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L’industria in pietra verde dal sito del Neolitico antico padano di Novi Ligure, loc. Pieve (AL): studio archeometrico ed analisi minero-petrografiche

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Academic year: 2021

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Giustetto R. – Compagnoni R. - Ribero M. - Venturino M.

L’industria in pietra verde dal sito del Neolitico antico padano di Novi Ligure, loc. Pieve (AL): studio archeometrico ed analisi minero-petrografiche.

Abstract

Un’indagine archeologica in estensione, eseguita in località Novi Ligure -AL- successivamente a sondaggi preliminari, effettuati in occasione della realizzazione del metanodotto Tortona-Gavi (variante 550, TT03), ha restituito un paleosuolo e diverse strutture in negativo (fosse, porzioni di canaletta, impronte di palo) riferibili a un sito del Neolitico antico padano (fine VI - inizi V millennio a.C.; datazione 14C di 6097+45 anni BP non cal. -LTL17274A: 5208-4907 anni cal. BC 94,8% OxCal v.

4.3.2), con elementi di confronto, nella ceramica e nell’industria litica in selce e in pietra verde, con il Gruppo del Vhò. Il sito è ubicato a circa 2,3 km dal corso attuale dello Scrivia, in un’area pianeggiante (quote comprese tra 185-190 m s.l.m.), ai piedi del terrazzo fluviale pleistocenico del torrente. Oltre a reperti ceramici piuttosto fluitati e di ridotte dimensioni (prevalenza di impasti fini; forme e decorazioni per lo più plastiche, confrontabili con i siti coevi di Alba -CN; Navigatori e contadini 1995-, Brignano Frascata -AL; Alla conquista dell'Appennino 2004-, Sammardenchia -UD; Sammardenchia-Cûeis 1999) e a un’industria in selce scheggiata che predilige i supporti lamino-lamellari per la fabbricazione degli strumenti (caratteristica della facies del Vhò secondo la definizione di BAGOLINI - BIAGI 1987), il sito ha restituito un quantitativo abbondante di reperti litici in pietra verde, provenienti prevalentemente dalle uuss 4 (strato neolitico intaccato da attività agricole di età romana), 45 (strato neolitico interessato da eventi di natura alluvio-colluviale antichi, a scala locale; i reperti ceramici e litici si trovavano in giacitura secondaria), 48 (il paleosuolo del Neolitico antico) e 52 (riempimento di fossa, ricco di sedimenti organici). Tra i reperti in pietra verde si segnala la netta prevalenza (con un rapporto approssimativo dell’ 85%) dei materiali derivanti da attività di scheggiatura (tra schegge, piccole schegge e debris), rispetto ai semilavorati, agli scarti di lavorazione, e ai manufatti finiti (un singolo anellone frammentato in serpentinoscisto, tipologia A1 di TANDA 1977); è stata recuperata anche una lastra in arenaria classificabile come mola. In seguito a tali considerazioni, è stato possibile interpretare il complesso come un’area di prima lavorazione e scheggiatura dei ciottoli di pietra verde; un sito piccolo e di natura prettamente marginale, in confronto ad un ipotizzabile abitato, non ancora rinvenuto, a cui è presumibile che fossero destinati i manufatti finiti, levigati, che questo sito periferico non ha restituito. È probabile che la raccolta dei supporti litici, per lo più ciottoli fluviali di piccole-medie dimensioni, avvenisse a scala locale e circum-locale (come nel caso del sito coevo di Brignano Frascata, GIUSTETTO et al. 2017), da depositi secondari (Conglomerati di Savignone -GE-, distanti

circa 35 km da Novi Ligure), nell’alveo dei numerosi torrenti che erodono queste formazioni di età oligocenica. In particolare si potrebbe identificare il luogo di approvvigionamento nella valle del vicino torrente Lemme, ubicato a soli 10 km da Novi Ligure. Il seguente lavoro presenta i risultati delle analisi minero-petrografiche condotte dal dott. Giustetto ed équipe sui materiali in pietra verde provenienti dal sito di Novi Ligure; lo studio è vòlto alla determinazione litologica puntuale delle materie prime impiegate da queste popolazioni del Neolitico antico padano per la

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fabbricazione di strumenti ed ornamenti, oltre che alla localizzazione degli affioramenti primari di tale materiale litico.

Bibliografia

Alla conquista dell'Appennino 2004. Alla conquista dell'Appennino. Le prime comunità delle valli del Curone, Grue e Ossona, Catalogo della mostra, a cura di M. Venturino Gambari, Torino.

BAGOLINI B. - BIAGI P. 1987. The First Neolithic Chipped Stone Assemblages of Northern Italy, in K.

KOZLOWSKI, Archeologia Interregionalis,. Papers delivered at the International "Chipped stone industries of the Early Farming Cultures in Europe" held in Krakow-Mogilany, October 1985, Warsaw - Krakow, Varia, CCXL, pp. 423-448.

GIUSTETTO R. et al. 2017. GIUSTETTO R. - VENTURINO M. - BARALE L. - D’ATRI A. - COMPAGNONI R., The

Neolithic greenstone industry of Brignano Frascata (Italy): archaeological and archaeometric study, implications and comparison with coeval sites in the Grue, Ossona and Curone valleys, in Journal of Archaeological Science, Reports 14, pp. 662-691.

Navigatori e contadini 1995. Navigatori e contadini. Alba e la valle del Tanaro nella preistoria, a cura di M. Venturino Gambari, Alba (Quaderni della Soprintendenza archeologica del Piemonte, Monografie, 4).

Sammardenchia-Cûeis 1999. Sammrdenchia-Cûeis. Contributi per la conoscenza di una comunità del primo Neolitico, a cura di A. Ferrari - A. Pessina, Edizioni del Museo Friulano di Storia Naturale, 41, Udine.

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