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POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB CREMONA GIORNALE LOCALE ROC
SABATO 26 AGOSTO 2017
ANNO 92 - N. 33
SETTIMANALE CATTOLICO CREMASCO D’INFORMAZIONE FONDATO NEL 1926
In realizzazione anche una ciclopedonale
pagina 6
Pista altletica:
lavori in corso
L’incontro con mons. Pierbattista Pizzaballa
Unione a tre: Pavia, Cremona e Mantova
pagina 10
Camera di Commercio
Terremoto e media
“C he bello incontrare una persona che non è scap- pata da Ischia!” Così il parroco di Sant’Antonio di Casamicciola la sera di martedì quando ci siamo incontrati a Messa. Si riferiva ovviamente al terremo- to del giorno precedente e alle migliaia di villeggianti fuggiti dall’isola. Noi vi siamo rimasti. Tranquilli.
In realtà, ascoltando le interminabili, ripetitive tra- smissioni tv sembrava che mezza isola fosse crollata.
Il giorno dopo leggo un altro titolo: “Ancora paura a Ischia per una scossa dell’1.9”: nessuno l’ha sentita!
I sindaci dei Comuni isolani si sono molto arrab- biati con i media. In un incontro, uno di loro grida ai giornalisti: “Stiamo avendo un danno di immagine ed economico che passeranno anni per superarlo. E voi invece di aiutarci ci state facendo un altro terre- moto. Eppure, nonostante voi sette milioni di persone vengono qui ogni anno, perché non vi credono.” E un cittadino: “Riportate le cose per come stanno. L’isola non è distrutta!” Un terremoto mediatico, insomma, che ha danneggiato Ischia più del primo, tagliando le gambe all’economia nel culmine della stagione estiva.
L’ho sperimentato anche in altre occasioni: se vivi in diretta un evento che finisce su giornali e tv, spesso resti sconcertato dalle distorsioni che ne vengon fatte.
Così per il terremoto isolano. Certo, due donne sono morte, una ventina i feriti, un’intera famiglia con tre bimbi liberata dalle macerie; un buon numero di persone ha dovuto lasciare la propria abitazione pe- ricolante ed è in gravi difficoltà. È un evento grave e un dolore grande che va rispettato e accompagnato (e gli isolani lo stanno già facendo). Ma tutto ciò è avve- nuto in un punto ben preciso e limitato dell’isola e ha interessato vecchie case. Tutto il resto della splendida Ischia è come prima: lo si è capito in televisione?
Mi chiederete perché i media si comportano così.
Sono un po’ come il re Mida: tutto quanto toccasse, diventava oro. Bene, tutto quanto toccano i media diventa spettacolo. Del resto è la spettacolarizzazio- ne che porta odiens e quindi introiti (oro!). Per creare spettacolo bisogna caricare l’emotività e il giornalista calca la mano per creare ansia, tensione e interesse.
Nei casi fortemente gravi – pensiamo all’ennesimo attentato terroristico dei giorni scorsi – è ovvio che l’emotività abbonda di per se stessa. Dove scarseggia, bisogna caricarla... altrimenti chi ascolta?
E così è avvenuto per il terremoto di Ischia, provo- cando doppi danni. Questa non è vera informazione!
E così lo spettatore deve armarsi di un supplemento di senso critico. Ma le masse non ce l’hanno.
sioni da tutto il popolo colombiano di avere la grazia di ricevere il Santo Padre nella nostra patria e ascoltare direttamente dalla sua voce il messaggio di cui in questo momento ha bisogno il paese, per iniziare una nuova tappa nella sua storia.”
Quale il significato principale di questo viaggio così atteso per la Chiesa colombiana anche per l’arcidiocesi di Bogotá?
“La Colombia vive un momento di cambia- mento. Si appresta a lasciarsi alle spalle vari decenni di violenza causata dalla guerriglia ar- mata e ha il desiderio di iniziare a costruire una società più giusta e fraterna. In tale contesto il messaggio che il Santo Padre, con le sue parole e i suoi gesti, rivolgerà al paese, consisterà in un invito al perdono, alla riconciliazione, al guar- dare avanti con una nuova speranza. Facciamo il primo passo, lo slogan proposto per la visita, riassume questo desiderio.”
Come sta proseguendo il processo di pace nel Paese? Cosa può fare la Chiesa?
“L’implementazione dell’accordo di pace con le Farc avanza, con lentezza e difficoltà, ma certamente prosegue. Poco a poco si stanno facendo i passi necessari perché le due par-
ti, lo Stato e la guerri-
glia, adempiano a quanto è stato accordato e in modo definitivo sparisca la lotta armata nel Paese. È stato raggiunto un buon accordo, no- nostante potesse essere migliore. La Chiesa ha sempre proclamato la necessità di costruire la pace sulla base solida della giustizia, della fra- ternità e della solidarietà. Il Santo Padre verrà a fortificare questa incessante predicazione della Chiesa colombiana.”
Ma i programmi del Santo Padre non si fermano. Papa Francesco dovrebbe visitare il Myanmar dal 27 novembre 2017, incontrando anche la leader Aung San Suu Kyi, per poi re- carsi in Bangladesh il 30 novembre, dove reste- rà tre giorni. L’indiscrezione viene dall’agenzia cattolica Ucanews, che ha citato fonti ecclesiali e governative. In questi giorni, secondo la te- stata asiatica, è in corso una visita di delegati vaticani a Yangon, capitale del Myanmar, per decidere i particolari del viaggio insieme alla Conferenza episcopale del Paese.
I delegati vaticani andranno poi a Dhaka, in Bangladesh. “Il Papa visiterà il Bangladesh quest’anno – ha detto un prete che fa parte del Comitato per i media allestito per la visita pa- pale – ma fino a che il Vaticano non darà l’an- nuncio ufficiale non possiamo fornire dettagli su date e programmi. Attendiamo un annuncio
entro la fine del mese”.
di BRUNO DESIDERA
A rcivescovo di Bogotá, primate di Colombia e presidente del Celam (il Consiglio episco- pale latinoamericano). Questo il triplice ruolo con il quale il cardinale Rubén Salazar Gómez si appresta a ricevere papa Francesco. Il Santo Padre atterrerà nella capitale colombiana nel po- meriggio del 6 settembre. Nella nunziatura allog- gerà per tutto il periodo della visita e dedicherà a Bogotá tutta l’intensa giornata del 7 settembre, durante la quale – tra i vari impegni – incontrerà i giovani in plaza de Bolívar, i vescovi colom- biani in arcivescovado, il mondo della cultura durante una visita all’Università Javeriana, e il direttivo del Celam. Nel pomeriggio è prevista la Messa al Parque Simón Bolívar, alla presenza di mezzo milione di persone. Nell’approssimarsi della visita il Sir ha intervistato il card. Salazar.
Eminenza, quali sono le sue attese e speran- ze per la visita di papa Francesco?
“La visita di papa Francesco è la risposta generosa a un desiderio profondo espresso in varie occa-
Grande successo Tutti soddisfatti
pagina 8
“Tortelli
& Tortelli”
Giovani cremaschi in Terra Santa
Autunno culturale
Tra nuove rassegne e I Mondi di Carta
pagina 33
www.ilnuovotorrazzo.it
Papa Francesco in Colombia
Arriverà il 6 settembre. In programma altri viaggi
ANNO 92 - N. 33
A pagina 13
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