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LA COMPLIANCE IN BANCA: PROBLEMATICHE ORGANIZZATIVE E NUOVI AMBITI DI INTERVENTO

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Academic year: 2021

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IV INTRODUZIONE

Il sistema finanziario è stato interessato, negli ultimi tempi, da una imponente produzione normativa, sollecitata dagli innumerevoli scandali finanziari e dalla conseguente necessità di fornire fiducia e stabilità al sistema di mercato attraverso una crescente enfasi sulla conformità alle norme e sui comportamenti eticamente corretti, con il principale obiettivo di preservare l’immagine della banca dai rischi di carattere reputazionale.

Considerata la complessità e la variabilità dello scenario economico con il quale le imprese debbono costantemente confrontarsi e tenuto conto degli effetti negativi che possono derivare dal mancato rispetto delle disposizioni normative e regolamentari, nonché dal disallineamento rispetto alle best practices e agli standard comportamentali di riferimento, si osserva che il monitoraggio e il controllo dell’azione imprenditoriale non può intendersi limitato alla mera attività di verifica a posteriori, ma piuttosto deve essere indirizzato verso modalità e strumenti di azione finalizzati a cogliere in via preventiva, nonché gestire in modo efficace ed efficiente i profili di rischio cui è sottoposta l’impresa.

Il rispetto delle norme, di origine esogena o endogena, nonché la correttezza e la trasparenza nei comportamenti si manifestano quali presupposti imprescindibili di efficacia nei processi di governo dell’impresa. Ciò assume particolare rilevanza nell’attività bancaria a causa sia dell’evoluzione dei mercati finanziari in termini di prodotti offerti, modalità di trasferimento del rischio, operatività sui contesti internazionali, sia nell’inevitabile rapporto di tipo fiduciario che si istituisce tra intermediario e stakeholders.

L’aumentata complessità della gestione bancaria, il maggior peso della regolamentazione e quello della supervisione delle Autorità di Vigilanza hanno accresciuto la sensibilità delle banche e degli intermediari in generale a rischi diversi da quelli tradizionali.

In tale contesto si discute sempre più di Compliance quale funzione atta a prevenire il rischio di non conformità dell’attività aziendale alle norme legali e

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V regolamentari, al fine di implementare e consolidare il rapporto fiduciario con la clientela e con i terzi.

Puntuali orientamenti regolamentari del Comitato di Basilea hanno sottolineato l’importanza per gli intermediari finanziari di adeguare i propri modelli organizzativi e operativi alle sempre più diffuse e complesse aspettative dei mercati anche sotto il profilo della credibilità e della correttezza degli operatori. I principi enunciati dal Comitato di Basilea hanno trovato trasposizione, a livello nazionale, anzitutto ad opera delle disposizioni di Vigilanza della Banca d’Italia in materia di funzione di Compliance e, con riguardo agli intermediari finanziari che prestano servizi di investimento, ad opera del regolamento congiunto Banca d’Italia - Consob, con il quale è stata data attuazione alla direttiva di secondo livello n. 71/2006/CE a sua volta di attuazione della direttiva Mifid.

Tutte queste fonti introducono nell’organizzazione bancaria una funzione indipendente, destinata a identificare, stimare, monitorare e informare circa i rischi di sanzioni legali, di perdite finanziarie o reputazionali conseguenti alla non conformità alle leggi, ai regolamenti, ai codici di condotta, agli standard comportamentali, ecc.

La corporate governance in questo contesto gioca un ruolo fondamentale, intervenendo nell’adeguare l’organizzazione esistente in modo coerente con l’obiettivo di gestire i conflitti d’interesse e ridurre al minimo i comportamenti in contrasto con norme, regolamenti, codici di condotta e best practices e infondendo una cultura della legalità che pervada ogni aspetto dell’attività bancaria.

I recenti casi di turbolenza finanziaria hanno messo, tra l’altro, fortemente alla prova la capacità delle banche di gestire efficacemente le diverse tipologie di rischi e di reagire prontamente a situazioni di criticità che interessino in modo pervasivo i mercati finanziari. Le funzioni di gestione e controllo, coinvolgendo l’intera organizzazione aziendale dai vertici al front office, devono essere sempre in grado di cogliere tutte le caratteristiche dei rischi connessi all’operatività svolta e di valutare appieno interrelazioni e sinergie tra le diverse tipologie di rischio.

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VI Assetti di governo ben strutturati, organi di controllo coinvolti e consapevoli, strutture di controllo indipendenti e professionali sono fattori necessari a realizzare obiettivi di efficienza della gestione ed efficacia dei controlli; tuttavia in contesti quali quello finanziario, che si caratterizzano per l’elevata complessità tecnica e dimensionale nonché per l’estrema velocità dell’innovazione e del cambiamento, essi vanno integrati con corretti meccanismi di incentivazione e remunerazione e con opportuni flussi informativi.

È noto che la leva retributiva può essere utilmente impiegata per attrarre nelle realtà aziendali le migliori professionalità; il rischio è che essa incoraggi il perseguimento di obiettivi diversi da quelli della redditività di lungo periodo dell’azienda e, dunque, dalla sana e prudente gestione.

Tale trade-off è particolarmente sentito per coloro che esercitano funzioni di controllo, poiché forme di incentivazione inadeguate possono compromettere l’imparzialità dei controlli.

Per questo motivo i meccanismi di incentivazione e remunerazione dei componenti degli organi con funzioni di controllo nonché di altre figure chiave del sistema dei controlli interni sono oggetto di regole ad hoc.

Spetterà alle banche individuare meccanismi di incentivazione coerenti con i compiti assegnati e con i risultati tipici della loro attività.

Il presente lavoro ha come obiettivo quello di analizzare i principali aspetti della funzione di Compliance sia dal punto di vista normativo che gestionale, focalizzando l’attenzione sull’organizzazione e sugli ambiti di intervento della funzione stessa.

La prima parte tratta l’emanazione delle fonti normative, comunitarie e nazionali, e introduce la definizione del Compliance risk.

La seconda parte inquadra la funzione di Compliance all’interno della governance bancaria con l’obiettivo di individuare le relazioni e le responsabilità delle principali funzioni coinvolte nel sistema dei controlli interni .

Infine, la terza parte approfondisce la tematica delle politiche retributive e incentivanti alla luce della nuova funzione.

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