• Non ci sono risultati.

Elaborazione delle informazioni visive multidimensionali: coppie di lettere e di facce.

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Elaborazione delle informazioni visive multidimensionali: coppie di lettere e di facce."

Copied!
41
0
0

Testo completo

(1)

INTRODUZIONE

Il volto umano è da sempre oggetto d’enorme interesse di studio, non solo in campo scientifico, ma anche in ambito sociologico, filosofico e artistico. Il volto infatti trasmette la gran parte delle informazioni necessarie alle interazioni sociali e per questo lo studio dei meccanismi di riconoscimento delle facce si colloca all’interno di una vasta area di ricerca che riguarda la comunicazione non verbale.

Si ritiene oggi che il riconoscimento delle facce dipenda da circuiti neurali diversi da quelli che elaborano gli oggetti inanimati. Quest’ipotesi si basa su due principali evidenze cliniche e sperimentali.

- E’ nota da tempo una sindrome detta prosopagnosia che consiste nella selettiva incapacità di riconoscere la fisionomia dei visi familiari. I pazienti affetti da prosopagnosia non perdono la capacità di identificare le diverse porzioni o le espressioni emotive delle facce, ma non sono in grado di legare i singoli elementi del volto con l’identità. Le lesioni che determinano l’insorgere della sindrome sono molto spesso bilaterali e riguardano la superficie inferiore dei lobi occipitali e quella interna dei lobi temporali (Tranel et al., 1988).

- Nella corteccia inferotemporale dei primati è stata identificata una vera e propria 'area delle facce' caratterizzata dal fatto che i neuroni di questa regione rispondono selettivamente ai volti e conservano la loro specificità di risposta a dispetto delle variazioni di dimensione, illuminazione, sfocatura, etc. a cui lo stimolo-faccia è sottoposto (Hasselmo et al., 1989). Nell’uomo le cortecce corrispondenti all’inferotemporale delle scimmie sono l’occipito-temporale e il giro fusiforme (Kanwisher et al., 1997).

(2)

Riconoscimento delle facce

Il volto è stato definito un “semaforo sociale” perché trasmette più informazioni riguardanti contemporaneamente, il sesso, l’età, l’etnia, lo stato di salute generico dell’individuo, etc., ma anche il suo stato emozionale ed attentivo da cui l’osservatore può inferire le intenzioni. L’analisi dei volti sembra avvenire con un processo di tipo 'configurale’ detto anche ‘elaborazione di tipo olistico’ che implica la percezione delle relazioni spaziali tra gli elementi dello stimolo, in contrasto con l’elaborazione di tipo analitico basata sull'analisi dei singoli elementi di cui lo stimolo è composto (Maurer et al., 2002).

Non è noto se le varie dimensioni utili al riconoscimento dello stimolo-faccia vengano elaborate tutte con la stessa efficienza e velocità o se invece alcuni aspetti della faccia, come ad esempio l'espressione emozionale, godano di una priorità di processamento perchè rivestono una funzione comunicativa fondamentale. In linea con questa ipotesi gli studi elettrofisiologici e di brain imaging riportano che le facce con espressione emotiva inducono risposte evocate più precoci e attivazione corticale più ampia alle facce neutre (Vuilleumier et al., 2003).

Il presente lavoro affronta la questione di una possibile differenza nell'identificazione delle diverse dimensioni delle facce utilizzando una metodica neuropsicologica che non implica l'esplicito riconoscimento di elementi delle facce, quali il sesso e l'espressione emotiva, ma richiede piuttosto di giudicare se una coppia di facce sia uguale o diversa per ciascuno di questi aspetti.

Test di uguaglianza e differenza (same/different test)

Gli esseri umani si trovano continuamente a dover decidere, sulla base dell'esperienza percettiva, se due stimoli multidimensionali sono tra loro uguali o diversi. Il giudizio di "uguaglianza" e di "differenza" è infatti un'importante componente del nostro comportamento quotidiano e ci sono condizioni in cui la rapidità e la correttezza del giudizio possono essere determinanti ai fini di risposte sia cognitive che motorie.

(3)

Il same/different test è stato largamente utilizzato in neuropsicologia sperimentale perchè fornisce un paradigma semplice, che non richiede l'intervento di processi di memoria, per studiare i meccanismi alla base del riconoscimento di pattern sensoriali complessi. Bisogna considerare che per decidere circa l'uguaglianza o la differenza di stimoli che contengono più dimensioni occorre stabilire quale dimensione è oggetto del giudizio.

La percezione di uguaglianza e differenza è stata studiata principalmente con stimoli bidimensionali alfabetici, ovvero coppie o stringhe di lettere la cui l’identità o differenza dipende dal criterio (fisico o semantico) su cui si basa il giudizio. I dati della letteratura (Belger & Banich, 1992, 1998; Eviatar et al., 1994) suggeriscono che il giudizio basato sulla forma delle lettere è in genere più veloce del giudizio basato sul significato. Entrambi mostrano il BA e cioé le risposte divengono significativamente più veloci quando la coppia di stimoli è presentata a cavallo del meridiano verticale (presentazione bilaterale: una lettera in un emicampo e una lettera nell'altro) rispetto alla presentazione unilaterale (entrambe le lettere in campo sinistro o in campo destro). Il BA è maggiore con il giudizio basato sul significato rispetto a quello basato sulla forma. Questo dato suggerisce che la distribuzione delle risorse percettive tra gli emisferi, che si verifica quando ciascun emisfero riceve uno dei due stimoli della coppia, rappresenta una condizione facilitante il giudizio di uguaglianza e differenza, rispetto alla condizione in cui entrambi gli stimoli sono inizialmente convogliati ad un solo emisfero.

Il BA è dunque interpretato come l'effetto di un meccanismo interemisferico che integra e confronta le due percezioni.

In generale il giudizio same/different tra stimoli multidimensionali sembra dipendere dall'attività integrata dei due emisferi cerebrali più di altre discriminazioni visive. Il BA inoltre é sensibile alla difficoltà del giudizio, ovvero una maggiore complessità del paragone percettivo fa crescere il vantaggio della presentazione bilaterale (Pollmann et al., 2003).

Negli esperimenti oggetto di questo lavoro il same/different test è applicato, oltre che a coppie di lettere, anche a coppie di facce umane.

(4)

A somiglianza delle coppie di lettere che possono essere giudicate uguali o diverse in dipendenza della dimensione semantica o fisica, abbiamo creato coppie di facce da giudicare uguali o diverse in base alla dimensione di genere o di espressione.

Due categorie degli stimoli-faccia sono congruenti in quanto contengono coppie di volti che sono

- uguali per genere ed espressione: entrambi i volti esprimono una stessa emozione negativa (rabbia) o positiva (sorriso) e appartengono allo stesso genere (entrambi sono volti maschili o entrambi femminili).

- diversi per genere ed espressione: i due volti della coppia appartengono a generi diversi ed esprimono uno l'emozione negativa e l'altro l'emozione positiva.

Due categorie sono incongruenti perchè contengono coppie di facce che sono uguali per una dimensione dello stimolo e diverse per l'altra (facce dello stesso sesso ma con diverse espressioni e viceversa).

Lo scopo generale del lavoro è quello di studiare con gli stimoli-faccia gli effetti del giudizio same/different descritti per le lettere, in modo particolare verificare la presenza del vantaggio bilaterale e la sua relazione con la difficoltà del compito.

Il confronto tra categorie congruenti e incongruenti inoltre, può informare circa una possibile interferenza tra le due dimensioni oggetto del giudizio; per esempio, giudicare come uguali due volti dello stesso sesso può risultare più difficile quando i volti hanno diverse espressioni emotive, rispetto alla situazione in cui le facce sono entrambe maschili o entrambe femminili e hanno in comune il tipo di espressione. Quest'ultimo dato può aiutare a comprendere se la percezione della dimensione emotiva dello stimolo prevale sulla percezione del genere, avvalorando così l'idea che l'espressione emotiva ha una natura “commanding” da cui dipende il rapido riconoscimento delle facce (Ekman, 1999).

(5)

METODI SOGGETTI

Hanno partecipato agli esperimenti 4 maschi e 4 femmine di età compresa tra 23 e 28 anni. Tutti i soggetti sono destrimani e non presentano difetti del visus.

APPARATO

Coppie di stimoli visivi lateralizzati di breve durata (110 ms) vengono proiettati via computer (software Imago installato su un sistema operativo FreeBSD) su un monitor (SONY 24’’ ad alta risoluzione) posto a 57 cm. dagli occhi del soggetto, la cui testa e fronte sono tenute in posizione da un apposito apparato. Ciacuno stimolo (di medio contrasto e luminosità) appare nero su sfondo bianco. Un breve tono di avviso precede di 1-3 sec. la comparsa degli stimoli.

In risposta alle immagini i soggetti devono premere una chiave posta a destra o a sinistra della linea mediana con la mano corrispondente. La velocità della risposta e la chiave (destra o sinistra) usata per rispondere sono registrate a partire dalla comparsa degli stimoli.

Gli stimoli sono presentati in visione bilaterarale e unilaterale; nella condizione unilaterale, nell’emicampo opposto a quello stimolato viene proiettata una “maschera” consistente in una coppia di immagini non patternate equivalenti agli stimoli per contrasto e luminosità.

TEST DELLE LETTERE

Gli stimoli utilizzati consistono in 24 coppie di lettere divise in tre categorie: categoria A-A, lettere con identità di forma e di significato,

categoria A-B, lettere con differenza di forma e di significato,

(6)

Ciascuna categoria consiste di 8 diverse coppie di lettere rappresentate in Fig. 1.

Ciascun elemento della coppia di lettere ha un’altezza di 2,5 cm. e una larghezza di 2 cm. ed è visto alla distanza di 57 cm. a cui un cm. corrisponde a un grado di angolo visivo.

Gli stimoli sono proiettati per 110 ms in condizione:

a ) Bilaterale; una lettera 4º a destra e una 4º a sinistra dal punto di fissazione lungo il meridiano orizzontale;

b) Unilaterale nell’emicampo sinistro o nell’emicampo destro; una lettera sopra e una lettera sotto il meridiano orizzontale, a 5º gradi dal punto di fissazione.

La sequenza di presentazione degli stimoli in ciascuna condizione segue un andamento semi-random. Nella condizione bilaterale ciascuno stimolo della coppia appare una volta a destra e una volta a sinistra del punto di fissazione. In ognuna delle condizioni unilaterali ciascuno stimolo della coppia compare una volta in alto e una volta in basso rispetto al meridiano orizzontale.

Fig.1

Categoria A-A Categoria A-B Categoria A-a

A A R B N N

t t n m M m

y y v u L l

H H F E A a

a a p q A A

l l G C T t

m m b d Y Y

N N O Q H H

(7)

PROCEDURA

I soggetti sono istruiti a mantenere la fissazione sul punto centrale del campo visivo durante la presentazione degli stimoli che è preceduta da un tono acustico di avviso.

Il compito del soggetto consiste nel giudicare, il più rapidamente possibile, se ciascuna coppia è formata da lettere uguali o diverse. In sessioni separate il soggetto effettua il giudizio in base a un criterio di Forma o di Significato ed esegue il compito premendo con una mano la chiave corrispondente alla risposta same e con l’altra mano la chiave corrispondente alla risposta different.

Nella condizione bilaterale le 24 diverse coppie di stimoli vengono presentate 2 volte, in modo che gli elementi di ogni coppia compaiano una volta a destra e una volta a sinistra del punto di fissazione. In totale il test bilaterale include 48 presentazioni a cui è richiesta una risposta same/different basata sul criterio di Forma e 48 presentazioni a cui è richiesta una risposta same/different basata sul criterio di Significato. In ciascuna delle due condizioni unilaterali il test include 96 prove x criterio di giudizio dal momento che gli elementi di ciascuna coppia compaiono, in ciascun emicampo, una volta sopra e una volta sotto il meridiano orizzontale.

In tutte le condizioni, per ogni criterio di giudizio, ciascuna mano risponde una volta a tutte le coppie same e una volta a tutte le coppie different.

Ogni partecipante fornisce in totale 576 risposte.

Il test è completato in 2 sessioni separate condotte a distanza di 2-4 giorni l’una dall’altra. Nella prima sessione le coppie di lettere sono presentate nella condizione bilaterale e nella seconda in entrambe le condizioni unilaterali. L’alternanza della presentazione in campo sinistro e in campo destro, così come l’alternanza di mano e di criterio di giudizio, è bilanciata tra i soggetti. Il test vero e proprio è preceduto da una sequenza di prova, necessaria al soggetto per prendere confidenza con la procedura e l’apparato sperimentali.

(8)

TEST DELLE FACCE

Gli stimoli utilizzati sono foto di facce con espressione sorridente o arrabbiata. Ciascuna espressione è rappresentata da due diverse identità maschili e due femminili per un totale di otto diverse fotografie (Fig. 2).

Le immagini sono combinate tra loro a formare coppie di facce uguali o differenti per Sesso e uguali o differenti per Espressione; in totale si sono ottenute 64 diverse coppie di stimoli (16 uguali sia per sesso che per espressione, 16 diverse sia per sesso che per espressione, 16 uguali per sesso ma diverse per espressione, 16 diverse per sesso ma uguali per espressione). Ciascun elemento della coppia di lettere ha un’altezza di 6 cm. e una larghezza di 4,5 cm. ed è visto alla distanza di 57 cm. a cui un cm. corrisponde a un grado di angolo visivo.

Gli stimoli sono proiettati per 110 ms in condizione:

a) Bilaterale; una faccia 5º a destra e l’altra 5º a sinistra dal punto di fissazione lungo il meridiano orizzontale;

b) Unilaterale nell’emicampo sinistro e nell’emicampo destro; una faccia sopra e l’altra sotto il meridiano orizzontale, a 5º gradi di distanza dal punto di fissazione.

La sequenza di presentazione degli stimoli in ciascuna condizione segue un andamento semi-random. Nella condizione bilaterale ciascuno stimolo della coppia appare una volta a destra e una volta a sinistra del punto di fissazione. In ognuna delle condizioni unilaterali ciascuno stimolo della coppia compare una volta in alto e una volta in basso rispetto al meridiano orizzontale.

(9)

Fig. 2

PROCEDURA

Il compito del soggetto consiste nel giudicare, il più rapidamente possibile, se ciascuna coppia è formata da facce uguali o diverse. In sessioni separate il soggetto effettua il giudizio di uguaglianza e differenza in base a un criterio di Genere o di Espressione ed esegue il compito premendo con una mano la chiave corrispondente alla risposta same e con l’altra mano la chiave corrispondente alla risposta different.

Per ogni criterio di giudizio, ciascuna mano risponde una volta a tutte le coppie same e una volta a tutte le coppie different.

Nella condizione bilaterale le diverse coppie di stimoli vengono presentate 2 volte, in modo che gli elementi di ogni coppia compaiano una volta a destra e una volta a sinistra del punto di fissazione. In totale il test bilaterale include 64 presentazioni a cui è richiesta una risposta same/different basata sul criterio di Genere e 64 presentazioni a cui è richiesta una risposta same/different basata sul criterio di Espressione.

(10)

In ciascuna delle due condizioni unilaterali il test include 128 prove x criterio di giudizio dal momento che gli elementi di ciascuna coppia compaiono, in ciascun emicampo, una volta sopra e una volta sotto il meridiano orizzontale. Ogni partecipante fornisce in totale 768 risposte.

Il test era completato in 4 diverse sessioni, 2 per ciascun criterio di giudizio. Sia per il criterio di Genere che per il criterio di Espressione, le coppie di facce sono viste inizialmente in condizione bilaterale e successivamente nella due condizioni unilaterali. L’alternanza dei criteri di giudizio, di presentazione in campo sinistro e in campo destro e l’alternanza di mano nella risposta sono bilanciate tra i soggetti.

Il test vero e proprio è preceduto da una sequenza di prova, necessaria al soggetto per prendere confidenza con le fotografie, la procedura e l’apparato sperimentali.

ANALISI DEI DATI

I dati sono stati analizzati in termini di velocità di risposta e di numero di errori mediante analisi della varianza (ANOVA) per misure ripetute. I confronti post-hoc con lo Student-Newman-Keuls test.

(11)

RISULTATI LETTERE

Le risposte alle tre categorie di stimoli (coppie A-A, coppie A-B e coppie A-a) sono state analizzate in termini di velocità e di accuratezza.

Ciascuna categoria è rappresentata da otto diverse coppie di lettere. Per ciascuna coppia è stata calcolata la media dei tempi di reazione (RT) e degli errori di ciascun soggetto nella condizione di presentazione bilaterale e nelle due condizioni unilaterali. Questi valori rappresentano i dati di base per l’analisi statistica dei risultati.

Su ciascuna categoria di stimoli è stata effettuata un’analisi della varianza per misure ripetute (ANOVA 1 between- x 2 within- subjects) la cui variabile between- è data dalle otto coppie di lettere mentre le due variabili within-subjects sono rappresentate dal Criterio di giudizio (di Forma o di Significato) e dal tipo di Presentazione (bilaterale (Bil), unilaterale in campo sinistro (Csn), unilaterale in campo destro (Cdx)).

Categoria A-A

In questa categoria la dimensione fisica e quella semantica degli stimoli coincidono, poiché le coppie A-A sono formate da lettere uguali sia per forma che significato, e dunque la risposta fornita dai soggetti è di tipo same con entrambi i Criteri di giudizio.

L’ANOVA mostra l’alta significatività del fattore Criterio di giudizio (F 13,5 df 1,7 p=.007) dovuta alla maggiore rapidità di risposta quando il giudizio è basato sul Significato rispetto a quello basato sulla Forma.

È significativo anche il fattore Presentazione (F 48,9 df 2,14 p=.0001) poichè i RT sono più veloci nella condizione Bil che nelle due condizioni unilaterali.

(12)

Non è significativa l’interazione Criterio x Presentazione dal momento che in ciascun emicampo, così come nella condizione bilaterale, gli stimoli vengono giudicati più rapidamente sulla base del loro Significato che della loro Forma (Fig. 3a). La prevalenza dell’emicampo destro sul sinistro è marginalmente significativa (p=.056). A-A 400 450 500 550 600 650 700 750 800 Csn Cdx Bil Presentazione RT FormaSignificato Fig. 3a

In termini di errori le risposte basate sul criterio di Forma non si differenziano da quelle basate sul criterio di Significato; con entrambi i criteri vi è la tendenza a commettere meno errori in Cdx ma le condizioni di presentazione non si differenziano significativamente tra di loro (Fig. 3b).

A-A err 0 5 10 15 20 25 Csn Cdx Bil Presentazione ERR Forma Significato Fig. 3b

(13)

Categoria A-B

La risposta dei soggetti a questa categoria di stimoli è di tipo different con entrambi i Criteri di giudizio poiché le coppie sono formate da lettere diverse sia per forma che per significato.

L’ANOVA indica che il Criterio di giudizio è un fattore significativo (F 6 df 1,7 p=.04), pochè la discriminazione fatta in base alla forma è significativamente più veloce della discriminazione su base semantica. La prevalenza del criterio di Forma è presente in tutte le condizioni di presentazione degli stimoli. I RT sono significativamente più veloci nella condizione Bil che nelle condizioni unilaterali e questo vantaggio si riflette nella significatività del fattore Presentazione (F 35,4 df 2,14 p=.0001) (Fig. 4a).

A-B 400 450 500 550 600 650 700 750 800 Csn Cdx Bil Presentazione RT FormaSignificato Fig. 4a

L’accuratezza della risposta è consistentemente più alta quando i soggetti utilizzano il criterio di Forma rispetto al criterio di Significato (F 10,2 df 1,7 p=.015) e il vantaggio è maggiore nelle due condizioni unilaterali che nella condizione Bil (Fig. 4b).

(14)

A-B err 0 5 10 15 20 25 Csn Cdx Bil Presentazione ERR Forma Significato Fig. 4b

Il confronto tra le risposte alle due categorie (A-A vs A-B) permette di paragonare tra loro le risposte same e different. L’analisi mostra che indipendentemente dal Criterio, il giudizio di uguaglianza è significativamente più veloce del giudizio di differenza (F=12 df 1,14 p=.003) mentre le risposte si equivalgono in termini di accuratezza (F=1,4 d,f 1,14 n.s). Si osserva però che il giudizio di uguaglianza viene eseguito più rapidamente quando si usa come criterio il Significato mentre il giudizio di differenza è più rapido e più accurato con il criterio di Forma (RT F 15,8 df 1,14 p=.003; Err F 4,9 df 1,14 p=.04) (Fig. 5a e 5b). RT SAME/DIFFERENT 500 550 600 650 700 750 Different Same Giudizio RT FORMASIGNIFICATO

(15)

Fig. 5a ERRORI SAME/DIFFERENT 4 6 8 10 12 14 16 18 Different Same Giudizio ERR FORMA SIGNIFICATO Fig. 5b Categoria A-a

Per la categoria di stimoli A-a le risposte same e quelle different dipendono dal Criterio del giudizio in quanto le coppie di lettere sono uguali semanticamente ma diverse per forma.

L’ANOVA mostra come il Criterio di giudizio (Forma o Significato) non influenzi la velocità di risposta (F 0,5 df 1,7 ns) che invece dipende dal fattore Presentazione (F 48,4 df 2,14 p=.0001) (Fig. 6a). L’interazione Criterio x Presentazione è altamente significativa (F 7,3 df 2,14 p=.006) e indica che il giudizio basato sulla Forma (different) è più veloce in Csn (p=.01) che in Cdx mentre il giudizio semantico (same) è più rapido del giudizio di Forma (different) in Cdx (p=.04).

(16)

A-a 400 450 500 550 600 650 700 750 800 Csn Cdx Bil Presentazione RT FormaSignificato Fig. 6a

L’accuratezza della prestazione non varia significativamente con il Criterio di giudizio né con il tipo di Presentazione, sebbene il minor numero di errori venga commesso quando le risposte sono basate sul criterio di Significato e gli stimoli sono presentati in campo destro (Cdx vs Csn p=.02; Cdx vs Bil p=.07) (Fig. 6b). A-a err 0 5 10 15 20 25 Csn Cdx Bil Presentazione ERR Forma Significato Fig. 6b

(17)

FACCE

Gli stimoli sono quattro diversi volti, due maschili e due femminili, ciascuno dei quali con espressione sorridente e con espressione arrabbiata.

Le immagini, accoppiate tra loro, costituiscono 32 diverse coppie di facce raggruppabili in 4 categorie, ciascuna formata da 8 coppie di stimoli:

1) facce uguali per Genere ed Espressione (sgse) 2) facce diverse per Genere ed Espressione (dgde)

3) facce uguali per Genere ma diverse per Espressione (sgde)

4) facce diverse per Genere ma uguali per Espressione (dgse) (Fig. 6).

Quando i soggetti discriminavano l’uguaglianza e la differenza delle coppie in base al criterio di Genere rispondevano same alle coppie della categoria 1 (sgse) e 3 (sgde) e different alle coppie della categoria 2 (dgde) e 4 (dgse). La discriminazione basata sul criterio di Espressione richiedeva invece di rispondere same alle coppie della categoria 1 (sgse) e 4 (dgse) e di rispondere different alle coppie della categoria 2 (dgde) e 3 (sgde).

I dati di base per l’analisi statistica sono rappresentati dalla media dei tempi di reazione (RT) e degli errori calcolata per ciascuna coppia di stimoli nella condizione di presentazione bilaterale e nelle due condizioni unilaterali.

Con l’analisi della varianza per misure ripetute sono state confrontate per tutte le categorie di stimoli le risposte basate sul criterio di Genere con quelle basate sul criterio di Espressione, in dipendenza dalla condizione di Presentazione degli stimoli (entrambi gli elementi della coppia in campo sinistro o entrambi in campo destro oppure un elemento in campo sinistro e l’altro in campo destro); l’analisi tiene conto anche dei fattori tipo di Emozione (rabbia o sorriso) e Sesso delle facce (maschile o femminile).

(18)

L’ANOVA, che è stata effettuata separatamente sui RT e sugli errori, contiene dunque 2 fattori within-subjects rappresentati dal Criterio del giudizio (Genere ed Espressione) e dalla Presentazione (Bil, in Csn, in Cdx) e 2 fattori between-subjects (Sesso maschile o femminile ed Emozione arrabbiata o sorridente dei volti).

L’analisi dei RT mostra che i Criteri di giudizio non sono equivalenti; infatti le risposte basate sul Genere delle facce sono consistentemente più rapide delle risposte basate sul criterio di Espressione, per tutte le categorie di stimoli e per tutte le condizioni di presentazione (Criterio F=18,7 df 1,31 p=.0001). Inoltre, quando si utilizza il criterio di Genere i RT agli stimoli presentati in campo sinistro sono significativamente più veloci dei RT agli stimoli in campo destro (Criterio x Presentazione F=70,7 df 2,62 p=.0001).

E’ presente anche una significativa differenza tra le risposte same e le risposte different; con entrambi i Criteri di giudizio, infatti le prime risultano sempre prevalenti in tutte le condizioni di Presentazione (Genere F=10,9 df 1,30 p=.002; Espressione F=15,6 df 1,30 p=.0004).

Sia per le risposte same che per le risposte different si osserva infine che la presentazione bilaterale comporta un significativo abbassamento dei RT rispetto alle due presentazioni unilaterali. Questo ‘vantaggio’ bilaterale si manifesta con entrambi i Criteri di giudizio. I risultati sono rappresentati graficamente nelle Fig. 7a, 7b e 7c.

CRITERI DI GIUDIZIO 650 700 750 800 850 900 950 Csn Cdx Bil Presentazione RT GENEREESPRESSIONE Fig. 7a

(19)

GENERE SAME/DIFFERENT 700 750 800 850 900 950 SAME DIFFERENT Giudizio RT Csn Cdx Bil * Fig. 7b ESPRESSIONE SAME/DIFFERENT 700 750 800 850 900 950 SAME DIFFERENT Giudizio RT Csn Cdx Bil Fig. 7c

L’analisi degli Errori mostra che la prestazione è significativamente più accurata quando si utilizza il criterio di Genere rispetto a quello di Espressione (Criterio F 4,8 df 1,31 p=.03) e la differenza tra i criteri è massima con la presentazione bilaterale (Criterio x Presentazione F=29,9 df 2,62 p=.0001). Le risposte same presentano lo stesso grado di accuratezza sia che si usi il criterio di Genere che quello di Espressione mentre le risposte different sono consistentemente più accurate con il criterio di Genere.

(20)

La presentazione bilaterale riduce significativamente il numero di errori, sia same che different, quando si utilizza il criterio di Genere ma non quando il criterio utilizzato è l’Espressione.

I risultati sono rappresentati graficamente in Fig. 8a, 8b e 8c.

ERRORI CRITERI DI GIUDIZIO

15 20 25 30 35 Csn Cdx Bil Presentazione ERR GENERE ESPRESSIONE Fig. 8a

ERRORI GENERE SAME/DIFFERENT

10 15 20 25 30 35 40 45 SAME DIFFERENT Giudizio ERR Csn Cdx Bil Fig. 8b

(21)

ERRORI ESPRESSIONE SAME/DIFFERENT 10 15 20 25 30 35 40 45 SAME DIFFERENT Giudizio ERR Csn Cdx Bil Fig. 8c

Le quattro categorie di stimoli possono essere classificate come congruenti o incongruenti rispetto alle risposte (same o different) e al Criterio (di Genere o di Espressione) utilizzato per il giudizio.

Le categorie sgse e dgde sono definite congruenti perchè la prima (sgse) richiede risposte di tipo same sia che si usi il criterio di Genere sia che si usi il criterio di Espressione e la seconda (dgde) richiede risposte di tipo different con entrambi i criteri. Le categorie sgde e dgse sono incongruenti perché il tipo di risposta dipende dalla dimensione rilevante per il giudizio; quando il giudizio si basa sul Genere delle facce, la risposta è same per la categoria sgde e different per la categoria dgse; viceversa, quando si usa il criterio di Espressione il tipo di risposta è rovesciato perchè le facce della categoria sgde hanno diversa espressione ma sono dello stesso sesso e le facce della categoria dgse hanno stessa espressione ma sono di sesso diverso.

Nella tavola I sono riportati i RT, e nella tavola II le percentuali di errore, per le 4 categorie di stimoli e per entrambi i tipi di risposta in dipendenza dalla dimensione rilevante per il giudizio.

(22)

TAVOLA I

TAVOLA II

Abbiamo effettuato un’ANOVA per misure ripetute le cui variabili within-subjects sono il Criterio di giudizio e le 4 categorie di stimoli; la variabile between-subjects è data dalla condizione di Presentazione. L’analisi è stata applicata sia ai RT che agli Errori.

I risultati mostrano che per entrambi i Criteri di giudizio è assente una significativa differenza tra le risposte alle coppie congruenti e alle coppie incongruenti. L’equivalenza delle coppie non varia significativamente con la condizione di Presentazione con l’eccezione delle risposte same con il criterio di Genere in CSn che risultano significativamente meno accurate per la categoria incongruente rispetto alla congruente (t= 4,75 df 7 p=.04). La tendenza a una minore accuratezza di risposta alle coppie inconguenti col criterio di Genere, si osserva anche in CDx.

categorie RT same RT different RT same RT different congruenza tra le dimensioni sgse 773,3 sde 16,5 805,5 sde 16,7

congruenza tra le dimensioni dgde 822,1 sde 18,1 910,6 sde 18,4

incongruenza tra le dimensioni sgde 789,2 sde 11,9 924,6 sde 13,7 incongruenza tra le dimensioni dgse 829,9 sde16,5 838,4 sde 21,9

Differenza tra categorie

incongruenti - congruenti 15,9 ms 7,8 ms 32,9 ms 24,1 ms

DIMENSIONE RILEVANTE x IL GIUDIZIO

GENERE ESPRESSIONE

categorie Errori same Errori different Errori same Errori different congruenza tra le dimensioni sgse 20,8 sde 1,5 20,3 sde 1,9

congruenza tra le dimensioni dgde 21,9 sde 2,3 34,2 sde 1,9

incongruenza tra le dimensioni sgde 27,6 sde 1,7 37,1 sde 1,9 incongruenza tra le dimensioni dgse 28,3 sde 2,1 23,5 sde 2,2

Differenza tra categorie

incongruenti - congruenti % di errori 6,8 6,4 3,2 2,9

GENERE ESPRESSIONE

(23)

Nel loro insieme i risultati (Fig. 9a, 9b, 10a e 10b) suggeriscono che la dimensione dello stimolo irrilevante ai fini del giudizio non interferisce con la prestazione. GENERE 720 740 760 780 800 820 840 860 Congruente Incongruente Categoria RT SAMEDIFFERENT Fig. 9a ESPRESSIONE 750 800 850 900 950 Congruente Incongruente Categoria RT SAMEDIFFERENT Fig. 9b

(24)

ERRORI GENERE 15 20 25 30 35 40 Congruente Incongruente Categoria ERR SAME DIFFERENT Fig. 10a ERRORI ESPRESSIONE 15 20 25 30 35 40 Congruente Incongruente Categoria ERR SAME DIFFERENT Fig. 10b

SESSO E TIPO DI ESPRESSIONE DELLE FACCE

Ci si può chiedere se il sesso maschile o femminile delle facce e il tipo di emozione, rabbia o sorriso, possano influenzare la velocità e/o l'accuratezza delle risposte. Abbiamo perciò analizzato le prestazioni effettuate con i due Criteri di giudizio in relazione al Sesso e all'Emozione mostrata dai volti. I risultati sono riassunti in forma grafica nelle Fig. 11a,b; 12a,b; 13a,b; 14a,b.

(25)

L'ANOVA mostra che le risposte alle coppie di maschi e di femmine sono equivalenti sia in termini di velocità che di accuratezza quando il criterio di giudizio è l'Espressione; l'assenza di differenza si osserva in tutte le condizioni di Presentazione. L'ANOVA rivela invece che con criterio di Genere è significativa l'interazione Sesso x Presentazione sia per i RT (F= 5,7 df 2,28 p=.008) che per gli Errori (F= 8,9 df 2,28 p=.001). L'effetto indica che le risposte alle coppie di femmine sono significativamente più veloci e più accurate delle risposte alle coppie maschili, ma solo in Csn.

ESPRESSIONE Maschi/Femmine 650 700 750 800 850 900 950 FEMMINE MASCHI Tipo di Sesso RT Csn Cdx Bil Fig. 11a

ERRORI ESPRESSIONE Maschi/Femmine

10 15 20 25 30 35 40 45 FEMMINE MASCHI Tipo di Sesso ERR Csn Cdx Bil Fig. 11b

(26)

GENERE Maschi/Femmine 650 700 750 800 850 900 950 FEMMINE MASCHI Tipo di Sesso RT Csn Cdx Bil * Fig.12a

ERRORI GENERE Maschi/Femmine

10 15 20 25 30 35 40 45 FEMMINE MASCHI Tipo di Sesso ERR Csn Cdx Bil * Fig. 12b

L'analisi delle risposte in relazione all'Emozione espressa dalle facce, rabbia e sorriso, indica che il tipo di emozione non è una variabile significativa quando il criterio di giudizio è il Genere; infatti in nessuna condizione di Presentazione i RT e gli Errori alle coppie che esprimono rabbia differiscono dai RT e dagli Errori alle facce sorridenti (RT F= 1,3 df 1,14 ns; Err F=1,7 df 1,14 ns).

Quando si usa il criterio di Espressione invece, le risposte alle facce sorridenti sono significativamente più rapide (F=12,8 df 1,14 p=.003) e più accurate (F=5,8 df 1,14 p=.03) delle risposte alle facce arrabiate; questa prevalenza non cambia con la condizione di Presentazione.

(27)

GENERE Rabbia/Sorriso 650 700 750 800 850 900 950 1000 Rabbia Sorriso Tipo di Emozione RT Csn Cdx Bil Fig. 13a

ERRORI GENERE Rabbia/Sorriso

10 15 20 25 30 35 40 45 Rabbia Sorriso Tipo di Emozione ERR Csn Cdx Bil Fig. 13b ESPRESSIONE Rabbia/Sorriso 650 700 750 800 850 900 950 1000 Rabbia Sorriso Tipo di Emozione RT Csn Cdx Bil * * * Fig. 14a

(28)

ERRORI ESPRESSIONE Rabbia/Sorriso 10 15 20 25 30 35 40 45 Rabbia Sorriso Tipo di Emozione ERR Csn Cdx Bil Fig. 14b

(29)
(30)

DISCUSSIONE

I primi esperimenti sul giudizio di "uguaglianza e differenza" hanno dimostrato che il tempo richiesto per il giudizio di differenza è inversamente proporzionale al numero di attributi dei due stimoli da paragonare, e cioè la decisione circa la differenza è raggiunta tanto più velocemente quanto più sono diversi tra loro i due stimoli (vedi review in Farell, 1985). Sembrerebbe dunque che solo dopo aver paragonato tra loro tutti gli attributi di ciascuno stimolo si possa emettere un giudizio di "uguaglianza" e cioè, solo dopo aver verificato che non c'è nessun attributo condiviso da entrambi gli stimoli, essi possono essere dichiarati uguali. Ci si aspetterebbe quindi che il giudizio di uguaglianza debba richiedere un tempo più lungo di quello richiesto dal giudizio di differenza. Al contrario è stato ripetutamente dimostrato che nei soggetti normali è presente il fast-same effect, ovvero gli stimoli uguali sono classificati sempre più velocemente di quelli diversi (Proctor e Rao, 1983). I nostri risultati confermano che indipendentemente dalla natura dello stimolo, le risposte alle coppie uguali sono sempre più veloci delle risposte alle coppie diverse; per le lettere come per le facce, la prevalenza delle risposte same non dipende dal criterio in base al quale viene giudicata l’uguaglianza. Il criterio diventa però un fattore rilevante quando si confrontano le risposte same e different in termini di errori. Abbiamo trovato infatti che il numero di errori commesso sulle risposte same è equivalente al numero di errori commesso sulle risposte different quando il giudizio sulle le lettere vengono giudicate con il criterio di forma e le facce con il criterio di genere; invece, quando il giudizio sulle lettere viene emesso in base al significato e quello sulle facce in base all’espressione, l’uguaglianza degli stimoli viene giudicata in maniera significativamente più accurata della differenza. E’ possibile che questo effetto legato al criterio sottintenda differenze qualitative nei meccanismi di processamento degli stimoli multidimensionali (Nickerson, 1972).

(31)

CRITERI DI GIUDIZIO

Lettere

L’analisi delle risposte per le tre categorie di lettere suggerisce che i criteri in base ai quali vengono stabilite l’uguaglianza e la differenza, non sono equivalenti ma la prevalenza dell’uno o dell’altro dipende dal tipo di risposta (same vs different). Si può ritenere che per emettere un giudizio basato sulla dimensione fisica delle lettere sia sufficiente un’analisi percettiva mentre un giudizio basato sul loro significato implica un’elaborazione che coinvolge fattori cognitivi il che allunga i RT sia s a m e che different e può peggiorare l’accuratezza della performance (Banich & Belger, 1990; Banich, 1998). I nostri dati mostrano che utilizzare il criterio semantico non presenta necessariamente uno svantaggio; infatti la prevalenza del criterio di forma si osserva solo per il riconoscimento della differenza. Risultati in linea con i nostri sono stati riportati da Eviatar et al. (1994). Questo effetto sembra essere legato alla congruenza o all’incongruenza tra le due dimensioni degli stimoli piuttosto che al tipo di giudizio. Infatti, per la categoria di stimoli A-a che presentano uguaglianza semantica ma differenza di forma, non è presente una consistente prevalenza di un criterio sull’altro. Per questa categoria di stimoli le risposte same, che riflettono l’uguaglianza semantica, sono più veloci e più accurate di quelle different, che riflettono la differenza fisica, soltanto in campo destro, suggerendo quindi un miglior processamento dell’informazione nell’emisfero di sinistra, competente per i compiti verbali. Al contrario, le risposte different sono più rapide e più accurate in campo sinistro e ciò, presumibilmente, riflette la maggior efficienza dell’emisfero di destra nei compiti spaziali.

(32)

Il limite del test same-different condotto sulle coppie di lettere è dato dall’impossibilità di verificare se le risposte con l’uno o con l’altro criterio siano modificate nella condizione in cui le due dimensioni dello stimolo sono tra loro incongruenti; infatti, se è possibile accoppiare lettere uguali per significato e lettere diverse per forma, non si possono formare coppie di lettere uguali per forma e differenti per significato. Utilizzando come stimoli le facce e applicando il giudizio di uguaglianza e differenza a due delle loro dimensioni, si ottengono coppie congruenti per entrambe le dimensioni e coppie in cui ciascuna delle due dimensioni è incongruente rispetto all’altra.

Facce

Abbiamo elaborato un test same-different per il riconoscimento delle facce analogo a quello delle lettere. Le risposte vengono emesse sulla base di due possibili criteri, genere ed espressione e i volti sono combinati a formare coppie uguali o diverse rispetto a entrambi o ad uno solo dei criteri. Il test non richiede quindi un’esplicita scelta tra i due generi (maschile vs femminile) o tra le due espressioni (positiva vs negativa) ma permette di confrontare gli stimoli congruenti per le due dimensioni (entrambe same o entrambe different) con gli stimoli incongruenti (una dimensione same e l’altra different). Se una delle due dimensioni interferisce con il processamento dell’altra, le risposte alle coppie dello stesso genere ma con diversa espressione (o viceversa) debbono differenziarsi in termini di velocità e/o di accuratezza dalle risposte alle coppie in cui le due dimensioni sono entrambe uguali o entrambe diverse.

Gli studi clinici nei pazienti prosopagnosici e gli esprimenti condotti nei soggetti normali, concordano nel suggerire che il riconoscimento dell’identità dei volti dipende da circuiti neurali diversi da quelli coinvolti nel riconoscimento delle espressioni (Young et al., 1986; Damasio et al., 1990).

(33)

I dati presenti in letteratura circa il riconoscimento delle facce in dipendenza del genere oltre che dell’espressione, sono pochi e in genere ottenuti con il paradigma di Garner che non richiede l’esplicito riconoscimento del sesso e del tipo di espressione, ma la classificazione di mascolinità e femminilità di singole facce emozionali. L’assunto di questo test è che le facce femminili sorridenti e quelle maschili arrabbiate sono identificate più rapidamente delle facce femminili arrabbiate e maschili sorridenti. Gli esperimenti di Le Gal e Bruce (2002) condotti con questo paradigma suggeriscono che il riconoscimento del sesso è più rapido di quello dell’espressione solo quando le immagini dei volti presentano caratteristiche, quali la barba e lo stile della capigliatura, tipici dell’uno o dell’altro genere; in assenza di questi indicatori, il riconoscimento delle espressioni sembra essere più rapido. Gli autori concludono che i meccanismi di elaborazione delle due dimensioni dello stimolo-faccia sono indipendenti e paralleli, ma non offrono nessuna ipotesi qualitativa circa i processi da cui la differente elaborazione dipende.

Data la straordinaria valenza ecologica che le espressioni facciali assumono nel contesto della comunicazione non verbale, è stato ipotizzato che l’informazione riguardo al contenuto emozionale sia estratta molto velocemente, grazie all’intervento di specifiche reti sottocorticali che fanno capo all’amigdala.

Non vi è accordo tra i ricercatori se i contenuti emozionali sono elaborati in maniera prioritaria per effetto di un meccanismo automatico dipendente dall’attività dell’amigdala (LeDoux et al., 1990) o se invece i processi attentivi innescati dalla valenza emozionale dello stimolo giocano un ruolo determinante (Robinson et al., 1998, Compton, 2005).

I risultati del nostro test non supportano l’idea di un processamento privilegiato delle espressioni emozionali poichè le risposte, sia same che different, sono consistentemente più veloci ed accurate quando viene giudicato il genere piuttosto che l’espressione delle facce.

(34)

La differenza nel giudizio tra le due dimensioni sembra indicare che l’analisi basata sul criterio di espressione possa dipendere da meccanismi più lenti di quelli che analizzano il genere. In linea con questa ipotesi sono i risultati ottenuti con altre metodiche sperimentali che mostrano come l’identificazione delle espressioni facciali non è più veloce e può essere più lenta rispetto ad altre dimensioni degli stimoli-faccia (Schweinberger et al., 1998).

E’ presumibile che per giudicare come uguale o differente per genere una coppia di volti si utilizzi la stessa analisi di tipo configurale da cui dipende il riconoscimento delle facce familiari e non familiari (Baudouin & Tiberghien, 2002). Questo tipo di processamento sembra essere svolto con maggiore competenza dall’emisfero di destra (Puce et al., 1996) che, con il nostro esperimento presenta una preminenza nelle risposte basate sul genere. Per le risposte basate sull’espressione non abbiamo trovato una significativa differenza tra gli emisferi. Diversamente del genere, le espressioni facciali potrebbero essere giudicate same o different mediante il confronto tra singoli elementi dei due stimoli, per esempio la bocca o le sopracciglia, la cui forma si differenzia nell’espressione positiva rispetto all’espressione negativa. In questo caso, per poter emettere il giudizio, occorrerebbe identificare la caratteristica rilevante tra i diversi elementi che costituiscono una faccia e questo processo potrebbe richiedere un tempo più lungo di quello necessario per l’analisi di genere. Ciò potrebbe spiegare il significativo allungamento dei RT che si osserva per le risposte col criterio di espressione rispetto al criterio di genere. Avevamo ipotizzato che l’estrazione di informazioni rilevanti per il giudizio di genere potesse essere influenzata dalla dimensione emozionale dello stimolo, poichè l’espressione emotiva fa variare i rapporti spaziali tra gli elementi del volto e ciò può disturbare l’analisi di tipo configurale. Anche l’opposto avrebbe potuto essere vero se il riconoscimento dell’espressione, come suggerito dalla letteratura, è sensibile alla dimensione genere (Le Gal & Bruce, 2002).

(35)

Il nostro test consente di mettere in evidenza e valutare una possibile interferenza reciproca tra le due dimensioni mediante il confronto delle categorie congruenti e incongruenti. Contrariamente alle aspettative l’analisi dei dati non ha evidenziato nessuna significativa interferenza tra le due dimensioni in esame in accordo con l’idea che emozione e genere sono processati con meccanismi indipendenti.

Il tipo di emozione espressa dalle facce, sebbene il test non ne richieda un’esplicita identificazione, rappresenta un fattore significativo quando l’uguaglianza è giudicata in base al criterio di espressione. Infatti le risposte same alle facce sorridenti sono consistentemente più rapide di quelle alle facce arrabbiate in tutte le condizioni di presentazione. Studi precedenti hanno riportato che il riconoscimento delle espressioni positive prevale in accuratezza e in velocità sul riconoscimento delle espressioni negative (De Sonneville et al., 2002). Questa differenza è attribuita al fatto che le espressioni negative sono scarsamente caratterizzate tanto che è spesso difficile discriminare la paura dalla rabbia; in contrasto il sorriso è un’inequivocabile caratteristica dell’emozione positiva. Sebbene nel nostro caso il compito non comporti il riconoscimento ma solo il giudizio di uguaglianza o differenza delle espressioni, è possibile che i soggetti siano più incerti nel giudicare uguale l’espressione di rabbia manifestata da due individui diversi rispetto all’espresione positiva, che in tutti gli individui si manifesta sempre con il sorriso.

Un risultato inaspettato riguarda la maggiore velocità e accuratezza per le risposte same alle coppie femminili. La prevalenza si osserva soltanto con il criterio di genere e si manifesta soltanto in campo sinistro. L’effetto non può essere attribuito a una differente discriminabilità delle facce maschili e femminili perché, se così fosse, dovrebbe essere presente anche con le risposte basate sul criterio di espressione e non dovrebbero esserci differenze di campo.

(36)

La letteratura scientifica riporta che le femmine tendono ad eseguire il compito di riconoscimento delle facce meglio dei maschi e a riconoscere le facce del loro stesso sesso meglio di quelle del sesso opposto (Ladavas et al., 1980). I nostri dati sono in linea con queste osservazioni poiché mostrano che solo per i soggetti femmine c’è una prevalenza significativa per le risposte alle facce del loro stesso sesso (soggetti femmine: risposte a facce femminili 729,9 ms., risposte a facce maschili 818,3 ms.; soggetti maschi: risposte a facce femminili 799,2 ms., risposte a facce maschili 882,2 ms.). Il vantaggio delle risposte ai volti femminili sembra dunque essere dovuto a una migliore performance dei soggetti femmine che hanno partecipato al nostro esperimento.

VANTAGGIO BILATERALE (BA)

Lettere

Il giudizio di uguaglianza-differenza per le lettere è più rapido ed accurato quando le due lettere da confrontare sono presentate simultaneamente, una in ciascun emicampo, rispetto alla presentazione della coppia in uno solo dei due emicampi. Questo vantaggio bilaterale (BA) riflette un processamento distribuito su entrambi gli emisferi che comporta la condivisione delle risorse proprie di ciascun emisfero attraverso la commissura callosale. Le regioni corticali implicate nella coordinazione interemisferica richiesta dal confronto di lettere uguali o diverse, sembrano essere le aree cingolate anteriore e posteriore (Pollmann et al., 2003).

(37)

E’ stato suggerito che l’interazione interemisferica possa essere tanto più vantaggiosa quanto più aumenta la complessità del compito; ci si potrebbe quindi aspettare che il giudizio di significato, che richiede un processamento cognitivo, si avvantaggi della presentazione bilaterale più del giudizio di forma, considerato un compito meramente percettivo.

Il BA misurato dal nostro esperimento, non cambia consistentemente con il tipo di criterio utilizzato per il giudizio ed è in media di 135 ms. E’ interessante però sottolineare che non si osserva un BA per l’accuratezza, come se la facilitazione interemisferica si manifestasse soltanto per la velocità di processamento. Questa discrepanza tra RT ed errori non è mai stata presa in considerazione in letteratura e dunque non possiamo confrontare i nostri risultati con quelli di altri.

Facce

Il BA valutato sulle risposte same e different col criterio di genere è di circa 119 ms. (per i RT same: 104,6 ms., RT different: 133,9 ms.) e questo valore è assolutamente comparabile a quello misurato con le lettere. Le risposte con il criterio di espressione invece manifestano un BA ridotto, pari a circa la metà di quello misurato per il genere (per i RT same: 42,95 ms., RT different: 60,25 ms.). Il risultato è in contrasto con l’ipotesi corrente (Banich, 1998; Compton, 2002) secondo cui il BA è tanto più esteso quanto più il compito è complesso. Infatti, poiché la complessità si valuta in termini di velocità e di numero di errori, il giudizio basato sull’espressione deve essere considerato più difficile di quello basato sul genere e dunque dovrebbe avvantaggiarsi maggiormente della simultanea attivazione di entrambi gli emisferi.

(38)

Va ricordato che nel giudizio di espressione è comunque presente una significativa prevalenza della presentazione bilaterale rispetto alle unilaterali e quindi il BA riflette una facilitazione nell’emissione delle risposte di uguaglianza e di differenza, seppure ridotta a confronto della facilitazione che si osserva per il giudizio basato sul genere. Questa discrepanza tra BA di genere e BA di espressione può essere tentativamente spiegata con i diversi meccanismi con cui viene giudicata l’uguaglianza o la differenza di genere e di espressione delle facce. Se assumiamo che il giudizio basato sul genere utilizza un’analisi configurale, allora la quantità di informazioni trasferite interemisfericamente per effettuare il confronto tra i due volti è minore della quantità di informazioni che devono essere trasferite per effettuare un confronto su base analitica. Ne consegue che, quando il processamento è di tipo olistico il tempo di transfer interemisferico sarà più breve che nel processamento di tipo analitico e dunque, nel primo caso il BA sarà maggiore.

(39)

CONCLUSIONI

Il riconoscimento dei volti che ha interessato i ricercatori dai tempi di Darwin sembra essere una capacità in larga parte innata, dal momento che i neonati tendono a orientarsi preferenzialmente verso pattern simili a volti piuttosto che verso altri stimoli. Per il loro carattere multidimensionale le facce dipendono, per il loro processamento, da una vasta rete neurale che può utilizzare strategie di analisi diverse a seconda della dimensione rilevante per il riconoscimento. I nostri risultati suggeriscono che almeno per quel che riguarda il giudizio same-different sul genere e sull’espressione, i meccanismi di elaborazione non sono equivalenti poiché uno si avvale preferenzialmente di un’analisi di tipo configurale e l’altro di un’analisi per elementi, più lenta e meno accurata.

(40)

REFERENZE

BANICH M.T., BELGER A. (1990) Interhemispheric interactions: how the two hemipheres divide and conquer a task? Cortex 26:77-94

BANICH M.T. (1998) The missing link: the role of inter-hemispheric interaction in attentional processing. Brain and Cognition, 36:138-157

BAUDOUIN J.Y. & TIBERGHIEN G. (2002) Gender is a dimention of facial recognition. J Experimental Psychology: learning, memory and cognition, 28:362-365

BELGER A. & BANICH M.T. (1992) Interemispheric interaction affected by computational complexity. Neuropsychologia, 30:923-931

BELGER A. & BANICH M.T. (1998) Cost and benefits of integrating information between the cerebral emispheres: a computational perspective. Neuropsychology, 12:380-398

COMPTON R.J. (2002) Inter-hemispheric interaction facilitates face processing. Neuropsychologia 40:2409-2419

COMPTON R.J., FEIGENSON K., ZIDICK P. (2005) Take it to the bridge: an intrhemispheric processing advantage for emotional faces. Cognitive Brain Research, 24:66-72

DAMASIO A.R., TRANEL D., DAMASIO H. (1990) Faces agnosia and the neural substrates of memory. Annual Rev. Neurosci, 13:89-109

DE SONNEVILLE L.M.J., VERSCHOOR C.A., NJIOKIKTJIEN C., OP HET VELD V., TOORENAAR N., VRANKEN M. (2002) Facial identity and facial emotions: speed, accuracy, and processing strategies in children and adults. J Clinical and Experimental Neuropsycology, 24:200-213

EKMAN P. Facial expressions in DALGLEISH T. & POWER M. (1999) Handbook of cognition and emotion. New York: John Wiley & Sons Ltd.

EVIATAR Z., ZAIDEL E., WICKENS T. (1994) Nominal and phisical decision criteria in same-different judgments. Perception & Psichophysics, 56:62-72

FARELL B. (1985) “same-diiferent” judgment: a review of current controversies in perptual comparisons. Psychol Bullettin 98: 419-456

HASSELMO ME, ROLLS ET, BAYLIS GC (1989) The role of experession and identity in the face-selective responses of neurons in the temporal visual of the monkey. Behavioural Brain Research 32: 203-218

KANWISHER N,MCDERMOTT J, CHUN MM (1997) The fusiform face area: a module in human extrastriate cortex specialized for face perception. J. Neuroscience 17: 4302-4311

(41)

LADAVAS E., UMILTA’ C., RICCI-BITTI P.E. (1980) Evidence for sex differences in right hemisphere dominance for emotions. Neuropsychologia 18:361-366

LEDOUX J.E., CICCHETTI P., XAGORARIS A., ROMANSKI L.M. (1990) The lateral amigdaloid nucleus: sensory interface of the amigdala in fear conditioning. J Neuroscience 10: 1062-1069

LE GAL P., & BRUCE V. (2002) Evaluating the indipendence of sex and expression in in judgments of faces. Perception & Psichophysics, 64:230-243

MAURER D., LE GRAND R., MONDLOCH C.J. (2002) The many faces of configural processing. Trends in Cognitive Sciences, 6:255-260

NICKERSON R.S. (1972) Binary classification RT: review of some studies of human information-processing capabilities. Psychonomie Monograph Supplements, 4: 275-318

POLLMANN S., ZAIDEL E., VON CRAMON D.Y. (2003) The neural basis of the bilateral distribution advantage. Exp Brain Res, 153:322-333

PROCTOR R.W & RAO K.V. (1983) Evidence that the same-different disparity in letter matching is not attributable to response bias. Perception & Psichophysics, 34:72-76

PUCE A., ALLISON T., ASGARI M., GORE J.C., McCARTHY (1996) Differential sensitivity of human visual cortex to facesletterstrings and textures: a functional magnetic resonance imaging study. Journal of Neuroscience 16:5202-5215

ROBINSON M.D. (1998) Running from William James’ bear: a review of preattentive mechanisms and their contribution to emotional experience. Cognition & Emotion 12:667-696

SCHWEINBERGER, S.R. & SOUKUP G.R. (1998) Asymmetric relationsphips among perceptions of facial identity, emotion and facial speech J.Exp Psychology: HPP 24:1748-1765

TRANEL D., DAMASIO A.R., DAMASIO H. (1988) Intact recognition of facial expression gender and age in patients with impared recognition of face identity. Neurology, 38:690-696

VUILLEUMIER P., ARMONY J.L., DRIVER J., DOLAN R.J. (2003) Distinct spatial frequency sensitivities for processing faces and emotional expressions. Nature neuroscience, 6:624-631

YOUNG, A. W., McWEENY, K.H., HAY, D.C. ELLIS, A.W. (1986) Matching familiar and unfamiliar faces on identity and expression; Psychol Research 48:63-68

Riferimenti

Documenti correlati

 la composizione dei componenti – ovvero, la specifica delle loro interazioni – è basata sulla connessione delle loro interfacce Nel seguito di questa dispensa, faremo

Nell’ipo- tesi che la funzione guadagno di anello F (s) non presenti poli imma- ginari, eccezion fatta per un eventuale polo nullo semplice o doppio, condizione necessaria e

Nell’ipotesi che la funzione di trasferimen- to della parte lineare del sistema G(s) abbia tutti i poli a parte rea- le negativa, eccezion fatta per un eventuale polo

Nel- l’ipotesi che la funzione guadagno di anello F (s) non presenti poli im- maginari, eccezion fatta per un eventuale polo nullo semplice o doppio, condizione necessaria e

viene tradizionalmente ritenuto norma di confine tra cognizione ordinaria ed esecuzione penale, considerato che la stessa conferisce al giudice dell’esecuzione

intermembrane space by mitochondrial protease ( 60 ); 2) ubiquitination and delivery of mitochondrial outer membrane proteins to the cytosolic proteasome ( 61 , 62 ); 3) activation

Osservando le linee di flusso del campo magnetico si nota che nella configurazione a 3 bobine le linee di flusso nell'intraferro presentano un maggiore parallelismo a valle

Ugualmente Machiavelli utilizza un esempio paradigmatico, quello di Giulio II, il quale, tuttavia, diversamente dal Catone di Seneca, trovò sempre circostanze favo- revoli al