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Riqualificazione ambientale e funzionale del centro storico di San Giuliano Terme

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Academic year: 2021

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LA RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE E FUNZIONALE DEL CENTRO STORICO

IL NUOVO PARCO

DEI

PINI

LA

RIQUALIFICAZIONE

DEL

KAFEHAUS

UN

NUOVO PARCHEGGIO

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Alcuni reperti rinvenuti nelle grotte di Molina testimoniano la presenza dell'Uomo su questo territorio fino dall'età della Pietra; gli insediamenti continuarono attraverso il Neolitico e l'età del bronzo-ferro.

Furono gli Etruschi a sfruttare per primi le cave di pietra calcarea e a dominare il territorio, lasciando tracce dei loro insediamenti, chiamati Castellieri, sui monti della zona.

Gli Etruschi tramandarono importanza dell'estrazione del marmo e delle acque termali ai successori, i Romani. In tutto il territorio si sono ritrovate tracce dell'antica centuriazione romana, una suddivisione in lotti, di solito quadrati, delimitati da strade o canali, ai cui incroci erano spesso posti dei cippi di pietra. Dell'antico acquedotto che portava le acque curative fino alle terme di Pisa, tutt'oggi i resti sono denominati Bagni di Nerone, l'unico resto consistente è rappresentato dagli otto archi situati in località Caldaccoli, dal latino "Calidae acquae".

Dopo la dominazione romana sono scarse le notizie pervenuteci. Nel 1112 la contessa Matilde iniziò un imponente lavoro di restauro delle Terme. Ai primi del 1300 San Giuliano fu fortificata e nel 1329 si parla della costruzione di una torre, da parte di Castruccio Castracani. La cittadina visse delle alterne vicende fra la Guelfa Lucca e la Repubblica Ghibellina Pisana, passando sotto il dominio ora dell'una ora dell'altra. La torre fu distrutta dai lucchesi nel 1397. La disfatta della Repubblica Pisana, nel 1406 accentuò il processo di declino del borgo che vide scemare tutte le speranze di risanamento.

Il paese era semidistrutto, le sue Terme ormai inesistenti, le cave esaurite; l'abbandono totale provocava un'espansione preoccupante nella zona paludosa.

Il Granducato di Toscana parve interessarsi alla tragica situazione di Bagni di San Giuliano, ed emanò due delibere, nel 1454 e nel 1461 per un tentativo di risanamento della zona, che non fu mai realizzato. Nel 1494 Pisa tentò di ribellarsi senza successo alla dominazione guelfa fiorentina; nel 1509 la città si assoggettò definitivamente alla dominazione del Granducato. Solo molti anni più tardi, quando Cosimo De' Medici divenne Duca di Firenze, si iniziò un'opera di ricostruzione della cittadina termale. Il cammino del risanamento iniziò con notevoli problemi, in quanto il paese era circondato da paludi.

I successori che si susseguirono alla guida del Granducato fecero ben poco per continuare nell'opera di ricostruzione. Solo la realizzazione di alcune opere migliorò la situazione: la costruzione del ponte e della strada di collegamento con Pisa; l'opera di prosciugamento del territorio con la canalizzazione del medesimo; la costruzione dell'acquedotto che portava l'acqua dalla Valle delle Fonti, ad Asciano, fino a Pisa, le cui arcate sono rimaste in gran parte ancora saldamente in piedi. In seguito Cosimo III De' Medici vendette all'Opera Pia della Casa della Misericordia di Pisa l'intero centro abitato, comprese le Terme. Con l'avvento dei Lorena a capo del Granducato, Bagni di San Giuliano risollevò la sua sorte.

Furono costruiti gli edifici che tuttora compongono l'istituto termale, e fu eretta una chiesa dedicata ai Santi Ranieri e Luigi. Cominciarono a sorgere nuovi edifici, la popolazione aumentò anche grazie al realizzazione di imponenti le opere di bonifica. L'agricoltura cominciò a svilupparsi. Nel 1776 Bagni di San Giuliano fu decretato Comune.

Dai primi del '900 si assiste in particolare ad un forte sviluppo dell'attività agricola e dell'allevamento.

E' nel 1903 che San Giuliano e Pontasserchio vogliono sperimentare la "fiera-mercato", riprendendo una tradizione ottocentesca e ancora oggi ricorrente, rispettivamente il 24 agosto ed il 28 aprile (v. Agrifiera).

Arriva poi la prima guerra e San Giuliano paga un alto tributo alla "grande chiamata" per combattere l'oppressione austriaca e seguita da soprusi e faziosità del nascente fascismo.

Anche la seconda guerra coinvolgerà fortemente queste popolazioni. Il 1944 vedrà tutto il Monte Pisano e la Pianura, teatro di asilo da parte dei sangiulianesi e molti sfollati, di guerriglie e di azioni partigiane contro una ferocia nazi-fascista indimenticata nei suoi crimini più efferati come quello de "La Romagna" dove ben 69 cittadini furono trucidati dalla barbaria tedesca. Il 2 settembre arriva la Liberazione ad opera della VIII°Armata Americana e poi una ripresa socio-economica, che ha visto le Amministrazioni elettive, dal 1946 in poi, compiere notevoli sforzi per garantire in modo qualificato i servizi socio-educativi fondamentali e rilanciare lo sviluppo.

San Giuliano negli ultimi decenni è molto cambiata: trentamila abitanti, le sue zone artigianali, il termalismo in netta ripresa e con prestigiose manifestazioni culturali ed una comunità fortemente influenzata dalla propria storia che concorre, con spirito partecipativo, alla crescita socio-economica del territorio per l'affermazione di uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale e sociale congiunto ai valori della democrazia e della solidarietà.

La costruzione del "Cafè House" è un po' il coronamento simbolico dell'opera di ricostruzione del paese segnando la tappa più significativa del ritorno allo splendore antico. Una costruzione imperiosa con otto archi sostenuti da dieci pilastri a formare un superbo rettangolo con la sua posizione sopra il paese, che domina la pianura fino a scorgere il mare e le isole.

Bagni di San Giuliano si ripopolò rapidamente non solo di famiglie bisognose di cure, ma anche di visitatori molto in vista, creando un vero e proprio centro di villeggiatura di élite e di piccolo cenacolo intellettuale. Alfieri, Montaigne, Lord Byron, Luigi Bonaparte, Paolina Borghese, Gustavo III di Svezia, Percy Shelley, Giorgio IV furono, tra gli altri, ospiti delle Terme, a testimonianza della fama e del lustro di cui godevano in quel periodo.

I Bagni erano famosi, oltre che per le capacità terapeutiche, per l'ambiente allegro, festoso, addirittura gaudente che li circondava, con le sale da gioco, i bar, i ritrovi, le feste.

Inquadramento storico-paesaggistico dell’area d’intervento

San Giuliano Terme

San Giuliano Terme

La storia

La storia

Gli interventi furono coordinati e rigorosamente unitari, misurati sulla base di un piano urbanistico redatto nel 1744 dall’architetto Giuseppe Ruggeri e dal suo assistente Ignazio Pellegrini. Si trattava di un “disegno intiero e, come sul dirsi, con un sol spirito, che diventi legale” e che possa divenire “canone ai privati”. La disciplina urbanistica si traduceva in norma architettonica, prevedendo che rispetto all’esterno le fabbriche venissero con una certa uniformità regolate, e disposte in forma. I cospicui materiali grafici reperiti documentano un’attenta ricerca a legare le nuove costruzioni con l’esistente utilizzando e valorizzando le coordinate geografiche: i rilievi collinari, le strade, il canale, sono assunti come principi regolatori delle soluzioni via via prospettate riguardo agli aspetti distributivi e di impianto.

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA

Facoltà d’ingegneria

Corso di laurea in ingegneria edile

Anno Accademico 2006-2007

TESI DI LAUREA

Riqualificazione ambientale e funzionale

del centro storico di san Giuliano Terme

TAVOLA

Relatori: Prof. Ing.M.Dringoli Prof. Ing.P.Galantini

Candidato:

Federico Gabbrielli

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OGGETTO: “Inquadramento storico-paesaggistico dell’area d’intervento”

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