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Capitolo 8

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 8

Conclusioni

Nel campo del Reverse Enginnering, l’utilizzo di sistemi ottici è abbastanza recente, questo ha comportato una notevole difficoltà nel reperire norme riguardanti la loro validazione. Difatti l’unica norma rintracciata, che poi in realtà è un regolamento interno dell’ordine degli ingegneri tedeschi, è la VDI/VDE 2634 Part 2.

Nel lavoro appena concluso è stato definito un procedimento di validazione di un sistema di visione stereo, per rilievo di forme tridimensionali in una singola scansione. Tale procedimento è stato ottenuto elaborando la norma VDI/VDE 2634 Part 2, che è risultata essere l’unica norma, a livello internazionale, che riguarda i sistemi ottici. L’integrazione di questa norma è stata fatta osservando la carenza, della stessa, riguardo i provini da utilizzare nel processo di validazione. Infatti vengono utilizzati elementi di forma sferica, un manubrio, forma di facile acquisizione che si presta bene a manipolazioni di post-processing. Questa considerazione ha spinto a definire dei provini con spigoli di varie alzate, per poter determinare una più accurata descrizione sulle prestazioni del sistema. Questo ha comportato l’introduzione di due nuovi parametri, come la precisione lungo Z e la risoluzione lungo Z, asse del digitalizzatore (Figura 6.3). Inoltre è stata definita una procedura di confronto, tra due sistemi, per verificarne la precisione, attraversa la sostituzione dei provini in ceramica, prescritti dalla VDI/VDE, con provini in comune acciaio, più economici. Questo è stato fatto sostituendo i parametri R ed RE , prescritti dalla norma, con R* ed RE*, definiti dai nuovi provini.

Lo studio è proseguito con un’applicazione pratica dei sistemi ottici, attraverso un controllo dimensionale di un segmento statorico appartenete ad una turbina del motore GE90.

Prima è stato acquisito il pezzo al fine di generare una nuvola di punti, attraverso più acquisizioni, necessarie per coprire l’intero segmento statorico, per poi eseguire il confronto con il modello, di riferimento, CAD. Le nuvole ottenute sono state allineate attraverso opportuni software, dove non è stato possibile l’unione, delle stesse, in modo automatico, grazie alla tavola rotante utilizzata durante le acquisizioni.

Il controllo dimensionale con sistemi ottici, di un elemento abbastanza complesso, ha permesso di verificare la bontà di questi sistemi, rispetto alle tradizionali macchine a contatto. Difatti i tempi, gli ingombri e i costi sono decisamente minori utilizzando un sistema ottico. Per contro l’accuratezza e la precisione dipendono fortemente dal sistema e dal pezzo da

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Capitolo 8 – Conclusioni 101

verificare. Infatti ogni volta che uniamo due nuvole, si aggiunge un errore a quello intrinseco nel sistema stesso, pertanto, più il pezzo è complesso e maggiori sono le acquisizioni necessarie, che poi vanno unite, aumentando l’errore finale.

Quest’ultima riguarda una singola acquisizione, mentre in realtà per controlli dimensionali di pezzi anche semplici, c’è bisogno di farne molte. Possibile sviluppo sarà, pertanto, la definizione di norme incentrate sul processo multiscansione, così da avere un valore certo dell’errore del sistema. Si capisce che la conoscenza dell’errore del sistema è di fondamentale importanza per operare in campo di verifica dimensionale, anche per scartare quegli elementi la cui tolleranza è inferiore all’errore stesso del sistema ottico.

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APPENDICE A

Grafici completi relativi allo studio preliminare di integrazione della norma

VDI/VDE 2634 Part. 2

Nella presente appendice verranno illustrati, tutti i grafici che sono stati ottenuti durante lo studio descritto nel capitolo 6. Le figure da A.1 ad A.4 rigurdano il Provino 1 nelle sue quattro configurazioni, mentre la A.5 è riferita al Provino 2.

Le figure da A.6 a A.9 rigurdano il Provino 1, mentre la A.10 il Provino 2, tutte con aree ritagliate. Tutte queste figure riguardano le aree complete e sono gli istogrammi classici. Le figure da A.11 a A.14, sono gli istogrammi differenza del Provino 1, con aree complete. Le figure da A.15 a A.18 sono invece riferite alle aree ritagliate, sempre del Provino 1.

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Appendice A 103

Figura A.2: istogrammi Provino 1 “Opacizzato” aree complete.

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Figura A.4:istogrammi Provino 1 “Polvere” aree complete.

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Appendice A 105

Figura A.6: istogrammi Provino 1 “Lindo” aree ritagliate.

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Figura A.8: istogrammi Provino 1 “Opacizzato+Polvere” aree ritagliate.

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Appendice A 107

Figura A.10: istogrammi Provino 2 “Polvere” aree ritagliate.

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Figura A.12: istogrammi differenza Provino 1 ”Opacizzato” aree complete.

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Appendice A 109

Figura A.14: istogrammi differenza Provino 1 ”Polvere” aree complete.

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Figura A.16: istogrammi differenza Provino 1 ”Opacizzato” aree ritagliate.

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Appendice A 111

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Bibliografia

[1] RAZIONALE A. V. , Metodologie ottiche per il rilievo di forme tridimensionali, Tesi di Dottorato in Ingegneria Meccanica presso il DIMNP dell’Università di Pisa, 2004.

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Ottobre 2004.

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Software utilizzato

[19] Adobe Acrobat 6.0 [20] Autodesk Autocad 2004 [21] EDS Imagware 10 e 12 [22] MathWorks Matlab 7.0 e 7.1 [23] Microsoft Ward 2003 [24] Microsoft Excel 2003 [25] Raindrop Geomagic 8

Figura

Figura A.1: istogrammi Provino 1 “Lindo” aree complete.
Figura A.2: istogrammi Provino 1 “Opacizzato” aree complete.
Figura A.4: istogrammi Provino 1 “Polvere” aree complete.
Figura A.6: istogrammi Provino 1 “Lindo” aree ritagliate.
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