Storia del pensiero
linguistico 2021-22, n. 6
Prof. Stefano Gensini
email: stefano.gensini@uniroma1.it
Ancora Manzoni: i «mezzi» per
raggiungere l’unità della lingua
La risposta da Firenze di Raffaello
Lambruschini
Una difesa dell’esistente, in cui Firenze svolga il ruolo centrale
Pietro Fanfani (1815-1879)
Vocabolario della lingua italiana (1855) [basato sulla Crusca con innesti dal
fiorentino vivo]
Vocabolario dell’uso toscano (1863)
Niccolò Tommaseo (1802-1874)
Dizionario dei sinonimi della lingua italiana (1830)
Dizionario della lingua italiana (1861-1874) [con Bernardo Bellini]: è il primo dizionario storico della ns. lingua, cui è succeduto in tempi recenti il Grande dizionario della lingua italiana (GDLI) curato da S.
Battaglia e poi G. Bàrberi Squarotti (1961- 2002, con ulteriori aggiornamenti)
Date dell’attività lessicografica della Crusca:
1612: prima edizione
1623: 2nda ed. (poco più che una ristampa)
1691: 3a ed. con nuovi apporti dal lessico scientifico; allargamento del canone letterario: viene inserito il Tasso.
1728-38: 4a ed. (inseriti Sannazaro, Cellini, ulteriore allargam. del canone) 1811: Napoleone rilancia la Crusca in vista di una 5a ed. , che sarà interrotta nel 1923 alla lettera O.
Qual è la differenza sostanziale fra i
«milanesi» e i «fiorentini»?
Manzoni pone il problema della lingua in senso sociale e
istituzionale;
Non si tratta più solo della lingua scritta e letteraria, ma della
lingua d’uso comune;
Focalizzazione su un pubblico
«medio», non solo intellettuale e neppure «plebeo», ma sul ceto
«civile», urbano, produttivo, piccolo e medio-borghese.
N.B. I Promessi Sposi (1840) si chiudono con il matrimonio e la promozione sociale di
Renzo e Lucia, divenuti piccoli
imprenditori.
Nell’Appendice (1869) Manzoni ribadisce il
punto centrale – politico - della questione
Voci ostili al Manzoni: i diritti del letterato ….
tamente
.. e la visione del progressista:
il caso di Luigi Settembrini
Idee.
Ne «L’Universo illustrato», 10 maggio 1868
Napoletano (1813-76), patriota e professore nell’Univ. di Napoli.
Appendice: i vocabolari dialettali - da F.
Toso
(https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/dialetto/Toso_Diz_dial.html) <<La produzione di vocabolari dialettali era destinata a conoscere una particolare fortuna nel corso dell’Ottocento, anche per l’accresciuta urgenza di divulgare l’uso dell'italiano tra le popolazioni del costituendo stato nazionale, una necessità che si
coniugava spesso e volentieri con la preoccupazione di conservare un lessico regionale in rapida evoluzione: ancora in epoca preunitaria appaiono così, tra gli altri, il Vocabolario milanese-italiano di Francesco Cherubini (1814, molto ampliato nella seconda edizione in cinque volumi, 1839-1853), il Vocabolario bolognese-italiano del Ferrari (1820),
quello Piemontese-italiano e italiano-piemontese di Michele Ponza (1826), il Dizionario parmigiano-italiano di Ilario Peschieri (1827-28), quello del dialetto veneziano di Giuseppe Boerio (1829), il Nuovo dizionario siciliano-italiano (1838-1844) di Vincenzo Mortillaro,
il Vocabolario romagnolo-italiano del Morri (1840), quelli genovesi di Olivieri e Casaccia e, ancora, il Gran dizionario piemontese-italiano di Vittorio Sant’Albino (1859).
La produzione lessicografica continuerà nella seconda metà dell'Ottocento (quando, nel 1890, verrà addirittura promosso un concorso governativo per il miglior dizionario dialettale atto a favorire l’apprendimento dell’italiano), e poi nel secolo successivo: se una ricerca condotta nel 1931 da Angelico Prati aveva censito 795 vocabolari dialettali, Manlio
Cortelazzo, nel 1983, arriverà a segnalarne circa 2000>>.