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Leonardo Savioli PEEP - Torre 2/Case Basse 1982-1985 Arch

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Academic year: 2021

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TESI DI LAUREA RELATORI: Prof. Valerio CUTINI, Prof. Fabio FANTOZZI, Prof. Alessandro SANTUCCI CANDIDATO: Paolo BIAGIOTTI Università di Pisa - Scuola di Ingegneria Dipartimento di Ingegneria dell'Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile ArchitetturaPATRIMONIO INTELLIGENTE. UN MODELLO DIGITALE PER L'EFFICIENZA NELLA GESTIONE DELL'EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA A PISTOIA

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PROGETTO URBANISTICO

QUARTIERE LE FORNACI ORIGINI E DESCRIZIONE

VISTA 3D DA GOOGLE EARTH CON EVIDENZIATI GLI EDIFICI ERP ED I RELATIVI NOMI VISTA 3D DA GOOGLE EARTH DEL QUARTIERE LE FORNACI, DA OVEST

Edifici del quartiere Epoca costruzione Progettista Castel dei Guidi 1-5-7 1957-1958 Ing. Natale Rauty

Via Valiani 1-3-5 1971-1974 Arch. Marcello Frasca Ing. Gianfranco Biagini PEEP - Torre 1 1982-1985 Arch. Leonardo Savioli PEEP - Torre 2/Case

Basse 1982-1985 Arch. Leonardo Savioli

PEEP - Triangolo 1982-1986 Arch. Leonardo Savioli PEEP - Stecca 1985-1987 Arch. Leonardo Savioli PEEP - Certosa 1988-2007 Ing. Giorgio Gennari PEEP - Polo Urbano 1988-1994 Ing. Giorgio Gennari

12 Alloggi compl. 2013 Ing. Nicola Nigro 17 Alloggi compl. 2013 Ing. Nicola Nigro

5) TRIANGOLO 10) 17 ALLOGGI

9) 12 ALLOGGI 4) TORRE 2 E CASE BASSE

3) TORRE 1

2) VIA VALIANI 1-3-5

1) VIA CASTEL DEI GUIDI 1-5-7

8) POLO URBANO 7) CERTOSA 6) STECCA

PLANIMETRIA DEL QUARTIERE CON EVIDENZIATI GLI EDIFICI ERP ED I RELATIVI NOMI

PEEP Le Fornaci, 1980, Caratteristiche generali

• La vita comunitaria è sollecitata mediante un sistema urbano (1), articolato ma connesso, differenziato ma colle- gato, caratterizzato nelle sue diverse parti ma anche organico; in modo da favorire la vita privata insieme a quella collettiva. Perciò il complesso è costituito da parti differenti collegate da “nodi” (2) urbani ove ci si incontra, si sosta, si comunica.

• Non esiste un “centro” e le abitazioni separate da questo; la vita collettiva, pur rispettando quella familiare, è tutta distribuita lungo tracciati che percorrono tutto il sistema urbano residenziale, che risulta così sempre vivo in tutte le parti ed in tutte le ore del giorno (3).

• Il planivolumetrico è inteso non come somma o ripetizione di edifici, ma piuttosto come un nuovo paesaggio ricco di “citazioni” naturali e architettoniche del passato; esiste perciò l’edificio “monte” (4), l’edificio “fiume” (5), l’edificio

“isola” (6), l’edificio “Certosa” (7), le “mura” (8), “l’argine” (9) e le “cime” (10).

• Gli edifici non sono blocchi architettonici; sono sistemi, organismi ricchi anche di vita collettiva e traversati da per- corsi e spazi pubblici; sono dei frammenti di città.

Leonardo Savioli

CARTOGRAFIA DEL PEEP LE FORNACI 1981, SECONDO IL PROGETTO DI LEONARDO SAVIOLI E PLANIVOLUMETRICO DELLO STESSO

MODELLO DELLA PARTE NORD DEL PEEP LE FORNACI

RELAZIONE E SCHIZZO PLANIMETRICO DI LEONARDO SAVIOLI SULLE CARATTERISTICHE DEL PROGETTO DEL QUARTIERE EDIFICIO STECCA IN COSTRUZIONE

SCHIZZO DI LEONARDO SAVIOLI CON INDIVIDUAZIONE DEI PERCORSI E DEI NUCLEI SOCIALI NEL PROGETTO DELLE FORNACI

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