Particolare della zona angolare del Partenone.
d a m e n t o della composizione c o n t i n u a nelle due q u a d r i g h e e p a r t i c o l a r m e n t e con le gambe dei ca- valli. La t e n d e n z a verticale d o m i n a la composizione con un senso a d d o l c i t o dalle curve segnate nel corpo e nella testa degli animali stessi. T u t t a la composi- zione viene q u i n d i i m p e r n i a t a sulle r u o t e dei carri che r o m p e n d o il r i t m o ne formano la vera conclu- sione e agiscono come p u n t i fissi del frontone a cui le figure seguenti sono quasi c o n c e n t r i c h e .
Il frontone occidentale del P a r t e n o n e mostra, attraverso la ricostruzione effettuata dallo Schwar- zek a V i e n n a , u n a interessantissima soluzione della zona c e n t r a l e ; soluzione che possiamo considerare come la p i ù raffinata nei r i g u a r d i d e l l ' e l e m e n t o m e d i o .
La statua della divinità che negli altri complessi assiste eretta e ferma alla scena è qui abolita e viene sostituita ad un s u p p o r t o m u l t i p l o , nuovo e per- fetto, cioè con due corpi pieni di slancio e molto divergenti. L ' e l e m e n t o di sostegno centrale era lo- gico, ma spezzava la linea dello spiovente disartico- l a n d o l a . L'esercitato occhio ellenico non poteva tol- l e r a r e simile i n c o n v e n i e n t e ; perciò la zona centrale si risolve in un d o p p i o appoggio, con due figure in opposizione fra loro e verso l ' a l t o , cioè sia contro la falda del t e t t o che s u l l ' a r c h i t r a v e p u n t a n d o nello sforzo i p i e d i u n a contro l ' a l t r a . Il triangolo del frontone viene sollecitato così p o t e n t e m e n t e da n o n riuscire n e m m e n o p i ù a contenere t u t t a la compo- sizione.
A queste due statue si c o n t r a p p o n g o n o due semi- cerchi formati dai cavalli i m p e n n a t i e dai loro gui-
d a t o r i ; volti verso l ' a l t o , essi sono legati al suolo dalle statue in secondo p i a n o ferme e dal t r e n o po- steriore degli animali che a p p o g g i a n o saldamente al t e r r e n o il loro generoso e p o t e n t e m o v i m e n t o . Altri due semicerchi, p u r e volti verso l ' a l t o , sono costruiti dal m o v i m e n t o delle q u a t t r o figure se- g u e n t i : questi si o p p o n g o n o ai p r e c e d e n t i e sono fissati a l l ' a r c h i t r a v e nella m o b i l e loro curva da due statue con u n a specie di cuscino elastico. Le figura- zioni m i n o r i sono un p o ' m e n o evidenti p e r la in- certa posizione delle statue r e s t a u r a t e in m o d o ine- satto. La linea ideale t e r m i n a in u n a curva spezzata alla fine e p o r t a t a dalle u l t i m e t r e figure.
Composizione controllatissima, questa, in cui la statua assume con il m o v i m e n t o la funzione di com- p l e t a m e n t o s t r u t t u r a l e a l l ' a r c h i t e t t u r a , di elemento di raccordo elastico, di s u p p o r t o alle rigide masse dei m a r m i , che si sono venute a d e t e r m i n a r e co- s t r u t t i v a m e n t e .
N e l l ' a r c h i t e t t u r a ellenica nulla è lasciato alla improvvisazione : u n ' o p e r a spietata di verifica è p o r t a t a o v u n q u e ; u n a chiarezza assoluta guida l'ar- tista che segue il m e d i t a t o suo scopo; scopo che ri- sponde ad u n a logica superiore alla statica costrut- t i v a : cioè ad un equilibrio u m a n o tra le p a r t i del- l'edificio.
Il t e m p i o , racchiuso nel suo schema s e r e n a m e n t e e t e r n o , p a l p i t a e vive p e r raggiungere la p i ù grande espressione architettonica, di essere u m a n a m e n t e armonico in t u t t e le sue p a r t i .
Enrico Pellegrini
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Alcune realizzazioni in cemento armato prefabbricato
Si descrivono le caratteristiche tecnico-esecutive di strutture di copertura 'per capannoni con archi sem- plici ed archi-shed prefabbricati, nonchè le strutture portanti di gallerie coperte in portici di vario tipo.
N e l l ' i m p o r t a n t e complesso i n d u s t r i a l e di Tristan Suarez, situato nel raggio della grande Buenos Aires, è sorto lo stabilimento della Società Italo- Argentina « Supercemento », stabilimento la cui costruzione ha permesso alcuni interessanti esempi di prefabbricazione su s t r u t t u r e in cemento a r m a t o . I p r o b l e m i statici da risolvere erano sostanzial- m e n t e p r o b l e m i di c o p e r t u r e con differenti esigenze di illuminazione e p r o b l e m i di s t r u t t u r e p o r t a n t i p e r gallerie coperte destinate alla circolazione di carrelli sospesi a m o n o r o t a i e . Mentre p e r queste ul- time il n u m e r o delle u n i t à p o r t a n t i eguali o simi- lari era notevole, p e r le p r i m e era assai p i ù r i d o t t o : tuttavia l ' i m p r e s a cui venne affidata la costruzione ( F I N M A S. A. de Construcciones) decise di adot- t a r e la prefabbricazione sia p e r gli elementi di gal- leria che p e r le s t r u t t u r e di c o p e r t u r a , in vista della notevole ristrettezza nei t e r m i n i di consegna e delle necessità di realizzare la massima economia di costruzione, dati i ridottissimi m a r g i n i del prezzo di aggiudicazione.
L'unica differenza che si fece fu di limitare -—
nei c a p a n n o n i — la prefabbricazione alle c o p e r t u r e gettando in opera basi e colonne, m e n t r e gli ele- menti p o r t a n t i p e r galleria furono t o t a l m e n t e pre- fabbricati ad eccezione delle basi.
Il c a p a n n o n e p r i n c i p a l e (Fig. 1) constava di u n a navata centrale di 14 m t . di luce e di u n a laterale di 7 m t . di luce. Data l'orientazione (il lettore non dimentichi che siamo al di sotto d e l l ' e q u a t o r e ) era consigliabile l'illuminazione dal lato SO e p e r t a n t o la navata p r i n c i p a l e poteva p r e n d e r e luce solamente dall'alto e non dalle p a r e t i laterali. Si pensò per- t a n t o di a d o t t a r e , come elementi p o r t a n t i , archi- shed con travi secondarie p e r irrigidimento e so-
Fig. I. - Schema della struttura di copertura del capannone principale.
stegno della c o p e r t u r a in laterizio. Il p r i m o t i p o di arco-shed studiato fu quello di Fig. 2: p e r a l t r o , date le forti sollecitazioni in corrispondenza della zona angolare — vedasi il d i a g r a m m a dei m o m e n t i riferito all'asse d e l l ' a r c o — esso richiedeva sezioni notevoli ed eccesso di a r m a t u r a (sopra i 250 K g / m3) senza dare nè u n a linea estetica soddisfacente nè speciali vantaggi costruttivi agli effetti della pre- fabbricazione e della messa in o p e r a . Si decise per- t a n t o di a d o t t a r e il t i p o di Fig. 1, arco a due arti- colazioni con spinta eliminata m e d i a n t e t i r a n t e : tale t i p o di elemento p o r t a n t e si rivelò p i ù econo- mico del precedente m a l g r a d o la dissimetria di ca- rico. Lo studio del regime di sollecitazioni fu con- dotto considerando l'arco col vincolo delle due cer- niere e sottoposto ai carichi concentrati dovuti alle travi secondarie n o n c h é al m o m e n t o di incastro della trave inclinata s u p e r i o r e . Tale trave fu a sua volta considerata semplicemente appoggiata al- l'altro estremo sopra la colonnina verticale, esclu- dendosi, grazie alla voluta esilità ed alla debole a r m a t u r a di q u e s t ' u l t i m a , la possibilità di un ef- fetto di telaio del triangolo semiarco-trave-colonna, effetto che non sarebbe stato giustificabile nè dal p u n t o di vista funzionale nè da quello statico.
In tali condizioni il d i a g r a m m a dei m o m e n t i , riferito all'asse d e l l ' a r c o e della trave inclinata, ri- sultò quello di Fig. 3.
Una volta definito il regime statico p r i n c i p a l e fu t e n u t o conto dell'effetto secondario Vierendeel dovuto ai fori di alleggerimento, effetto che peral- t r o , dato il valore relativamente piccolo degli sforzi taglianti nelle sezioni d e l l ' a r c o , risultò p r a t i c a m e n t e t r a s c u r a b i l e . Lo stesso n o n si verificò p e r la trave di luce 7 m t . adottata a c o p e r t u r a della c a m p a t a la- t e r a l e : tale t r a v e , sottoposta al carico uniforme della co- p e r t u r a in laterizio a r m a t o , fu conside- rata semplicemente appoggiata, n o n es- sendo evidentemen- te possibile invocare vincolo alcuno di in- castro, dato il siste- ma di realizzazione.
In essa l'effetto Vie- rendeel — anche a causa delle dimen- sioni notevoli dei fori — diede luogo a m o m e n t i nei m o n - t a n t i e nei correnti che fu necessario te- nere in conto n e l d i m e n s i o n a m e n t o e
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Fig 2. - Diagramma dei momenti nell'arco-shed - tipo I. tato sia in vista delle esigenze statiche che della comodità di esecuzione fu di 16 cm. p e r gli archi- shed e p e r gli archi n o r m a l i , di 18 cm. p e r la trave di 7 m t . e di 10 cm. p e r le travi secondarie.
I fori di alleggerimento furono realizzati con forme metalliche che venivano tolte a p o c h e ore dal getto: i vuoti da esse lasciati venivano r i e m p i t i di sabbia allo scopo di ristabilire il p i a n o continuo di appoggio p e r l ' e l e m e n t o successivo, che veniva isolato dal p r e c e d e n t e grazie ad u n a m a n o di calce grassa.
P e r q u a n t o r i g u a r d a i c o m p o n e n t i del cal- cestruzzo le p r o p o r z i o n i adottate furono le se- guenti :
cemento 350 k g . arena del R i o della P i a t a . . . . 0,400 m3
Fig. 4. - Effetto Vierendeel nella trave di copertura navata laterale.
Fig 3. - Diagramma dei momenti nell'arco-slied - tipo II.
n e l l ' a r m a t u r a ( F g . 4). Q u a n t o agli a r c h i di coper- tura degli altri c a p a n n o n i , n o n p r e s e n t a r o n o par- ticolari p r o b l e m i dal p u n t o di vista calcolo, data l'uniformità del carico della c o p e r t u r a in laterizio a r m a t o : la curva delle pressioni relativa fu assai benigna anche nell'ipotesi di sovraccarico dissi- metrico ( F i g . 5) e p e r t a n t o la q u a n t i t à di arma- t u r a impiegata fu contenuta e n t r o limiti assai ra- gionevoli.
Per q u a n t o r i g u a r d a la realizzazione p r a t i c a , tutti gli e l e m e n t i : archi-shed - a r c h i n o r m a l i - trave di 7 m t . - travi secondarie - furono gettati a t e r r a in
cataste di 6-7 elementi ciascuna: lo spessore adot- Fig. 5. - Curva delle pressioni nell'arco tipo di copertura degli altri capannoni.
Fig 6. - Aspetto delle coperture terminate nel capannone principale.
pietrisco granitico di O l a v a r r i a , pez-
zatura 2-10 mm 0,450 m3
pietra granitica di Olavarria, pezza-
tura 10-30 mm 0,450 m3
Benchè le p r o p o r z i o n i g r a n u l o m e t r i c h e non r a p - presentassero l'« o p t i m u m » non fu possibile mi- gliorarle molto dati i p r o b l e m i notevoli di approv- vigionamento degli inerti p e r cemento a r m a t o che soffre Buenos Aires, dove bisogna generalmente accontentarsi di sabbia fine del Rio della P i a t a , non esistendo n e l m e r c a t o — a prezzi ragionevoli — la sabbia m e d i a o grossa che deve essere t r a s p o r t a t a da distanze variabili dai 600 ai 1000 K m . Meno grave, s e p p u r e sensibile, il p r o b l e m a d e l l ' a p p r o v v i - gionamento del pietrisco e della p i e t r a di cava che furono t r a s p o r t a t i da Olavarria (circa 320 K m . da Buenos Aires). Si preferì l ' i n e r t e di cava granitica alla ghiaia del Rio — s e p p u r e anch'essa soddisfa- cente — p e r le ottime caratteristiche resistenti e perchè lo si giudicò più idoneo agli effetti della
Fig. 7. - Messa in opera degli archi shed prefabbricati a copertura del capannone principale.
Fig. 8. - Messa in opera degli archi prefabbricati di copertura degli altri capannoni.
omogeneità del getto, data la forma delle sezioni resistenti.
Il calcestruzzo v e n n e v i b r a t o con vibratori ad ago — 6.000 vibrazioni al m i n u t o — e si p o t é m a n - t e n e r e il t e n o r e di acqua e n t r o limiti non eccessivi (0,45-0,50) grazie alla notevole estensione del fron- te di g e t t o : le prove su cubetti a 28 gg. diedero u n a resistenza media alla compressione di 410 K g . / c m2. Il peso teorico dei singoli elementi prefab- bricati risultò :
arco-shed luce 14 mt 3700 kg.
arco luce 12,30 mt 1500 » trave luce 7 mt 1450 » travi secondarie . . . . d a 350 a 750 k g . La messa in opera fu effettuata utilizzando u n a gru su cingoli del t i p o « L I M A », p o r t a t a sino a 5 t o n n . , lunghezza della b e n n a 12 m t . Di u n a certa delicatezza risultò l'operazione di sollevamento de- gli archi-shed specialmente nella fase di passaggio
Fig. 9. - Aspetto delle coperture terminate in un altro capannone.
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Fig. 10. - Messa in opera di portici prefabbricati nella galleria principale. Fig. 14. - Aspetto del complesso dei portici delle gallerie durante la fase di messa in opera.
Fig. 11. - Testate di trese secondaria di copertura.
Fig. 12. - Plinto di fondazione per portico prefabbricato.
Fig. 13. - Sagoma statica dei portici-tipo per le gallerie.
dalla posizione orizzontale alla v e r t i c a l e : p e r a l t r o la si poté c o n d u r r e e g u a l m e n t e con r a p i d i t à e senza inconvenienti grazie ad u n a o p p o r t u n a a t t r e z z a t u r a
(Figg. 7 e 8).
Gli archi furono appoggiati sulle colonne in a p - posite selle ricavate n e l getto di queste a scopo di guida e senza alcuna pretesa di incastro. Le t r a v i secondarie v e n n e r o a p p o g g i a t e agli appositi incavi p r a t i c a t i nell'estradosso degli a r c h i grazie a ferri profilati a L solidali al getto ( F i g . 11), il che per- mise l ' o t t e n i m e n t o di un p i a n o di posa senza disli- velli p e r i laterizi a r m a t i di c o p e r t u r a .
Con questo p r o c e d i m e n t o fu possibile o t t e n e r e n o d i di incontro di d u e e di q u a t t r o e l e m e n t i p r e - fabbricati senza alcun i n c o n v e n i e n t e : tali n o d i ven- n e r o poi sigillati con getti s u p p l e m e n t a r i previa le- gatura o saldatura dei ferri sporgenti, a seconda delle condizioni di vincolo t e n u t e in conto n e l cal- colo.
L ' a s p e t t o delle c o p e r t u r e t e r m i n a t e risultò sod- disfacente, p u r n o n essendo stata effettuata alcuna i n t o n a c a t u r a al soffitto (Figg. 6 e 9).
P i ù redditizia di quella delle c o p e r t u r e risultò la p r e f a b b r i c a z i o n e dei p o r t i c i di galleria, previsti
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ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 7 - N. 2 - FEBBRAIO 1953sostanzialmente in tre t i p i , r i s p e t t i v a m e n t e di 54-14 e 15 u n i t à ( F i g . 13). P e r l ' a p p o g g i o di t u t t i i t i p i di portici — che e r a n o stati studiati come incernierati al p i e d e — furono previsti p l i n t i di fondazione a colletto (Fig. 12) che si rivelarono praticissimi agli effetti della r a p i d i t à di messa in o p e r a .
P e r t u t t i i portici fu a d o t t a t o u n o spessore co- stante di 16 cm. che p e r m i s e di gettarli in cataste di 9-10 u n i t à , e le m o d a l i t à di esecuzione furono quelle già p r e c e d e n t e m e n t e descritte, con sensibili riduzioni dei t e m p i di getto grazie alla standardiz- zazione del lavoro. O l t r e ai portici si eseguirono 208 travi secondarie di vario t i p o destinate all'ir- rigidimento l o n g i t u d i n a l e delle gallerie e a l l ' a p - poggio delle c o p e r t u r e .
Il sollevamento dei portici fu effettuato con ra-
p i d i t à e senza inconvenienti i r r i g i d e n d o i p i e d r i t t i
— p e r la d u r a t a della m a n o v r a — con profilati me- tallici, il che p e r m i s e spostamenti e t r a s c i n a m e n t i piuttosto audaci sul t e r r e n o dovuti a l l ' i m p r e v i s t a presenza di u n a linea elettrica ad alta tensione. La messa in o p e r a fu del p a r i r a p i d a , giungendosi negli u l t i m i giorni ad u n a m e d i a giornaliera di 9-10 por- tici di 1,25 m3 c a d a u n o (compresa messa a p i o m b o , c o n t r o v e n t a m e n t o , i n c u n e a m e n t o nelle b a s i , etc.) (Figg. 10 e 14)..
L ' a s p e t t o del complesso i n d u s t r i a l e u l t i m a t o ri- sultò assai soddisfacente, e t i r a t e le s o m m e , chi scrive p u ò d i c h i a r a r e che solamente grazie alla p r e - fabbricazione fu possibile u n a esecuzione r a p i d a ed economica senza pregiudizio del fattore estetico.
Giulio Pizzetti
Problemi di ventilazione delle gallerie autostradali
Si illustrano i sistemi di ventilazione naturale e artificiale delle gallerie autostradali e si espongono i metodi di calcolo dei condotti di distribuzione.
Recenti progetti di trafori alpini p e r autoveicoli h a n n o r i c h i a m a t o l ' a t t e n z i o n e dei tecnici sulle esi- genze della loro ventilazione.
Il p r o b l e m a n o n è nuovo ed ha ricevuto bril- lanti soluzioni in vari i m p i a n t i a m e r i c a n i ed e u r o - p e i , specialmente n e l l ' a t t r a v e r s a m e n t o m e d i a n t e t u n n e l sotterranei di a m p i estuari di fiumi come l ' H u d s o n a New Y o r k , la Mersey a L i v e r p o o l , la Mosa a R o t t e r d a m , l ' E s c a u t ad Anversa, oltre che in alcuni trafori m o n t a n i , specialmente in Cali- fornia.
1. - La necessità del r i c a m b i o d e l l ' a r i a de- riva anzitutto dalla p r o d u z i o n e di ossido di car- bonio dei motori a b e n z i n a , p e r lo p i ù a l i m e n t a t i con miscele ricche e q u i n d i con difetto d ' a r i a .
La fig. 1 mostra i risultati di alcune esperienze svizzere, che h a n n o del resto confermato in linea generale p r e c e d e n t i esperienze a m e r i c a n e . In essa le ascisse λ r a p p r e s e n t a n o il r a p p o r t o fra la quan- tità d ' a r i a effettivamente i n t r o d o t t a n e l m o t o r e e quella s t r e t t a m e n t e necessaria alla c o m b u s t i o n e . Le o r d i n a t e r a p p r e s e n t a n o p e r la curva inferiore le p e r c e n t u a l i di ossido di c a r b o n i o rilevate nei gas di scarico, p e r la curva s u p e r i o r e la p o t e n z a N in k W sviluppata dal m o t o r e .
L ' i r r e g o l a r i t à dei p u n t i s p e r i m e n t a l i , indicati nel p r i m o caso, m e t t e in evidenza che il fenomeno (*) Conferenza tenuta il 19 novembre 1952 presso la Soc. Ingegneri e Architetti in Torino e la Sezione Piemon- tese dell'Ass. Termotecnica Italiana.
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