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CAPITOLO 7
PROPOSTE DI INTERVENTO
Così come previsto dal Progetto di Piano di Bacino del fiume Serchio, per la mitigazione del rischio idraulico, sono previsti interventi di tipo non strutturali e strutturali (vedi paragrafo 3.9.2).
Propongo interventi di tipo strutturali finalizzati alla riduzione del rischio di esondazione ed interventi non strutturali facenti parte della categoria ”criteri gestionali” ovvero criteri per la manutenzione ordinaria della vegetazione riparia e in alveo.
7.1. Interventi strutturali
Come messo in evidenza (par.6.4), il primo problema da risolvere è la grave ostruzione provocata dal ponticello in località Polla (sez.CE0005); si rende necessario perciò un rifacimento totale dello stesso nonché un ampliamento delle sezioni a monte ed a valle. In particolare la sezione sotto il ponte dovrà passare da una luce di 1.85m a 5.15m e l’impalcato rialzato di 20 cm (Tav.3a) per consentire il deflusso anche della portata duecentennale del Rio Cambora (Q=23.21m3/s) (fig.7.1).
60 Poche sezioni a valle avviene la confluenza con il Rio di Tempagnano il quale apporta al torrente Celetra un contributo in termini di portata che è circa 2,3 volte quello apportato dal rio Cambora; ciò ha quindi ha richiesto uno studio per la realizzazione di un piccolo invaso di laminazione posto a monte della confluenza e dei caseggiati.
Il territorio circostante il Rio Tempagnano è caratterizzato da un alveo incassato e da una conformazione collinare – pedemontana; questo permette solo un’ eventuale realizzazione di una cassa in linea. E’ stato effettuato uno studio preliminare per la valutazione di fattibilità di tale cassa di espansione ipotizzando uno sbarramento con altezza massima di 7,5m con una apertura di 1,4m.
Relativamente all’idrogramma di piena con Tr 200 anni, con il volume disponibile ( 16600m3) a monte per la laminazione, si ottiene uno scolmamento di 6.2 m3/s con un’ altezza d’acqua di hmax.= 6.5m. Questo scolmamento non dà benefici apprezzabili per il tratto vallivo del corso d’acqua, per tale motivo non è giustificata la realizzazione dell’opera.
Figura 7.2 : Vista frontale invaso di laminazione
Per aumentare la capacità di deflusso ed evitare profili di rigurgito provocati dalle sezioni poco ampie è stato necessario effettuare una risagomatura di quasi tutto il corso d’acqua. Nelle sezioni che presentano vecchi muri di sponda in pietrame e la risagomatura porta il fondo ad una quota più bassa, è necessario prevedere una eventuale sottofondazione; inoltre dove sono necessari interventi di parziale ricostruzione o ampliamento di manufatti in muratura di pietrame si dovrà, per le superfici a vista di nuova esecuzione, utilizzare materiali analoghi a quelli preesistenti, cosi come prescritto da D.C.R. 155/1997.
61 A causa del poco spazio a disposizione, poiché mi trovo ad intervenire nel centro dell’abitato, per contenere la piena si rende necessario la costruzione di nuovi muri di contenimento anch’ essi rivestiti in pietrame locale. Solo in prossimità di alcuni campi sulla sponda destra, è possibile realizzare piccole arginature in terra eventualmente protette da biostuoie per evitare l’erosione. Inoltre è necessario il rifacimento di molti ponticelli per rialzarne la quota dell’impalcato (CE0028, CE0033, CE0041B, CE0036). Lungo l’asta del torrente sono presenti numerosi salti di fondo alcuni dei quali devono essere risagomati; ciò è stato fatto nella tavola 3a, 3b e 3c. Altro punto critico da risolvere riguarda le costruzioni in alveo tra le sezioni CE0018 e CE0020 e tra le sezioni CE0025 e CE0028 per le quali devono essere chiuse tutte le aperture affacciate verso il torrente inferiori alla quota individuata nel profilo longitudinale (Tav.4) data dal profilo di rigurgito più un franco di 80cm. Procedendo verso valle dove i caseggiati si fanno più rarefatti ed il fiume scorre praticamente in campagna, dove è necessario, è possibile realizzare arginature in terra e rialzarle dove sono insufficienti. Nella sezione (CE0042B) in cui il torrente è attraversato da un manufatto in cls contenente un collettore fognario (fig.7.3) è opportuno eliminare tale ostacolo alla corrente, realizzando un attraversamento subalveo o aereo (in questo secondo caso occorre un sollevamento meccanico).
62 Un rialzo arginale e ampliamento delle sezioni in corrispondenza dell’insediamento industriale risulta sufficiente a risolvere i problemi del tratto terminale, prima di incontrare la S.P. Lodovica.
Nel tratto terminale oltre la S.P. Lodovica non ritengo opportuno creare arginature alla sinistra idrografica del torrente (benché esondi), anche se è presente una piccola attività di itticoltura, in quanto ci troviamo negli spazi golenari del Serchio.
E’ opportuno sostituire o integrare i manufatti tradizionali con quelli che rispondono ai criteri dell'ingegneria naturalistica, garantendo anche la minimizzazione dell'impatto attraverso opportuni interventi di mitigazione.
7.2. Manutenzione della Vegetazione
La vegetazione ripariale, oltre a costituire un importante valore ecologico e svolgere una notevole attività di depurazione delle acque, può essere considerata come la più naturale delle difese idrauliche, efficace per la limitazione dell'erosione, purché compatibile con il livello di massima piena.
Il caso del Torrente Celetra presenta la possibilità di migliorare la capacità di deflusso con una manutenzione regolare del corso d'acqua che preveda un trattamento della vegetazione esistente allo scopo di renderla non pericolosa dal punto di vista della sicurezza idraulica. I tagli di vegetazione in alveo devono essere effettuati preferibilmente nel periodo tardo-autunnale ed invernale e nel periodo marzo-giugno.