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Alain Montandon (dir.), Dictionnaire littéraire de la nuit, Paris, Honoré Champion Éditeur, 2013, 2 voll., pp. 1622.

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Studi Francesi

Rivista quadrimestrale fondata da Franco Simone

176 (LIX | II) | 2015

Intorno alle prime traduzioni di Dante in Francia.

Questioni linguistiche e letterarie

Alain Montandon (dir.), Dictionnaire littéraire de

la nuit

Roberta Sapino

Edizione digitale URL: http://studifrancesi.revues.org/1002 ISSN: 2421-5856 Editore

Rosenberg & Sellier Edizione cartacea

Data di pubblicazione: 1 août 2015 Paginazione: 428

ISSN: 0039-2944

Notizia bibliografica digitale

Roberta Sapino, « Alain Montandon (dir.), Dictionnaire littéraire de la nuit », Studi Francesi [Online], 176 (LIX | II) | 2015, online dal 01 agosto 2015, consultato il 04 ottobre 2016. URL : http://

studifrancesi.revues.org/1002

Questo documento è stato generato automaticamente il 4 octobre 2016. © Rosenberg & Sellier

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Alain Montandon (dir.),

Dictionnaire

littéraire de la nuit

Roberta Sapino

NOTIZIA

ALAIN MONTANDON (dir.), Dictionnaire littéraire de la nuit, Paris, Honoré Champion Éditeur, 2013, 2 voll., pp. 1622.

1 Divinità mitologica figlia di Caos, da sempre la Notte nutre l’immaginario artistico con la sua aura di attrazione e minaccia. Proprio alla notte in letteratura è dedicata quest’opera, poderosa per intenti e dimensioni, diretta da Alain Montandon, professore emerito di

letteratura generale e comparata all’Université Blaise Pascal di Parigi: pur riconoscendo l’impossibilità di coprire appieno un tema tanto vasto, il Dictionnaire littéraire de la nuit costituisce uno studio tanto affascinante quanto accurato delle sue diverse declinazioni letterarie, focalizzato principalmente sull’ambito francese ma con frequenti e agili incursioni nella letteratura classica ed europea.

2 Dopo aver sottolineato come la notte possa essere etimologicamente collegata alla distruzione e alla morte ma anche allo smarrimento, alla nudità, alla vergogna, l’introduzione di Montandon (pp. 7-20) propone una rapida panoramica dei testi e delle tematiche imprescindibili per il dizionario, dando vita a una carrellata che ha il doppio merito di mostrare la natura composita dell’oggetto di studio e di suggerire possibili percorsi di lettura. Emerge allora l’immagine della notte in cammino – entità sempre femminile e non priva di un certo erotismo che abita alcune opere di Baudelaire, Shelley, Whitman… – ma anche quella di uno spazio che accoglie gli incontri amorosi, votandoli talvolta al piacere e talvolta all’insuccesso e all’inganno; emergono le diverse forme che l’ambientazione notturna può assumere in base ai luoghi e ai momenti – le bianche notti nordiche e le calde notti d’Oriente, le notti di festa e quelle di lutto, le notti mistiche o laiche, ma anche le nere notti antiche o quelle illuminate della modernità. Per l’artista, la Alain Montandon (dir.), Dictionnaire littéraire de la nuit

Studi Francesi, 176 (LIX | II) | 2016

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notte costituisce un invito e una sfida: momento di contemplazione e di riflessione per eccellenza, sottraendo l’oggetto al potere dell’occhio pone il problema della non-rappresentabilità e impone – in modo decisivo con il romanticismo – la ricerca di forme di estetica non basate sul primato della mimesis.

3 La struttura del Dictionnaire non può che rispecchiare tale varietà: le oltre cento voci, suddivise in due volumi secondo l’ordine alfabetico (da A a M e da N a W), spaziano dalle creature reali o immaginarie che popolano le tenebre – «Bestiaire nocturne», «Chauve-souris», «Vampires» – a concetti più astratti – «Deuil», «Peur du noir» – a definizioni strettamente legate alla storia e alla pratica letteraria – «Opéra», «Polar», «Surréalisme». Ad ognuna è dedicato un vero e proprio essai, redatto da uno studioso molto spesso francese ma talvolta afferente a un’università europea, e corredato da una bibliografia primaria e secondaria; una bibliografia generale è invece proposta in calce al secondo volume («Quelques repères bibliographiques généraux», pp. 1581-1584).

4 Per una più agevole consultazione il lettore si può servire della «Liste des entrées» che apre il primo tomo (pp. I-IV), oppure dell’indice dei nomi citati («Index», pp. 1585-1618) e

della «Table des matières» (pp. 1619-1622) che chiudono il secondo.

5 Il calibro degli autori degli articoli (presentati nella sezione «Les auteurs», pp. 1565-1580) e il livello di dettaglio garantito dall’ampio spazio concesso per ogni voce, insieme alla ricchezza e alla varietà dei riferimenti bibliografici, rendono il Dictionnaire un testo di sicuro rilievo e un utile strumento per ricerche anche molto specifiche.

Alain Montandon (dir.), Dictionnaire littéraire de la nuit

Studi Francesi, 176 (LIX | II) | 2016

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