LEONARDO DA VINCI….500 ANNI DALLA SUA MORTE
“dette VerAmeNte Alle sue fIgure Il moto et Il fIAto”
A CURA DELLE ALUNNE : ANASTASIA LEUZZI - AURORA TARANTINI docente : PAOLA SCHIAVONE CLASSE : IIIB
ISTITUTO COMPRENSIVO A INDIRIZZO MUSICALE SALICE SALENTINO SCUOLA SECONDARIA I GRADO - VIA FONTANA
A.S. 2018/2019
LEONARDO - I DISEGNI
Pittore, scultore, inventore, ingegnere militare, scenografo, anatomista, pensatore, uomo di scienza: Leonardo da Vinci (Anchiano, 1452 – Amboise, Francia, 1519) è considerato uno dei geni dell’umanità. Nessuno come lui è riuscito ad incarnare le pulsioni e le passioni che hanno reso grande il Rinascimento.
Si è formato a Firenze nella bottega di Andrea Verrocchio dove da subito, il giovane artista
dimostrò le sue qualità. Secondo quanto scrive lo storico dell’arte Giorgio Vasari, un giorno l’allievo disegnò un piccolo angelo così bene che il suo maestro, vedendolo “mai più non volle toccar colori, sdegnatosi che un fanciullo ne sapesse più di lui”.
Nel 1482 si trasferisce a Milano, presso Ludovico il Moro. Nel 1499, in seguito all’invasione
francese del Ducato di Milano, fugge dalla città e ritorna a Firenze. Nel 1513 è a Roma dove spera di avere importanti incarichi grazie a Giuliano de’ Medici, fratello del pontefice, vi rimane per tre anni.
Nel 1517 lascia l’Italia per la Francia, dove è chiamato da Francesco I. Viene sepolto nella chiesa di Saint-Florentin di Amboise il 12 agosto 1519.
Leonardo usa il disegno come strumento di indagine. Egli riteneva che il compito principale dell’artista fosse l’esplorazione della natura. La sua curiosità era senza limiti e si fidava solo dei propri occhi e della sua sperimentazione. I suoi disegni riguardano soggetti naturalistici e anatomici; vi sono poi i disegni preparatori a opere pittoriche e i disegni di macchine civili e militari.
Leonardo da Vinci, Uomo vitruviano, 1490 circa, penna e inchiostro su carta, 34×24 cm, Gallerie dell’Accademia,Venezia
Leonardo era mancino. Scriveva i suoi appunti al contrario (da destra verso sinistra), in modo da poter risultare comprensibili solo se riflessi in uno specchio.
Leonardo era affascinato dal funzionamento del corpo umano, tanto da giungere a sezionare cadaveri per i suoi studi anatomici. Tale pratica, all’epoca considerata al limite della blasfemia, permise a Leonardo di disegnare il corpo umano con un realismo sconosciuto ai suoi
contemporanei.
Secondo alcune fonti, pare che Leonardo fosse vegetariano per amore degli animali. Alcuni sostengono che al mercato comprasse gli uccelli in gabbia al solo scopo di liberarli. Ha detto: “I nostri corpi sono sempre più le tombe degli animali”.
LA PITTURA La pittura è per Leonardo la forma d’arte più importante.
Nel 1495 inizia Il Cenacolo, rappresenta gli Apostoli seduti attorno al tavolo, tutti dalla stessa parte per meglio rappresentarne gli atteggiamenti. La composizione è simmetrica e le figure si muovono come onde. La luce proviene da sinistra, il volto del Cristo è raffigurato nella sua dimensione più umana.
Leonardo da Vinci, Ultima cena, ex-refettorio del convento adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie, Milano Una curiosità ci dice molto dell’umorismo tagliente del grande Leonardo; si racconta che, mentre dipingeva l’Ultima Cena, al priore che gli metteva fretta perché completasse l’opera, Leonardo rispose: “Ho difficoltà a trovare un modello per il volto di Giuda, se si presta lei potrei terminare
l’opera più rapidamente”. Il priore rifiutò e preferì adeguarsi ai tempi dell’artista.
Il Cenacolo. Particolare con la figura del Cristo – Particolare con l’apostolo Matteo
Nella Vergine Delle Rocce, di cui esistono due versioni, il paesaggio più lontano perde definizione.
Due altri importanti elementi, invenzione di Leonardo, sono presenti nell’opera:
Leonardo inventa la prospettiva aerea o atmosferica.
• I contorni sono sfumati
• La composizione è piramidale.
Leonardo da Vinci, La Vergine delle rocce, ca 1483-1486. Olio su tavola. Parigi, Museo del Louvre.
A destra la seconda versione La Vergine delle rocce, 1491/1493-1506/1508. Londra, National Gallery
La Vergine delle rocce.
Particolare dell’angelo nelle due versioni
Nella Dama con l’ermellino, uno dei ritratti più delicati mai eseguiti da Leonardo, l’artista ritrae Cecilia Gallerani, la giovane e bellissima amante di Ludovico Sforza.
La fanciulla si volta come per ascoltare; l’ermellino simboleggia la castità.
Leonardo da Vinci, Dama con l’ermellino, 1489-1490, olio su tavola, 54,8×40,3 cm, castello del Wawel, Cracovia
LA GIOCONDA
Nella Gioconda, Leonardo ha lasciato indefinite alcune parti del volto. Il famoso ineffabile sorriso esprime la psicologia della donna, lo sfumato rende indistinti i contorni. Ritratta di tre quarti la donna si volge verso lo spettatore e lievemente sorride. Il suo sguardo sembra seguire chiunque la guardi e comunque si sposti, il suo fascino deriva in gran parte dallo sfumato. Leonardo, infatti, ha nascosto nell’ombra i lati della bocca e gli angoli degli occhi della donna. L’immagine sembra pulsare, come se fosse viva e respirasse.
Leonardo la porto con sé quando lasciò l’Italia per andare in Francia, dove fu chiamato da Francesco I.
Fu un italiano a rubare il dipinto nel 1911. Si chiamava Vincenzo Peruggia e
commise il crimine per
“patriottismo artistico”, come spiegò in tribunale.
Nelle indagini furono sospettati del furto e condotti in commissariato anche alcuni giovani artisti che vivevano a Parigi in quegli anni, tra cui il grande Picasso!
“La sapienza è figliola della sperienzia”. (Leonardo – Codice Forster III)
Leonardo da Vinci, Monna Lisa (La Gioconda) iniziata nel 1503–1506 e ripresa nel 1513-1515. Olio su tavola, 7×53 cm, Museo del Louvre, Parigi.
SITOGRAFIA :
https://www.theartpostblog.com/leonardo-opere/
www.arte.it/artista/leonardo-da-vinci-3
https://www.studenti.it/leonardo-da-vinci-biografia-opere-invenzioni.html
www.sestodailynews.net/rubriche/dreaming-of-art-di-lucia-ferrara/3269/leonardo-da-vinci https://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_da_Vinci
BIBLIOGRAFIA :