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Assistente sociale: chi è e cosa fa

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Assistente sociale: chi è e cosa fa

written by Carlos Arija Garcia | 05/10/2018

Preparazione, mansioni e possibilità di lavoro di chi ha il compito di aiutare persone e famiglie in situazioni di disagio.

La figura dell’assistente sociale viene ogni tanto vista con una certa ostilità, soprattutto da chi versa in condizioni disagiate: è quella che si fa i fatti suoi, che gli può portare via i bambini, che viene a casa a controllare come si vive, che si fa, che cosa mangiano i figli. Un’eterna minaccia, insomma. In realtà non è così (o non è sempre così). Forse si ha questo pensiero perché non si sa bene chi è e cosa fa l’assistente sociale. Questo professionista, che ha ottenuto una laurea e superato un esame di Stato, ha come missione aiutare chi è in difficoltà, che si tratti di un singolo, di un nucleo familiare o di un gruppo di persone, come adolescenti o immigrati. Il suo ruolo è quello di mettere nelle mani di chi vive ai margini della società per qualsiasi motivo (mancanza di risorse economiche o culturali, disagio familiare legato a situazioni di delinquenza o di tossicodipendenza, ecc.) gli strumenti per affrontare i suoi bisogni e per migliorare la sua condizione di vita.

Un compito, dunque, davvero arduo, anche perché l’assistente sociale non si

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trova mai davanti due persone uguali: ogni assistito ha un suo mondo alle spalle, ha un vissuto diverso dagli altri, ha un contesto specifico, ha un modo di reagire tutto suo. Per questo ci vuole la formazione adeguata, che oggi bisogna acquisire all’università sia con una laurea triennale sia con quella magistrale se si vuole diventare assistente sociale specialista.

L’assistente sociale può lavorare sia per enti pubblici (Asl o Comuni) sia per associazioni o comunità private che si occupano di persone disagiate. Vediamo, allora, chi è e cosa fa l’assistente sociale.

Assistente sociale: chi è?

Nell’ordinamento giuridico, l’assistente sociale è il professionista che lavora nell’ambito dei servizi sociali mettendo le proprie conoscenze e capacità al servizio della comunità, intesa come singoli individui, famiglie o gruppi di persone.

Il suo compito è quello di prevenire e risolvere situazioni di disagio sociale e di bisogno.

A seconda del titolo di studio ottenuto, si possono distinguere due tipi di assistenti sociali:

l’assistente sociale vero e proprio, cioè quello che ha conseguito la laurea triennale;

l’assistente sociale specialista, cioè quello che ha conseguito la laurea magistrale.

Entrambi devono superare l’esame di Stato ed iscriversi all’apposito Albo professionale.

Chi appartiene alla prima categoria (sezione B dell’Albo) deve promuovere l’autonomia e la valorizzazione delle risorse personali e sociali di chi vive in condizioni disagiate o è particolarmente vulnerabile, mettendo queste persone in contatto con le risorse offerte dalle istituzioni e dagli enti o associazioni di solidarietà.

L’assistente sociale specialista (sezione A dell’Albo professionale) ha, invece, tre punti di riferimento su cui operare: la persona disagiata, il contesto sociale in cui si trova e l’istituzione o l’organizzazione a cui il professionista appartiene. Tra le sue mansioni c’è anche quella di collaborare alla programmazione degli interventi

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da realizzare in ambito sociale nel proprio territorio.

Assistente sociale: come lo si diventa

Per diventare assistente sociale c’è bisogno di conseguire:

una laurea triennale in servizio sociale (classe L-39);

oppure una laurea magistrale in servizio sociale e politiche sociali (classe L-M87).

Come dicevamo in precedenza, per poter conseguire il titolo ed iscriversi all’Albo professionale c’è bisogno di superare un esame di Stato dopo avere ottenuto il titolo universitario.

A queste due lauree, necessarie per esercitare la professione, si possono aggiungere altri percorsi formativi facoltativi come:

un master di primo e secondo livello;

un dottorato di ricerca (necessario se si vuole intraprendere la carriera di docente).

Assistente sociale: cosa fa?

L’attività dell’assistente sociale si svolge a favore di una vasta platea di utenti che vivono in condizioni di disagio economico e sociale. In particolare, questo professionista lavora soprattutto con:

minori;

tossicodipendenti;

soggetti con problematiche di tipo psichico;

disabili;

anziani;

immigrati;

persone che scontano una pena detentiva alternativa;

famiglie in difficoltà.

Per aiutare queste categorie di cittadini, l’assistente sociale interviene esercitando le proprie mansioni a seconda del proprio ruolo, cioè:

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se ha un ruolo tecnico, si occupa di servizi di ricerca, assistenza tecnica e sociale;

se ha un ruolo professionale, potrà operare in ambito sociale o in affiancamento a quello sanitario ma anche nel settore amministrativo della Pubblica amministrazione.

Tra i compiti dell’assistente sociale c’è quello di analizzare e vagliare le domande ed i bisogni dei cittadini. Per fare ciò, egli dovrà:

ascoltare ed accogliere la domanda fornendo le opportune informazioni;

fare delle indagini a livello sociale, economico e familiare della persona che si è rivolta a lui;

valutare le risorse a disposizione da reperire per colmare il bisogno del cittadino;

preparare un contratto assistenziale e l’avvio dell’intervento;

mettere in moto la rete assistenziale sul territorio.

Il professionista dovrà anche definire con il cittadino il tipo di intervento più adeguato alla sua situazione di bisogno, anche attraverso delle soluzioni innovative e dei progetti da lui stesso predisposti e, se necessario, collaborando con le autorità competenti per segnalare e gestire ogni singolo caso.

Una volta che l’intervento è stato avviato, sarà compito dell’assistente sociale controllare i suoi sviluppi e la sua efficacia.

Fondamentale, infine, il suo apporto allo sviluppo di reti di servizi sul territorio e di nuovi canali di comunicazione tra la società e le istituzioni anche con la creazione di associazioni di volontariato, cooperative o qualsiasi altra realtà che possa aiutare in campo sociale individui, famiglie o gruppi di persone in difficoltà.

Assistente sociale: dove può lavorare?

Istituzioni ed enti pubblici e privati sono le destinazioni principali per chi vuole lavorare come assistente sociale. Questo professionista, infatti, può operare in enti di ricerca e di formazione ma anche di integrazione socio-sanitaria come ad esempio:

il consultorio;

l’unità multidisciplinare per l’età evolutiva o per l’handicap;

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il centro contro le tossicodipendenze;

il dipartimento di salute mentale;

le unità geriatriche.

Sempre nell’ambito della Pubblica amministrazione, l’assistente sociale può lavorare presso il Tribunale dei Minorenni o negli uffici del Ministero della Giustizia dedicati ai servizi sociali per minorenni o per adulti), nonché all’interno di un carcere.

C’è spazio per lui anche negli enti locali e territoriali ed in altre realtà anche del settore privato come:

le comunità di accoglienza;

le cooperative, imprese sociali, fondazioni o associazioni del terzo settore;

le strutture per anziani o per disabili;

i centri per l’impiego, allo scopo di contribuire all’inserimento lavorativo di chi vive in condizioni disagiate.

Infine, l’assistente sociale può lavorare anche come libero professionista in proprio oppure associato o convenzionato con enti pubblici e/o privati.

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