MEDICINA DELLE CATASTROFI
MEDICINA DELLE CATASTROFI
MEDICINA DELLE CATASTROFI
MEDICINA DELLE CATASTROFI
IL RISCHIO SANITARIO
IL RISCHIO SANITARIO
IL RISCHIO SANITARIO
Di recente, alle catastrofi naturali ed
Di recente, alle catastrofi naturali ed
antropiche si è aggiunto il rischio di azioni
antropiche si è aggiunto il rischio di azioni
terroristiche, che impongono una
terroristiche, che impongono una
attenzione particolare nella risposta
attenzione particolare nella risposta
sanitaria per le numerose variabili che tale
sanitaria per le numerose variabili che tale
rischio presenta.
rischio presenta.
REALE
REALE
CREDIBILE
CREDIBILE
ATTUALE
ATTUALE
Dichiarazione dello Dichiarazione dello stato di emergenza stato di emergenza DPCM 29 marzo 2003 DPCM 29 marzo 2003 G U n.74 G U n.74
Per la prima volta si
Per la prima volta si
introduce, nei compiti
introduce, nei compiti
della protezione civile
della protezione civile
, quello di fare fronte
, quello di fare fronte
ad attività ad attività volutamente volutamente offensive nei offensive nei confronti della confronti della popolazione popolazione
MODELLO DI RISPOSTA SANITARIA
MODELLO DI RISPOSTA SANITARIA
STRUTTURE OSPEDALIERE
STRUTTURE OSPEDALIERE
P. S. - Dea I e II livello
P. S. - Dea I e II livello
STRUTTURE OSPEDALIERE
STRUTTURE OSPEDALIERE
P. S. - Dea I e II livello
P. S. - Dea I e II livello
STRUTTURE EXTRA OSPEDALIERE
STRUTTURE EXTRA OSPEDALIERE
PMA PMA ospedali da campo ospedali da campo volontariato volontariato CRI, SMOM CRI, SMOM
STRUTTURE EXTRA OSPEDALIERE
STRUTTURE EXTRA OSPEDALIERE
PMA PMA ospedali da campo ospedali da campo volontariato volontariato CRI, SMOM CRI, SMOM
118
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ENTI
ENTI
LOCALI
LOCALI
ALTRE STRUTTURE
ALTRE STRUTTURE
I. IGIENE PUBBLICA II. SERVIZI VETERINARI III. GUARDIA MEDICA I. IGIENE PUBBLICA II. SERVIZI VETERINARI III. GUARDIA MEDICA
I. OBITORI, ISTITUTI DI MEDICINA LEGALE
II. STRUTTURE IDONEE ALLA CONSERVAZIONE DEI CADAVERI
I. OBITORI, ISTITUTI DI MEDICINA LEGALE
II. STRUTTURE IDONEE ALLA CONSERVAZIONE DEI CADAVERI
NELLA EMERGENZA SANITARIA LA RISPOSTA E’
NELLA EMERGENZA SANITARIA LA RISPOSTA E’
DI 2 TIPI
DI 2 TIPI
NELLA EMERGENZA SANITARIA LA RISPOSTA E’
NELLA EMERGENZA SANITARIA LA RISPOSTA E’
DI 2 TIPI
DI 2 TIPI
RISPOSTA
RISPOSTA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
(delle strutture
(delle strutture
sanitarie già operative
sanitarie già operative
prima dell’emergenza,
prima dell’emergenza,
sia nella zona sede
sia nella zona sede
dell’emergenza che
dell’emergenza che
fuori di questa)
fuori di questa)
RISPOSTA
RISPOSTA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
(delle strutture
(delle strutture
sanitarie già operative
sanitarie già operative
prima dell’emergenza,
prima dell’emergenza,
sia nella zona sede
sia nella zona sede
dell’emergenza che
dell’emergenza che
fuori di questa)
fuori di questa)
RISPOSTA EXTRA
RISPOSTA EXTRA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
(direttamente sul
(direttamente sul
territorio colpito)
territorio colpito)
RISPOSTA EXTRA
RISPOSTA EXTRA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
(direttamente sul
(direttamente sul
territorio colpito)
territorio colpito)
RISPOSTA
RISPOSTA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
RISPOSTA
RISPOSTA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
RISPOSTA EXTRA
RISPOSTA EXTRA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
RISPOSTA EXTRA
RISPOSTA EXTRA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
L’OSPEDALE NELLE L’OSPEDALE NELLE MAXI EMERGENZE MAXI EMERGENZE L’OSPEDALE NELLE L’OSPEDALE NELLE MAXI EMERGENZE MAXI EMERGENZE PMA PMA PMA PMA118
118
118
118
VOLONTARIATO VOLONTARIATO VOLONTARIATO VOLONTARIATO CRI CRI CRI CRI UMSS UMSS UMSS UMSSLA RISPOSTA EXTRA
LA RISPOSTA EXTRA
OSPEDALIERA
OSPEDALIERA
(il TRIAGE, i PMA)
(il TRIAGE, i PMA)
TRIAGE
TRIAGE
IL
Dal francese “
Dal francese “TRIER
TRIER
” che significa “scegliere,
” che significa “scegliere,
selezionare”. (il termine è stato coniato per la cernita dei
selezionare”. (il termine è stato coniato per la cernita dei
chicchi di caffè).
chicchi di caffè).
E’ una tecnica usata
E’ una tecnica usata
Ogniqualvolta esista una sproporzione tra la richiesta
Ogniqualvolta esista una sproporzione tra la richiesta
di soccorso urgente e la capacità di risposta alla
di soccorso urgente e la capacità di risposta alla
domanda
domanda
E’ una tecnica usata
E’ una tecnica usata
Ogniqualvolta esista una sproporzione tra la richiesta
Ogniqualvolta esista una sproporzione tra la richiesta
di soccorso urgente e la capacità di risposta alla
di soccorso urgente e la capacità di risposta alla
domanda
domanda
Il moderno concetto di triage si deve al medico di
Il moderno concetto di triage si deve al medico di
Napoleone, il barone
Napoleone, il barone Jean Dominique Larrey
Jean Dominique Larrey
, che lo
, che lo
applicò sui campi di battaglia dando ai soccorsi un criterio
applicò sui campi di battaglia dando ai soccorsi un criterio
di priorità.
di priorità.
Oggi si applica
Oggi si applica
Oggi si applica
Oggi si applica
Nei DEA di I e II livello
Nei DEA di I e II livello
Nei DEA di I e II livello
Nei DEA di I e II livello
Nel soccorso extra
Nel soccorso extra
ospedaliero
ospedaliero
Nel soccorso extra
Nel soccorso extra
ospedaliero
Un sistema di triage moderno deve:
Un sistema di triage moderno deve:
Un sistema di triage moderno deve:
Un sistema di triage moderno deve:
Essere di facile applicazione
Essere di facile applicazione
Essere di facile comprensione
Essere di facile comprensione
Adeguato alle capacità di chi lo pratica
Adeguato alle capacità di chi lo pratica
Si basa sui colori per una facile individuazione della priorità
Si basa sui colori per una facile individuazione della priorità
Nel soccorso extraospedaliero si usa effettuare il triage per sintomi (funzioni
Nel soccorso extraospedaliero si usa effettuare il triage per sintomi (funzioni
vitali) e si aggiunge il codice nero (o blu) solo se è un medico ad effettuarlo
vitali) e si aggiunge il codice nero (o blu) solo se è un medico ad effettuarlo Ad ogni colore è applicato un protocollo di
Ad ogni colore è applicato un protocollo di intervento
intervento
Diverse sono le forme
Diverse sono le forme
ed i metodi usati per
ed i metodi usati per
fare TRIAGE
fare TRIAGE
Diverse sono le forme
Diverse sono le forme
ed i metodi usati per
ed i metodi usati per
fare TRIAGE
fare TRIAGE
“
“
DIRETTORE DEL TRAFFICO”DIRETTORE DEL TRAFFICO”“
“
DIRETTORE DEL TRAFFICO”DIRETTORE DEL TRAFFICO”“
“SPOT-CHECK” TRIAGESPOT-CHECK” TRIAGE
“
“SPOT-CHECK” TRIAGESPOT-CHECK” TRIAGE
TRIAGE GLOBALE TRIAGE GLOBALE TRIAGE GLOBALE TRIAGE GLOBALE FIELD TRIAGE FIELD TRIAGE FIELD TRIAGE FIELD TRIAGE
DIRETTORE DEL TRAFFICO
DIRETTORE DEL TRAFFICO
(o sistema non infermieristico)
(o sistema non infermieristico)
DIRETTORE DEL TRAFFICO
DIRETTORE DEL TRAFFICO
(o sistema non infermieristico)
(o sistema non infermieristico)
Effettuato da un non professionista. La valutazione è minima, generalmente
Effettuato da un non professionista. La valutazione è minima, generalmente
limitata al livello del dolore. La scelta è all’interno di 2 categorie
limitata al livello del dolore. La scelta è all’interno di 2 categorie
URGENZA
URGENZA
NON URGENZA
NON URGENZA
La scelta viene fatta in base alla percezione di “quanto stia male” il paziente
La scelta viene fatta in base alla percezione di “quanto stia male” il paziente
piuttosto che sull’utilizzo di standard o protocolli. La documentazione è
piuttosto che sull’utilizzo di standard o protocolli. La documentazione è
minima o assente. Valutazione di qualità: difficile
minima o assente. Valutazione di qualità: difficile
OPERATORE TRIAGE:
OPERATORE TRIAGE: impiegato, soccorritore, ausiliarioimpiegato, soccorritore, ausiliario METODO DI VAUTAZIONE:
METODO DI VAUTAZIONE: percezione soggettiva della gravità del pazientepercezione soggettiva della gravità del paziente SISTEMA DI CODIFICA:
SISTEMA DI CODIFICA: urgenza, non urgenza (2 categorie)urgenza, non urgenza (2 categorie) DOCUMENTAZIONE:
DOCUMENTAZIONE: minima o assenteminima o assente RIVALUTAZIONE DEL PAZIENTE:
RIVALUTAZIONE DEL PAZIENTE: impossibileimpossibile VERIFICA DI QUALITA’:
SPOT – CHECK TRIAGE
SPOT – CHECK TRIAGE
o triage a controllo casuale
o triage a controllo casuale
SPOT – CHECK TRIAGE
SPOT – CHECK TRIAGE
o triage a controllo casuale
o triage a controllo casuale
È un sistema a rapida occhiata nel quale un medico o un infermiere
È un sistema a rapida occhiata nel quale un medico o un infermiere
ottengono informazioni sui pazienti rispetto alla intensità del dolore o a
ottengono informazioni sui pazienti rispetto alla intensità del dolore o a
pochi altri dati soggettivi od oggettivi rispetto al controllo principale. Il
pochi altri dati soggettivi od oggettivi rispetto al controllo principale. Il
fine è quello di assicurarsi che il paziente più grave sia assistito per
fine è quello di assicurarsi che il paziente più grave sia assistito per
primo.
primo.
L’uso di protocolli standard di riferimento per l’assegnazione dei codici di
L’uso di protocolli standard di riferimento per l’assegnazione dei codici di
gravità è inconsistente e dipende dalla persona presente al triage. La
gravità è inconsistente e dipende dalla persona presente al triage. La
documentazione è varia
documentazione è varia
OPERATORE DI TRIAGE infermiere o medico non formato al triage METODO DI VALUTAZIONE rilevazione del sintomo principale
SISTEMA DI CODIFICA assicurare l’assistenza ai pazienti più gravi DOCUMENTAZIONE varia
FIELD TRIAGE
FIELD TRIAGE
O triage sul luogo della catastrofe
O triage sul luogo della catastrofe
FIELD TRIAGE
FIELD TRIAGE
O triage sul luogo della catastrofe
O triage sul luogo della catastrofe
Si usa sul luogo di una catastrofe. Anch’esso è un esame a rapida
Si usa sul luogo di una catastrofe. Anch’esso è un esame a rapida
occhiata ma l’operatore è un medico, un infermiere o un soccorritore
occhiata ma l’operatore è un medico, un infermiere o un soccorritore
esperto in triage. Il sintomo è inserito in un protocollo di valutazione. Il
esperto in triage. Il sintomo è inserito in un protocollo di valutazione. Il
colore è spesso accompagnato da una scheda. In questo caso, sono
colore è spesso accompagnato da una scheda. In questo caso, sono
possibili la rivalutazione del paziente ed anche una verifica di qualità. Il
possibili la rivalutazione del paziente ed anche una verifica di qualità. Il
sintomo principale valutato è la coscienza
sintomo principale valutato è la coscienza
OPERATORE DEL TRIAGE esperto in triage (infermiere , medico o soccorritore) METODO DI VALUTAZIONE rilevazione dei sintomi secondo protocolli stabiliti SISTEMA DI CODIFICA assicurare l’assistenza e la priorità d’evacuazione ai
pazienti più gravi DOCUMENTAZIONE schede di valutazione RIVALUTAZIONE DEL PAZIENTE possibile
TRIAGE GLOBALE
TRIAGE GLOBALE
TRIAGE GLOBALE
TRIAGE GLOBALE
E’ il sistema più avanzato. La valutazione e l’assegnazione delle priorità ai
E’ il sistema più avanzato. La valutazione e l’assegnazione delle priorità ai
pazienti è attuata da un infermiere specialista in triage. Sofisticate categorie
pazienti è attuata da un infermiere specialista in triage. Sofisticate categorie
di triage vengono utilizzate per l’attribuzione della priorità e dello
di triage vengono utilizzate per l’attribuzione della priorità e dello
Specialista competente, nonché esami e test clinici e strumentali per la
Specialista competente, nonché esami e test clinici e strumentali per la
rivalutazione dei pazienti. La documentazione è sistematica e la modulistica
rivalutazione dei pazienti. La documentazione è sistematica e la modulistica
sofisticata. E’ il triage dei DEU (DEA) di I o II livello
sofisticata. E’ il triage dei DEU (DEA) di I o II livello
OPERATORE DI TRIAGE infermiere preparato e formato al triage METODO DI VALUTAZIONE uso di protocolli e di standard predefiniti SISTEMA DI CODIFICA uso di sistemi di codifica a più categorie DOCUMENTAZIONE Sistematica, con modulistica ed archivio RIVALUTAZIONE DEL PAZIENTE Ad intervalli temporali predefiniti
TRIAGE BIFASICO
TRIAGE BIFASICO
TRIAGE BIFASICO
TRIAGE BIFASICO
È il più recente sviluppo della metodica. Idoneo per i pronto soccorso ad
È il più recente sviluppo della metodica. Idoneo per i pronto soccorso ad
elevata affluenza. Il procedimento valutativo è pressoché lo stesso del
elevata affluenza. Il procedimento valutativo è pressoché lo stesso del
triage globale, ma compiuto in momenti diversi da 2 infermieri
triage globale, ma compiuto in momenti diversi da 2 infermieri
(
(esaminatore, valutatoreesaminatore, valutatore).).
Nella I fase il paziente è esaminato dall’infermiere
Nella I fase il paziente è esaminato dall’infermiere esaminatoreesaminatore, il quale , il quale decide l’urgenza e la non urgenza (
decide l’urgenza e la non urgenza ( i codici rossi i codici rossi ). Gli altri pazienti, quelli ). Gli altri pazienti, quelli ai quali non è stato assegnato il codice rosso sono sottoposti alla
ai quali non è stato assegnato il codice rosso sono sottoposti alla
valutazione dell’infermiere
valutazione dell’infermiere valutatore valutatore appuntoappunto, il quale assegna i codici di , il quale assegna i codici di gravità ed in qualche caso attribuisce gli Specialisti e prescrive alcune
gravità ed in qualche caso attribuisce gli Specialisti e prescrive alcune
procedure diagnostiche
procedure diagnostiche
OPERATORE DI TRIAGE
OPERATORE DI TRIAGE 2 infermieri (esaminatore, valutatore)2 infermieri (esaminatore, valutatore) METODO DI VALUTAZIONE
METODO DI VALUTAZIONE bifasico sulla base di protocollibifasico sulla base di protocolli SISTEMA DI CODIFICA
SISTEMA DI CODIFICA BIFASICO: 2 categorie nella I fase, più categorie BIFASICO: 2 categorie nella I fase, più categorie nella seconda
nella seconda
DOCUMENTAZIONE
DOCUMENTAZIONE Sistematica, con modulistica ed archivioSistematica, con modulistica ed archivio RIVALUTAZIONE DEL PAZIENTE
RIVALUTAZIONE DEL PAZIENTE Ad intervalli regolari predefinitiAd intervalli regolari predefiniti VERIFICA DI QUALITA’
FIELD
FIELD
TRIAGE
TRIAGE
FIELD
FIELD
TRIAGE
TRIAGE
I METODI
I METODI
S. T. A. R. T.
S. T. A. R. T.
E
E
C. E. S. I. R. A.
C. E. S. I. R. A.
I METODI
I METODI
S. T. A. R. T.
S. T. A. R. T.
E
E
C. E. S. I. R. A.
C. E. S. I. R. A.
S
S
imple T
imple
T
riage A
riage
A
nd R
nd
R
apid T
apid
T
reatment
reatment
Il Paziente Il Paziente cammina ? cammina ? Il Paziente Il Paziente cammina ? cammina ? SI SI NONO Il Paziente respira ? Il Paziente respira ? Il Paziente respira ? Il Paziente respira ? NO NO NO NO
<
<
30 atti al min 30 atti al min no dispnea no dispnea>
>
30 atti al 30 atti al min dispnea min dispneaSI
SI
SI
SI
NO NO SI SINO
NO
NO
NO
Il paziente Il paziente risponde a risponde a direttive direttive semplici? semplici? Il paziente Il paziente risponde a risponde a direttive direttive semplici? semplici? I polsi sono I polsi sono presenti? presenti? I polsi sono I polsi sono presenti? presenti?C
C
oscienza,
oscienza,
E
E
morragia,
morragia,
S
S
hock,
hock,
I
I
nsufficienza
nsufficienza
respiratoria,
respiratoria,
R
R
otture ossee,
otture ossee,
A
A
ltro
ltro
C
C
oscienza, E
oscienza,
E
morragia, S
morragia,
S
hock, I
hock,
I
nsufficienza
nsufficienza
respiratoria,
respiratoria, R
R
otture ossee, A
otture ossee,
A
ltro
ltro
Il Paziente cammina?
Il Paziente cammina?
Il Paziente cammina?
Il Paziente cammina?
SISI NO NO E’E’ CCOSCIENTE?OSCIENTE? PRESENTA UNA
PRESENTA UNA EEMORRAGIA?MORRAGIA? E’ IN STATO DI
E’ IN STATO DI SSHOCK?HOCK? HA DISPNEA?(
HA DISPNEA?(IInsuff. Respiratoria)nsuff. Respiratoria)
C. E. S. I. R. A.
C. E. S. I. R. A.
C. E. S. I. R. A.
C. E. S. I. R. A.
NO NO SI SI SI SI SI SIIL TRIAGE PER CLASSI E PATOLOGIA
IL TRIAGE PER CLASSI E PATOLOGIA
IL TRIAGE PER CLASSI E PATOLOGIA
IL TRIAGE PER CLASSI E PATOLOGIA
CLASSE I:
CLASSE I:
URGENZA
URGENZA
ASSOLUTA
ASSOLUTA
CLASSE I:
CLASSE I:
URGENZA
URGENZA
ASSOLUTA
ASSOLUTA
Politraumi con insufficienza
Politraumi con insufficienza
respiratoria e/o
respiratoria e/o
cardiocircircolatoria
cardiocircircolatoria
Traumi cranici – emorragie,
Traumi cranici – emorragie,
importanti ferite del collo
importanti ferite del collo
Traumi vertebro midollari con
Traumi vertebro midollari con
sintomi neurologici
sintomi neurologici
Traumi toracici e addominali
Traumi toracici e addominali
gravi
gravi
Ustioni con più del 35% di sup.
Ustioni con più del 35% di sup.
corporea
corporea
Ustioni al volto ed alle vie
Ustioni al volto ed alle vie
respiratorie
respiratorie
Ipotermia
Ipotermia
Politraumi con insufficienza
Politraumi con insufficienza
respiratoria e/o
respiratoria e/o
cardiocircircolatoria
cardiocircircolatoria
Traumi cranici – emorragie,
Traumi cranici – emorragie,
importanti ferite del collo
importanti ferite del collo
Traumi vertebro midollari con
Traumi vertebro midollari con
sintomi neurologici
sintomi neurologici
Traumi toracici e addominali
Traumi toracici e addominali
gravi
gravi
Ustioni con più del 35% di sup.
Ustioni con più del 35% di sup.
corporea
corporea
Ustioni al volto ed alle vie
Ustioni al volto ed alle vie
respiratorie
respiratorie
Ipotermia
CLASSE II:
CLASSE II:
URGENZA
URGENZA
RELATIVA
RELATIVA
CLASSE II:
CLASSE II:
URGENZA
URGENZA
RELATIVA
RELATIVA
Traumi cranici non comatosi,
Traumi cranici non comatosi,
traumi vertebrali senza sintomi
traumi vertebrali senza sintomi
neurologici.
neurologici.
Traumi toracici compensati.
Traumi toracici compensati.
Lesioni addominali sospette
Lesioni addominali sospette
Ustioni con meno del 35% di sup.
Ustioni con meno del 35% di sup.
corporea interessata corporea interessata Fratture esposte Fratture esposte Politraumatizzati senza Politraumatizzati senza
insufficienza respiratoria e/o
insufficienza respiratoria e/o
cardiocircolatoria
cardiocircolatoria
Traumi cranici non comatosi,
Traumi cranici non comatosi,
traumi vertebrali senza sintomi
traumi vertebrali senza sintomi
neurologici.
neurologici.
Traumi toracici compensati.
Traumi toracici compensati.
Lesioni addominali sospette
Lesioni addominali sospette
Ustioni con meno del 35% di sup.
Ustioni con meno del 35% di sup.
corporea interessata corporea interessata Fratture esposte Fratture esposte Politraumatizzati senza Politraumatizzati senza
insufficienza respiratoria e/o
insufficienza respiratoria e/o
cardiocircolatoria
CLASSE III: NON
CLASSE III: NON
URGENZA
URGENZA
CLASSE III: NON
CLASSE III: NON
URGENZA
URGENZA
Feriti leggeri Feriti leggeri Fratture chiuse Fratture chiuseFerite non emorragiche
Ferite non emorragiche
Ustioni leggere
Ustioni leggere
Rischi preesistenti al sinistro:
Rischi preesistenti al sinistro:
cardiopatici, gravidanze, bambini,
cardiopatici, gravidanze, bambini,
ecc ecc Feriti leggeri Feriti leggeri Fratture chiuse Fratture chiuse
Ferite non emorragiche
Ferite non emorragiche
Ustioni leggere
Ustioni leggere
Rischi preesistenti al sinistro:
Rischi preesistenti al sinistro:
cardiopatici, gravidanze, bambini,
cardiopatici, gravidanze, bambini,
ecc
CLASSE IV:
CLASSE IV:
URGENZA
URGENZA
DEPASSE
DEPASSE
(DECEDUTI O
(DECEDUTI O
MORIBONDI
MORIBONDI
CLASSE IV:
CLASSE IV:
URGENZA
URGENZA
DEPASSE
DEPASSE
(DECEDUTI O
(DECEDUTI O
MORIBONDI
MORIBONDI
Pazienti già deceduti Pazienti già deceduti
Lesioni non compatibili Lesioni non compatibili
con la vita con la vita
Pazienti che non Pazienti che non
reagiscono alla reagiscono alla
rianimazione iniziale rianimazione iniziale Pazienti già deceduti
Pazienti già deceduti
Lesioni non compatibili
Lesioni non compatibili
con la vita
con la vita
Pazienti che non
Pazienti che non
reagiscono alla
reagiscono alla
rianimazione iniziale
AD OGNI CLASSE CORRISPONDE UN
AD OGNI CLASSE CORRISPONDE UN
PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO
PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO
AD OGNI CLASSE CORRISPONDE UN
AD OGNI CLASSE CORRISPONDE UN
PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO
PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO
I CLASSE
I CLASSE
I CLASSE
I CLASSE
STABILIZZAZIONE SUL POSTOSTABILIZZAZIONE SUL POSTOEVACUAZIONE IMMEDIATA
EVACUAZIONE IMMEDIATA
STABILIZZAZIONE SUL POSTO
STABILIZZAZIONE SUL POSTO
EVACUAZIONE IMMEDIATA EVACUAZIONE IMMEDIATA
II CLASSE
II CLASSE
II CLASSE
II CLASSE
IV CLASSE
IV CLASSE
IV CLASSE
IV CLASSE
III CLASSE
III CLASSE
III CLASSE
III CLASSE
SORVEGLIANZA SORVEGLIANZA EVACUAZIONE NON EVACUAZIONE NON MEDICALIZZATA MEDICALIZZATA SORVEGLIANZA SORVEGLIANZA EVACUAZIONE NON EVACUAZIONE NON MEDICALIZZATA MEDICALIZZATA SORVEGLIANZA SORVEGLIANZA MINIMA STABILIZZAZIONE MINIMA STABILIZZAZIONE SORVEGLIANZA SORVEGLIANZA MINIMA STABILIZZAZIONE MINIMA STABILIZZAZIONE NESSUNA PRIORITA’ NESSUNA PRIORITA’ NESSUNA PRIORITA’ NESSUNA PRIORITA’TIPOLOGIA DELLE
TIPOLOGIA DELLE
VITTIME
VITTIME
TRAUMI DA URTO E
TRAUMI DA URTO E
SCHIACCIAMENTO
SCHIACCIAMENTO
FERITE D’ARMA DA
FERITE D’ARMA DA
FUOCO
FUOCO
BLAST
EFFETTO DI
EFFETTO DI
SOVRAPRESSIO
SOVRAPRESSIO
TNT
TNT
ONDA D’URTO PER 6 KG TNT
ONDA D’URTO PER 6 KG TNT
=
=
4 – 5 ATMOSFERE
4 – 5 ATMOSFERE
ROTTURA TIMPANO = ½ ATM CIRCA (40 Kpa)
ROTTURA TIMPANO = ½ ATM CIRCA (40 Kpa)
LESIONE POLMONARE = 1 ATM CIRCA (100 Kpa)
LESIONE POLMONARE = 1 ATM CIRCA (100 Kpa)
Le lesioni sono tanto più gravi qualora
Le lesioni sono tanto più gravi qualora
l’esplosione avvenga in spazi confinati
l’esplosione avvenga in spazi confinati
La priorità d’evacuazione dovrà tenere
La priorità d’evacuazione dovrà tenere
conto di questo dato
LESIONI DA ESPLOSIONE . 4 MODELLI
LESIONI DA ESPLOSIONE . 4 MODELLI
LESIONI PRIMARIE
LESIONI PRIMARIE effetti diretti dell’onda d’urto effetti diretti dell’onda d’urto
compressione dei gas con filtrazione degli stessi a carico degli
compressione dei gas con filtrazione degli stessi a carico degli
organi ed apparati contigui (embolie)
organi ed apparati contigui (embolie)
contusioni e rotture di organi interni (ad esempio snow storm o
contusioni e rotture di organi interni (ad esempio snow storm o
butterfly del polmone)
butterfly del polmone)
LESIONI SECONDARIE
LESIONI SECONDARIE da corpi mobili facenti parte dell’ordigno da corpi mobili facenti parte dell’ordigno (schegge, chiodi, bulloni) o staccatisi dall’ambiente circostante
(schegge, chiodi, bulloni) o staccatisi dall’ambiente circostante
ferite penetranti, anche di piccole dimensioni, ma estremamente
ferite penetranti, anche di piccole dimensioni, ma estremamente
pericolose
pericolose
LESIONI TERZIARIE
LESIONI TERZIARIE proiezione del corpo umano contro corpi fissi (muri, proiezione del corpo umano contro corpi fissi (muri, porte, finestre). Traumi aperti o chiusi, fratture, amputazioni
porte, finestre). Traumi aperti o chiusi, fratture, amputazioni
sono soggetti soprattutto neonati e bambini (oklahoma city 17
sono soggetti soprattutto neonati e bambini (oklahoma city 17
bambini con fratture craniche aperte)
LESIONI DA ESPLOSIONE . 4 MODELLI
LESIONI DA ESPLOSIONE . 4 MODELLI
Mortalità 7 volte maggiore negli spazi chiusi rispetto a
Mortalità 7 volte maggiore negli spazi chiusi rispetto a
quelli aperti
quelli aperti
Lesioni del 1° tipo maggiori del 50% negli spazi chiusi
Lesioni del 1° tipo maggiori del 50% negli spazi chiusi
Come dicevamo di 2 pazienti in codice rosso vi è
Come dicevamo di 2 pazienti in codice rosso vi è
indicazione di priorità per quello che si trova
indicazione di priorità per quello che si trova
all’interno di un veicolo o di un locale confinato
all’interno di un veicolo o di un locale confinato
LE LESIONI DA ESPLOSIONE SONO PATOLOGIE
LE LESIONI DA ESPLOSIONE SONO PATOLOGIE
“TEMPO DIPENDENTI” CHE RICHIEDONO
“TEMPO DIPENDENTI” CHE RICHIEDONO
CENTRALIZZAZIONE IMMEDIATA E TRATTAMENTO
CENTRALIZZAZIONE IMMEDIATA E TRATTAMENTO
SPECIALISTICO IL PIU’ PRECOCE POSSIBILE
AUTO SALVAMENTO
AUTO SALVAMENTO
Accesso ai presidi ospedalieri da parte di feriti accompagnati
Accesso ai presidi ospedalieri da parte di feriti accompagnati
da astanti o parenti
da astanti o parenti
Oklahoma City (Murrah Federal Building) 1995: 55%
Oklahoma City (Murrah Federal Building) 1995: 55%
New York (Torri gemelle) 2001: 74%
New York (Torri gemelle) 2001: 74%
In media il 22% dei pazienti giungono in ospedale al di fuori
In media il 22% dei pazienti giungono in ospedale al di fuori
dei circuiti ufficiali di soccorso
dei circuiti ufficiali di soccorso
Problemi emergenti:
PRESIDIO MEDICO AVANZATO
PRESIDIO MEDICO AVANZATO
PRESIDIO MEDICO AVANZATO
PRESIDIO MEDICO AVANZATO
I.
I. Il Il PMAPMA è una struttura mobile, ideata per il è una struttura mobile, ideata per il PRIMO PRIMO SOCCORSO
SOCCORSO ed il ed il TRIAGETRIAGE extra ospedaliero extra ospedaliero II.
II. è in genere costituito da tende (preferibilmente) è in genere costituito da tende (preferibilmente)
autogonfiabili, così è facilmente approntabile e spostabile
autogonfiabili, così è facilmente approntabile e spostabile
all’occorrenza
all’occorrenza
III.
III. Può essere anche approntato in una struttura fissa (una Può essere anche approntato in una struttura fissa (una scuola, una caserma, ecc)
scuola, una caserma, ecc)
IV.
IV. opera con una o più ambulanze, insieme alle quali opera con una o più ambulanze, insieme alle quali
costituisce rende operativo un circuito di evacuazione dei
costituisce rende operativo un circuito di evacuazione dei
feriti
feriti
V.
V. Alleggerisce la struttura ospedaliera dei compiti di triage in Alleggerisce la struttura ospedaliera dei compiti di triage in caso di catastrofi che coinvolgano un numero elevato di
caso di catastrofi che coinvolgano un numero elevato di
feriti garantendo anche la stabilizzazione dei feriti e le prime
feriti garantendo anche la stabilizzazione dei feriti e le prime
cure
cure
VI.
VI. Può essere utilizzato come modulo di un ospedale da Può essere utilizzato come modulo di un ospedale da campo
campo
I.
I. Il Il PMAPMA è una struttura mobile, ideata per il è una struttura mobile, ideata per il PRIMO PRIMO SOCCORSO
SOCCORSO ed il ed il TRIAGETRIAGE extra ospedaliero extra ospedaliero II.
II. è in genere costituito da tende (preferibilmente) è in genere costituito da tende (preferibilmente)
autogonfiabili, così è facilmente approntabile e spostabile
autogonfiabili, così è facilmente approntabile e spostabile
all’occorrenza
all’occorrenza
III.
III. Può essere anche approntato in una struttura fissa (una Può essere anche approntato in una struttura fissa (una scuola, una caserma, ecc)
scuola, una caserma, ecc)
IV.
IV. opera con una o più ambulanze, insieme alle quali opera con una o più ambulanze, insieme alle quali
costituisce rende operativo un circuito di evacuazione dei
costituisce rende operativo un circuito di evacuazione dei
feriti
feriti
V.
V. Alleggerisce la struttura ospedaliera dei compiti di triage in Alleggerisce la struttura ospedaliera dei compiti di triage in caso di catastrofi che coinvolgano un numero elevato di
caso di catastrofi che coinvolgano un numero elevato di
feriti garantendo anche la stabilizzazione dei feriti e le prime
feriti garantendo anche la stabilizzazione dei feriti e le prime
cure
cure
VI.
VI. Può essere utilizzato come modulo di un ospedale da Può essere utilizzato come modulo di un ospedale da campo
P M A
I SISTEMI MDM - HDM
I SISTEMI MDM - HDM
La risposta sanitaria all’emergenza è calibrata
La risposta sanitaria all’emergenza è calibrata
nella
nella
Risposta sul
Risposta sul
territorio
territorio
Risposta
Risposta
intraospedaliera
intraospedaliera
NELLE STRUTTURE SANITARIE VA RICERCATA
NELLE STRUTTURE SANITARIE VA RICERCATA
UNA FIGURA PROFESSIONALE DI
UNA FIGURA PROFESSIONALE DI
COORDINAMENTO NELLA ELABORAZIONE DEI
COORDINAMENTO NELLA ELABORAZIONE DEI
PIANI E NELLA ATTUAZIONE DELLE PROCEDURE
PIANI E NELLA ATTUAZIONE DELLE PROCEDURE
D’EMERGENZA
D’EMERGENZA
L’HOSPITAL DISASTER MANAGER
L’HOSPITAL DISASTER MANAGER
L’HOSPITAL DISASTER MANAGER
L’ HOSPITAL DISASTER MANAGER si raccorda con un’altra
L’ HOSPITAL DISASTER MANAGER si raccorda con un’altra
figura di Coordinatore, il
figura di Coordinatore, il
MEDICAL DISASTER MANAGER
MEDICAL DISASTER MANAGER
Analogo al
Analogo al Coordinatore dei soccorsiCoordinatore dei soccorsi francese o all’francese o all’
INCIDENT COMMANDER
INCIDENT COMMANDER statunitense ed inglese, che statunitense ed inglese, che
coordina soprattutto il soccorso extra ospedaliero
coordina soprattutto il soccorso extra ospedaliero
L’HOSPITAL DM
L’HOSPITAL DM deve essere esperto soprattutto per quanto deve essere esperto soprattutto per quanto concerne la risposta all’emergenza della propria Struttura
concerne la risposta all’emergenza della propria Struttura
Sanitaria
Sanitaria
Il MEDICAL DM
Il MEDICAL DM deve avere una visione globale di tutti gli deve avere una visione globale di tutti gli aspetti dell’emergenza sanitaria del territorio di sua
aspetti dell’emergenza sanitaria del territorio di sua
competenza
competenza
In pratica si tratta di:
SCHEMA DI SISTEMA MDM - HDM
SCHEMA DI SISTEMA MDM - HDM
MDM info MDM info Materiali e mezzi Materiali e mezzi MDM EVAC MDM EVAC morgue morgue MDM logistica MDM logistica MDM MDM coordinatore coordinatore MDM PMA MDM PMA MDM MDM triage triage MDM MDM trattam trattam ento ento H D M H D M H D M H D M1 1 8
1 1 8
MDM MDM recupe recupe ro roHDM coordinatore HDM coordinatore HDM gestione HDM gestione HDM comunic HDM comunic HDM HDM HDM dir sanit HDM dir sanit HDM dea HDM dea
IL SOCCORSO
IL SOCCORSO
LA PIANIFICAZIONE
LA PIANIFICAZIONE
DELL’INTERVENTO
DELL’INTERVENTO
ATTENZIONE
ATTENZIONE
3 FASI DI ATTIVAZIONE
3 FASI DI ATTIVAZIONE
PREALLARME
PREALLARME
ALLARME
ALLARME
3 FASI DI ATTIVAZIONE
3 FASI DI ATTIVAZIONE
I LIVELLO: situazioni di rischio prevedibili
I LIVELLO: situazioni di rischio prevedibili
(manifestazioni con notevole affusso di pubblico)
(manifestazioni con notevole affusso di pubblico)
II LIVELLO: si verifichino eventi preceduti da
II LIVELLO: si verifichino eventi preceduti da
fenomeni precursori (allagamenti, frane, ecc)
fenomeni precursori (allagamenti, frane, ecc)
III LIVELLO: MAXIEMERGENZA
3 FASI DI ATTIVAZIONE
3 FASI DI ATTIVAZIONE
MAXIEMERGENZA
MAXIEMERGENZA
ALFA
ALFA
BRAVO
BRAVO
CHARLIE
CHARLIE
I FASE
I FASE
(raccolta delle informazioni e soccorso)
(raccolta delle informazioni e soccorso) Forze dell’ordine
Forze dell’ordine
VV. FF.
VV. FF.
Aree Critiche degli
Aree Critiche degli
Ospedali Ospedali Strutture di Protezione Strutture di Protezione Civile Civile (Com Coc) (Com Coc) Volontariato Volontariato
CRI, Esercito, S.M.O.M. ecc
CRI, Esercito, S.M.O.M. ecc
118
118
(CCS)
(CCS)
Approntamento Approntamento dei PMA dei PMA Individuazione Individuazionedelle zone calde
delle zone calde: : i PMA vengono i PMA vengono indirizzati sul indirizzati sul territorio ed territorio ed eventualmente eventualmente spostati secondo spostati secondo le necessità le necessità
AREA DELLA AREA DELLA CATASTROFE CATASTROFE AREA DELLA AREA DELLA CATASTROFE CATASTROFE
118
118
PMA
PMA
PMA
PMA
PMA
118
TRIAGE OSPEDALIERO TRIAGE OSPEDALIERO OSPEDALE OSPEDALE INAGIBILE INAGIBILE AREA DELLA AREA DELLA CATASTROFE CATASTROFEFIELD
FIELD
TRIAGE
TRIAGE
AREA DELLA AREA DELLA CATASTROFE CATASTROFE118
118
CIRCUITO D’EVACUAZIONE
CIRCUITO D’EVACUAZIONE
ALTRE STRUTTURE SANITARIE LONTANE DELLA ZONA COLPITA
ALTRE STRUTTURE SANITARIE LONTANE DELLA ZONA COLPITA
DEA I E II LIV DEA I E II LIV OSPEDALI DA CAMPO OSPEDALI DA CAMPO VV. FF. VV. FF. VV. FF. VV. FF.
Zona calda (impatto) Zona calda (impatto) Zona sicura Zona sicura
Zona calda Zona “tiepida” Zona sicura Cordone forze dell’ordine Coordinamento soccorsi
Zona calda Zona sicura Cordone forze dell’ordine Squadre speciali Squadre protette
Zona calda Zona “tiepida” Zona “tiepida” Zona sicura Zona sicura Cordone forze dell’ordine Cordone forze dell’ordine Squadre speciali Squadre speciali PMA PMA PMA PMA
H
H
H
H
Percorsi Percorsi di di Percorsi Percorsi di di
II FASE
II FASE
(stabilizzazione del soccorso)
(stabilizzazione del soccorso)
II FASE
II FASE
(stabilizzazione del soccorso)
(stabilizzazione del soccorso)
I.
I.
Approntamento ospedali da campo in luoghi
Approntamento ospedali da campo in luoghi
sicuri
sicuri
II.
II.
Approvvigionamento farmacologico
Approvvigionamento farmacologico
III.
III.
Bonifica aree colpite
Bonifica aree colpite
IV.
IV.
Assistenza psicologica e psichiatrica alle
Assistenza psicologica e psichiatrica alle
vittime
vittime
V.
V.
Riattivazione progressiva attività normale
Riattivazione progressiva attività normale
dell’ospedale
dell’ospedale
VI.
VI.
Riconoscimento e sepoltura dei cadaveri
Riconoscimento e sepoltura dei cadaveri
I.
I.
Approntamento ospedali da campo in luoghi
Approntamento ospedali da campo in luoghi
sicuri
sicuri
II.
II.
Approvvigionamento farmacologico
Approvvigionamento farmacologico
III.
III.
Bonifica aree colpite
Bonifica aree colpite
IV.
IV.
Assistenza psicologica e psichiatrica alle
Assistenza psicologica e psichiatrica alle
vittime
vittime
V.
V.
Riattivazione progressiva attività normale
Riattivazione progressiva attività normale
dell’ospedale
dell’ospedale
VI.
Soluzione dei problemi legati alle sepolture di
Soluzione dei problemi legati alle sepolture di
massa
massa
Soluzione dei problemi legati alle sepolture di
Soluzione dei problemi legati alle sepolture di
massa
massa
Riconoscimento dei cadaveri
Riconoscimento dei cadaveri
Conservazione dei corpi
Conservazione dei corpi
Inumazione/cremazione
Inumazione/cremazione
Riconoscimento dei cadaveri
Riconoscimento dei cadaveri
Conservazione dei corpi
Conservazione dei corpi
Inumazione/cremazione
Inumazione/cremazione
Esame DNA
Esame DNA
Ortopedia forense
Ortopedia forense
Odontoiatria
Odontoiatria
forense etc
forense etc
Esame DNA
Esame DNA
Ortopedia forense
Ortopedia forense
Odontoiatria
Odontoiatria
forense etc
forense etc
Obitori ObitoriIstituti di Medicina Legale Istituti di Medicina Legale
Cimiteri Cimiteri Celle frigorifere Celle frigorifere Forni inceneritori Forni inceneritori Obitori Obitori
Istituti di Medicina Legale
Istituti di Medicina Legale
Cimiteri Cimiteri Celle frigorifere Celle frigorifere Forni inceneritori Forni inceneritori