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4.Organigramma funzionale
La consultazione della normativa sommata al percorso conoscitivo sopra descritto ha fatto si che potessi delineare un organigramma funzionale sia per l’asilo nido sia per la scuola materna.
Considerando il bacino d’utenza e la superficie fondiaria a disposizione ho delineato questi due organigrammi per una capienza di 30 bambini (18 divezzi e 12 lattanti) nell’asilo nido e 28 bambini per tre sezioni nella scuola materna.
Nel primo caso ho seguito la legge regionale del 26/0//2002, mentre nel secondo la legge nazionale del 18/12/1975 in materia di asili.
L’organigramma dell’asilo nido è così composto: c’è un ingresso che conduce ad un atrio dal quale si può accedere alla segreteria, alla sala riunioni per le informazioni giornaliere, al deposito carrozzine, allo spazio degli educatori, allo spazio operatori, all’infermeria con collegamento diretto all’esterno per agevolare il passaggio di eventuali barelle ed infine all’ambiente comune dei bambini.
Lo spazio degli educatori è composto da direzione, sala riunioni e servizi igienici, mentre, lo spazio operatori comprende la cucina, il cucinino sterile per le pappine, la lavanderia, la dispensa, il locale tecnico ed i servizi igienici.
Dall’ ambiente comune si può accedere allo spazio lattanti costituito dalla sala gioco, il bagno e la sala riposo.
Ci si può introdurre anche allo spazio divezzi speculare al precedente, al guardaroba, all’atelier e alla mensa che, a sua volta, è collegata con la cucina.
Gli spazi dei bambini cioè le aule delle attività ordinate e la mensa hanno accesso diretto al giardino.
L’organigramma della scuola materna, invece, è simile al precedente ma non uguale. Per quanto riguarda lo spazio degli adulti (quello degli educatori e degli operatori) cambiano poche cose.
Nella scuola materna, infatti, non c’è più la necessità di un deposito carrozzine così come di un cucinino sterile per le pappine.
C’è, però, il bisogno di un ripostiglio molto grande per i giocattoli e attrezzature varie. Il percorso dei bambini è lo stesso; ingresso, atrio e ambiente comune alle aule. Lo spazio dei bambini in questo caso è diviso in tre sezioni composte da uno spogliatoio, dall’aula delle attività ordinate e dal bagno.
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Ulteriore differenza riscontrata con l’asilo nido è l’assenza della sala riposo, perché, i bambini che frequentano questa scuola sono più grandie non necessitano del sonnellino pomeridiano.
Da sottolineare che ogni spazio ha la sua importanza e la sua valenza simbolica come per esempio l’ingresso.
È fondamentale porre attenzione all’ingresso perché rappresenta il primo impatto con il servizio da parte di bambini ed i genitori.
Deve esprimere l’identità del servizio e trasmettere il senso di accoglienza.
L’ingresso rappresenta la carta d’identità del servizio ovvero la necessità che ciascun asilo nido deve avere una sua fisionomia, una sua specificità comunicabile attraverso simboli o tracce.
Muoversi in questa direzione significa costruire un ambiente personalizzato, proprio di quel gruppo di bambini e di adulti.
Rispetto a questo obiettivo l’ingresso è luogo privilegiato perché meglio di altri spazi del nido può testimoniare, attraverso grandi oggetti, insegne, documentazioni appropriate, l’appartenenza a una comunità dall’identità specifica.
L’ingresso è anche il luogo dove avvengono spesso importanti transizioni, è luogo dei saluti, delle separazioni e dei ricongiungimenti.
Non può quindi essere anonimo, spoglio e privo di quella accuratezza e piacevolezza che aiuta a sentirsi a proprio agio, in un ambiente accogliente.
Pertanto, particolare attenzione deve essere posta a creare una situazione capace di trasmettere questo senso di accoglienza, prevedendo ad esempio zone privilegiate dove i genitori possono trattenersi a loro agio e zone dove si possono incoraggiare amicizie e confidenze tra genitori ed educatori o tra genitori stessi.
Di non secondaria importanza è lo spazio per gli adulti.
La scuola, infatti, è un luogo di vita quotidiana dove la misura del benessere di ciascuno è data dalla qualità del clima sociale.
Ne consegue che lo spazio non deve essere “buono” solo per i bambini, ma deve esserlo anche per gli adulti.
Nel nido ci devono essere elementi nell’arredo e nella scansione dello spazio che si riferiscono alle necessità degli adulti che non sono assimilabili a quelle dei bambini.
È necessario prevedere un locale del nido appositamente riservato agli educatori.
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Si tratta di uno spazio di soggiorno e di lavoro, pensato per riunioni e dotato di arredi e strumenti idonei per svolgere un lavoro di documentazione.
La possibilità per gli educatori di avere una “stanza tutta per loro” aiuta a superare nel lavoro di documentazione la sporadicità e l’improvvisazione che spesso scoraggiano e mortificano il loro impegno.
Fig.20. Organigramma funzionale dell’asilo nido