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Academic year: 2021

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© 2010 Firenze University Press ISSN (print) 1973-638X ISSN (online) 2037-1861 http://www.fupress.com/rief

Abstracts

Franco Cambi, Promemoria per un “genitore riflessivo”: dieci principi L’articolo propone una riflessione sulla necessità di adeguare compiti e ruoli della figura genitoriale alle trasformazioni subite dai modelli fa-miliari. Al centro del discorso si colloca la categoria della riflessività: il genitore riflessivo è quel genitore che ripensa il proprio agire in relazione agli effetti prodotti e rivede i suoi modelli e le sue modalità, ponendo al centro della relazione il figlio e non il proprio ruolo predefinito. Per l’esercizio del ruolo riflessivo di genitore l’autore indica dieci principi, improntati ai valori dell’ascolto e del dialogo, dell’empatia, del coinvol-gimento nell’azione, dell’autorevolezza, della gestione dei conflitti e del-la tensione verso il mondo simbolico, oltre il piano dell’empiria. Così concepita la funzione genitoriale è oggetto di autoformazione perma-nente in un’ottica di educazione dei figli finalizzata alla costruzione di un sé autentico e libero.

Franco Cambi, Memorandum for a “reflective parent”: ten principles The article proposes a reflection on the need to adapt the tasks and roles of the parental figure to the changes undergone by the family models. The category of reflectivity is central for the discussion: the reflective parent is the parent who looks back on his actions in relation to their effects and who revises his models and his procedures, putting the child, and not his own default role, at the heart of the relationship. The au-thor indicates ten principles to exercise the role of the thoughtful pa-rent, focused on the values of listening and dialogue, empathy, authority, involvement in the action, conflict management and tension towards a symbolic world beyond the empirical level. Thus outlined, the paren-tal role is the subject of continuous self-learning with a view to raising children, aimed at the construction of a free and authentic self.

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Massimiliano Stramaglia, I ruoli parentali e la pedagogia della tenerezza L’evento della nascita comporta una ristrutturazione dell’assetto della coppia coniugale ad appannaggio della creazione del vincolo familiare, fondamentale per la cura e l’educazione del bambino. La pedagogia fa-miliare, a tale riguardo, è essenzialmente una pedagogia della tenerezza. È la tenerezza per la creaturalità del lattante a consentire lo sviluppo del-le funzioni educative necessarie alla sopravvivenza del nuovo nato e ad attivare nella coppia, nel medesimo tempo, il corredo transgenerazionale di competenze affettive e la rete intergenerazionale di apprendimenti educanti. La famiglia, in termini genealogici, è il luogo della tenerezza, e il suo permanere è un disvelarsi alla luce della tenerezza stanziale. Massimiliano Stramaglia, Parental roles and the Pedagogy of tenderness The event of birth involves a reorganization of the couple’s structure towards the foundation of the family tie, which is fundamental for the child’s care and education.

Family training, in this respect, is essentially a pedagogy of tenderness. It is the tenderness for the creature-ness of the baby which enables the development of the educational tasks necessary to the survival of the newborn child and which, at the same time, activates in the couple the trans-generational set of emotional skills and the intergenerational net-work of educating learning.

The family, in terms of family background, is the site of tenderness and its persistence is a revelation in the light of permanent tenderness. Gabriella Falcicchio, Rivedere le pratiche del venire al mondo nell’ottica dell’ecologia della nascita

Da alcuni decenni si è andata affermando una nuova prospettiva rela-tiva ai processi di gestazione, parto e primi anni di vita, denominati da Michel Odent “periodo primale”. Ostetrico di fama mondiale, Odent riprende la tradizione del parto nonviolento di F. Leboyer per arric-chirla e rinnovarla alla luce di ampie ricerche di carattere etologico, fisiologico e neuroscientifico. La visione che emerge mostra come la nascita sia oggi, nel mondo occidentale, evento non solo medicalizzato e tecnologizzato, ma anche disturbato da routine che nuocciono alla madre, al bambino e soprattutto alla loro relazione, andando

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solle-citare il potenziale di aggressività della specie umana. Chiedersi se è ancora sostenibile far nascere e allevare individui aggressivi va quindi di pari passo con la necessità di rivedere criticamente le pratiche del venire al mondo.

Gabriella Falcicchio, Reviewing the practice of coming into the world with an eye to the ecology of birth

In recent decades a new perspective relevant to the processes ge-station, birth and first years of life, which Michel Odent defines as “primal period”. A world renowned obstetrician, Odent resumes the tradition of non-violent delivery of F. Leboyer to enrich and renew it considering the extended ethologic, physiologic and neuro-scientific research. The vision that emerges shows that the birth is today, in the western world, an event not only medicalized and technologized, but also disturbed by routines harming the mother, the child and above all their relationship, solicits the aggressiveness potential of mankind. To ask ourselves if it is still sustainable to give birth and raise aggressive individuals goes together with the need to revise critically the practi-ses of being born.

Gabriele Ventura, Percorsi di cura e formazione nella prima infanzia: una prospettiva di ricerca-azione

Le politiche sociali in Italia e quelle per l’infanzia e le famiglie in par-ticolare soffrono di problemi cronici di efficacia e di efficienza dovuti una connotazione della elaborazione pedagogica ancora troppo condi-zionata da elementi teorici esterni di derivazione economica, filosofica, religiosa o politica che spesso, aprioristicamente, determinano la scelta di particolari modalità sulla base di presupposti arbitrari di tipo socio-culturale o di scelte predeterminate di politica sociale.

Al fine di offrire dei servizi educativi in grado di rispondere adeguata-mente ai differenti bisogni emergenti, occorre differenziare le risposte tenendo conto delle condizioni di vita dei soggetti, nonché elaborare dei parametri di contenuto, di azione e di organizzazione riferibili ad alcuni elementi strutturali fondamentali di cura e formazione dei bambini, se-condo varianti funzionali che si traducono in una pluralità di modelli di servizio educativo coerentemente collocati nella cornice unitaria di un sistema educativo integrato.

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Gabriele Ventura, Pathways to care and training in early childhood: a per-spective of action research

In Italy social policies and in particular those ones aimed at children and families suffer from chronic problems of effectiveness and efficiency which spread over several and different fields: economic, managerial and organizational. Also the research in this field has focused for at least twen-ty years on matters of detail and strengthening or it has been carrying out both difficult and unclear works of experimentation suggested by fortui-tous requirements rather than trying to work on system changes.

The author states and argues the necessity of a preliminary analysis of the real tracks of children’s birth and growth, as well as of the setting up, organization and development of families as main micro contexts of care and training of the newborn (babies) within wider geographical and sociocultural backgrounds.

On the basis of that here you find a map of analysis and a total outline of planning of the integrated system of educational and care services for early childhood at a local level.

Pere Amorós, Mª Angels Balsells, Nuria Fuentes-Peláez, Mª Cruz Moli-na, Ainoa Mateos, Crescencia Pastor, L’attenzione alle famiglie in situa-zione di vulnerabilità

In questo articolo è proposta un’analisi che muove dalle riforme normati-ve e dalle indagini sui principi (di interesse superiore del bambino, sul suo benessere e la sua sicurezza, sulla normalizzazione e sull’implicazione) e i nuovi approcci (di genere, delle potenzialità, dell’intensità e della qualità e della partecipazione) che devono regolare l’attenzione alle famiglie in situazione di vulnerabilità, segnalando la necessità di una maggior orga-nizzazione, pianificazione e coordinazione dei servizi e di una formazione degli educatori e un’indagine di carattere cooperativo che coinvolga gli educatori e i ricercatori che sarà tanto più ricca e soddisfacente quanto meno distante dal lavoro che gli educatori realizzano. Sapere di più per intervenire meglio è una delle chiavi del progresso in qualsiasi ambito. Pere Amorós, Mª Angels Balsells, Nuria Fuentes-Peláez, Mª Cruz Moli-na, Ainoa Mateos, Crescencia Pastor, The attention towards families in vulnerable situations

In this article an analysis is proposed which moves from the regulatory reforms and the investigations on the principles (on the child’s best

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in-terest, its welfare and security, on standardization and implication) and the new approaches (concerning gender, potential, intensity, quality and participation) which have to be monitored in families in vulnerable si-tuations. It signals the need for better organization, planning and co-ordination of services and a more specialised training of educators and a cooperative investigation involving educators and researchers, which will be richer and more satisfactory as the distance with the work accom-plished by the educators decreases. Knowing more in order to be able to intervene better is a key to progress in any field.

Eva Knalinsky, Famiglia, scuola, comunità

L’infanzia attuale cresce in un mondo in trasformazione, dinamico. La sua educazione avviene entro parametri e contesti assolutamente impen-sabili fino a trent’anni fa. L’educazione non rimane confinata alla sola scuola. La famiglia, la comunità locale, i mass media, le nuove tecnologie esercitano un’influenza considerevole sui bambini e sui giovani. A ciò si aggiunga la diversità e l’eterogeneità delle famiglie.

Per questo è necessario trasmettere l’idea che la famiglia, la scuola e la comunità locale in cui i minori sono inseriti condividano un progetto che implichi criteri educativi comuni circa l’educazione dell’infanzia e dell’a-dolescenza, criteri che facciano proprio anche il concetto di resilienza, cioè la costruzione di persone resilienti che sappiano confrontarsi con le difficoltà e uscire rafforzate dal loro superamento.

In vista di un’educazione di qualità sono importanti un buon curricolo e il suo sviluppo pratico, così come una buona relazione scuola-famiglia basata sulla mutua comprensione e la collaborazione, nonché una pre-senza nella società che faccia conoscere i suoi valori e le sue attitudini, con il fine di ricavare gli strumenti e i sostegni necessari per sviluppare la sua funzione educativa.

Eva Knalinsky, Family, school and community

Nowadays children grow up in a dynamic and changing world.

Their education occurs within parameters and contexts which would have been unconceivable thirty years ago.

Education is not entrusted only to the school. Family, local commu-nity, the media, new technologies, all carry considerable weight in chil-dren and young people. The diversity and heterogeneity of households have also to be considered. It is thus necessary to convey the idea that

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the family, school and local community where children are included share a project involving common educational criteria about the edu-cation of children and adolescents; those criteria should also include the concept of resilience, namely the construction of resilient people, who know how to deal with the difficulties and emerge stronger by overcoming them.

Aiming at a quality education a good curriculum and its practical de-velopment are important, as well as a good school-family relationship based on mutual understanding and cooperation, that is present in so-ciety with its values, with the aim of developing the tools for its peda-gogical role.

Monique Robin, L’evoluzione del rapporto di lavoro e della vita quoti-diana delle donne dopo l’arrivo del primo figlio

Lo scopo di questo studio qualitativo è descrivere come l’arrivo del primo figlio cambia il rapporto di lavoro e la vita quotidiana delle donne. 59 madri lavoratrici con un figlio piccolo sono state incontrate per un colloquio basato sul percorso e i progetti lavorativi e familiari sui ritmi della vita quotidiana della famiglia. I risultati sono basati su un’analisi testuale computerizzata che si appoggia sull’universo semantico del linguaggio utilizzato dalle donne e sull’analisi dei con-tenuti delle interviste fondate sulla conduzione della vita quotidiana e sui progetti in campo professionale. I risultati mostrano che se le donne hanno attribuito al mondo del lavoro un significato importan-te come componenimportan-te della loro identità sociale, l’arrivo del bambino porta alla costruzione di una identità genitoriale centrata sul benesse-re del bambino e sulla gestione della qualità della vita nella quotidia-nità familiare.

Monique Robin, The evolution of employment and daily life of women after the arrival of the first child

The aim of this qualitative study is to describe how the arrival of their first child changes the relationship of work and daily life of women. 59 working mothers with a young son have been met for an interview ba-sed on the path and work and family plans, on the rhythms of everyday family life. The results are based on a computerized text analysis which supports the semantic universe of the language used by women and the

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analysis of the contents of the interviews based on the management of everyday life and the projects in the professional field. The results show that if women had assigned to work an important meaning as part of their social identity, the arrival of a child leads to the construction of pa-rental identity centered on the welfare of the child and the management of the quality of life in everyday family life.

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