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NOME........................................................CLASSE....................DATA........................ DANTE – TEST 1

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Academic year: 2021

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(1)

NOME...CLASSE...DATA...

DANTE – TEST 1

SCRIVI LA PARAFRSASI DEI SEGUENTI VERSI AIUTANDOTI CON LE NOTE.

Il personaggio che racconta le sua vicenda e' ULISSE, ci troviamo nel canto XXVI dell'INFERNO.

Lo maggior corno della fiamma antica La lingua più alta della fiamma che arde da tanto tempo cominciò a crollarsi mormorando cominciò a scuotersi mormorando 87 pur come quella cui vento affatica; proprio come la fiamma che è agitata dal vento;

indi la cima qua e là menando, quindi, muovendo la punta qua e là come fosse la lingua che parlasse, come fosse la lingua a parlare, 90 gittò voce di fuori, e disse: «Quando …...

mi diparti' da Circe, che sottrasse …...

me più d'un anno là presso a Gaeta, …...

93 prima che sì Enea la nomasse, …...

né dolcezza di figlio, né la pieta …...

del vecchio padre, né 'l debito amore …...

96 lo qual dovea Penelopè far lieta, …...

vincer potero dentro a me l'ardore …...

ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto, …...

99 e de li vizi umani e del valore; …...

NOTAZIONI LINGUISTICHE v. 90: Gittò: gettò.

v. 91: Sottrasse: sottrarre con lusinghe.

v. 93: Nomasse: chiamasse.

v. 94: pieta: dal latino pietas, affetto, rispetto.

v. 96: Dovea: doveva

v. 97: Potero: poterono. Nel fiorentino del tempo di Dante era tipica la prima forma.

(2)

NOME...CLASSE...DATA...

DANTE – TEST 2

SCRIVI LA PARAFRSASI DEI SEGUENTI VERSI AIUTANDOTI CON LE NOTE.

Si parla del CONTE UGOLINO e ci troviamo nel canto XXXIII dell'INFERNO.

Io non so chi tu se' né per che modo …...

venuto se' qua giù; ma fiorentino

…...

12 mi sembri veramente quand'io t'odo.

…...

Tu dei saper ch'i' fui conte Ugolino,

…...

e questi è l'arcivescovo Ruggieri:

…...

15 or ti dirò perch’ i son tal vicino.

…...

Che per l'effetto de' suo' mai pensieri,

…...

fidandomi di lui, io fossi preso

…...

18 e poscia morto, dir non è mestieri;

…...

però quel che non puoi avere inteso,

…...

ciò è come la morte mia fu cruda,

…...

21 udirai, e saprai s'e' m'ha offeso.

…...

NOTAZIONI LINGUISTICHE

v. 12: Dei: devi

v. 16: Mai: cattivi.

v. 18: Non è mestieri: non è necessario.

v. 20: Cruda: crudele.

(3)

NOME...CLASSE...DATA...

DANTE – TEST 3

SCRIVI LA PARAFRSASI DEI SEGUENTI VERSI AIUTANDOTI CON LE NOTE.

Si parla del CONTE UGOLINO e ci troviamo nel canto XXXIII dell'INFERNO.

Quando fui desto innanzi la dimane, …...

pianger senti' fra 'l sonno i miei figliuoli ...

39 ch' eran con meco, e domandar del pane. ...

Ben se' crudel, se tu già non ti duoli, ...

pensando ciò che 'l mio cor s'annunziava; ...

42 e se non piangi, di che pianger suoli? ...

Già eran desti, e l'ora s'appressava ...

che 'l cibo ne solea essere addotto, ...

45 e per suo sogno ciascun dubitava; ...

e io senti' chiavar l'uscio di sotto ...

a l'orribile torre; ond' io guardai ...

48 nel viso a' mie' figliuoli sanza far motto. ...

Io non piangea, sì dentro impetrai: ...

piangevan elli; e Anselmuccio mio ...

51 disse: «Tu guardi sì, padre! Che hai?». ...

NOTAZIONI LINGUISTICHE

v. 36: Levorsi: si levarono. È una forma non del fiorentino, ma della parlata di Lucca.

v. 37: Dimane: domani.

v. 44: Solea: soleva, era solito.

v. 46: Chiavar: dal latino clavus: chiodo.

v. 48: Sanza: senza.

v. 49: Piangea: piangevo.

Impetrai: impietrii.

v. 50: Elli: loro.

(4)

SOLUZIONI

TEST 1

La lingua più alta della fiamma che arde da tanto tempo cominciò a scuotersi mormorando

proprio come la fiamma che è agitata dal vento;

quindi, muovendo la punta qua e là

come fosse la lingua a parlare, fece uscire una voce e disse: «Quando

mi allontanai da Circe, che mi aveva trattenuto più di un anno a Gaeta,

prima che Enea la chiamasse così, né il dolce affetto per il figlio, né il riverente affetto

per il vecchio padre, né l'amore doveroso che avrebbe dovuto render felice Penelope

poterono vincere dentro di me l'ardente desiderio, che io provai, di conoscere a fondo il mondo,

i vizi e le virtù dell'umanità;

TEST 2

Io non so chi tu sei, né in che modo sei venuto qua giù; ma mi sembri

senza dubbio fiorentino quando ti sento.

Tu devi sapere che io fui il conte Ugolino,

e questo è l’arcivescovo Ruggeri:

ora ti dirò perché io sono un vicino di tal genere.

Che per l’effetto delle sue perfide macchinazioni, fidandomi di lui, io fui catturato

e poi ammazzato, non è necessario dirlo;

però quel che non puoi aver sentito,

cioè come la mia morte fu crudele,

sentirai, e saprai se lui mi ha fatto torto.

(5)

TEST 3

Quando mi svegliai prima del mattino sentii piangere nel sonno i miei figlioletti che erano con me, e domandare un po’ di pane.

Sei davvero crudele, se tu già non ti addolori pensando ciò che il mio cuore presagiva;

e se non piangi, per che cosa di solito piangi?

Ormai erano svegli, e si avvicinava l’ora in cui erano il cibo era solitamente portato, e a causa del suo sogno ognuno aveva paura;

e io sentii inchiodare la porta sotto la torre terribile; per cui io guardai in faccia i miei figli senza dire niente.

Io non piangevo, tanto ero diventato di pietra dentro di me:

loro piangevano; e il mio Anselmuccio disse: «tu guardi così, padre! Che hai?».

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