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La nostra memoria per far crescere e garantire il nostro futuro

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Academic year: 2022

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La nostra memoria

per far crescere e garantire iL nostro futuro

Qualcuno ha scritto che la nostra memoria storica alpina è dotata di una dimensione

“dinamica”, cioè di qualco- sa sempre in movimento che conserva, ricrea e ricostruisce.

Conservando il nostro passato allo stesso tempo lo faccia- mo crescere e ne garantiamo quindi il futuro.

Tramite l’esperienza vissuta dai nostri padri e da noi ricordata si forma l’identità di noi Alpini e della nostra Associazione.

Non lasciamo che intacchino la nostra memoria perché ciò significherebbe attentare alle nostre radici mettendo a repen- taglio la nostra identità alpina pregiudicandone l’essenza e quindi la nostra capacità di essere Alpini nel passato, nel presente e nel futuro.

Tutto ciò che oggi noi siamo ha le sue radici nel passato, e dimenticare queste radici è come condurre una vita priva di riferimenti.

Si ha fame e sete di memoria storica, non per una sterile no- stalgia del passato, ma perché essa orienta una visione posi- tiva della vita e dei rapporti umani, educa alla convivenza

pacifica.

Ogni volta che, durante le nostre cerimonie, ci avvi-

ciniamo ai monumenti dei caduti, RICORDIAMO ed abbiamo MEMORIA portan- do in superficie dei valori che

per noi Alpini rappresentano solidità e fondamenta della nostra Associazione, valori

che scaturiscono dal nostro animo.

La nostra semplicità alpina di gesti e di consuetudini da una

lezione di vita senza confini, perché il ricordo conservato negli anni è di sicuro la mi-

gliore educazione presente e futura che possiamo permet- terci; non possiamo distrug- gere la nostra memoria perché

E’ per me un grande onore assumere la carica di direttore responsabile del nostro gior- nale subentrando all’amico Enzo Driussi e nel ricordo del Direttore storico Ottavio Cotterli. Sono entrato nel co- mitato di direzione nel 1997, con un arruolamento coatto voluto da Gianni Cedermaz (che ora ringrazio) e posso assicurare che in vent’anni al servizio della Sezione la redazione ci ha messo impe- gno e passione; qualche volta i risultati sono stati ottimi, altre volte mediocri e sicuramente abbiamo fatto anche qualche errore dei quali ci scusiamo.

Non so se sarò all’altezza dei miei predecessori; in fin dei conti non sono un letterato, ma solo un appassionato di storia, ma non vi erano altre

camBio aL Vertice DeLLa riVista “fuarce ciViDÂt”

guiDo aViani fuLVio suBentra aD enzo Driussi

soluzioni (diciamo che sono il male minore), però assumo questo incarico con entusia-

smo, nella consapevolezza di cercare di onorare chi ci ha preceduto e di mettermi al servizio di tutti Soci e gli Amici degli alpini iscritti alla Sezione di Cividale per raccontare la vita quotidiana della Famiglia Alpina civida- lese che sarà spesso condita

da ingredienti storici.

Fin d’ora il giornale sezionale ritornerà con una cadenza qua- drimestrale che per due anni si era interrotta. Ringrazio fin d’ora il comitato di redazione attuale composto dal Presiden- te Alberto Moretti, da Andrea Specco, Claudio Simiz, Rino Petrigh e Gianni Cedermaz, con l’aiuto della Segreteria (Enzo Nuzzo ed Antonio Ruocco) e la insostituibile collaborazione delle Grafiche Civaschi di Povoletto. Ricordo che la porta dell’ufficio del comitato di redazione (am- messo di averne uno) è aperta a tutti coloro che vogliano dare una mano, anche occasional- mente: ne abbiamo bisogno, quindi fatevi avanti che c’è anche da divertirsi, soprattutto nelle conviviali organizzate

per la riunione del comitato di redazione.

A Enzo Driussi, che conti- nuerà a seguirci e ogni tan- to a collaborare, vada il mio ringraziamento per i consigli paterni dispensati, la preziosa collaborazione prestata in tanti anni e per la passione con cui ha diretto una squadra di amici.

ciò significherebbe distrugge- re la base della nostra identità e della nostra continuità nel tempo.

La bella storia associativa che ci coinvolge si ripresenta anche nei comportamenti di oggi, che poggiano sempre su strati alpini “antichi”; il sapere del nostro passato ci è fornito dalla tradizione ed è così che il passato viene reso presente e ciò sottolinea la continuità di queste due dimensioni del tempo.

Qualcuno ha scritto che “il senso più alto della memoria storica risiede soprattutto nel fatto che non si tratta solo di conservare il passato, ma principalmente di realizzarne le sue speranze”.

Siano quindi il nostro forte senso di appartenenza ed il nostro forte senso del ricordo capaci di sviluppare ancora e più intensamente il radica- mento associativo.

Per noi Alpini RADICARSI e RICORDARE significano anche SPERANZA DI CO- STRUIRE per far crescere e garantire il nostro futuro.

alberto moretti

Buona lettura e se dovessimo sbagliare, chiudete un occhio e anche due e… non sparate sulla redazione! (Eventuali errori ortografici sono stati inseriti appositamente per mo- nitorare il livello di attenzione dei lettori).

Guido Aviani Fulvio

La reDazione informa

i capigruppo cHe La segreteria DeLLa sezione raccogLie tutte Le informazioni e Le immagini;

con La teLematica oggi È piÙ faciLe inViare Dati eD

informazioni per La puBBLicazione

suL fuarce ciViDÂt

La colonna mozza dell’A.N.A. sul Monte Ortigara a memoria dei caduti recante la scritta “PER NON DIMENTICARE”

(2)

ci mettono testa, cuore e brac- cia per far si che la Sezione continui nel suo operato. Il

numero dei soci continua a diminuire e non solo a cau- sa dell’età media piuttosto

elevata e della sospensione della leva obbligatoria, ma anche per alcune difficoltà burocratiche-amministrative

che i gruppi sono invitati a superare. Di fondamentale importanza sarebbe anche

riavvicinare i tanti alpini dormienti, che dopo aver indossato il cappello alpino durante la naia, non hanno avuto l’opportunità o lo sti- molo per entrare in contatto con la nostra Associazione.

I rapporti con le Istituzioni sono sempre buoni, impron- tati sulla cordialità, il rispetto e la collaborazione anche se con i Reparti in armi sarebbe auspicabile un rapporto più naturale e reciproco, cosa resa sempre più difficile dalle esi- genze delle strutture militari e dalle difficoltà che queste de- vono affrontare ogni giorno.

Particolarmente sentito e carico di significato è sta- to nel 2016 il saluto all’ 8°

Reggimento Alpini che ha lasciato Cividale alla volta di Venzone.

Il giornale sezionale “Fuarce Cividat”, dopo un periodo di varie difficoltà, tornerà ad es- sere l’organo di informazione alpina che deve essere con tre numeri annui (primavera, estate/autunno, inverno) come deciso da Guido Aviani che ha sostituito alla direzione Enzo Driussi a cui va il più sentito ringraziamento per quanto fatto in quindici anni con im- pegno e passione. Moretti ha poi ricordato l’importanza di segnalare le attività svolte dai gruppi in modo che queste vengano annotate sul libro verde, non per vanto, ma per una corretta e completa in- formazione.

Le attività sociali, cerimo- nie e manifestazioni hanno visto la Sezione impegnata ben 82 volte, segno di un’at- tività intensa e di un impegno non indifferente. Il fondo di solidarietà nel 2016 non è stato elargito per mancanza di richieste che, essendoci le condizioni, verranno soddi- sfatte nel corso di quest’anno.

Il Museo della Grande Guerra, diretto da Pierluigi Parpinel supportato da validi collabo- ratori, ha continuato nella sua Il 26 febbraio si è svolta a

Cividale del Friuli l’assem- blea annuale dei delegati del- la nostra Sezione, momento importante di discussione, riflessione e confronto. I la- vori hanno avuto come pro- logo l’onore ai caduti presso il monumento in via Marconi per poi continuare nella sala Brosadola del Centro San Francesco dove, oltre ai de- legati dei gruppi sezionali, sono convenuti l’assessore del Comune di Cividale Flavio Pesante, il Capitano Baruzzo in rappresentanza del 3° Reg- gimento Artiglieria Terrestre, il Consigliere Nazionale Re- nato Romano e, naturalmen- te, il Presidente della nostra

Sezione Albero Moretti. I la- vori, presieduti dall’inossida- bile Gianni Cedermaz, hanno avuto inizio con l’intervento

dell’assessore Pesante che ha sottolineato l’importanza delle associazioni ed in par- ticolare dell’ANA e si è detto certo che l’assemblea sarà un punto di partenza verso nuovi ambiziosi traguardi. Il Capi- tano Barruzzo ha auspicato occasioni di incontro tra la nostra Sezione e il suo Reg- gimento da poco trasferitosi presso la caserma “Severino Lesa di Remanzacco”. Con la sua dettagliata relazione morale il nostro Presidente Albero Moretti ha poi rac- contato sinteticamente tutto quanto fatto nel 2016, elen- cando gli impegni assunti e tracciando un breve quadro dei vari settori nei quali la

Sezione si articola, sottoline- ando che il tutto è frutto del lavoro di molti, in particolare dei Consiglieri Sezionali che

lontari e dell’Associazione

“Novecento”. Abbiamo avu- to la visita di 4 scolaresche:

le classi III della Scuola Me-

dia del Convitto di Cividale e alcune classi dell’Istituto Comprensivo di San Pietro

al Natisone che sono state accolte dai responsabili del Museo che hanno illustrato con dovizia di particolari le vicende della Grande Guerra e della ferrovia Cividale- Caporetto. Inutile direi che i ragazzi sono stati partico- larmente colpiti dal plastico della ferrovia e dalla precisa spiegazione di un nuovo Ci- cerone: Antonio Giugliano, trasformatosi ormai in un vero esperto di storia mili- tare ferroviaria.

In questi ultimi giorni il sig.

Adalberto Antonio Elia ha donato il diario del Ten. Luigi Bianchi, ufficiale degli Alpini nella Grande Guerra: il Mu- seo si arricchisce così di una preziosa testimonianza diretta della Grande Guerra.

G.A.F.

notizie DaL museo

assemBLea Dei DeLegati:

FARE PARTE DELL’ANA E’ UN SERVIZIO

In questo primo quadrime- stre il museo ha continuato la sua attività mantenendo l’apertura nelle giornate di

sabato e domenica anche nel periodo invernale grazie alla disponibilità di alcuni vo-

funzione storico-divulgativa ed è stato oggetto di visite di varie scolaresche e privati cittadini. La Protezione Civile diretta da Max Sgualdino con- ta su 56 volontari suddivisi in 7 squadre sempre pronti a dare supporto logistico e garantire il servizio d’ordine alle no- stre manifestazioni. Gravoso è stato l’impegno nelle zone dell’Italia Centrale dove si sono recati 18 volontari per un lavoro complessivo di 111 giornate uomo. Anche lo sport ha consentito alla nostra Se- zione di mettersi in eviden- za in varie discipline come raccontato dal responsabile Antonio Ruocco.

Un ringraziamento partico- lare Moretti lo ha rivolto ai componenti della Fanfara e del Coro Sezionali che con il loro impegno rendono più belle e solenni le nostre mani- festazioni e fanno conoscere la nostra Sezione anche al di fuori dei sui confini territo- riali. Qualche problema c’è stato con il Coro per quanto riguarda l’affiliazione i cui re- golamenti sono stati emanati dal Consiglio Direttivo Nazio- nale; il quadro al momento dell’assemblea dei delegati era ancora in lavorazione e dovrà essere elaborato con il nuovo presidente del coro Valentino Armellini che ha sostituito Giuseppe Mattelig.

La relazione morale del Pre- sidente si è chiusa con il rin- graziamento a tutti coloro che si sono impegnati lavorando per il bene dei gruppi, della Sezione e dell’intera Asso- ciazione perché “lavorare per l’associazione e nell’Associa- zione è l’essenza che ci qua- lifica agli occhi della gente, indipendentemente dai ruoli svolti e dalle cariche assunte”.

Dopo la lettura ed il commen- to della relazione finanziaria e del rendiconto previsionale da parte del tesoriere Rober- to Calligaris, è intervenuto il Consigliere Nazionale Renato Romano che, nel portare i sa- luti dell’intero Consiglio, ha sottolineato come il grande successo della raccolta fondi per le zone terremotate del Centro Italia ha dimostrato, ancora una volta, la fiducia della gente nei confronti degli alpini. In conclusione dall’as- semblea è emersa la necessità di riscoprire l’appartenenza in semplicità alla famiglia alpi- na, forti di una storia iniziata nel 1919 costellata da difficol- tà ma anche e sopratutto di successi e tappe da ricordare con piacere ed orgoglio.

Claudio Simiz

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PRESIDENTE: Alberto MORETTI

VICE PRESIDENTE: 1 - Antonio RUOCCO (Vicario)

2 - Lucio VOGRIG

TESORIERE: Roberto CALLIGARIS

SEGRETARIO: Enzo NUZZO

RESPONSABILE PROT. CIVILE : Massimiliano SGUALDINO

ADDETTO ALLO SPORT: Antonio RUOCCO

GIORNALE SEZIONALE: Guido AVIANI FuLVIO

CONSIGLIERI: BALUTTO Alessandro

CEDARMAS Paolo GARIUP Franco ERMACORA Moris GAMBERINI Maurizio SCOGLIO Roberto IACUZZI Massimiliano ROIATTI Stefano COLLEGIO REVISORI DEI CONTI: CHIUCH Antonio

GALASSO Elvio FADON Giuseppe LICALSI Antonino

GIUNTA DI SCRUTINIO: BULFAMANTE Cruciano

TROPINA Gabriele SCHIANO Pasquale incaricHi e commissioni

CONSIGLIO DI PRESIDENZA: MORETTI Alberto, RUOCCO Antonio, VOGRIG Lucio, SGUALDINO Massimiliano, NUZZO Enzo, CALLIGARIS Roberto

COMMISSIONE PROT. CIVILE: SGUALDINO Massimiliano, SCOGLIO Roberto,

ERMACORA Moris, GARIUP Franco, VOGRIG Lucio.

CENTRO STUDI – GRANDE GUERRA: GAMBERINI Maurizio,

NUZZO Enzo, BULFAMANTE Cruciano, CHIUCH Antonio, CEDARMAS Paolo,

BALUTTO ALESSANDRO.

COMMISSIONE INFORMATICA: SGUALDINO Massimiliano, SPECCO Andrea

REDAZIONE FUARCE CIVIDAT: MORETTI Alberto, AVIANI FULVIO Guido, CEDERMAZ Gianni, PETRIGH Rino, SIMIZ Claudio, SPECCO Andrea

COMMISSIONE GIOVANI: GAMBERINI Maurizio,

ERMACORA Moris, SGUALDINO Massimiliano

SPORT: RUOCCO Antonio,

CALLIGARIS Roberto, IACUZZI Massimiliano, LICALSI Antonino, ROIATTI Stefano

SEGRETERIA E SEDE: NUZZO Enzo, RUOCCO

Antonio, BALUTTO Allessandro.

DELEGATO ASS. FUARCE CIVIDAT: AVIANI FULVIO Guido DELEGATO FANFARA SEZIONALE: SGUALDINO Massimiliano DELEGATO CORO ANA SEZIONALE: GAMBERINI Maurizio RESP. MUSEO GRANDE GUERRA: PARPINEL Pierluigi

DELEGATO SEZIONALE: CEDARMAS Paolo

PRESIDENTE CORO “MONTE NERO”: Valentino ARMELLINI PRES. BANDA TITOLARE DI ORZANO: Maurizio PALLAVICINI

gruppi Di competenza

Dei consigLieri sezionaLi - anno 2017 RUOCCO Antonio (Nuzzo Enzo) Corno di Rosazzo, Rualis,

Stregna

ROIATTI Stefano (Licalsi Antonino) Povoletto, Ravosa, Grions IACUZZI Massimiliano (Chiuch Antonio) Pulfero, San Leonardo,

Campeglio

CUDICIO Adriano (Bulfamante Cruciano) Masarolis, Togliano, Prestento GARIUP Franco (Chiuch Antonio) Attimis, Primulacco, Orzano SCOGLIO Roberto (Fadon Giuseppe) Borgo di Ponte, Orsaria GAMBERINI Maurizio (Tropina Gabriele) Faedis, Cividale Esterno,

Canebola

organigramma DeLLa sezione - anno 2017 eLenco caricHe sociaLi sezionaLi

SGUALDINO Massimiliano Moimacco, Ziracco, Remanzacco (Galasso Elvio)

ERMACORA Moris (Galasso Elvio) Cividale Centro, Savogna, Purgessimo

CALLIGARIS Roberto (Schiano Pasquale) Premariacco, Ipplis, Salt BALUTTO Alessandro (Licalsi Atonino) Azzida, Cerneglons, Prepotto CEDARMAS Paolo Drenchia, Montefosca, Vernasso.

VOGRIG Lucio Grimacco, Torreano, San Pietro al Natisone

raggruppamenti Dei gruppi per iL supporto Logistico e manutenzione orDinaria seDe sociaLe Responsabile manutenzione ordinaria sede sociale: Balutto Alessandro 1° Cividale Centro – Rualis – Borgo di Ponte Balutto Alessandro 2° Attimis – Canebola – Faedis – Campeglio Gariup Franco 3° Cerneglons – Remanzacco – Orzano - Ziracco Roiatti Stefano 4° Corno di Rosazzo – Prepotto – Purgessimo Iacuzzi Massimiliano 5° Drenchia – Grimacco – San Leonardo Scoglio Roberto

Savogna – Stregna

6° Ravosa – Povoletto – Salt – Grions del Torre Gamberini Maurizio Primulacco

7° Moimacco – Premariacco – Ipplis Ermacora Moris 8° Montefosca – Pulfero – San Pietro al Natisone Cedarmas Paolo

Vernasso – Azzida

9° Togliano – Torreano – Masarolis Cudicio Adriano Orsaria – Presento

calendario turni anni 2017 – 2018

Aprile 2017 9° Raggruppamento

Maggio 2017 1° “

Giugno 2017 2° “

Luglio 2017 3° “

Agosto 2017 4° “

Settembre 2017 5° “

Ottobre 2017 6° “

Novembre 2017 7° “

Dicembre 2017 8° “

Gennaio 2018 9° “

Febbraio 2018 1° “

Marzo 2018 2° “

Aprile 2018 3° “

Maggio 2018 4° “

Giugno 2018 5° “

Luglio 2018 6° “

Agosto 2018 7° “

Benvenuti artiglieri da montagna!

Alla fine dell’anno si è completato il trasferimento del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna, che inqua- dra il leggendario Gruppo Coneglia- no, che da Tolmezzo si è trasferito presso la Caserma Severino Lesa di Remanzacco.

Il reggimento si sta preparando per

la prossima missione in Kossovo che inizierà nel mese di giugno di quest’anno.

Una nostra delegazione ha fatto visita al reparto per dare il benvenuto della Sezione sul nostro territorio e per avviare i contatti che vedranno alpini (in questo caso artiglieri da montagna) in armi ed in congedo affratellati dal- le tradizioni e dall’amore per le Istitu- zioni e la Pa- tria.

Al comandan- te del 3°, co- lonnello Ser- gio Ceruzzi e a tutto il per- sonale, vada il benvento degli alpini della Sezione di Cividale.

iL 3° reggimento artigLieria

Da montagna a remanzacco

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Richiamati da uno spirito sempre giovanile e da un in- cancellabile sentimento, an- che quest’anno - così come

vuole la tradizione - i vecchi alpini appartenuti al “Civida- le” si son dati appuntamento a metà gennaio per rinnova- re una promessa pronunciata 21 anni or sono all’atto della soppressione della loro indi- menticato battaglione.

Il calendario del Raduno, come di consueto, prevede- va nella giornata di sabato dapprima un incontro a Chiu- saforte con gli onori ai Caduti e la visita alla Caserma Zucchi e, successivamente a Cividale del Friuli per l’assemblea dei Soci dell’Associazione “Fuar- ce Cividât”, per la serata sto- rico/culturale al Teatro Ristori e, all’indomani – domenica - per la cerimonia “militare”

e la tradizionale sfilata lungo le vie cittadine.

Quest’anno, tra l’altro, nel corso dell’assemblea dei Soci erano in programma le elezio- ni dei membri del Consiglio

Direttivo dell’Associazione essendo trascorsi già i tre anni di mandato previsti dallo Sta- tuto del Sodalizio.

La serata storico/culturale e musicale si è tenuta presso il Teatro Ristori e - oltre alla

Storia del “Cividale”, che viene ricordata in ogni ma- nifestazione ufficiale - la te- matica trattata è stata dedicata

ai terremoti del Friuli (1976) e dell’Irpinia e Lucania (1980), calamità naturali per le quali il Cividale é stato chiamato

ad operare per lungo tempo.

Gli eventi, in particolare, sono stati narrati da illustri prota- gonisti, all’epoca in servizio nei ranghi del Reparto, quali il Generale Giorgio Blais, già Comandante del battaglione Cividale proprio nel 1976 e dal Colonnello Roberto De Negri, già Comandante del- la 16a compagnia alpini nel 1980 - ’81.

Il Coro “La Voce della Valle”

con un repertorio musicale di eccellenza ha garantito la giusta atmosfera, eseguendo numerosi brani straordinaria- mente attagliati alla serata ed evidenziando spirito alpino ed esemplare professionalità.

I radunisti, giunti da ogni an- golo della nazione, sono stati accolti da una bella domenica invernale che, seppur fredda, non ha creato turbamenti, in quanto le strette di mano e gli abbracci con i vecchi commi- litoni erano di gran lunga più interessanti e coinvolgenti ri- spetto alle vicende climatiche

BATTAgLIONE “CIVIDALE”: IL 21˚ RADUNO

del luogo.

Dopo gli onori ai Caduti pres- so il monumento dedicato ai battaglioni “Cividale”, Val Natisone e Monte Matajur, il corteo si è mosso fino alla Piazza Duomo per l’alzaban- diera e gli interventi ufficiali delle Autorità presenti. Poi la Santa Messa celebrata nel Duomo e di seguito la splendi- da sfilata guidata dall’emozio- nate illustrazione dello spea- ker Guido Aviani Fulvio, che

sempre carico di ardore per il Suo battaglione, ha mirabil- mente dettagliato il passaggio del lungo e ordinato corteo con fanfare, vessilli, gagliar- detti, Autorità, Comandanti del Cividale, vecj inquadrati nelle gloriose compagnie di appartenenza e, non ultimi, i numerosissimi simpatizzanti degli altri Reparti alpini.

Hanno sfilato in migliaia, come sempre fieri ed orgo- gliosi, applauditi ed incorag- giati dall’affetto dei nume- rosissimi spettatori, che han reso ancor più splendida la

cornice del percorso cittadino, dal Ponte del Diavolo fino alla vecchia Stazione ferroviaria (oggi Museo della Grande Guerra), ove quest’anno la sfilata ha avuto termine non essendo più disponibile la Ca- serma “Francescatto” che da qualche mese non ospita più l’8˚ reggimento alpini, ridi- slocato nella sede di Venzone.

Alle prime luci della sera la cerimonia dell’ammainaban- diera, atto finale di un Raduno

come sempre memorabile, che ogni anno presenta qual- che diverso aspetto, ma che ogni anno viene vissuto con grande passione ed amor Pa- trio. Con il calare del Trico- lore, un assordante grido, il motto del battaglione che é risuonato nell’aria per raffor- zare la certezza di rivederci tra un anno per il 22˚ raduno, per rivivere le stesse emozioni e per sottolineare ancora una volta il nostro senso di ap- partenenza.

“Fuarce Cividât”.

Gianfranco Beraldo

BanDa Di orzano:

concerto Di fine anno

Il 10 dicembre scorso, presso l’auditorium di Remanzacco, si è esibita la Banda Alpina di Orzano diretta da Gabriele Bressan e Beppino Delle Vedove, unitamente alla Banda di Fagagna diretta dal Maestro Mauro Verona. Una serata di alti livelli tecnici che si è stemperata in una conviviale dai tipici sapori orzanesi.

DaL coro aLpino monte nero

nuovo consiglio Direttivo:

Presidente: Armellini Valentino Vice Presidente: Tomasetig Marco Segretario Tesoriere: Grinovero Giorgio

Consiglieri: Beltrame Franco, Donato Edi, Pagot Roberto Maestro e Direttore artistico: Giacuzzo Davide

Il Coro prosegue lungo la strada tracciata dai predecessori;

per la stagione corrente il programma prevede la manife- stazione di «Alpini in piazza» e vari concerti in numerose feste alpine.

Un appello: il Coro Alpino Monte Nero cerca nuovi coristi per continuare a mantenere il ricordo corale di chi ci ha preceduto.

(5)

Il congresso primaverile dei capigruppo quest’anno si è tenuto in località San Volfan- go in comune di Drenchia, luogo in cui si respira ancora la storia fatta di sofferenze ed atti eroici di migliaia di sol-

dati che in quelle zone hanno combattuto durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo l’al- zabandiera e l’onore ai caduti presso il monumento che li ricorda e che si trova vicino al cimitero che ha ospitato in passato le spoglie di 500 soldati italiani poi traslati nel ossario di udine, i lavori si sono svolti nei locali dell’ex scuola intitolata a Riccardo Giusto, primo caduto italiano nella Grande Guerra, ucciso dal fuoco nemico in locali- tà Casoni Solarie che dista da San Volfango solo pochi chilometri. Alla riunione han- no partecipato il sindaco di Drenchia Francesco Romanut, il Sergente Maggiore Capo Massimo Iannone in rappre- Un anno fa all’incirca in que- sto periodo stavamo muo- vendo i primi passi di questa nuova “avventura”.

Organizzare una gara di cor- sa in montagna competitiva , sul nostro territorio, contando sulla forza organizzativa della nostra sezione ed in partico- lare della nostra effi ciente protezione civile.

Sicuramente io ed i miei

sentanza del 3° Reggimento Artiglieria Terrestre, il capo- gruppo di Drenchia Cristian Rucchin a fare gli onori di casa e il Presidente della no- stra Sezione Alberto Moretti.

Il sindaco di Drenchia, alpino

iscritto al locale Gruppo Ana, ha espresso la sua soddisfa- zione per aver potuto ospitare nel suo comune la riunione dei capigruppo e si è congra- tulato in particolare con il re- sponsabile del suo gruppo per l’impegno e la dedizione. Il Sergente Iannone si è limitato a portare i saluti del coman- dante del 3° Reggimento è ha garantito il costante impe- gno degli alpini in armi con l’obbiettivo di fare sempre meglio. I lavori sono iniziati di fatto con l’intervento del presidente Moretti che ha dato ai presenti alcune informa- zioni sull’Adunata nazionale di Treviso, raccomandando puntualità all’ammassamento e il massimo decoro nell’ab- collaboratori eravamo più avezzi a partecipare a gare di questo tipo piuttosto che organizzarle, la sfi da quindi era impegnativa.

Ero certo del fatto che quan- do gli Alpini si muovono per organizzare qualcosa lo fanno sempre con generosità e serie- tà senza lasciare nulla al caso.

Le attività che richiede l’or- ganizzazione di una gara di questo tipo vanno dalla parte burocratica autorizzativa (per- messi, autorizzazioni stradali ecc. ecc.) al vero e proprio impegno manuale nella puli- zia dei sentieri che spesso si trovavano in condizioni im- praticabili e che, presi dalla foga, abbiamo reso facilmente transitabili per chiunque.

Il giorno della gara avevamo 60 alpini circa sul percorso per dare indicazioni precise ai concorrenti, e per dare ristoro nelle posizioni indicate. Vo-

bigliamento e nel comporta- mento. E’ stato poi illustrato il programma di guardiania ai sacrari di Redipuglia ed Osla- via per il quale molti gruppi hanno già candidato i volon- tari che dedicheranno un po del loro tempo ad un servizio importante e che da agli alpini grande visibilità. La parola è passata poi a Roberto Calli- garis che, con l’aiuto dell’i- struttore Stefano Busolini, ha illustrato una bella iniziativa che prevede l’organizzazione di un corso di difesa personale che avrà lo scopo di insegnare agli allievi a sviluppare una mentalità difensiva che por- teranno con se per tutta la vita. Il corso in programma ad ottobre, sarà aperto a tutti ed essendoci posti limitati si auspica un sollecito interes- se da parte degli alpini e dei loro famigliari. Calligaris si è soffermato anche sul “Forum Iulii Trail”, l’impegnativa corsa in montagna organizzata dalla nostra Sezione che si snoda sulle dorsali montuose intorno alla città ducale e che dopo il successo della scorsa edizione, verrà riproposta ad ottobre con il coinvolgimento delle scuole e di vari comuni che verranno attraversati dalla competizione. Calligaris ha rimarcato come il Forum Iulii Trail non è una manifestazio- ne di Cividale, ma dell’intera Sezione e per questo si auspi- ca la collaborazione di tutti.

glio ringraziare in particolare Il GSA Pulfero, l’associazione

Torreano Ambiente e il grup- po Alpini di Torreano ci hanno aiutato a coprire le frazioni di gara sul loro territorio co- munale.

La gara si è svolta senza alcun problema e fi n da subito ab- biamo ricevuto numerosi ap- prezzamenti da parte dei 218 atleti che avevano affrontato il trail .percorso ben tracciato, ben segnalato: non si poteva

capigruppi a san VoLfango tra passato e futuro

Dopo iL granDe successo pronti per La seconDa eDizione

La parola è passata poi a Max Sgualdino che ha illustrato un’altra bella iniziativa della nostra sezione, ovvero il cam- po scuola “Anch’io sono la Protezione Civile” che si terrà a luglio a Montefosca e darà ai ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni la possibilità di conoscere la protezione ci- vile e di cimentarsi in attività che solitamente non vengono proposte nelle scuole. Si spera che al campo partecipino mol- ti fi gli e nipoti di alpini anche se l’iniziativa è naturalmente aperta a tutti. Guido Aviani ha parlato delle manifestazioni che si svolgeranno in occasio-

ne del centenario della Grande Guerra ed in particolare di una interessante rievocazione storica che vedrà la parteci- pazione di una cinquantina di fi guranti che con le divi- se storiche marceranno sui luoghi che sono stati teatro delle vicende belliche riper- correndo le orme di Rommel.

In seguito si è discusso degli sbagliare, Pulizia accurata di tutto il percorso e qualcuno

ha anche detto: Ovvio che era ben organizzata: C’erano gli Alpini...

Questo mi ha fatto molto pia- cere e credo che dia lustro non solo agli Alpini in generale ma soprattutto alla nostra Sezione che in questa occasione si è dimostrata all’altezza.

La gara si è svolta quasi com- pletamente su sentieri per va- lorizzare al massimo il nostro

eventi che verranno organiz- zati nel prossimo futuro dai vari gruppi e di cui daremo notizia sul sito internet della Sezione e sul nostro giornale che ha ritrovato la sua regola- rità che al momento prevede l’uscita di tre numeri all’anno.

Da sottolineare il contributo di 4.000 euro che la Sezione ha deciso di devolvere a favo- re dei terremotati del Centro Italia e che è stato reso pos- sibile attingendo dal fondo di solidarietà per il quale nel 2016 non sono pervenute altre richieste.

L’invito a candidarsi come volontari per coprire qual-

che turno di sorveglianza al Museo della Grande Guerra presso l’ex stazione ferrovia- ria ha chiuso una riunione concreta, fattiva ed incisiva che ha voluto essere non una sintesi di quanto fatto, ma una programmazione di quanto sarà da fare.

Claudio Simiz territorio.

Missione compiuta. Risultato raggiunto? Certamente no, possiamo fare ancora meglio con il vostro aiuto.

Non voglio dilungarmi oltre su dettagli e particolari ma , voglio dirvi che l’edizione del 2017 è già in fase organizza- tiva con un programma molto più denso di appuntamenti che ci vedranno impegnati non solo domenica 22 ottobre ma anche il sabato con musica sport e storia.

Nel prossimo numero avrete il programma dettagliato degli eventi per adesso voglio gi- rare a tutti voi associati della sezione un grazie da parte mia e da parte degli atleti della passata edizione che hanno potuto gareggiare in un con- testo perfetto.

Massimiliano Iacuzzi

(6)

Verso iL centenario Di caporetto

Cent’anni fa era in pieno corso la Grande Guerra; l’I- talia era entrata in guerra il

24 maggio 1915 contro l’ex alleata Austria-Ungheria so- billata dal movimento degli Interventisti che vedevano nella guerra l’occasione di completare l’Unità Nazio- nale strappando all’Austria- Ungheria i territori asburgici di Trento e Trieste (da secoli territori austriaci).

Il Regno d’Italia il 26 aprile 1915 aveva siglato segre- tamente il Patto di Londra, lusingato dalle promesse terri- toriali di francesi e inglesi che erano alle stremo e vedeva- no nell’Italia l’occasione per aprire un nuovo fronte contro

gli Imperi Centrali (il Patto di Londra avrebbe consegnato all’Italia il Tirolo meridiona- le fino al Brennero, Trieste, Gorizia, l’intera Istria fino al Quarnaro, la provincia della Dalmazia con Sebenico e va- rie isole del litorale Adriatico, oltre al riconoscimento delle colonie italiane).

L’Italia decise così di interve- nire nel conflitto, nonostante l’Austria-Ungheria avesse ac-

cettato alla vigilia dell’entrata in guerra (il 10 maggio 1915) buona parte delle richieste territoriali italiane (avrebbe ceduto all’Italia il Tirolo di lingua italiana (l’attuale Tren- tino) e il territorio del Friuli Imperiale fino alla frontiera linguistica (esclusa Gorizia);

ma l’Austria-Ungheria non voleva perdere Trieste, primo porto dell’Impero e vitale per l’economia asburgica.

I soldati italiani, guidati dal generale Luigi Cadorna, il 24 maggio 1915 passarono il confine nella valle del Chiese e dell’Adige, sull’altipiano

di Asiago e nella valle del Brenta, del Cismon e verso Cortina; in Friuli gli italiani riuscirono ad attraversare il confine e a portarsi nella valle dell’Isonzo a Saga, a Caporet- to, a Tolmino e a Plava; rag- giunsero Cormons, Cervigna- no, Aiello e Gradisca, ma si fermarono davanti all’Isonzo

e persero del tempo prezioso prima di oltrepassare il fiume.

Sul resto del fronte gli italiani furono fermati praticamente ovunque praticamente sulla linea del confine: dal confi- ne con la Svizzera al Mare Adriatico gli austroungarici si sistemarono in difesa sfrut- tando il terreno, dove anche con poche forze avrebbero tenuto in scacco un avversario

superiore in uomini e mezzi.

Davanti a Gorizia e a Trieste gli austroungarici crearono un campo trincerato ancora- to sul Sabotino, sulle alture di Oslavia, sul Calvario, sul Carso e davanti a Monfalco- ne sbarrando agli italiani la

strada per Trieste e Lubjana.

La lotta si accese partico- larmente furiosa sui monti dell’Isonzo e sul Carso dove, tra l’estate del 1915 e l’estate del 1917 il generale Cadorna lanciò 11 offensive che in due anni di aspri combattimenti portarono alla sola conquista della città austriaca di Gori- zia (8 agosto 1916), con una perdita stimata di oltre 600

mila uomini tra morti, feriti e prigionieri (solo sul fronte isontino) per un guadagno territoriale che non superava i 25 chilometri in linea d’aria.

Gli austroungarici, impegna- ti da oltre tre anni anche su altri fronti, erano allo stre-

mo, ma l’uscita dalla guerra della Russia aveva però reso disponibili numerose forze austro-tedesche. I tedeschi vennero così in aiuto agli al- leati austroungarici e crearono un’armata destinata al fronte italiano con l’obiettivo di al- leggerire la pressione sull’Au- stria-ungheria: fu creata così la 14a Armata austro-tedesca, forte di 7 divisioni tedesche

ed 8 austroungariche (circa 350.000 uomini), che si sa- rebbero schierate lungo l’al- to e medio corso dell’Isonzo nel mese di ottobre del 1917, pronte ad vibrare un colpo mortale all’esercito italiano.

G.A.F.

I primi fanti italiani passano il confine sul ponte nei pressi di Visinale del Judrio il 24 maggio 1915.

Una trincea italiana nei pressi di Selz

Bombardamento sull’Isonzo, zona Bainsizza

suLLe orme Di rommeL

IL GRUPPO ALPINI DI CIVIDALE ESTERNO ORGANIZZA UNA MARCIA NEL CENTENARIO DEI FATTI DI CAPORETTO

Quest’anno il Gruppo di Civi- dale esterno, nalla ricorrenza del suo 50° di fondazione, organizza una marcia storica sui luoghi della battaglia di Caporetto con rievocatori in divisa storica provenienti dal- la Germania e dall’Ungheria.

50 figuranti ripercorreranno a piedi la strada che fece l’allora tenente Erwin Rommel con il Battaglione da Montagna del Wurttemberg inquadrato nell’Alpenkorps bavarese. Il gruppo dei figuranti, una volta giunto a Cividale, prosegui- rà a piedi, con varie tappe, fino al Piave. Il programma inizierà giovedì sera 21 ot- tobre a Buja con una serata di accoglienza; venerdì 22 la marcia sul Kolovrat fino a Luico, sabato la salita al Monte Matajur, visita alla val- le del Natisone e al Museo e

al Sacrario di Caporetto con cena, serata culturale e per- notto a San Pietro al Natisone e domenica arrivo a Cividale con visita alla città e al museo della Grande Guerra dove la Banda di Orzano si esibirà in un concerto. Numerosi gruppi della nostra Sezione saranno coivolti unitamente alle amministrazioni comu- nali. Ringraziamo fin d’ora chi contribuirà alla riuscita della manifestazione.

Programma di massima Giovedì 19 ottobre 2017 Arrivo dei partecipanti a Buja: cena, serata culturale, pernotto

Venerdì 20 ottobre

Ore 9.00 partenza da Cividale in pullman

Arrivo a Tolmino, visita al cimitero di Tolmino, sosta a passo Solarie con merenda,

visita alle trincee del Kolovrat e arrivo a piedi a Luico; cena e pernotto a Cepletischis Sabato 21 ottobre

Ore 8.30, trasferimento in pul- lman al rifugio Pelizzo, salita al Monte Matajur e discesa al Pelizzo; pranzo a Pulfero. Nel pomeriggio visita al Museo e al Sacrario di Caporetto.

In serata: serata culturale a San Pietro al Natisone con il Coro Monte Nero, cena e pernotto

Domenica 22 ottobre Ore 8.30 partenza a piedi per Cividale, visita alla città, ai monumenti ai Caduti e al Museo con esibizione della Banda di Orzano e pranzo sotto il tendone allestito dalla P.C. dell’ANA nell’area della ex stazione ferroviaria.

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Mentre l’Italia ricordava l’an- niversario della Repubblica, noi partecipavamo al ripristi-

no di una targa che ricordava l’estremo sacrificio dell’Alpi- no Dalmasson, avvenuto nel 1911 in Val Cisilina a quota 890 mt. Guidati dal coordina- tore della cerimonia Gen. Del Monte, assieme ad altri gruppi di alpini del maniaghese e dello spilimberghese, con il supporto del CAI di Spilim- bergo e Maniago e la presenza dei familairi del Dalmasson abbiamo raggiunto al lapide restaurata.

Brevissima cerimonia sotto un cielo carico di pioggia, dopo avrebbe perseguitato il nostro rientro.

I fatti risalgono al 1911, nella valle operava il neo costituito (1909) Btg. Cividale con l’in- carico di ripristinare sentieri per creare delle seconde linee, nella normale attività di sban-

Gruppo di Faedis

consegnati i fonDi per accumoLi

Giovedì 22 dicembre, con una cerimonia che si è te- nuta nell’aula magna della Scuola Primaria di Faedis, sono stati consegnati tutti i fondi raccolti a favore delle popolazioni terremotate di Accumoli.

La gara di solidarietà ha vi- sto coinvolte diverse agen- zie presenti sul territorio:

l’Amministrazione Comu- nale, l’ANA, la Protezione Civile, la Proloco, la Parroc- chia, tutta la cittadinanza, la Scuola dell’Infanzia di Campeglio e anche la Scuola Primaria di Faedis che, con il Mercatino di Natale, ha raccolto la bella somma di mille euro.

La cerimonia di consegna ha visto la presenza del no- stro Dirigente Scolastico, la Dott.ssa Laura Bertoli, il

aLzaBanDiera con i gioVani

Il 9 gennaio 2017 il gruppo di Attimis si è riunito presso le scuole elementari di Atti- mis per svolgere la cerimonia dell’alzabandiera.

I bambini hanno partecipato con grande entusiasmo ed ol- tre a cantare l’inno nazionale ci hanno dedicato l’inno degli alpini, il Trentatré.

Il gruppo alpini di Attimis dal 1985 ha svolto la festa del tricolore assieme alle scuole elementari, ma negli ultimi anni questo appuntamento era

stato abbandonato.

Abbiamo voluto ripropor- la nella data del 9 gennaio proprio per festeggiare il 7 gennaio “Festa Nazionale del Tricolore.

Era presente il sindaco San- dro Rocco che è intervenuto ringraziandoci dell’iniziativa, ringraziando le maestre, ma soprattutto i bambini che sono i pilastri del nostro futuro. Il sindaco ha ricordato i valori fondamentali del Tricolore di Unità e di coesione di un

popolo. Il capogruppo di At- timis, Maurizio Gamberini, nel suo saluto agli alunni, ha sottolineato: - noi alpini il Tri- colore lo vogliamo descrivere come il verde dedicato alle pianure italiane, il bianco del- le nevi delle nostre montagne ed il rosso del segue dei nostri caduti. La bandiera simboleg- gia l’unità di un paese, la vo- glia di crescere di un popolo.

Essa non deve sventolare solo durante eventi sportivi come le partite di calcio ma ogni

giorno. Soprattutto in questo periodo deve sventolare alta sulle nostre case per dimostra- re che siamo un Popolo unito e maturo, pronto pronto ad aiutare le persone in difficoltà.

La cerimonia si è conclusa con una conviviale a base di thé e cioccolato con la promessa di rivederci il prossimo anno per ricordare nuovamente il tricolore coinvolgendo di più la popolazione locale.

Maurizio Gamberini

RICORDATO L’ALPINO DALmASSON

camento l’Alpino Dalmasson della 20a Cp. vedeva un suo commilitone coinvolto in una

frana e salvandolo perdeva la vita. L’esercito riconobbe quest’estremo sacrificio con- ferendogli una medaglia alla

memoria, e a tutti gli effetti è da considerarsi il primo ca- duto del Btg. Cividale, anche se non in guerra.

Siamo rientrati sotto un vero nubifragio, fradici ma felici

di essere stati presenti a un ri- cordi di un fatto che rischiava di cadere nell’oblio.

Una curiosità: parlando con ifamiliari apprendiamo che se per l’esercito l’Alpino Dal- masson è deceduto in servizio,

per lo stato civile potrebbe essere ancora vivo, stranezze delle italiche scartoffie.

Italo Zilio

Comitato di Redazione

iL fuarce ciViDÂt si rinnoVa

Il nuovo Comitato di Re- dazione si è riunito presso la sede ANA di Faedis per discutere il futuro della no- stra storica rivista.

Si è deciso di ritornare ad una cadenza quadrimestra- le che permetterà di tenere aggiornati soci ed amici degli Alpini.

I collaboratori del nuovo direttore, Guido Aviani Fulvio, sono: Gianni Ce- dermaz, Alberto Moretti, Rino Petrigh, Claudio Si- miz, Andrea Specco.

Il Comitato ringrazia il Gruppo di Faedis per la disponibilità e l’ottima ospitalità.

Alpini in armi e numerosi rappresentanti delle asso- ciazioni locali.

In tutto sono stati consegnati agli Alpini 6.800 euro che serviranno a realizzare ad Accumoli un centro polifun- zionale per la popolazione duramente colpita dal sisma.

Sindaco di Faedis, i gruppi ANA di Faedis, Campeglio e Canebola, i Consiglieri Nazionali degli Alpini, gli

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remanzacco e faeDis,

DUE COmUNITA’ UNITE NEL RICORDO Di roBerto, aLBerto e fLamis

Domenica 22 gennaio a To- gliano si è ricordata la figura di Alfredo Monutti a 10 anni della sua scomparsa. Alle 10 del mattino è stata celebrata

la Messa nella chiesa parroc- chiale, accompagnata dai can- ti del coro “Voce della Valle”.

Alla fine della celebrazione, Guido Aviani ha ricordato l’uomo Alfredo con alcuni aneddoti legati alla sua espe- rienza in guerra e non solo.

Alpino della 16a Compagnia del battaglione Cividale ha partecipato all’occupazione della Grecia e a quella di Rus- sia agli ordini del capitano Crosa. Reduce dei due fronti, ha continuato la sua vita de- dicandosi alla famiglia e alla campagna, senza mai dimen-

ticare quei tragici momenti e soprattutto chi non è riuscito a tornare a casa. Era sempre presente ogni anno a Cargnac- co nel ricordo della battaglia

di Nikolajewka, ma chiunque voleva sentire narrare quelle vicende poteva andare nella sua cantina, dove le parole erano sempre accompagnate da un taj e da dove soven- te si tornava a casa con due trofei, “uno di bianco e uno di nero” (Aviani ne è testimo- ne). Alfredo se ne è andato proprio nel mese di gennaio come tanti suoi amici che lo avevano preceduto tanti anni prima nella gelida steppa del Don. A noi il compito di non dimenticarli. Mandi Fredo.

Giuliano Lesa Gruppo di Togliano

IN RICORDO DELL’ALPINO aLfreDo monutti

Sono trascorsi 22 anni da quella tragica mattina del 16 gennaio 1995 quando un inci- dente stradale a Remanzacco cancellò i sogni, le speranze ed i progetti di tre ragazzi che stavano compiendo responsa- bilmente il loro dovere nella Brigata Alpina Julia. Ventidue

anni sono tanti, soprattutto in un mondo che vive l’at- timo, scordandosi in fretta del passato e non preoccu- pandosi troppo del futuro, ma in questo caso il ricordo di Roberto Sicco di Faedis, Flamis Vazzoler di Ponte di Piave e di Alberto Tonchel- la di Gorizia è ancora vivo

grazie anche agli alpini di Remanzacco guidati da Gian- luca Masetti ed alla locale Amministrazione Comunale che ogni anno organizzano una manifestazione semplice ma molto sentita ed inten- sa sotto il profilo emotivo.

Anche quest’anno numerosi

alpini si sono ritrovati presso i parco Cibert per poi recarsi al cippo che ricorda, proprio sul luogo dell’incidente, in modo semplice ma indelebile i tre ragazzi. Presenti alla cerimo- nia il sindaco di Remanzacco Daniela Briz, il vice coman- dante della caserma “S. Lesa”

di Remanzacco Ten. Col. Pio

Sabetta, il comandante della locale stazione dei Carabinieri Maurizio Raimondo e il pre- sidente della Sezione ANA di Cividale Alberto Moretti.

Il sindaco di Remanzacco ha sottolineato come la ce- rimonia, semplice ma vera, ricorda un evento che nella sua tragicità ha accomunato più comunità ed ha auspicato di poter dedicare, in un futuro non troppo lontano, una via del comune al goriziano Al- berto Tonchella. Il presidente sezionale Moretti si è invece soffermato sull’importanza del ricordo e della memoria, che oggi vengono a torto con- siderati valori anacronistici, ma che sono alla base del no- stro essere alpini. Il capogrup- po di Remanzacco Gianluca Masetti ha ribadito l’impegno del suo gruppo a continuare a ricordare annualmente con una semplice manifestazione i tre alpini che certamente non rimarranno delusi nel vedere che ci sono ancora tante per- sone che vogliono trovare il tempo ed il modo per renderli un doveroso omaggio.

C.S.

Gruppo di Faedis

IN RICORDO DELL’ALPINO roBerto sicco

16 gennaio 1995 la notizia piomba improvvisa e scon- volge la comunità di Faedis.

Al rientro di una operazio-

ne militare denominata “Te- stuggine”, pattugliamento dei confini orientali, allora con qualche problema, per una tragica fatalità, un incidente stradale ha spento la vita di tre giovani Alpini della Ju- lia, tra cui Roberto Sicco di Faedis, assieme ad Alberto Tronchella e Flamis Vazzoler.

Giovani ventenni con la vita davanti, motivati per il loro essere Alpini. Roberto era un giovane discreto, affabi-

le, sempre sorridente, orgo- glioso di essere Alpino. Sono passati alcuni anni da allora, ma non è caduta nell’oblio la

loro abnegazione nell’adem- pimento del loro “Dovere”. E’

per questo che il Gruppo di Faedis, in occasione dell’as- semblea annuale, ha voluto intitolare la sede sociale a Ro- berto Sicco, ricordando nel contempo i suoi commilitoni.

Cerimonia semplice e densa di emozioni cui hanno parte- cipato i famigliari (il padre ha rivestito i gradi di sergente!), il Sindaco Claudio Zani, il Consigliere Nazionale A.N.A.

Renato Cisilin, il presidente sezionale Alberto Moretti, i gruppi viciniori e l’Alpino in armi Pizzo Gabriele cui è stata consegnata nel corso dell’assemblea la tessera di socio del gruppo di Faedis.

Il suono del silenzio, al mo- mento dello scoprimento della targa, ha reso l’omaggio alpi- no più pregno di significati.

Poche le parole degli inter- venti delle autorità presenti, ma importanti volte a non dimenticare questa tragedia.

“Nessuno muore finché rima- ne nel ricordo dei vivi” è stato il messaggio del capogruppo Paride Fioritto. Per questo la sede è stata intitolata a Ro- berto Sicco.

Rino Petrigh

L’ultima presenza a Cargnacco con gli altri reduci (2007); da sini- stra: Agostino Floretti, Attilio Mauro, sconosciuto, Pietro Trusgnach, Settimo Cassina, Alfredo Monutti e Sandro Zorza.

giuseppe garzoni Di aDorgnano E’ ANDATO AVANTI

Sergente allievo ufficiale del Reggimento Tagliamento, Giuseppe Garzoni, classe 1924, aveva combattuto nella valle dell’Isonzo nel caposaldo di Volarje, nei pressi di Caporetto) nel tormentato periodo 1944-45; dopo la guerra aveva intrapreso una brillante carriera come amministratore pubblico ed aveva assunto la carica di Reggente dei reduci del Reggimento Tagliamento che a Spignon, ogni ultima domenica del mese di agosto, si riuniscono per ricordare le vicende storiche e i tanti Caduti del Reggimento. Alla cerimonia funebre ha partecipato anche il nostro Vessillo

scortato da Nuzzo e Ruocco. G.A.F.

Il gruppo di studenti dell’Istituto Comprensivo di Faedis che ha fat- to visita alle Malghe di Porzus accompagnati dai rappresentanti del gruppo ANA di Faedis.

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ALL’ALPINO giorDano zorzi

L’ONORIFICENZA OmRI

Siamo a blocchi di partenza...

i ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 14 anni del territo- rio della nostra Sezione ANA avranno anche quest’anno la

possibilità di partecipare al Campo Scuola “Anch’ io sono la Protezione Civile”. E’ un progetto voluto dal Diparti- mento Nazionale della Pro- tezione Civile con l’obiettivo di “formare i ragazzi di oggi e prepararli ad essere cittadini consapevoli domani. Perché possa germogliare in loro una sana cultura dei rischi, sulla base della quale radicare - at- traverso la condivisione delle buone pratiche di protezione civile – il senso di responsa- bilità e di cittadinanza attiva”.

Quest’anno l’evento si svol- gerà da domenica 23 luglio a domenica 30 luglio 2017, nelle strutture della comuni- tà di Montefosca messeci a disposizione dall’amministra- zione del Comune di Pulfero e dalla Parrocchia locale. Nel- la giornata finale, inoltre, il Gruppo Alpini di Montefosca festeggerà il suo ottantesimo anniversario di fondazione.

I ragazzi vivranno insieme per una settimana, ora dopo ora, frequentando le attività

che saranno appositamente programmate, mangiando, dormendo e svolgendo i vari turni di servizio per assicura- re una buona e sana perma-

nenza a tutti i presenti. Sarà l’occasione per i ragazzi di staccarsi dagli affetti di casa, dalle routine quotidiane e dal mondo tecnologico per impa- rare a vivere insieme agli altri,

condividendo la fatica di darsi una mano a tenere pulita ed in ordine la propria cameretta e le strutture che ci saranno a disposizione. L’inizio e la fine delle attività di ogni giorno sarà scandito con gli onori

a montefosca iL campo scuoLa DeLLa protezione ciViLe 2017

alla nostra bandiera.

Le attività spazieranno da sessioni teoriche a pratiche e dimostrative con l’obiettivo di trasmettere ai ragazzi delle nozioni sull’organizzazione

della Protezione Civile a li- vello italiano e più precisa- mente a livello regionale e sulle varie componenti che la costituiscono. Inoltre, cer- cheremo di trasmettere loro, anche con l’aiuto delle entità esterne, delle informazioni atte ad aiutarli a crescere dive- nendo dei veri cittadini. Non mancheranno le occasioni per fare delle belle e salutari passeggiate nei dintorni e di partecipare a dei training di vari sport.

I ragazzi, affidatici dai geni- tori nelle nostre mani, non sa- ranno mai lasciati soli, sempre presenti alle varie attività ci saranno i volontari di Pro- tezione Civile della nostra sezione con l’aggiunta di un gruppo di forze giovani che ci coadiuveranno nella gestire del gruppo. In cucina, visto che è un lavoro che dicono sappiamo fare bene, lo staff sarà sicuramente composto da cuochi e cucinieri alpini.

Ringraziamo fin d’ora tutti i volontari che daranno la loro disponibilità e il loro tempo per l’organizzazione e lo svol- gimento di questa settimana.

Aspettiamo numerose le iscri- zioni alpine dei vostri figli e nipoti...

Per informazioni si può scri- vere a camposcuola.alpinici- vidale@gmail.com

Notizie sempre aggiornate le troverete sul nostro sito www.

anacividale.it e su facebook ANA Cividale.

Il capo campo L’alpino Giordano Zorzi,

socio della nostra Sezione e per molti anni capogruppo a San Pietro al Natisone e artefice di numerose inizia- tive alpine, il 24 gennaio è stato insignito, presso il palazzo della Provincia di Udine, dell’onorificenza Omri (ordine al merito del- la Repubblica Italiana) per essersi distinto in particolare nel campo artistico.

Nato nel luglio del 1938 a Campoformido da una fa-

miglia dalle modeste condi- zioni economiche, Giordano Zorzi trascorse un’infanzia resa particolarmente dif- ficile dagli eventi bellici, dalla miseria che ne seguì e da una salute cagionevole che lo costrinse a rimanere chiuso in camera, in com- pleta solitudine, per molto tempo. Fu proprio allora che durante questi momenti di ozio forzato, Zorzi iniziò a sviluppare la sua imma- ginazione che, insieme ad un’innata curiosità e ad una naturale vena artistica, lo portò a diventare più avan- ti un artista capace di far emergere da argilla, legno, marmo e granito opere che raffigurano le miserie e le depravazioni della vita. Dal 1957 al 2001 trascorse la sua vita in Svizzera, con una parentesi di 18 mesi in cui rientrò in Italia per assolvere al servizio militare che pre- stò nell’ 11° raggruppamento della Julia.

Nonostante gli impegni di lavoro e famiglia e la fattiva partecipazione in varie asso- ciazioni, Zorzi trovò sempre il tempo e il modo per colti- vare la sua vocazione per la pittura e la scultura, sempre da classico autodidatta. Nel

2001 tornò nell’amata Italia e precisamente a San Pietro al Natisone, porta delle Valli del Natisone che tanto ricor- dano il carattere semplice e sincero di Zorzi. Ed è qui che l’artista vive ancora oggi in una bella villa stile liberty con la moglie Gina sposata 54 anni fa e cura una bella galleria personale fatta di opere che descrivono ne- gatività e debolezze umane e che vogliono essere non solo un monito, ma anche

un incoraggiamento ai gio- vani e meno giovani con il messaggio che un’esistenza corretta può portare gioia, serenità d’animo e può far assaporare i veri valori della vita. Le sue opere sono state oggetto di innumerevoli pre- mi ed esposizioni nazionali ed internazionali.

L’importante onorificenza è stata festeggiata con un brindisi presso la galleria di Zorzi a San Pietro al Natiso- ne con la partecipazione di alcuni alpini, del presidente dell’UNCI di Udine (Unione Nazionale Cavalieri d’Italia) Grand’Uff. Carlo Del Vec- chio, il sindaco di San Pietro Mariano Zufferli con l’as- sessore Tiziano Manzini, del sindaco di Pulfero Camillo Melissa e del consigliere sezionale Ufficiale Crucia- no Bulfamante, anch’egli insignito dell’onorificenza Omri per l’impegno in cam- po associativo.

E’ un onore per l’intera famiglia alpina cividalese annoverare tra le sue fila un alpino che ha saputo lasciare un segno e che ancora oggi, alla soglia degli ottanta a anni, non smette di coltivare la sua vocazione.

C.S.

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ossigeno “fuarce ciViDÂt”

giovanni zupello in memoria di Walter Boreanaz € 50,00 franco zani per la nascita della nipote emma pino € 20,00

gruppo ana purgessimo € 50,00

famiglia santoro - specogna in memoria del col. aldo specogna € 50,00

m.D. € 10,00

gianni cedermaz per il 50° anniversario € 50,00 fermo fadon in memoria della mamma alba iacuzzi € 25,00

Valentino armellini € 50,00

albina margutti in memoria del marito ivano ermacora € 50,00 gruppo ana ipplis a favore dei terremotati del centro italia € 120,00 scarbolo alessandro gruppo ana di san pietro al natisone € 20,00

anagrafe aLpina

Lutti in casa

CERICCO PRIMO, gruppo di Faedis POLIZZI PASQUALE, gruppo di Faedis GUERRERA EUGENIO, gruppo di Faedis IURI DARIO, gruppo di Faedis

DASSI GIULIO, padre del consigliere Andrea, gruppo di Faedis TOMASETTIG REMO, di anni 78, gruppo di Rualis

TULISSO LORENZO, di anni 44, gruppo di Rualis

ORGNACCO BRUNO, di anni 75, alfiere del gruppo di Orsaria BASSO ANGELO, ex capogruppo di Orsaria, ex consigliere sezionale BAITI ANTONIO, di anni 86, gruppo di Cividale centro

LEVAN STANISLAO, di anni 74, gruppo di Primulacco DEGANO ENORE amico degli alpini del gruppo di Povoletto CUNIBERTI GIANFRANCO socio del gruppo di Corno di Rosazzo ZILIO ENZO socio del gruppo di Corno di Rosazzo

BARBIERI ENEA (EVELINO) di 95 anni socio del gruppo di Corno di Rosazzo ERMACORA IVANO di 69 anni socio del gruppo di Purgessimo

RIVA SERENO socio e padre di Riva Andrea del gruppo di Ziracco CHIABAI RENATO di 73 anni socio del gruppo di Grimacco

GAMBON LUCIANO di anni 65, ex consigliere sezionale ed ex capogruppo di Cerneglons Lutti nelle famiglie dei soci

FACCO ONORINA, sorella di Facco Vito, gruppo di Faedis

BERTOLUTTI ALDA, zia del consigliere Schiratti Bruno, gruppo di Faedis FABIANI CATERINA, madre di Gussetti Nicola, gruppo di Faedis

BRIZ ERMINIA, madre di Fantini Eugenio (consigliere) ed Enzo, gruppo di Faedis BASSO ROSA, madre di Pisanu Simone, gruppo di Faedis

ALPINO SEVERINA, sorella di Elio, gruppo di Faedis BERNARDINO CELLEDONI, padre di Carlo, gruppo di Faedis PERABO’ SAULO, zio di Celledoni Carlo, gruppo di Faedis PITTIONI AURORA nonna del cons. Bruni Massimo CIRANDI GIULIO, fratello di Marino, gruppo di Faedis

DINI GABRIELLA, di anni 59, compagna di Gumini Enore, sorella di Bini Gianni e Renzo, zia di Bini Lorenzo, gruppo di Togliano

IACUZZI ALBA, di ani 86, madre di Fadon Fermo, gruppo di Prestento

VENICA FIDES, di anni 69, moglie di Cadalino Giuseppe, gruppo di Cividale centro ZAMARO MARIO, di anni 80, fratello di Gianfranco, gruppo di Premariacco BALLICO GINO padre di Ballico Daniele socio del gruppo di Povoletto

ERMACORA ELDA moglie di Sostero Giovanni e sorella di Ermacora Giuseppe soci del Gruppo di Ziracco PETRUZZI INES, di anni 78 sorella di Petruzzi Livio e Zia di Petruzzi Daniele del gruppo di Ipplis;

scarponcini

CELLEDONI VITTORIA JULIA, figlia di Carlo e Alessia, gruppo di Faedis BERTOLUTTI SVEVA, figlio di Luca e Jessica, gruppo di Faedis IURI SARAH, nipote di Iuri Dario (andato avanti), gruppo di Faedis PINO EMMA, nipote di Zani Franco e Fulvio, gruppo di Faedis

SIMONE MIA, figlia di Marti Vanessa (socia) e Simone Fabio, gruppo di Faedis TOPATIGH HELLEN, figlia di Fabio e Mickaelly Santos, gruppo di Canebola VERONA GABRIELE, figlio di Mauro e Alice, gruppo di Cividale centro PETRIZZO RICCARDO, figlio di Thomas e Piccini Isa

ZOTTIG MANUEL, figlio di Massimo, gruppo di Prepotto, e Macorig Alessandra, gruppo di Rualis LEVAN TOMMASO, figlio di Cristopher e Fornasari Desirèe, nipote di Fornasari Nico, gruppo di Orsaria BERTONI PIETRO E BERTONI TOBIA, figli di Marco e Campi Chiara, gruppo di Campeglio

GALAI VALIA nipote di Ettore socio del Gruppo di Ziracco

BELTRAMINI MASSIMO figlio di Alessandro socio del gruppo di Ziracco Fiori d’arancio

MARTI VANESSA E SIMONE FABIO, gruppo di Faedis PINOSIO MICHEL E PARAVANO ELENA, gruppo di Faedis GUSSETTI NICOLA E BROTTO TANIA, gruppo di Faedis Nozze d’oro

SILVESTRI ARBENO E BORGNOLO MARIA, gruppo di Orsaria PITTIONI BRUNO E MODONUTTI EDES, gruppo di Orsaria

ZORZUTTI SERGIO E CAMPOFIORE FRANCINA, gruppo di Campeglio CEDERMAZ GIANNI E ZUSSINO ANNAMARIA, gruppo di Faedis

fuarce Cividât

redazione.fuarcecividat@anacividale.it

proprietario: presidente pro-tempore Sezione ANA di Cividale, Alberto Moretti Direttore responsabile: Guido Aviani Fulvio

comitato di redazione:

Gianni Cedermaz - Alberto Moretti - Rino Petrigh Claudio Simiz - Andrea Specco

Autorizzazione Tribunale di Udine n. 292 del 12.02.1972 Direzione: Cividale del Friuli (Ud) - Via E. di Colloredo, 23

impaginazione e stampa: Grafiche Civaschi - Povoletto www.anacividale.it

nivo-meteorologici durante la stagione invernale, la pos- sibilità di condividere alcuni siti in cui effettuare i rilievi neve oltre che di effettuare delle conferenze telefoniche o via web per la valutazione congiunta del pericolo valan- ghe nelle rispettive zone di competenza. L’intesa prevede, inoltre, la possibilità di or- ganizzare incontri formativi congiunti.

“In Friuli Venezia Giulia, l’in- terscambio di dati con il Me- teomont - ha aggiunto Shaurli - è un’esperienza consolidata tanto che la valutazione del pericolo valanghe nei bollettini emessi, sia dal servizio Meteo- mont sia dal rispettivo Ufficio Valanghe “Civile” afferente ad Aineva, in queste zone è Sicurezza in montagna

sHaurLi sigLa protocoLLo con meteomont – truppe aLpine

concorde. In quest’ottica, con il documento siglato, la buona prassi della Regione FVG è stata estesa anche al resto del territorio Alpino”.

Una delle azioni portate avanti dall’Associazione interregio- nale Neve e Valanghe, che ha sede a Trento, è quella di uniformare il lavoro degli uf- fici valanghe “civili” Italiani affinché vengano usate le stes- se metodologie di previsio- ne e raccolta dati ovunque, sfruttando tutte le innovazioni che emergono negli ambienti internazionali e che vengono condivise a livello europeo in seno all’Eaws (European Avalanche Warning Service) di cui Aineva è membro attivo con mansioni di coordinamen- to. Fanno attualmente parte

dell›Associazione le Regioni Piemonte, Valle d’Aosta, Lom- bardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e la Provincia autonoma di Trento e Bolzano.

Il Servizio Meteomont dell’E- sercito, nato nel 1972 allo sco- po di fornire ai reparti delle Truppe Alpine impegnati in attività addestrative ed opera- tive in montagna il necessario supporto informativo meteo- nivologico, costituisce oggi il

“focal point” di Forza Armata per le questioni meteorologi- che in Patria e all’estero e fa parte anch’esso dei Servizi Valanghe Europei Eaws in un quadro di integrazione euro- pea dei servizi valanghe e dei loro utenti.

dott.ssa Lara Pironio l’utilizzo delle rispettive risor-

se umane e strumentali, nel rispetto delle reciproche auto- nomie, la messa in comune di dati, strumenti e prodotti per

la prevenzione e previsione del pericolo da valanghe”.

“una giornata importate che rafforza la collaborazione fra due realtà che lavorano dagli anni Settanta per la sicurezza delle nostre montagne – ha aggiunto Shaurli -; la firma odierna va a diretto vantaggio dell’utente finale: le truppe alpine in addestramento e i civili che frequentano le mon- tagne. E’ un esempio di come le istituzioni possono e devo- no collaborare per ottenere ri- sultati concreti. E’ un punto di arrivo che rende ufficiale una collaborazione spesso già nei fatti ed è anche un inizio per arrivare ad uniformare sempre di più il nostro lavoro”.

un accordo significativo anche per il generale che ha rimarcato la collaborazione già esistente e come la sigla rappresenti concretamente un grande risultato.

L’accordo prevede un inter- scambio giornaliero dei dati San Candido (Bz), 20 marzo -

Siglato il protocollo di intesa fra l’Associazione interregio- nale Neve e Valanghe (Ai- neva) e il Comando Truppe

Alpine servizio Meteomont per la raccolta, lo scambio dei dati e delle valutazioni sulla prevenzione per il pe- ricolo valanghe oltre che per la formazione tecnica del personale.

L’obiettivo è implementare e migliorare il servizio di previsione finalizzato alla prevenzione degli incidenti provocati da valanghe.

A siglare il documento negli scorsi giorni a San Candido nel centro culturale “Casa Josef Resch” il presidente di Aineva e assessore alle Risorse agricole e forestali della Regione FVG, Cristiano Shaurli e il comandante delle Truppe alpine, Generale Fe- derico Bonato.

“Si tratta di un protocollo storico ed atteso da anni che sancisce ufficialmente la col- laborazione tra il servizio Me- teomont dell’Esercito e Aine- va - ha indicato Shaurli - con il quale si punta ad ottimizzare

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