Torino, 8 Novembre 2016
NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO
CONTRASTO AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO IL MANUALE DELLE PROCEDURE
DILIGENZA E RESPONSABILITÁ
MOTIVAZIONI E CONTENUTO DEL MANUALE LA FORMAZIONE E IL CONTROLLO INTERNO
IL RECEPIMENTO DELLA IV DIRETTIVA ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO
ESITI DEI QUESTIONARI
DEPENALIZZAZIONE DI ALCUNE VIOLAZIONI
IL CONTRASTO AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO
Dott.sa LUCIA STAROLA
RICICLAGGIO E AUTORICICLAGGIO
Specifica definizione art. 2 dlgs. 231/2007 si riferisce a serie articolata di condotte:
conversione o trasferimento dei beni,
occultamento o dissimulazione reale natura e provenienza dei beni,
acquisto, detenzione o utilizzazione (indipendentemente da intento di occultare)
relative a beni provenienti genericamente da attività criminose, sia da delitti anche non colposi, sia da contravvenzioni, anche se utilizzati da autore reato presupposto
Quindi normativa prevenzione comprende già autoriciclaggio
AUTORICICLAGGIO
Reato d’occasione
Reato a consumazione prolungata
Beni provenienti anche da precedente riciclaggio da autoriciclaggio ante 1/1/2015
reati presupposto ante 1/1/2015 anche se prescritti (art. 170 c.p.) da qualsiasi delitto non colposo
( compreso delitto tributario)
anche se non accertato con sentenza passata in giudicato
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AUTORICICLAGGIO
Rischi per il professionista
NORMATIVA PREVENZIONE
Fattispecie già contemplata all’art. 2
(attività criminosa in genere, senza « fuori dai casi di concorso»)
Obbligo SOS già previsto
Attività «mera utilizzazione o godimento personale»
soggette comunque SOS per ampiezza concetto
«utilizzo» lettera c) art. 2
OPERARE CONSAPEVOLMENTE-PRESERVARE COINVOLGIMENTO PRINCIPI GENERALI: ART. 3 DLGS 231/2007
IDONEI SISTEMI E PROCEDURE:AV, SOS, CONSERVAZIONE, CONTROLLO INTERNO
VALUTAZIONE E GESTIONE RISCHIO INFORMAZIONI ACQUISITE AMBITO ATTIVITÀ
MISURE PROPORZIONATE AL RISCHIO CLIENTE/PRESTAZIONE DIMENSIONI E PECULIARITÀ PROFESSIONI
DM GIUSTIZIA 16/4/2010 SUGGERISCE CODIFICA PROCEDURE
CIRCOLARE GDF 19/3/2012 ACQUISIZIONE INIZIALE ALLA VERIFICA
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DILIGENZA E RESPONSABILITÀ
Ordini professionali promuovono e controllano osservanza
(art. 8)Il professionista deve poter dimostrare agli Ordini professionali che la portata delle misure adottate per l’assolvimento degli obblighi di AV è adeguata all’entità del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
(art. 20 Dlgs. 231/2001)
Controlli effettuati da GdF
(art. 53).APPROCCIO BASATO SUL RISCHIO
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Autorità di Vigilanza emanato disposizioni attuative organizzazione, procedure e controlli interni
Intermediari Finanziari e Società di Revisione Analogo adempimento non previsto per Ordini Indicazioni non hanno carattere dispositivo Funzione di ausilio suggerimento esempio
dimensioni Impostazione autonoma in relazione
struttura organizzativa
MANUALE DELLE PROCEDURE
MOTIVAZIONI
Definizione ruoli, compiti e responsabilità diversi livelli Valutazione istituzione apposita funzione
Responsabilizzazione personale e collaboratori Predisposizione procedure
Previsione sistema controllo interno
MANUALE DELLE PROCEDURE
INDICAZIONI OPERATIVE
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La gestione dell’incarico professionale
La formazione del personale e dei collaboratori La valutazione del rischio
La conservazione e registrazione dei dati La segnalazione di operazioni sospette
Il monitoraggio e la comunicazione al MEF delle infrazioni all’utilizzo del denaro contante
Il controllo costante Il controllo interno
MANUALE DELLE PROCEDURE
SUDDIVISIONE
Riferimenti normativi
Indicazioni operative attività da effettuare Individuazione compiti e responsabilità Definizione sistema flussi informativi Flow chart
Valutazione procedure separate/integrate con propria società di servizi
Documentazione/conservazione decisioni assunte
SINGOLE PROCEDURE
CONTENUTO
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Piano di formazione (tema, argomento, durata, partecipanti)
In excell per visualizzare a posteriori singolo percorso formativo
Diffusione normativa primaria/secondaria schemi comportamenti anomali indici di anomalia
quaderno Antiriciclaggio UIF n. 2
FORMAZIONE
PERSONALE E COLLABORATORI
Cronoprogramma attività da svolgere con periodicità verifiche
organizzazione raccolta dati
corrispondenza fatturazioni/registrazioni contenuto fascicolo
riunioni periodiche studio
Sviluppare cultura della compliance
CONTROLLO INTERNO
13 ACCENTUA RICERCA MIGLIOR CONOSCENZA CLIENTELA
MIGLIOR COMPRENSIONE NATURA DELL'ATTIVITÀ ACCESSIBILITÀ INFORMAZIONI TITOLARE EFFETTIVO, PREVISTO R.I.
CONTROLLO SECONDO DIRETTIVA BILANCIO CONSOLIDATO STATO E SOGGETTI DESTINATARI
IDENTIFICARE E VALUTARE RISCHIO ANTIRICICLAGGIO
POLITICHE, CONTROLLI E PROCEDURE PER GESTIRE RISCHI INASPRIMENTO ADEGUATA VERIFICA SEMPLIFICATA
PERSONE POLITICAMENTE ESPOSTE “NAZIONALI”
INSERIMENTO SPECIFICO REATI FISCALI TRA I REATI GRAVI IN FUNZIONE DELLA MISURA DELLA PENA = COMPLIANCE FISCALE REQUISITO ESSENZIALE A.V.
IV DIRETTIVA
849/2015/UE
IV direttiva attribuisce > rilevanza
Procedure valutazione e gestione rischio
Mef ha indicato vulnerabilità molto significativa per
professionisti con indicazione di priorità alta per interventi di analisi, regolamentari nonché di vigilanza e controllo Gennaio 2015 Italia ha avuto verifica FMI
Gennaio 2016 pervenuto rapporto valutazione FMI/MEF=
Comprensione non matura:
intensificare approccio basato sul rischio
MAPPA RISCHIO ANTIRICICLAGGIO
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Maggior trasparenza strutture societarie Trust registrati in nuova sezione RI
Informazioni disponibili alle Autorità preposte al contrasto - evasione fiscale
Esclusivamente obbligo di conservazione dei dati
Rafforzare presidi di tutela della riservatezza dei segnalanti
LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA 2015
(art.15)
Violazioni già punite con sanzione multa o ammenda
= sanzione amministrativa pecuniaria
(*) sanzione raddoppiata se utilizzo mezzi fraudolenti per ostacolare individuazione soggetto
Sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 50.000 Attenzione Si applica 689/1981. Quindi cumulo materiale.
DEPENALIZZAZIONE
(Dlgs. 15 gennaio 2016 n. 8 art. 1)
Violazione obblighi identificazione
Violazione obblighi registrazione
Multa da 2.600 a 13000 (*)
Sanzione
amministrativa da 5.000 a 30.000
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Sufficiente contestare la condotta tipica dell’illecito,
spetta al soggetto dimostrare che non vi è dolo e non vi è colpa.
Aumento sproporzionato importi
Spazzato via lavoro tavolo tecnico professioni/Ministero Contrasto con decreto recepimento DIR 2015/849
che richiede gradualità sanzioni in relazione a gravità violazioni
tipologia soggetto
PERPLESSITÀ
LEGGE DI DELEGAZIONE EUROPEA 2015
(art.15)
Nuovo meccanismo sanzionatorio
gravi violazioni AV e conservazione, Sanzioni penali falsificazione o frode
violazione divieto comunicazione SOS adeguate alla gravità della condotta
Graduare sanzioni amministrative tenendo conto natura: pf/giuridica, settore attività/
dimensione/complessità organizzativa differenziazione enti creditizi o finanziari
rispetto altri destinatari
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In vigore dal 6 febbraio 2016
Depenalizzazione per violazioni anteriori
con applicabilità sanzioni amministrative (deroga esplicita all’art. 1 L. 698/81)
Procedimenti definiti:
revoca sentenza precedente con venir meno effetti penali Procedimenti pendenti: fascicolo trasmesso al MEF
PERIODO TRANSITORIO
Accertamento/contestazione: UIF/GdF/DIA Difesa/Memoria entro 30 gg.
Irrogazione sanzioni: MEF
Se violazione estinta nei 60 gg. da verbale contestazione sanzione ridotta alla metà
Ricorso contro decreto MEF opposizione in Tribunale entro 30 giorni da notifica
esecuzione può essere sospesa con provvedimento del giudice
MODALITÀ APPLICATIVE
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UFFICI PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Destinatari ex art. 10 Dlgs. 231/2007 (già ex legge 197/91)
Tutti adempimenti eccetto AV/R
UIF nel rapporto annuale 2015 focalizza attenzione
DM Ministero Interno 25/9/2015 – Indicatori anomalia
DM 25/9/2015
Individuazione (ex art. 1 Dlgs 231/2007)
«Tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e le scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative, le aziende e le amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, le regioni, le province, i comuni, le comunità montane e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, le amministrazioni, le aziende e gli enti del servizio sanitario nazionale e le agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni», nonché le città metropolitane di cui all’art. 1 della legge 7 aprile 2014, n. 56.
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AMBITO DI APPLICAZIONE
«soggetto cui è riferita l’operazione» si intende il soggetto (persona fisica o entità giuridica) nei cui confronti gli uffici della pubblica amministrazione svolgono un’attività finalizzata a realizzare un’operazione a contenuto economico, connessa con la trasmissione o la movimentazione di mezzi di pagamento o con la realizzazione di un obiettivo di natura finanziaria o patrimoniale ovvero nei cui confronti sono svolti i controlli di competenza degli uffici medesimi.
ADEMPIMENTI
OBBLIGO SOS
Procedure interne di valutazione per garantire
• efficacia rilevazione SOS
• tempestività segnalazione UIF
• riservatezza
• omogeneità comportamenti
Nomina gestore – coincidenza con responsabile anticorruzione
Responsabile funzione revisione interna
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Organi di controllo
Esonero AV, R, SOS ex art. 12, comma 3bis OdV richiamato tra organi di controllo ex art. 52
per specifici compiti di vigilanza presso soggetti destinatari
Comunica inosservanza obbligo SOS al legale rappresentante
Comunica Autorità vigilanza settore/Mef In quanto compreso tra organi di controllo è organo anche per art. 12
DESTINATARI DELLA NORMATIVA
FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO
d.Lgs n. 109/2007 – d.lgs n. 231/2007
..qualsiasi attività diretta, con qualsiasi mezzo, alla raccolta, alla provvista, all'intermediazione, al deposito, alla custodia o all’erogazione di fondi o di risorse economiche,
in qualunque modo realizzati, destinati ad essere,
in tutto o in parte, utilizzati al fine di compiere uno o più delitti con finalità di terrorismo o in ogni caso diretti a favorire
il compimento di uno o più delitti con finalità di terrorismo previsti dal codice penale, e ciò indipendentemente
dall’effettivo utilizzo dei fondi e delle risorse economiche per la commissione dei delitti anzidetti
CONTRASTO AL FINANZIAMENTO DEL TERRORISMO
macrofinanziamento - microfinanziamento:
illegalità non sempre nell’origine ma nella destinazione Proposta di direttiva 5/7/2016: intercettare canali
di trasferimento ( valute virtuali, carte prepagate) > controlli operazioni con Paesi a rischio
interconnessione registri nazionali
AV rafforzata in caso di rischio FDT alto (indicatori
Egmont group) Indicatori di anomalia per SOS (Banca d’Italia)
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