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Latina, nasce il Consorzio Vini doc Cori

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Academic year: 2022

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Latina, nasce il Consorzio Vini doc Cori

Si è svolta ieri nel quattrocentesco chiostro di Sant’Oliva, all’interno del complesso monumentale omonimo, presente l’assessore regionale all’Agricoltura Enrica Onorati, la presentazione ufficiale del Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini D.O.C. Cori e del logo che lo rappresenterà. Primo Consorzio di Tutela della provincia di Latina, esso avrà come finalità la tutela, la promozione, la valorizzazione e la cura degli interessi generali relativi alla denominazione ‘Cori’.

“Oggi si scrive una bella pagina della storia di questo territorio – ha esordito aprendo gli interventi il sindaco di Cori Mauro De Lillis in qualità di padrone di casa – Finalmente le aziende che hanno creduto e credono in questo

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territorio si uniscono per uno scopo comune, valorizzare e tutelare una delle nostre eccellenze, ma anche raccontare la storia, la cultura e l’identità di questa terra. Si gettano le basi concrete per realizzare un brand ‘Cori’ da promuovere a livello nazionale ed internazionale”. Il primo cittadino si è inoltre soffermato sulla difesa del territorio, anche da colture, come il kiwi, che sono un’opportunità economica per i produttori ma che stanno consumando le riserve idriche con conseguente danno per l’intera area. “Il consorzio – ha concluso in proposito – dovrà essere l’uomo in più per far incrementare il valore economico dei nostri prodotti autoctoni e delle terre in cui vengono coltivati e vincere la sfida reddituale con le altre colture che non appartengono a questi territori”.

Non ha voluto mancare ad un appuntamento così importante per la provincia di Latina l’assessore regionale all’Agricoltura:

“Ci tenevo ad esserci”, ha detto infatti Enrica Onorati che ha poi sottolineato “l’audacia di questa amministrazione e dei soci fondatori – che ha ricordato uno ad uno -, dei visionari che in questi tempi non facili hanno saputo guardare oltre, peraltro nel corso di una pandemia, per cui ancora di più:

grazie. Non è scontato che le istituzioni si aprano al mondo delle imprese, ma l’area corese testimonia quanto sia positiva l’unione tra istituzioni e libera impresa”. L’assessore si è quindi soffermata sui temi dell’ambiente, del paesaggio, dell’equilibrio tra redditività e gestione sostenibile. “I nostri agricoltori – ha aggiunto – sono gli ambasciatori di tutti noi e della nostra terra. Insieme percorreremo una strada che credo ci riserverà grandi soddisfazioni”.

Peculiarità del Consorzio è costituita dal fatto che il Comune di Cori fa parte del Consorzio stesso quale socio fondatore (insieme alla Soc. Coop. Cincinnato e alle aziende agricole Marco Carpineti, Tenute Filippi, Molino7Cento). L’assessore all’Agricoltura del Comune di Cori, che ha fortemente voluto la nascita di questo progetto, ne è infatti direttore

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generale: “Sono orgogliosa di appartenere a questo territorio – ha affermato Simonetta Imperia -. Il Comune partecipa al Consorzio ma è chiaro che protagonisti ne sono i produttori, il ruolo dell’amministrazione è stato quello di mettere attorno a un tavolo i protagonisti, seguire poi i vari passaggi nonché l’approvazione dello statuto da parte del ministero delle Politiche Agricole. L’intento – ha detto ancora – è aprire il Consorzio a tutti i produttori che vorranno aderire, è superare la gestione ordinaria, superare la politica dell’immediato per pensare alle generazioni future, è pensare all’economia sostenibile rivendicando un vitigno autoctono e stare su mercati che possano remunerare gli agricoltori. Dobbiamo comprendere che solo superando la visione dell’io ed entrando in quella del noi ci sarà una prospettiva per questo territorio e riusciremo ad andare lontano”.

“Cori è in controtendenza rispetto al territorio regionale – ha spiegato Claudio Di Giovannantonio dell’Arsial – anche g r a z i e , o l t r e a l l ’ i m p e g n o d e l l ’ a m m i n i s t r a z i o n e e dell’assessore Imperia, alla presenza di aziende che godono già di ampia reputazione anche in ambito internazionale e che hanno visto un’opportunità rilevante al di là delle piccole dinamiche locali e del particulare. Il Consorzio non è però una bandierina da piantare bensì una leva da agire e anche sul tema della sostenibilità e del consumo di acqua c’è tanto lavoro che possiamo fare e noi saremo al vostro fianco”.

A chiudere gli interventi il presidente del Consorzio Nazzareno Milita (presidente anche della Cincinnato), che ha fatto un excursus dal passato e dalla nascita della Doc Cori, 50 anni fa, al futuro e alle prospettive da concretizzare, evidenziando “la fortuna di vivere in un territorio con tantissimi piccoli produttori che, così tutelando quest’area, non hanno colto la fase dell’internazionalizzazione di vitigni, come invece è avvenuto altrove. Abbiamo al contrario saputo cogliere l’importanza dei vitigni autoctoni, che molto

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impegno e lavoro ci sono costati nel corso degli anni. Ora tra gli obiettivi – ha concluso – ottenere la dicitura ‘Doc Nero Buono di Cori’ che porterà la bandiera della città e far sì che tante aziende aderiscano al Consorzio per dare lustro alla nostra terra”.

Al termine degli interventi è stato proclamato il vincitore del concorso attraverso il quale si è scelto il logo che d’ora in poi rappresenterà il Consorzio. Tra i sette partecipanti, la commissione ha selezionato il progetto di Dante D’Elia, con la seguente motivazione: “Il logo risulta estremamente identitario, elegante e istituzionale. L’autore è riuscito a sintetizzare graficamente, elementi architettonici e paesaggistici tipici del territorio corese con elementi propri della viticoltura nonché a porre il giusto accento sul marchio DOC e sul ‘nome della Città’. Il logo spicca per la sua immediatezza, facilmente riconoscibile e riconducibile al Consorzio. Viene inoltre apprezzata la versatilità che lo rende idoneo a qualsiasi tipo di formato”.

Diamante, un Murales per il

Commissario Mascherpa e la

sua squadra

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Il Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Lamberto Giannini ha inaugurato ieri il murales dedicato al “Commissario Mascherpa” protagonista del fumetto poliziesco pubblicato su Polizia Moderna, la rivista ufficiale della Polizia di Stato.

L’affresco è stato realizzato

nell’ambito del festival “Diamante

murales 40” da Antonio Perrotta su

bozzetto di Daniele Bigliardo

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I due prestigiosi artisti hanno sintetizzato in una sola scena anni di avventure pubblicate prima su Polizia Moderna e successivamente in tre libri( il quarto uscirà a novembre) che si sono svolte tra le vie di Diamante, immaginaria sede del commissariato, e che qualche volta sono andate oltre i confini nazionali.

Da ieri, grazie al sindaco del comune di Diamante, Sen.

Ernesto Magorno, in piazza Pietro Mancini il commissario Mascherpa e la sua squadra hanno trovato un luogo fisico per stare quotidianamente con i loro concittadini diventando anche un elemento artistico, uno degli splendidi murales che adornano la città.

Progetto ideato nel 2017 e presentato al pubblico proprio a Diamante, la graphic novel racconta le vicende del Vice Questore Giovanni Mascherpa e dei suoi colleghi impegnati ogni giorno nelle attività di indagine svolte dalla Polizia di Stato per contrastare la ndrangheta anche nelle sue proiezioni internazionali.

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Lo sceneggiatore Luca Scornaienchi, affidandosi alla matita di Daniele Bigliardo, ha rappresentato la vita professionale e privata di una squadra di poliziotti, donne e uomini che vivono tra la gente, in divisa e non, durante e dopo l’orario di servizio.

Attraverso questa iniziativa la Polizia di Stato punta ad avvicinare gli appassionati al genere e raggiungere i lettori più giovani veicolando i valori della legalità e della sicurezza indispensabili per isolare la criminalità e sconfiggerla.

Successivamente alla cerimonia inaugurale si è svolto un dibattito sul tema della legalità moderato dal giornalista Riccardo Giacoia che ha visto tra i protagonisti il Capo della Polizia Giannini, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Nicola Gratteri e il Sindaco di Diamante, Sen Ernesto Magorno.

Castel Gandolfo, l’etichetta

discografica IMA ospite al

MEI

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Italiana Musica Artigiana sbarca al MEI. La nuova etichetta discografica ed editoriale indipendente IMA di Gianluca Fiorentini, nata nei Castelli Romani a Castel Gandolfo, sarà infatti ospite della 26esima edizione del MEI, celebre Meeting delle Etichette Indipendenti che si terrà dal 1° al 3 ottobre 2021 a Faenza.

Italiana Musica Artigiana è un progetto giovane, nato nel 2019 dalla volontà e dalla tenacia di Gianluca Fiorentini, con un obiettivo ben chiaro: sviluppare un percorso musicale d’autore seguendo l’esempio delle storiche etichette indipendenti italiane, soprattutto legando il proprio nome a giovani talenti musicali da scoprire e far conoscere a livello nazionale. Per questo IMA vuole essere un’etichetta discografica ed editoriale vicina ai propri musicisti e cantanti, seguendoli passo dopo passo nella scoperta del personale percorso artistico, dando loro la giusta visibilità e gli strumenti necessari per accedere al panorama musicale del cantautorato italiano.

Il fondatore Fiorentini si è voluto ispirare a una storica etichetta italiana, la “It” di Vincenzo Micocci e figli (Francesco e Stefano), con la quale ha collaborato fin dagli

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anni ’80. Come nel caso della “It”, al centro del lavoro di IMA e di Gianluca Fiorentini c’è la ricerca capillare e genuina di musica nuova e autentica, soprattutto legata alla realtà e alle emozioni della vita quotidiana. Tra i progetti seguiti da Italiana Musica Artigiana ci sono anche produzioni nascoste o poco conosciute di grandi artisti nazionali (La Canzone nel Cassetto) e progetti legati alla (ri)scoperta dei nostri preziosi confini linguistici e dialettali, anche in chiave musicale.

Il nuovo percorso discografico di IMA ha già all’attivo quattro tra cantautori e band: Emancipo, Andrea Santelli, Meco Gaeta e EasyPop, artisti che saranno proprio presentati in occasione del MEI 2021 a Faenza. L’obiettivo futuro di IMA sarà far crescere la scuderia di artisti, cantautori e musicisti dell’etichetta nel segno dell’indipendenza e del rispetto dell’arte.

Park Jonio, un’oasi nel cuore

di Roccalumera

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Area attrezzata nella provincia di Messina, in Sicilia

Curato, grande e verde e con un proprietario preparato, gentile, accogliente. Questo è il clima che si respira a Park- Jonio, l’area attrezzata per il campeggio e la sosta di camper di Antonino, un’oasi di relax, divertimenti e servizi vicino al centro e due passi dal mare. Un posto splendido, che si trova nella cittadina Roccalumera in provincia di Messina, un territorio ad alta vocazione turistica con delle località conosciute in tutto il mondo come Taormina.

Park Jonio è distante soltanto 150 metri dal mare che si presenta con ampie spiagge di piccoli sassi, pulite e con l’acqua cristallina, dotate di tutti i servizi (il Comune di Roccalumera, quest’anno Bandiera Blu, fornisce anche e docce che si trovano ogni 100 metri insieme ai cestini per la

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raccolta differenziata).

Antonino è una persona squisita, un professionista che ha lavorato per una vita come analista informatico per l’azienda Pirelli in Svizzera e poi è tornato nella sua Sicilia, mettendo su un’impresa di qualità che offre servizi tutto l’anno. C’è un bar, ci sono ampi spazi per riunirsi e mangiare insieme e tante altre proposte d’intrattenimento che si possono consultare sul sito ufficiale di Park Jonio (www.park-jonio.it). L’area è ben attrezzata con posti ombreggiati dalla presenza di molte piante, docce, corrente e bagni puliti.

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Come si legge sul sito “La zona è tranquilla ed offre varie possibilità di divertimento, si può optare per una passeggiata in bici o una visita ai paesi limitrofi. Anche in inverno il clima è mite e si possono agevolmente visitare le città vicine: Taormina, Catania, Messina”.

Murales in Sicilia… le

metafore a colori

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ALTAVILLA MILICIA – (PA) Le immagini rappresentano da sempre la migliore forma di comunicazione inventata dall’uomo, esse con i colori trasmettono anche calore ed emozioni, sono queste le sensazioni che si provano soffermandosi ad ammirare il bellissimo murales sulla facciata di una casa sulla via principale di Altavilla Milicia, comune del palermitano che si affaccia sulle coste del Tirreno in una cornice di storia, natura e tradizione.

Uno degli organizzatori, Emanuele Zammito, presidente dell’associazione “Novi Famiglia”, riferisce che altre opere simili sono già state realizzate e tante altre se ne faranno.

In terra di Guttuso la scelta dei temi e dei colori sono un tratto distintiva dell’arte pittorica e, iniziative come queste, valorizzano sia il territorio che la millenaria cultura siciliana. La bellezza complessiva dell’opera non soverchia i significati allegorici rappresentati da ogni figura le quali non si sovrappongono, ognuna di esse comunica

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un significato. A macchia d’olio la Sicilia sta vedendo frequentemente la diffusione di questo tipo di manifestazione artistica che mostra la sua originalità nei temi espressi, mai banali e non riconducibili a temi già replicati in altre località italiane. Queste opere sono l’espressione di quanto di più autoctono ci possa essere nelle immagini e nelle scene rappresentate.

Il dott. Zammito promette una costante promozione di questo tipo di iniziative (e altre) che vedono il coinvolgimento di v a l i d i a r t i s t i , d i o p e r a t o r i s o c i o - c u l t u r a l i e d i amministratori locali sempre più sensibili alla visibilità volta ad alimentare l’interesse turistico. Se la Sicilia degli ultimi anni è sempre più gettonata come meta di vacanze è anche grazie all’impegno di persone che molto spesso dedicano anche il loro tempo libero per realizzare progetti condivisi, animati soprattutto dall’amore e dall’orgoglio per essere i protagonisti di un radicale cambiamento sociale in questa Terra culla di antiche civiltà.

Di seguito l’esplicitazione del dott. Zammito che illustra iniziative, progetti ed organizzazione dei vari eventi: Si chiama “Tocca a tia” (fai del tuo)

Un bar, ristorante, pizzeria con “le porte aperte al mondo”.

Dentro ci trovi una realtà fuori dal comune, un particolare punto di ristorazione che ha l’ambizione di mettere in risalto elementi sostanziali di un nuovo modo di pensare le azioni sociali. Sulla spinta della cooperativa sociale “Novi Familia”, del gruppo di animazione Jobel e dell’artista Rori,

“Tocca a Tia” proporrà una ricetta unica nel suo genere: un misto di eccellenza culinaria, etica, integrazione sociale e gusto per la sicilianità. Il primo ristorante/pizzeria sociale della provincia di Palermo nasce nel 2018 a Termini Imerese nella splendida cornice di Piazza del Carmelo. Il progetto parte da molto lontano: La frontiera che separa l’esclusione dall’inclusione sociale ha il sapore di un semplice, ma delizioso, piatto di spaghetti oppure di una pizza . Sulla

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carta del menù di Tocca a tia trovi i sapori ed i colori della sicilianità, che s’intrecciano, ma non a qualsiasi costo.

Dietro ogni piatto c’è la voglia di fare il bene e fare le cose per bene. Così nasce una ricetta fuori dal comune:

mettere insieme giovani apprendisti giunti da orizzonti sociali diversi e professionisti della ristorazione pronti a trasmettere un sapere all’insegna dell’eccellenza culinaria per offrire loro dignità ed un futuro migliore. Dietro ogni piatto c’è la voglia di fare il bene e fare le cose per bene.

Sedersi ad un tavolo e ordinare, una azione semplice che spesso compriamo senza pensare. Non Qui. Qui ogni ordinazione è un’ordinazione intelligente.

Aspetti sociali

Tocca a tia promuove il sistema “welfare con gusto”. Cosa puoi fare tu? Nel ns locale non si paga un costo per il servizio ricevuto, ogni cliente dona un contributo di € 1,00, lo stesso, su indicazione del cliente, verrà utilizzato in tre settori del sociale quali minori, diversamente abili, anziani e/o per la riqualificazione urbana della città attraverso opere di street art. “Sai cos’è la nostra vita? La tua e la mia? Un sogno fatto in Sicilia. Forse stiamo ancora lì e stiamo sognando.” L. Sciascia Questo è la nostra terra, un sogno ad occhi aperti, una bellezza ad ogni curva, una meraviglia ad ogni angolo, un luogo accogliente ed ospitale.

E’ proprio dall’amore per questa terra e per il gusto del mettersi in servizio che nasce “Tocca a tia”. Ed è proprio dal Tocca a tia che nasce l’esperienza del collettivo artistico chiamato “I Pittamuri” artisti siciliani che dal 2018 ad oggi hanno realizzato una quarantina di murales dislocati tra Termini Imerese, Petralia Sottana, Altavilla Milicia e Bagheria. Ultima opera, in ordine cronologico, è quella realizzata ad Altavilla Milicia, un centro del Palermitano, in piazza Aldisio. Qui, su una parete, ha fatto la sua comparsa il murales “Sospeso nel tempo”, creato dai Pittamuri. I

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Pittamuri sono un gruppo di artisti che fa capo alla Società Cooperativa Sociale “Novi Familia” e viene sostenuta dai contributi del Tocca a tia. Il colpo d’occhio dato dal dipinto è molto suggestivo.

“Il dipinto – spiega Emanuele Zammito uno dei promotori dell’intervento artistico – racconta spazi e frammenti di vita sospesa, contesti senza tempo, presenze ed assenze. Oggetti e persone che esistono nello spazio e perdurano nella memoria.

Sembra quasi che dovesse accadere ancora qualcosa. Tocca a tutti noi uscire da quel tempo sospeso”. L’opera di riqualificazione urbana è a cura della “Novi Familia”, l’amministrazione Comunale di Altavilla Milicia, il Cesvop e l’Associazione “Arcobaleno”.

Roma, alla scoperta della città con il bus teatrale:

per reagire alla crisi

durante la pandemia

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ROMA – Fino al 7 agosto ritorna nella Capitale BUS T – Corto Circuito Teatrale, l’itinerario teatrale realizzato a bordo di uno dei caratteristici bus Hop On Hop Off, che guida il pubblico alla scoperta della città

Un nuovo modo di fare teatro, con performance itineranti, che nasce nell’estate 2020 da un’idea dell’attore e regista Daniele Coscarella per reagire alla crisi durante la pandemia.

L’iniziativa, promossa dalla compagnia teatrale Monolocale Produzioni in collaborazione con Roma Open Bus, l’azienda di pullman turistici scoperti a due piani, ogni venerdì e sabato propone un percorso culturale e tanto divertimento a misura di famiglia.

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“Colpito al cuore da chiusure e distanziamenti, quello dei palcoscenici e della vita culturale della citta, è stato forse il settore più travolto dall’emergenza Coronavirus, insieme a quello turistico – spiega Coscarella -. Cercavamo un modo per ripartire senza dovere rinunciare alla presenza del pubblico e

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portare il teatro direttamente dalle persone c’è sembrata una buona idea. Il format dello spettacolo in movimento è stato accolto con grande interesse e, grazie al sostegno di Roma Open Bus, con cui è nata una partnership anche su altri fronti, quest’anno è stato possibile riproporlo”.

Ispirate al genere dell’home comedy, le rappresentazioni, dal titolo evocativo ‘Vacanze romane’, coinvolgeranno turisti e romani in un viaggio lungo le strade, i rioni, i vicoli e i borghi più suggestivi della Città Eterna. Teatranti e platea ristretta nel rispetto delle norme anti-contagio e spettacoli tradotti per i turisti stranieri.

“Calano le luci, si erge il tramonto, risplende l’arancio e la città si trasforma in poesia. Il viaggio sta per iniziare:

Roma sa essere avvincente, romantica, controversa, basta immergersi e non trovare più la strada di casa. Questa è l’avventura di un gruppo di turisti, saliti per caso, volevamo solo una vacanza ma non sono mai più scesi da questa città e in chiave comica e irriverente, raccontano una storia dove ognuno noi ritroverà un angolo della propria città” – rivela Coscarella nelle note di regia.

L’abbinamento tra il giro in Open e le rappresentazioni teatrali è uno dei prodotti “innovativi” messi in campo per il rilancio del settore nel post covid dall’azienda turistica romana.

Unica scenografia del tour by night, il cielo stellato di Roma a fare da sfondo alle performance degli attori di Monolocale, ovvero: Dario Tacconelli, Emanuela Panatta, Filippo Macchiusi, Alessandro Cecchini, Cristina Chinaglia, Giulia Maulucci, Alessandra Merico, Shara Guandalini, Giorgia Ciotola, Micol Pavoncello, Emanuela Bisanti, Fabrizio Mazzeo, Massimo Ceccovecchi.

Dal 10 luglio al 7 agosto ogni venerdì e sabato: appuntamento in piazza dei Cinquecento (angolo Via Cavour) alle ore 19.30.

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Partenza alle ore 20.00. Biglietti a 25 euro, 20 euro gruppi e fidelizzati, compresi di aperitivo. Info e Prenotazioni a info@roma-openbus.it – monolocaleaccento@gmail.com.

Durata del percorso 1 ora e 30 min. L’itinerario: Piazza Santa Maria Maggiore, Colosseo, Circo Massimo, Bocca della Verità, teatro Marcello, Piazza Venezia, Corso Vittorio Emanuele, Castel Sant’Angelo, Via Ludovisi, Piazza Barberini e ritorno in Piazza dei Cinquecento.

Camigliatello Silano ospita

il Mercato della Terra: la

Calabria entra nella rete dei

mercati di Slow Food

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La Calabria è la 15a regione d’Italia a ospitare un Mercato della Terra di Slow Food: il primo sarà a Camigliatello Silano, località montana del comune di Spezzano della Sila in provincia di Cosenza, e l’inaugurazione avverrà il 10 luglio tra le 10 e le 16, eccezionalmente di sabato.

L’appuntamento, da agosto in avanti, sarà infatti la prima domenica del mese, sempre dalle 10 alle 16. Il luogo scelto è il piazzale della stazione ferrovie della Calabria di Camigliatello Silano, in via Forgitelle.

Patate ma non solo

Camigliatello Silano, dove vivono un migliaio di abitanti, si trova a 1270 metri di altitudine, nel cuore dell’Altipiano della Sila. “Una zona montana ricca di produttori di patate, di grano, di formaggio e di salumi” spiega Gessica Fabiano, fiduciaria della Condotta Slow Food Cosenza e Sila e referente del Mercato della Terra di Camigliatello. Si tratta di una

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località turistica la cui vocazione principale è certamente quella invernale: gli impianti di risalita e le piste da sci rendono Camigliatello una meta particolarmente apprezzata.

“Siamo in montagna – ammette Fabiano – ma con il mare ad appena mezz’ora di strada! Dal vicino Monte Curcio è sufficiente guardarsi tutt’attorno per cogliere l’essenza dell’intera Calabria”.

In un certo senso, anche il Mercato della Terra di Camigliatello Silano vuole raccontare la Calabria nell’accezione più ampia possibile. A testimoniarlo è la varietà di prodotti che gli avventori potranno acquistare: ci saranno naturalmente le patate della Sila IGP – proposte anche come cibo di strada, fritte o preparate come crocchette -, verdura e frutta fresca (ad esempio ciliegie, fragole e frutti di bosco) o trasformata in confetture e succhi, e poi ancora p a s t a f r e s c a e s e c c a , m i e l e , o l t r e n a t u r a l m e n t e alle specialità della zona: formaggi e latticini di razza bovina Podolica (Presidio Slow Food) – come caciocavallo, giuncata, ricotta, mozzarella e stracciate, che si aggiungono ai formaggi ovini e caprini – e salumi di suino nero di Calabria, salsicce e soppressate. Non mancheranno yogurt e gelati e neppure i vini, in particolare quelli da cultivar Magliocco, Gaglioppo, Mantonico, Pecorello. Gli espositori, al momento, sono una decina: “Un tempo, qui in paese, c’era un mercato contadino e noi ci siamo chiesti perché non provare a farlo rinascere – racconta Gessica -. Ma non ci interessava un semplice mercato, volevamo costruire una realtà diversa che coinvolgesse le scuole, i cuochi e l’intera comunità locale.

Fortunatamente ho trovato dei produttori che ci hanno creduto, un’amministrazione composta da ragazzi che ci ha supportato in questo cammino e così siamo partiti. Siamo entusiasti e abbiamo già ricevuto richieste da altri produttori interessati a partecipare in futuro”.

Far la spesa e tornare a casa con una ricetta

Settimana dopo settimana, il Mercato della Terra di

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Camigliatello Silano si arricchirà di qualche prodotto ospite:

è il caso, ad esempio, del fagiolo poverello bianco (catalogato dall’Arca del Gusto Slow Food) o dell’olio extravergine di varietà dolce di Rossano. A proposito di olio:

il Mercato della Terra di Camigliatello Silano ospiterà mini corsi per avvicinare il pubblico alla degustazione di oli (e anche di vini!). E poi un’altra gustosa novità: ogni edizione del mercato, infatti, ospiterà uno esecuzione di cucina:

alcuni tra i cuochi calabresi dell’Alleanza Slow Food e gli osti dei locali di questa regione segnalati dalla guida Osteria d’Italia si alterneranno ai fornelli per preparare ricette con i soli ingredienti in vendita alle bancarelle di Camigliatello: il primo a cimentarsi tra piatti e pentole sarà Massimo D’Amico del ristorante Aquila & Edelweiss di Camigliatello. Nei prossimi mesi, appena le condizioni sanitarie dettate dalla pandemia di Covid-19 lo renderanno consigliabile, l’intenzione è di organizzare vere e proprie degustazioni in presenza: per il momento, invece, gli avventori potranno assistere alla preparazione e tornare a casa con la ricetta dello chef (e la lista della spesa degli ingredienti da comprare direttamente al mercato).

Il progetto del Mercato della Terra di Camigliatello Silano è promosso dalla Condotta Slow Food Cosenza e Sila ed è sostenuto dall’Amministrazione Comunale e da Transumanze Sila Festival, oltre che da Slow Food Calabria.

Zecchino d’Oro, sono tre le

bambine del Lazio per la

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64esima edizione

Salgono a 50 i piccoli solisti del Lazio dal 1959 ad oggi. La nuova edizione a dicembre su Rai1

Sono 3 le bambine del Lazio che saranno protagoniste della 64ª edizione di Zecchino d’Oro, in onda a dicembre su Rai 1, con la direzione artistica di Carlo Conti.

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Giulia, di 8 anni, di Guidonia (RM), canterà “Clap Clap”, scritta da Mario Gardini e Marco Iardella. Elisa, di 9 anni, di Roma, canterà la canzone scritta da Giovanni Caccamo e Antos Zarrillo Maietta, “Il ballo del Ciuaua”, insieme a Camilla, 7 anni, di Viareggio (LU) e a Francesco Paolo, 10 anni, di Salsomaggiore Terme (PR). Irene, di 8 anni, di Fondi (LT), canterà “Il Reggaetonno” di Andrea Casamento, Gianfranco Grottoli e Andrea Vaschetti, insieme a Giuseppe, 7 anni, di Perfugas (SS).

Giulia, Elisa e Irene fanno parte dei 17 piccoli solisti che interpreteranno le 14 canzoni in gara nella prossima edizione.

Sono stati scelti tra i circa 3000 bambini che da tutta Italia hanno inviato le proprie video-esibizioni sulla piattaforma dedicata ai Casting di Zecchino, che per il secondo anno si sono svolti online a causa della situazione sanitaria. È stata, invece, come di consueto in presenza all’Antoniano la fase finale: una grande festa, in piena sicurezza, con 42 finalisti che hanno avuto la possibilità di cantare dal vivo.

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Con i piccoli interpreti della 64ª edizione sale a 1067 il numero dei bambini che hanno partecipato come solisti allo Zecchino d’Oro dalla prima edizione del 1959 ad oggi, di cui 50 provenienti dal Lazio.

Le canzoni di questa edizione – scelte tra 550 proposte arrivate all’Antoniano in risposta al bando autori – saranno inserite in una compilation distribuita da Sony Music Entertainment, con la direzione musicale di Lucio Fabbri, che vede l’ingresso di generi musicali nuovi e diversi tra loro.

Uno Zecchino d’Oro sempre attento alle nuove generazioni, anche nelle tematiche: il riciclo e l’attenzione all’ambiente, i giochi di parole e le filastrocche, irresistibili balli con animaletti divertenti e anche contenuti che fanno riflettere.

Ecco l’elenco completo dei brani e dei rispettivi interpreti che canteranno insieme al Coro dell’Antoniano, diretto da Sabrina Simoni:

“ALI DI CARTA” (Testo e Musica di Stefano Rigamonti) cantata da Sara, 10 anni, di Faenza (RA);

“AUTO ROSA” (Testo di Dario Lombardi e Duccio Caponi – Musica di Dario Lombardi e Marco Vittiglio) cantata da Michele, 8 anni, di Melicucco (RC);

“BARTOLO IL BARATTOLO” (Testo di Carmine Spera e Flavio Careddu – Musica di Giuseppe De Rosa) cantata da Walter, 6 anni, di Firenze;

“CI SARÀ UN PO’ DI VOI” (Testo di Maria Francesca Polli – Musica di Claudio Baglioni) cantata da Veronica, 9 anni, di Gorle (BG);

“CLAP CLAP” (Testo di Mario Gardini – Musica di Marco Iardella) cantata da Giulia, 8 anni, di Guidonia (RM);

“IL BALLO DEL CIUAUA” (Testo e Musica di Antos Zarrillo Maietta e Giovanni Caccamo) cantata da Camilla, 7 anni, di Viareggio (LU), Francesco Paolo, 10 anni, di Salsomaggiore Terme (PR) ed Elisa, 9 anni, di Roma;

“IL REGGAETONNO” (Testo e Musica di Andrea Casamento,

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Gianfranco Grottoli e Andrea Vaschetti) Irene, 8 anni, di Fondi (LT) e Giuseppe, 7 anni, di Perfugas (SS);

“IL RICCIO CAPRICCIO” (Testo di Antonio Buldini e Franco Fasano – Musica di Franco Fasano) cantata da Giuseppe Karol, 4 anni, di Messina;

“LA FILASTROCCA DELLE VOCALI” (Testo di Vincenzo Incenzo – Musica di Flavio Premoli) cantata da Simona, 7 anni, di Terrasini (PA);

“NG NEW GENERATION” (Testo di Luca Mascini – Musica di Valerio Baggio e Walter Buonanno) cantata da Stefano, 8 anni, di Milano;

“POTEVO NASCERE GATTINO” (Testo e Musica di Lodovico Saccol) cantata da Vittoria, 6 anni, di Pergine Valsugana (TN);

“RI-CER-CA-TO” (Testo di Alberto Pellai – Musica di Paolo d’Errico) cantata da Davide, 6 anni, di Parma;

“SUPERBABBO” (Testo e Musica di Marco Masini, Emiliano Cecere e Veronica Rauccio) cantata da Zoe, 9 anni, di Impruneta (FI);

“UNA PANCIA” (Testo e Musica di Antonio Iammarino e Valentina Farinaccio) cantata da Leonardo, 6 anni, di Mele (GE).

I 17 interpreti, insieme ai bambini del Coro dell’Antoniano, saranno anche i portavoce della solidarietà di Antoniano, in particolare del progetto “Operazione Pane” che sostiene 13 mense francescane in tutta Italia e una in Siria, aiutandole a garantire un pasto caldo e un futuro più sereno a migliaia di persone e famiglie in difficoltà, aumentate ancora di più a causa dell’emergenza sanitaria. L’aiuto offerto da “Operazione Pane” parte da un pasto caldo ma è molto di più: è un cammino che, passando dall’ascolto e dal dialogo, porta a una rinascita personale e sociale.

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Bracciano, al chiostro degli

Agostiniani il viaggio

attraverso la tradizione

casearia con “Formaggio in

mostra”

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Da oggi 25 giugno al 4 luglio

BRACCIANO (RM) – “Formaggio in mostra” al chiostro degli Agostiniani in via Umberto I, a Bracciano. Da oggi 25 giugno al 4 luglio da non perdere la mostra fotografica promossa dalla filiera produttiva casearia con il patrocinio del Comune

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di Bracciano, dall’Onaf – Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi in collaborazione con l’agenzia regionale Arsial e con la Regione Lazio.

L’Onaf ha insignito Bracciano del titolo di Città del formaggio e questa mostra è una delle diverse iniziative che puntano alla promozione e valorizzazione della cultura casearia che affonda le radici nel territorio braccianese con produttori e allevatori d’eccellenza. Un viaggio attraverso le tradizioni, “una storia infinita raccontata da uno scatto, un’antica cultura proiettata su supporti moderni”.

1000Miglia, Polizia Stradale

al fianco dei partecipanti

fino alla tappa finale

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61 poliziotti con 32 moto, 10 auto, un

furgone per il trasporto di materiale, un

carro soccorso per eventuali esigenze

assicurerà il servizio di scorta e

sicurezza della gara d’epoca

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Partita ieri la più celebre corsa d’auto d’epoca del mondo, la

“1000Miglia” e come sempre la Polizia Stradale sarà al fianco dei partecipanti fino alla tappa finale del 19 giugno.

La prima tappa parte da Brescia e raggiungerà Viareggio, il

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giorno dopo la carovana riprenderà la corsa per raggiungere Roma e ripartire poi alla volta di Bologna; l’arrivo sarà a Brescia il 19 giugno.

I 61 poliziotti con 32 moto, 10 auto, un furgone per il trasporto di materiale, un carro soccorso per eventuali esigenze assicurerà il servizio di scorta e sicurezza della gara d’epoca che quest’anno, pur rispettando il tradizionale percorso da Brescia a Roma e ritorno, per la prima volta invertirà il senso di marcia.

Insieme alle 400 auto d’epoca partecipanti, ci saranno anche le nostre Alfa Romeo Giulia, la Lancia Flaminia e l’Alfa Romeo Giulietta; la nostra Lamborghini Huracan prenderà invece parte alla “1000 Miglia” Experience con le spettacolari Supercar e hypercar moderne.

La Lancia Flaminia Berlina del 1961 ha un motore V6 a benzina, 80 cavalli, 4 marce e 2.5 cc di cilindrata e può raggiungere i 160 chilometri orari; l’Alfa Romeo Giulietta 1300TI del 1961 ha un motore a 4 cilindri a benzina, un cambio a 4 marce, 65 cavalli e può raggiungere i 155 chilometri orari mentre l’Alfa Romeo Giulia Super 1600TI del 1974 ha una cilindrata di 1570 cc ha un’alimentazione a benzina e 5 marce.

Ddl Zan, le opinioni:

Movimento Nazionale e Volt

Italia a confronto

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Una proposta di legge che assiste a tante polemiche tra sostenitori e detrattori

Confronto sulla proposta di legge conosciuta come ddl Zan contro l’omotransfobia tra Giustino D’Uva portavoce del Movimento Nazionale contrario alla legge e Luca Maria Lo Muzio Lezza Regional Lead Volt Italia che invece sostiene il Ddl.

Una proposta che dopo l’approvazione alla Camera si trova ora in Senato.

Un Ddl che sta dividendo l’opinione pubblica soprattutto per quello che viene definito come pericolo alla libertà di opinione.

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