ha decretato la stato di emergenza per il Piemonte e la Valle d’Aosta (fig. 8).

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12 Figura 8 – Principali aree piemontesi interessate dal maltempo.

Fonte: elaborazione INEA,2008.

Condizioni atmosferiche molto variabili hanno caratterizzato anche tutta la stagione irrigua (periodo da giugno a settembre): si sono registrate precipitazioni frequenti che, localmente, hanno raggiunto elevata intensità, mentre le temperature si sono posizionate su valori tipici del periodo stagionale (28–30°C le massime e 16–20°C le minime). Nel complesso, i valori termici rilevati non si sono discostati in modo evidente da quelli avuti nel 2007 (graf. 2.3).

L’andamento complessivo della stagione irrigua 2008, rispetto a quanto rilevato nel 2007, è stato alquanto regolare grazie alla buona quantità di risorsa di cui si è potuto disporre. Nel 2007, infatti, si sono registrati problemi di approvvigionamento irriguo principalmente a causa delle giornate ventose e calde, responsabili di un notevole aumento dell’evapotraspirazione che hanno causato un incremento del fabbisogno idrico delle colture. Sempre nel 2007, forti riduzioni nelle disponibilità di risorsa si sono avute nelle aree:

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13 • Basso Cuneese, in particolare nell’area agricola in cui l’irrigazione consortile è gestita dal

Consorzio Stura di Demonte e i cui prelievi avvengono prevalentemente dal torrente Stura; • Saluzzese, in particolare nei territori irrigui ricadenti all’interno del Consorzio irriguo di

secondo grado Saluzzese–Varaita; la situazione di difficoltà negli approvvigionamenti irrigui si è determinata nella seconda parte del mese di agosto, a causa del basso livello delle acque del torrente Varaita10;

• in alcune aree della provincia di Cuneo la distribuzione dell’acqua è avvenuta con qualche difficoltà, principalmente nel Consorzio di I grado Vermenagna, a causa delle ridotte disponibilità di risorsa del Naviglio Vermenagna;

• Ovest ed Est Sesia dove, a causa della diminuzione dei livelli dei fiumi Dora Baltea e Po (da cui dipendono i principali approvvigionamenti irrigui), i volumi normalmente derivati per il riso non sono risultati particolarmente cospicui. Le limitate precipitazioni registrate tra la fine di luglio ed i primi di agosto hanno costretto l’Associazione Est Sesia ad adottare misure cautelative, precisamente la riduzione delle portate nei canali consortili nell’ordine del 40–50% (portate ridotte del Canale Cavour).

Condizioni atmosferiche nettamente invernali si sono verificate per gran parte del periodo novembre–dicembre 2008 e le precipitazioni verificatesi nel bimestre sono state estremamente abbondanti e maggiori rispetto a quanto osservato nel 2007. Il mese di dicembre 2008 è stato il più piovoso in assoluto: su tutta la regione è caduta una quantità cumulata di pioggia che ha superato i 300 mm (graf. 2.3). Le temperature hanno subito continue diminuzioni rientrando, in tal modo, nella norma climatologica del periodo.

      

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A settembre tale situazione è migliorata a seguito di un accordo promosso dal Presidente della Regione, nonché

commissario delegato per il Piemonte per l’emergenza idrica, ed ENEL S.p.A., per rilasci programmati di acqua

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14 Grafico 2.3 - Precipitazioni mensili nelle stazioni piemontesi

Fonte: Elaborazioni INEA su dati CRA –CMA, 2007 e 2008

I principali corsi d’acqua utilizzati per l’approvvigionamento irriguo a livello regionale sono il Po, il Tanaro e la Dora Baltea.

Dal Tanaro attingono il Consorzio di irrigazione Canale de Ferrari, il Consorzio di irrigazione comprensoriale di II grado Tanaro Albese–Langhe Albesi, l’Associazione dei Consorzi di irrigazione Alta Valle Tanaro–Cebano della provincia di Cuneo e il Consorzio irriguo di II grado Alessandrino–Orientale Scrivia. Nel corso dei primi tre mesi del 2008, nonostante le buone precipitazioni verificatesi, in media, presso la stazione idrometrica di Alba (Cn), è stata registrata un’altezza di poco inferiore ai -0,60 m, dato che non si discosta da quello medio relativo allo stesso periodo del 2007. Per quanto riguarda le portate del fiume Tanaro nel corso del primo trimestre 2008 il dato medio appare, sebbene critico, migliore rispetto a quello rilevato per il 2007. A partire dalla fine del mese di maggio 2008, è stato possibile registrare un notevole incremento dovuto alle intense precipitazioni che hanno interessato l’intero bacino idrografico. Confrontando i dati del secondo trimestre 2008 si evidenzia un considerevole aumento del valore medio di portata rispetto a quanto osservato per lo stesso trimestre del 2007. Successivamente, i valori di portata si sono attestati su livelli identici a quelli rilevati al 2007, nonostante le abbondanti precipitazioni che hanno interessato l’intera regione nel periodo luglio–settembre.

A novembre si è registrato un ulteriore aumento delle portate ed il confronto con quanto osservato nel 2007 è risultato molto positivo; meno positivo è risultato il confronto quello con i valori rilevati per lo stesso periodo del 2003 (graf. 2.4).

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15 Grafico 2.4 – Confronto tra le portate del Tanaro presso Alba

Fonte: elaborazione INEA su dati ARPA Piemonte, 2003, 2007 e 2008

Le condizioni idrologiche del Po nel territorio piemontese (misurate alla stazione di rilevamento di Isola di S. Antonio) sono significative per valutare le disponibilità a servizio delle aree irrigue del Saluzzese e Cuneese, importanti per la presenza di coltivazioni ortofrutticole.

Nel primo trimestre 2008 l’andamento delle portate del fiume Po è stato caratterizzato da un aumento dei livelli in coincidenza delle maggiori precipitazioni che si sono verificate soprattutto nella prima parte del mese di gennaio, e la media delle portate registrate è risultata superiore a quella rilevata nello stesso periodo del 2007. In coincidenza delle precipitazioni che hanno interessato il territorio regionale verso la fine del mese di maggio è stato osservato aumento eccezionale dei livelli di portata. Basti pensare che il 31 maggio il valore rilevato presso la stazione è stato di 4.792 m3/s e nello stesso giorno del 2007 il valore era stato pari a 1.980 m3/s (nel 2003 non era andato oltre i 366 m3/s).

Per il periodo luglio–ottobre 2008 i livelli e le portate del fiume sono rimasti in linea con i valori medi minimi osservati per il 2007 e il 2003, e solo successivamente, grazie alle abbondanti piogge che hanno interessato il territorio nei primi giorni di novembre, si è avuto un evidente incremento delle portate, che hanno raggiunto valori molto al di sopra di quelli registrarti per lo stesso periodo del 2007. Il valore più alto è stato registrato il 6 novembre, quando alla stazione di rilevamento sono transitati oltre 3.750 m3/s (graf. 2.5).

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16 Grafico 2.5 – Confronto tra le portate del Po presso Isola S. Antonio

Fonte: elaborazione INEA su dati ARPA Piemonte, 2003, 2006, 2007 e 2008

Le zone agricole delle province di Alessandria, Biella, Novara, Torino e Vercelli, tra le più estese e produttive della regione, sono irrigate dal sistema Dora Baltea-Sesia-Ticino. In particolare, le acque sono derivate dalla Dora Baltea tramite il Naviglio di Ivrea, il Canale De Pretis e il Canale Sussidiario Farini che rimpinguano il Canale Cavour, a servizio degli Enti irrigui Ovest Sesia ed Est Sesia (in cui la coltura prevalente è il riso).

Durante il primo trimestre 2008 le portate del fiume, rilevate presso la sezione di Tavagnasco (situata in territorio piemontese, subito dopo il confine regionale con la Valle d’Aosta), sono state in linea con quelle registrate negli ultimi anni ed in alcuni casi anche superiori, grazie alle maggiori precipitazioni verificatesi nella prima parte del mese di gennaio. A partire dal mese di maggio le stesse sono risultate superiori, anche in maniera molto marcata, rispetto a quelle rilevate nello stesso periodo del 2007, grazie alle maggiori ed intense precipitazioni che hanno interessato tutto il territorio regionale, mentre, così come rilevato per gli altri fiumi, da luglio le portate si sono mantenute, nel complesso, in linea con quelle relative allo stesso periodo del 2007. Anche per la Dora Baltea ad inizio novembre ci sono stati forti aumenti delle portate che poi con il passare dei giorni si sono allineate ai valori medi rilevati per il 2007 (graf. 2.6).

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17 Grafico 2.6 – Confronto tra le portate della Dora Baltea presso Tavagnasco

Fonte: elaborazione INEA su dati ARPA Piemonte, 2007 e 2008

L’anomalo andamento meteorologico del primo trimestre 2008 ha influenzato l’intero settore agricolo che ha risentito principalmente delle temperature che, generalmente, si sono mantenute al di sopra della media stagionale, così come osservato per il 2007. Questo andamento ha determinato uno sviluppo anomalo delle colture presenti in campo, in particolare le erbacee, che nelle diverse aree agricole regionali hanno avuto sensibili anticipi nel normale sviluppo vegetativo. In seguito, le eccezionali ondate di maltempo, che si sono abbattute sul Piemonte tra maggio e settembre, hanno determinato ingenti danni all’intero comparto. I danni maggiori si sono registrati nel Torinese, nell’Alessandrino e nel Cuneese e a seguito dei quali gli agricoltori hanno chiesto alla Regione di riconoscere lo stato di calamità naturale.

Perdite di raccolto, stimate tra il 20 e il 90%, con molti vigneti letteralmente abbattuti dal forte vento, sono state segnalate nel Nord della Provincia di Novara11. Le cattive condizioni meteorologiche di agosto hanno interessato, in modo particolare, le provincie di Cuneo e Torino e secondo le stime effettuate dalla Coldiretti sembra siano state diverse centinaia le aziende agricole coinvolte, soprattutto quelle orticole e frutticole, nella fascia di territorio regionale tra Cuneo e Mondovì. Anche l’Alessandrino è stato interessato dalla grandine, che ha arrecanto, soprattutto nell’area del Consorzio di II grado Alessandrino orientale Scrivia, ulteriori danni che hanno indotto, ad esempio, alcuni produttori di pomodoro da industria a rinunciare alla raccolta del prodotto12 (fig. 9).

      

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Fonte: Coldiretti Novara

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L’area dell’Alessandrino rappresenta, per la produzione di pomodoro, una delle aree più importanti in termini di produzione di tutto il territorio regionale.

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18 Figura 9 - Principali aree piemontesi interessate da danni dal maltempo.

  Fonte: elaborazione INEA, 2008.

Inoltre, lo straordinario allagamento dei campi derivato dalle intense piogge e dallo scioglimento della neve sembra abbia compromesso radicalmente il buon esito delle semine relative alla nuova stagione cerealicola. Per la provincia di Alessandria, che è la prima a livello nazionale per ettari coltivati a grano tenero, si denota una stagione produttiva quasi fallimentare.

L’annata risicola 2008 ha evidenziato una riduzione, su scala nazionale, di circa 8.000 ettari di risaie, dei quali l’1,4% presenti in Piemonte. A livello nazionale, per il 2008, è prevista una raccolta di oltre 1 milione e 390 mila tonnellate (delle quali oltre 720.000 in Piemonte e di queste, circa 193.000 nel Novarese e 533.000 tra Vercelli, Biella e Alessandria) e si stima un calo di quasi 151.000 tonnellate rispetto al record raggiunto nel 2007 (circa 1 milione e 540 mila tonnellate). Il calo è da attribuire per quasi due terzi (oltre 100.000 tonnellate) al solo Piemonte. La riduzione è da imputare principalmente all’andamento meteorologico sfavorevole che ha colpito la regione; i risicoltori del Piemonte sono stati danneggiati dal clima umido dell’estate che ha determinato un’elevata diffusione del Brusone, una fitopatologia fungina che influenza in modo significativo le rese.

Come per le altre regioni del Nord, anche in Piemonte la vendemmia 2008 è stata soddisfacente dal punto di vista qualitativo, mentre le produzioni finali sono diminuite di un 10%

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19 circa. Anche in questa regione, dopo l’eccezionale anticipo fenologico che si è avuto nel 2007, la vendemmia è ritornata ad essere effettuata nel periodo stagionale medio.

In definitiva, su tutto il territorio regionale, al contrario di quanto avvenuto nel 2007, l’andamento della stagione irrigua 2008 non ha evidenziato particolari criticità ed il proseguimento della stessa è avvenuto in modo regolare. Vi sono tuttavia da sottolineare alcuni casi specifici in cui si sono avute delle problematiche legate alla scarsità di risorsa irrigua, ad esempio nel Consorzio di II grado Alessandrino Orientale Scrivia, dove si sono avuti grossi problemi in merito all’approvvigionamento irriguo, a causa delle scarse fluenze che si sono determinate per il torrente Scrivia e il Curone (fig. 10).

Figura 10 – Aree piemontesi con problemi di approvvigionamento idrico.

Fonte: elaborazione INEA, 2008.

Da segnalare, infine, che a febbraio 2008, attraverso la firma di un protocollo di intesa da parte della Regione e degli Enti locali, è stato formalizzato l’impegno circa la costruzione di due opere irrigue nei territori del Monregalese, in provincia di Cuneo, mosse dall’esigenza di risolvere alcuni problemi gestionali di lungo periodo e di contrastare i preoccupanti effetti dei cambiamenti climatici: la riduzione complessiva delle precipitazioni (superiore al 10% nell’ultimo decennio nel

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20 centro nord), la concentrazione delle piogge in periodi brevi, che provoca fenomeni alluvionali, e i lunghi periodi di siccità primaverile ed estiva che incidono pesantemente sull’economia delle zone agricole interessate (come successo nelle recenti anni). Gli interventi riguardano il nuovo invaso di Serra degli Ulivi (un bacino di dimensioni consistenti, per circa 15 milioni di m3, nel territorio di Villanova Mondovì) e il potenziamento dell’invaso di Pianfei attraverso l’acquisizione di acqua dal torrente Pesio (fig. 11).

Fig. 11 – Area interessata alla costruzione delle nuove opere irrigue nel Monregalese.

   Fonte: elaborazione INEA, 2008. 

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3 – Regione Liguria

I primi quattro mesi del 2008 sono stati caratterizzati da una perdurante instabilità atmosferica. Fino alla fine della stagione primaverile, le temperature minime sono risultate, generalmente, superiori alle medie del periodo, mentre le massime, in più occasioni, si sono avvicinate di molto ai valori delle minime (fino a soli 2°C di differenza tra le massime e le minime). I valori di temperatura rilevati per il 2008, nel complesso, sono stati inferiori a quelli del 2007 che, tuttavia, è stato un anno anomalo dal punto di vista meteorologico, caratterizzato da indici termici molto al di sopra delle medie stagionali. Il periodo gennaio–aprile 2008, inoltre, è stato caratterizzato da piogge, anche frequenti, ed eventi a carattere nevoso che hanno permesso la ricostituzione della riserva idrica del suolo (graf. 3.1, 3.2, 3.3).

Grafico 3.1 - Temperature minime (medie mensili) nelle stazioni liguri

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22 Grafico 3.2 - Temperature massime (medie mensili) nelle stazioni liguri

Fonte: Elaborazioni INEA su dati CRA –CMA, 2007 e 2008

Grafico 3.3 - Precipitazioni mensili nelle stazioni liguri

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23 Il continuo alternarsi di condizioni meteorologiche instabili a fasi di buon tempo ha caratterizzato anche quasi tutto il periodo della stagione irrigua. A fine maggio, cosi come in Valle d’Aosta e Piemonte, una forte ondata di maltempo ha determinato valori di precipitazioni molto superiori a quelli medi stagionali. Le piogge sono state particolarmente abbondanti nelle zone di Ponente e nella provincia di Savona dove, nei comuni delle valli interne, sono stati superati i 200 mm di pioggia. Le temperature registrate si sono allineate ai valori medi storici del periodo e in diverse aree regionali sono risultate, anche se di poco, superiori a quelle rilevate per il 2007. A settembre le temperature sono bruscamente diminuite di 4–6°C rispetto alla media stagionale e si sono avuti, inoltre, eventi precipitativi che, localmente, hanno raggiunto un’elevata intensità.

Condizioni di tempo fortemente perturbato hanno caratterizzato gran parte del periodo autunnale, quando il continuo alternarsi di aree depressionarie ha determinato abbondanti precipitazioni diffuse su tutto il territorio regionale. La quantità di pioggia rilevata per quest’ultima parte del 2008 è stata nettamente superiore a quanto osservato per il 2007 (graf. 3.3). Per quanto riguarda le temperature, sia i valori massimi che quelli minimi sono stati quasi sempre inferiori ai valori medi attesi per il periodo in questione ma quasi sempre in linea con quanto osservato nel 2007 (graff. 3.1 e 3.2).

L’andamento meteorologico anomalo, caratterizzato da un inverno mite, una primavera molto calda, eventi precipitativi concentrati e sbalzi termici, ha determinato, per il 2007, un accentuato anticipo dello sviluppo fenologico di quasi tutte le coltivazioni regionali (vigneti ed oliveti), stimato intorno ai 15–20 giorni. Di conseguenza, anche la vendemmia è stata effettuata molto prima rispetto al 2006. Anche in Liguria si è registrata una tendenza alla riduzione delle produzioni finali, compensata da un’ottima qualità dei prodotti stessi. La produzione olivicola si è chiusa con una parziale riduzione nella produzione di drupe, ma con una maggiore resa in olio rispetto agli anni precedenti.

Nel 2008, le abbondanti piogge che hanno interessato la regione, dalla seconda metà di maggio in poi, hanno colpito le coltivazioni che si trovavano nel periodo della fioritura, andando a compromettere fortemente la buona riuscita dell’allegagione. Nel complesso è stato riscontrato un ritardo fenologico rispetto a quanto osservato nel 2007, anno caratterizzato da un eccessivo anticipo vegetativo (oltre 20 giorni di anticipo).

In merito all’irrigazione, nell’area gestita dal Consorzio Canale Lunense, che opera nell’area del Sarzanese (lungo la Valle del Magra) e che gestisce la risorsa destinata al fabbisogno di circa 1.000 ettari approvvigionandosi da un’unica fonte di alimentazione posta sul fiume Magra, il decorso delle irrigazioni, nell’arco dei mesi centrali della stagione irrigua 2008, è stato piuttosto buono grazie alle buone disponibilità di acqua del Magra e non si sono evidenziate particolari problematiche.

Al contrario, le condizioni meteorologiche del periodo estivo 2007 avevano provocato una progressiva riduzione delle riserve idriche regionali e, nel corso della stagione irrigua, le portate erogate al Canale Lunense dal fiume Magra si erano lentamente ridotte, così come anche i livelli di altezza lungo il canale adduttore a servizio di tutto il Comprensorio irriguo. Conseguentemente, il

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24 Consorzio ha dovuto limitare gli attingimenti dal fiume Magra nell’ordine del 20% rispetto all’ordinario. Questa riduzione ha, inoltre, indotto il Consorzio stesso ad attivare controlli sui prelievi dalla rete consortile, e imporre turni irrigui per le colture ancora in atto.

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4 – Regione Lombardia

L’inverno 2008 ha assunto i connotati classici del periodo: piogge e nevicate anche in pianura, con temperature che sono scese anche di alcuni gradi al di sotto dello zero. Una certa stabilità atmosferica si è verificata all’inizio della primavera, quando le temperature hanno fatto registrare valori superiori a quelli attesi (sono stati raggiunti i 20–22°C). Il periodo antecedente l’inizio della stagione irrigua è risultato molto piovoso rispetto a quanto osservato per il 2007: in appena 24 ore sono stati registrati cumulati di pioggia elevati nel Bresciano (96 mm di pioggia) e nel Bergamasco (94 mm) 13. Le temperature hanno continuato a presentare un andamento altalenante ed i valori registrati sono stati inferiori a quelli rilevati nel 2007 (graff. 4.1, 4.2, 4.3).

Grafico 4.1 - Temperature minime (medie mensili) nelle stazioni lombarde

Fonte: Elaborazioni INEA su dati CRA –CMA, 2007 e 2008

      

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26 Grafico 4.2 - Temperature massime (medie mensili) nelle stazioni lombarde

Fonte: Elaborazioni INEA su dati CRA –CMA, 2007 e 2008

Grafico 4.3 - Precipitazioni mensili nelle stazioni lombarde

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27 Un quadro di instabilità atmosferica ha caratterizzato buona parte della stagione irrigua 2008; abbondanti precipitazioni hanno interessato l’intera regione: a maggio si sono avuti fino a 160–170 mm di pioggia. Il cumulato di pioggia per questo periodo del 2008 è stato di gran lunga superiore a quello osservato per il 2007, come evidenziato dai dati delle stazioni regionali dell’UCEA (graf. 4.3).

L’andamento delle temperature è stato direttamente collegato alla nuvolosità ed i valori rilevati si sono allineati con quelli relativi alla stagione 2007.

L’ultima parte del 2008 è stata caratterizzata da condizioni meteorologiche molto instabili. Gli accumuli di pioggia rilevati sono stati compresi tra i 30 mm registrati nel Mantovano e i 100–150 mm della fascia Prealpina e dell’alta pianura adiacente. Si sono avute punte di 200 mm in corrispondenza delle Prealpi Bergamasche. La quantità totale di pioggia rilevata in questa fase del 2008 è stata molto maggiore di quella registrata nel 2007. Le temperature si sono mantenute entro valori normalmente attesi per il periodo e del tutto simili a quelli registrati per lo stesso periodo del 2007. Le precipitazioni nevose hanno interessato l’intero territorio regionale con accumuli di neve compresi tra i 5 e i 20 cm; in quota, al di sopra dei 1.500 m si sono raggiunti i 130 cm, mentre oltre i 2.000 si sono superati abbondantemente i 200 cm (presso la Vallaccia, SO, 290 cm di neve).

Passando all’analisi idrologica per il 2008, il sistema dei grandi laghi lombardi riveste un’importanza rilevante per tutto il comparto irriguo regionale attraverso le portate erogate nei fiumi emissari, ma anche per gli utilizzi idroelettrici e industriali. La regolazione dei laghi è utile per mantenere i deflussi minimi dei corsi d’acqua e, in particolare, per intervenire su eventuali bassi livelli del Po (ricettore finale delle acque). Al fine di valutare l’andamento delle disponibilità, sono stati analizzati i dati resi disponibili dagli Enti regolatori dei grandi laghi14.

Lago Maggiore – fiume Ticino

L’andamento delle altezze idrometriche del lago vengono monitorate presso la stazione di Sesto Calende.

L’andamento delle portate erogate al Ticino per il 2007, ovviamente, ha seguito quello delle precipitazioni occorse nel bacino e quello delle altezze del lago con la relativa regolazione in uscita. È stata evidenziata la presenza di valori vicini o inferiori alla media storica (portate medie comprese tra 200 e 400 m3/s), nel primo e nel secondo trimestre dell’anno e in autunno. Picchi di valori fino a oltre 800 m3/s si sono verificati tra giugno e luglio e a settembre, in corrispondenza degli svasi effettuati dal lago.

Per tutto il primo semestre 2008 si è osservato un netto recupero del livello idrometrico del lago, dopo che era arrivato a toccare anche i -50 cm rispetto allo zero idrometrico (alla fine del mese di gennaio 2008 il livello è stato pari a -8 cm, mentre nello stesso periodo del 2007 era a quota 112 cm) (graf 4.4). In concomitanza con la parte centrale della stagione irrigua, da luglio, a causa delle minori precipitazioni verificatesi a monte, il livello del lago ha subito una costante diminuzione, per poi toccare nuovamente quota 200 cm durante il mese di settembre. Un notevole

      

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28 miglioramento dello stato idrologico si è osservato a partire dal mese di novembre: il giorno 7 è stata superata quota 235 cm sullo zero idrometrico (valore più alto rilevato per l’intero 2008). Come evidenziato dal grafico 4.4, lo stato idrologico del lago, a partire dalla primavera 2008 è risultato migliore rispetto a quanto rilevato per l’intero 2007.

Grafico 4.4 – Andamento delle altezze idrometriche del Lago Maggiore presso Sesto Calende

Fonte: Elaborazioni INEA su dati Consorzio del Ticino, 2007 e 2008

Le portate erogate al Ticino hanno fatto registrare valori piuttosto costanti lungo l’arco dei mesi in questione (mediamente 80 m3/s) ma inferiori a quelli rilevati per lo stesso periodo del 2007 (all’incirca 150 m3/s). Durante il secondo trimestre 2008 hanno fatto registrare valori molto più alti rispetto a quelli rilevati per lo stesso periodo dello scorso anno. Il 31 maggio e l’1 giugno sono state registrate portate pari, rispettivamente, a 1044 m3/s e 1022 m3/s. Valori molto più alti di quanto rilevato nel 2007, anche per il terzo e quarto trimestre 2008. Tra il 6 ed il 9 novembre le portate erogate, mediamente, sono state pari a 1.130 m3/s.

Lago di Como – fiume Adda

Le abbondanti precipitazioni verificatesi a partire dal periodo primaverile 2008 hanno permesso al livello del lago di Como (monitorato presso la stazione di Malgrate) di posizionarsi molto al disopra dello zero idrometrico, un risultato importante considerando che nel corso del primo trimestre solo in poche occasioni era stata superata la soglia dello zero. Il valore di livello maggiore si è avuto il 15 luglio, quando il lago ha superato lo zero idrometrico di ben 159 cm; dal mese di agosto in poi il livello del lago ha iniziato a ridursi costantemente. Tuttavia, lo stato idrologico registrato nel corso della stagione irrigua 2008 è risultato positivo rispetto a quello rilevato per lo stesso periodo dello scorso anno. Un concreto miglioramento dello stato idrologico si

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29 è verificato a partire dal mese di novembre grazie alle abbondanti piogge che hanno interessato l’intero bacino del lago (graf. 4.5).

A partire dalla metà del mese di aprile 2008, le portate erogate nel fiume Adda, che rivestono un ruolo importante per gli attingimenti di vaste zone del Lodigiano, del Milanese, del Cremonese e del Bergamasco, hanno superato di molto quelle registrate per il 2007 e relative allo stesso periodo.

Grafico 4.5 – Andamento delle altezze idrometriche del Lago di Como presso Malgrate

Fonte:Elaborazioni INEA su dati Consorzio dell’Adda, 2007 e 2008.

Lago di Iseo – fiume Oglio

Per tutto il periodo invernale del 2008 è stata registrata una costante e continua diminuzione dell’altezza del lago a causa delle scarse piogge cadute sui rilievi montuosi lombardi. Una radicale inversione di tendenza si è osservata a partire dalla primavera. Il confronto tra le altezze medie del lago per il periodo primavera–stagione irrigua 2008 e quelle del 2007, evidenzia un migliorato stato idrologico (graf. 4.6). A partire da luglio, poi, è iniziato un continuo e costante peggioramento del livello idrometrico, che ha mantenuto un andamento altalenante. Anche per il lago d’Iseo un netto miglioramento dello stato idrologico si è avuto a partire dal mese di novembre, grazie alle abbondanti piogge che hanno caratterizzato il periodo e che hanno permesso al lago di mantenere livelli idrometrici molto al di sopra di quelli rilevati per lo stesso periodo del 2007.

Nel primo semestre del 2008, le portate erogate al fiume Oglio, che durante la stagione irrigua garantiscono gli attingimenti per numerose aree irrigue dei territori Sud orientali della regione, hanno assunto valori comparabili a quelli medi e minimi storici presi a riferimento. Dal secondo trimestre in poi, le portate sono risultate superiori rispetto a quanto osservato per lo stesso periodo del 2007.

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30 Grafico 4.6 – Andamento delle altezze idrometriche del lago di Iseo presso Sarnico

Fonte: Elaborazioni INEA su dati Consorzio dell’Oglio, 2007 e 2008.

Lago di Garda –fiume Mincio

Nel corso dei primi sei mesi del 2008 i valori idrologici del lago di Garda hanno mostrato un andamento positivo, grazie alle costanti precipitazioni verificatesi nel bacino del Mincio a partire dalla seconda metà di gennaio. L’8 giugno il lago ha fatto registrare, alla stazione di rilevamento di Peschiera sul Garda, un valore di altezza idrometrica pari a 140,9 cm sullo zero idrometrico (il valore più alto raggiunto nel 2008); alla stessa data del 2007 l’altezza era di 53,3 cm15. Da luglio è iniziata una costante riduzione dei livelli del lago ma la condizione idrologica del lago per il 2008 è comunque risultata migliore rispetto a qaunro osservato nel 2007. Miglioramento rafforzato anche per tutto il periodo autunnale, grazie alle abbondanti precipitazioni che hanno permesso ai livelli idrometrici di essere al di sopra dei 100 cm, rispetto allo zero convenzionale, a partire da novembre (graf. 4.7).

L’andamento delle erogazioni al fiume Mincio, per l’intero 2008 è stato piuttosto costante e di poco superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

      

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31 Grafico 4.7 – Andamento delle altezze idrometriche del lago di Garda presso Peschiera del Garda

Fonte: Elaborazioni INEA su dati Consorzio del Mincio, 2007 e 2008

Nel primo semestre del 2008, il decorso dell’attività vegetativa dell’intero comparto agricolo ha mostrato un andamento regolare, a partire da giugno si sono verificate alcune difficoltà legate alle ondate di maltempo che hanno interessato tutto il Nord Italia.

Alla fine del periodo invernale, grazie alle temperature miti, in diverse aree si è dato inizio alle semine del mais, nonostante sia stato sconsigliato l’anticipo delle stesse in quanto, in questo periodo dell’anno, le temperature del terreno sono appena sufficienti per la sopravvivenza del seme.

Per le coltivazioni erbacee in genere, in molte aree della regione, sono stati segnalati danni da allettamento dei culmi, causato dai forti. A luglio il maltempo ha provocato danni all’intero settore agricolo: sono stati evidenziati ingenti danni al settore vitivinicolo (colpiti principalmente i vigneti delle zone della Franciacorta16) e a quello della frutta (mele, pesche e pere); nella Franciacorta sono stati colpiti molti ettari di vigneti di una vasta area ed il 4–6% delle coltivazioni è stato interessato dalla ripetuta caduta di grandine: in Valtellina è stata stimata una riduzione del 40% circa delle produzioni.

Le produzioni ortofrutticole hanno risentito molto del clima piovoso che ha caratterizzato la primavera e l’inizio dell’estate. Uno dei settori in maggiori difficoltà è stato quello del pomodoro, per il quale si sono avuti cali produttivi di circa il 30% a causa della maggiore incidenza della peronospora (Phytophthora infestans), che si diffusa in seguito all’impossibilità di intervenire con i necessari trattamenti di controllo a causa del tempo avverso.

Nel 2008, lo sviluppo fenologico di buona parte delle colture si è avvicinato alla media stagionale, diversamente dal 2007, quando lo sviluppo vegetativo è stato eccezionalmente anticipato a causa dell’andamento invernale estremamente mite.

      

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5 – Regione Emilia – Romagna

Il periodo invernale del 2008 è stato caratterizzato da condizioni prevalenti di tempo perturbato, che hanno determinato nevicate anche a quote basse. Le piogge e le temperature, sia massime che minime, mediamente sono state quelle classiche del periodo, anche se i valori sono stati appena inferiori a quelli relativi al 2007 (graff. 5.1, 5.2, 5.3).

Grafico 5.1 – Temperature minime nelle stazioni emiliane-romagnole

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33 Grafico 5.2 – Temperature massime nelle stazioni emiliane-romagnole

Fonte: Elaborazione INEA su dati CRA –CMA, 2007 e 2008

Per quasi tutta la stagione irrigua 2008 si sono verificate precipitazioni particolarmente intense e distribuite sul territorio regionale; la quantità di pioggia cumulata è stata molto più alta di quella registrata nello stesso periodo del 2007. Le temperature minime si sono attestate su valori normali del periodo, mentre le massime hanno fatto registrare valori superiori alla norma. In tale contesto l’indice BIC, in pianura, è risultato dappertutto negativo (cosi come dall’inizio del 2008).

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34 Grafico 5.3 – Precipitazioni mensili nelle stazioni emiliane-romagnole

Fonte: Elaborazione INEA su dati CRA –CMA, 2007 e 2008

Buona parte dell’autunno 2008 è stato contraddistinto da condizioni di tempo perturbato, con precipitazioni diffuse e molto intense e temperature in forte diminuzione sia nei valori massimi, che minimi. Comunque, nel complesso, l’andamento delle temperature minime e massime registrate nel 2008, ad eccezione dei valori riscontrati nel periodo primaverile, è stato identico a quello rilevato per il 2007.

Inoltre, le abbondanti piogge cadute negli ultimi due mesi del 2008 hanno determinato lo scioglimento della neve alle quote inferiori e l’innalzamento dei livelli dei fiumi del settore centrale della regione che si sono alzati, raggiungendo valori di allarme. Queste precipitazioni pluviometriche hanno permesso anche il ricarico delle risorse idriche, tant’è che il Bilancio Idroclimatico (BIC)17 per il mese di novembre è risultato positivo su tutta la pianura regionale.

A consuntivo, va rilevato che i valori di pioggia cumulata dall’inizio dell’anno sono risultati superiori a quelli del 2007; comunque, nel 2008 le province orientali della regione sono state ancora caratterizzate da condizioni di rilevante deficit pluviometrico, mentre le altre province hanno presentato condizioni normali o di surplus pluviometrico (cospicuo sui rilievi appenninici).

A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza idrica del 4 maggio 2007, in Emilia-Romagna è stata data attuazione, nel territorio regionale, al già approvato Piano degli interventi urgenti per fronteggiare la crisi idrica. Il Piano prevede la realizzazione, su tutto il territorio

      

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Il Bilancio Idroclimatico (BIC) rappresenta la differenza tra le precipitazioni e l’evapotraspirazione potenziale (ETP), e consente di stimare le disponibilità idriche e le eventuali condizioni di siccità che hanno caratterizzato una determinata area nel corso di un determinato periodo dell’anno.

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35 regionale, di una serie di interventi riconosciuti di assoluta priorità per rispondere alle esigenze del sistema di approvvigionamento idrico messo in crisi dall’ondata di siccità estiva, tra cui la realizzazione di infrastrutture idriche e di interventi di adeguamento e ristrutturazione di quelle esistenti.

Con riferimento allo stato delle acque superficiali, come noto, i maggiori attingimenti irrigui regionali dipendono dal fiume Po (tra i quali i più importanti sono costituiti dalle prese di Boretto e Sabbioncello, da cui partono schemi irrigui interregionali a servizio anche di aree lombarde), pertanto, l’analisi delle disponibilità nel corso della stagione irrigua interessa, soprattutto, la situazione dei livelli del fiume Po (graff. 5.4, 5.5, 5.6).

I livelli idrometrici del fiume relativi all’inverno del 2008 sono apparsi critici, soprattutto se confrontati con quelli del 2003 e del 2007; soltanto nella fase iniziale della primavera hanno fatto registrare evidenti miglioramenti grazie agli abbondanti eventi pluviometrici. L’andamento positivo dei livelli idrometrici del Po nelle diverse stazioni di monitoraggio è proseguito anche nella fase iniziale della stagione irrigua 2008, mentre nel periodo centrale dell’estate hanno fatto registrare un trend negativo, per le ridotte piogge registrate nelle aree geografiche di riferimento.

Nel corso dell’autunno 2008 i livelli idrometrici del fiume hanno fatto registrare evidenti miglioramenti, soprattutto a partire dall’inizio del mese di novembre, quando si sono verificate abbondanti piogge che hanno interessato l’intero bacino del Po. Infatti, in appena 48 ore, presso i diversi siti di monitoraggio, il livello idrometrico è aumentato, passando da 1 a 4 metri.

Dal confronto tra i valori di altezza idrometrica degli ultimi tre mesi del 2008 e quelli relativi ai due anni presi a riferimento (2003 e 2007), si evince che in tutte le stazioni di rilevamento quelli del 2008 sono, di fatto, molto superiori.

Inoltre, per quanto riguarda l’andamento delle portate medie del fiume relative al trimestre ottobre – dicembre 2008, registrate presso Piacenza, Boretto e Pontelagoscuro, si rileva che quelle del 2008 sono molto più elevate rispetto a quelle registrate per lo stesso periodo del 2003 (anno estremamente siccitoso) ed il 2007.

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36 Grafico 5.4 – Altezze idrometriche del fiume Popresso la stazione di Piacenza

Fonte: Elaborazioni INEA su dati della Protezione Civile, 2003, 2007 e 2008.

Grafico 5.5 – Altezze idrometriche del fiume Po presso la stazione di Boretto

Fonte: Elaborazioni INEA su dati della Protezione Civile, 2003, 2007 e 2008.

Comunque, la situazione del Po rimane critica in quanto le oscillazioni dei valori delle altezze sono notevoli, in conseguenza delle precipitazioni che negli ultimi anni hanno mostrato un andamento incostante e un’anomala distribuzione temporale. In particolare, preoccupa la difficoltà del fiume di recuperare i valori delle altezze dopo la siccità del 2003, valori che sono quasi sempre risultano inferiori allo zero idrometrico.

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37 Grafico 5.6 – Altezze idrometriche del fiume Po presso la stazione di Pontelagoscuro

Fonte: Elaborazioni INEA su dati della Protezione Civile, 2003, 2007 e 2008

Le buone precipitazioni del primo quadrimestre 2008 hanno migliorato la situazione di scarsa umidità dei terreni, tanto più che nella maggior parte delle pianure regionali il contenuto idrico dei suoli è risultato sufficiente al normale sviluppo di quasi tutte le coltivazioni in campo. Rispetto all’anno 2007, caratterizzato da uno straordinario anticipo, nel 2008 i modelli fenologici del frumento tenero hanno evidenziano un ritardo superiore a 10 giorni su tutta la pianura. Inoltre, le temperature miti hanno indotto una precoce fioritura in molte delle specie fruttifere, comportando conseguentemente una situazione di sostanziale stabilità produttiva.

Le abbondanti piogge, registrate nella fase iniziale della stagione irrigua 2008, pur migliorando il contenuto idrico dei suoli, hanno generato un riflesso negativo su quasi tutte le colture presenti in campo. Tra le zone del Reggiano e del Modenese, i tecnici dei Consorzi di bonifica Parmigiana Moglia Secchia e Bentivoglio Enza sono intervenuti per mantenere il territorio sgombro da allagamenti conseguenti alle abbondanti piogge cadute a metà mese di maggio. Inoltre, è stato interrotto il prelievo d’acqua per l’irrigazione, abbassando preventivamente il livello nei canali, allontanando l’acqua dai comprensori più piovosi e pompando l’acqua nel fiume Po.

I danni da maltempo, verificatisi in Emilia–Romagna nei mesi di maggio e giugno 2008, sono stati talmente ingenti che per fronteggiarli la Regione ha autorizzato interventi per un importo complessivo pari a circa € 840.000,00, destinato ai comuni delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara18, per le coltivazioni di pomodoro ed altri ortofrutticoli destinati all’industria, come pere e pesche. Inoltre, le forti grandinate del 30 giugno – 1 luglio hanno arrecato notevoli danni alle colture in campo, mentre sembra non siano stati segnalati evidenti danni

      

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38 alle strutture agricole. Dai primi rilievi effettuati particolarmente colpite sono risultate ampie zone agricole dei comuni di Guastalla e Luzzara19 (fig. 13).

Figura 13 – Aree in cui si sono verificati danni legati al maltempo.

Fonte: Elaborazione INEA, 2008

Contrariamente a quanto avvenuto nel bimestre considerato, le ondate di maltempo che si sono abbattute sul Centro Nord Italia, nel corso del periodo centrale della stagione irrigua 2008, non hanno provocato evidenti danni al settore primario dell’Emilia–Romagna.

L’inizio dell’autunno, invece, è stato caratterizzato da precipitazioni talmente scarse che, nelle zone del Modenese, il Consorzio di bonifica Burana, in seguito alle numerose richieste pervenute, ha deciso di agire in deroga al proprio regolamento irriguo, prolungando la stagione irrigua e consentendo il mantenimento del servizio fino al 31 ottobre. Conseguentemente, le manovre per lo svaso dei canali sono state posticipate, onde garantire migliori livelli di sicurezza per il deflusso delle acque20 nei canali. Il prolungamento della stagione irrigua è stato predisposto anche dal Consorzio Canale Emiliano Romagnolo che aveva denunciato, tra l’altro, un ulteriore abbassamento delle falde acquifere superficiali.

      

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Fonte: Confederazione Italiana Agricoltori – Reggio Emilia.

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39 Si sono verificati evidenti danni all’intero settore primario per le ondate di maltempo che si sono abbattute sulla regione nel pieno del periodo autunnale. Tuttavia, le abbondanti piogge registrate a novembre hanno interessato fondamentalmente l’Emilia occidentale, mentre nell’area della Romagna è stato ancora registrato un elevato deficit idrico, con un ulteriore abbassamento delle falde superficiali, già depresse a causa dei fenomeni siccitosi delle annate precedenti. I tecnici del Consorzio di II grado C.E.R. (Canale Emiliano Romagnolo) hanno quantificato che le precipitazioni necessarie ai terreni per tornare ad un contenuto idrico regolare dovrebbero raggiungere un valore di pioggia cumulata paria a circa 250 mm. A tal riguardo, si evidenzia che l’acqua distribuita dal Consorzio C.E.R. nella stagione irrigua 2008 ha superato i 228 Mm3 e si stima che tale quantitativo abbia portato ad un incremento nella produzione lorda vendibile, pari ad almeno 32 milioni di euro21.

Secondo quanto diffuso dalla Fedagri Confcooperative, la produzione 2008 del comparto vitivinicolo regionale si è attestata sui 4.850.000 quintali di uva, raggiungendo livelli stazionari rispetto a quelli del 2007. Questo risultato è frutto dalla media delle produzioni registrate in Romagna, dove si è avuto incremento medio delle stesse, e in Emilia, dove, invece, si è verificata una sensibile contrazione. 

      

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6 – Regione Veneto

I primi quattro mesi del 2008 sono stati caratterizzati, nel complesso, da condizioni atmosferiche perturbate. Le precipitazioni sono state frequenti e si sono intensificate principalmente in primavera, quando sono caduti, in media, 125 mm di pioggia (la media del periodo 1994–2007 è di 96 mm). Le precipitazioni massime si sono registrate a Turcati di Recoaro (VI), con 300 mm, ed

a Rifugio La Guardia (VI) con 277 mm. Le temperature, a livello regionale, hanno fatto registrare

valori inferiori di 1–2°C rispetto alla media del periodo rilevata nel 2007, come si evince anche dai dati relativi ad alcune stazioni CRA-CMA (graff. 6.1, 6.2, 6.3).

Grafico 6.1 - Temperature minime (medie mensili) nelle stazioni venete

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41 Grafico 6.2 -Temperature massime (medie mensili) nelle stazioni venete

Fonte: Elaborazioni INEA su dati CRA–CMA, 2007 e 2008

Grafico 6.3 - Precipitazioni mensili nelle stazioni venete (2007 e 2008)

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42 La stagione irrigua si è contraddistinta per una continua alternanza tra aree meteorologicamente instabili e aree di stabilità atmosferica. A maggio, si è avuta una media di circa 138 mm di pioggia (la media storica 1994–2007 è di 104 mm), a giugno è stata di 155 mm, mentre tra luglio ed agosto, mediamente, sono caduti poco più di 90 mm di pioggia. Per quanto riguarda le temperature, per buona parte del periodo considerato, i valori delle minime, in pianura, sono stati superiori di circa 0,5–1°C alla media registrata per lo stesso periodo del 2007, mentre i valori delle temperature massime sono state per lo più inferiori alla media di circa 0,5–1°C.

Il periodo autunnale del 2008 è stato caratterizzato da precipitazioni estremamente abbondanti: a novembre, ad esempio, sull’intero territorio regionale, mediamente sono caduti 200 mm di pioggia (la media del periodo 1994–2007 è di 114 mm). Gli apporti mensili sono risultati superiori del 76% rispetto agli ultimi cinque anni, stimabili in circa 3.700 Mm3 di acqua. Le massime precipitazioni sono state registrate a Turcati–Recoaro (VI) dove si sono avuti 635 mm di

pioggia e presso Rifugio La Guardia (VI) con 556 mm. Le temperature minime, in pianura, sono

state generalmente sopra la media di circa 0,5°-1°C rispetto al periodo di riferimento 1994–2007, mentre le temperature massime sono state, generalmente, superiori alla media di circa 0,5°C, sulla pianura centro meridionale, ed inferiori alla media di circa -0,5°C, su quella centro settentrionale.

Durante il periodo invernale del 2008, le portate dei fiumi, nelle loro sezioni montane, hanno risentito solo in parte degli eventi meteorologici: il Piave ha mostrato un andamento altalenante mantenendosi, nel complesso, su valori appena sopra la norma solo in prossimità della primavera; l’andamento è risultato analogo anche per l’alto Bacchiglione.

Così come rilevato per la stagione irrigua del 2007, anche per il 2008 l’andamento delle portate ha rispecchiato quello delle precipitazioni: da metà mese di maggio le portate sono risultate, nel complesso, decisamente al di sopra la norma e generalmente superiori ai valori degli ultimi anni. A metà mese di settembre le portate nelle sezioni naturali montane erano ancora elevate a seguito delle precipitazioni verificatesi nell’arco dei primi quindici giorni del mese; questo evento ha consentito di interrompere il progressivo calo delle portate cominciato negli ultimi giorni di agosto.

Nel corso dei mesi autunnali, a partire dalla prima metà del mese di novembre, si è rilevato un sostanziale aumento del volume invasato nei principali serbatoi del Piave, cui è seguito un progressivo calo interrotto solo con gli eventi pluvio–nivologici registrati verso la fine del mese stesso. Il volume invasato a metà dicembre è risultato sopra la norma, con valori sostanzialmente in linea con gli ultimi anni. Maggiore è stata la risposta idrologica nell’Alto Bacchiglione (Astico), dove le portate al 15 dicembre erano ancora sostenute e sopra la norma.

In definitiva, nell’ultimo trimestre del 2008, i deflussi delle sezioni naturali dei bacini montani del Piave e dell’Alto Bacchiglione hanno presentato un andamento dei valori in aumento rispetto a quanto osservato per lo stesso periodo del 2007.

Rispetto a quanto rilevato per la campagna agricola 2007 (caratterizzata da eccezionali anticipi fenologici), nel 2008 lo sviluppo vegetativo di quasi tutte le coltivazioni regionali è rientrato, complessivamente, nella norma o è stato caratterizzato da leggeri, locali, ritardi per l’alternanza di diverse condizioni meteorologiche.

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43 Danni all’intero comparto agricolo si sono verificati a partire dall’inizio della stagione irrigua: l’area orientale della provincia di Venezia, compresa tra i fiumi Livenza e Tagliamento, è stata pesantemente interessata da allagamenti conseguenti alle precipitazioni talmente abbondanti che, in poche ore, hanno fatto raggiunto valori di pioggia cumulata pari a circa 150 mm, con i livelli maggiormente concentrati nel Centro nord del territorio. L’evento ha interessato un’area di circa 15.000 ettari nella provincia di Venezia e altrettanti nel confinante Friuli Venezia Giulia, per un totale di quasi 30.000 ettari sommersi dalle acque. Le aree più colpite sono state quelle a scolo naturale che, non usufruendo dell’ausilio di impianti idrovori, non hanno consentito forti interventi di contenimento da parte del Consorzio di bonifica Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento. Interventi contenitivi, resi possibili attraverso l’ausilio di impianti idrovori, sono stati effettuati dai tecnici del Consorzio di bonifica Dese Sile (fig. 14).

Figura 14 – Aree in cui si sono verificati danni legati al maltempo.

  Fonte: Elaborazione INEA, 2008.

Le operazioni di trebbiatura dei cereali hanno subito sensibili ritardi a causa delle abbondanti precipitazioni e le diverse ondate di maltempo abbattutesi sulla regione hanno influenzato negativamente le produzioni di orzo e di frumento duro, mentre per quello tenero le rese ad ettaro sono state migliori, anche se abbastanza disomogenee.

Le intense ondate di maltempo che hanno caratterizzato gran parte del periodo autunnale hanno determinato ingenti danni a tutto il comparto agricolo e non solo. Il 16 dicembre, a seguito dell’enorme quantità di pioggia caduta, il Bacchiglione ha raggiunto, presso Vicenza, un’altezza

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44 idrometrica di 4,10 metri, appena 40 cm al di sotto del limite massimo di sicurezza. Verso la fine del mese di novembre un evento meteorologico particolarmente violento ha interessato, uniformemente, tutti i 50.000 ettari del comprensorio del Consorzio di bonifica Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento e su di essi sono caduti oltre 150 mm di pioggia; in termini assoluti, sul territorio consorziale, già in condizioni di saturazione per le precedenti precipitazioni, sono caduti 75 miliardi di litri d’acqua.

Rispetto al 2007, nel 2008 la resa per ettaro di riso si è ridotta di oltre il 15% e in alcune zone del Veronese si sono toccate punte di -40% a causa della forte presenza di brusone sviluppatosi per l’eccesso di umidità principalmente nel mese di luglio.

La vendemmia 2008 è stata buona sia per quantità che per qualità del prodotto: sono stati prodotti circa 11 milioni di quintali di vino, con un aumento che ha sfiorato il 2% rispetto al 2007. Si sono avuti aumenti produttivi nelle zone in cui il clima ha permesso una fioritura e maturazione uniforme dei grappoli, come nelle province di Verona (+10%), Venezia (+4%) e Padova (+5%); mentre altrove, dove la primavera piovosa e fresca ha ritardato le fioriture con conseguente slittamento della vendemmia, si sono registrate raccolte sensibilmente inferiori rispetto al 2007: per Belluno si è avuta una riduzione del 5% del raccolto, a Rovigo dell’11%, a Vicenza del 12% e a Treviso del 3%22.

      

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Figura

Figura 1 – Aree con problemi nell’approvvigionamento idrico
Figura 2 – Principali aree con problemi nell’approvvigionamento idrico,  Piemonte e Liguria
Figura 6 – Principali aree interessate da calo della produzione di riso
Figura 10 – Aree piemontesi con problemi di approvvigionamento   idrico.
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