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Laboratorio di Cartografia Archeologica di Roma

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Academic year: 2021

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Il Laboratorio di Cartografia Archeologica nasce per Roma e nei suoi meandri, per così dire, si nasconde. Situato al 28 di via del Monte Testaccio, in quella che la notte diventa la protagonista della vita notturna della Capitale, il Laboratorio passerebbe inosservato se non fosse per la porticina che reca impressa la sua targa. Oltrepassata la soglia, però, quello che si incontra è un gigantesco mondo di materiale cartografico e di informazioni dedicate alla vasto

patrimonio archeologico (ma non solo) che caratterizza Roma. Sebbene la piena operatività non sia ancora stata raggiunta, vuoi per mancanza di fondi, vuoi per l’ambizioso obiettivo che il Laboratorio si propone, le potenzialità e i lavori sul quale lo staff si sta impegnando sono molteplici. Luca Sasso d’Elia, che assieme a Gianluca Schingo

attualmente gestisce la struttura, ci spiega che il Laboratorio è in realtà composto da due entità: il Laboratorio di Geoarcheologia dell’Università Roma Tre ed il Comune di Roma, col quale il lavoro del centro si interfaccia.

Le linee guide che fondano l’istituzione del Laboratorio sono da ritrovarsi nel tentativo di operare una sinergia tra istituzioni diverse legate tra loro da competenze complementari, il tutto attraverso una spinta verso la multidisciplinarietà. Scopo ultimo è quello di unire la ricerca alla fruizione delle informazioni da parte dei professionisti, degli studenti o dei semplici curiosi. Il laboratorio apre infatti le sue strutture a tutti.

L’ampio bagaglio di conoscenze di cui lo staff è garante fa sì che tecnologie come il GIS, la fotogrammetria, il

telerilevamento, il laser scanning, la fotomodellazione 3D, la realtà virtuale siano tutte integrate nella produzione del centro.

Tra i servizi offerti dal Laboratorio spicca la possibilità di visionare l’archivio cartografico di Roma completo di dati che vanno dalla cartografia di base fino al Catasto Gregoriano e la Forma Urbis Romae. Tutto il materiale, digitalizzato nel tempo da varie persone che si alternano all’interno dello staff è a disposizione del pubblico e può essere liberamente utilizzato per i propri bisogni (anche lavorativi), previa autorizzazione e consegna dei risultati al laboratorio stesso, che provvederà poi ad inserirli nell’archivio.

Gli sviluppi nell’ambito GIS del Laboratorio saranno integrati prossimamente nel webGIS del Comune di Roma che purtroppo, però, ancora non è attivo (QUO –

www.urbanistica.comune.roma.it) e funzioneranno come un layer dello stesso.

Le collaborazioni del laboratorio a livello istituzionale non mancano e vedono la partecipazione dello stesso nel monitoraggio archeologico preventivo dedicato alla costruzione del M.A.C.R.O. (www.macro.roma.museum), nella creazione di un archivio bibliografico per i Beni Culturali, nei lavori di riqualificazione di Piazza Vittorio Emanuele II, nella vettorializzazione del Catasto Gregoriano assieme a Roma Tre, nella scansione tridimensionale della Forma Urbis Severiana assieme all’Università di Stanford, nello studio della geologia dell’area di via Giulia – via San Filippo Neri, più lavori nel campo della costruzione di GIS come ad esempio per le collezioni lapidee romane, delle sepolture storiche del Verano o del vasto Parco di Tor Marancia.

A Cura della Redazione

N°4 2007

GEOmedia

UNIVERSIT

A

E

RICERCA

35

mmerso nel cuore della Roma popolare, a due passi dal Lungotevere e ai piedi del Monte Testaccio, il Laboratorio di cartografia archeologica rappresenta una risorsa di materiale cartografico storico ed informazioni archeologiche sulla città, come non se ne erano mai viste finora.

Il

Laboratorio di

Cartografia

Archeologica

di Roma

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