• Non ci sono risultati.

Il futuro della “Science of Where” incontro con l'Amministratore Delegato di Esri Italia

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Il futuro della “Science of Where” incontro con l'Amministratore Delegato di Esri Italia"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

14 GEOmedia n°1-2021 INTERVISTA

GEOmedia: La prima domanda tocca subito il punto, il Gis esiste ancora e sta ancora in salute?

EM: Secondo me il GIS come tecnologia si sta velocemente evolvendo in “Science of Where”, e devo dire che il primo che se ne è accorto è stato il nostro guru Jack Dangermond. Il GIS sta subendo una evoluzione naturale e importantissima che sta accompagnando

una tecnologia che è nata per descrivere e rappresentare il territo-rio in una vera Scienza, quella del dove, che sarà fondamentale per la transizione ecologi-ca, che nel nostro paese è addirittura diventato un ministero. Io è da diversi anni che ho abbandonato il termine GIS, non perché mi sono disinnamorato del termine, ma perché siamo entrati in una dimensione integrata diversa da quella che era che si viveva negli anni 90; all’epoca la cartografia tecnica era cosa per pochi specia-listi, costosissima e so-prattutto statica, ferma, convenzionale. Il GIS fu all’epoca dirompen-te ed aprì le pordirompen-te alla tecnologia informatica, era difficile far capire all’epoca la differen-za tra CAD e GIS e spesso le tecnologie venivano erroneamente confuse. Ecco oggi non dobbiamo confondere il GIS con la “Science of Where” quest’ultima è molto di più.

Ma cosa intende con il “molto di più”?

Intendo una scienza, una piattaforma inte-grata che viaggia con l’informazione dinami-ca sulle ali della geore-ferenziazione. Dove in-tegrare IOT, Analitics, AI, dove la rappresen-tazione di un organi-smo come il nostro bellissimo pianeta lo si vede “vivo” locale e glo-bale. Spesso l’uso della “Science of Where” è limitata alla realizzazio-ne di mappe, spesso lo vedo e l’ho visto usare ancora in questo modo anche in rinomate uni-versità del nostro paese, è sbagliato è un limite è un uso minimale. Per me la “Science of Where” deve essere uno strumento di co-noscenza che va oltre, che deve far vedere cose che altri non vedono, deve dare una intelli-genza aggiuntiva per capire e comprendere le dinamiche territoriali, l’ecologia, l’economia, la mobilità, la difesa, l’energia. La “Science of Where” oggi mi

per-Il futuro della

“Science of Where”

incontro con

l'Amministratore

Delegato di

Esri Italia

Una intervista ad Emilio Misuriello, amministratore delegato di Esri Italia, per avere una visione del futuro del GIS da parte di uno dei più importanti player del settore, oggi impegnato nel nuovo principio della scienza del dove.

(2)

INTERVISTA

GEOmedia n°1-2021 15

PAROLE CHIAVE GIS; science of where; ABSTRACT

The future of the "Science of Where", an Interview with Emilio Misuriello, CEO of Esri Italia.

AUTORE

Redazione GEOmedia redazione@rivistageomedia.it

La sfida la stiamo per-seguendo ed i risultati aziendali ci indicano che la via è giusta, impervia ma giusta. Durante la pandemia molti enti hanno capi-to l’importanza della “Science of Where”, avremmo potuto fare molto di più ma non abbiamo trovato una piena consapevolezza culturale soprattutto dalla politica e di chi decide nel Paese. Ma questo non è una man-canza loro ma nostra che dobbiamo fare un mestiere che deve an-dare oltre il fatturato se vogliamo mantenere i livelli in cui ci hanno portato i nostri prede-cessori. Prendendo la metafora di un altro amico, Piero Bassetti, dobbiamo passare oltre lo specchio di Alice, dobbiamo entrare in un nuovo mondo tecnologico dove la “Science of Where” ha un posto d’onore e un ruolo fondamentale, e dobbiamo portare in questo nuovo mondo chi decide e che non deve essere prigioniero e comprendere la sola tecnologia dei “Social”. mette di farlo ed è una

piattaforma di integra-zione e di condivisione delle informazioni che sono sempre più dina-miche ed in evoluzione.

IOT, Analitics, AI ma non è troppo?

Tutt’altro, mi ero di-menticato del BIM e del DownStream o del-la Smart City/Land e della CyberSecurity, ap-punto è una “Scienza” dove le competenze sono sempre più ampie e dove grazie all’AI si potrà governare questa enorme serie di dati. Recentemente sono spesso in contatto con Massimiliano Moruzzi di Augmenta per portare il Generative Design nel mondo del-la Science of Where. Con il Generative Design si porta la pro-gettazione ed il Design nel mondo dell’intel-ligenza artificiale, ed è l’AI che ci permette questo passo. Pensate che benefici a progetta-re una progetta-rete di una mul-tiutility o di un nuovo insediamento urbano con queste possibilità, dove i dati ed i “con-straints” determinano il disegno del territorio, sembra il futuro ma è oggi. Anche il nostro pianeta inizia a diventa-re stdiventa-retto, il futuro della Science of Where deve andare oltre, lo abbia-mo visto con l’appli-cazione fatta da Esri in concomitanza con l’ar-rivo di Perseverance che ci fa viaggiare su Marte facendoci scoprire il pianeta rosso. Per non

parlare dello sviluppo delle Smart Cities, che hanno una lunga strada da fare e senza “Science of Where” non vanno lontano; oggi dobbia-mo purtroppo consta-tare i limiti della loro applicazione durante la pandemia dove avreb-bero potuto svolgere un ruolo dominante, e dove invece hanno mostrato, per me, un grande insuccesso. Non perché le Smart Cities non ne avessero il

ruo-lo, ad esempio nella regolazione e controllo della mobilità, ma semplicemente erano incomplete o mal pro-gettate.

Sembra più un filo-sofo della Scienza che un Amministratore Delegato, ma Esri Italia?

Esri Italia sta vivendo un periodo di forte tra-sformazione; purtroppo l’Ing. Bruno Ratti, fondatore e Patron dell’azienda ci ha lascia-to il primo gennaio del 2021, con una pesante eredità e un ruolo che dobbiamo riuscire ad onorare.

Oggi abbiamo il com-pito di portare avanti la sua eredità che era più di una idea imprendi-toriale, ma un lungimi-rante viaggio nello svi-luppo tecnologico. Noi abbiamo come azienda svolto un ruolo fonda-mentale e dominante per far capire al nostro Paese, alla fine del millenovecento, l’im-portanza del GIS. Oggi abbiamo un’altra sfida che è quella di portare la “Science of Where”

ad una prassi e ad una diffusione ampia. È una sfida non solo tec-nologica ma culturale, ci stiamo provando con il nostro Magazine “The Science of Where Magazine” dove evitia-mo di parlare diretta-mente delle nostre tec-nologie ma di tutti quei temi che hanno biso-gno della “Science of Where”. Affrontiamo temi culturali, temi dei Think Tank, temi della politica … e temi tecnologici, per uscire dalla “riserva indiana” come direbbe un caro amico, e interpretare le linee culturali e deci-sionali del nostro paese.

Oggi non

dobbiamo confondere

il GIS con la

“Science of Where”

quest’ultima è

molto di più.

‟ ‟

Riferimenti

Documenti correlati

Se  digitalizzarsi  in  rete  in  Italia  e  in  Europa  è  il  dovere  delle  imprese,  la  contropartita  deve 

Se infatti il salario minimo legale fos- se fissato - come previsto dal ddl Catalfo - in un trattamento econo- mico complessivo non inferiore a quello previsto dai

I trattamenti più brevi (3-6 giorni) con diversi antibiotici sono supportati da alcuni trial clinici ma non vengono suggeriti dalle linee guida sia per qualche perplessità

Dal 2008, infatti, con il passaggio delle competenze relative alla sanità in carcere dal Ministero di Grazia e Giustizia a quello della Salute, non viene più effettuata una

E sempre in base ad essa valutare come attrezzarsi per rispondere alla domanda anch’essa globale di mobilità delle mer- ci: valorizzando la nostra posizione geo- strategica, il

verdura e carne costano rispettivamente 3,2 e 5; le quantità minime di vitamine e proteine sono rispettivamente 8 e 6; le quantità di vitamine in un’unità di pasta, verdura o

Accordingly, under PIT one would predict that as members of opposing cultural groups become more science literate and more adept at analytical reasoning — and thus less dependent

The PCST community is a common space that holds together not only scholars who work on the intersection between science studies and communication, but also