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La dignostica tossicologica nelle intossicazioni animali da metaldeide

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Academic year: 2021

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Parole chiave: intossicazione, metaldeide, esche, cane, pesticidi

Nella presente tesi viene presentato uno studio retrospettivo di 8 anni (dal 1999 al 2006) sulle richieste di analisi tossicologiche pervenute alla Sezione di Tossicologia e Farmacologia del Dipartimento di Clinica Veterinaria della Facoltà di Medicina Veterinaria di Pisa, con particolare riferimento alla metaldeide. Il numero totale di campioni inviati al laboratorio nel suddetto periodo da veterinari liberi professionisti, dalle autorità di sanità pubblica e privati cittadini è stato pari a 1613. Sul totale dei campioni analizzati il 56.5% (n. 911) è risultato positivo. Gli inibitori delle colinesterasi sono risultati i pesticidi maggiormente riscontrati nei campioni analizzati, rappresentando il 54% dei casi positivi totali. Le sostanze al secondo posto per positività sono stati i rodenticidi anticoagulanti con il 16%, a seguire la metaldeide con il 14%, il fosfuro di zinco con il 9%, la stricnina con il 5% e la categoria “altro” con il 2%. La metaldeide è un tetramero dell’acetaldeide ed è il più comune ingrediente dei lumachicidi. La crusca o la melassa, aggiunte talvolta all’esca, rendono la metaldeide più appetibile per i gasteropodi terrestri ma anche per gli animali domestici stessi. Un utilizzo non oculato della metaldeide, infatti, può essere fonte di intossicazione in cani che, trovando polveri o pellets appetibili, se ne cibano prontamente. Dei 911 campioni positivi, 127 sono stati trovati positivi alla metaldeide, di questi il 40.5% erano rappesentati da cani, il 43.5% da esche, il 7% da gatti e il 9% da altre specie animali e campioni non specificati. I risultati ottenuti in questo studio dimostrano quanto le intossicazioni da metaldeide negli animali domestici nel Centro Italia nel periodo 1999-2006 siano aumentate, suggerendo l’opportunità di effettuare controlli più accurati allo scopo di ridurre e prevenire il rischio di intossicazione sia negli animali che nell’uomo.

Key words: poisoning, metaldehyde, baits, dog, pesticide

In this study a 8 years retrospective analysis of pesticide poisonings in domestic animals was performed. A total of 1613 suspected samples from 1999 to 2006 has been submitted to the Laboratory of Pharmacology and Toxicology of the Department of Veterinary Clinics, Faculty of Veterinary Medicine, University of Pisa. The analysis requests were referred by veterinary practitioners, public health authorities and private clients. Of the total number of suspected samples the 56.5% (n. 911) contained pesticides of various kinds, with prevalence of cholinesterase inhibitor insecticides, which represented the 54% of the total positive cases. The other saples were positive to rodenticides anticoagulants for a 16%, to metaldehyde for a 14%, to the zinc phosphide for a 9%, and to strychnine for a 5%. The remaining 2% was repesented by cyanide, herbicides, etc. Particular attention was paid to metaldehyde poisoning behaviour in the selected period. Metaldehyde is a cyclic polymer of 4 acetaldehyde molecules. It is only moderately toxic to birds and mammals, but the bran-based slug pellets in which it is used are readily eaten by animals such as dogs and cattle. A total of 127 samples were found positive to metaldehyde, among them 40.5% were dogs, 43.5% were baits, 7% were cats and 9% of other animal species and unspecified samples. This study demonstrates the occurrence and frequency of metaldehyde poisoning proved in domestic animals, in Central Italy in 1999-2006. As a consequence of this retrospective 8 years study, it can be concluded that metaldehyde is one of the most prominent agents causing intoxications in domestic animals. In conclusion, more public awareness should be desired and supported by public health authorities.

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