RIASSUNTO
Le crescenti richieste di olio di oliva e la necessità di incrementare la competitività rispetto agli altri Paesi del Mediterraneo stanno imponendo un’inevitabile riconversione produttiva degli oliveti, con la creazione di impianti moderni e sistemi di allevamento ad elevata efficienza in termini di aumenti di resa e di riduzione dei costi.
In parallelo rimane la necessità del mantenimento degli impianti tradizionali per il loro elevato valore paesaggistico, per il loro valore ambientale (regimazione delle acque, controllo dell’erosione) e per il loro valore sociale grazie al quale certe zone marginali non vengono abbandonate.
La redditività dell’olivo e lo sviluppo dell’olivicoltura passano attraverso importanti scelte legate alla meccanizzazione aziendale in quanto determina, più di altri aspetti, una consistente riduzione dei costi di produzione e la valorizzazione delle produzioni. La riduzione dei costi è vitale per la sopravvivenza dell’olivicoltura e la potatura e la raccolta sono le voci che incidono di più sui costi di produzione.
Con questa tesi si è cercato di identificare e confrontare l’organizzazione di alcuni cantieri di lavoro relativi alle operazioni di potatura e di raccolta all’interno di realtà aziendali toscane della zona pianeggiante costiera (provincia di Livorno) e della zona interna collinare (provincia di Siena). Si cerca di valutare anche la convenienza e i possibili margini di miglioramento di ciascun cantiere tenendo presenti la struttura dell’azienda, la disponibilità di manodopera, le macchine o gli attrezzi impiegati, il livello produttivo dell’oliveto, l’età delle piante, le varietà coltivate, il sesto d’impianto. Dove possibile la meccanizzazione di queste operazioni consente un notevole risparmio di manodopera e di tempo che si traduce inevitabilmente in un incremento di reddito.