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Parte 4: IL PROGETTO ARCHITETTONICO Capitolo 1: LO STATO DI CONSERVAZIONE E GLI INTERVENTI DI RECUPERO

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Parte 4: IL PROGETTO ARCHITETTONICO

Capitolo 1: LO STATO DI CONSERVAZIONE E GLI

INTERVENTI DI RECUPERO

Per i primi quattro complessi, l’analisi è stata più accurata e il progetto si è spinto fino alla scala 1:200. Per gli altri, invece, l’esame è stato meno dettagliato e il progetto è stato portato fino all’1:500.

1.1 COMPLESSO I – ISTITUTO SCOLASTICO

STATO DI CONSERVAZIONE

I sopralluoghi effettuati non hanno rilevato particolari situazioni di danneggiamento delle strutture del piano terra, primo e secondo, che ne possano comprometterne la stabilità. Il solaio del terzo piano presenta invece grossi rigonfiamenti e i pilastri non sono in grado di sorreggere il solaio superiore.

La copertura si presenta ben conservata, con il manto composto da tegole mantenuto pressoché ovunque in efficienza.

Le murature perimetrali si presentano integre all’esterno (pietre faccia a vista), mentre all’interno gli intonaci presentano in molti punti segni di distaccamento.

Le pavimentazioni sono in molti punti compromesse.

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INTERVENTO DI RECUPERO Sono previsti:

- Demolizione delle strutture aggiunte nel tempo (impianto dell’ascensore a sud-ovest e piccoli corpi di fabbrica ad est) che disturbano la struttura originaria

- Interventi di rinforzo strutturale delle strutture verticali

- Messa in sicurezza delle murature perimetrali esterne, sia da un punto di vista strutturale che termoigrometrico

- Demolizione delle tramezzature esistenti

- Realizzazione di nuove partizioni interne e nuovi accessi

- Realizzazione di nuovi collegamenti verticali (ascensori e scale antincendio) - Sostituzione dei vecchi infissi con nuovi capaci di mantenere le condizioni

termoigrometriche richieste dai nuovi usi previsti.

NUOVE FUNZIONI

L’edificio ospiterà la sede della scuola professionale. Al primo piano saranno presenti la reception, la stanza del personale, l’aula dei professori, la stanza del preside e del rappresentante di istituto, l’archivio, gli uffici

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dell’amministrazione, la biblioteca con aula fotocopie, uno spazio per esposizioni.

1.2 COMPLESSO II – ALLOGGIO PER GLI STUDENTI

STATO DI CONSERVAZIONE

A parte alcune parti, in ottimo stato di conservazione e attualmente utilizzate come uffici, non ci sono particolari situazioni di danneggiamento delle strutture che ne possano comprometterne la stabilità.

Le coperture sono solo in alcuni punti fortemente danneggiate.

Le murature perimetrali si presentano integre all’esterno (pietre faccia a vista), mentre all’interno gli intonaci presentano in molti punti segni di distaccamento.

Le pavimentazioni sono solo in alcune zone compromesse, mentre in altre in buono stato.

Gli infissi del Kontorgebaude sono decisamente danneggiati e i vetri spesso rotti; quelli dell’edificio di collegamento sono invece in buono stato.

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INTERVENTO DI RECUPERO Sono previsti:

- Demolizione del piccolo edificio anteposto al Kontorgebaude - Interventi di rinforzo strutturale delle strutture verticali

- Messa in sicurezza delle murature perimetrali esterne, sia da un punto di vista strutturale che termoigrometrico

- Demolizione delle tramezzature esistenti

- Realizzazione di nuove partizioni interne e nuovi accessi

- Realizzazione di nuovi collegamenti verticali (ascensori e scale antincendio)

- Sostituzione dei vecchi infissi con nuovi capaci di garantire le condizioni termoigrometriche richieste dai nuovi usi previsti.

NUOVE FUNZIONI

L’edificio ospiterà gli alloggi per gli studenti della scuola. Al piano terra saranno presenti la reception, gli uffici dell’amministrazione, l’aula computer, un’infiermeria, una lavanderia/stireria, un magazzino e un deposito per biciclette. Ai piani superiori le camere per gli studenti, la maggior parte delle quali singole, tutte dotate di servizi. A tutti i piani saranno presenti poi servizi e i locali per gli impianti. Nell’edificio di collegamento ci saranno, ad entrambi i piani, caffetteria, sala televisione e telefoni.

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1.3 COMPLESSO III – SALA CONFERENZE

STATO DI CONSERVAZIONE

Alcune parti, soprattutto quelle verso l’ex Obergraben, presentano gravi situazioni di dissesto strutturale. Le strutture verticali non sono in grado di sorreggere la copertura.

La copertura a shed non ha grossi fenomeni di danneggiamento, anche se gli infissi sono in molti punti danneggiati. Il tetto a due falde attiguo è invece ben conservato, con il manto composto da tegole mantenuto pressoché ovunque in efficienza.

Le murature perimetrali si presentano integre all’esterno, mentre all’interno gli intonaci presentano in molti punti segni di distaccamento. La facciata dell’edificio più a nord mostra però evidenti modifiche che ne disturbano l’estetica originaria.

Le pavimentazioni sono solo in alcune zone compromesse, mentre in altre in buono stato.

Gli infissi sono quasi in tutti i punti in buone condizioni e i vetri integri, ma comunque non adatti a garantire le condizioni termoigrometriche necessarie per i nuovi usi previsti per gli edifici.

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INTERVENTO DI RECUPERO Sono previsti:

- demolizione della parte est dell’edificio a nord e di una parte aggiunta a sud - demolizione della copertura dell’edificio a sud e realizzazione di una nuova a

shed

- sostituzione delle strutture esistenti della fabbrica a nord con una nuova che preveda la realizzazione di travi reticolari da muro a muro che consentano di mantenere la sagoma a shed esistente. Questa soluzione consente l’eliminazione di ogni ingombro in tutta la superficie della sala, rendendola disponibile per i nuovi usi previsti. Si dovrà prevedere anche la realizzazione di una nuova struttura portante addossata ai vecchi muri perimetrali

- demolizione del solaio del secondo piano e delle murature tra i due edifici in modo da creare una grande sala a doppio volume

- Messa in sicurezza delle murature perimetrali esterne, sia da un punto di vista strutturale che termoigrometrico

- Realizzazione di nuove partizioni interne e nuovi accessi

- Realizzazione di nuovi collegamenti verticali (ascensori e scale antincendio) - Sostituzione dei vecchi infissi con nuovi capaci di garantire le condizioni

termoigrometriche richieste dai nuovi usi previsti.

NUOVE FUNZIONI

Al piano terra ci saranno reception, guardaroba, un bar con un ampio spazio per tavolini e divani. Al piano superiore la sala a doppio volume servirà per conferenze, incontri e visite guidate.

1.4 COMPLESSO IV - PALESTRA

STATO DI CONSERVAZIONE

La situazione del Lisseusenbau è compromessa: le strutture non possono essere conservate se non a costo dello smontaggio integrale, della

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valutazione dei singoli elementi e della eventuale rimessa in opera delle parti sane, un’operazione costosa alla quale si preferisce l’ipotesi di demolizione.

Per quanto riguarda l’Ala, si sono conservate solo le murature perimetrali, dato che all’interno non è ormai presente più niente.

Per l’edificio a sud non si hanno, invece, particolari situazioni di danneggiamento.

Tutte le coperture sono fortemente danneggiate.

Gli infissi sono decisamente danneggiati e i vetri spesso rotti.

INTERVENTO DI RECUPERO Sono previsti:

- Completa demolizione del Lisseusenbau e dell’edificio aggiunto a sud

- Mantenimento della facciata dell’Ala verso Werksweg e realizzazione di nuovi muri perimetrali sugli altri lati che vadano a formare un volume interno circa doppio rispetto a quello della vecchia Ala

- Realizzazione di una nuova struttura portante interna indipendente in acciaio, costituita da colonne addossate ai muri perimetrali e travi reticolari. Questa soluzione consente l’eliminazione di ogni ingombro in tutta la superficie della sala, rendendola disponibile per i nuovi usi previsti

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- Messa in sicurezza delle murature perimetrali esterne, sia da un punto di vista strutturale che termoigrometrico

- Realizzazione di nuove partizioni interne e nuovi accessi

- Realizzazione di nuovi collegamenti verticali (ascensori e scale antincendio) - Sostituzione dei vecchi infissi con nuovi capaci di garantire le condizioni

termoigrometriche richieste dai nuovi usi previsti.

NUOVE FUNZIONI

Il nuovo edificio ospiterà la palestra della scuola. Nell’edificio adiacente, a sud, saranno invece presenti un piccolo magazzino, spogliatoi per gli studenti e i professori e un’aula per eventuali lezioni teoriche.

1.5 GLI ALTRI COMPLESSI

V: La situazione in generale non particolarmente danneggiata, ha permesso di mantenere inalterata quasi tutta la fabbrica e di realizzare solamente nuove partizioni interne. Adibito a uffici.

VI, VII, VIII: Completamente demoliti e lo spazio risultante viene lasciato a verde.

IX: La situazione in generale non particolarmente danneggiata, ha permesso di mantenere inalterata quasi tutta la fabbrica e di realizzare solamente nuove partizioni interne. Adibito a uffici.

X: Completamente demoliti e lo spazio risultante viene lasciato a verde.

XI: Il corpo di fabbrica a nord viene completamente demolito e sostituito da un nuovo edificio in cui i primi due piani sono adibiti a parcheggio e il terzo a laboratorio della scuola. Di quello a sud è stata demolita solo la parte antistante,

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aggiunta in un secondo momento, rendendo così la strada di fronte più ampia. Nella parte conservata saranno realizzati ulteriori laboratori per la scuola.

XII: Completamente demolito. Al suo posto saranno realizzati tre nuovi edifici, uno con parcheggio al piano terra e uffici a quelli superiori, gli altri due per residenze. La copertura di quest’ultimi è in parte allo stesso piano della strada superiore. Questo permetterà la creazione di posti auto, direttamente accessibili da Raderberg, oltre a quelli di fronte a Obergraben.

XIII: Il locale caldaie viene demolito, mentre verrà lasciata la ciminiera intorno alla quale viene realizzata una sorta di arena per spettacoli all’aperto.

XIV: Completamente demolito. L’area verrà lasciata libera per la creazione di parcheggi all’aperto.

XV, XVI: Vengono demolite le piccole costruzioni aggiunte sul lato del Wupper. Per il resto vengono costruite solo nuove partizioni interne. Nei corpi di fabbrica ad est, verrà realizzato un piccolo supermercato. Nell’altro, al piano terra, una mensa per la scuola e un bar, al primo piano la cucina della mensa, uffici dell’amministrazione di questa e, nella parte settentrionale, una piccola abitazione.

XVII: Sono demolite solamente le parti non utilizzate, mentre le restanti, nelle quali è in funzione tuttora una centrale idroelettrica, sono lascite allo stato attuale.

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Capitolo 2: LA SCUOLA PROFESSIONALE

2.1 GLI SPAZI

L’impianto distributivo deve essere flessibile: da una parte deve consentire la libertà di organizzare lo svolgimento delle attività di lavoro e di studio degli insegnanti e degli allievi, dall’altro la possibilità di adattare gli spazi al continuo aggiornarsi delle tecnologie didattiche senza costose operazioni di trasformazione.

L’organizzazione di ciascun edificio si basa sulla combinazione di nuclei funzionali fondamentali:

· Unità pedagogica

· Spazi per l’insegnamento specializzato · Spazio per lo studio individuale

· Spazi per la comunicazione, l’informazione, le attività parascolastiche e integrative

· Spazi per l’educazione fisica · Spazi per la mensa

· Spazi per l’amministrazione · Spazi per la distribuzione

· Servizi igienico - sanitari e spogliatoi · Laboratori ed officine.

Affinché l’edificio scolastico risulti fruibile anche ai portatori di handicap, dovranno osservarsi, nella progettazione, le prescrizioni contenute nelle relative norme (1).

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TIPO DI SPAZIO Altezza minima richiesta cm

Spazi per l'unità pedagogica (classe) 300

parti per il lavoro di gruppo 240

Spazi per l'insegnamento specializzato 300

se con gradinate: nella parte più bassa 240

Spazi per laboratori e officine secondo prescrizioni

particolari Spazi per la comunicazione e l'informazione

biblioteca 300

zona per carrelli 210

auditorium e sala attività integrative 420

Spazi per l'educazione fisica 750

Spazi per la distribuzione 240

parti per il lavoro di gruppo 240

Spazi per la mensa 300

SPAZI RELATIVI ALL’UNITÀ PEDAGOGICA

Sono identificabili con l’aula tradizionale, la quale deve permettere lo svolgimento delle materie di programma attraverso attività di informazione, progetto, verifica e comunicazione. Deve inoltre essere in grado di accogliere, anche nel tempo, tutte le attrezzature didattiche che dovessero risultare necessarie al completo sviluppo del lavoro degli allievi e degli insegnanti.

Ospita prevalentemente attività di carattere teorico, non richiedenti attrezzature specializzate.

Lo spazio deve articolarsi in modo da consentire lo svolgimento di attività sia individuali che in piccoli gruppi e godere di un buon grado di trasformabilità per soddisfare esigenze educative future.

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Aule per l’insegnamento generale (Manuale Neufert)

SPAZI PER L’INSEGNAMENTO SPECIALIZZATO

Riguardano lo svolgimento di attività scientifiche, tecniche e artistiche ben caratterizzate per ogni tipo di scuola. Si svolgono con tecnologie didattiche, attrezzature e modalità particolari. Gli spazi relativi devono quindi consentire:

- lo svolgimento di attività individuali e di gruppo attraverso spazi specializzati di diversa dimensione, in cui potranno trovare posto attrezzature di vario genere

- la trasformazione distributiva delle zone di lavoro e l’allestimento di nuove attrezzature in funzione di esigenze didattiche che di volta in volta si presentino.

Devono inoltre essere previsti locali accessori (studi per gli insegnanti, locali di preparazione e di deposito, spogliatoi, ecc) e una completa dotazione di impianti (di acqua, elettricità, gas, scarico) previsti in modo da adeguarsi alle trasformazioni distributive senza lavori di adattamento.

Sono previsti i seguenti laboratori: · informatica

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· lingue

Laboratorio di lingue (Manuale Neufert)

· video · chimica

Aule per l’insegnamento scientifico (Manuale Neufert)

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· fisica

Laboratorio per lezioni teoriche e pratiche (Manuale Neufert)

· disegno tecnico

Disposizione dei tavoli da disegno (Manuale Neufert)

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· musica

Laboratorio di arte e musica (Manuale Neufert)

· sistemi

· telecomunicazioni · elettronica

· elettrotecnica · macchine

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SPAZI PER LO STUDIO INDIVIDUALE

Il momento di applicazione individuale deve essere reso possibile attraverso la localizzazione di spazi attrezzati a tale scopo. Ne è prevista la collocazione all’ultimo piano dell’edificio principale.

SPAZI PER L’INFORMAZIONE

Le attività informative nei confronti di tutta la scuola sarà svolta dalla biblioteca. Le esigenze generali da soddisfare sono la conservazione, l’accessibilità e la diffusione del materiale librario.

Gli elementi funzionali principali saranno: le zone per la lettura, quelle per la conservazione dei libri e per l’amministrazione. Avendo una biblioteca di piccole dimensioni, quindi una relativa complessità organizzativa, si prevede un accesso ai libri di tipo aperto, in cui il lettore accede direttamente ai libri. Si riuniscono quindi lo spazio per la lettura e quello della conservazione.

Per quanto riguarda le zone per la conservazione, si prevedono scaffali di dimensioni unificate di 1 m di larghezza, 0,30 m di profondità e 2,25 m di altezza. Mediamente in 1 m2 di superficie frontale di scaffale si possono collocare dai 45 ai 90 volumi. Gli scaffali sono disposti in file separate da passaggi trasversali, la cui distanza è funzione di un’agevole passaggio dell’addetto e del carrello porta-libri ed è compresa tra 0,65 e 1,80 m.

Controllo fisico dell’ambiente: rispondono alle esigenze di benessere del lettore, la conservazione del libro e di mobilità dell’arredamento. Illuminazione: sui piani di lettura il livello luminoso deve essere uniforme e non inferiore ai 300 lux, senza fenomeni di abbagliamento, ombre e riflessioni. Nel caso di illuminazione naturale, occorre evitare l’incidenza diretta dei raggi solari sui piani di lavoro, schermando opportunamente le aperture. Nel caso di illuminazione artificiale è importante che non si verifichino fastidiose interferenze tra l’illuminazione generale e quella locale sul tavolo. Acustica: occorre ridurre il livello sonoro della sala di lettura operando un isolamento da rumori esterni e un assorbimento dei rumori interni. Il primo si ottiene con un’opportuna disposizione delle zone di lettura rispetto alle fonti di rumore e con adeguati accorgimenti (strutture non continue, pavimenti galleggianti,

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serramenti doppi). L’assorbimento si ottiene con l’uso di materiali fonoassorbenti in soffitti, pareti, pavimenti e porte doppie. Condizioni termoigrometriche: devono essere evitati umidità, raggi solari diretti, polvere, alta temperatura, esposizione ai raggi ultravioletti. È necessario assicurare una buona ventilazione tra gli scaffali. Prevenzione degli incendi: meglio suddividere lo spazio in comparti e provvedere a sistemi anti-incendio.

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Spazi per la comunicazione, le attività parascolastiche e integrative

La funzione di riunione e di comunicazione potrà essere svolta in un auditorium il quale dovrà:

- garantire le condizioni di sicurezza imposte dalle norme sui locali di pubblico spettacolo

- risultare divisibile in sale di dimensioni più ridotte (attraverso divisori mobili) per consentirne la massima utilizzazione

- corredato di tutti gli spazi accessori per il suo funzionamento (cabina di proiezione, magazzini, servizi igienici, ecc).

La sala conferenza sarà ubicata al primo piano del complesso III, in uno spazio a doppi volume. Al piano terra, oltre alla reception e guardaroba, ci sarà anche un piccolo bar.

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Bar (Manuale Neufert)

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SPAZI PER L’EDUCAZIONE FISICA

Lo svolgimento delle attività inerenti l’educazione fisica avviene all’aperto e al coperto.

La palestra deve essere adeguata all’età degli allievi e al tipo di attività prevalente che vi si svolge. In ogni caso presenterà:

· una zona riservata agli insegnanti, costituita da uno o più locali e corredata da servizi igienici e da una doccia

· una zona riservata agli allievi, con spogliatoi, servizi igienici e docce divisi per sesso

· una zona per il servizio sanitario e visita medica

· una zona per la conservazione dei materiali e delle attrezzature per l’addestramento e per la manutenzione e la pulizia

· una zona destinata all’addestramento al coperto e all’aperto.

L’accesso alla palestra coperta dovrà avvenire sempre attraverso gli spogliatoi. Sarà previsto un accesso indipendente per consentire l’uso della palestra anche alla comunità extra-scolastica.

In sede di progetto bisognerà prevedere che abbiano luogo diverse attività: a questo scopo la zona dei giochi potrà essere suddivisa con pareti mobili e il pubblico potrà essere ospitato in varia misura con l’uso di gradinate smontabili.

Zona dei giochi: gli ingombri dei campi sono regolate da diverse prescrizioni (30 x 18 m per il campo da pallacanestro, 24 x 15 per il campo da pallavolo). L’altezza libera sui campi (7,5 m) deve consentire la pratica agevole dei giochi. Il pavimento deve presentare elasticità adeguata, resistenza all’usura, minima trasmissione del suono, agevole pulizia, colore gradevole (si usa per lo più il legno rivestito con vernici opache). Le pareti devono essere munite di rivestimenti fino all’altezza di 2-2,5 m. Le finestre, di superficie minima pari a 1/5 di quella del pavimento, devono poter fornire un’illuminazione omogenea senza fastidi per gli atleti e saranno poste ad un’altezza tale da consentire l’utilizzazione delle pareti per gli attrezzi. L’illuminazione artificiale deve assicurare 150 lux sul piano del pavimento; l’impianto di riscaldamento una temperatura di 12-15°C nella zona dei giochi e 18-20°C negli spogliatoi.

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Gli spogliatoi, distinti per sesso, saranno disposti tra gli ingressi e la zona dei giochi. La superficie si calcola assegnando 1 m2 a persona. I servizi igienico - sanitari contengono docce (1 ogni 8 atleti), lavabi (1 ogni 16) e W.C. (1 ogni 8).

Le aree all’aperto dovranno permettere le attività di corsa, salto, lancio, e il gioco della pallacanestro e pallavolo.

Schema di palestra (Manuale di Ingegneria Civile)

SPAZI PER LA MENSA

Lo spazio deve essere dimensionato sul numero di commensali e alla possibilità di prevedere più turni. L’area, compresi i servizi non deve superare i 375 m2 (nel nostro caso circa 280 m2).

Devono essere previsti: un locale cucina con dispensa e cella frigorifera, un office e un locale per il lavaggio delle stoviglie. Sono necessari servizi igienici per gli studenti e uno spogliatoio con servizi igienici e doccia per il personale addetto alla cucina.

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Cucina in una mensa (Manuale Neufert)

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Esempi di disposizione dei tavoli (Manuale Neufert)

SPAZI PER L’AMMINISTRAZIONE Comprendono:

- ufficio del capo d’istituto (attiguo alla segreteria) con sala d’aspetto - segreteria (con possibilità di contatto con il pubblico) e archivio

- sala per gli insegnanti adatta a contenere anche le scaffalature per la biblioteca dei docenti

- servizi igienici per gli uffici di presidenza e per gli insegnanti.

SPAZI PER LA DISTRIBUZIONE

Gli elementi architettonici di raccordo tra le diverse zone e locali della scuola non sono considerati solo in funzione delle esigenze di circolazione all’interno dell’edificio, ma anche come elementi di mediazione spaziale di tutto l’organismo, quindi un tessuto connettivo e interattivo. Sono quindi articolati e conformati in modo da consentire e promuovere rapporti e scambi, liberi e informali, tra i fruitori della scuola.

Collegamenti verticali: tre scale interne e una di sicurezza esterna all’edificio. Le scale normali possono servire non più di 10 aule per piano. Ogni scala deve avere le seguenti caratteristiche:

- rampe dritte di larghezza non inferiore a 1,20 m e non superiore a 2,00 m - pianerottoli di larghezza pari ad una volta e un quarto quella della rampa

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- gradini con alzata non superiore a 16 cm e pedata non inferiore a 30 cm. Si prevede l’installazione di ascensore e l’adozione di rampe per consentire anche ai non deambulanti l’uso indistinto di tutti gli spazi scolastici.

Per i collegamenti orizzontali (ballatoi e corridoi) la larghezza non deve essere inferiore a 2 m.

Eliminazione delle barriere architettoniche (Manuale Neufert)

SERVIZI IGIENICO - SANITARI

I locali igienici sono ubicati a tutti i piani della scuola e separati per sesso.

I W.C. andranno suddivisi in box mediante pareti a mezz’altezza (altezza minima 2,10 m e massima 2,30 m), illuminati e aerati direttamente. Per l’antibagno è consentita l’illuminazione e l’aerazione artificiale per mezzo di idonei impianti.

Almeno un bagno per piano avrà dimensioni minime di 1,80 x 1,80 m, dotato di porta di accesso di luce netta non inferiore a 0,85 m e attrezzato con corrimano e campanello elettrico di segnalazione. La posizione degli apparecchi deve essere tale da garantire l’avvicinamento e la rotazione di una sedia a rotelle.

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Esempi di servizi igienici per una scuola (Manuale Neufert)

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S pianta S finestrata Ambiente

m2 m2 Sp / Sf

COMPLESSO I: piano terra

reception 20,5 4,7 4

biblioteca 347,5 33,1 10

spazi supporto biblioteca 135 7,6 18

aministraz.1 53 6,6 8

aministraz.2 53 7,6 7

aministraz.3 89,8 9,4 10

stanze professori 146,4 23,6 6

stanze riunione professori 88,6 22,85 4

stanze riunione genitori 55,5 4,7 12

preside 42,4 4,7 9 rappr. studenti 37,3 2,35 16 spazio esposizioni 125 12,2 10 piano primo laboratorio fisica 183,3 20,85 9 laboratorio chimica 183,3 20,85 9 laboratorio informatica 131,3 13,8 10 laboratorio sistemi 97,2 10,5 9 classe 1 77,6 10,4 7 classe 2 70,2 7,05 10 piano secondo laboratorio disegno 368,5 47,25 8 laboratorio lingue 118,2 12,6 9 classe 3 65,2 6,9 9 piano terzo laboratorio multimediale 117,2 10,8 11

COMPLESSO II: piano terra

ingresso - scale 180,6 guardaroba - servizi 102,3 cafè 285,9 piano primo ingresso - scale 180,6 servizi 102,3 sala conferenze 285,9

COMPLESSO III: piano terra

amministrazione 94,6 15,25 6

sala computer 53,1 9,15 6

lavanderia - stireria 52,2 9,15 6

magazzino 73,4 16,7 4

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piano primo

camera 14,2 2,34 6

cafeteria 46,1 12,2 4

COMPLESSO IV: piano terra

palestra 590 26,39

nuovo 91,61 5

(tetto) 120

spazi supporto 66,5

2.2 CONTROLLO DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI ED

IMPIANTI

Ogni spazio della scuola ha, in rapporto al tipo di attività che vi ospita, determinate esigenze di temperatura, umidità relativa, ventilazione, isolamento acustico a illuminazione.

CONDIZIONI TERMOIGROMETRICHE

La temperatura interna deve risultare, in inverno, di 20°C ± 2°C; l’umidità relativa deve essere mantenuta, con appositi impianti di umidificazione, intorno a 45-55%.

Per la purezza dell’aria deve essere assicurata, mediante sistemi di ventilazione forzata con canali di mandata e di espulsione, l’introduzione di precise portate d’aria esterna:

- in locali adibiti ad attività didattica collettiva o di gruppo – coefficiente di ricambio 5

- in uffici e locali di passaggio – 1,5 - palestre, refettori e servizi igienici – 2,5.

CONDIZIONI D’ILLUMINAZIONE (1)

L’illuminazione naturale ed artificiale degli spazi scolastici deve garantire il massimo comfort visivo attraverso un idoneo livello di illuminamento; per questo è sconsigliato l’affaccio degli spazi didattici su cortili (chiusi o aperti). La distanza libera tra le pareti di affaccio delle sale di attività didattica e la parete

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opposta di altri edifici deve essere pari ad almeno i 4/3 dell’altezza del corpo di fabbrica prospiciente le finestre e comunque non inferiore a 12 m.

Per le condizioni di illuminazione interna devono essere previsti:

- su piani da disegno, lavagne e cartelloni, un livello di illuminazione minimo di 300 lux

- negli spazi di studio, lettura e laboratori, 200 lux

- nelle palestre e spazi di riunione, 100 lux a 0,60 m dal pavimento

- nei corridoi, nelle scale, negli atrii e nei servizi, 100 lux a 1 m dal pavimento.

È richiesta un’uniformità di illuminazione, specie negli spazi di lavoro collettivo che presuppongono una libera disposizione dei banchi.

CONDIZIONI ACUSTICHE (1)

Per quanto riguarda i rumori esterni, la loro incidenza può essere ridotta opponendo opportuni ostacoli alla loro penetrazione (quinte arboree, schermi in muratura, rilevati di terra).

Per i rumori interni, sono accettati, per valori di 500 hz:

- potere fonoisolante di strutture divisorie interne verticali e orizzontali - 40 dB

- infissi - 25 dB

- griglie e prese d’aria - 20 dB

- livello di rumore di calpestio fra ambienti sovrapposti - 68 dB.

2.3 ACCESSIBILITA’

(1)

Dovrà essere ben studiata la planimetria:

- Accesso all’edificio: compreso il parcheggio e i cambi di livello rispetto al manto stradale.

- Spazi interni: larghezza dei corridoi, apertura delle porte e cancelletti per le sedie a rotelle.

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- Scale: larghezza, pedata e alzata del gradino, corrimano. - Pavimenti: materiali antiscivolo, limitati cambiamenti di livello. - Servizi igienici: numero, dimensioni, altezza e sanitari.

- Impugnature: maniglie delle porte, fermi delle finestre, rubinetti.

- Altezza: maniglie, interruttori, prese della corrente, piani di lavoro, tastiere, banconi della reception e corrimano.

- Acustica: sistemi di allarme, e buon livello acustico generale.

- Vista: buona illuminazione, segnaletica e indicatori per gli ipovedenti. - Ostacoli: sporgenze che impediscono il passaggio di sedie a rotelle e

che possono essere pericolose per gli ipovedenti.

Per quanto riguarda i materiali, dovranno essere presi in considerazione diversità di pavimentazione, colori e corrimano come segnali. Inoltre i riflessi luminosi dovranno essere ridotti per i portatori di handicap visivi.

Infine, per un dimensionamento di massima:

Altezza cm

scrivania 70 o regolabile

bancone reception 80 max

gradini 17 max

corrimano scale 84

al piano 100 max

maniglie delle porte 104 max interruttori allarmi 120 max

Larghezza cm sedie a rotelle 75 76 min porte 80 preferibile corridoi 120 min

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CAPITOLO 3: ALLOGGIO DEGLI STUDENTI

Dimensionamento di massima

- superficie minima della camera da letto di 8 m2 per un solo letto con incrementi pari a 6 m2 per ogni letto in più

- larghezza minima dei percorsi orizzontali di 120 cm

- larghezza minima delle scale di 120 cm; ogni rampa deve avere almeno 3 gradini e massimo 15

- alzata massima del gradino di 17 cm e pedata minima di 30 cm - parapetti alti almeno 100 cm

- parte dedicata ai servizi collettivi ad uso esclusivo dei residenti di superficie compresa tra il 20% e il 30% del totale delle camere

- parcheggio: per il personale, almeno 1 posto auto ogni 3 addetti; per i servizi, accessibilità carraia separata con possibilità di sosta temporanea o con possibilità di parcheggio dedicato.

3.1 GLI SPAZI

I nuclei fondamentali sono:

· zona uffici – direzione ed amministrazione · magazzini e depositi

· lavanderia e stireria

Piccola lavanderia/stireria (Manuale Neufert)

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· infermeria

Infermeria (Manuale Neufert)

· servizi per il personale – spogliatoi e soggiorni, parcheggi riservati

· servizio per gli studenti – portineria, soggiorni, telefoni, giornali, televisione, macchine di distribuzione automatica, alloggi

· ristorazione – caffetteria.

SPAZI PER L’ALLOGGIO

È necessario disegnare alloggi che abbiano una intrinseca flessibilità d’uso. Nelle camere da letto deve essere possibile, oltre che dormire, studiare, soggiornare, ricevere amici, proponendo nell’ambito della singola stanza un microcosmo autonomo.

Si hanno camere 41 singole e 8 doppie. Nelle prime (di circa 16 m2) è presente un letto, un armadio, una scrivania e servizi igienici e, in una di esse, anche un piccolo angolo cottura. 6 camere doppie (30 m2) hanno, oltre ai soliti elementi per ogni stanza, doppi servizi igienici, mentre una ha anche una cucina.

(34)

CAFFETERIA

Ad ogni piano dell’edificio di collegamenento, è previsto uno spazio adibito alla cottura di pasti veloci, munito di piastre di cottura, lavelli e armadietti personali.

Per i pasti, gli studenti avranno comunque a disposizione la mensa vicina.

3.2 CONTROLLO DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI ED

IMPIANTI

CONDIZIONI ACUSTICHE (1)

Particolare cura deve essere posta per garantire un buon isolamento acustico tra le parti (camere e servizi) e tra le cellule. Ciò deve essere fatto, in primo luogo, attraverso l’organizzazione distributiva, isolando spazialmente le fonti di rumore, e poi mediante corrette soluzioni costruttive nelle correlazioni tra la struttura portante e gli altri elementi funzionali, con l’uso di giunti elastici nelle connessioni portanti degli impianti.

La PARTE IMPIANTISTICA è una componente essenziale che, nella fase iniziale di realizzazione, ha un’incidenza sul costo totale pari al 35 - 40%. È quindi fondamentale tenerne in considerazione fin dalle prime fasi del progetto. Preliminarmente, i locali delle macchine vanno ubicati in luoghi facilmente accessibili e ben isolati acusticamente dalle parti residenziali. Essi devono essere flessibili, sezionabili e sicuri. Si dovrà garantire una facile e immediata accessibilità in caso di manutenzione, senza arrecar danni ad altri elementi costruttivi né fastidi agli studenti.

Le principali componenti sono:

- il controllo del comfort ambientale, compresi gli impianti di estrazione dei fumi (cucine) e le ventilazioni forzate (bagni)

- l’impianto di alimentazione caldaie e cucine (gas, metano) - la rete idrica caldo - freddo

(35)

- la rete elettrica - la rete fognaria - la rete antincendio

- la rete telematica (telefono, televisione, interfonia, informatica) - la rete di controllo e sicurezza.

IMPIANTO ANTINCENDIO (1) Gli obiettivi sono:

1. prevenzione: uso di materiali non infiammabili, collocazione ben distribuita di estintori e compartimentazione dell’edificio in orizzontale e verticale

2. facile e rapida evacuazione dell’immobile verso luoghi sicuri: affollamento massimo di 1 persona ogni 20 m2 lordi di superficie (attraverso il dimensionamento dei percorsi orizzontali e verticali in funzione della capacità di deflusso attribuita ai diversi piani dell’edificio,la particolare conformazione dei gruppi di scale e quella delle uscite verso l’esterno) e adeguati tempi di abbandono

3. accessibilità senza impedimenti ai mezzi di soccorso.

Alla sicurezza contribuisce la segnaletica normata a livello internazionale.

3.3 ACCESSIBILITA’

(1)

Dovrà essere ben studiata la planimetria:

- Accesso all’edificio: compreso il parcheggio e i cambi di livello rispetto al manto stradale.

- Spazi interni: larghezza dei corridoi, apertura delle porte e cancelletti per le sedie a rotelle.

- Porte: vano, oscillazione, peso, visibilità.

- Scale: larghezza, pedata e alzata del gradino, corrimano. - Pavimenti: materiali antiscivolo, limitati cambiamenti di livello. - Servizi igienici: numero, dimensioni, altezza e sanitari.

(36)

- Altezza: maniglie, interruttori, prese della corrente, piani di lavoro, tastiere, banconi della reception e corrimano.

- Acustica: sistemi di allarme, e buon livello acustico generale.

- Vista: buona illuminazione, segnaletica e indicatori per gli ipovedenti. - Ostacoli: sporgenze che impediscono il passaggio di sedie a rotelle e

che possono essere pericolose per gli ipovedenti.

Per quanto riguarda i materiali, dovranno essere presi in considerazione diversità di pavimentazione, colori e corrimano come segnali. Inoltre i riflessi luminosi dovranno essere ridotti per i portatori di handicap visivi.

Infine, per un dimensionamento di massima:

3.4 ARREDI E FINITURE

Gli arredi, come le tappezzerie, i tendaggi e i rivestimenti, devono essere robusti, facilmente pulibili e igienici. La scelta del tipo di rivestimento (pareti, pavimenti e soffitti) va fatta inoltre tenendo conto che questi elementi possono contribuire al miglioramento dell’isolamento acustico tra gli ambienti.

È importante anche prevedere una segnaletica chiara sia per la distribuzione degli spazi interna che esterna.

(37)

(38)

CAPITOLO 4: GLI UFFICI

4.1 GLI SPAZI

Gli spazi sono suddivisi in: ƒ Primari. ƒ Ausiliari. ƒ Di supporto. ƒ Sociali. ƒ Di servizio. ƒ Per la circolazione. SPAZI PRIMARI

Ospitano le attività (altezza minima 2,70 m; superficie minima per lavorare 2 m2; cubatura minima 3 m3).

- Spazi di lavoro individuale

Lo spazio per l’operatore, l’arredamento e l’attrezzatura deve essere progettato in funzione di fattori ergonomici e ambientali. E’ necessario pensare alla struttura che sostiene il corpo, al piano di lavoro, ad archivi per i supporti cartacei, allo spazio per gli oggetti personali, di uso pratico o significato affettivo.

Il modulo ufficio può essere perimetrato da pareti da partizioni fisse o spostabili, ovvero individuato all’interno di uno spazio completamente aperto.

(39)
(40)

- Spazi di lavoro collettivo

Si devono garantire a ciascuno condizioni di lavoro pressoché identiche, offrendo a tutti un buon orientamento, creando una catena di stanze piuttosto che un’unica grande.

(41)
(42)

- Studi e uffici tecnici

Le esigenze di spazio sono considerevoli, sia dove il lavoro avviene su base cartacea, sia con computer, per la necessità di archiviare i disegni. E’ necessaria una buona illuminazione con una buona restituzione cromatica.

- Sale per riunioni

Il loro scopo è mettere in comunicazione le persone tra di loro. Il tradizionale tavolo rettangolare può essere meno indicato di uno ovale, rotondo o quadrato. Possono essere munite di monitor, terminali video, computer, fotocopiatrici, lavagne, superfici per esposizioni, telefoni. L’illuminazione deve essere efficace ma non troppo brillante.

SPAZI AUSILIARI

Funzione di supporto per i lavori.

- Centri di elaborazione cartacea

In essi sono radunati macchinari e attrezzature di uso comune: fotocopiatrici, macchine fascicolatrici, stampanti, fax, magazzino di cancelleria, centri di smistamento giornaliero della posta. Sono necessarie una buona illuminazione e un’ampia disponibilità di superfici libere.

- Centri di archiviazione cartacea

Si ottiene una maggiore efficienza se l’archiviazione avviene in modo centralizzato anziché in ogni postazione di lavoro.

- Servizi igienici

Sono necessari specchi, luci di buona qualità, scaffali e appendiabiti. I lavandini, gli specchi e macchine a getto di aria calda possono essere disposti in modo che l’uso degli uni impedisce quello degli altri.

SPAZI DI SUPPORTO

Per il funzionamento complessivo della struttura.

- Zona reception

Prima parte dell’intera struttura che la gente vede. Il bancone è la postazione di lavoro dell’addetto alla reception, che di solito è fornita di un computer o di un centralino telefonico. I problemi di progettazione a cui occorre

(43)

rivolgere particolare attenzione sono: l’ordine, il contatto diretto con lo sguardo e l’accessibilità per i disabili. Deve esporre le informazioni relative alla struttura in questione.

- Archivi

Occorre rivolgere particolare attenzione al peso di carico sul pavimento, inoltre, per evitare il deterioramento dei documenti a luce, temperatura, umidità e insetti.

SPAZI DI SOCIALIZZAZIONE

Luoghi dell’ufficio che la gente utilizza normalmente per attività estranee al lavoro.

- Locali per fumatori - Luoghi di ritiro - Atrii e terrazze

SPAZI DI SERVIZIO

Per il funzionamento e la manutenzione dell’edificio. - Laboratori

- Spogliatoi

- Magazzini e depositi

Posto in cui custodire le scorte degli uffici, come oggetti di consumo, attrezzature per ufficio, materiale di cancelleria, ricambi per fotocopiatrici e computer, prodotti di pulizia e manutenzione dell’edificio, ma anche cappotti e sedie.

- Locali per centraline e impianti

SPAZI PER LA CIRCOLAZIONE Legati ai movimenti attorno agli edifici.

E’ importante, sia organizzare il movimento delle persone, che creare zone di calma per momenti casuali di interazione sociale.

(44)

L’interazione davanti e dentro l’ascensore può essere favorita dalla scelta di materiali idonei, luci adatte e una buona acustica.

- Scale e pianerottoli

Lo scalone di rappresentanza che parte dall’atrio di ingresso non è solo un punto focale dell’edificio, ma anche un luogo dove fermarsi. La gente, tuttavia, non ama sostare su scale troppo chiuse, a meno che non siano rese gradevoli con finestre che si affacciano all’esterno, luci che suggeriscono un ambiente più domestico che istituzionale e un tipo di acustica che eviti il rimbombo.

- Corridoi

Quelli di maggiore bellezza evitano di apparire troppo istituzionali grazie a pareti curve, nicchie, spazi rientranti e soffitti decorati. Rialzando i soffitti nei punti di colmo e illuminando in maniera particolare i vani di ingresso è possibile evitare la sensazione di monotonia tipica di un corridoio. Pareti divisorie in vetro e vani di ingresso aperti possono contribuire a creare un luogo umanamente gradevole, grazie anche alla possibilità di godere della luce naturale e di qualche bello scorcio.

- Passaggi

Percorso in uno spazio aperto con contorni meno definiti di un corridoio. Devono essere indicate con precisione le priorità di percorso, per facilitare il visitatore che deve muoversi all’interno dell’edificio e per evitare che cerchi possibili scorciatoie finendo per disturbare la privacy di chi sta lavorando, es con paravento, moquette di vari colori, piante o immagini. Devono indicare chiaramente le principali uscite di sicurezza.

- Il sistema dei percorsi

Il movimento di informazione che avviene all’interno di un ufficio coinvolge persone (impiegati, visitatori, tra i quali portatori di handicap), oggetti e tecnologia informatica.

Il sistema dei percorsi è gerarchizzato. Lungo i percorsi principali vi sono le aree occupate dai gruppi di lavoro e dalle attrezzature di supporto (come sale per fotocopiatrici o stampanti, servizi) e le uscite di sicurezza. Le diramazioni secondarie servono alla squadre di lavoro e collegano i singoli posti di lavoro.

(45)

La sicurezza è legata principalmente alla possibilità di lasciare l’edificio in caso di emergenza. Tra gli elementi di sicurezza in caso di incendio principali, imposti dagli organi di vigilanza, vi sono uscite di sicurezza facilmente raggiungibili, punti di rifugio per i disabili e percorsi privilegiati per i pompieri.

La sorveglianza ha a che fare con il movimento nell’edificio: controllo di persone e oggetti che entrano ed escono e monitoraggio di quanti si trovano all’interno.

3.2 CONTROLLO DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI ED

IMPIANTI

Per conseguire risparmi energetici ottimali si prevedono sistemi sezionabili, polivalenti, multizona, con funzionamento controllato tramite una rete diffusa di sensori che informino sulla reale occupazione degli spazi e che garantiscano ai singoli di effettuare differenziazioni microclimatiche locali per rispondere alle diverse esigenze di benessere.

La scelta e le rapide mutazioni che avvengono nelle tecnologie informatiche rendono necessaria un’attenzione particolare agli spazi dedicati ai cablaggi (insieme dei cavi elettrici costituenti un’apparecchiatura di comando, di controllo o di protezione di un impianto). Questi devono garantire l’alimentazione e i collegamenti necessari a tutte le utenze attuali e ipotizzabili, rendere possibili gli interventi per abolire vecchi punti di utenza e attivarne nuovi, offrire la massima sicurezza. Gli spazi sono ricavati nei pavimenti (impianto telematico), nei soffitti (impianto di illuminazione, condizionamento, rilevazione dei fumi), nelle pareti e nelle partizioni interne.

ILLUMINAZIONE (1) Esistono due tipi di luce:

1. ambientale: illumina lo spazio complessivo. Regolate e orientate dall’utente stesso.

(46)

2. di lavoro: luce supplementare necessaria in particolari punti dell’ufficio al fine di permettere lo svolgimento di una determinata attività. Controllate centralmente con interruttori azionati manualmente o con sensori di movimento.

Caratteristiche della luce:

- Illuminamento: quantità di luce proveniente da una data sorgente. Quella necessaria dipende dal tipo di attività che viene svolta e dalla capacità visiva della persona.

- Direzione: la luce che proviene da un’unica direzione conferisce nitidezza e vitalità ma può anche gettare ombre scure e nette. Per gli ambienti di ufficio è preferibile una luce diffusa e uniforme.

- Aspetto del colore: calda o fredda.

- Restituzione del colore: poter vedere i colori esattamente come sono sotto la luce naturale non rappresenta un problema di importanza primaria trattandosi di un ufficio, a meno che non si abbia a che fare con un’attività che comporta procedimenti legati al colore. Quando è necessaria una buona restituzione del colore, si cerca di fare in modo che la composizione spettrale della luce artificiale si avvicini il più possibile a quella della luce del sole.

Luce naturale

Per un’efficienza energetica, della luce naturale va fatto il migliore uso possibile con sistemi che regolano la luce solare che penetra nell’edificio.

Generalmente si considera che penetri all’interno di un edificio per 5 m o si porta a 45° l’angolo tra il montante della finestra e la superficie di lavoro. La dislocazione di pareti divisorie e arredamento è determinante per il modo in cui la luce del sole può illuminare un interno. Si possono ottenere miglioramenti facendo in modo che pareti, divisori e mobili alti siano perpendicolari alla parete della finestra e che pavimento, pareti e soffitto (in questo ordine di importanza) siano in tinte tenui e riflettenti. I dispositivi per regolare l’afflusso di luce naturale possono fare parte della struttura della costruzione, come persiane, griglie di protezione e sporgenze del tetto, oppure dell’involucro dell’edificio, come tapparelle o vetri speciali.

(47)

Luce artificiale

Le lampadine possono essere a fluorescenza, tubi di scarico ad alta densità, a incandescenza.

Gli apparecchi di illuminazione possono essere incassati nella struttura dell’edificio, montati sulle pareti, appesi al soffitto oppure liberi e senza supporto. Possono gettare il fascio di luce verso il basso, l’alto o direzionati su punti specifici dello spazio. Possono illuminare oggetti o essere impiegati a scopo decorativo.

Luci di emergenza

Illuminano uscite di sicurezza e segnali. Le luci di riserva, invece, intervengono in caso di attività che devono proseguire anche a seguito di una mancanza di corrente elettrica.

VENTILAZIONE, RISCALDAMENTO E RAFFREDDAMENTO DELL’ARIA

Meglio un sistema misto a basso costo che utilizza l’aria condizionata solo dove essa è assolutamente indispensabile. Nella risistemazione di un interno, i principali problemi di progettazione sono: non impedire il flusso naturale dell’aria; portare al minimo i disturbi acustici provocati dall’afflusso dell’aria; fornire un facile accesso all’impianto per i lavori di manutenzione e rifornimento.

ACUSTICA (1)

Una buona trasmissione del suono richiede un percorso diretto e privo di ostacoli e un trasmittente focalizzato sul ricevente. Questo percorso diretto può essere rafforzato da superfici rigide che creano riflessi.

Il controllo di un rumore si realizza meglio alla sorgente, poi lungo il percorso di trasmissione e, da ultimo, nel punto di ricezione. Il rumore può essere assorbito da materiali porosi e flessibili e disperso da superfici sfaccettate. Nell’ufficio la zona di maggiore assorbimento è il soffitto. La moquette riesce a eliminare il rumore dei passi già alla sorgente. Rifiniture in materiali non rigidi e tende offrono un modesto assorbimento supplementare.

(48)

ANTINCENDIO (1)

Mezzi per evitarlo: i regolamenti di vigilanza controllano l’impiego di materiali infiammabili nella costruzione e nelle rifiniture.

Sistemi di allarme: rivelatori di fumo, con rilevatori termici nelle zone di maggior rischio; allarmi manuali, del tipo a vetrinetta che si deve spaccare in caso di emergenza; segnali di allarme con campanelli e luci lampeggianti.

Uscite di sicurezza: devono essere segnalate con evidenza e indicare chiaramente dove andare per mettersi in salvo. Comprendono anche i ripari. Per quanto riguarda le porte, sono obbligatori pannelli con finestrelle trasparenti che, per una maggiore resistenza agli urti, possono essere in cristallo temprato o laminato, vetri rinforzati o termoresistenti.

Controllo: pareti divisorie rompi-fuoco che corrono tra soffitti e pavimenti strutturali ostacolano la diffusione del fumo attraverso le intercapedini del pavimento e del soffitto. La ventilazione diretta riesce a non farlo aumentare. Materiali ignifughi sono in grado di ritardare la diffusione delle fiamme. La suddivisione dell’edificio in compartimenti resistenti al fuoco riesce a contenere l’incendio.

Lotta contro il fuoco: i vigili del fuoco hanno bisogno di percorsi sicuri per entrare e attraversare l’edificio, come scale antincendio con doppi pianerottoli schermati.

4.3 ACCESSIBILITA’

(1)

Dovrà essere ben studiata la planimetria:

- Accesso all’edificio: compreso il parcheggio e i cambi di livello rispetto al manto stradale.

- Spazi interni: larghezza dei corridoi, apertura delle porte e cancelletti per le sedie a rotelle.

- Porte: vano, oscillazione, peso, visibilità.

- Scale: larghezza, pedata e alzata del gradino, corrimano. - Pavimenti: materiali antiscivolo, limitati cambiamenti di livello.

(49)

- Servizi igienici: numero, dimensioni, altezza e sanitari.

- Impugnature: maniglie delle porte, fermi delle finestre, rubinetti.

- Altezza: maniglie, interruttori, prese della corrente, piani di lavoro, tastiere, banconi della reception e corrimano.

- Acustica: sistemi di allarme, e buon livello acustico generale.

- Vista: buona illuminazione, segnaletica e indicatori per gli ipovedenti. - Ostacoli: sporgenze che impediscono il passaggio di sedie a rotelle e

che possono essere pericolose per gli ipovedenti.

Per quanto riguarda i materiali, dovranno essere presi in considerazione diversità di pavimentazione, colori e corrimano come segnali. Inoltre i riflessi luminosi dovranno essere ridotti per i portatori di handicap visivi.

È molto importante anche l’attrezzatura tecnica:

- Tastiere: possibili alternative al sistema QWERTY e dispositivi non manuali.

- Schermi: contrasto, regolabilità, dimensioni.

- Archivio: sistemi di archiviazione alternativi ai cassetti. - Sale riunioni: dispositivi computerizzati per i non udenti.

Per i parcheggi deve essere garantito un minimo di 1 m2 per ogni 10 m3 di costruzione . ogni posto macchina, comprensivo della viabilità (larghezza minima 6 m) richiede 20 m2.

Infine, per un dimensionamento di massima:

Altezza cm

scrivania 70 o regolabile

bancone reception 80 max

gradini 17 max

corrimano scale 84

al piano 100 max

maniglie delle porte 104 max interruttori allarmi 120 max

Larghezza cm sedie a rotelle 75 76 min porte 80 preferibile corridoi 120 min

(50)

4.4 ARREDI E FINITURE

PAVIMENTI

La pavimentazione racchiude lo spazio per tubi e cavi o sotto di essa, o sopra grazie ai sistemi di pavimenti rialzati. Quando quest’ultimi sono poco profondi (altezza inferiore a 15 cm) possono essere realizzati con pannelli di legno, quando sono profondi (superiore a 15 cm), con un’intelaiatura di metallo, con pannelli di legno o metallo a inserimento. I criteri di scelta sono:

- Carico: deve essere resistente da reggere una potenza di carico variamente distribuita su di esso senza piegarsi o danneggiarsi

- Accesso: all’intercapedine, indispensabile per i fili della corrente elettrica, i cavi di trasmissione telefonica e telematica, attraverso piastre di ingresso a filo o rimuovendo pannelli del pavimento

- Permeabilità: barriere verticali atte a impedire la diffusione del suono o del fuoco

- Rifiniture: di tipo modulare.

La scelta del rivestimento dipende da: 1. rendimento:

· sicurezza: superficie anti-scivolo, uniformità, identico grado di usura nelle varie parti, materiale ignifugo e non tossico

· resistenza: abrasioni, punti di carico, urti, passaggio di carrelli e sedie a rotelle, sostanze chimiche, luce solare, muffe

· praticità: elasticità, comodità, aderenza

· ambiente: assorbimento acustico, assorbimento d’urto, termoresistenza, antistaticità, igiene, anti-polvere

· posa: compatibilità con il substrato del pavimento, rapidità di posa · manutenzione: facile da pulire, da riparare, da sostituire, fornitura

continua 2. aspetto:

· colore · disegno · superficie

(51)

3. prezzo.

PARETI

- Pareti divisorie fisse: quelle pesanti, in mattoni o in pietra, poggiano sulla soletta strutturale o su un’altra parete, mentre quelle di tipo più leggero, con montanti e pannelli gessati, possono essere sorrette da pavimenti rialzati. Le prime sono intonacate, le seconde con giunti stuccati. Offrono superfici continue di aspetto gradevole, permettono superfici curvilinee e profili particolari e favoriscono l’isolamento acustico

- Pareti divisorie smontabili: prefabbricate, veloci da montare, dislocabili e in grado di garantire adeguati livelli di isolamento acustico. Di cristallo o altro materiale. Possono costare molto e avere durata di vita non superiore a cinque anni.

- Pareti divisorie mobili: lo spazio delle grandi sale può essere diviso con pareti a soffietto che corrono lungo cerniere fisse sul pavimento e sul soffitto.

Rivestimenti: i muri intonacati sono i più facili da rifinire e mantenere; tinteggiature particolari o carte da parati denotano qualità ma hanno costi elevati; i rivestimenti in plastica sono pratici ma non gradevoli a vedersi; quelli in marmo, pietra piastrelle o mosaico hanno un notevole effetto estetico e buona durata nel tempo ma caro prezzo; per zone particolari si possono usare materiali meno comuni, come acciaio inossidabile o smaltato, alluminio, vari tipi di cristallo, specchi e fibre di vetro.

SOFFITTI

Quelli sospesi (zona di servizio: 45 cm) presentano in modo ordinato la parte inferiore di strutture e servizi che non si vogliono lasciare in vista, offrono un mezzo di assorbimento acustico e un piano su cui disporre l’impianto di illuminazione. Può essere realizzato in travi di legno o in cartongesso, oppure con una griglia di metallo leggero, in alluminio o acciaio, appesa alla struttura che regge i pannelli e le uscite degli impianti di servizio (illuminazione, diffusori di aerazione, dispositivi antincendio).

(52)

FERRAMENTA E TERMINALI DI SERVIZIO

I terminali di servizio sono i punti di un locale in cui affiorano tubature, condutture e cavi nascosti nelle diverse intercapedini.

· Segnali di avvertimento, direzionali, targhe · Apparecchi per illuminazione

· Interruttori e sensori

· Luci di emergenza e per le uscite · Griglie di ventilazione e diffusori · Termostati

· Prese della corrente

· Prese per connessioni telematiche

· Spie luminose per ascensori, pulsanti di chiamata · Sensori antifumo e antincendio

· Idranti e estintori

· Sistemi di sicurezza interna ed esterna.

SEGNALETICA

Cartelli per facilitare il percorso nell’edificio o per i portatori di handicap: pavimenti che cambiano colore o materiale possono indicare la dislocazione dei servizi, per i non vedenti, cartelli leggibili con il metodo Braille. Tipi di segnale:

- generico: uscite di sicurezza, scale antincendio, servizi igienici

- reception: logo dell’azienda, informazioni per il personale e per i visitatori - circolazione: piantine dell’edificio, direzioni, frecce, segnali luminosi per

gli ascensori

- uffici: nomi, numeri, gruppi, reparti - bacheche: eventi, note.

SISTEMI DI ILLUMINAZIONE

Impianti a soffitto: plafoniere a luce fluorescente sono il metodo tradizionale. Oggi sono parte integrante di molti soffitti sospesi. Grazie ai soffitti più alti, è possibile l’installazione di lampade puntate verso l’alto a luce fluorescente o all’alogenuro metallico: luce indiretta più piacevole. Luci

(53)

architettoniche: non offrono flessibilità, ma possono essere usate per creare atmosfere particolari o effetti speciali. Lampade da lavoro: forniscono luce dove ce n’è bisogno e vengono interamente regolate dall’utente.

REGOLE EMPIRICHE

Colori: quelli chiari riflettono la luce, allargano gli spazi rendendoli più impersonali, e allontanano le pareti. Quelli scuri assorbono la luce e fanno sembrare lo spazio più piccolo e riservato. Le pareti sembrano più vicine. I colori caldi, rossi e gialli, in tutte le loro sfumature, conferiscono allo spazio un certo calore visivo. Tra le tinte calde, tuttavia, che da un lato possono favorire la socializzazione, un eccesso di rosso può risultare iperstimolante. Quelli freddi, blu e verdi, possono indurre nell’utente una sensazione di freddezza. Tinte pallide di blu e verde, a basso grado di saturazione, hanno un effetto calmante e tonificante e bene si accostano a colori naturali come il legno e il cuoio. I colori primari, rossi, blu e gialli sono rasserenanti, semplici, attirano lo sguardo e, se usati con discrezione, possono favorire l’efficienza. Infine quelli neutri, il nero, il bianco e le sfumature comprese tra essi possono risultare talvolta piuttosto asettici, ma spronano all’efficienza se abbinati ad altri colori.

SEDIE

La loro altezza dovrebbe essere tale da permettere ai piedi di poggiare interamente per terra senza dover esercitare pressioni sulla parte interna della coscia. La profondità dovrebbe offrire 2-4 dita tra sedia e polpaccio. I braccioli dovrebbero essere regolabili. I materiali devono essere resistenti, di facile manutenzione e sostituzione.

PIANO DI LAVORO

Ripiano ad L o ad U, profondo 80 cm, con mobiletto sottostante. Passaggi per i cavi.

Postazione di lavoro minima: 180 x 180 cm; postazione di lavoro per dirigenti: 180 x 360 cm.

(54)

DIVISORI

Per la privacy visiva e acustica. Possono contenere cavi e prese. Strutture portanti inseriti all’esterno dei piani di lavoro, oppure completamente autonomi. 30-180 cm sopra i piani di lavoro.

GESTIONE CABLAGGI

Il computer è di solito collegato da cavi orizzontali al sistema di cablaggio principale inserito nel pavimento, nei punti perimetrali, o nel soffitto. I sistemi di gestione dei cavi possono essere canaline strutturate all’interno di sostegni, piani o pannelli, oppure semplici fessure in cui vengono fatti passare i fili liberi. Occorre un certo spazio che ospiti cavi, centraline, connettori e alimentazione che permetta in futuro la possibilità di aumentare il cablaggio.

ACCESSORI

· Cestini per la carta straccia, astucci portaoggetti e documenti;

· vasi di fiori nella reception, piante verdi con funzione di divisori tra un’area e un’altra o con azione umidificatrice;

· macchinette del caffè;

· sculture nel cortile esterno, pannelli di vetro colorato che si affacciano sulla strada, dipinti, disegni e stampe alle pareti di tutto l’edificio.

· oggetti per guardaroba

· equipaggiamento tecnico e documenti (telefoni, documenti, cancelleria, macchine calcolatrici).

(55)

CAPITOLO 5: L’ATTIVITÀ COMMERCIALE

5.1 GLI SPAZI

È previsto un minimarket, adiacente alla mensa, a servizio di chi lavora e studia nell’area di progetto, ma anche dei residenti delle zone circostanti. Si prevede l’offerta di prodotti alimentari e per la casa. La superficie lorda è di circa 535 m2.

La superficie dedicata alla vendita non è frazionata, ma organizzata da un percorso “obbligato” che si snoda attraverso tutte le merci esposte e che prevede agevoli tappe nei luoghi dove è collocata la vendita assistita (prodotti da forno, salumeria).

La superficie dei servizi di supporto è articolata in depositi, magazzini, zone preparazione e confezionamento, servizi igienici.

La superficie sarà così distribuita: 60% vendita, 25% magazzini e preparazione, 15% casse, ingresso – uscita.

I servizi igienici sono previsti solo per i dipendenti.

(56)

Esempi di elementi di un supermarket (Manuale Neufert)

5.2 CONTROLLO DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI ED

IMPIANTI

È necessaria un’ampia flessibilità d’uso per poter seguire le mutazioni comportamentali dell’utenza e le innovazioni tecnologiche che si manifestano nella dinamica del settore.

CONDIZIONI DI ILLUMINAZIONE (1)

I valori di illuminazione devono variare tra i 100 lux nelle zone di vendita, e i 200 lux per l’esposizione. La lampada non dovrà modificare il colore degli oggetti in esposizione. Le parti dedicate all’illuminazione esterna saranno distinte ed eventualmente temporizzabili.

Tutte le prese interne all’esercizio commerciale saranno inaccessibili agli utenti.

L’impianto elettrico sarà eseguito utilizzando componentistica e schermature rispondenti alle normative CEI.

IMPIANTI

- Impianto per il controllo del comfort ambientale - Impianto antincendio

(57)

Saranno presenti estintori e il passaggio tra le zone accessorie e la zona di vendita avverrà tramite porte tagliafuoco.

- Impianto di controllo

Riguarderà l’uscita del cliente. - Impianto di telefonia e dati

Riguarda sia il sistema di controllo delle vendite, sia i sistemi di trasmissione di avvisi. La rete si diffonde nei vani controsoffittati.

5.3 ACCESSIBILITA’

(1)

La viabilità e le soste degli autoveicoli dei rifornimenti sono separate per non intralciare l’accessibilità al punto vendita da parte dei clienti. I parcheggi di addetti e clienti sono separati.

Le porte di ingresso pedonale devono avere larghezza minima di 1,50 m e possono avere apertura automatica. È fondamentale la dotazione di indicazioni chiare ed immediate.

5.4 ARREDI E FINITURE

È importante studiale il rapporto tra la merce e il cliente, quindi la presentazione del prodotto, la facilità di prenderlo, la buona illuminazione, la possibilità di soffermarsi. Queste caratteristiche determinano la geometria dei percorsi, degli scaffali, dei banconi di vendita assistita e le modalità di illuminazione.

LA PAVIMENTAZIONE

Deve garantire una buona resistenza all’usura, specie nelle zone dove si presuppone un maggior traffico (ingresso), una buona manutenibilità (disponibilità ad essere sostituita senza recar danno ad altri elementi costruttivi) e la massima sicurezza (antisdrucciolo).

(58)

ARREDI

Devono essere robusti e facilmente manutenibili, soprattutto per la pulizia e l’igiene; studiati da un punto di vista ergonomico, in relazione alla loro ubicazione e al tipo di merce contenuta; garantire la massima sicurezza e un’ottima conservazione dei prodotti.

Poiché si tratta di un piccolo esercizio, non verranno previsti carrelli, ma solo cestelli.

(59)

(1)

PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO

- DIN 18024, 18025, 18030, Bauen für Behinderte (costruzioni per disabili) - DIN 5035, Beleuchtung (illuminazione)

- DIN 4109 T 10 (E), Schallschutzanforderungen am Bau, öffentlich/privat (protezione dai rumori negli edifici pubblici e privati)

- DIN 1946, Mindestaußenluft Volumenstrom (ricambi d’aria) - EN 1021, DIN 4102, Brandschutz (protezione antincendio)

- Schulbauverordnungen, Baugesetze des Landes Nordrhein- Westfalen und die Arbeitsstättenrichtlinien (Norme e regolamento regionale su edifici scolastici e uffici).

Riferimenti

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