NOVITA’ SULLE PENSIONI DAL 2015 ANCORA SUGLI GLI AUMENTI PER IL 2015
Si tratta di un aumento davvero irrisorio quello che a gennaio i pensionati ricevono della
cosiddetta “perequazione automatica” l’ex scala mobile, che incrementa le pensioni dell’inflazione (al fine di non perdere il potere di acquisto). Questo perchè l’inflazione è stata stimata prossima allo zero: + 0,3%....il che vuol dire che sulla pensione di mille euro l’aumento sarà di appena 3 euro.
Prestazioni Valore anno 2014 Valore anno 2015 Diferenza Pensione sociale 368,51 euro mensili
4.790,63 euro annui
369,61 euro mensili 4.804,93 euro annui
+ 1,10 euro mensili + 14,30 euro annui Assegno sociale 447,17 euro mensili
5.813,21 euro annui
448,51 euro mensili 5.830,63 euro annui
+ 1,34 euro mensili + 17,42 euro annui Trattamento minimo 500,88 euro mensili
6.511,44 euro annui
502,38 euro mensili 6.530,94 euro annui
+ 1,50 euro mensili + 19,50 euro annui Per legge il Ministero dell’economia ha stabilito il tasso di rivalutazione delle pensione per l’anno 2015 provvisorio ma ha inoltre stabilito il tasso di rivalutazione definitivo per l’anno 2014 all’1,1%, in misura inferiore a quella preventivata che era dell’1,2%. E qui la cosa si fa buffa, perchè vuol dire che i pensionati devono saldare un debito con l’Inps dello 0,1% ricevuto in più nel 2014.
“PENSIONI D’ORO” E CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’
La perequazione delle pensioni comporta un aggiornamento del prelievo straordinario a titolo di
“contributo di solidarietà” dovuto dai pensionati che, in vietù di una i più pensioni, incassano complessivamente un importo superiore a 14 volte il minimo di pensione. La legge di Stabilità prevede che il “contributo di solidarietà” viene versato a favore degli stessi istituti di previdenza che lo trattengono (Inps in primo luogo) al fine mdi concorrere al mantenimento dell’equilibrio del sistema pensionistico.
Ecco il prelievo per il 2015:
Importo delle pensioni (3) contributo
Fino a 91.433,16 euro Nessuno
Da 91.443,17 a 130.618,80 euro 6%
Da 130.618,81 a 195.928,20 euro 12%
Da 195.928,21 euro 18%
(3) con la rivalutazione provvisoria dello 0,3% sui dati del 2014
UN TETTO ALLE “PENSIONI D’ORO”
Dal 1° gennaio 2015, i lavoratori occupati prima del 1996 non possono maturare nè intascare una pensione di importo superiore a quella calcolata interamente con la regola retributiva anche se nell’ultima parte della vita lavorativa sono stati sottoposti al regime contributivo manifestata dalla cosiddetta legge Fornero con una grossa anomalia. La legge di Stabilità 2015 ha modificato l’anomalia su tutte le pensioni quelle ancora da liquidare e quelle già liquidate. In pratica succedeva che, in presenza di alte retribuzioni, ai lavoratori dell’ex regime retributivo faceva maturare pensioni più alte di quelle che avrebbero ricevuto se fossero rimasti con il vecchio regime retributivo.
Per i giovani che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, i contributi si pagano fino a un certo importo di retribuzione. Per il 2014 il limite è stato pari a 100.123 euro: oltre non si sono pagati contributi, ma non si maturerà neanche la pensione. Perciò il giovane che ha guadagnato 200mila euro nel 2014 avrà pagato i contributi fino all’importo di 100.222 euro e anche la sua futura pensione sarà calcolata fino al corrispondente (ridotto) montante contributivo.
PIL NEGATIVO, ANCORA
La crisi riduce le pensioni. La scarsa crescita del Pil, infatti, si riperquote sulla rivalutazione dei contributi versati all’Inps, che serviranno un domani a calcolare la pensone retributiva.chi andrà in pensione nel 2015 avrà la cattiva sorpresa di non ricevere alcuna rivalutazione dei contributi versati fino al 2013.
La questione riguarda da vicino i giovani, ossia coloro che hanno cominciato a lavorare dal 1°
gennaio 1996 e rientrano appieno nel criterio di calcolo cosiddetto “contributivo”.
Il meccanismo di calcolo contributivo della pensione è abbastanza semplice. Tre i parametri di riferimento: la retribuzione, l’aliquota di computo e il coefficiente di trasformazione del montante contributivo. In pratica con il versamento dei contributi il lavoratore accantona il 33% della retribuzione mese per mese, anno per anno, andando a formare il cosiddetto “montante
contributivo”. Questo montante è soggetto a rivalutazione annuale a un tasso pari alla variazione quinquennale del Pil (Prodotto interno lordo) nel quinquennio precedente. All’atto del
pensionamento, al montante rivalutato, si applica un coefficiente che converte quei contributi in pensione, la cui misura è legata all’età.
Il “problema” sta nell’operazione di rivalutazione del montante contributivo che, come detto, avviene sulla base della dinamica quinquennale del Pil. Il Pil riflette la capacità di un Paese di far girare la propria economia, capacità che, come è noto, scarseggia.
L’Istat ha comunicato che per la prima volta il tasso è risultato negativo cioè inferiore a 1. Significa allora che il montante, anzichè rivalutarsi, si svaluta.
Al momento l’Inps ha “congelato” la svalutazione e attende un chiarimento definitivo da parte dei ministeri dell’economia e del lavoro.
PLURI-PENSIONATI: L’INPS PAGA IL 10 DEL MESE!
A partire dal 1° gennaio 2015 è previsto che l’Inps paghi solamente il 10 di ogni mese, con pagamento cumulativo unico a chi perecepisce più trattamenti: pensioni, indennità, assegni e via dicendo. Lo ha stabilito la legge di Stabilità 2015.
L’Istituto è intervenuto per precisare che l’introduzione del nuovo sistema di pagamento non
riguarderà i pensionati titolari di un solo trattamento, che continuerà a essere disponibile con la consueta data di valuta.
COME SI POTRA’ ANDARE IN PENSIONE NEL 2015?
Per la pensione di vecchiaia nessuna novità per cui ecco il riepilogo:
Soggetti con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995
Tipologia lavoratori Età contributi
Dipendenti privato (donne) 63 anni e 9 mesi Almeno 20 anni (1)
Dipendenti privato (uomini) 66 anni e 3 mesi “
Dipendenti pubblici (uomini e donne) 66 anni e 3 mesi “ Autonome e gestione separata (donne) 64 anni e 9 mesi “ Autonomi e gestione separata (uomini) 66 anni e 3 mesi “ (1) si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo
versata o accreditata.
Soggetti senza anzianità contributiva al 31 dicembre 1995
Tipologia lavoratori Età Contributi
Dipendenti privato (donne) 63 anni e 9 mesi Almeno 20 anni (1)(2)
Dipendenti privato (uomini) 66 anni e 3 mesi “
Dipendenti pubblici (uomini e donne) 66 anni e 3 mesi “ Autonome e gestione separata (donne) 64 anni e 9 mesi “ Autonomi e gestione separata (uomini) 66 anni e 3 mesi “
Tutti 70 anni e 3 mesi Almeno 5 anni (3)(4)
(1) si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata. Inoltre, sono riconosciuti i seguenti periodi di accredito figurativo: a)per assenza dal lavoro per periodi di educazione e assistenza dei figli fino al sesto anno di età in ragione di 170 gg. Per ciascun figlio; b)per assenza da lavoro per assistenza a figli dal sesto anno di età, al coniuge e al genitore purchè conviventi, nel caso ricorrano le condizioni dell’art.3 della L.104/92, per la durata di 25 gg.complessivi l’anno, nel limite massimo complessivo di 24 mesi.
(2) A condizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 644,12 euro mensili.
(3) Solo contribuzione “effettiva”: è utile, pertanto, solamente la contribuzione effettivamente versata
(obbligatoria, volontaria, da riscatto), con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo.
(4) Senza condizione sull’importo della pensione.
Vediamo ora come si potrà accedere alla pensione anticipata (ex anzianità):
Lavoratori CON anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Unica chance: requisito unico contributivo
Uomini 42 anni e 6 mesi (1)
Donne 41 anni e 6 mesi (1)
(1) si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata.
Lavoratori SENZA anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 Prima chance: requisito unico contributivo
Uomini 42 anni e 6 mesi (2) (3)
Donne 41 anni e 6 mesi (2) (3)
(2) si valuta tutta la contribuzione, a qualsiasi titolo versata o accreditata, con esclusione dei contributi volontari.
(3) I contributi da lavoro precedenti ai 18 anni di età sono moltiplicati per 1,5 (valgono una volta e mezzo).
Seconda chance: doppio requisito
Età contributi
Tutti (uomini e donne) 63 anni e 3 mesi 20 anni (4) (5)
(4) solo contribuzione “effettiva”: è utile, pertanto, la contribuzione effettivamente versata (obbligatoria, volontaria, da riscatto), cn esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo;
(5) a con dizione che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1.202,35 euro mensili.
REGOLE DIVERSE PER LA SCUOLA
Per i dipendenti della scuola vigono regole diverse e la particolarità è questa: fermo restando che i requisiti (sia vecchiaia che anzianità) sono gli stessi degli altri lavoratori, l’accesso alla pensione (coè il pensionamento vero e proprio) scatta sempre e soltanto dal 1° settembre, in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico; ciò per evidenti motivi organizzativi. La particolare regola
stabilisce che per il personale della scuola che matura i requisiti nell’anno (cioè dal 1° gennaio al 31 dicembre), il diritto alla pensione decorre dal 1° settembre dello stesso anno.
Le domande per il pensionamento con effetto dal 1° settembre 2015 nella stagione 2014/2015 per il personale docente, educativo, tecnico, ausiliario e amministrativo in servizio nelle scuole con rapporto a tempo indeterminato, vanno presentate entro il 15 gennaio 2015.
Nella tabella che segue sono riepilogate le diverse opzioni di pensionamento:
Le possibili vie per andare in pensione dal 1° settembre 2015
“SALVAGUARDIA” RIFORMA FORNERO, CON REQUISITI GIA’ MATURATI AL 31 DICEMBRE 2011 (1)
Pensione Requisiti
Età anagrafica Anni di contributi
Vecchiaia 65 anni uomini 61 anni donne 20 anni (ridotti a 15 a chi era in servizio al 31 dicembre 1992)
Anziaità/1 Qualunque 40 anni
Anzianità/2 60 anni, uomini e donne 36 anni (=quota 96) Anzianità/3 61 anni, uomini e donne 35 anni (=quota 96) REQUISITI ORDINARI, DA MATURARE TRA IL 1° GENNAIO E IL 31 DICEMBRE 2015 Pensione Requisiti
Vecchiaia 66 anni e 3 mesi, uomini e donne
20 anni (ridotti a 15 a chi era in servizio al 31 dicembre 1992) Vecchiaia con cumulo 66 anni e 3 mesi, uomini e
donne
20 anni (2) Vecchiaia/2 con
totalizzazione
Qualunque 40 anni e 3 mesi, uomini e donne (3)
Anticipata/1 Qualunque 42 anni e 6 mesi, uomini 41 anni e 6
mesi, donne Opzione donna 57 anni e 3 mesi, solo donne 35 anni (4) (5)
(1) l’accesso alla pensione è già possibile dal 1° settembre 2011. chi è rimasto in servizio, pertanto, può farlo in un secondo momento a suo piacimento.
(2) Personale con contribuzione mista, privata e pubblica, non ricongiunta ma “cumulata”
(3) Personale con contribuzione mista, privata e pubblica, non ricongiunta ma “totalizzata”
(4) Opportunità offerta solamente alle donne, per aver diritto alla pensione dal 1° settembre 2015 i requisiti vanno maturati entro il 41 dicembre 2014 perchè si applica la vecchia “finestra mobile”.
(5) L’opzione comporta il calcolo della pensione solo ed esclusivamente con la regola contributiva, a prescindere dall’epoca di collocazione dei contributi.