• Non ci sono risultati.

Trovata la dodicesima grotta di Qumran

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Trovata la dodicesima grotta di Qumran"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)
(2)

2 BIBBIAieri e oggi

1

GENNAIO - MARZO 2017

Ultime scoperte

DI Andrea Nicolotti

DIPARTIMENTO DI STUDI STORICI, UNIVERSITÀ DI TORINO

Trovata la dodicesima

grotta di Qumran

Nell’inverno 1946 o nei primi mesi del 1947 tre beduini diedero origine, con la scoperta di alcuni rotoli manoscritti in una grotta presso Qumran, a una delle più belle avventure archeologiche del XX secolo.

Fino a oggi si è ritenuto che tutti i rotoli ri-portati alla luce – che contengono scritti biblici, apocrifi e “settari” risalenti all’epoca del Secondo Tempio – provenissero da undici grotte tutte con-centrate in quella zona, l’ultima delle quali indivi-duata nel 1956.

A distanza di sessant’anni esatti, nel corso di ricerche dirette dagli archeologi Oren Gutfeld e Ahiad Ovadia dell’Università Ebraica di Geru-salemme, con la collaborazione di Randall Price della Liberty University in Virginia, è stata identi-fi cata una nuova grotta identi-fi nora sconosciuta, la do-dicesima grotta di Qumran (Q12). È il primo coro-namento degli sforzi di un’impresa archeologica patrocinata dall’Autorità delle Antichità d’Israele, nel contesto di un progetto di ampio raggio deno-minato Operazione rotoli.

La grotta 12 conteneva certamente rotoli ma-noscritti, con ogni verosimiglianza risalenti alla stessa epoca di quelli ritrovati nelle altre grotte:

RESTI DI UNA PERGAMENA BIANCA

pronta per essere utilizzata, ritrovati nella grotta 12.

I

l sito archeologico di Qumran, uno dei più importanti dell’archeologia biblica, non

cessa di svelare segreti e misteri. Alle undici grotte rinvenute sessant’anni fa, se

ne aggiunge ora la dodicesima. La ricerca condotta dagli archeologi Gutfeld e

Ova-dia ha riportato alla luce ulteriori testimonianze della vita sociale del primo secolo

in Palestina.

(3)

Trovata la dodicesima grotta di Qumran 3 Ultime scoperte SCOPERTA DELLA DODICESIMA GROTTA AL SITO ARCHEOLOGICO DI QUMRAN

Gli archeologi si preparano a entrare e recuperare i preziosi reperti.

ciò è testimoniato dalla presenza delle giare che li conservavano, le quali erano disposte in nic-chie lungo le pareti della grotta e all’interno di un lungo tunnel posteriore. Le giare purtroppo sono tutte rotte e vuote. Il rinvenimento nella grot-ta di due picconi realizzati negli anni Cinquangrot-ta del secolo scorso dimostra che l’ambiente è stato saccheggiato durante quegli anni di frenetiche ricerche di manoscritti, probabilmente da quegli stessi beduini che misero sul mercato i rotoli nel periodo immediatamente successivo ai primi ri-trovamenti. Di conseguenza non c’è più certezza che i manoscritti fi nora conosciuti, quelli non ri-trovati in loco dagli archeologi ma asportati e poi venduti, provengano soltanto dalle prime undici grotte.

Purtroppo n essun rotolo nuovo, dunque, a par-te un pezzo di pergamena bianca arrotolato den-tro una giara, il quale era in fase di preparazione per la scrittura. Oltre alle giare è stata rinvenuta una fettuccia in pelle per legare i rotoli, alcuni involucri in stoffa che avvolgevano le pergamene, tendini e pelli usati per la conservazione dei ma-noscritti. Altro materiale, come ceramiche, lame di selce, punte di freccia e una cornalina intaglia-ta che fungeva da sigillo, rivela che la grotintaglia-ta era già stata abitata nell’Età del Rame e nel Neolitico.

Secondo Israel Hasson, direttore generale dell’Autorità delle Antichità d’Israele, «l’impor-tante scoperta di un’altra grotta con rotoli di-mostra che nel deserto di Giuda c’è ancora molto

lavoro da fare, e che reperti di grande importanza sono ancora in attesa di essere scoperti». Hasson aggiunge: «Ci troviamo in una corsa contro il tempo, perché in tutto il mondo i ladri di oggetti antichi derubano beni del patrimonio a scopo di lucro. Lo Stato di Israele deve mobilitare e stan-ziare le risorse necessarie al fi ne di promuovere un’operazione storica, assieme alla cittadinanza, per realizzare uno scavo sistematico di tutte le grotte del deserto di Giuda». La speranza, natural-mente, è di ritrovare altri manoscritti non ancora saccheggiati da mercanti privi di scrupoli.

OLTRE ALLA PERGAMENA BIANCA, NELLA GROTTA 12

sono stati trovati ceramiche, lame di selce, punte di freccia… segni evidenti dell’uso della grotta nell’Età del Rame e nel Neolitico.

COCCI DI ANFORE RITROVATI ALL’INTERNO DELLA GROTTA 12

Segno evidente di saccheggio avvenuto in epoca sconosciuta. I reperti sono stati rinvenuti sparsi nella grotta e non più

nelle anfore, come consuetudine.

Riferimenti

Documenti correlati

Camino del Molino rappresenta, per quantità di individui e per morfotipi rappresentati, un unicum nel quadro dei siti del Neolitico finale e del Calcolitico pe- ninsulare in cui

In effetti, un dato da non sottovalutare è la mancanza di foval giovani nella stazione Zi-0, ovvero in quella zona della grotta soggetta ad escursioni di temperatura, luminosità

Can.li s'Ega su Boi P.TA SU CORRU MANNU. Porto Bega

73 Su questa cappella riporto un aneddoto raccontatomi da Camerlengo Domenico Mo- dugno che mostra lo spirito che ha animato questo sacerdote, Quando nel 1947 don Enrico

I servizi igienici comuni, fruibili anche dagli ospiti con mobilità ridottali, si trovano vicino alla hall, e sono raggiungibili in piano, tramite due porte con

Lo studio della statistica degli incidenti speleosubacquei indica la mancanza di sagola guida o il suo scorretto utilizzo come una delle principali cause di morte in grotta.. Nel

scommettendo La Cantina Bignotti, il Consorzio Vini Valcamonica presieduto da Tino Tedeschi e il Consorzio Ponte di Legno Tonale, che hanno realizzato una "casa di

Ci stanno scom- mettendo La Cantina Bignotti, il Consorzio Vini Valcamonica pre- sieduto da Tino Tedeschi e il ConsorzioPonte di Legno Tona- le, che hanno realizzatouna« ca- sa