ANALISI DEL CONTESTO
Il quadro economico e occupazionale prima dell’emergenza sanitaria, come descritto nel 34° Rapporto sull’occupazione in provincia di Trento (a cura dell’ISPAT), denotava un leggero aumento della popolazione inattiva, come evidenziato in tabella.
Forze di lavoro e non forze di lavoro (Provincia di Trento)
Forze di lavoro Non forze di lavoro
2016 2017 2018 Var %18/17 2016 2017 2018 Var
%18/17 Maschi 138.200 136.900 137.700 +0,6 81.700 83.900 84.200 +0,4 Femmine 110.000 114.000 113.000 -0,9 122.700 119.200 120.900 +1,4 Tot 248.200 250.900 250.700 -0,1 204.400 203.100 205.100 +1.0
Questo trend è stato amplificato con lo scoppio dell’emergenza Covid-19 che ha bloccato molte delle attività economiche presenti nel territorio provinciale innalzando il tasso di disoccupazione e disincentivando molti, soprattutto giovani, a mettersi in gioco per trovare qualche forma di impiego. La Rilevazione sulle forze di lavoro primo trimestre 2020 (da gennaio a marzo 2020) a cura dell’Ispat riflette la difficile situazione economica generatasi a seguito dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate dal Governo per limitare la diffusione del Covid-19. Nel mese di marzo le misure di distanziamento sociale e di blocco di parte delle attività produttive hanno provocato una riduzione evidente delle forze di lavoro, dell’occupazione e un aumento della disoccupazione maschile. Sono cresciute sensibilmente le persone inattive. I dati sono condizionati dalla situazione in atto che ha, da un lato, bloccato i licenziamenti ma dall’altro ha visto il mancato rinnovo di contratti in scadenza o la mancata assunzione di nuovo personale.
Inoltre, il distanziamento sociale e il blocco delle attività non essenziali hanno reso difficile la ricerca attiva di un lavoro che giustifica il calo della disoccupazione a fronte di un calo dell’occupazione. Molti lavori stagionali nei settori dell’agricoltura, delle costruzioni, del commercio e del turismo e attività ad esso connesse sono stati posticipati o sono stati interrotti bruscamente in anticipo. Si rileva quindi il bisogno di offrire soluzioni ai giovani che permettano loro di acquisire conoscenze, competenza ed autostima per stimolarli ad intraprendere forme di ricerca attiva del lavoro e riuscire ad approfittare delle occasioni che stanno affiorando con la ripartenza del tessuto economico e produttivo provinciale.
Oltre ai giovani un’altra fascia colpita dall’emergenza Covid-19 sono le donne lavoratrici ed in particolare coloro che vivono in situazioni socioeconomiche ad alta fragilità. Le donne che hanno perso un’occupazione, faticano più degli uomini a rientrare in qualche tipo di attività. Fra le cause di tale disparità di genere nell’accesso al mercato del lavoro, figura ai primi posti il problema della conciliazione tra il ruolo di cura dei figli, del ménage familiare, degli anziani, ecc. - che grava prevalentemente sulla donna - e i tempi/modalità organizzative del mondo del lavoro, spesso in contrasto tra loro. A causa dei profondi mutamenti del mercato del lavoro, le donne oggi si trovano spesso ad affrontare da sole un’attività lavorativa, che talvolta ha connotazione atipica in termini di tempi di lavoro originando un vero e proprio trade-off tra il lavorare e l’accudire i propri cari. Al contempo la rete parentale non è più un sostegno certo e i servizi alla prima infanzia non rispondono pienamente alle esigenze proprie di un lavoro stagionale o su turni. Per le donne appartenenti alle fasce sociali più deboli queste difficoltà sono decuplicate ed inoltre non vanno sottovalutati gli ostacoli di natura culturale, legati allo stigma sociale nei confronti di determinate categorie di persone, aggravati dagli stereotipi che inquadrano la donna come “più fragile”, “meno produttiva” e in genere “meno impegnata” nel contesto lavorativo.
Fondazione Famiglia Materna (FFM) accoglie ogni anno più di un centinaio di donne in situazioni di difficoltà e con scarse risorse personali ed economiche, a rischio di esclusione sociale, che hanno bisogno di sostegno per iniziare un nuovo progetto di vita, all’interno del quale la possibilità di occupazione rappresenta un cardine fondamentale per raggiungere una condizione di autonomia, che ha necessità di trovare sostegno nell’accudimento dei figli ai quali spesso devono provvedere da sole, destreggiandosi con orari di lavoro inconciliabili con l’offerta educativa territoriale, troppo standardizzata per le loro esigenze lavorative mutevoli e diversificate in termini di orario.
Delle 109 donne accolte nei servizi residenziali nel 2019, solo 4 (0,6%) si sono inserite nel mondo del lavoro mediante i canali convenzionali. Tali valori, a conferma dei dati sopra illustrati, dimostrano come le donne in
situazione di svantaggio siano particolarmente penalizzate nel trovare una collocazione lavorativa e dunque permangono, anche per lungo tempo, in una situazione di precarietà economica e sociale.
ESIGENZE RILEVATE
In una prudente considerazione e speranza che nel breve si potrà ritornare ad una condizione lavorativa normalizzata e considerando la possibile impennata del mercato turistico che si verificherà nella zona dell’Alto Garda con il riavvio della prossima stagione turistica, si ritiene che potrebbero aumentare le richieste delle famiglie dei servizi di conciliazione.
Dall’analisi del contesto Trentino, antecedentemente alla pandemia, considerando il lieve ma costante aumento dell’occupazione al femminile si confermerebbe il bisogno di consolidare e potenziare i servizi di conciliazione famiglia-lavoro, differenti, integrati con l’offerta pubblica, ma molto più flessibili, precostituire un sistema di opportunità educative, che sostengano lo sviluppo psico – fisico, affettivo e sociale dei bambini e che non rappresentino solo una collocazione spazio-temporale in attesa dei genitori.
I dati del Festival della famiglia 2019 indicano che in Trentino, annualmente, su 2.300 mamme che lavorano l'11% si licenzia dopo la maternità, confermando la necessità da parte delle madri lavoratrici di godere di maggiore supporto nella conciliazione famiglia/lavoro.
Si conferma la necessità di disporre di soluzioni virtuose di conciliazione per le madri, che solitamente hanno la responsabilità della cura dei figli, nella zona delle Vallagarina e dell’Alto Garda, notoriamente due Comunità densamente popolate, in cui i livelli di occupazione sono maggiori che nelle atre zone del Trentino.
OPERATIVITÀ GIÀ IN ATTO
La risposta alla richiesta di conciliazione è costituita dal Centro Freeway, un servizio socio-educativo rivolto a bambini da 0 a 14 anni e alle famiglie con particolari esigenze (orari di lavoro incompatibili con quelli dei servizi tradizionali (nel fine settimana, serali o stagionali), part-time, lavoro su turni, rientro dalla maternità, mancanza di posto all’asilo nido, ecc). Il servizio è integrativo a quelli tradizionalmente offerti dal territorio e risponde soprattutto alle richieste di famiglie con bisogni particolari, offrendo loro orari flessibili e personalizzati, 7 giorni su 7 dalle 7.30 alle 19.30 e nei festivi su richiesta.
È dislocato presso le sedi di Rovereto, Riva del Garda e Trento. E’ soggetto accreditato all’utilizzo dei buoni di servizio quale strumento di sostegno economico e abbattimento dei costi rivolto alla madre lavoratrice per la conciliazione tra impegno lavorativo e cura familiare (misura provinciale).
Il Centro offre cura del bambino, animazione e socializzazione per gruppi omogenei d’età, garantisce ai minori coinvolti un’educazione condivisa con la famiglia ponendo le sue radici nel progetto di vita dei genitori o contribuendo a costruirlo nel rispetto e nella valorizzazione della persona, anche con specifici interventi per particolari situazioni di disagio.
SERVIZI OFFERTI
Nella seguente tabella si evidenzia l’incremento degli iscritti al servizio Freeway dal 2015 al 2019.
DESTINATARI e BENEFICIARI INDIRETTI
Destinatari: mamme con figli, per i quali si offre un servizio flessibile e personalizzato con lo scopo di conciliare le esigenze di lavoro con quelle di cura.
Beneficiari indiretti: Comunità della Vallagarina e Alto Garda e Ledro che favoriscono l’accesso al mondo del lavoro alle donne in generale e a quelle in situazione di svantaggio in particolare.
Beneficiari: giovani del servizio civile che potranno avere la possibilità di vivere un’esperienza significativa sia sul piano personale sia professionale, a stretto contatto con una realtà già sperimentata con successo.
RUOLO DEL PROGETTO
Inserire i giovani in un contesto lavorativo che realizza un servizio di conciliazione rispondente alle esigenze espresse dalla famiglia. In affiancamento con gli educatori i giovani realizzeranno le attività previste dai programmi pedagogici del Centro, incrementando le loro capacità relazionali e di lavoro in equipe, sperimentandosi in maniera operativa in contesti particolarmente coinvolgenti. Saranno attivati processi di orientamento formativo e professionale, utili per stabilire nuovi rapporti con il mondo professionale, incentivare solidarietà e inclusione sociale quali fattori determinanti per l’accesso al mercato del lavoro.
DEFINIZIONE DEL PROGETTO, FINALITA’ E OBIETTIVI
Il progetto è finalizzato a sostenere e valorizzare la donna attraverso di lei la famiglia, nella conciliazione dei tempi di lavoro con la cura dei figli attivando a tal fine un servizio personalizzato e flessibile di custodia, costruito in base alle specifiche esigenze di ogni nucleo familiare richiedente.
Il progetto ha l’obiettivo di aumentare le possibilità per le madri di tornare al lavoro dopo la nascita di un figlio odi poter trovarne uno o conservarlo. Con il presente progetto si prevede di attivare:
Nel progetto vengono perseguiti i seguenti obiettivi specifici:
Facilitare alle madri l’accesso al lavoro mediante l’offerta di un servizio educativo personalizzato Favorire la comunicazione tra famiglie ed educatori
Sviluppare un senso di partecipazione attiva nel contesto in cui si vive Aumentare la conoscenza reciproca
Inoltre per i giovani si prevede un incremento di conoscenze e competenze utili alla formazione civica, culturale, sociale e professionale. Essi saranno impegnati nel sostegno e nella promozione di nuove attività destinate ai bambini e alle loro famiglie, potenziando attività già in essere e portando innovazione.
Accompagneranno i destinatari delle azioni previste cercando di promuovere un clima di armonia e serenità.
ATTIVITÀ DA REALIZZARE PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI
Le attività previste per il raggiungimento degli obiettivi sono sia di carattere specifico sia trasversale.
Attività specifiche: sono quelle che prevedono il sostegno alle madri nel servizio di conciliazione fra necessità lavorative e custodia dei figli.
Attività trasversali: sono quelle di carattere generale relative ai processi di pensiero e cognizione, alle modalità di comportamento nei contesti sociali e di lavoro, alle modalità e capacità di riflettere e di usare strategie di apprendimento.
Le attività previste dal progetto sono:
- rinforzo e innovazione, andando ad integrare e potenziare le attività offerte dal Freeway - arricchimento e miglioramento di quelle normalmente offerte
- concordate con ciascun giovane all’inizio del percorso, compatibilmente con le esigenze di servizio, in funzione di attitudini e interessi
- realizzate con i bambini iscritti al servizio - riviste in base all’andamento del progetto
OBIETTIVI SPECIFICI PER IL GIOVANE DI SERVIZIO CIVILE
- Aumentare le proprie esperienze professionali e personali, potenziando le abilità relazionali in un ambiente di lavoro già strutturato
- Acquisire una formazione specifica in campo educativo, (metodi, strumenti, modalità di relazione), in particolare nell’ambito della casistica inviata dai Servizi Sociali
- Incrementare conoscenze e competenze, contribuire all’educazione alla cittadinanza attiva e responsabile RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I GIOVANI NELL’AMBITO DI PROGETTO
Il ruolo del giovane in servizio civile è di affiancamento collaborazione e supporto agli educatori nella progettazione e realizzazione degli interventi rivolti ai destinatari ovvero nella cura e animazione dei bambini da un lato e nelle attività di supporto alle mamme dall’altro; le attività previste dal progetto mireranno infatti ad offrire innovazione, andando ad integrare e potenziare le attività già in atto.
Le attività saranno concordate con ciascun giovane all’inizio del suo percorso e in itinere, compatibilmente con le esigenze di servizio, in funzione delle attitudini e degli interessi di ciascuno. Esse potranno altresì essere riviste in base all’andamento del progetto, nel corso dell’esperienza. A tal fine i giovani parteciperanno ai momenti di coordinamento fissati per l’espletamento delle attività ordinarie. Le attività si svolgono inizialmente in affiancamento all’OLP ed al personale, successivamente anche in completa autonomia.
ATTIVITÀ PROPOSTE AI GIOVANI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI, INDICATORI DI REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ – domande guida
ACCUDIRE I BAMBINI NEL TEMPO FREEWAY
OBIETTIVI Favorire il benessere dei bambini durante la loro permanenza nel Centro garantendo maggiore qualità nei nuovi inserimenti
AZIONI
Organizzare la giornata-tipo per i bambini
Salvaguardare ritmi sonno veglia, momenti del pasto e merenda, cura dell’igiene personale
Raccogliere dall’osservazione dei bambini eventuali elementi utili per valorizzarne le peculiarità e/o intervenire a sostegno delle loro fragilità
Osservare dinamiche di interazione madre bambino, progettazione e realizzazione di attività di animazione e intrattenimento per i bambini accolti
Realizzare momenti ludici a tema e personalizzati
COSA FA CHI SVOLGE QUEST’ATTIVITÀ
- Accompagna nei vari spazi dedicati alle attività: salone giardino bagno mensa sala nanna
- Aiuta nella somministrazione pasto secondo la normativa Covid nel rispetto delle opportune norme igieniche
- Verifica che siano assicurate le eventuali diete speciali
- Assiste i bambini durante il tempo dedicato alle attività
- Accompagna i bambini al bagno cambia il pannolino assicura l’igiene personale - Mantiene un clima ordinato e sereno intervenendo in caso di bisogno
- Favorisce l’integrazione nel gruppo di bambini in inserimento
- Favorisce l’iniziativa dei bambini rispetto al gioco, intervenendo con proposte di attività mirate alla socializzazione ed allo sviluppo di dinamiche di crescita
- Provvede a piccoli interventi di primo soccorso
- Riporta ai responsabili osservazioni significative e segnala eventuali problemi
RISORSE
Conoscenze della prima infanzia, delle dinamiche di gruppo e tecniche di animazione, norme di sicurezza e igiene - nozioni relative a specifici problemi alimentari - elementi di primo soccorso
Capacità di comunicare e relazionarsi con bambini anche molto piccoli; osservare e ascoltare, gestire dinamiche di gruppo, proporre interventi di animazione, attuare interventi elementari di primo soccorso
INDICATORI
- È stato assicurato il necessario ordine in salone e bagno?
- Sono state rispettate le norme di igiene, sicurezza e salute?
- È stata assicurata l’igiene personale e il ritmo sonno veglia concordato?
- Come sono state affrontate le eventuali criticità?
ACCOGLIERE I BAMBINI AL LORO ARRIVO E RICONSEGNARLI AL TERMINE DEL TEMPO FREEWAY OBIETTIVI Accompagnare i momenti di accoglienza e consegna dei bambini
Facilitare la comunicazione tra famiglie ed educatori
AZIONI Assicurare la necessaria assistenza ai bambini durante i momenti di passaggio, dedicando particolare attenzione ai più fragili con l’offerta di suggerimenti personalizzati
COSA FA CHI SVOLGE QUEST’ATTIVITÀ
- Assicura ad ogni bambino un momento dedicato al passaggio - Prepara il materiale necessario
- Raccoglie e dà indicazioni alla persona deputata alla consegna e al ritiro del bambino - Mantiene un clima sereno
- Riporta eventuali criticità agli educatori di riferimento
RISORSE Capacità di osservare, ascoltare e comunicare, di gestire una relazione, di utilizzare modalità diversificate
INDICATORI
- È stato assicurato un clima di lavoro adeguato?
- I bambini hanno ricevuto il necessario supporto personale?
- Le persone di riferimento per il bambino sono serene?
REALIZZARE ATTIVITÀ LUDICO RICREATIVE
OBIETTIVI Incrementare la proposta di laboratori e attività per bambini, volti a sollecitare l'espressività personale attraverso il gioco; incoraggiare e sostenere lo sviluppo di abilità manuali: disegno, pittura e manipolazione creativa di materiali plastici.
AZIONI Proporre al bambino attività ludico-ricreative, secondo i ritmi di vita, riproponendo modalità relazionali conosciute
COSA FA CHI SVOLGE QUEST’ATTIVITÀ
- Allestisce lo spazio
- È presente e gestisce le attività dei bambini
- Organizza attività ricreative tenendo presenti i riferimenti progettuali (obiettivi, destinatari, tempi, risorse disponibili…)
- Predispone laboratori manuali: didò, pittura, disegno, ecc.
- Valuta l’attività, in itinere ed ex-post, per apportare i necessari miglioramenti - Provvede al riordino e alla cura del materiale
- Vigila durante lo svolgimento dell’attività programmata
RISORSE
- Tecniche di comunicazione e relazione con i bambini; tecniche di animazione:
espressiva, musicale, motoria, ludica; tipologie di laboratorio manuale: disegno, pittura, cartapesta, creta, ecc.; normativa in materia di sicurezza; regole e modalità di comportamento in materia di sicurezza sul lavoro
- Capacità di: sollecitare l’espressività personale attraverso il gioco; adottare tecniche di comunicazione vocale, gestuale e psicomotoria; scegliere modalità d’impiego di strumenti musicali, funzionali agli scopi di animazione prefissati; incoraggiare e sostenere lo sviluppo di abilità manuali
- Capacità di osservare e ascoltare, di comunicare e relazionarsi con bambini, di gestire dinamiche di gruppo, di attuare interventi elementari di primo soccorso
INDICATORI
- L’attività era adeguatamente preparata?
- Sono state assicurate le condizioni necessarie per l’attività?
- Sono stati raggiunti gli obiettivi previsti?
- Come sono state affrontate le eventuali criticità?
ORGANIZZARE MOMENTI DI INCONTRO PER I GENITORI
OBIETTIVI
Rinforzo delle relazioni fra genitori e di un approccio al territorio come protagonista Coinvolgere le mamme a essere membri attivi all’interno del Freeway al fine di riappropriarsi del tempo libero da condividere con i figli attraverso la collaborazione di esperti che suggeriscono le attività da fare insieme
AZIONI
Realizzare laboratori tematici con il gruppo dei genitori per condividere stili educativi, difficoltà e caratteristiche; ciò permetterà di trovare migliori soluzioni operative, strategie organizzative e metodi educativi (addormentamento, alimentazione, routine, relazioni tra famigliari ecc.)
Realizzare momenti a tema in cui le mamme saranno chiamate a partecipare all’organizzazione
COSA FA
CHI SVOLGE QUEST’ATTIVITÀ
- Programma l’intervento con l’educatore responsabile
- Individua disponibilità delle mamme a condividere metodi educativi - Coinvolge le madri che fungeranno da modelli educativi per altre mamme
- È coinvolto direttamente delle mamme nell’organizzazione degli incontri e delle attività ricreative
- Partecipa alle équipe di lavoro - Predispone il materiale necessario - È presente attivamente a tutti gli incontri - Divulga e informazioni sulle attività
- Affianca gli operatori nel sostenere i genitori nell’organizzazione dei preparativi - Valuta insieme all’educatore ex post l’attività ed i risultati raggiunti anche in vista di
una eventuale riproposizione
RISORSE
Nozioni metodologiche e pedagogiche - nozioni relative all’azione valutativa
Capacità di osservare ed ascoltare, di comunicare con chiarezza verbalmente e non verbalmente, di lavorare in team
INDICATORI
- L’intervento era adeguatamente preparato?
- Sono stati assicurati gli spazi e gli strumenti necessari per il lavoro?
- È stato assicurato un clima di lavoro adeguato?
- Gli obiettivi previsti sono stati raggiunti?
- Come sono state affrontate eventuali criticità?
DOCUMENTARE ATTIVITÀ, ESPERIENZE OBIETTIVI Documentare le attività svolte
AZIONI Curare, utilizzando modalità e strumenti diversi, la documentazione delle attività e delle esperienze laboratoriali, per fissare l’esperienza e poterla comunicare
COSA FA
CHI SVOLGE QUEST’ATTIVITÀ
- Acquisisce le informazioni rispetto all’attività da documentare al fine di scegliere le opportune modalità di documentazione
- Prepara gli strumenti e il materiale necessari - Descrive/fotografa/riprende l’attività
- Realizza il documento cartaceo audiovisivo multimediale
- Se previsto lo divulga nel rispetto della privacy: a mezzo stampa, per mail, tramite il sito web…
RISORSE
- Caratteristiche e tecniche utilizzo strumentazione audiovisiva ed informatica tecniche di costruzione di materiale documentario nozioni in merito alla gestione della privacy
- Capacità di comprendere caratteristiche e significati dell’evento da documentare comunicare con chiarezza ed efficacia elaborare materiale di diverse tipologie
INDICATORI
- Erano chiare le consegne rispetto al compito?
- Erano disponibili gli strumenti necessari per la conduzione dell’attività?
- Sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati?
INDICATORIDIREALIZZAZIONEDELLE ATTIVITÀDAPARTEDEIGIOVANI
Si prevede da parte dei giovani la realizzazione delle attività espresse di seguito.
IN TERMINI DI CONOSCENZA
- Progetto, conoscenza ente, compiti e ambiti di intervento, regolamento interno, caratteristiche utenza, legislazione privacy tecniche di comunicazione
- Pratiche di prevenzione socio-sanitaria, relazione d'aiuto: tecniche, caratteristiche, strumenti (colloqui e cartelle sociali)
- Elementi di psicologia sociale
- Gestione prima accoglienza funzioni, organizzazione e articolazione dei servizi, nozioni base per stabilire un clima cordiale con la persona
- Principi e tecniche del lavoro di equipe nel settore sociale, strumenti per la pianificazione dell'intervento - Tecniche e strumenti per l'osservazione del bambino
- Tecniche di comunicazione efficace
- Gestione a supporto attività d’animazione e comunicazione telematica
- Attività educativo/ricreative, progettazione e conduzione di interventi socio- educativi, caratteristiche e modalità di impiego di materiali, strumenti ed ausili per la realizzazione attività di animazione ludica, psicomotoria, espressiva, teatrale, musicale, interculturale, ambientale per realizzare diverse attività.
IN TERMINI DI COMPETENZA
- Riconoscere specifiche figure professionali - Orientarsi in organizzazioni complesse - Leggere e utilizzare cartelle di lavoro
- Fare un'analisi dei bisogni e delle risorse del singolo - Progettare attività per la prima infanzia
- Gestire situazioni di aggressività o di conflitto
- Colloqui di gruppo (analizzare comunicazione verbale e non, monitoraggio fruibilità e adeguatezza delle informazioni erogate, rilevare ulteriori esigenze)
- Curare il momento dell'accoglienza e della consegna dei bambini - Riconoscere e rispondere con rapidità a richieste urgenti
TEMPI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE Iniziale 1 mese
- Firma contratto e formazione generale
- Accoglienza giovani in servizio (approfondimento della loro conoscenza reciproca e del contesto, formazione di uno spirito di squadra)
- Fornitura strumenti e indicazioni di supporto alle attività che saranno loro affidate - Conoscenza struttura e servizio Freeway
- Introduzione e inserimento dei giovani nei centri Freeway - Avvio formazione specifica
Intermedia 10 mesi
- Svolgimento delle attività previste dal progetto
- Completamento della formazione specifica proposta dall’ente (70% erogata nei primi 90 giorni, il restante 30% entro 270 giorni dall’avvio del progetto)
Finale 1 mese
- Verifica dei risultati raggiunti secondo gli indicatori individuati (valutazione qualitativa interventi svolti) - Promozione dell’esperienza di Servizio Civile (momenti di testimonianza)
- Stesura del bilancio d’esperienza
- Realizzazione di un momento di saluto con il gruppo di bambini OBBLIGHI DEI GIOVANI NEL PERIODO DI SERVIZIO
E’ previsto che i giovani ottemperino ai seguenti obblighi: rispetto dei regolamenti e delle specifiche norme di regolazione del Freeway e dell’ente, della privacy e salvaguardia dei dati sensibili, degli orari e dei turni di servizio, obbligo di frequenza alle attività di formazione proposte, presenza decorosa e responsabile, disponibilità al lavoro in equipe, collaborare con l’ente e con l’USC per la promozione del Servizio stesso, disponibilità al servizio nel fine settimana per le attività che si interfacciano con la cittadinanza e per le attività ricreative e di socializzazione inerenti l’esperienza in corso.
COMPETENZEACQUISIBILI
I giovani coinvolti si sperimenteranno nelle varie attività del Freeway. Si prevede la valorizzazione del giovane secondo le proprie capacità, fornendogli importanti competenze specifiche spendibili anche a livello professionale. Il progetto consentirà di sviluppare competenze utili anche in campo socio-relazionale e professionale, utilizzabili anche in diversi contesti lavorativi e in altri settori: capacità di comunicazione, esperienza di relazioni interculturali, attitudine al lavoro in équipe, gestione del gruppo classe, abilità nel problem solving, capacità di programmazione delle attività, conoscenza del sistema scuola.
I giovani coinvolti si sperimenteranno nelle varie attività, secondo il profilo dell'animatore sociale. La Competenza di riferimento: Animazione ludico-culturale - Sistema regionale delle qualifiche, Regione Emilia Romagna” è la competenza che si intende sviluppare durante l’esperienza dei giovani.
Al termine del progetto sarà redatto un Report conclusivo sull’attività, che attesterà il percorso formativo svolto, le competenze acquisite e la valutazione dell’ente.
Si prevede che la Provincia, al termine dell’esperienza, potrà procedere con la messa in trasparenza delle competenze acquisite nell’ambito del servizio civile.
Durante l’esperienza di servizio civile è valorizzata la dimensione dell’orientamento professionale.
FORMAZIONE ALLA CITTADINANZA
I giovani potranno vivere un’esperienza significativa di crescita personale sia nel confronto quotidiano con educatori esperti nel rapporto con i bambini potenziando in tal modo le loro conoscenze e competenze professionali. L’esperienza stessa del giovane può contribuire inoltre a far nascere e irrobustire la propensione a vivere in maniera più attiva e responsabile la propria cittadinanza, occupandosi in prima persona del benessere della comunità, in un’ottica di welfare generativo, che intende rispondere in maniera flessibile e personalizzata alle esigenze delle famiglie imparando l’importanza che il contributo di ognuno può avere in tal senso.
Sarà valorizzato un approccio di:
assunzione di responsabilità
comprensione e apprezzamento delle differenze culturali sviluppo di un pensiero critico
comprensione di diritti e doveri: rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge rispetto per diversità morale e religiosa
attivo rispetto ai problemi in qualità di membri di una società globale CRITERI E MODALITÀ PER LA VALUTAZIONE ATTITUDINALE DEI GIOVANI
Al fine di permettere ai giovani di fare un’esperienza corrispondente alle proprie attitudini, si terranno in considerazione i seguenti aspetti:
conoscenza del progetto specifico condivisione degli obiettivi del progetto
attitudine alle relazioni interpersonali e al lavoro in équipe consapevolezza rispetto alle proprie risorse e fragilità disponibilità all'apprendimento
voglia di mettersi in gioco
desiderio di impegnarsi e di portare a termine l’intero percorso idoneità allo svolgimento delle mansioni
interesse per le attività del settore infanzia
I giovani più adatti a partecipare a questa esperienza dovrebbero avere una buona attitudine alla relazione, e propensione alle attività con i bambini.
I giovani che decideranno di aderire al progetto sosterranno un colloquio, orientato soprattutto ad approfondire le motivazioni della scelta, le eventuali pregresse esperienze di vita maturate, gli interessi culturali e le abilità pratiche. Saranno valutati inoltre i curricula formativi.
Saranno altresì approfonditi gli interessi dei giovani e la volontà di scommettere sull’esperienza proposta.
Saranno valutati positivamente, anche se non indispensabili ai fini della scelta, precedenti esperienze di animazione e lavoro in gruppo, possesso di una qualifica di II grado e/o di un titolo universitario.
La valutazione attitudinale dei giovani sarà curata da una commissione di professionisti esperti, fra i quali sarà inclusa la figura dell’OLP, attraverso modalità e indicazioni stabiliti dall’Ufficio Provinciale per il Servizio Civile.
RISORSE UMANE NECESSARIE PER L’ESPLETAMENTO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE
I giovani avranno un referente/supervisore dedicato, l’OLP (Operatore Locale di Progetto) che seguirà e monitorerà costantemente il suo percorso. E’ la figura chiave che tutela i giovani nell’esperienza di servizio civile: presidia e accompagna l’inserimento del giovane nella realtà ospitante e garantisce la coerenza fra progetto ed esperienza. Partecipa alla fase di valutazione attitudinale. Si occupa di realizzare incontri di
confronto sull’esperienza con il giovane e ne cura il monitoraggio. Contribuisce inoltre alla stesura della proposta progettuale.
Particolarmente importanti per l’esperienza del giovane sono le 2 responsabili territoriali di servizio, e 25 educatori con esperienza nell’accoglienza in servizi rivolti alla prima infanzia nonché nella gestione dei giovani in servizio civile. Questi ultimi sono particolarmente importanti nell’esperienza del giovane in quanto opereranno sempre al loro fianco e in sinergia nell’espletamento delle attività previste.
Altre figure a supporto sono: 1 responsabile del servizio civile, 1 psicologa per eventuali difficoltà durante l’esperienza e la supervisione.
Le figure professionali elencate, secondo il proprio ruolo, seguiranno il giovane favorendone l’inserimento nelle attività previste dal progetto.
RISORSE TECNICHE, STRUMENTALI E FINANZIARIE AGGIUNTIVE
Al fine di permettere alle/ai giovani di poter eseguire al meglio i compiti affidati si mettono a disposizione le seguenti risorse tecniche e strumentali: materiale didattico specifico e diverso per le varie attività, materiale per la realizzazione delle attività, PC e accesso internet, materiale di cancelleria, telefono, aule riunioni e attività di ufficio, auto aziendale, videoproiettore, dispense, linee guida in ambito socio-assistenziale, regolamenti interni ai vari servizi.
E’ previsto il vitto durante l’espletamento delle attività.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE
Il progetto è rivolto a 3 giovani, che saranno inseriti nei Centri Freeway; i giovani saranno coinvolti nella realizzazione del servizio stesso dunque nella principale attività di custodia e accudimento dei bambini nel tempo programmato con la famiglia presso il centro, nella progettazione e realizzazione delle attività ludico ricreative rivolte ai bambini e ai loro genitori, partecipando in parte anche alla relazione con i genitori stessi.
I giovani costituiscono valore aggiunto, potendo diventare una vera e propria risorsa, a sostegno e innovazione delle attività previste. Le attività potranno essere organizzate anche in sinergia con altri partner impegnati sul tema della conciliazione (Partner del Distretto Famiglia di appartenenza).
Fondazione Famiglia Materna (FFM) è in possesso del marchio Family Audit.
Ha come prima data utile per l’avvio il 1° giugno 2021. Prevede un impegno di 12 mesi e un orario medio di 30 ore settimanali su 5 giorni, organizzato in funzione delle attività previste.
Lunedì – venerdì 9.00-15.00
Non è prevista attività per i giovani nelle seguenti giornate:
2021: 02/06 - 05/08 - 15/08 – 1/11 – 8/12 – 25/12 – 26/12 2022: 06/01 – 17/04 – 18/4
E’ possibile un maggior impegno nel periodo estivo nella sede di Riva del Garda, in concomitanza della stagione turistica.
Il progetto è di tipologia A: totale finanziamento provinciale. Si realizza nelle Sedi e con gli OLP indicati in tabella:
Nominativi degli OLP Sede di attuazione
del progetto Indirizzo
Cod.
ident.
Sede
N.
Vol.
per sede
Cognome Nome
Data di
nascita C.F.
Rovereto
Via Saibanti, 6 38068 Rovereto (TN)
70780 1 Bozzi Sara 05/09/79 BZZSRA79P45H612S
Alto Garda
Via Venezia, 47/E
Riva del Garda (TN)
99380 2 Martini Laura 28/04/66 MRTLRA66D68H330J
IL PERCORSO DI FORMAZIONE SPECIFICA
E’ prevista una duplice tipologia di formazione dei giovani: GENERALE, acquisita da Ente di prima classe - Provincia Autonoma di Trento -che si svolgerà secondo modalità da esso definite. SPECIFICA, 75 ore di cui il 70 % entro i primi 90 giorni mentre il restante 30 % entro i 270 giorni, alternando momenti di formazione teorica e pratica nell’ambito della stessa giornata. E’ Realizzata dall’ente proponente, con contenuti e docenti descritti in tabella, in forma di lezione frontale, esercitazioni e simulazioni, incontri di supervisione e coaching.
Nominativi e dati anagrafici dei formatori
Martini Laura, psicologa, nata a Riva del Garda (Tn) il 28/04/1966
Santuari Rossano, educatore professionale, nato a Rovereto (TN) il 18.06.1970 Veronesi Roberta, educatrice, nata a Rovereto (Tn) il 23/07/1969
PIANO DI MONITORAGGIO DELLE ATTIVITÀ PREVISTE DAL PROGETTO
Il monitoraggio è un’azione costante di osservazione volta a registrare e misurare la realizzazione del percorso formativo del giovane. In una prospettiva qualitativa negli incontri mensili, i giovani e l’OLP
Contenuti della formazione ore docente
Presentazione del progetto 2 Martini
Storia dell’ente e dei servizi offerti 2 Martini
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei giovani in servizio
civile, in particolare rispetto al rischio Covid 4 Santuari
Analisi sociologia della madre oggi 4 Martini
Competenze e ruoli del personale nei centri Freeway 6 Martini
Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei giovani in progetti di
servizio civile 4 Santuari
Statuto e regolamento interno dell’ente 2
proponente il progetto
Descrizione di enti e servizi che operano per la 2 Martini
tutela dei minori e delle donne in difficoltà e rapporti con la Fondazione Famiglia Materna
Legislazione nazionale e provinciale in materia 1 Martini
delle donne e dei minori
Rispetto della privacy 1 Santuari
Corso base sulla sicurezza 4 Santuari
La maternità e la famiglia nei diversi contesti 2 Santuari
culturali
L’osservazione 4 Martini
della relazione genitore-bambino
Organizzazione delle routine quotidiane 2 Martini
Gestione e conduzione di laboratori ludico- 2 Veronesi
ricreativi nella prima infanzia
Osservazione del bambino nel contesto dei servizi alla prima infanzia 2 Martini
Gestione delle dinamiche di gruppo 2 Veronesi
Strumenti di monitoraggio e autovalutazione 2 Martini
Programmazione di attività che facilitino l’autonomia, l’apprendimento e la
socializzazione 4
Sostegno alla genitorialità 4 Martini
Sviluppo psico-affettivo nella prima infanzia 3 Martini
Nozioni di igiene in un servizio alla prima infanzia 2 Martini
Famiglie per l’accoglienza 2 Santuari
L’assertività 2 Martini
valuteranno conoscenze e abilità acquisite nel corso del progetto e le verbalizzano nella scheda-diario, mentre l’OLP compilerà la scheda di monitoraggio mensile e a fine progetto una un “Report conclusivo sull’attività svolta” che attesterà il percorso formativo svolto, le competenze acquisite e la valutazione globale sull’esperienza.
FORMAZIONE ALLA CITTADINANZA
I giovani potranno vivere un’esperienza significativa di crescita personale sia nel confronto quotidiano con educatori esperti, sia nel rapporto con le mamme e i bambini coinvolti. Essi potranno avere l’occasione di potenziare le loro conoscenze e le competenze professionali in tema d’infanzia e dei servizi ad essa dedicati.
L’esperienza stessa può contribuire inoltre a far nascere nei giovani la propensione a vivere in maniera più attiva e responsabile la propria cittadinanza, occupandosi in prima persona del benessere della comunità e imparando l’importanza che il contributo di ognuno può avere in tal senso.