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Corso di Economia e Politiche delle risorse umane

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Academic year: 2021

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Corso di Economia e Politiche delle risorse umane

Programma:

http://docenti.unisa.it/004029/risorse?

categoria=335&risorsa=947 mazzotta@unisa.it

1. Introduzione (Cap. 1 - Reyneri, E., (1996), Sociologia del mercato del lavoro, Il Mulino fotocopiabile) & (Cap.

1 Solow, R.M. (1990), Il mercato del lavoro come

istituzione sociale, Il Mulino, Bologna) & (dispense on line, webpage Mazzotta).

2. L’offerta di lavoro (Cap. III - B-L) & (Offerta aggregata di Villa P., Economia del Lavoro

Fotocopiabile)& (dispense on line, webpage Mazzotta).

3. La domanda di lavoro (Cap. II - Villa P., Economia del Lavoro Fotocopiabile) & (Cap IV – B-L) & (dispense on line, webpage Mazzotta).

4. Il mercato del lavoro: l'equilibrio nel mercato del lavoro concorrenziale, non concorrenziale e

politiche economiche (dispense on line, webpage Mazzotta/Destefanis)

5. Scuola, formazione e mercato del lavoro (Cap II di B-L) & (dispense on line, webpage Mazzotta)

6. Investimenti in formazione professionale (Cap. 3- De Paola e Scoppa); & (dispense on line, webpage

Mazzotta); [(per eventuali approfondimenti si suggerisce la lettura di Garibaldi P., cap 9)];

7. Selezione e reclutamento del personale (Cap. 2, De Paola e Scoppa)& (dispense on line, webpage

Mazzotta); [(per eventuali approfondimenti si

suggerisce la lettura di Garibaldi P., cap. 5)]; (no per il

corso B)

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8. Incentivi all’impegno con contratti espliciti (Cap.

4, De Paola e Scoppa); [(per eventuali approfondimenti si suggerisce la lettura di Garibaldi P., capp. 6 e 13)];

(no per il corso B)

9. Contratti impliciti (Cap. 5, De Paola e Scoppa); (no per il corso B)

10. Interruzioni del rapporto di lavoro (Cap. 8, De Paola e Scoppa) ); (no per il corso B)

10 crediti tutti i punti; 6 crediti solo i punti 1, 2, 3, 4,

6, 10

(3)

Obiettivi:

Fornire agli studenti gli strumenti teorici ed analitici di base per interpretare il

funzionamento del mercato del lavoro

concentrandosi sui processi decisionali degli individui e delle imprese e sugli effetti che le politiche pubbliche possono avere su di essi.

Introduzione

Perché studiare Economia del Lavoro Politiche delle risorse Umane e quindi comprendere il mercato del lavoro?

Il mercato del lavoro costituisce oggetto di studio per:

Economia Sociologia Diritto

Statistiche del lavoro

(4)

Rilevanza socio - economica:

Realizzazione personale;

Importante non solo in un contesto individuale ma anche familiare;

Importante per la crescita economica.

Perché voi potreste avere interesse nello studio dell’Economia del Lavoro Politiche delle risorse Umane?

Per comprendere:

 Le analisi di economia positiva che descrive ciò che sta accadendo o cosa accadrà

 Le analisi di economia normativa: ciò che dovrebbe essere fatto

 I meccanismi che incentivano la partecipazione al mercato del lavoro;

 Come può migliorare la produttività dei lavoratori attraverso sistemi di incentivi;

 Come aumentare la domanda di lavoro

da parte delle imprese e quindi

aumentare il tasso di occupazione;

(5)

 Quali sono gli effetti di politiche economiche governative;

 Come l’istruzione/formazione produce effetti sul mercato del lavoro e come ne è influenzata;

 Comprendere i metodi di selezione del personale piu’ efficaci nei vari contesti lavorativi

Perché potrebbe essere interessante capire tutto ciò?

Immediato uso in un’azienda nel settore reclutamento e gestione del personale (Area Risorse Umane) o nella gestione diretta o manageriale di un’azienda (comprendere gli obiettivi e gli effetti delle politiche).

Oppure in enti come: Regione,

Provincia, Comune, Assessorati al

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lavoro, etc. In settori come le politiche

sociali e/o istruzione/formazione.

(7)

Riflessioni:

(Reyneri, E., (1996), Sociologia del mercato del lavoro, Il Mulino, Cap. 1; Un

ulteriore approfondimento “può” essere Solow, R.M.

(1990), Il mercato del lavoro come istituzione sociale, Il Mulino, Bologna in particolare il Cap. 1)

Il mercato del lavoro …… una merce particolare.

Il lavoro è una merce che “vive e pensa”.

(8)

Affinché il lavoro sia scambiato secondo le classiche regole del mercato occorre che:

a) il prezzo, cioè il salario, svolga una funzione di riequilibrio tra domanda e offerta;

b) tra chi vende e chi compra vi siano soltanto relazioni di scambio su un piano di parità;

c) il lavoro sia una qualsiasi merce anonima;

d) tutti i soggetti seguano criteri di razionalità economica.

Nessuna di tali condizioni si verifica

pienamente, ragioniamo sul perché…….

(9)

In merito al punto a) Il salario non dipende solo dalle spinte delle forze di domanda ed offerta di lavoro secondo i modelli tradizionali ma dipende da:

Equità o fairness

Azione sindacale e intervento pubblico

Rapporto di forza tra insider e outsider

Salari di efficienza

Concorrenza hobbesiana (teoria dei giochi ripetuti)

Lavorare e/o ricevere una

retribuzione definisce anche uno

status sociale e fornisce autostima

(10)

Concorrenza hobbesiana p.53 Solow, 1990

Esempio di un dilemma del prigioniero:

Nella tavola a doppia entrata le opzioni del giocatore A sono espresse per riga e quelle del giocatore B in colonna e ognuno ignora la scelta dell’altro. Ogni singolo riquadro riporta il risultato ottenuto dai giocatori, quello di A nell’angolo in basso a sinistra, quello di B nell’angolo in alto a destra.

B non accetta riduzioni

B accetta riduzioni (defeziona )

A non accetta

riduzioni

5

5

7

0 A accetta

riduzioni

0 4

(11)

(defeziona )

7 4

Se A non defeziona, per B la scelta migliore è defezionare,

se A defeziona per B la scelta migliore è sempre defezionare, quindi per B la dominante è defezionare

Se si fanno i calcoli cio’ accede anche per A, quindi entrambi defezionano

Tuttavia i lavoratori sanno che questo gioco va bene solo se non è ripetuto in quanto se si ripete anche altri in futuro defezioneranno ulteriormente giocando al ribasso e il soggetto A (che prima era stato assunto dato che aveva defezionato)

verrà licenziato

Se entrambi accettano le riduzioni guadagnano 4 (scelta ottima indipendentemente dalla scelta dell’altro giocatore: equilibrio di Nash , quadrato arancio), mentre se entrambi tengono duro e non accettano riduzioni dello stipendio, guadagnano 5 (scelta ottima se cooperano).

Per ogni giocatore sarebbe individualmente più razionale defezionare (ad esempio se A non defeziona guadagna al massimo 5 mentre se defeziona guadagna al massimo 7, quindi conviene defezionare), sebbene ciascuno sappia che sarebbe individualmente e collettivamente preferibile cooperare e non accettare riduzioni di salari e prendere 5 entrambi. Se la regola del gioco e’ che il salario si abbassa per tutti se un nuovo lavoratore si propone ad un salario piu’ basso (il gioco è ripetuto, non vale solo per i nuovi entranti) allora l’incentivo a defezionare cambierà.

Nessuno sarà piu’ disposto a defezionare perché vuole

(12)

evitare che poi in futuro, nuovi lavoratori possano

defezionare ed accettare salari ancora piu’ bassi, che

farebbero abbassare il salari di tutti (come una punizione

per l’essersi comportato in modo sleale)

(13)

In merito al punto b) il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore è asimmetrico ed inoltre il lavoro è un attributo inalienabile dell’uomo (punto c il lavoro non è una merce anonima).

Infatti:

1) gli imprenditori nella maggior parte dei casi hanno più potere;

2) il lavoro non viene ceduto in una unica soluzione quindi diventa una relazione tra soggetti. Tale relazione può essere di forza, conflittuale, di fiducia, di controllo.

3) Il lavoro non dipende solo dalla

produttività ma anche dalla

personalità e dal carattere della

persona.

(14)

Punto d) Razionalità economica

A volte le scelte non sono razionali, nell’accezione economica del termine.

Chi di voi lascerebbe tranquillamente

tutto qui a Salerno per un lavoro negli

Stati Uniti? Che cosa è la Dissonanza

cognitiva!!

(15)

Alcune statistiche del lavoro in Italia

Istruzione e lavoro: dati istat

Indagine continua sulle forze di lavoro (Istat);

Indagine campionaria sulle professioni (Inapp, Istat);

Criticità dei percorsi lavorativi in un'ottica di genere (Istat, 2007);

Indagine campionaria sull'inserimento professionale dei laureati a circa 3 anni dalla laurea (Istat);

Indagine campionaria sull'inserimento professionale dei dottori di ricerca (Istat);

Indagine sui percorsi di studio e di lavoro dei diplomati a circa 3 anni dal conseguimento del titolo (Istat);

Indagine Eu-silc (Statistics on Income and Living Conditions) statistiche sul reddito e le condizioni di vita (Eurostat insieme ad istituti nazionali).

Indagine sulla formazione professionale

nelle imprese (ISTAT);

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Censimento dei laureati (Istat, 2009);

Banca dati excelsior (UnionCamere)

 BIG data: dati delle dichiarazioni obbligatorie dell’INPS (

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Inps da aprile 2013 mettono a disposizione, per scopi di ricerca, due archivi per l’analisi e la valutazione dell’evoluzione del mercato del lavoro: un campione casuale di lavoratori dipendenti ed autonomi desunti dalle banche dati Inps, che traccia le storie lavorative individuali fino al 2016 (file LoSai: Longitudinal Sample Inps); un sottoinsieme del Sistema delle Comunicazioni Obbligatorie riferite ad un campione casuale di individui dipendenti e parasubordinati, integrato da eventi di lavoro autonomo desunti dagli archivi Inps (file CICO:

Campione Integrato delle Comunicazioni Obbligatorie).)

;

 Dati dello Youth Guarantee e dei centri per l’impiego.

Banca Dati delle Professioni (Inail)

La più importante fonte di informazione

sul mercato del lavoro è l’Indagine

Continua sulle Forse di Lavoro (ICFL)

condotta dall’ISTAT. L’ICFL ha cadenza

trimestrale e consente di effettuare analisi

di stock e flusso. I dati annuali sono medie

di quelli trimestrali.

(17)

Definizioni

Gli occupati comprendono le persone di 15 anni e più che nella settimana di riferimento:

 hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura;

 hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente;

 sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia).

Le persone in cerca di occupazione comprendono le persone non occupate tra 15 e 74 anni che:

 hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nei 30 giorni che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive;

 oppure, inizieranno un lavoro entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare (o ad avviare un’attività autonoma) entro le due settimane successive, qualora fosse possibile anticipare l’inizio del lavoro.

L’insieme degli occupati e delle persone in cerca di

occupazione costituisce l’aggregato delle forze di

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Popolazione attiva: Occupati;

Persone in cerca di lavoro

Popolazione Non attiva: Studenti; casalinghe, altri che non lavorano e non cercano lavoro

Persone non in età lavorativa: minori di 15 anni o maggiori di 74 Popolazione complessiva

lavoro o attivi. Le persone che non fanno parte delle forze di lavoro sono definite non forze di lavoro o inattivi. La popolazione è quindi composta da attivi e inattivi.

Sulla base degli aggregati precedentemente definiti è possibile costruire i seguenti indicatori:

Tasso di attività: rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro (popolazione attiva) e la “corrispondente” popolazione di riferimento;

Tasso di inattività: rapporto tra le persone non

appartenenti alle forze di lavoro (popolazione

(19)

non attiva) e la corrispondente popolazione di riferimento. La somma del tasso di inattività e del tasso di attività è pari al 100%;

Tasso di occupazione: rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento, al fine di indicare quanta parte della popolazione è produttiva e quindi produce per il paese;

Tasso di disoccupazione: rapporto tra le persone

in cerca di occupazione e le corrispondenti forze

di lavoro.

(20)

IN PRATICA I PRINCIPALI INDICATORI NEL MERCATO DEL LAVORO

Scaricare ultimo comunicato stampa e commentarlo

https://www.istat.it/it/files//2020/01/CS_Occupati-disoccupati_DICEMBRE_2019.pdf

1. Il tasso di attività (15 – 64 anni)

Il tasso di attività misura il grado di “partecipazione” al lavoro di un’economia. Ad esempio, in un’economia in cui poche donne lavorano o in cui vi siano molti pensionati il tasso di attività è basso, mentre quello di inattività è alto.

-Tasso di attività =

forza lavoro in età da lavoro

popolazione in età di lavoro = 63.9%

Il tasso di attività è influenzato, oltre che dalle caratteristiche del mercato del lavoro (incoraggiamento o scoraggiamento ciclici), da modifiche sociali e culturali, ad es. l’ingresso nel mondo del lavoro delle donne e dai fenomeni migratori

In Italia nel dicembre 2020 il tasso di inattività (15 – 64 anni) è stato pari a:

Tasso di inattività =

NON forza lavoro in età da lavoro

popolazione in età di lavoro = 36.083337

NB i valori assoluti, in genere, sono da moltiplicare per 1000 (in

quanto sono espressi in migliaia), quindi se la popolazione in età

da lavoro è pari a 38855.887 (38,855,887 individui) persone, di

(21)

queste 13759.15 (13,759,150 individui) sono inattive, mentre 25096.737 (ovvero 25,096,737 individui) sono forza lavoro.

Nota bene nella formattazione anglosassone le virgole distinguono le migliaia, il

punto distingue i decimali.

(22)

Figure 2 Inactive population as a percentage of the total population, by sex (%) [lfsa_ipga]

From 15 to 64 years (last value in 2017)

Figure 3 Activity rate by countries: The indicator is defined as the percentage of the population aged 15-64 who are economically active (2016)

(23)
(24)

2. Il tasso di occupazione (15 – 64 anni) Tasso di occupazione =

occupati

popolazione in età di lavoro (>15<64 )

Il tasso di occupazione misura il grado di impiego della forza lavoro di un sistema economico. Di solito un rallentamento dell’attività economica porta ad una riduzione del numero di occupati e, con esso, del tasso di occupazione.

In Italia a dicembre 2020 il tasso di occupazione (15-64 anni) e’

stato 58.031029 %

È diminuito rispetto all’anno precedente di 0.9 punti percentuali (p.p.)

Employment rate by countries (%) [lfsa_ergan] (2016)

The employment rate of the total population is calculated by dividing the number of person aged 20 to 64 in employment by the total population of the same age group

(25)

Fonte Eurostat: http://epp.eurostat.ec.europa.eu

(26)

3. Tasso di disoccupazione.

Il tasso di disoccupazione è la quota di forza lavoro in cerca di lavoro

Tasso di disoccupazione =

persone in cerca di lavoro forza lavoro

Ad esempio, il tasso di disoccupazione cresce se la quota di laureati in cerca di prima occupazione cresce.

In Italia nel dicembre 2020 il tasso di disoccupazione è stato:

9.0 (29.7 for 15-24 yrs old)

In Italia a dicembre 2018 il tasso di disoccupazione era:

9.8 (28.4 for 15-24 yrs old) quindi una diminuzione di -0.8 p.p

(+1.3 p.p for 15-24 yrs old)

(27)
(28)

Legenda: tabelle Eurostat EA = Euro Area EU = Unione Europea

AT= AUSTRIA; BE= BELGIO; BG=BULGARIA; CY=CIPRO; CZ= REPUBBLICA CECA; DE=

GERMANIA; DK= DANIMARCA; EE= ESTONIA; GR o EL = GRECIA

ES SPAGNA; FI = FINLANDIA; FR= FRANCIA; HU= UNGHERIA; IE= IRLANDA; IS=

ISLANDA; IT=ITALIA; LT= LITUANIA; LU=LUXEMBURGO; LV= LATVIA; MT=MALTA;

NL= OLANDA; NO= NORVEGIA; PL= POLONIA; PT=PORTOGALLO; RO=ORMANIA; SE=

SVEZIA; SL= SLOVENIA; SK= SLOVACCHIA; TR= TURCHIA; UK= REGNO UNITO; CH=

SVIZZERA

(29)

Give a look on the employment data base of oecd:

https://www.oecd.org/employment/onlineoecdemploymentdatabase.htm and in particolar to

LABOUR MARKET POLICIES

Labour market policy (LMP) measures refer to public labour market interventions where the main activity of participants is other than job-search related and where participation usually results in a change in labour market status. LMP measures cover primarily interventions that provide temporary support for groups that are disadvantaged in the labour market (unemployed, employed at risk, and inactive persons). LMP measures are classified by type of action and cover the following categories:

training, job rotation and job sharing, employment incentives, supported employment and rehabilitation, direct job creation, and start-up incentives. Data on participants in LMP measures are defined as the stock of participants in regular activation measures (LMP categories 2-7) divided by the number of persons wanting to work.

LMP interventions are grouped into three main types of LMP services, LMP measures and LMP supports and then further classified into eight detailed categories according to the type of action.

 LMP services cover all services and activities of the Public Employment Services (PES) together with any other publicly funded services for jobseekers.

1. Labour market services

 LMP measures cover interventions that provide temporary support for groups that are

disadvantaged in the labour market and which aim at activating the unemployed, helping people move from involuntary inactivity into employment, or maintaining the jobs of persons threatened by unemployment.

2. Training

3. Job rotation and job sharing (Not used anymore – included in category 4) 4. Employment incentives

5. Supported employment and rehabilitation 6. Direct job creation

7. Start-up incentives

 LMP supports cover financial assistance that aims to compensate individuals for loss of wage or salary and support them during job-search (i.e. mostly unemployment benefits) or which facilitates early retirement.

8. Out-of-work income maintenance and support 9. Early retirement

(30)
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Riferimenti

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