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per la cartografia geologica del foglio 447 Napoli e ha riguardato il rilevamento dell'area di Baia posta ad occidente del golfo di Pozzuoli

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Academic year: 2021

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Introduzione

La cartografia geologica nasce come rappresentazione, in due dimensioni, della geologia di una determinata zona utile a fornire tra l’altro uno strumento base per la gestione del territorio. L'opera di informatizzazione avvenuta negli ultimi 10 anni ha portato ad una migliore gestione dei dati di tipo geologico e a un integrazione degli stessi tramite programmi specifici. Oltre agli scopi più strettamente cartografici infatti questi programmi hanno permesso di creare delle vere e proprie banche dati contenenti grandissime quantità di dati relativi alle informazioni geologiche o integranti queste informazioni. ArcGis ESRI® in particolare ha permesso di mettere in relazione tutte queste diverse tipologie di dati tramite le relative coordinate geografiche diventando non solo uno strumento di raccolta e rappresentazione dei dati ma anche uno strumento di lavoro e analisi. Queste potenzialità si sono sviluppate, in ambito geologico, principalmente con l'integrazione dei dati riguardanti la geologia di superficie con quelli relativi al sottosuolo come ad esempio sondaggi per fini geotermici, geotecnici o anche più propriamente di indagine scientifica. Questa interazione ha portato allo sviluppo, negli ultimi anni, di programmi di modellazione geologica 3D in grado di rappresentare, in maniera visivamente più diretta e semplice possibile, la geologia nella sua totalità e non solo la sua manifestazione più superficiale.

Questo lavoro di tesi si inserisce all'interno del progetto CAR.G. per la cartografia geologica del foglio 447 Napoli e ha riguardato il rilevamento dell'area di Baia posta ad occidente del golfo di Pozzuoli. La possibilità di accedere al database cartaceo dei pozzi della Regione Campania ha dato inoltre la possibilità di integrare questo tipo di rappresentazione con una modellazione in tre dimensioni della geologia di sottosuolo completando il più possibile la caratterizzazione dell'area d'esame.

Il rilevamento è stato effettuato coprendo tutta l'area che va dal lago di Averno al limite inferiore del foglio 447 Napoli collocato poco più a sud di Bellavista. Quest'area ricopre un settore della caldera flegrea ed è caratterizzata dai centri eruttivi di Baia, Fondi di Baia nord e Fondi di Baia sud, Averno e ArchiAverno, nonché dai centri eruttivi sepolti di Bellavista, Mofete e di Torre Cappella. Nella sua porzione sud- occidentale inoltre è presente il bordo della caldera dell'Ignimbrite Campana ricoperto in discordanza dai prodotti dell'eruzione del vulcano di Torregaveta e del Tufo Giallo Napoletano.

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2 L’area di Baia è uno dei luoghi più belli del Golfo di Napoli frequentato sin dall’epoca romana per la ricchezza di risorse termali. Infatti, soprattutto in prossimità del golfo di Baia, erano presenti numerosissimi centri termali, rinomati per le proprie caratteristiche curative, ricostruiti nell’area del parco archeologico di Baia dove è possibile osservare i resti dei templi di Diana, di Mercurio e di Venere nel museo archeologico dei Campi Flegrei allestito all'interno del castello Aragonese o ritrovare.

Altri resti della civiltà romana si rinvengono in tutta l'area di studio. Questi reperti rappresentano però gli edifici che allora caratterizzavano la parte collinare della città, trovandosi la rimanente sotto il livello del mare, sprofondata a causa dei fenomeni bradisismici. È in seguito a questi eventi che, in tarda età medievale, tutta l’area viene abbandonata.

Per la realizzazione della cartografia geologica sono state effettuate tre campagne. In questa fase è stata redatta una carta degli affioramenti ed è stato fatto un quadro generale della geologia della zona. Questa fase del lavoro è risultata essere più complessa del previsto in quanto l’elevata urbanizzazione ed antropizzazione hanno limitato grandemente il numero di affioramenti disponibili. Le foto aeree sono state utilizzate in varie fasi ed in particolare sono state utili per la ricostruzione delle forme dei corpi detritici quali conoidi, barre costiere etc.

Si è quindi proceduto con la digitalizzazione dei contatti all’interno del Geodatabase ESRI® CARG_F447, appositamente creato, seguendo le normative CAR.G. per la cartografia geologica. Sempre in ambiente ArcGis 9.2 è stato creato un geodatabase finalizzato alla gestione dei dati di sottosuolo: Pozzi_Foglio447. Questi due geodatabase sono stati realizzati e integrati parallelamente al lavoro di tesi di Nunzio Sannino. I dati litologici sono stati così interpretati ed inseriti all’interno della tabella Stratigrafia in modo da poterli sfruttare per la modellazione 3D effettuata tramite il

programma Geomodeller della Intrepid Geophysics. Questo programma consente una buona interazione da parte del geologo che può così guidare la modellazione coerentemente con i dati a disposizione. Sono stati così modellati i depositi relativi alle eruzioni del Tufo Giallo Napoletano, di Baia e Fondi di Baia e di Averno.

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