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Sera Si può tornare in centro con il vaporetto per una cena da Antico Martini, uno dei ristoranti più rinomati e più in a Venezia, dove gustare

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Academic year: 2022

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Primo giorno Mattina

Il modo migliore per cogliere subito l’atmosfera magica della città è iniziare la sua scoperta dal Bacino di San Marco che possiamo ammirare dall’ingresso di Piazza di San Marco. Davanti a noi la corona di isole che circonda Venezia e la magnifica veduta del Canal Grande col passaggio delle gondole, la fierezza dei palazzi nobiliari e l’imponenza delle chiese che sembrano sorgere dall’acqua. A fare da contraltare alle linee bizantine della preziosa Basilica di San Marco, sulla sponda opposta, possiamo notare San Giorgio Maggiore, opera palladiana in stile neoclassico con l’ampia cupola e il perfetto equilibrio del timpano. A destra dell’isola di San Giorgio Maggiore il lembo di terra che si estende verso sud è l’isola della Giudecca, mentre la seconda chiesa ben visibile a destra, per la sua mole in marmo bianco è l’imponente Chiesa della Salute, che sorge sulla punta estrema del sestiere di Dorsoduro. Volgiamo, quindi, lo sguardo a

sinistra oltre l’area verde dove sorge la Biennale, la punta estrema del pesce, tale è considerata la forma della città galleggiante: lì si può scorgere il Lido di Venezia. Ma l’intero bacino è costellato da piccoli fazzoletti di terra che

accrescono il fascino della città. Addentriamoci quindi nella piazza lasciandoci alle spalle le due colonne del leone alato, simbolo della Serenissima, e di San Teodoro. Davanti a noi Palazzo Ducale, simbolo del potere e della ricchezza della Repubblica, dall’inconfondibile facciata in cui il bianco della pietra d’Istria si alterna al marmo rosso di Verona, colore imperiale. Sul lato sinistro si staglia il Campanile di San Marco, alto 100 metri. Siamo quindi arrivati davanti alla Basilica di San Marco, uno scintillio di ori e mosaici, un susseguirsi di trame disegnate dalle merlature e dai pinnacoli, forme dagli evidenti echi

orientaleggianti e bizantini, sintesi dell’osmosi culturale di Venezia, ponte fra occidente e oriente, città di confine, che nei secoli si è plasmata dell’una e dell’altra identità.

Pomeriggio

L’intera piazza ha un effetto molto suggestivo per via dei riflessi di luce che pare che si rincorrano tra i fori delle Procuratie Vecchie e Nuove e l’Ala

Napoleonica. Soffermiamoci e lasciamo che lo sguardo segua l’intera corona di edifici: l’effetto è avvolgente. Sulla piazza si affacciano alcuni locali storici di Venezia che aggiungono una nota di colore al fascino della piazza: si tratta del Caffè Florian, amato da Gasparo Gozzi, creatore della Gazzetta Veneta, del Caffé Quadri i cui interni risalgono al XVIII secolo, amato da Luchino Visconti e Thomas Mann, o il Lavena dove pare sostasse spesso Richard Wagner. Al

passaggio possiamo notare le orchestre dei rispettivi locali intonare melodie nostrane, vero e proprio piffero magico per viaggiatori, turisti e amanti del Bel Paese. Le Procuratie, ossia gli edifici che circondano la piazza, ospitano alcuni famosi musei di Venezia. Vale la pena visitare nell’Ala Napoleonica il Correr che raccoglie numerosi cimeli dei tempi gloriosi della Serenissima e opere scultoree di Canova. Poi da non perdere sono il Museo Archeologico e la Libreria

Marciana, dove si possono ammirare preziose raccolte di codici e oggetti antichi, tesori ceduti alla città da alcuni celebri cittadini appassionati di arte antica. Raggiungiamo quindi la piazzetta dei Leoncini, che si apre a fianco della Basilica di San Marco. Mentre ci dirigiamo notiamo a sinistra la Torre

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dell’Orologio con il grande quadrante sottostante arricchito da segni zodiacali, fasi lunari e moto solare. Eccoci, dunque, nella piazzetta ribattezzata piazza San Giovanni XXIII, chiusa nella parte antistante da due leoni di marmo di Verona e al cui centro si può notare una fontana. Nel XVII secolo assunse la funzione di sala ricevimenti per i trattenimenti organizzati dal doge, la piazza era collegata a Palazzo Ducale mediante un corridoio pensile. A sinistra si scorge il negozio Venini, firma rinomata nella creazione di arte vetraria, mentre poco più avanti si trova Largo & Michieli, celebre negozio di trame, pizzi e merletti artigianali.

Sera

Alla ricerca di un posto esclusivo non si può che finire a Al Giglio, ristorante molto noto in città, per la raffinatezza della cucina, che si affaccia sulla bella piazza con la chiesa barocca di Santa Maria del Giglio. Se si trascorre qualche giorno a Venezia, anche se non si è giocatori d’azzardo, può essere divertente trascorrere qualche ora al Casinò per respirare un’atmosfera insolita ed

elettrizzante.

Secondo giorno Mattina

Da Piazza San Marco passiamo sotto la Torre dell’Orologio e risaliamo calle Mercerie, giriamo in calle Fiubera e superata calle dei Fabbri raggiungiamo campo del Bovolo. In questo piccolo campo sorge uno degli edifici più caratteristici di Venezia, la Scala del Bovolo, una originale torre cilindrica aperta con un motivo di archetti su colonne all’interno della quale si inerpica una scala a chiocciola. Torniamo in calle dei Fabbri, al numero 1035 si trova una pasticceria storica, Marchini, dove si possono gustare dolci e biscotti veneti, prodotti artigianalmente. Proseguiamo in direzione Ponte di Rialto, alla fine del vicolo si apre una piccola piazzetta dove con il Teatro Goldoni, teatro di prosa dedicato al celebre commediografo veneziano. Superiamo campo Manin e raggiungiamo Campo Fantin dove sorge il Teatro La Fenice, ricostruito dopo il terribile rogo del 1996, che risparmiò solo la facciata principale. Il teatro, riaperto nel dicembre 2003, è tornato a essere un grande vanto per la città di Venezia soprattutto per l’eccellente acustica per cui l’edificio era famoso in tutto il mondo. Proseguiamo verso calle larga XXII Marzo, con i suoi bei negozi.

Alla fine della calle si apre il campo San Moisé con l’omonima chiesa, dalla facciata barocca. A sinistra del campo si trova il negozio Ma.Re., una galleria di arte del vetro con oggetti realizzati da famosi designer. Torniamo indietro, la prossima destinazione è la Chiesa di Santa Maria del Giglio che si affaccia sull’omonima piazza. L’edificio è di origine seicentesca e costituisce un altro esempio di barocco veneziano e al suo interno è custodita l’unica tela

veneziana di Pieter Paul Rubens, pittore fiammingo: la Madonna col Bambino e San Giovannino. Poco distante da qui si trova il campo di Santo Stefano con l’omonima chiesa al cui interno si possono ammirare due celebri opere del Tintoretto: l’Ultima Cena e la Lavanda dei Piedi e Cristo nell’Orto. Deviamo un attimo in calle de le Botteghe per dare un’occhiata all’originale bottega di antiquariato Antiquus, con quadri, argenti e gioielli antichi.

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Pomeriggio

Il cammino riprende verso il Ponte dell’Accademia, che collega il sestiere di San Marco con quello di Dorsoduro. Da qui si gode di una bellissima vista sul Canal Grande che si spinge fino al bacino di San Marco, oltre la chiesa della Salute.

Dall’altra parte del ponte sorgono le Gallerie dell’Accademia, da cui prende nome il ponte di legno. Visitiamo le Gallerie al cui interno si conserva una rassegna completa di dipinti che rappresentano l’arte veneta dal XIV al XVIII secolo e capolavori di Paolo Veneziano, come L’incoronazione della Vergine, e di Tiziano, come La Pietà e La presentazione della Vergine al tempio. Percorriamo il rio Terà Foscarini fino alle Zattere, fondamenta dove attraccavano gli

zatteroni che trasportavano merci. Da questo punto si può godere della vista dell’isola della Giudecca che sorge di fronte e dell’ampio canale omonimo.

Proseguendo verso est si può visitare l’imponente chiesa di Santa Maria della Salute, oppure si può andare verso ovest e raggiungere la chiesa di San Sebastiano, di origine quattrocentesca che riunisce uno straordinario ciclo pittorico di Paolo Veronese, di cui si conservano qui le spoglie, e alcune opere di Tiziano e Tintoretto. Attraverso calle lungo San Barnaba arriviamo nei paraggi di Ca’ Rezzonico, che dal 1936 è diventata Museo del Settecento

Veneziano. Si possono visitare la lussuosa sala da ballo del primo piano a cui si accede da un grande scalone, e ammirare gli splendidi arredi d’epoca, i

lampadari in vetro di Murano e la Sala degli Arazzi. Avviciniamoci quindi all’area di campo San Rocco, in calle Tintoretto sorge la Scuola di San Rocco che, come le altre scuole maggiori di Venezia, provvedeva all’addestramento dei giovani all’arte che volevano esercitare. Da qui ci spostiamo in campo dei Frari con la magnifica Chiesa dei Frari, splendido esempio di architettura gotica veneziana. Entriamo per ammirare le opere di Tiziano: la Pala dell’Assunta e la Pala Pesaro.

Sera

Nel sestiere di San Polo, nascosto fra piccole calli e ponticelli, si apre uno dei ristoranti più tradizionali di Venezia: Le antiche carampane, che i buongustai di pesce non dovrebbero lasciarsi sfuggire. Dopo cena si può decidere di spostarsi per una passeggiata sul Lido di Venezia e da qui ammirare il panorama

suggestivo del bacino di San Marco completamente illuminato dalle luci della sera.

Terzo giorno Mattina

Riprendiamo la visita della città da Campo San Polo, il secondo spazio aperto dopo Piazza San Marco, su cui si affacciano antichi palazzi quattrocenteschi, in stile gotico veneziano. Percorrendo la Salizada San Polo possiamo ammirare a sinistra il Campanile del Trecento, il cui basamento è decorato con due leoni, e a destra la Chiesa di San Polo, al cui interno si conserva lo splendido ciclo della via Crucis di Tiepolo. Non lontano da qui si trova un prestigioso laboratorio di tessuti: Cenerentola, dove si possono acquistare anche pezzi di antiquariato.

Percorriamo quindi il ponte San Polo, calle dei Saoneri e dei Noboli dove

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possiamo visitare la Casa di Goldoni, con l’elegante facciata e il cortile di recente restaurato, che ospita il museo dell’opera del commediografo

veneziano. Poco distante da qui si trova l’enoteca Al Bacco Felice, un ambiente accogliente dove si possono degustare ottimi vini e assaggiare golosi cicheti.

Passeggiare per le piccole calli della città, attraverso i numerosi canali e

superando i ponticelli è come muoversi all’interno di un intricato labirinto in cui ogni percorso sembra identico al precedente, anche perché l’architettura degli edifici è piuttosto omogenea. Poi quando meno ce lo si aspetta si aprono campi e campielli con maestose chiese o d’improvviso si sbuca direttamente sul magnifico Canal Grande. Per farsi un’idea della bellezza di questo che può essere considerato un corso principale, sull’acqua, raggiungiamo il Ponte di Rialto, il più famoso del Canale. Percorriamo quindi la ruga Ravano e

avviciniamoci al mercato di Rialto, con la Pescheria, elegante porticato di imitazione gotica che si può notare anche navigando lungo il Canal Grande, e l’Erbaria. Una zona molto vivace della città, luogo in passato preposto alle attività commerciali, oggi presa d’assalto dai turisti, come in Ruga degli Orefici piena di bancarelle e numerose botteghe di orefici. A sinistra si apre il piccolo campo si San Giacomo di Rialto con l’omonima chiesa e la caratteristica

meridiana sulla facciata principale.

Pomeriggio

Per cogliere la bellezza del Ponte di Rialto nella sua totalità è consigliabile avvicinarvisi navigando il Canal Grande, sul vaporetto o più romanticamente in gondola. Superata la curva che il canale compie all’altezza delle Fabbriche Nuove si può ammirare l’elegante struttura fare capolino da dietro Palazzo Camerlenghi, se si arriva dalla Stazione di Santa Lucia. Diversamente se si è a piedi un ottimo punto di osservazione si ha dal piccolo spiazzo che si apre davanti Palazzo Camerlenghi, edificio in pietra bianca anticamente sede dei magistrati incaricati di provvedere alle finanze dello stato. Attraversiamo quindi il ponte e giunti in cima godiamoci uno dei panorami più suggestivi e tipici di Venezia: il grande corso d’acqua davanti a noi, i magnifici palazzi signorili che vi si affacciano e la fila di gondole che si incrociano con il loro moto ondoso.

Torniamo indietro per proseguire verso Palazzo Mocenigo, antica dimora patrizia sede del Museo del Tessuto e del Costume, e Ca’ Pesaro sontuosa dimora esempio di barocco veneziano e sede del Museo di Arte Moderna.

Affacciamoci sul Canal Grande per ammirare dall’altra parte le eleganti forme di Ca’ D’Oro, in stile gotico fiorito veneziano che custodisce importanti opere d’arte fra cui il San Sebastiano di Mantenga. Attraverso la Salizada di San Stae si raggiunge la vicina Chiesa di San Stae con la facciata seicentesca che si affaccia sul Canal Grande. Altra chiesa degna di nota in questa zona è San Giacomo dell’Orio, una delle chiese più antiche di Venezia, che infatti risale al IX secolo, anche se l’edificio attuale è l’esito di una ricostruzione del XIII secolo. Vale la pena entrare a visitarla, soprattutto per non perdere nella

sagrestia nuova una splendida galleria di dipinti e il soffitto a comparti decorato da Paolo Veronese. Proseguiamo seguendo le indicazioni verso la Stazione e finiamo per incontrare la Chiesa di San Simone che con l’ampia cupola e il timpano centrale rievoca le forme del Pantheon, e il Ponte degli Scalzi.

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Sera

Si può tornare in centro con il vaporetto per una cena da Antico Martini, uno dei ristoranti più rinomati e più in a Venezia, dove gustare piatti tipici della tradizione enogastronomica locale. Dopo cena vale la pena recarsi lungo la Riva degli Schiavoni, su cui si affacciano alcuni fra gli alberghi più eleganti della città, per ammirare il Ponte dei Sospiri di notte e lo stupendo panorama sulla Laguna.

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