LLoo ssppaazziioo pprrooiieettttiivvoo
PPiiaannii –– rreettttee :: rraapppprreesseennttaazziioonnee ppaarraammeettrriiccaa ee ccaarrtteessiiaannaa CoCommpplleettaammeennttoo ddeell ppiaiannoo aaffffiinnee
QuQuaallcchhee pproropprriieettàà ddii PPn n RiRiffeerriimmeennttii pprrooiieettttiivvii FoForrmmuullaa ddii GGrraaßßmmaannnn
RRiicchhiiaammii ssuuggllii oommoommoorrffiissmmii ddii ssppaazzii vveettttoorriiaallii
Rosalba Barattero 26 maggio 2009
ESERCITAZIONE N.11
ESERCIZIO1.
P3 : piani – rette – riferimenti proiettivi
a) Stabilire che per i punti A[0,0,0,1], B[1,1,-1,0] , C[1,-2,2,1] di P3 (R) passa un unico piano π e
determinarne una rappresentazione cartesiana e parametrica ( riprendiamo l’ultimo esercizio della volta scorsa , con maggiori dettagli).
b) Scrivere una rappresentazione parametrica della retta impropria di π.
c) Dire se i punti A,B,C,D[1,1,1,1], E[0,1,-1,0] individuano un riferimento proiettivo di P3.
a) Nello spazio proiettivo tridimensionale P3 si prova che se
A[a0, a1, a2, a3], B[b0, b1, b2, b3], C[c0, c1, c2, c3] sono tre punti non allineati, allora un’equazione cartesiana del piano L(A,B,C) è:
. 0 c c c c
b b b b
a a a a
x x x x
3 2 1 0
3 2 1 0
3 2 1 0
3 2 1 0
=
Chi è L(A,B,C) ?
E’ detto sottospazio proiettivo generato dai pti A,B,C ed è
l’intersezione di tutti i sottospazi proiettivi contenenti i 3 pti A,B,C e quindi è il più piccolo sottospazio proiettivo di P3 contenente i 3 pti A,B,C ed è associato al sottospazio vettoriale <vA, vB ,vC> di R4, con [vA]=A, [vB]=B, [vC]=C
Ossia L(A,B,C) è il sottospazio proiettivo di P3 associato al sottospazio vettoriale <vA, vB ,vC> di R4 .
Nel ns. caso i pti A,B,C sono L.I. ? Ossia sono L.I. i loro rappre- sentanti vA, vB, vC in R4 ?
Calcoliamo la caratteristica dei rappresentanti dei 3 pti :
⎟⎟
⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎜
⎝
⎛
−
− 1 2 2 1
0 1 1 1
1 0 0 0
ρ = 3 ( C3=- C2 , det(C1 C2 C4 ) ≠ 0 ) Ok !
Dunque in R4 <vA, vB ,vC>={ avA+bvB+cvC | al variare di a,b,c ∈R}
e dim <(vA, vB ,vC)>=3 e quindi dim L(A,B,C) =2 in P3 . Ne segue che A,B,C generano un piano ( dim =2), l’unico che li contiene.
¾ Quindi 3 pti di P3 NON sono allineati ⇔ sono L.I.
Troviamo un’equazione cartesiana del piano π : L(A,B,C)
0
1 2 2 1
0 1 1 1
1 0 0 0
x x x
x0 1 2 3
=
−
− ⇒ x0(0)- x1(3)+ x2(-3) =0
Vediamo ora come trovare in generale delle equazioni parametriche In R4 vA =(0,0,0,1) , vB =(1,1,-1,0) , vC = (1,-2,2,1) sono L.I. e quindi base di <vA, vB ,vC>.
Perciò il generico vettore v di <vA, vB ,vC> è (x0, x1, x2, x3) t.c.
⇒ x1+ x2=0 Eq. cart. di π
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
+ +
=
+
− +
=
− + +
=
+ +
=
c(1) b(0)
a(1) x
c(2) 1)
b(
a(0) x
2) c(
b(1) a(0)
x
c(1) b(1)
a(0) x
3 2 1 0
⇒
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
+
= +
−
=
−
= +
=
c a x
2c b x
2c b x
c b x
3 2 1 0
al variare di a,b,c∈R
Se interpretiamo ciò in P3 abbiamo una rappresentazione pa- rametrica del sottospazio proiettivo L(A,B,C) costituito dai pti
P=[ x0, x1, x2, x3 ] t.c. (*)
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
+
= +
−
=
−
= +
=
c a x
2c b x
2c b x
c b x
3 2 1 0
Vediamo su un esempio che i parametri a,b,c sono effettivamente omogenei :
Se scegliamo (a,b,c) = (1,1,1) , otteniamo il pto R[2,-1,1,2], se scegliamo (a,b,c) = (2,2,2), otteniamo il pto [4,-2,2,4] che coincide ancora con R !!
Da notare che le (*) dipendono oltre che dai pti scelti, anche dai loro rappresentanti !
Ignorando le informazioni già note dalla rappresentazione cartesiana, dalle EQ.PAR. possiamo dedurre la dimensione dello spazio proiettivo che esse rappresentano.
vA, vB ,vC essendo L.I. , sono una base del sottospazio <vA, vB ,vC>
di R4 , che ha dimensione 3 e quindi in P3 L(A,B,C) ha dimensione 3-1 = 2 ( nel proiettivo la dimensione scala di 1 rispetto all’affine) e per def. è un piano.
( In Pn i sottospazi di dim 2 si chiamano piani ).
Il piano di P3 è definito quindi da 1 eq. cart. oppure da eq. param.
con 3 parametri.
Eliminando i parametri in (*) ritroviamo l’eq. cart. x1+x2=0.
al variare di a,b,c non tutti nulli e definiti a meno di un fattore di proporzionalità
b) Scrivere una rappresentazione parametrica della retta impropria di π rispetto ad x0 (anche se spesso è sottinteso, è meglio preci- sarlo, perché la stessa richiesta può essere fatta rispetto alle altre variabili ! )
Per def. la retta impropria di π è la retta r, intersezione di π con il piano improprio di eq. x0 =0
⎩⎨
⎧
=
= +
0 0
0 2 1
x x
x ( da notare che si tratta proprio di una retta di P3 ,
avendo dimensione 1 : infatti lo spazio vettoriale delle soluzioni del si- stema, essendo costituito da ∞4-ρ = ∞4-2=2 sol. ha dimensione 2 e di con- seguenza passando al proiettivo la dimensione si abbassa di 1) . Per passare ad eq. parametriche ( 2 parametri! …L(u,v) ), si può asse- gnare ad esempio ad x1 il valore t , e …
r:
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
=
−
=
=
=
s x
t x
t x x
3 2 1
0 0
c) Dire se i pti A=[0,0,0,1] , B=[1,1,-1,0] , C= [1,-2,2,1], D=[1,1,1,1], E=[0,1,-1,0] individuano un riferimento proiettivo di P3
Notiamo che essendo P3 lo spazio proiettivo associato ad R4 ci si aspetterebbe che per avere un sistema di coordinate proiettive ( un riferimento proiettivo) bastassero 4 pti L.I. (corrispondenti ad una base di R4), in realtà si prova che occorrono addirittura 5 pti ( in Pn ne occorrono n+2).
al variare di t,s in R, non tutti nulli e definiti a meno di un fattore di proporzionalità .
Ciò dipende dal fatto che i pti di Pn sono rappresentati da n+1-ple proporzionali (a meno di un fattore non nullo ).
Parliamo ora in termini di Pn :
Una (n+2) – pla di pti F0 , F1 ,… Fn+1 , U , tale che esiste una base (v0, v1,…, vn) di Rn+1 t.c. Fi =[ vi] per i=0,1,2,…,n e
U=[ v0+ v1+…+ vn] è sufficiente per associare coordinate omogenee ad ogni P di Pn in questo modo:
i vettori v0, v1,…, vn determinano una base di Rn+1 ben definita a meno di un fattore di proporzionalità non nullo, e quindi individuano un sistema di riferimento proiettivo.
Al pto P assegniamo le coordinate secondo questo riferimento.
Gli n+1 pti [v0],[v1],…,[vn] sono detti punti fondamentali del sistema di riferimento,
e il pto U=[ v0 +v1+…+vn] lo chiamiamo punto unità del sistema di riferimento .
Vale il seguente fatto:
per individuare un sistema di riferimento proiettivo di Pn occorrono n+2 pti in posizione generale.
Più precisamente:
dati in Pn n+2 pti in posizione generale, fissato un ordine tra questi, e detti P0, P1, …, Pn i primi n+1 e Pn+1 l’ultimo, esiste un unico riferimento proiettivo tale che P0, P1, …, Pn sono i pti fondamentali e Pn+1 è il pto unità .
Ricordiamo che :
I pti P1, P2, … , Pt di Pn si dicono in posizione generale se:
P1, P2, … , Pt sono L.I. (e in tal caso t≤n+1) oppure
t>n+1 e n+1 pti , comunque scelti, sono L. I.
Nel caso del problema dell’individuazione del riferimento proiettivo, abbiamo n+2 pti che per essere considerati in posizione generale de- vono soddisfare alla proprietà :
♣ ′comunque scelti n+1 pti (tra gli n+2 pti dati) sono L.I.′
Si può verificare che ♣ è equivalente a :
♣♣ ′esistono n+1 pti ( tra gli n+2 pti dati) che sono L.I. e il pto restante è combinazione lineare a coefficienti TUTTI non nulli dei precedenti ′
Nel nostro caso siamo in P3 e abbiamo 5 pti ( = 3+2= n+2 ) , volendo seguire ♣ dovremmo effettuare il calcolo di 5 minori 4x4 e verificare che tutti siano non nulli per poter concludere che i 5 pti sono in posizione generale.
Con ♣♣ è molto più rapido !
PRIMO PASSO: individuare 4 pti e stabilire se sono L.I. ( se sono L.D.
,allora i 5 pti NON sono in posizione generale ! )
⎟⎟
⎟⎟
⎟⎟
⎠
⎞
⎜⎜
⎜⎜
⎜⎜
⎝
⎛
−
−
−
0 1 1 0
1 1 1 1
1 2 2 1
0 1 1 1
1 0 0 0
A B C D E
Calcolando si vede che det (A,B,C,D) ≠0
⇒ A,B,C,D sono L.I.
SECONDO PASSO:stabilire se E è combina- zione lineare di A, B,C,D a coefficienti TUTTI non nulli.
Dal calcolo si trova: E= C (0)D 3
B 1 3 A 1 3
1 + − +
⇒ A,B,C,D,E NON sono in pos. gen. !
ESERCIZIO2.
Pti impropri
In P2 siano r: 2x0+x1-x2=0, s: x0-x1+3x2=0, P0= r∩s, P1 il pto improprio di r rispetto ad x0,P2 il pto improprio di s rispetto ad x0 e P3=P0-2P1+3 P2. Provare che P0, P1, P2, P3 sono in posizione generale.
r∩s :
⎩⎨
⎧
= +
−
=
− +
0 3x x x
0 x x 2x
2 1 0
2 1
0 calcolando si trova P0 = [-2,7,3]
P1 il pto improprio di r: 2x0+x1-x2=0, si trova intersecando la retta r con la retta impropria (risp. ad x0) del piano P2 che ha equazione cartesiana x0 = 0.
⎩⎨
⎧
=
=
− +
0 x
0 x x 2x
0
2 1
0 ⇒
⎩⎨
⎧
=
=
− 0 x
0 x x
0 2
1 ⇒ P1=[0,x1,x1], x1 ≠0 ⇒ P1=[0,1,1]
Digressione : ricordiamo il significato geometrico di questi ′passaggi′ . Se in r: 2x0+x1-x2=0 poniamo x0 =1 troviamo la retta ′corrispondente′
del piano affine R2, ra: x-y+2=0 (abbiamo posto per semplicità x1=x,x2 =y)
2
r0
ra
y
x -2
La retta ra: x-y+2=0 è
parallela alla retta per l’origine x-y=0.
Quale è un vettore direzionale di ra ? Un vettore direzionale di r0 , u=(1,1).
Il pto improprio di r ha coordinate proiettive [0,1,1]
e può essere pensato come il pto all’infinito da aggiungere ad ra per avere la retta proiettiva r. ( vedere la teoria per le giustificazioni !)
… proseguire lo svolgimento dell’esercizio come i precedenti .
ESERCIZIO3.
Sottospazi somma e intersezione - Formula di Graßmann
Sia dato il sottospazio U=<(1,1,0,0),(0,0,1,1)> di R4.
a) Trovare due sottospazi V≠W di R4 tali che U+V=U+W=R4 e U∩V = U∩W = 0R4 .
b) Determinare ϕ: R4 → R4 tale che ϕ|U =idU e ϕ(V)=W.
c) Dire se ϕ è necessariamente surgettiva, iniettiva.
a) Dati U,V sottospazi di un k-spazio vettoriale T , l’intersezione U∩V è sottospazio di T.
Dati U,V sottospazi di un k-spazio vettoriale T , si definisce lo spazio somma U+V ={u+v| u∈U,v∈V} che risulta essere sottospazio di T ( il più piccolo sottospazio di T che contiene sia U che V).
Vale il teorema di Graßmann :
dim U + dim V = dim U+V +dim U∩V
In R4 abbiamo U= <(1,1,0,0),(0,0,1,1)>, vogliamo trovare V t.c.
U+V= R4 e U∩V = {(0,0,0,0)}
Intanto si ha :
- dim U =2 perché (1,1,0,0),(0,0,1,1) sono L.I.
- dim U∩V=0 perché per ipotesi U∩V = {0R4} - dim U+V =4 perché per ipotesi U+V= R4 Quindi per il teorema di Graßmann :
dim U + dim V = dim U+V +dim U∩V
2 4 0
Deve essere 2
Allora mettiamo in riga ( o in colonna ) i vettori di U e completiamo la base di U a base di R4 : dobbiamo aggiungere altri 2 vettori L.I.
tra loro e L.I. dai precedenti in modo che la caratteristica della ma- trice sia 4 ossia il det valga 4:
1 1 0 0 0 0 1 1 0 1 0 0 0 0 0 1
Poiché dim (V) =2 e dim(U+V)=4 ( per avere un insieme di genera- tori di U+V si uniscono i generatori di U e V) , siamo certi che necessariamente dim U∩V =0 (per la formula di Graßmann).
Ora per trovare W distinto da V con le stesse proprietà , basterà che modifichiamo la terza e la quarta riga della matrice in modo
‘opportuno’ :
1 1 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 0 0 0 1
Conclusione : V= <(0,1,0,0),(0,0,0,1)> , W=<(1,0,0,0),(0,0,0,1)>
soddisfano le proprietà richieste e sono distinti, perché ad esempio il vettore (1,0,0,0) ∈W, ma (1,0,0,0) ∉ V infatti :
(1,0,0,0) = a(0,1,0,0)+ b (0,0,0,1) porta all’assurdo 1=0 sulla prima componente !
Base di U Base di V
Base di U Base di W
b) Determinare ϕ : R4→ R4 T.L. t.c.
- ϕ(U)=U , con U =<(1,1,0,0),(0,0,1,1)>
- ϕ(V)=W, con V=<(0,1,0,0),(0,0,0,1)> e W=<(1,0,0,0), (0,0,0,1)>
Per definire ϕ:R4→R4 T.L. basta che definiamo ϕ su una base di R4 , utilizzando i dati di cui già disponiamo .
(1,1,0,0) → (1,1,0,0)
(0,0,1,1) → (0,0,1,1) (0,1,0,0) → (1,0,0,0)
(0,0,0,1) → (0,0,0,1)
c) Dire se ϕ è necessariamente iniettiva/surgettiva .
ϕ iniettiva ⇔ ker ϕ = {0R4}
ϕ surgettiva ⇔ Im ϕ = R4 ( codominio)
Dalla formula della nullità e del rango :
dim (R4) = dim ker ϕ + dim Im ϕ (•)
Conclusione : - dim Im ϕ =4 ⇒ Im ϕ = R4 ⇒ ϕ surgettiva - dim Im ϕ =4 ⇒ dim ker ϕ =0 ⇒ ϕ iniettiva
Questo ci assicura che ϕ(U)=U
L’aggiunta dei vettori di V garantisce che i 4 vettori di partenza sono una base
Questa condizione impone ai vettori di V di ‘andare’ in vettori di W : ϕ(V)=W (chiarire!)
=4 (R4 dominio)
Nel ns. caso abbiamo 4 vettori L.I.
in arrivo ⇒ dim Im ϕ =4
(•)
ESERCIZIO4.
P3 : piani – rette – intersezioni – riferimenti proiettivi
Dati in P3(R) i punti P1= [0,1,1,1], P2= [0,1,-1,0], P3= [1,0,1,1], P4 =[0,0,2,1], siano rispettivamente r ed s le rette congiungenti P1 con P2 e P3 con P4 .
a) determinare le equazioni di r ed s b) determinare r∩s
c) determinare un piano contenente sia r che s
d) determinare un piano π contenente s ma non r e calcolare π∩r e) determinare un riferimento proiettivo di P3(R) contenente P1,
P2, P3.
a) P1 è distinto daP2 ((0,1,1,1) non è multiplo di (0,1,-1,0)), quindi per due pti distinti passa un’unica retta
r = L(P1, P2) :
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
+
=
− +
= +
= +
=
) 0 ( ) 1 (
) 1 ( ) 1 (
) 1 ( ) 1 (
) 0 ( ) 0 (
3 2 1 0
b a x
b a x
b a x
b a x
Eq.param. di r:
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
=
−
= +
=
=
a x
b a x
b a x x
3 2 1
0 0
⇒ eliminando i parametri troviamo le eq. cart. di r:
⎩⎨
⎧
= +
=
3 2 1 0
2 0
x x x x
come intersezione di due piani di P3 (infatti: dim r=dim V-1, dove V è il sottospazio vettoriale di R4 delle soluzioni del sistema, che ha dimensione 4-ρ ossia 4-2=2).
P1 P2
al variare di a,b in R, non entrambi nulli e de- finiti a meno di un fattore di proporzionalità .
s: L(P3, P4) :
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
+
= +
= +
= +
=
) 1 ( ) 1 (
) 2 ( ) 1 (
) 0 ( ) 0 (
) 0 ( ) 1 (
3 2 1 0
b a x
b a x
b a x
b a x
⇒
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
+
= +
=
=
=
b a x
b a x x
a x
3 2 1 0
2 0
⇒ ⎩⎨⎧
= +
=
3 2 0 1
2 0
x x x x
b) determinare r∩s
Apriamo una parentesi sul problema dell’intersezione di due rette.
In P2 abbiamo visto che due rette si incontrano sempre ! In P3 succede che …
In Pn vale la formula di Graßmann :
S = P(V) sottosp. proiett. di Pn associato al sottosp. vett. V di Rn+1 T = P(W) sottosp. proiett. di Pn associato al sottosp. vett. W di Rn+1 allora si ha :
dim S + dim T = dim S∩T + dim L(S,T)
con S∩T = P(V∩W) e L(S,T) = P(V+W) ′sottospazio congiungente′ o
′sottospazio somma′ generato da S∪T
Nel caso di 2 rette di P3 non è difficile stabilire che dim L(r,s)=3,2,1 e da ciò si deduce con la formula di Graßmann che dim (r∩s)=-1,0,1 dim r + dim s = dim (r∩s) + dim (L(r,s))
1 1 -1 3 r , s sghembe
0 2
1 1
r , s incidenti
r , s coincidenti
Torniamo al nostro problema di determinare r∩ s
r∩ s :
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
=
− +
=
=
− +
=
0 2x x x
0 x
0 2x x x
0 x
3 2 0 1
3 2 1 0
⇒
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
=
=
=
=
3 2 1
3 2 0
2x x
0 x
2x x
0 x
⇒ r∩ s = [0,0,2t,t] =[0,0,2,1] =Q = P4 !!
Infatti se si fosse visto che P4=P1-P2 allora avremmo dedotto che P4 sta su r oltre che su s ! Seguendo questa strada, per concludere che r∩ s = P4 , occorre poi verificare che r ed s sono distinte: ad es.
P3∈s e P3∉r , in quanto la prima componente dei pti di r è nulla, men- tre non lo è quella di P3.
c) Determinare un piano contenente sia r che s
La risposta è L(r,s), infatti sappiamo che essendo le rette incidenti, dim (L(r,s)) vale 2 e L(r,s), sottospazio congiungente r ed s, è un piano.
Per determinare L(r,s) scegliamo quindi 3 pti non allineati tra P1, P2, P3, P4, ad esempio P1,P2 (pti L.I. che individuano r) e P3 (abbiamo visto che P3∈s e P3∉r e ciò garantisce che P3 è L.I. con P1,P2).
[Interessante notare che L(r,s)=L(P1,P2,P3,P4)= … =L(P1,P2,P3)=
unico piano …]
Procediamo come nell’ex.1. e troviamo il piano di equazione π: x0+ x1+ x2-2x3=0.
d) Determinare un piano α contenente s ma non contenente r e calcolare α ∩r
Osservando le equazioni parametriche di r ed s
r:
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
=
−
= +
=
=
a x
b a x
b a x x
3 2 1
0 0
s:
⎪⎪
⎩
⎪⎪
⎨
⎧
+
= +
=
=
=
b a x
b a x x
a x
3 2 1 0
2 0
Notiamo che il piano x1=0 contiene s e non contiene r , essendo distinto dall’unico piano π: x0+ x1+ x2-2x3=0 contenente r ed s. Quindi α1: x1=0 Ok !
In modo alternativo possiamo fare il piano individuato dai due pti dati P3, P4 di s, e da T, con T ∉ r, T ∉ s .
Un pto T che va bene è ad es. T=[1,1,0,0]
( si vede dalle equazioni parametriche precedenti che T∉ r, poiché i pti di r hanno la prima coordinata x0 nulla, e T ∉ s poiché i pti di s hanno la seconda coordinata x1 nulla).
Calcolando si trova il piano α2: x0- x1+ x2-2x3=0.
Ora α∩r = P4 = [0,0,2,1], essendo P4 =r∩s , qualunque sia il piano α trovato.
A questo proposito apriamo un’utile digressione sull’informazione che ci dà la formula di Graßmann relativamente al problema dell’intersezione retta-piano in P3.
Da notare che poiché la dimensione dello spazio congiungente non supera mai la dimensione di Pn (=n),la formula di Graßmann ci dà un’informazione sulla dim S∩T :
dim S∩T = dim S + dim T - dim L(S,T)
≥ dim S + dim T – n
Nel ns. caso ad es. dim (α∩r) ≥ dim α + dim r -3 =2+1-3=0 Quindi dim (α∩r) ≥ 0 ossia
Precisiamo meglio la situazione con lo schema successivo che la il- lustra, partendo dai dati
dim α =2 , dim r=1 e dim (L(α,r)) = 2, 3
e ricavando con la formula di Graßmann dim (α∩r).
dim α + dim r = dim (α∩r) + dim (L(α,r))
Infine un utile esercizio è ritrovare α∩r = [0,0,2,1] con la solita tecnica ( il piano in forma cartesiana, la retta in forma parame- trica), usando il piano α che si è trovato.
0
=2 se α ⊇r
=3 se α ⊇r
Il più piccolo sottospazio di P3 , contenente α ed r
2 1
1
e) Determinare un riferimento proiettivo di P3 contenente P1, P2, P3
P1 = [v1] con v1 = ( 0,1,1,1) P2 = [v2] con v2 = ( 0,1,-1,0) P3 = [v3] con v3 = ( 1,0,1,1)
analogamente all’esercizio 1 c) :
- I passo : sappiamo che v1, v2, v3 sono L.I., di conseguenza possiamo completare { v1, v2, v3} a base di R4 , aggiungendo un quarto vettore v4 L.I. con i 3 precedenti. Ci sono infinite scelte, ad esempio v4 = (0,0,1,0) va bene, si vede che la caratteristica della matrice formata dai 4 vettori è 4 (det≠0).
Così abbiamo il 4° pto P4 = [v4] = [0,0,1,0].
- II passo : aggiungiamo un quinto vettore C.L. dei 4 vettori precedenti con i coefficienti della C.L. TUTTI diversi da zero.
Ad es. v5= v1+ v2+ v3+ v4 = (1,2,2,2) , e così abbiamo aggiunto il 5° pto P5 = [v5] = [1,2,2,2].
Quindi un sistema di riferimento cercato è quello costituito dai pti :P1, P2, P3, P4, P5, con P1, P2, P3, P4 pti fondamentali e P5
pto unità .