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RESOCONTO DELLE NOSTRE ATTIVITÀ GIORNALIERE PRIMO GIORNO : 15/11/2021 MATTINO

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Academic year: 2022

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Il progetto al quale ho partecipato, inserito nel programma di formazione per insegnanti e lavoratori della scuola Erasmus+, riguarda in modo specifico il tema dell’inclusione e dell’educazione speciale; lo strumento formativo proposto è stato quello del Job Shadowing. Infatti,nella settimana in cui si è svolta la nostra esperienza formativa - dal 14 al 21 novembre 2021- abbiamo visitato diverse scuole, siamo entrati in alcune classi nelle quali era in corso un'attività didattica e, soprattutto, abbiamo parlato con colleghi e direttori scolastici degli istituti visitati. Teatro della nostra esperienza (che è stata davvero incisiva e arricchente, sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista relazionale e personale) è stata la città di Granada.

RESOCONTO DELLE NOSTRE ATTIVITÀ GIORNALIERE PRIMO GIORNO : 15/11/2021

MATTINO

Descrizione dell’’attività: Visita al Colegio de Educaciòn Especial "Sagrada Familia"

L’Istituto nasce come scuola per persone sordocieche, ma oggi accoglie anche alunni con Bisogni Educativi Speciali (autismo, in particolare). La nostra guida è Gloria, insegnante e logopedista, che presenta le strategie adottate per favorire la crescita e l’autonomia degli studenti. Visitando i vari spazi della scuola, passiamo attraverso corridoi tinteggiati in modo diverso (con allegre tonalità pastello), per poi fermarci in un paio di aule e visitare i laboratori di cucito e ceramica. Possiamo così parlare con alcuni studenti presenti, che dimostrano interesse nei nostri confronti e desiderio di entrare in relazione.

Aspetti positivi e innovativi rilevati: grazie alla presenza di un personale altamente specializzato (logopedisti, psicologi, educatori…), si ha l’impressione che ogni allievo sia seguito con la massima attenzione, in modo tale da favorire al massimo lo sviluppo delle sue capacità, sostenendolo nel passaggio da una fase all’altra dello sviluppo.

Aspetti negativi, eventuali: La Sagrada familia è una scuola speciale, non offre un modello di integrazione simile a quello italiano; i suoi alunni sono inseriti in piccoli gruppi-classe composti da 5-7 allievi che hanno lo stesso livello di sviluppo sul piano cognitivo, indipendentemente dall’età: purtroppo molti di loro (anche se qualche eccezione c’è) non saranno inseriti nelle scuole frequentate da coetanei senza disabilità e non potranno confrontarsi con il mondo esterno finché non saranno considerati pronti per farlo. La tendenza iper-protettiva della famiglia non viene tanto contrastata.

La scuola segue gli allievi fino all’eventuale inserimento nel mondo del lavoro offrendo un

“periodo di formazione per la transizione alla vita adulta e lavorativa” (PTVAL), che va dai 16 anni ai 20 anni.

Strategie didattiche efficaci e inclusive osservate: mi ha colpito lo stile comunicativo, sia verbale che non, dei docenti con gli alunni: le parole e i gesti (di Gloria soprattutto) comunicano la passione per il proprio lavoro e dimostrano l’ interesse per l’altro, il senso di cura, la capacità di ascolto attento, il coinvolgimento nella relazione. A svolgere la

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funzione di ambiente di apprendimento non è soltanto l’aula o il laboratorio; svolgono tale funzione a pieno titolo tutti gli altri spazi o strutture dell’edificio scolastico; sono poche le superfici che restano bianche. A parte l’uso del colore, le pareti dei corridoi, i soffitti, gli stessi gradini delle scale, ospitano i disegni degli allievi, i loro ritratti o fotografie, alcuni strumenti didattici - manifesti, schede che ricordano l’organizzazione del tempo e dello spazio, elenchi di parole-chiave che alludono ai valori della convivenza o frasi motivazionali, ma anche nozioni (elenchi di parole, lessico, formule matematiche…)

Competenze e metodi innovativi osservati: Gloria ha ideato un metodo basato sui pittogrammi per aiutare gli alunni con autismo a leggere e a comunicare efficacemente.

Gli strumenti e materiali da lei messi a punto in 20 anni di esperienza sono stati infine pubblicati e di recente tutto il kit è stato tradotto in italiano. Gloria ci promette una copia della versione italiana: sicuramente i colleghi di sostegno, ma anche di lingue, potranno utilizzarlo con le proprie classi.

POMERIGGIO

Visitiamo il quartiere dell’Albaicín guidati da Youen, che incontreremo ancora nei prossimi giorni.

SECONDO GIORNO : 16/11/2021 MATTINO

Descrizione dell’attività: Visita al Segretariato per l'Inclusione dell'Università di Granada - Inclusiòn UGR)

Accompagnati da Youen, uno dei membri più preparati e motivati dello staff che ci ha seguito nei cinque giorni di attività, incontriamo il direttore del Segretariato per l’Inclusione, José Luis Cabezas Casado. Da quanto ci racconta, emerge una grande attenzione da parte dell'università nell’includere effettivamente le persone disabili e con bisogni educativi speciali. In generale i progetti attivati in facoltà cercano di favorire in questi studenti l’acquisizione dell’autonomia personale e la partecipazione attiva alla vita universitaria e, nei docenti, lo sviluppo di una sempre maggiore sensibilità verso le pari opportunità e l’inclusione nel campo dell’istruzione.

Aspetti positivi e innovativi rilevati: i progetti di inclusione vedono la partecipazione di diversi attori: studenti, personale docente e di ricerca, personale amministrativo e dei servizi. Interessante la sperimentazione di un corso universitario intergenerazionale che prevede la partecipazione di studenti sia giovani che della terza età.

POMERIGGIO

visita al Rettorato dell’Università di Granada e alla sua biblioteca.

Giro per il centro: le ville liberty nella Gran Vía de Colón, la cattedrale di Granada e visita alla Cappella reale.

Nel tardo pomeriggio incontriamo Gloria, che ci porta in regalo la versione italiana del suo kit per la nostra scuola: ancora un bel momento di riflessione sui rispettivi sistemi scolastici e sulle nostre differenze/somiglianze culturali.

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TERZO GIORNO : 17/11/2021 MATTINO

Descrizione dell’attività: In mattinata, guidati da Patricia, altro membro dello staff organizzativo, ci rechiamo con il pulmino fuori Granada a visitare il Colegio Internacional de Granada; si tratta di una scuola privata, collocata in un ambiente quasi desertico, che si affaccia sulla Sierra Nevada. In questa visita siamo accompagnati da Jitka, che insegna inglese, ma che si occupa anche di educazione civica. Ad un certo punto si unisce a noi anche la direttrice del centro che ci illustra l’organizzazione del sistema scolastico in Spagna: sei anni di educazione primaria, quattro anni di educazione secondaria obbligatoria e due anni di bachillerato.

Aspetti positivi e innovativi rilevati: gli ambienti colpiscono la nostra attenzione per la qualità dei materiali utilizzati ( vetro, legno, acciaio; le pareti di vetro, che separano i laboratori dai corridoi, e le vetrate presenti in tutto l’edificio rendono tutti gli ambienti molto luminosi, effetto rafforzato dalla scelta del bianco per gli arredi; l’altro colore dominante è l’arancione, che è quello dell’uniforme adottata dalla scuola). Gli insegnanti hanno spazi che favoriscono lo studio e il lavoro di preparazione delle lezioni e di correzione dei compiti: nella sala insegnanti ci sono molti PC e scaffali per i libri delle diverse discipline.

Lì abbiamo modo di vedere i testi adottati per il corso di filosofia e di educazione civica. Vi è inoltre una zona relax molto ariosa, con tappeti, poltrone e divani. I docenti hanno a disposizione anche una piccola cucina.

Aspetti negativi, eventuali: la retta del Collegio è molto alta, essendo l’ istituto privato e offrendo una formazione volta a potenziare le capacità degli allievi attraverso progetti, strumenti tecnologici e scambi internazionali; inoltre, anche a causa della collocazione fuori Granada, gli studenti vivono un po’ troppo isolati. Si potrebbe, da questo punto di vista, paragonare l’istituto ad una bolla di vetro dalle superfici riflettenti: gli studenti tendono a frequentare compagni simili a loro per estrazione sociale e non hanno molte occasioni di entrare in contatto con i dinamismi e la complessità sociale e culturale della realtà granadina.

Per gli insegnanti, tutti mediamente giovani, entrati da poco nel mondo della scuola, è sicuramente gratificante lavorare in una scuola con grandi e variegate risorse; l’unico neo è quello della retribuzione, inferiore a quella degli insegnanti statali. Una situazione questa, analoga a quella degli istituti privati italiani (corpo docente giovane, ma non troppo stabile).

Strategie didattiche efficaci e inclusive osservate: l’ambiente di apprendimento è ben pensato e accogliente: favorisce la concentrazione, ma anche lo scambio e le relazioni tra gli allievi grazie alla presenza di aree aperte attraverso cui passare o in cui fermarsi.

Inoltre, è stimolante: ad esempio, i dipartimenti “lanciano delle sfide” alla comunità scolastica; nell’atrio si trova una grande foto (un animale mimetizzato, non facilmente identificabile), selezionata dal dipartimento di scienze corredata da un breve messaggio che invita gli allievi dell’istituto a produrre una ipotesi in merito. Infine, allievi e famiglie sono coinvolti nelle scelte della scuola (come la scelta di un nuovo logo) attraverso sondaggi e votazioni.

Competenze e metodi innovativi osservati: È una scuola internazionale, plurilingue (spagnolo-inglese- tedesco), dotata di spazi ampi e laboratori ben attrezzati. Vi è anche una sala di musica, con diversi strumenti. A disposizione di tutti, in un’altra sala, vi è anche un piano; infine, in un’area comune, è stato ricavato un angolo dedicato alla lettura, delimitato in parte da alcuni scaffali.

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POMERIGGIO

Visita al Sacromonte, tramonto visto dalle cuevas gitane con vista sull’Alhambra

QUARTO GIORNO : 18/11/2021 MATTINO

Descrizione dell’attività: dopo essere stati alla facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Granada, andiamo a visitare l’Instituto de Educaciòn Secundaria La Madraza.

Questa scuola è stata inserita all’ultimo (il programma originario prevedeva la visita ad un altro Istituto) e questa scelta si è rivelata assai felice: abbiamo l’opportunità di vedere un istituto di istruzione secondaria di secondo grado, dunque presumibilmente simile al nostro liceo. Inoltre, diversamente dal Collegio del giorno precedente, si tratta di una scuola pubblica. Siamo stati accolti dal direttore Octavio Martinez e dalla vice-direttrice (e docente di inglese) Montse Lopez Ruiz, che ci hanno accompagnato per i locali dell’Istituto. Le classi erano impegnate nelle elezioni dei rappresentanti di istituto degli studenti. Ci siamo fermati a chiacchierare con il direttore nel parco della scuola, seduti su panche di pietra sistemate a emiciclo, ideali per le discussioni e dibattiti. Il parco in realtà è un orto botanico (uno dei tanti progetti avviati dalla scuola, un piccolo ecosistema, di cui il direttore è particolarmente fiero), ricco di specie arboree tipiche della macchia mediterranea, riconoscibili grazie a cartellini che ne riportano la classificazione; vi è anche uno stagno nel quale crescono piante lacustri. Anche la geologia è presente: le pietre utilizzate per delineare i sentieri sono di tipologia e morfologia differenti. Parliamo della scuola e della pandemia (non solo di come è stata affrontata dall’Istituto, attraverso la DDI, ma anche dei suoi effetti, quali la perdita di socialità e l’usura psicofisica cui sono stati sottoposti studenti e docenti). Montse soddisfa le nostre curiosità sulle condizioni di lavoro degli insegnanti. Gli insegnanti in Spagna sono selezionati con un concorso pubblico e non è facile entrare in ruolo in tempi brevi. Il contratto prevede una retribuzione (sia a inizio che a fine carriera) più alta che in Italia; la presenza a scuola è di 25 ore settimanali, di cui 18 di didattica in classe. Tutte le attività scolastiche, dal coordinamento al tutoraggio, sono incluse nelle 25 ore ma, se si svolgono funzioni extra o si seguono progetti, vengono ridotte le ore di didattica in classe.

Aspetti positivi e innovativi rilevati: Vale anche per questa scuola la riflessione fatta per la prima da noi visitata sull’ambiente di apprendimento: si percepisce una creatività diffusa. Su uno dei muri esterni, vicino all’ingresso principale, si può vedere un murale di benvenuto che è in un certo senso la carta di identità dell’Istituto: vi è raffigurata la scuola con il motto “La diversidad nos enriquece" e, nel cielo colorato sopra l’immagine dell’edificio, sono scritte parole che rimandano sia alle attività che caratterizzano la scuola (Ecoscuola, Debate, giornalino, giardino, lingue - Trinity- tecnologia - TIC- viaggi…) sia ai valori che ne sono a fondamento (rispetto, partecipazione, inclusione, convivenza, eguaglianza, emozioni, creatività, comunicazione….). Queste parole-chiave, che veicolano i valori della scuola, ritornano negli spazi interni, scritte ad esempio sui gradini che collegano i i vari piani dell’istituto o nella forma di nomi di vie e piazze lungo corridoi e negli ingressi (ad es. Paseo de la educacion; calle Amistad).

Dell’organizzazione mattutina, mi colpisce l’offerta di talleres de creatividad, laboratori(di cinema (cortometraggi), cucina, scultura, musica., mindfullness, teatro…) ai quali i ragazzi si possono iscrivere. Durano 45 minuti e si tengono verso le h. 11, in modo da

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spezzare la lunga mattinata di scuola (i ragazzi entrano alle 8:15 ed escono, alla fine della sesta ora, alle 2:45).

Aspetti negativi, eventuali: nessuno, tranne il fatto di usare ancora il registro cartaceo.

Strategie didattiche efficaci e inclusive osservate: E’ una scuola nella quale si sente molto il protagonismo e la centralità degli allievi:

• ogni aula ha un nome diverso, che è stato scelto attraverso sondaggio da studenti e famiglie: può essere quello di un personaggio storico (da Leonardo a Boabdil,a van Gogh) o di un fenomeno sociale (ad es. l’aula dedicata al camino de Santiago). Il nome è indicato su un cartellone plastificato che riporta la ricerca in merito fatta dagli allievi della classe;

• la fine dell'ora di lezione è segnalata non da una campanella ma da musiche e canzoni scelte dagli studenti seguendo una playlist preparata di volta in volta dalle classi;

• le iniziative della scuola sono esposte in apposite bacheche (ad es. quella sul consumo responsabile) gestite da docenti e alunni;

• in una delle aule dedicate ai ragazzi con disabilità e bisogni educativi speciali è stato creato uno spazio confortevole, una sorta di camera di decompressione delle emozioni, introdotta da questa scritta: Si estoy nervioso voy a la colchoneta.

Competenze e metodi innovativi osservati: La scuola sembra essere molto attenta al benessere del singolo e alla sua crescita personale; offre diverse occasioni di riflessione, sul rapporto con se stessi e con gli altri, come ad esempio la giornata internazionale delle persone con disabilità, o la giornata mondiale della filosofia o la giornata dedicata alla resilienza: come si evinceva dal cartellone e dalle foto scattate durante quest’ultima attività, la giornata era articolata in diversi laboratori ( tenuti da docenti o da allievi delle singole classi) su tematiche che andavano dall’economia circolare alla crescita/decrescita, dalla gestione delle emozioni al tema della maschera e dell’identità personale profonda.

POMERIGGIO : Sul tardi, seconda visita al centro storico della città.

QUINTO GIORNO : 19/11/2021 MATTINO

Descrizione dell’attività: Visita al Centro Ave María-San Cristóbal di Granada, istituto paritario la cui offerta formativa va dall'istruzione infantile ai cicli di formazione di livello superiore (propedeutica, però, soltanto all’iscrizione a facoltà scientifiche e non umanistiche). Una componente importante dell’offerta del Centro è rappresentata dalla formazione professionale: visitiamo alcuni laboratori di falegnameria, ceramica e meccanica. La scuola, come ci raccontano Xavier e Adelina, offre un percorso di formazione professionale per gli studenti con disabilità, sordi e con disturbi specifici dell’apprendimento. Gli studenti sono seguiti da docenti specializzati in aule a loro destinate, anche se sono previste attività di integrazione con il resto degli studenti. La scuola favorisce anche l’integrazione di drop out e studenti appartenenti a gruppi sociali marginali (giovani magrebini di recente immigrazione e gitani).

Aspetti positivi e innovativi rilevati: Ancora una volta troviamo docenti estremamente impegnati e motivati. Nella scuola esiste anche il dipartimento di orientamento, che coordina i diversi consulenti educativi e professionali che ruotano intorno ai ragazzi. Per il sostegno e l’integrazione degli alunni con esigenze speciali sono presenti docenti specializzati, mediatori culturali, logopedisti, esperti nell’interpretazione del linguaggio dei

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segni. Anche qui gli ambienti sono allegri e colorati; i muri interni e i gradini delle scale recano scritte e citazioni che esortano al dialogo e alla pace, nei corridoi si possono vedere esposti i lavori delle classi. In un aula troviamo un kit di pronto soccorso per le emozioni (botiquìn emocional) e, in un’altra, cartelloni che aiutano a elaborare le emozioni o che indicano i comportamenti (“recomandaciones metodologicas”…) da adottare in presenza di alunni con “discapacidad auditiva, visual, fisica, intelectual, o altas capacidades”.

Strategie didattiche efficaci e inclusive osservate: la scuola promuove iniziative di solidarietà e partecipazione sociale e ha un forte radicamento nel territorio multiculturale in cui si trova.

Competenze e metodi innovativi osservati:

Esiste nella scuola una figura stabile, quella dell’esperto in psicologia cognitiva, che accompagna e guida gli allievi nel loro percorso scolastico fino alle future scelte professionali o universitarie. L’orientador fornisce allo studente un supporto negli snodi più importanti (sul piano intellettuale ed emotivo) del proprio percorso di crescita. Anche genitori e docenti possono rivolgersi a questa figura, quando devono affrontare problemi dello studente o del gruppo classe o del figlio.

POMERIGGIO

Visita memorabile all’Alhambra, con la nostra guida Youen.

A conclusione ideale del nostro percorso, viene offerta in albergo una cena tipica spagnola.

SESTO GIORNO Data: 20/11/2021

Considerazioni mattutine sull’ esperienza che volge al termine.

Giornata purtroppo passata in camera a causa di un’indisposizione Cena finale in albergo, saluti e ringraziamenti allo staff

SETTIMO GIORNO Data: 21/11/2021

Partenza al mattino presto per l’aeroporto di Malaga, volo per Milano, trasferimento in pomeriggio con bus navetta a Torino.

VALUTAZIONI E CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE

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Ho scelto di fare questa esperienza perché, per carattere e esigenze professionali, tendo a riflettere sull’efficacia del mio insegnamento, a mettermi in discussione e mi piace ricercare o provare strategie differenti al fine di coinvolgere tutti i miei studenti. Ho dunque colto al volo quest’occasione formativa, perché mi avrebbe dato l’opportunità di conoscere una realtà differente da quella italiana e di confrontarmi con colleghi provenienti da percorsi formativi diversi dal mio.

Alla fine, come si evince dal resoconto di cui sopra, il bilancio dell’esperienza è positivo;

ho individuato due ordini di ragioni per le quali consiglierei, quindi, ai miei colleghi di aderire senza esitazione al progetto.

1. La prima è relativa alla struttura generale del progetto che, credo, si mantenga identica, indipendentemente dalla nazione e dalla città selezionate per la formazione: in una condizione ideale di “full immersion” e di libertà dalle urgenze/scadenze quotidiane, abbiamo potuto riflettere con la dovuta calma sulla nostra professione, e sulle nostre prospettive didattiche, stimolati( e provocati) da quanto osservavamo di giorno in giorno. L’esperienza proposta ha quindi rappresentato un’interruzione produttiva della routine scolastica, liberando nuove energie e favorendo il confronto tra colleghi italiani della stessa scuola: così si sono consolidate le relazioni personali e, al tempo stesso, sono state poste buone premesse per future collaborazioni.

2. La seconda (ma non ultima per importanza) è strettamente legata al contesto culturale e lavorativo specifico di questa mia esperienza di Job Shadow, ovvero Granada ( con le scuole che abbiamo visitato, i colleghi spagnoli il cui lavoro abbiamo osservato e con cui ci siamo confrontati ) e l’Andalusia: una terra che, per ragioni storiche, geografiche e culturali, non è troppo distante quella italiana ma neanche troppo vicina (soprattutto se penso a Torino e al nord Italia). Sono consapevole che non basta una settimana passata in Spagna per conoscere la cultura spagnola, ma mi sembra di aver intravisto ( anche grazie al confronto tra l’organizzazione della scuola secondaria di secondo grado italiana e quella spagnola) una differenza di fondo nell'approccio al sapere e alla cultura tra i nostri due paesi: più pratico, o meglio pragmatico, quello spagnolo, più teoretico quello italiano. In particolare, la scuola italiana di secondo grado, anche nelle sue realtà più virtuose ed attente alla relazione umana e alla singolarità dei percorsi esistenziali, manifesta una propensione maggiore a coltivare gli aspetti teoretici del sapere disciplinare e ad investire maggiormente sul versante dell’approfondimento e del rigore.

Per questo, riflettendo sulle tante esperienze/buone pratiche didattiche/metodologie osservate che potrebbero essere integrate nel nostro sistema scolastico, ricorderei almeno quanto segue:

 la figura dell’orientatore che abbiamo conosciuto nell'ultima scuola visitata;

 l’importanza assegnata alla dimensione creativa;

 la possibilità di creare un ambiente di apprendimento inclusivo, vitale e fecondo, anche senza web tools e devices tecnologici;

 l’idea di “far uscire dalla classe” i lavori degli studenti facendoli diventare parte integrante dello spazio fisico della scuola, con il duplice effetto di consentirne la fruizione da parte di tutta la comunità scolastica e di favorire negli studenti l’appropriazione dello spazio scolastico come spazio nel quale riflettersi e riconoscersi. (Infatti, non tutte le cose che ho raccontato nel diario di bordo sono state dette a voce dai colleghi; spesso sono stati gli ambienti stessi a raccontarsi…)

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In sintesi, di questa settimana è rimasta e rimarrà impressa nella mia memoria l’immagine di un modo (quello spagnolo) di fare scuola che mette al vertice lo sviluppo delle capacità relazionali, il benessere di tutti i membri della comunità scolastica, il rispetto delle differenze individuali, la creatività nell’espressione di sé e nella ricerca di soluzioni pratiche ai problemi.

Ricorderò anche, e con piacere, l'entusiasmo contagioso e la capacità di comunicazione empatica di docenti come Gloria e Montse, l’autoironia del direttore della Madraza, la gentile disponibilità del direttore del Segretariato per l’Inclusione e la generosità che tutti hanno dimostrato condividendo con noi il loro tempo e le loro esperienze. Ognuno di loro mi ha offerto una prospettiva diversa dalla quale guardare alla mia realtà lavorativa e alla mia professione e li ringrazio per questo.

Prof.ssa Federica Bersia, I.I.S. E. Majorana, Torino

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