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IL CONTESTO ECONOMICO | pag. 4

IL PUNTO SUL MERCATO DEL LAVORO | pag. 5

1. IL LAVORO DIPENDENTE | pag. 8

2. ALTRE TIPOLOGIE DI LAVORO DIPENDENTE: INTERMITTENTE E DOMESTICO | pag. 29

3. IL LAVORO PARASUBORDINATO | pag. 31

4. IL LAVORO ACCESSORIO | pag. 32

5. LE ESPERIENZE DI LAVORO | pag. 34

6. I DISOCCUPATI | pag. 36

7. I PRINCIPALI INDICATORI SECONDO L’INDAGINE ISTAT SULLE FORZE DI LAVORO | pag. 40

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Avvertenza per il lettore

Dal numero di settembre 2013 il trimestrale di analisi congiunturale la Bussola viene pubblicato sul sito di Veneto Lavoro (http://www.venetolavoro.it/silv) contestualmente ai dati statistici di fonte Silv (Sistema informativo lavoro del Veneto), resi disponibili in modalità navigabile tramite la piattaforma Creavista. Ciò consente a tutti di accedere direttamente ad un ampio set di informazioni dettagliate (sotto il profilo spaziale, temporale, contrattuale e settoriale), scaricabili e rielaborabili secondo le proprie specifiche esigenze cono-scitive. Nel sito si possono trovare pure grafici e infografiche finalizzate ad evidenziare le tendenze in atto nel mercato del lavoro regionale.

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IL CONTESTO ECONOMICO

Scenario internazionale

Nonostante i segnali di miglioramento congiunturale ricavabili da diversi dati relativi al primo trimestre 2019, il rallentamento dell’economia globale non risulta affatto archiviato. Pesano scenari politici di massima incertezza (Brexit, Turchia), le guerre protezionistiche tariffarie e non (Usa-Cina), le crisi che hanno investito importanti paesi produttori di petrolio (Venezuela, Iran, Libia).

Il commercio mondiale, che risultava cresciuto del 4% nel 2018, è stimato al +3,4% nel 2019 dal FMI e al +2,9% dalla Commissione europea.

Per gli Stati Uniti il 2018 si è chiuso con una crescita del 2,9% e per il 2019 si prevede il +2,3/2,4%. Per l’area Euro il 2018 si è chiuso con il +1,8%-1,9% e per il 2019 si prevede un +1,2/1,3%.

In particolare per la Germania la crescita è risultata dell’1,4% nel 2018 ed è attesa al +0,8% nel 2019.

Scenario italiano

Gli indici di crescita dell’Italia sono nettamente più bassi di quelli dell’area euro: il 2018 si è chiuso con un dato ormai consolidato del +0,9%, in rallentamento rispetto al 2017.

Per il 2019 le stime sono state riviste al ribasso, pur tenendo conto dei risultati migliori delle previsioni ottenuti nel primo trimestre, con il ritorno ad una variazione positiva. Le previsioni più recenti sulla dinamica del pil fornite dai principali analisti oscillano tra il -0,2% (Oecd) e il +0,3% (Istat, previsioni rilasciate a maggio).

Scenario veneto

Per il Veneto le più recenti stime Prometeia rilasciate ad aprile consuntivano una dinamica del pil nel 2018 pari a +1,1% (confermando quindi le stime già proposte a gennaio) mentre risulta ulteriormente rivista al ribasso la crescita attesa per il 2019: +0,3% (era 0,6% a gennaio), nonostante andamenti non negativi delle esportazioni.

La frenata rispetto agli anni precedenti è dovuta in modo particolare all’inversione di tendenza degli investimenti fissi lordi che, dopo un quadriennio di forte recupero (con variazioni tra il +3 e il +6% in termini reali), sono previsti in flessione (-0,8%). Complessivamente la domanda interna è prevista crescere dello 0,3% (peggior risultato dal 2014) perché la rilevante flessione degli investimenti è attenuata dalla modesta ma pur sempre positiva dinamica dei consumi delle famiglie (+0,7%).

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IL PUNTO SUL MERCATO DEL LAVORO

Dinamica generale del lavoro dipendente

La dinamica delle posizioni di lavoro, considerate su base annua, continua ad essere positiva: +30.500 alla fine del primo trimestre 2019. Si tratta di una crescita tendenziale inferiore – anche scontando il prossimo tradizionale assestamento dei dati più recenti1 – rispetto a quella registrata alla fine dei tre trimestri precedenti, che risultava attorno alle 40.000 unità su base annua: ciò implica, sul piano congiunturale al netto degli effetti di trascinamento, un’implicita flessione del ritmo di crescita (cfr. graf. 1.2).

A ciò si aggiunge che nel primo trimestre 2019 i flussi complessivi delle posizioni di lavoro dipendente segnalano la riduzione degli eventi di ingresso e uscita: la loro variazione, infatti, rispetto al primo trimestre 2018, è pari al -10% per le assunzioni e al -7% per le cessazioni.

Andamenti per tipologia contrattuale, settoriale ed oraria delle posizioni di lavoro dipendente

La dinamica delle posizioni di lavoro rappresenta l’esito di andamenti differenziati per le diverse tipologie contrattuali che è opportuno analizzare distintamente:

- su base annua i contratti a tempo indeterminato risultano in forte aumento (+41.800)2: ciò è collegato essenzialmente alla performance delle trasformazioni da tempo determinato3, quasi raddoppiate rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (24.600 contro 14.000). La crescita delle trasformazioni a tempo determinato è “decollata” fin dai primi mesi del 2018 per effetto da un lato dell’introduzione dell’esonero strutturale previsto per i giovani fino a 35 anni (cfr. graf. 1.5), dall’altro dell’incremento fisiologico dovuto al forte allargamento della platea di contratti di termine avvenuto nel 2017.4 Un’ulteriore rilevante spinta, infine, a partire da novembre 2018 e in misura assai accentuata fino a gennaio 2019, è riconducibile agli effetti della legge 96/2018 (entrata in vigore il 1 novembre) di conversione del cd “Decreto dignità”;

- continua, pur decelerando, la fase positiva del contratto di apprendistato: su base annua la crescita risulta pari a 6.200 unità;

- le assunzioni a tempo determinato nel primo trimestre 2019 sono risultate leggermente inferiori a quelle del corrispondente trimestre 2018 (-2%) mentre in crescita sono state sia le trasformazioni (come abbiamo già visto) che le cessazioni (+5%). L’effetto congiunto di queste dinamiche ha determinato una variazione delle posizioni a tempo determinato nettamente peggiore di quella del corrispondente trimestre 2018 (+16.700 contro +34.000). Ciò comporta che su base annua la dinamica delle posizioni

1. Per il primo trimestre 2019 si registra un saldo positivo pari a + 50.000 posizioni di lavoro. La positività di questo saldo è, come abbiamo detto e ripetuto infinite volte, del tutto fisiologica perché il primo trimestre dell’anno è segnato dal riavvio di molte attività economiche e dei connessi rapporti di lavoro. Ciò che conta è quindi il confronto con l’analogo valore del corrispondente trimestre dell’anno precedente: esso era nettamente migliore, pari a +60.000. Possiamo quindi ricavare che la dinamica occupazionale tra il 2018 e il 2019 sta continuamente rallentando pur conservando, su base annua, l’intonazione positiva. Ciò appare chiaro anche scontando il consueto assestamento/miglioramento che interviene normalmente, nell’arco dei tre-quattro mesi successivi, nei dati amministrativi qui utilizzati (per alcune migliaia di posizioni di lavoro).

2. E’ incluso il contributo positivo, pari a +3.200, dei contratti di somministrazione a tempo indeterminato.

3. La quota delle trasformazioni (sia da tempo determinato che da apprendistato) sul totale delle attivazioni a tempo indeterminato ha raggiunto nel primo trimestre 2019 un livello assai elevato: 42%; nella media 2018 tale valore risultava pari al 38%.

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di lavoro a termine è divenuta negativa (-14.400). Questa tendenza è attribuibile esclusivamente alla componente non stagionale dei rapporti di lavoro a tempo determinato: tra essi è continuato in particolare il trend di riduzione dei rinnovi già segnalato sul finire del 2018. Analogamente risultano in riduzione tendenziale le proroghe;

- l’irrigidimento determinato dalla nuova normativa ha avuto innegabili effetti sulle missioni in somministrazione (contratti di somministrazione a tempo determinato): su base annua si registra una flessione delle posizioni in essere (-3.100) ma ciò che è ancor più rilevante è la diminuzione dei flussi: rispetto al primo trimestre 2018 -43% le missioni (con ulteriore accentuazione per i rinnovi), -34% le cessazioni. In netto calo anche le proroghe. Per contro si registra una dinamica di incremento della durata media prevista all’inizio della missione;

- i rapporti di somministrazione a tempo indeterminato hanno seguito la dinamica generale dei rapporti a tempo indeterminato: sono pertanto aumentate sia le assunzioni che le trasformazioni. Su base annua infatti si registra una variazione delle posizioni di lavoro in somministrazione a tempo indeterminato pari a 3.200 unità; vi hanno contribuito nel primo trimestre 2019 oltre 2.000 assunzioni e 250 trasformazioni. Su base annua sotto il profilo settoriale si registra un generale rallentamento: per il terziario si passa da un incremento di 32.900 posizioni lavorative a uno di 15.600; per il settore industriale da +14.600 a +12.000. I comparti con andamenti negativi non marginali risultano essere i servizi finanziari, i servizi turistici e il tessile-abbigliamento.

Quanto alle tipologie di orario, la quota di assunzioni a part time risulta sempre assai elevata, attorno al 30% (45% per le donne).

Altri rapporti di lavoro: intermittente, domestico, collaborazioni

Le posizioni di lavoro intermittente (job on call)5 sono ulteriormente cresciute su base annua; nel primo trimestre, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, sono aumentate sia le assunzioni sia le cessazioni. Risulta continuare pertanto la “riscoperta” dell’intermittente dopo che nel 2017 si era dispiegato il recupero di questa tipologia contrattuale – in contrazione dal 2012 – per rispondere alla soppressione dei voucher disposta all’inizio del 2017.I voucher sono stati poi riattivati (luglio 2017), con modifiche lessicali (“libretto di famiglia” e “contratto di prestazione occasionale”) oltre che con una normativa molto più restrittiva e nuove modalità organizzative, a luglio 2017. I dati Inps disponibili per le nuove tipologie di lavoro accessorio attestano l’utilizzo marginale di questi nuovi strumenti.

Per il lavoro domestico si evidenziano dinamiche positive: +8% nel primo trimestre 2019 rispetto al primo trimestre 2018 sia per le assunzioni che per le cessazioni; saldo annuo positivo per circa 800 unità.

Per quanto riguarda i rapporti di lavoro parasubordinato si segnala su base annua la riduzione dei movimenti sia di assunzione che di cessazione per quanto riguarda il lavoro autonomo nello spettacolo; tendenzialmente stabili le attivazioni delle collaborazioni coordinate e continuative (praticamente concentrate nel comparto dell’istruzione universitaria) ma in crescita le cessazioni.

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Tirocini

Nel primo trimestre 2019 le attivazioni di tirocini sono risultate in modestissima flessione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: 9.580 contro 9.990. Il ridimensionamento dei tirocini, intervenuto nel 2018 dopo anni di accelerazione del fenomeno, è influenzato dalle nuove norme nazionali introdotte sul rapporto tra tutor dell’ente proponente e numero massimo di tirocinanti che può seguire.

Disoccupati

Nel primo trimestre 2019 sono state rilasciate 37.300 dichiarazioni di disponibilità (did), in netto incremento rispetto al primo trimestre 2018 (erano state 31.800). Tale tendenza ha contrassegnato tutte le classi di età e tutte le province del Veneto. Quasi la metà delle did risultano rilasciate dopo la conclusione di un rapporto di lavoro a tempo determinato o di somministrazione: l’incremento di queste tipologie di percorsi spiega quasi tutta la variazione osservata. Rimane invece stabile o in leggera contrazione il numero di disoccupati provenienti da licenziamenti con perdita di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Altrettanto si può dire per i provenienti da rapporti di collaborazione e da lavoro domestico.

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1. IL LAVORO DIPENDENTE

 Le dinamiche generali

Con riferimento all’insieme dei rapporti di lavoro dipendente6, il saldo tra assunzioni e cessazioni rilevato nel primo trimestre del 2019 risulta positivo – come fisiologico a inizio d’anno, in funzione della prevalenza delle instaurazioni di nuovi rapporti rispetto alla loro chiusura – e pari a +50.000 unità (tab. 1.1). Questo risultato è nettamente inferiore a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+60.100 unità) e sta ad indicare come, pur continuando la fase di espansione occupazionale, essa sia in rallentamento da diversi trimestri a questa parte. Ciò è confermato anche riduzione della dinamicità complessiva del mercato del lavoro, ben documentata dalla riduzione dei flussi sia di entrata che di uscita dall’occupazione: nel confronto tendenziale le 206.000 assunzioni del primo trimestre 2019 segnano una contrazione del 10% sul 2018 e le 156.000 cessazioni una riduzione del 7,5%.

La dinamica delle posizioni di lavoro, considerate su base annua, continua ad essere positiva: +30.500 alla fine del primo trimestre 2019, facendo rilevare anche in questo caso una crescita tendenziale inferiore rispetto a quella registrata alla fine dei tre trimestri precedenti, che risultava attorno alle 40.000 unità.

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- Legge 190/2014, c.d. “legge di Stabilità 2015”: introduzione dell’esonero contributivo triennale (del valore massimo di 8.060 euro) previsto per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato attivate nel 2015. La circolare Inps n. 17 del 29 gennaio 2015 ha chiarito che l’incentivo è utilizzabile anche per le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato

- Legge 183/2014, c.d. “Jobs Act”

- Decreto lgs.vo 23/2015, decreto attuativo della L. 183/2014: introduzione, a partire dal 7.3.2015, del contratto a tempo interminato a tutele crescenti

- Decreto lgs.vo 81/2015, decreto attuativo della L. 183/2014 (in vigore dal 25.6.2015): disciplina dei diversi rapporti di lavoro con la quasi totale abrogazionnee di alcune tipologie contrattuali, come le collaborazioni a progetto e l’associazione in partecipazione con apporto di lavoro

- Legge 208/2015, c.d. “legge di Stabilità 2016”: modifica, dal 1.1.2016, dell’esonero contributivo per le assunzioni e trasformazioni con contratto a tempo indeterminato. La quota esonerata diventa pari al 40% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nel limite massimo di 3.250 euro su base annua ed è di durata biennale.

- Legge 205/2017, c.d. “legge di Stabilità 2018”: introduzione dal 1.1.2018 di un esonero contributivo strutturale per le assunzioni e trasformazioni con contratto a tempo indeterminato di giovani fino a 29 anni; per il 2018 la misura è estesa a tutti i giovani fino a 35 anni. La quota esonerata diventa pari al 50% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nel limite massimo di 3.000 euro su base annua, è di durata triennale e può essere usufruita anche con una successione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

- Legge 96/2018, di conversione del c.d. “Decreto Dignità”: proroga per gli anni 2019 e 2020 l’esonero contributivo strutturale per le assunzioni e trasformazioni con contratto a tempo indeterminato di tutti i giovani fino a 34 anni.

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Dal gennaio 2015 le posizioni di lavoro dipendente sono aumentate di oltre 200.000 unità, recuperando ampiamente le perdite innescate dalla grande recessione e consentendo al sistema produttivo regionale di raggiungere nuovi massimi occupazionali.

Tab. 1.1 – Flussi di assunzioni e di cessazioni e saldo. 2008 – 1° trim. 2019 (val. in migliaia)

Assunzioni Cessazioni Saldo

2008 Totale 754,8 734,1 20,7 2009 Totale 592,6 631,4 -38,7 2010 Totale 634,2 637,0 -2,8 2011 Totale 664,8 667,5 -2,6 2012 Totale 621,1 631,3 -10,3 2013 Totale 621,8 634,0 -12,2 2014 Totale 674,4 683,5 -9,1 2015 Totale 761,7 717,4 44,3 2016 Totale 733,8 698,3 35,5 2017 Totale 857,5 816,3 41,2 2018 Totale 879,5 838,9 40,6 2015 1° trim. 191,2 144,5 46,8 2016 1° trim. 169,6 123,4 46,1 2017 1° trim. 193,0 140,5 52,4 2018 1° trim. 228,7 168,6 60,1 2019 1° trim. 206,0 156,0 50,0

* Al netto del lavoro domestico e del lavoro intermittente. Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

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Graf. 1.1 – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* Variazioni cumulate rispetto al 30 giugno 2008. Dati mensili

-200.000 -150.000 -100.000 -50.000 0 50.000 100.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

* Al netto del lavoro domestico e del lavoro intermittente. Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

Graf. 1.2 – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* Variazioni tendenziali a 12 mesi. Dati mensili

-60.000 -40.000 -20.000 0 20.000 40.000 60.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

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 Le dinamiche per le principali dimensioni settoriali e anagrafiche

Pur nella minore entità complessiva del saldo occupazionale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, nel primo trimestre del 2019 è possibile osservare come esso sia soprattutto stato a carico della componente maschile (+31.700) e di quella italiana (+31.300) (tab. 1.2). Sono le medesime componenti che guidano la flessione dei movimenti nel mercato del lavoro, e segnatamente in quelli di ingresso dove quelli attribuibili ai maschi si sono ridotti del 10,1% e quelli degli stranieri dell’11,7%; ancora più rilevante quelli della componente giovanile, -12,5%.

Sotto il profilo settoriale (graf. 1.3a e 1.3b) la crescita delle posizioni di lavoro è diffusa a tutti i comparti produttivi, fatta eccezione per i servizi finanziari ed il commercio al dettaglio che registrano una modestissima contrazione (rispettivamente -100 e -700 posizioni lavorative). È risultata senza rallentamenti nel comparto agricolo (+13.500) e in quello delle costruzioni (+4.100), dove l’espansione è stata superiore a quella dell’analogo trimestre del 2018; mentre il passo più lento emerge nel comparto industriale (che registra un saldo di +16.100 rispetto alle precedenti +23.300 posizioni) e anche in quello dei servizi (+20.400 a fronte delle +25.100). Guardando al dettaglio dei settori produttivi, i maggiori segnali di rallentamento sono a carico del metalmeccanico, della concia e del legno mobilio per quanto riguarda gli industriali, e del settore turistico per i servizi.

Il saldo positivo del primo trimestre del 2019 è trainato dalla crescita delle figure operaie e a bassa qualificazione che insieme spiegano i due terzi del totale; le professioni tecniche sono le uniche a migliorare in un confronto tendenziale, mentre il rallentamento della domanda nel settore turistico trova conferma nelle ridotte performance positive delle figure qualificate dei servizi.

Per quanto riguarda il profilo territoriale il bilancio occupazionale è ancora modestamente negativo nella provincia di Belluno (-1.500); tutti gli altri contesti territoriali sono caratterizzati dal segno positivo ma con Verona e Vicenza in tendenziale decelerazione molto più marcata.

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Tab. 1.2 – Veneto. Dinamica dei rapporti di lavoro dipendente* nel primo trim. 2019 e variazioni rispetto al corrispondente periodo del 2018

Assunzioni Cessazioni Saldi (000)

Val.ass. (000) Var. tend. (%) Val.ass. (000) Var. tend. (%) 1° trim. 2018 1° trim. 2019

Totale 206,0 -9,9% 156,0 -7,5% 60,1 50,0 Genere Maschi 118,1 -10,1% 86,4 -7,9% 37,6 31,7 Femmine 87,9 -9,8% 69,6 -7,0% 22,5 18,2 Cittadinanza Italiani 147,1 -11,7% 115,7 -8,0% 40,7 31,3 Stranieri 58,9 -5,2% 40,3 -5,9% 19,4 18,6 Classe d'età < 30 anni 71,2 -12,5% 52,6 -7,4% - - 30-54 anni 115,1 -9,5% 86,3 -8,0% - - 55 anni e più 19,6 -1,7% 17,2 -4,8% - - Settore Agricoltura 21,7 12,9% 8,2 9,4% 11,7 13,5 Industria 61,4 -18,1% 45,3 -12,3% 23,3 16,1 - Estrattive 0,1 68,4% 0,1 66,2% 0,0 0,0 - Made in Italy 20,3 -20,4% 16,5 -17,0% 5,7 3,8 Ind. alimentari 7,5 -18,4% 6,4 -21,7% 1,1 1,1 Tessile-abbigliamento 3,5 -5,9% 2,9 -12,5% 0,4 0,6 Conciaria 2,1 -44,8% 1,6 -29,7% 1,4 0,4 Calzature 1,2 -19,8% 1,0 -2,0% 0,5 0,2 Legno/mobilio 3,5 -29,4% 2,5 -15,1% 1,9 0,9 Vetro 0,5 -9,8% 0,4 6,7% 0,1 0,1 Ceramica 0,1 -4,9% 0,1 17,6% 0,0 0,0 Marmo 0,3 7,7% 0,2 -1,1% 0,1 0,1 Oreficeria 0,3 -17,4% 0,2 -24,4% 0,1 0,1 Occhialeria 1,4 14,1% 1,1 -1,6% 0,1 0,3

Altro made in Italy 0,1 32,5% 0,0 -8,7% 0,0 0,1

- Metalmeccanico 21,0 -25,5% 14,8 -14,6% 10,8 6,2

- Altre industrie 6,3 -29,5% 4,4 -21,2% 3,4 1,9

- Utilities 1,2 -8,7% 1,2 0,5% 0,2 0,0

- Costruzioni 12,4 13,8% 8,3 9,3% 3,3 4,1

Servizi 122,8 -8,6% 102,4 -6,3% 25,1 20,4

- Commercio e tempo libero 45,4 -14,8% 40,7 -8,1% 9,0 4,7

Commercio dett. 10,3 -20,2% 10,9 -10,4% 0,7 -0,7

Servizi turistici 35,1 -13,1% 29,8 -7,2% 8,3 5,4

- Ingrosso e logistica 21,2 -11,0% 17,4 -10,3% 4,4 3,8

- Servizi finanziari 0,7 -16,5% 0,8 -12,8% 0,0 -0,1

- Terziario avanzato 11,1 -3,4% 7,8 -13,0% 2,5 3,2

- Servizi alla persona 29,8 3,0% 24,6 2,5% 4,9 5,2

Pubblica amm. 2,4 1,7% 1,8 -15,2% 0,2 0,6 Istruzione 15,4 14,7% 13,0 13,9% 2,0 2,4 Sanità/servizi sociali 6,7 -5,9% 5,4 -3,4% 1,5 1,3 Riparazioni e noleggi 1,1 1,9% 0,8 -7,5% 0,2 0,3 Servizi diversi 4,2 -15,3% 3,6 -10,1% 0,9 0,6 - Altri servizi 14,7 -8,9% 11,1 -5,8% 4,3 3,6 Servizi vigilanza 4,2 -5,8% 3,4 -4,6% 0,9 0,8 Servizi di pulizia 8,1 -10,1% 6,6 -8,7% 1,8 1,6 Noleggio 0,3 3,2% 0,2 25,5% 0,1 0,1 Attività immobiliari 2,1 -11,3% 1,0 6,7% 1,4 1,1 Qualifica Dirigenti 0,5 0,6% 0,5 -6,7% 0,0 0,1 Prof. Intellettuali 17,4 14,1% 14,2 14,8% 2,9 3,2 Professioni tecniche 13,8 -12,4% 10,3 -10,1% 4,4 3,6 Impiegati 20,2 -9,5% 14,7 -5,1% 6,9 5,6

Professioni qualif. dei servizi 41,1 -18,6% 38,4 -11,3% 7,1 2,6

Operai specializzati 34,8 -6,8% 23,2 -7,7% 12,2 11,6

Conduttori e operai semi-spec. 21,9 -4,7% 15,3 -7,1% 6,4 6,5

Professioni non qualificate 56,3 -12,2% 39,5 -10,0% 20,2 16,8

Provincia Belluno 6,5 -15,0% 8,0 5,0% 0,0 -1,5 Padova 32,3 -6,8% 24,4 -5,5% 8,8 7,9 Rovigo 10,2 -4,4% 6,6 -7,4% 3,5 3,6 Treviso 33,2 -12,6% 24,3 -12,6% 10,2 8,9 Venezia 46,3 -5,0% 35,4 -5,7% 11,1 10,8 Verona 48,6 -10,3% 33,9 -7,8% 17,4 14,7 Vicenza 29,0 -16,9% 23,4 -9,7% 9,0 5,6

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Osservatorio Mercato del Lavoro

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Tab. 1.3 – Veneto. Dinamica dei rapporti di lavoro dipendente* nel periodo aprile 2018-marzo 2019 e variazioni rispetto al corrispondente periodo precedente (aprile 2017-marzo 2018)

Assunzioni Cessazioni Saldi (000)

Val.ass. (000) Var. tend. (%) Val.ass. (000) Var. tend. (%) Apr. 2017 –

mar. 2018 Apr. 2018 – mar. 2019

Totale 856,7 -4,1% 826,3 -2,1% 48,9 30,5 Genere Maschi 480,6 -3,5% 462,1 -1,7% 27,8 18,5 Femmine 376,1 -4,8% 364,2 -2,7% 21,1 11,9 Cittadinanza Italiani 617,0 -5,3% 600,4 -2,8% 33,4 16,5 Stranieri 239,8 -0,9% 225,9 -0,2% 15,5 13,9 Classe d’età < 30 anni 317,4 -4,6% 277,3 -3,0% - - 30-54 anni 460,5 -4,9% 447,8 -3,4% - - 55 anni e più 78,9 3,4% 101,1 6,5% - - Settore Agricoltura 85,2 11,9% 82,3 10,1% 1,4 2,8 Industria 235,0 -8,0% 223,0 -7,4% 14,6 12,0 - Estrattive 0,4 52,7% 0,4 32,1% 0,0 0,0 - Made in Italy 81,4 -12,1% 79,8 -12,9% 1,0 1,6 Ind. alimentari 31,9 -10,9% 30,6 -13,2% 0,6 1,3 Tessile-abbigliamento 12,9 -3,3% 13,4 -3,3% -0,5 -0,5 Conciaria 9,4 -29,2% 9,4 -25,9% 0,6 0,0 Calzature 4,8 -5,7% 4,9 0,8% 0,3 -0,1 Legno/mobilio 13,3 -16,5% 13,3 -15,8% 0,1 0,0 Vetro 1,8 0,8% 1,6 2,0% 0,2 0,2 Ceramica 0,4 -12,0% 0,4 -7,3% 0,0 -0,1 Marmo 0,9 3,6% 0,9 -6,0% -0,1 0,0 Oreficeria 1,0 -11,1% 1,0 3,0% 0,1 0,0 Occhialeria 4,7 -2,2% 4,2 -18,5% -0,4 0,5

Altro made in Italy 0,4 40,7% 0,3 -3,5% 0,0 0,2

- Metalmeccanico 79,9 -11,1% 75,5 -5,8% 9,7 4,4

- Altre industrie 24,5 -16,7% 23,6 -14,0% 2,0 0,9

- Utilities 5,2 -6,7% 5,0 -5,4% 0,3 0,2

- Costruzioni 43,5 15,9% 38,7 7,8% 1,7 4,9

Servizi 536,6 -4,5% 521,0 -1,5% 32,9 15,6

- Commercio e tempo libero 221,8 -7,0% 222,4 -1,6% 12,5 -0,7

Commercio dett. 50,8 -9,9% 50,8 -4,4% 3,2 0,0

Servizi turistici 170,9 -6,2% 171,6 -0,7% 9,3 -0,7

- Ingrosso e logistica 84,3 -8,2% 80,6 -4,1% 7,7 3,6

- Servizi finanziari 2,7 -35,0% 3,8 -31,1% -1,3 -1,0

- Terziario avanzato 38,8 -3,8% 33,9 -7,7% 3,6 4,9

- Servizi alla persona 129,0 1,1% 122,0 1,4% 7,3 7,0

Pubblica amm. 8,9 0,2% 9,1 -1,8% -0,3 -0,1 Istruzione 69,7 3,6% 64,2 1,8% 4,2 5,5 Sanità/servizi sociali 26,8 1,7% 26,1 6,8% 1,9 0,7 Riparazioni e noleggi 4,3 9,2% 3,7 3,3% 0,4 0,6 Servizi diversi 19,2 -8,7% 18,9 -5,3% 1,1 0,3 - Altri servizi 60,1 1,2% 58,2 3,5% 3,1 1,9 Servizi vigilanza 16,8 1,0% 16,2 3,3% 0,9 0,6 Servizi di pulizia 33,7 0,1% 32,8 1,5% 1,4 1,0 Noleggio 1,2 0,9% 1,0 4,2% 0,2 0,1 Attività immobiliari 8,3 6,2% 8,2 12,5% 0,6 0,2 Qualifica Dirigenti 1,8 2,8% 2,3 6,7% -0,4 -0,5 Prof. Intellettuali 76,7 1,7% 70,5 -0,1% 4,8 6,2 Professioni tecniche 54,9 -4,0% 51,3 -4,3% 3,6 3,6 Impiegati 75,9 -2,2% 71,7 3,2% 8,0 4,2

Professioni qualif. dei servizi 203,1 -8,2% 202,8 -2,9% 12,5 0,3

Operai specializzati 128,0 -1,3% 123,1 -1,8% 4,3 4,9

Conduttori e operai semi-spec. 77,7 -4,7% 72,3 -6,3% 4,4 5,4

Professioni non qualificate 238,6 -4,1% 232,3 -2,0% 11,6 6,3

Provincia Belluno 34,6 -5,4% 35,0 1,2% 1,9 -0,4 Padova 123,4 -1,5% 116,7 0,5% 9,1 6,7 Rovigo 39,2 -0,7% 38,9 1,3% 1,1 0,3 Treviso 138,2 -5,0% 130,8 -4,2% 9,0 7,4 Venezia 200,8 -5,3% 196,7 -4,1% 7,0 4,1 Verona 201,2 -2,0% 194,3 0,7% 12,3 6,9 Vicenza 119,5 -7,6% 113,9 -5,6% 8,6 5,5

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Maggio 2019 14/43

Graf. 1.3a – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* per settore. Variazioni cumulate rispetto al 30 giugno 2008. Dati mensili

Macro settori occupazionali

-150.000 -100.000 -50.000 0 50.000 100.000 150.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Agricoltura Industria Servizi

Principali settori dell’industria

-45.000 -40.000 -35.000 -30.000 -25.000 -20.000 -15.000 -10.000 -5.000 0 5.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Made in Italy Metalmeccanic o Costruzioni

Principali settori del terziario

-40.000 -30.000 -20.000 -10.000 0 10.000 20.000 30.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Commerc io dett. Servizi turistici Ingrosso e logistica

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Maggio 2019 15/43

Graf. 1.3b – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* per settore. Variazioni tendenziali a 12 mesi. Dati mensili

Macro settori occupazionali

-50.000 -40.000 -30.000 -20.000 -10.000 0 10.000 20.000 30.000 40.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Agricoltura Industria Servizi

Principali settori dell’industria

-20.000 -15.000 -10.000 -5.000 0 5.000 10.000 15.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Made in Italy Metalmeccanico Costruzioni

Principali settori del terziario

-8.000 -6.000 -4.000 -2.000 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Commerc io dett. Servizi turistici Ingrosso e logistica

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 Le dinamiche per tipologia contrattuale

La dinamica occupazionale distinta per tipologie contrattuali è riportata nelle tabb. 1.4a e 1.4b.

- Tempo indeterminato: su base annua i contratti a tempo indeterminato risultano in forte aumento

(+41.800); ciò è collegato essenzialmente alla performance delle trasformazioni da tempo determinato, quasi raddoppiate rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (24.600 contro 14.000). La crescita delle trasformazioni a tempo determinato è “decollata” fin dai primi mesi del 2018 (graf. 1.4a e graf. 1.4b) per effetto da un lato dell’introduzione dell’esonero strutturale previsto per i giovani fino a 35 anni (graf. e tab. 1.5), dall’altro dell’incremento fisiologico dovuto al forte allargamento della platea di contratti di termine avvenuto nel 2017. Un’ulteriore rilevante spinta, infine, a partire da novembre 2018 e in misura assai accentuata fino a gennaio 2019, è riconducibile agli effetti della legge 96/2018 (entrata in vigore il 1 novembre) di conversione del cd “Decreto dignità”. Il primo trimestre del 2019 segna un significativo incremento delle assunzioni rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+21%), una sostanziale stabilità delle cessazioni ed un vero balzo, come già sottolineato, delle trasformazioni (+73%);

- Apprendistato: continua, pur decelerando, la fase positiva di questo contratto. Il trimestre si chiude con

un saldo positivo di 2.200 unità, frutto di una stabilità rispetto all’analogo trimestre del 2018 del numero di assunzioni (11.300) e di un incremento sia delle cessazioni (+13%) che soprattutto delle trasformazioni (+41%). Su base annua la crescita risulta pari a 6.200 unità;

- Tempo determinato: le assunzioni nel primo trimestre 2019 (122.100) sono risultate leggermente

inferiori a quelle del corrispondente trimestre 2018 (-2%) mentre in crescita sono state sia le trasformazioni (24.600) che le cessazioni (80.800,+5%). L’effetto congiunto di queste dinamiche ha determinato una variazione delle posizioni a tempo determinato nettamente peggiore di quella del corrispondente trimestre 2018 (+16.700 contro +34.000). Ciò comporta che su base annua la dinamica delle posizioni di lavoro a termine è divenuta negativa (-14.400). Questa tendenza è attribuibile esclusivamente alla componente non stagionale dei rapporti di lavoro a tempo determinato: tra essi è continuato in particolare il trend di riduzione dei rinnovi già segnalato sul finire del 2018. Analogamente risultano in riduzione tendenziale le proroghe;

- Lavoro somministrato: l’irrigidimento determinato dalla nuova normativa ha avuto innegabili effetti sulle

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- Lavoro somministrato a tempo indeterminato: anch’essi hanno seguito la dinamica generale dei

rapporti a tempo indeterminato; sono infatti aumentate sia le assunzioni che le trasformazioni. Su base annua infatti si registra una variazione delle posizioni di lavoro in somministrazione a tempo indeterminato pari a 3.100 unità; vi hanno contribuito nel primo trimestre 2019 oltre 2.000 assunzioni e 250 trasformazioni.

Tab. 1.4a – Veneto. Dinamica dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e apprendistato. Flussi di assunzioni, trasformazioni, cessazioni e saldo. 2008 – 1° trim. 2019 (val. in migliaia)

Tempo indeterminato Apprendistato

Assunzioni somministr.di cui Trasform.a cti Cessazioni Saldo Assunzioni Trasformazioni da app. a cti Cessazioni Saldo

2008 Totale 175,6 0,1 56,3 205,7 26,2 57,6 10,5 43,2 3,8 2009 Totale 109,8 0,1 51,2 179,5 -18,5 37,6 12,1 33,7 -8,2 2010 Totale 106,2 0,1 52,4 166,8 -8,3 41,4 13,8 32,9 -5,3 2011 Totale 107,2 0,3 55,5 155,7 7,0 41,7 13,6 32,5 -4,4 2012 Totale 95,6 0,3 52,6 146,3 2,0 34,3 11,6 27,0 -4,3 2013 Totale 85,5 0,5 42,3 137,6 -9,8 28,0 8,9 23,2 -4,1 2014 Totale 83,0 0,4 37,4 139,2 -18,8 30,4 8,3 22,4 -0,3 2015 Totale 151,0 2,4 64,7 149,9 65,7 27,4 10,9 21,8 -5,2 2016 Totale 97,5 1,1 46,0 141,8 1,7 33,5 8,1 21,2 4,3 2017 Totale 92,4 1,0 36,3 147,4 -18,6 41,3 6,2 26,6 8,5 2018 Totale 109,1 1,9 68,1 153,6 23,5 46,2 7,4 31,2 7,6 2015 1° trim. 36,0 0,3 11,3 33,4 14,0 6,6 2,7 4,4 -0,5 2016 1° trim. 24,2 0,1 7,8 32,8 -0,9 7,0 3,5 3,8 -0,3 2017 1° trim. 24,0 0,2 7,4 34,3 -2,9 8,8 1,8 4,5 2,5 2018 1° trim. 30,9 0,5 15,8 36,1 10,5 11,2 1,8 5,8 3,6 2019 1° trim. 37,4 2,0 27,4 36,0 28,8 11,3 2,6 6,5 2,2

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

Tab. 1.4b – Veneto. Dinamica dei rapporti di lavoro a tempo determinato e somministrato. Flussi di assunzioni, cessazioni e saldo. 2008 – 1° trim. 2019 (val. in migliaia)

Tempo determinato Somministrato

Assunzioni Trasformazioni da det.a cti Cessazioni Saldo Assunzioni Trasformazioni da somm. a cti Cessazioni Saldo

2008 Totale 406,6 45,8 367,0 -6,1 115,0 0,0 118,2 -3,2 2009 Totale 363,4 39,0 336,9 -12,6 81,8 0,0 81,2 0,5 2010 Totale 377,7 38,5 331,5 7,7 108,9 0,0 105,8 3,1 2011 Totale 393,8 41,9 357,0 -5,1 122,1 0,0 122,3 -0,1 2012 Totale 383,5 41,0 349,1 -6,6 107,6 0,0 108,9 -1,4 2013 Totale 389,9 33,4 354,5 2,1 118,3 0,0 118,6 -0,3 2014 Totale 420,3 29,0 382,7 8,5 140,8 0,0 139,2 1,5 2015 Totale 417,8 53,4 380,5 -16,1 165,5 0,4 165,2 -0,1 2016 Totale 412,9 37,7 349,9 25,3 190,0 0,1 185,5 4,3 2017 Totale 494,3 30,2 418,2 45,9 229,5 0,0 224,1 5,4 2018 Totale 519,7 59,8 457,0 2,9 204,5 0,9 197,1 6,6 2015 1° trim. 107,8 8,7 76,9 22,2 40,9 0,0 29,7 11,1 2016 1° trim. 93,1 4,3 52,7 36,1 45,3 0,0 34,1 11,2 2017 1° trim. 107,7 5,6 62,5 39,6 52,4 0,0 39,3 13,2 2018 1° trim. 124,9 14,0 76,9 34,0 61,7 0,0 49,7 12,0 2019 1° trim. 122,1 24,6 80,8 16,7 35,1 0,3 32,6 2,3

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Maggio 2019 18/43

Graf. 1.4a – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* per tipologia contrattuale. Variazioni cumulate rispetto al 30 giugno 2008. Dati mensili

Tempo indeterminato e determinato

- 70.000 - 60.000 - 50.000 - 40.000 - 30.000 - 20.000 - 10.000 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Tempo indeterminato Tempo determinato Apprendistato e somministrazione - 40.000 - 30.000 - 20.000 - 10.000 0 10.000 20.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Apprendistato Somministrato

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Maggio 2019 19/43

Graf. 1.4b – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* per tipologia contrattuale. Variazioni tendenziali a 12 mesi. Dati mensili

Tempo indeterminato e determinato

- 30.000 - 20.000 - 10.000 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Tempo indeterminato Tempo determinato Apprendistato e somministrazione - 15.000 - 10.000 - 5.000 0 5.000 10.000 15.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Apprendistato Somministrato

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Maggio 2019 20/43

Anastasia B., Bertazzon L., Gambuzza M., Maschio S., Rasera M. (2016), “I contratti di lavoro a tempo indeterminato e gli effetti della decontribuzione sulle dinamiche occupazionali”, in “Tartufi”, n. 45, maggio, www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2017), “La durata effettiva dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato”, in Misure/72, luglio, www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2017), “Come si arriva ad un posto di lavoro a tempo indeterminato?”, in Misure/73, settembre, www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2018), “Giovani a tempo indeterminato. Il primo impatto degli sgravi previsti dalla l. 205/2017 ”, in Misure/75, febbraio, www.venetolavoro.it

Graf. 1.5 – Trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato nel periodo gennaio-marzo per anno di età

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 49 51 53 55 57 59 61 63 65 67 2008 2015 2016 2017 2018 2019

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 gennaio 2019)

Tab. 1.5 – Veneto. Accesso alle posizioni di lavoro a tempo indeterminato (val. in migliaia)

Ingressi nel tempo indeterminato

Assunzioni Trasformazioni da apprendistato da tempo determinato da somministrato Quota trasformazioni su totale ingressi Cessazioni di contratti a tempo indeterminato Saldo 2008 Totale 175,6 10,5 45,8 0,0 24% 205,7 26,2 2009 Totale 109,8 12,1 39,0 0,0 32% 179,5 -18,5 2010 Totale 106,2 13,8 38,5 0,0 33% 166,8 -8,3 2011 Totale 107,2 13,6 41,9 0,0 34% 155,7 7,0 2012 Totale 95,6 11,6 41,0 0,0 35% 146,3 2,0 2013 Totale 85,5 8,9 33,4 0,0 33% 137,6 -9,8 2014 Totale 83,0 8,3 29,0 0,0 31% 139,2 -18,8 2015 Totale 151,0 10,9 53,4 0,4 30% 149,9 65,7 2016 Totale 97,5 8,1 37,7 0,1 32% 141,8 1,7 2017 Totale 92,4 6,2 30,2 0,0 28% 147,4 -18,6 2018 Totale 109,1 7,4 59,8 0,9 38% 153,6 23,5 2015 1° trim. 36,0 2,7 8,7 0,0 24% 33,4 14,0 2016 1° trim. 24,2 3,5 4,3 0,0 24% 32,8 -0,9 2017 1° trim. 24,0 1,8 5,6 0,0 24% 34,3 -2,9 2018 1° trim. 30,9 1,8 14,0 0,0 34% 36,1 10,5 2019 1° trim. 37,4 2,6 24,6 0,3 42% 36,0 28,8

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Maggio 2019 21/43

 Approfondimento (1): l’incidenza del part-time

Bertazzon L. (2017), “Sulle dinamiche del lavoro part-time: evidenze statistiche e questioni aperte”, in “Tartufi”, n. 46, maggio, www.venetolavoro.it

Una quota rilevante delle nuove attivazioni contrattuali continua a prevedere rapporti di lavoro a tempo par-ziale (tab. 1.6).

Nel primo trimestre del 2019, con riferimento al complesso del lavoro dipendente, la quota del part-time ha raggiunto il 30,3% delle assunzioni (un punto percentuale e mezzo in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Il peso delle attivazioni di rapporti di lavoro ad orario ridotto è analogamente rilevante se si considera il solo tempo indeterminato ma in questo caso la riduzione rispetto agli analoghi trimestri degli ultimi anni è ancora più significativa: si passa dal 42% del 2016 al 30,5% del 2019, con una discesa costante.

Particolarmente interessate da forme contrattuali ad orario ridotto sono le donne: per questa componente della forza lavoro, nel primo trimestre del 2019 le assunzioni part-time hanno raggiunto il 44,9% del totale, anche qui segnando una contrazione di un punto percentuale rispetto al primo trimestre del 2018.

Tab. 1.6 – Veneto. Assunzioni per tipologia di orario (val. in migliaia)

Part-time Full-time N.d. Totale Inc.% part-time

Lavoro dipendente* 2014 Totale 212,2 460,1 2,2 674,4 31,5% 2015 Totale 242,2 517,0 2,5 761,7 31,8% 2016 Totale 241,7 489,1 3,0 733,8 32,9% 2017 Totale 293,5 561,7 2,2 857,5 34,2% 2018 Totale 293,9 583,7 1,9 879,5 33,4% 2015 1° trim. 53,5 137,2 0,6 191,2 28,0% 2016 1° trim. 51,2 117,5 0,9 169,6 30,2% 2017 1° trim. 60,6 131,8 0,6 193,0 31,4% 2018 1° trim. 72,6 155,4 0,6 228,7 31,8% 2019 1° trim. 62,4 143,3 0,2 206,0 30,3% - tempo indeterminato 2014 Totale 35,0 46,9 1,1 83,0 42,1% 2015 Totale 58,7 90,9 1,3 151,0 38,9% 2016 Totale 37,3 59,2 0,9 97,5 38,3% 2017 Totale 31,3 60,5 0,6 92,4 33,9% 2018 Totale 34,8 73,8 0,5 109,1 31,9% 2015 1° trim. 14,1 21,6 0,3 36,0 39,2% 2016 1° trim. 10,1 13,8 0,3 24,2 41,9% 2017 1° trim. 8,7 15,1 0,2 24,0 36,4% 2018 1° trim. 10,2 20,5 0,2 30,9 33,1% 2019 1° trim. 11,4 25,9 0,1 37,4 30,5% - femmine 2014 Totale 135,5 192,5 0,9 328,8 41,2% 2015 Totale 153,6 204,4 1,0 359,0 42,8% 2016 Totale 151,6 179,2 1,1 331,9 45,7% 2017 Totale 181,3 198,8 0,8 380,9 47,6% 2018 Totale 181,4 203,6 0,6 385,6 47,0% 2015 1° trim. 34,4 57,0 0,2 91,6 37,5% 2016 1° trim. 31,9 41,8 0,3 73,9 43,1% 2017 1° trim. 37,8 45,0 0,2 83,0 45,5% 2018 1° trim. 44,7 52,4 0,2 97,4 45,9% 2019 1° trim. 39,5 48,3 0,1 87,9 44,9%

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 Approfondimento (2): dinamiche dei contratti a tempo determinato

- Legge 92/2012: introduzione dal 1 gennaio 2013 del contributo addizionale Aspi (1,4% della

retribuzione lorda) per contratti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato. Tra gli esoneri previsti ci sono i rapporti di lavoro a termine per lo svolgimento di attività stagionali di cui al D.P.R. n.

1525/1963. Dal 1.1.2013 al 31.12.2015 l’esonero ha riguardato anche i lavoratori assunti a tempo determinato per lo svolgimento delle attività stagionali definite tali dagli avvisi comuni e dai contratti collettivi nazionali stipulati entro il 31 dicembre 2011, dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative.

- Legge 96/2018, di conversione del c.d. “Decreto Dignità” ha sancito l’aumento del contributo addizionale di finanziamento alla NASpI dovuto per i contratti a tempo determinato allo 0,5% per ciascun rinnovo del contratto stesso. In vigore dal 14/07/2018.

Nel 2017 la crescita eccezionale delle assunzioni con contratto a tempo determinato ha interessato tanto il lavoro stagionale che quello non stagionale: in entrambi i casi la variazione è stata pari al 20% (tab. 1.7). Nel 2018 tale espansione è continuata, anche se con un ritmo meno intenso: le assunzioni stagionali sono cresciute del 7%, quelle non stagionali del 4%, cosicché la quota delle stagionali sul totale è arrivata al 25%.

Tab. 1.7 – Veneto. Assunzioni a tempo determinato, stagionali e non, per settore (val. in migliaia)

Servizi

Agricoltura Industria

Totale Commercio Serv. turistici Istruzione Altro

Totale Totale tempo determinato

2014 Totale 54,2 70,9 295,1 19,4 97,1 92,5 86,1 420,2 2015 Totale 54,7 70,8 292,4 18,6 97,0 87,6 89,2 417,8 2016 Totale 57,9 74,8 280,2 21,3 102,2 62,1 94,6 412,9 2017 Totale 72,1 87,3 335,0 26,8 125,5 60,7 122,0 494,3 2018 Totale 79,8 93,1 346,8 26,9 128,9 63,1 128,0 519,7 2015 1° trim. 26,2 66,5 248,5 16,3 63,4 87,3 81,4 107,8 2016 1° trim. 14,7 19,6 58,8 3,8 21,5 12,3 21,2 93,1 2017 1° trim. 17,2 22,1 68,4 5,4 23,9 12,9 26,2 107,7 2018 1° trim. 18,5 26,3 80,0 5,9 29,4 13,2 31,6 124,9 2019 1° trim. 20,8 23,0 78,2 5,1 25,9 15,1 32,1 122,1

- Tempo det. stagionale

2014 Totale 35,5 5,9 49,0 2,5 37,9 0,1 8,5 90,4 2015 Totale 36,3 6,0 53,6 2,6 40,7 0,3 10,1 95,9 2016 Totale 38,8 6,6 54,6 2,6 40,5 0,6 10,8 99,9 2017 Totale 49,5 7,1 63,9 3,1 47,4 0,7 12,8 120,4 2018 Totale 53,2 7,3 69,0 3,3 50,4 0,8 14,5 129,4 2015 1° trim. 7,7 1,7 9,8 0,3 7,1 0,0 2,4 19,2 2016 1° trim. 8,5 1,8 10,6 0,3 7,8 0,1 2,3 20,9 2017 1° trim. 10,4 1,9 10,2 0,3 7,3 0,1 2,4 22,5 2018 1° trim. 11,0 2,2 13,5 0,5 10,1 0,1 2,7 26,6 2019 1° trim. 12,4 2,2 13,2 0,5 9,6 0,1 3,1 27,8

- Tempo det. non stagionale

2014 Totale 18,7 64,9 246,1 16,9 59,3 92,4 77,6 329,8 2015 Totale 18,5 64,7 238,7 16,1 56,3 87,3 79,1 321,9 2016 Totale 19,1 68,2 225,6 18,7 61,7 61,4 83,8 312,9 2017 Totale 22,6 80,2 271,0 23,7 78,1 60,0 109,2 373,9 2018 Totale 26,6 85,8 277,8 23,6 78,5 62,3 113,5 390,3 2015 1° trim. 18,5 64,7 238,7 16,1 56,3 87,3 79,1 88,5 2016 1° trim. 6,2 17,7 48,3 3,5 13,7 12,1 18,9 72,2 2017 1° trim. 6,8 20,2 58,2 5,0 16,6 12,8 23,8 85,2 2018 1° trim. 7,6 24,2 66,6 5,4 19,3 13,1 28,8 98,3 2019 1° trim. 8,5 20,8 65,0 4,7 16,3 15,0 29,0 94,3

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Veneto Lavoro (2017), “Posti di lavoro fissi e lavoratori a termine?”, in Misure/74, novembre, www.venetolavoro.it

Sotto il profilo congiunturale è evidente il rallentamento dei contratti a termine stipulati nel corso del primo trimestre 2019 (-2.3% rispetto all’analogo periodo del 2018), tutto a carico della componente non stagionale (-4,1%) sicuramente influenzato dalle modifiche legislative intervenute che ne hanno ridotto la duttilità di impiego; il dato viene confermato dall’analisi settoriale che vede particolarmente colpito il comparto industriale e anche quello dei servizi, fatta eccezione per il pubblico impiego non coinvolto dalla nuova normativa. Non influenzate da questo trend sono risultate le assunzioni stagionali che anzi hanno conosciuto una ulteriore espansione pari al 4,6%, in gran parte imputabile all’agricoltura.

Una conferma del ruolo giocato dalla norma più che dalla congiuntura nel condizionare la domanda di lavoro a termine viene dal constatare che negli ultimi mesi la contrazione ha riguardato i rinnovi contrattuali (-15% sul primo trimestre 2018, limitati come sono ora nell’estensione temporale e dalla necessità di apposizione

della causale), mentre gli “esordi in azienda”7 hanno segnato una tendenza alla crescita (+6%); il graf. 1.6

consente di analizzare tali dinamiche su base mensile, evidenziando l’avviarsi per i contratti a termine di una nuova fase a partire dal terzo trimestre 2018.

Graf. 1.6 – Assunzioni con contratti a tempo determinato non stagionali: esordienti in azienda e non esordienti (rinnovi).

Variazioni % tendenziali (sul mese corrispondente dell'anno precedente)

-0,40 -0,30 -0,20 -0,10 0,00 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50 0,60 G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo 2015 2016 2017 2018 2019 Esordi Rinnovi

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

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Tab. 1.8 – Veneto. Assunzioni a tempo determinato per durata prevista (val. in migliaia)

1 giorno 2-7 gg. 8-30 gg. 1-6 mesi 6-12 mesi Oltre un anno Totale Durata media

prevista in gg 2016 Totale 29,6 22,1 36,1 153,8 66,5 4,7 312,9 117,4 2017 Totale 34,8 28,3 44,5 183,4 76,7 6,2 373,9 117,2 2018 Totale 34,7 28,5 44,1 191,3 87,2 4,5 390,3 121,7 2016 1° trim. 6,9 6,1 7,5 33,5 17,2 1,1 72,2 126,4 2017 1° trim. 7,4 7,6 9,4 39,9 19,4 1,4 85,2 124,6 2018 1° trim. 8,5 8,6 10,3 46,7 22,9 1,3 98,3 125,0 2019 1° trim. 9,8 9,0 9,8 44,1 21,0 0,6 94,3 119,6

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

In tab. 1.8 è documentata la distribuzione per classi di durata prevista delle assunzioni a termine non stagionali (vale a dire comunicata al momento dell’instaurazione del rapporto). Nel primo trimestre 2019 si osserva un incremento delle durate brevissime (+16% le giornaliere, +4% quelle fino a 7 giorni) mentre tutte le altre registrano una flessione che diventa eclatante (oltre il 50%) per quelle superiori all’anno.

Il “decreto Poletti” (2014) aveva liberalizzato/incentivato le assunzioni a termine, con l’estensione dell’acausalità e l’aumento del numero di proroghe consentite in via ordinaria, ripetibili fino a un massimo di

cinque.8 La dinamica delle proroghe, sempre in incremento dal 2015, è stata contratta dall’impatto del dl. n.

87/2018 convertito nella l.n. 96 del 9 agosto 2018 che ha ridotto a quattro il numero massimo di proroghe consentite e ha previsto un incremento del costo del lavoro nei casi in cui, anche tramite proroga, il contratto di lavoro superi la durata di un anno. In effetti, come già nell’ultimo trimestre del 2018, nel primo trimestre 2019 il numero delle proroghe è in netta contrazione (-28%), molto nettamente a partire dalla terza (tab. 1.9), così come flette anche la durata media (a differenza di quanto accaduto nell’ultimo trimestre dell’anno precedente), giunta nel primo trimestre 2019 a 136 giorni (contro i 147 del trimestre analogo del 2018).

Tab. 1.9 – Veneto. Contratti a tempo determinato non stagionali. Proroghe per ordine (val. in migliaia)

1a proroga 2a proroga 3a proroga 4a proroga 5a proroga Ulteriore

proroga proroghe Totale

A. Valori assoluti 2015 Totale 93,8 34,1 13,3 5,2 2,2 1,5 150,1 2016 Totale 96,4 36,6 15,9 7,2 3,0 1,2 160,3 2017 Totale 115,6 47,1 21,9 10,0 4,4 1,7 200,6 2018 Totale 124,7 55,2 25,7 12,0 4,9 2,0 224,5 2015 1° trim. 24,9 8,7 3,1 1,2 0,5 0,4 38,8 2016 1° trim. 18,9 8,0 3,7 1,6 0,6 0,3 33,1 2017 1° trim. 24,7 11,3 5,4 2,5 1,1 0,4 45,3 2018 1° trim. 34,5 17,2 8,0 3,9 1,7 0,5 65,9 2019 1° trim. 28,4 11,9 4,6 1,9 0,5 0,4 47,7

B. Durate medie (in gg)

2015 Totale 111,0 145,9 91,6 78,9 74,8 50,5 115,0 2016 Totale 115,8 120,6 117,2 113,6 110,3 69,0 116,5 2017 Totale 123,2 130,5 131,6 125,8 129,4 63,0 125,6 2018 Totale 136,1 147,7 145,4 143,7 148,6 61,7 140,0 2015 1° trim. 131,8 108,0 83,8 69,4 58,7 62,8 119,1 2016 1° trim. 135,2 135,5 120,0 124,0 119,2 95,2 132,4 2017 1° trim. 135,0 142,4 139,1 134,8 132,2 89,9 136,9 2018 1° trim. 144,9 153,6 149,5 145,3 152,5 80,0 147,4 2019 1° trim. 136,5 136,3 139,5 133,1 163,3 71,0 136,3

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

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 Approfondimento (3): dinamiche dei contratti di somministrazione a tempo determinato

Dopo aver raggiunto nel 2017 la loro massima espansione (quasi 230.000, concentrati nell’industria e in alcuni comparti del terziario), nel 2018 i contratti di somministrazione sono diminuiti significativamente (-10% a partire dal secondo semestre) e tale flessione si è ulteriormente accentuata nel primo trimestre 2019 (tab. 1.10): la riduzione tendenziale è valutabile attorno al -43% e si estende a tutti i settori produttivi.

Tab. 1.10 – Veneto. Assunzioni con contratto di somministrazione a tempo determinato, per settore (val. in migliaia)

Agricoltura Industria Servizi Totale

Totale Commercio turistici Servizi Ingrosso logistica Altro

2014 Totale 0,7 73,4 66,6 12,9 16,4 14,6 22,8 140,8 2015 Totale 0,8 82,0 82,7 17,7 19,8 16,9 28,3 165,5 2016 Totale 0,8 92,0 97,1 19,4 20,6 24,2 33,0 190,0 2017 Totale 1,2 108,8 119,5 19,8 27,1 29,8 42,8 229,5 2018 Totale 1,2 96,5 106,8 16,8 24,2 25,0 40,8 204,5 2015 1° trim. 0,1 23,0 17,8 3,5 3,3 4,7 6,2 40,9 2016 1° trim. 0,1 24,1 21,2 4,9 4,0 4,7 7,6 45,3 2017 1° trim. 0,2 28,5 23,7 4,5 4,2 6,7 8,4 52,4 2018 1° trim. 0,1 32,1 29,4 4,3 5,8 7,2 12,1 61,7 2019 1° trim. 0,2 18,3 16,7 2,6 3,3 4,8 6,0 35,1

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

Gli effetti della legge 96/2018 hanno quindi avuto una funzione di depressione dell’utilizzo di questo strumento contrattuale, in parte controbilanciata dall’incremento significativo di stipule e trasformazioni a tempo indeterminato (2.000 assunzioni e 250 trasformazioni). Sarà cura dell’Osservatorio documentare a breve gli effetti di dettaglio generati dalla nuova regolamentazione, con una valutazione puntuale delle missioni effettuate anche in funzione della tipologia contrattuale che lega il lavoratore alla società somministratrice.

- Decreto legge 34/2014, c.d. “decreto Poletti”, convertito con modificazioni dalla legge 78/2014: modifiche alla disciplina del tempo determinato con estensione dell’acausalità, liberalizzazione delle proroghe (fino a 5 proroghe nell’arco di 36 mesi), limitazione alla stipula dei contratti a tempo determinato (non più del 20% del personale a tempo indeterminato). In vigore dal 21.3.2014.

- Decreto lgs.vo 81/2015, decreto attuativo della l. 183/2014: apposizione del termine e durata massima di 36 mesi (anche cumulativi di più contratti con lo stesso datore di lavoro).

- Legge 96/2018, di conversione del c.d. “Decreto Dignità” che modifica la disciplina del tempo determinato: riduzione della durata massima da 36 a 24 mesi; ripristino della causalità dopo i primi 12 mesi e, in ogni caso, ad ogni rinnovo; riduzione del numero massimo di proroghe (da 5 a 4); possibilità di stipulare contratti a tempo determinato fino al limite del 30% del personale presente in azienda a tempo indeterminato. In vigore dall’1/11/2018.

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Osservatorio Mercato del Lavoro

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Analogamente a quanto già registrato per i contratti a tempo determinato, il trend delle assunzioni con contratto di somministrazione a tempo determinato è stato particolarmente negativo per i rinnovi, crollati del 56% nel quarto trimestre 2018, mentre le missioni di esordienti sono diminuite solo del 5,8% (graf. 1.7). Questa tendenza è continuata anche nel corso del primo trimestre 2019, con una ulteriore accentuazione della caduta dei rinnovi (-68% sul primo trimestre 2018).

Graf. 1.7 – Assunzioni con contratti di somministrazione a tempo determinato: esordienti in azienda e non esordienti (rinnovi).

Variazioni % tendenziali (sul mese corrispondente dell'anno precedente)

-0,80 -0,60 -0,40 -0,20 0,00 0,20 0,40 0,60 G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu g no Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu g no Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu g no Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu g no Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo 2015 2016 2017 2018 2019 Esordi Rinnovi

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

Tab. 1.11 – Veneto. Assunzioni con contratto di somministrazione a tempo determinato per durata prevista (val. in migliaia)

1 giorno 2-7 gg. 8-30 gg. 1-6 mesi 6-12 mesi Oltre un anno Totale Durata media

prevista in ggi 2016 Totale 50,3 55,5 43,4 38,4 2,1 0,2 190,0 22,3 2017 Totale 60,4 67,5 52,0 46,4 2,7 0,5 229,5 23,2 2018 Totale 49,1 52,0 49,6 49,8 3,7 0,3 204,5 28,2 2016 1° trim. 10,6 12,2 10,9 10,8 0,8 0,0 45,3 27,3 2017 1° trim. 12,6 14,2 12,5 11,9 1,0 0,2 52,4 28,5 2018 1° trim. 15,3 15,8 14,5 14,7 1,3 0,1 61,7 29,1 2019 1° trim. 6,3 7,8 9,7 10,2 1,1 0,0 35,1 35,6

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

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Osservatorio Mercato del Lavoro

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Per i contratti di somministrazione le proroghe sono un evento tutt’altro che raro (tab. 1.12): del resto la loro numerosità complessiva è analoga a quelle delle prime stipule. Nel trimestre appena concluso si è registrata una contrazione anche delle proroghe (-40%) che ha interessato tutti gli ordini di proroga. Al contrario, si osserva una crescita molto rilevante delle durate medie previste: nel complesso si passa dalle 38 giornate del primo trimestre 2018 alle 68 attuali.

Tab. 1.12 – Veneto. Assunzioni con contratto di somministrazione a tempo determinato. Proroghe per ordine (val. in migliaia)

1a proroga 2a proroga 3a proroga 4a proroga 5a proroga Ulteriore

proroga Totale proroghe A. Valori assoluti 2015 Totale 71,6 42,2 25,5 16,1 10,3 6,6 172,2 2016 Totale 81,4 48,4 29,9 19,0 12,6 8,2 199,5 2017 Totale 97,1 57,8 35,7 23,4 15,5 10,2 239,8 2018 Totale 90,2 54,0 32,7 20,3 13,0 8,5 218,5 2015 1° trim. 16,8 8,8 4,9 3,0 1,9 1,2 36,6 2016 1° trim. 17,9 9,5 5,4 3,4 2,2 1,4 39,8 2017 1° trim. 20,9 11,5 6,6 4,4 2,8 1,9 48,2 2018 1° trim. 25,1 14,6 8,4 5,3 3,4 2,3 59,1 2019 1° trim. 15,4 9,2 5,3 2,9 1,6 1,0 35,4

B. Durate medie (in gg)

2015 Totale 32,7 33,2 31,5 29,5 26,9 25,7 31,8 2016 Totale 31,5 32,4 31,5 30,7 28,1 27,3 31,3 2017 Totale 32,8 33,7 32,8 32,9 31,4 29,9 32,8 2018 Totale 44,8 50,5 52,6 52,0 50,3 49,5 48,6 2015 1° trim. 36,6 35,9 34,1 33,0 28,8 30,8 35,2 2016 1° trim. 34,5 32,6 32,5 33,3 31,7 27,8 33,3 2017 1° trim. 33,0 32,1 34,3 36,6 35,0 31,3 33,3 2018 1° trim. 37,0 38,7 42,0 36,7 34,7 34,1 37,9 2019 1° trim. 56,6 69,7 79,1 87,4 82,6 86,4 67,9

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

 Approfondimento (4): le cause di cessazione dei rapporti di lavoro

Anastasia B., Bertazzon L., Maschio S., Mattioni G., I licenziamenti: consistenza, dinamiche e caratteristiche nel periodo 2007-2014, WorkInps Papers, n. 2, settembre 2016, in www.inps.it e www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2018) “I rapporti di lavoro esonerati. Tassi di sopravvivenza a 36 mesi”, in Misure/76, febbraio, www.venetolavoro.it

Anastasia B., Gambuzza M., Gatti F., Maschio S., Rasera M., (2018), “L'apporto conoscitivo degli indicatori longitudinali per l'analisi del mercato del lavoro”, “Tempi&Metodi”, luglio,

www.venetolavoro.it

Le motivazioni di cessazione dei rapporti di lavoro dipendente forniscono elementi rilevanti di analisi sullo stato del mercato del lavoro, sulla sua complessiva condizione di fluidità e/o di tensione.

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 le cessazioni per iniziativa dell’impresa (licenziamenti) sono state circa 10.400;

 le dimissioni sono state circa 40.100, in aumento del 5% rispetto al 2018;

 le uscite per pensionamento sono state solo 1.000, in diminuzione del 41% e che, nell’insieme, le

uscite dalle forze di lavoro sono state 3.000;

 le cessazioni di rapporti di lavoro a termine, in accordo con la contrazione delle nuove stipule, sono

state 96.000, in diminuzione del 13%.

Tab. 1.13 – Veneto. Cessazioni di rapporti di lavoro dipendente per motivo della cessazione (val. in migliaia)

Lic.

disciplinari economici Lic.

individuali

Lic. collettivi Altre cess.

con diritto alla Naspi

Dimissioni Fine

termine Pensione Altro Totale

2014 Totale 3,9 30,7 18,3 20,6 113,4 481,6 6,4 8,5 683,5 2015 Totale 4,5 31,4 9,6 21,9 129,5 499,3 11,7 9,6 717,4 2016 Totale 7,3 33,6 6,8 22,9 118,9 492,5 7,1 9,3 698,3 2017 Totale 8,4 31,4 3,8 26,8 144,9 583,0 8,8 9,2 816,3 2018 Totale 9,3 30,5 2,8 28,7 168,0 580,2 10,2 9,1 838,9 2015 1° trim. 1,0 7,3 1,4 4,7 28,5 97,4 2,2 2,1 144,5 2016 1° trim. 1,2 7,4 1,2 5,0 28,1 78,0 0,5 2,0 123,4 2017 1° trim. 2,0 7,4 0,9 5,6 30,3 90,4 1,5 2,3 140,5 2018 1° trim. 2,1 7,3 0,8 6,2 38,0 110,4 1,7 2,1 168,6 2019 1° trim. 2,2 7,6 0,5 6,6 40,1 95,9 1,0 2,0 156,0

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

- Legge 96/2018, di conversione del c.d. “Decreto Dignità”, ha sancito l’aumento dell’indennità di licenziamento ingiustificato ad un minimo di 6 mensilità (erano 4) fino ad un massimo di 36 (erano 24) In vigore dal 14/07/2018. La sentenza della Corte Costituzionale n. 194 depositata l’8/11/2018 apre

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2. ALTRE TIPOLOGIE DI LAVORO DIPENDENTE: INTERMITTENTE E DOMESTICO

 Il lavoro intermittente

Veneto Lavoro (2012) “Monitoraggio legge 92/2012. L’impatto sul lavoro intermittente”, in Misure/41, novembre, www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2017) “Il nuovo cambio di passo del lavoro intermittente”, in Misure/71, maggio, ww.venetolavoro.it

Dopo il vistoso rallentamento nel ricorso al lavoro intermittente a partire dal terzo trimestre 2012 – rallenta-mento determinato soprattutto dalle innovazioni normative introdotte con la l. 92/2012 – dal 2016 si sono in-travisti nuovi segnali di ripresa per questa tipologia contrattuale che hanno trovato ampia conferma nel corso del 2017 e che sono continuati anche nel 2018. Nel primo trimestre del 2019 le posizioni di lavoro

intermittente sono ulteriormente cresciute su base annua (3.000); rispetto allo stesso trimestre dell’anno

precedente (tab. 2.1) sono aumentate sia le assunzioni (16.500 contro 15.000) sia le cessazioni (13.500 contro 12.000).

- Legge 92/2012, c.d. “legge Fornero”, e modifiche (art. 21 e 22): ridefinizione delle modalità e tempi del possibile impiego (modifiche nella platea dei lavoratori e degli impieghi ammissibili) ed introduzione di un nuovo obbligo di comunicazione. In vigore dal 18.7.2012 con la previsione di un regime transitorio fino al 19.7.2013 per i contratti stipulati precedentemente e non conformi alla nuova disciplina.

Tab. 2.1 – Veneto. Lavoro intermittente. Assunzioni per settore (val. in migliaia)

Agricoltura Industria Servizi turistici Altri servizi Totale

2008 Totale 0,1 1,1 14,4 3,5 19,0 2009 Totale 0,2 2,5 30,7 9,4 42,8 2010 Totale 0,5 4,2 41,6 14,5 60,9 2011 Totale 0,7 5,8 49,1 18,8 74,4 2012 Totale 0,6 4,9 48,5 18,7 72,7 2013 Totale 0,2 1,9 23,6 11,4 37,1 2014 Totale 0,2 1,7 19,1 9,1 30,1 2015 Totale 0,2 1,4 16,3 9,8 27,7 2016 Totale 0,1 1,4 15,9 9,3 26,8 2017 Totale 0,3 3,0 44,8 17,1 65,3 2018 Totale 0,3 3,1 46,4 18,4 68,2 2015 1° trim. 0,0 0,4 3,9 2,2 6,5 2016 1° trim. 0,0 0,3 3,4 2,3 6,0 2017 1° trim. 0,0 0,5 6,5 2,9 10,0 2018 1° trim. 0,1 0,8 10,0 4,2 15,0 2019 1° trim. 0,0 0,8 11,2 4,4 16,5

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 Il lavoro domestico

Osservatorio Regionale sull’Immigrazione (a cura di), Immigrazione straniera in Veneto. Rapporto 2017, marzo 2018, www.venetoimmigrazione.it

Per il lavoro domestico si evidenziano dinamiche positive: +8% nel primo trimestre 2019 rispetto al primo trimestre 2018 sia per le assunzioni che per le cessazioni; il saldo annuo è positivo per circa 800 unità (tab. 2.2). Continua la dinamica di maggiore attrattività rappresentata da questo settore occupazionale rispetto alla

componente di offerta nazionale9 che si è innescata con l’acuirsi delle difficoltà economiche generate dalla

crisi: si è passati dalle 1.200 assunzione del primo trimestre del 2008 alle 1.700 di quest’anno, con un riverbero anche sui saldi occupazionali per oltre un terzo attribuibili a questa componente.

Portando l’attenzione sulle principali nazionalità straniere coinvolte si può notare, analizzando i saldi, il consolidamento della presenza delle romene a fronte della leggera contrazione delle moldave e delle ucraine. Il lavoro domestico si conferma essere un settore a netta predominanza femminile, sia che si guardi alla componente autoctona che a quella straniera (circa il 90% per entrambe).

Tab. 2.2 – Veneto. Lavoro domestico. Assunzioni, cessazioni e saldi (val. in migliaia)

Assunzioni Di cui donne Saldo

It al ia n i R um en i M o ld av i U cr ai ni A ltr i T ot a le It al ia n i R um en i M o ld av i U cr ai ni A ltr i T ot a le It al ia n i R um en i M o ld av i U cr ai ni A ltr i T ot a le 2008 Totale 3,8 5,7 5,2 4,0 10,3 28,9 3,3 5,5 5,0 3,9 5,9 23,6 0,2 1,0 1,1 0,9 2,2 5,4 2009 Totale 4,0 6,6 9,2 5,5 20,5 45,7 3,5 6,3 8,4 5,3 9,3 32,9 1,8 3,0 6,0 2,6 12,6 25,9 2010 Totale 3,5 5,8 4,7 3,4 9,6 27,1 3,2 5,7 4,5 3,3 5,7 22,4 1,1 1,2 0,1 -0,1 -1,2 1,1 2011 Totale 3,9 6,6 5,2 3,5 8,9 28,1 3,5 6,4 5,0 3,4 5,5 23,7 0,7 1,1 0,1 -0,2 -1,0 0,7 2012 Totale 4,5 7,3 4,8 3,3 9,7 29,7 4,1 7,1 4,6 3,3 5,6 24,7 1,0 1,2 -0,2 -0,1 0,5 2,3 2013 Totale 4,4 6,9 4,4 3,5 12,3 31,4 4,0 6,6 4,2 3,4 5,5 23,7 0,6 0,5 -0,2 0,1 1,5 2,5 2014 Totale 4,5 6,6 3,9 2,9 9,1 27,0 4,0 6,4 3,7 2,9 5,1 22,1 0,4 0,2 -0,4 -0,3 -0,5 -0,6 2015 Totale 4,6 6,8 3,6 3,0 7,4 25,4 4,1 6,6 3,5 2,9 4,9 21,9 0,2 0,2 -0,5 -0,2 -0,2 -0,5 2016 Totale 5,0 7,1 3,4 2,9 6,5 24,8 4,4 6,9 3,3 2,8 4,6 22,0 0,2 0,3 -0,4 -0,2 -0,2 -0,3 2017 Totale 6,1 7,5 3,4 3,0 6,7 26,6 5,4 7,3 3,3 2,9 5,1 23,9 0,6 0,1 -0,3 -0,2 0,1 0,3 2018 Totale 6,2 7,8 3,4 3,1 7,2 27,7 5,5 7,6 3,2 3,0 5,7 25,1 0,3 0,1 -0,2 0,0 0,4 0,6 2015 1° trim. 1,2 1,9 1,0 0,8 2,0 6,9 1,1 1,8 1,0 0,7 1,3 5,8 0,2 0,3 0,0 0,0 0,0 0,5 2016 1° trim. 1,3 1,9 1,0 0,7 1,7 6,6 1,2 1,8 0,9 0,7 1,2 5,9 0,3 0,4 0,0 0,0 0,0 0,7 2017 1° trim. 1,5 1,9 0,9 0,8 1,6 6,8 1,3 1,9 0,9 0,7 1,2 6,1 0,2 0,2 0,0 -0,1 0,0 0,4 2018 1° trim. 1,6 2,0 0,9 0,8 1,7 7,0 1,5 1,9 0,9 0,7 1,4 6,4 0,3 0,2 0,0 0,1 0,1 0,8 2019 1° trim. 1,7 2,1 0,9 0,8 2,1 7,5 1,5 2,0 0,9 0,7 1,6 6,8 0,3 0,1 0,0 0,0 0,3 0,8

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

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3. IL LAVORO PARASUBORDINATO

Dopo la rilevante contrazione registrata in seguito alle previsioni legislative del Jobs Act – previsioni che hanno interessato in maniera significativa soprattutto collaborazioni a progetto ed associazioni in partecipa-zione, eliminando quasi completamente le possibilità di loro utilizzo – e la successiva ripresa avvenuta nei due anni seguenti, principalmente attribuibile alle collaborazioni a progetto e al lavoro autonomo nello spettacolo. Nel primo trimestre 2019 si segnala su base annua la riduzione dei movimenti sia di assunzione che di cessazione per lo spettacolo (rispettivamente -9% e -8%); tendenzialmente stabili le attivazioni delle collaborazioni coordinate e continuative, praticamente concentrate nel comparto dell’istruzione universitaria.

- Decreto lgs.vo 81/2015, decreto attuativo della L. 183/2014: disciplina dei diversi rapporti di lavoro che hanno previsto la quasi totale abrogazione di alcune tipologie contrattuali, ad. es. le collaborazioni a progetto (abrogazione degli articoli del d.lgs. 276/2003) e l’associazione in partecipazione con apporto di lavoro. Il decreto è entrato in vigore il 25.6.2015. Da questa data cessa la possibilità di attivare nuovi contratti di lavoro a progetto ed associazione in partecipazione, mentre quelli in essere sono attivi fino al 1.1.2016. Sono tuttavia previste alcune eccezioni.

Tab. 3.1 – Veneto. Lavoro parasubordinato. Attivazioni e saldi (val. in migliaia)

Attivazioni Saldo

Occasionale, Progetto / Cococo Autonomo spettacolo Ass. in part. Totale Totale

Totale di cui Totale di cui e Agenzia

Istruzione

Comm.-tempo libero Serv. turistici

2014 Totale 34,6 9,4 5,3 8,7 5,4 2,4 45,7 0,1 2015 Totale 23,6 7,6 3,9 8,5 5,2 1,2 33,3 -11,3 2016 Totale 15,6 5,5 2,2 9,0 5,3 0,5 25,1 -0,2 2017 Totale 15,9 6,4 3,0 11,0 6,2 0,4 27,4 1,3 2018 Totale 17,0 6,7 3,3 12,6 7,9 0,4 30,1 0,7 2015 1° trim. 8,9 2,5 1,2 1,4 0,9 0,6 10,9 3,5 2016 1° trim. 6,2 1,8 0,8 2,0 1,2 0,2 8,4 3,5 2017 1° trim. 5,0 1,8 0,8 2,5 1,5 0,1 7,7 3,3 2018 1° trim. 5,3 1,7 1,1 2,8 1,8 0,2 8,3 3,3 2019 1° trim. 5,4 2,1 0,8 2,5 1,7 0,1 8,0 3,2

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 aprile 2019)

Nel primo trimestre 2019 le attivazioni hanno raggiunto le 8.000 (tab. 3.1), di cui il 68% è attribuibile alle collaborazioni, tra le quali il 38% si concentra nel settore dell’istruzione ed il 15% nel commercio. I servizi turistici contraddistinguono le attivazioni di contratti autonomi nello spettacolo, assorbendone il 67%. Assolutamente marginali le associazioni in partecipazione e i contratti di agenzia che nel primo trimestre dei diversi anni riguardano poche centinaia di unità.

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