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IL CONTESTO ECONOMICO | pag. 4

IL PUNTO SUL MERCATO DEL LAVORO | pag. 6

1. IL LAVORO DIPENDENTE | pag. 9

2. IL LAVORO DIPENDENTE CON CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE | pag. 29

3. ALTRE TIPOLOGIE DI LAVORO DIPENDENTE: INTERMITTENTE E DOMESTICO | pag. 37

4. IL LAVORO PARASUBORDINATO | pag. 39

5. IL LAVORO ACCESSORIO | pag. 40

6. LE ESPERIENZE DI LAVORO | pag. 42

7. I DISOCCUPATI | pag. 44

8. I PRINCIPALI INDICATORI SECONDO L’INDAGINE ISTAT SULLE FORZE DI LAVORO | pag. 48

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Osservatorio Mercato del Lavoro

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Avvertenza per il lettore

Dal numero di settembre 2013 il trimestrale di analisi congiunturale la Bussola viene pubblicato sul sito di Veneto Lavoro (http://www.venetolavoro.it/silv) contestualmente ai dati statistici di fonte Silv (Sistema informativo lavoro del Veneto), resi disponibili in modalità navigabile tramite la piattaforma Creavista. Ciò consente a tutti di accedere direttamente ad un ampio set di informazioni dettagliate (sotto il profilo spaziale, temporale, contrattuale e settoriale), scaricabili e rielaborabili secondo le proprie specifiche esigenze cono-scitive. Nel sito si possono trovare pure grafici e infografiche finalizzate ad evidenziare le tendenze in atto nel mercato del lavoro regionale.

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IL CONTESTO ECONOMICO

Scenario internazionale

Gli scenari politici internazionali, molto incerti e perturbati, hanno sicuramente influenzato il peggioramento degli indicatori congiunturali. L’economia globale risulta in rallentamento e su di essa pesano gli scenari politici che si vanno prefigurando: la sempre più probabile e minacciata Brexit senza accordo, la continua escalation della guerra tariffaria Usa-Cina e la sua possibile estensione alla stessa Europa, le crisi di diversa origine che stanno investendo alcuni importanti Paesi produttori di petrolio (Venezuela, Iran, Libia) ed altri dell’America latina (Argentina e Brasile). Dati i livelli già molto bassi dei tassi applicati dalle banche centrali, ulteriori interventi di riduzione degli stessi (già annunciati) appaiono comunque non risolutivi.

Le ripercussioni di queste situazioni sono leggibili particolarmente in due indicatori: il rallentamento della Cina che sta coinvolgendo anche altri Paesi asiatici e l’azzeramento della crescita in Germania nel secondo trimestre 2019 con il conseguente riverbero sulle economie del resto d’Europa.

Il commercio mondiale, che risultava cresciuto del 4% nel 2018, è stimato al +2,9% dalla Commissione europea per il 2019, con tre trimestri consecutivi di contrazione.

La previsione di crescita del pil per il 2019 è per gli Stati Uniti al 2,8% (OECD) con molteplici segnali che sembrano preannunciare una prossima decelerazione dell’economia; per la Cina è al 6,2% (OECD) l’incre-mento più basso da oltre un decennio; per l’area Euro si ferma all’1,2% (Commissione Ue) e, in particolare per la Germania, allo 0,5% (Commissione Ue).

Inoltre tutti gli analisti avvisano che sono aumentati i rischi di revisione delle stime al ribasso.

Scenario italiano

L’Italia, già fanalino di coda in quanto a crescita, non può certo brillare in una situazione che prefigura una possibile recessione globale. Le difficoltà della Germania nel settore auto si riflettono anche sul nostro siste-ma produttivo, che è un subfornitore qualificato di quello, e gli effetti delle guerre commerciali si ripercuotono inevitabilmente anche sulla nostra economia caratterizzata da una forte propensione alle esportazioni. A giugno 2019 la diminuzione dell’export su base annua risulta pari a -3,5%, imputabile sia all’area Ue (-4,6%) che extra Ue (-2,1%) con un’evidenza accentuata per la Germania (-8%) e per i paese Opec (-13,5%).

Gli indici di crescita dell’Italia stimati per il 2019 sono nettamente più bassi di quelli previsti per l’area euro e continuano ad essere rivisti al ribasso anche alla luce dell’insoddisfacente risultato del secondo trimestre dell’anno: invariato rispetto al trimestre precedente ed in calo dello 0,1% rispetto al secondo trimestre 2018. Le previsioni più recenti sulla dinamica del pil fornite dai principali analisti oscillano tra lo -0,1% (Ref, luglio) e il +0,3% (Istat, previsioni rilasciate ancora a maggio).

Scenario veneto

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IL PUNTO SUL MERCATO DEL LAVORO

Dinamica generale del lavoro dipendente

La dinamica delle posizioni di lavoro, considerate su base annua, continua ad essere positiva: +25.900 alla fine del secondo trimestre 2019. Si tratta di una crescita tendenziale inferiore – anche scontando il prossimo tradizionale assestamento dei dati più recenti1 – rispetto a quella registrata alla fine dei più recenti trimestri: l’ultimo era assestato attorno alle 33.700 unità mentre i tre precedenti superavano le 40.000. Ciò sta a significare, sul piano congiunturale al netto degli effetti di trascinamento, una ormai chiara riduzione del ritmo di crescita (cfr. graf. 1.2).

A ciò si aggiunge che nel secondo trimestre 2019 i flussi complessivi delle posizioni di lavoro dipendente segnalano la riduzione degli eventi di ingresso e uscita: la loro variazione, infatti, rispetto al secondo trimestre 2018, è pari al -8% per le assunzioni e al -5% per le cessazioni.

Andamenti per tipologia contrattuale, settoriale ed oraria delle posizioni di lavoro dipendente

La dinamica delle posizioni di lavoro rappresenta l’esito di andamenti differenziati per le diverse tipologie contrattuali che è opportuno analizzare distintamente:

- su base annua i contratti a tempo indeterminato risultano in forte aumento (+46.600)2: ciò è collegato essenzialmente alla performance delle trasformazioni da tempo determinato3. Nel secondo trimestre

2019 il saldo a tempo indeterminato è pari di 9.700 posizioni lavorative rispetto alle 1.300 dell’analogo periodo del 2018, merito essenzialmente della crescita delle trasformazioni che sono passate da 13.200 a 20.300 e garantiscono il 43% degli accessi al tempo indeterminato. La crescita delle trasformazioni a tempo determinato è “decollata” fin dai primi mesi del 2018 per effetto da un lato dell’introduzione dell’esonero strutturale previsto per i giovani fino a 35 anni (cfr. graf. 1.5), dall’altro dell’incremento fisiologico dovuto al forte allargamento della platea di contratti a termine avvenuto nel 2017.4 Un’ulteriore rilevante spinta, infine, a partire da novembre 2018 è riconducibile agli effetti della legge 96/2018 (entrata in vigore il 1 novembre) di conversione del cd “Decreto dignità”;

- continua, pur decelerando, la fase positiva del contratto di apprendistato: su base annua la crescita risulta pari a 5.700 unità; il trimestre si chiude con un saldo positivo di 4.200 unità, a seguito di una contrazione delle assunzioni del 5% e di un incremento delle cessazioni del 10%;

- le assunzioni a tempo determinato nel secondo trimestre 2019 (143.600) sono risultate leggermente inferiori a quelle del corrispondente trimestre 2018 (-1%) mentre in crescita sono state sia le

1. Per il primo trimestre 2019 si registra un saldo positivo pari a + 50.000 posizioni di lavoro. La positività di questo saldo è, come abbiamo detto e ripetuto infinite volte, del tutto fisiologica perché il primo trimestre dell’anno è segnato dal riavvio di molte attività economiche e dei connessi rapporti di lavoro. Ciò che conta è quindi il confronto con l’analogo valore del corrispondente trimestre dell’anno precedente: esso era nettamente migliore, pari a +60.000. Possiamo quindi ricavare che la dinamica occupazionale tra il 2018 e il 2019 sta continuamente rallentando pur conservando, su base annua, l’intonazione positiva. Ciò appare chiaro anche scontando il consueto assestamento/miglioramento che interviene normalmente, nell’arco dei tre-quattro mesi successivi, nei dati amministrativi qui utilizzati (per alcune migliaia di posizioni di lavoro).

2. E’ incluso il contributo positivo, pari a +3.200, dei contratti di somministrazione a tempo indeterminato.

3. La quota delle trasformazioni (sia da tempo determinato che da apprendistato) sul totale delle attivazioni a tempo indeterminato ha raggiunto nel primo trimestre 2019 un livello assai elevato: 42%; nella media 2018 tale valore risultava pari al 38%.

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trasformazioni (17.700, +53%) che le cessazioni (110.300,+2%). L’effetto congiunto di queste dinamiche ha determinato una variazione delle posizioni a tempo determinato nettamente peggiore di quella del corrispondente trimestre 2018 (+15.600 contro +25.300). Queste dinamiche fanno sì che su base annua la dinamica delle posizioni di lavoro a termine è divenuta negativa (-22.900). Questa tendenza è attribuibile esclusivamente alla componente non stagionale dei rapporti di lavoro a tempo determinato: tra essi è continuato in particolare il trend di riduzione dei rinnovi già segnalato sul finire del 2018. Analogamente risultano in riduzione tendenziale le proroghe;

- anche il lavoro in somministrazione subisce gli effetti delle nuove norme: le assunzioni a tempo determinato hanno subito una riduzione del 37% tra il secondo trimestre 2018 e quello del 2019. Poco hanno influito le contrattualizzazioni a tempo indeterminato (quasi quintuplicate) che sono state comunque in numero contenuto, 1.400; la riduzione delle cessazioni del -27% ha generato complessivamente un saldo pari a zero. In netto calo sono le proroghe (-70% sull’analogo trimestre dell’anno precedente), così come anche i rinnovi, che si dimezzano.

Nel secondo trimestre 2019 la crescita delle posizioni di lavoro è diffusa a tutti i comparti produttivi, fatta eccezione per la fisiologica caduta del settore istruzione con la chiusura dell’anno scolastico e la cessazione dei rapporti relativi ai docenti supplenti, e comunque guidato dalla stagionalità turistica. Tendenzialmente è omogenea l’attenuazione del saldo che si registra rispetto all’analogo trimestre del 2018: gli scostamenti più rilevanti si riferiscono al terziario avanzato (imputabile proprio al lavoro somministrato che in tale settore è collocato) dove risulta inferiore di quasi 6.000 unità, e all’agricoltura, che passa da 4.500 a 2.600 unità. In controtendenza il settore turistico, che vede il saldo crescere quasi di 4.000 unità rispetto a quello fatto registrare un anno prima.

Quanto alle tipologie di orario, la quota di assunzioni a part time risulta sempre assai elevata, attorno al 34% (47% per le donne).

Altri rapporti di lavoro: intermittente, domestico, collaborazioni

L’impiego di lavoro intermittente (job on call)5 sembra essersi attualmente stabilizzato guardando agli

analoghi trimestri degli ultimi due anni, dando luogo a poco più di 21.000 assunzioni, effettuate in maniera preponderante nel settore turistico (72%). Risulta continuare pertanto la “riscoperta” dell’intermittente dopo che nel 2017 si era dispiegato il recupero di questa tipologia contrattuale – in contrazione dal 2012 – per rispondere alla soppressione dei voucher disposta all’inizio del 2017.I voucher sono stati poi riattivati, con modifiche lessicali (“libretto di famiglia” e “contratto di prestazione occasionale”) oltre che con una normativa molto più restrittiva e nuove modalità organizzative, a luglio 2017. I dati Inps disponibili per le nuove tipologie di lavoro accessorio attestano l’utilizzo marginale di questi nuovi strumenti.

Per il lavoro domestico si evidenziano dinamiche in crescita (+9%), nel secondo trimestre 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, sia per le assunzioni che per le cessazioni, con un saldo di circa 400 unità. Il saldo annualizzato è positivo per circa 800 posizioni lavorative.

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Per quanto riguarda i rapporti di lavoro parasubordinato nel secondo trimestre 2019 si può segnalare su base annua: l’incremento dei movimenti sia di assunzione che di cessazione per lo spettacolo (+5% per entrambi), come pure per le collaborazioni coordinate e continuative (rispettivamente +5% e +13%). Il risultato complessivo è una rilevante flessione del saldo che si mantiene comunque ancora positivo.

Tirocini

Nel corso del secondo trimestre 2019 le attivazioni di tirocini sono risultate in modestissima flessione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente: 11.300 contro 11.500 (-2%). Il ridimensionamento dei tirocini, intervenuto nel 2018 dopo anni di accelerazione del fenomeno, è influenzato dalle nuove norme nazionali introdotte sul rapporto tra tutor dell’ente proponente e numero massimo di tirocinanti che può seguire.

Disoccupati

Nel secondo trimestre 2019 sono state rilasciate 27.900 dichiarazioni di disponibilità (did), un valore del tutto analogo a quelle del secondo trimestre 2018 (erano state 27.700). Tale tendenza ha contrassegnato tutte le classi di età e tutte le province del Veneto. Il 44% delle did risulta rilasciato dopo la conclusione di un rapporto di lavoro a tempo determinato o di somministrazione: l’incremento di queste tipologie di percorsi spiega quasi tutta la variazione osservata. È in leggera contrazione il numero di disoccupati provenienti da licenziamenti con perdita di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato (6.300). Altrettanto si può dire per i provenienti da rapporti di collaborazione e da lavoro domestico.

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1. IL LAVORO DIPENDENTE

 Le dinamiche generali

Con riferimento all’insieme dei rapporti di lavoro dipendente6, il saldo tra assunzioni e cessazioni rilevato nel secondo trimestre del 2019 risulta positivo e pari a +29.500 unità (tab. 1.1). Questo risultato è significativamente inferiore a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+37.400 unità) e conferma come, pur continuando la fase di espansione occupazionale, ci troviamo in una fase di rallentamento che si protrae ormai da diversi trimestri. Ciò trova conferma nella riduzione dei movimenti complessivi del mercato del lavoro, sia sul versante dei flussi di entrata che di uscita dall’occupazione: nel confronto tendenziale le 221.500 assunzioni del secondo trimestre dell’anno in corso segnano una contrazione del 7,5% sul 2018 e le 192.000 cessazioni una riduzione del 5%.

La dinamica delle posizioni di lavoro, considerate su base annua, si mantiene in fase espansiva: +25.900 alla fine del secondo trimestre 2019, mostrando anche in questo caso una riduzione di intensità rispetto a quella registrata nei tre trimestri precedenti tanto da toccare il valore più basso dalla fine del 2015.

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- Legge 190/2014, c.d. “legge di Stabilità 2015”: introduzione dell’esonero contributivo triennale (del valore massimo di 8.060 euro) previsto per le assunzioni con contratto a tempo indeterminato attivate nel 2015. La circolare Inps n. 17 del 29 gennaio 2015 ha chiarito che l’incentivo è utilizzabile anche per le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato

- Legge 183/2014, c.d. “Jobs Act”

- Decreto lgs.vo 23/2015, decreto attuativo della L. 183/2014: introduzione, a partire dal 7.3.2015, del contratto a tempo interminato a tutele crescenti

- Decreto lgs.vo 81/2015, decreto attuativo della L. 183/2014 (in vigore dal 25.6.2015): disciplina dei diversi rapporti di lavoro con la quasi totale abrogazionnee di alcune tipologie contrattuali, come le collaborazioni a progetto e l’associazione in partecipazione con apporto di lavoro

- Legge 208/2015, c.d. “legge di Stabilità 2016”: modifica, dal 1.1.2016, dell’esonero contributivo per le assunzioni e trasformazioni con contratto a tempo indeterminato. La quota esonerata diventa pari al 40% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nel limite massimo di 3.250 euro su base annua ed è di durata biennale.

- Legge 205/2017, c.d. “legge di Stabilità 2018”: introduzione dal 1.1.2018 di un esonero contributivo strutturale per le assunzioni e trasformazioni con contratto a tempo indeterminato di giovani fino a 29 anni; per il 2018 la misura è estesa a tutti i giovani fino a 35 anni. La quota esonerata diventa pari al 50% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro nel limite massimo di 3.000 euro su base annua, è di durata triennale e può essere usufruita anche con una successione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

- Legge 96/2018, di conversione del c.d. “Decreto Dignità”: proroga per gli anni 2019 e 2020 l’esonero contributivo strutturale per le assunzioni e trasformazioni con contratto a tempo indeterminato di tutti i giovani fino a 34 anni.

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Dal gennaio 2015 le posizioni di lavoro dipendente sono aumentate di ben oltre 200.000 unità, recuperando le perdite innescate dalla grande recessione e consentendo al sistema produttivo regionale di raggiungere nuovi massimi occupazionali, anche se va tenuto conto che la concomitante crescita delle posizioni di lavoro a part time riduce l’impatto sulla quantità di lavoro complessivamente generata.

Tab. 1.1 – Flussi di assunzioni e di cessazioni e saldo. 2008 – 2° trim. 2019 (val. in migliaia)

Assunzioni Cessazioni Saldo

2008 Totale 750,1 729,2 20,9 2009 Totale 587,9 627,0 -39,1 2010 Totale 627,2 629,5 -2,3 2011 Totale 655,4 658,1 -2,7 2012 Totale 617,5 627,3 -9,9 2013 Totale 615,1 627,3 -12,2 2014 Totale 662,8 672,1 -9,3 2015 Totale 749,5 705,4 44,1 2016 Totale 723,7 688,6 35,1 2017 Totale 843,2 802,0 41,1 2018 Totale 864,7 823,9 40,8 2015 2° trim. 204,6 169,6 35,0 2016 2° trim. 190,3 159,8 30,5 2017 2° trim. 231,8 188,0 43,8 2018 2° trim. 239,6 202,2 37,4 2019 2° trim. 221,5 192,0 29,5

* Al netto del lavoro domestico e del lavoro intermittente. Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

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Graf. 1.1 – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* Variazioni cumulate rispetto al 30 giugno 2008. Dati mensili

-150.000 -100.000 -50.000 0 50.000 100.000 150.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

* Al netto del lavoro domestico e del lavoro intermittente. Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

Graf. 1.2 – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* Variazioni tendenziali a 12 mesi. Dati mensili

-60.000 -40.000 -20.000 0 20.000 40.000 60.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019

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 Le dinamiche per le principali dimensioni settoriali e anagrafiche

Il saldo occupazionale positivo nel secondo trimestre del 2019 è stato in larga parte a carico della componente maschile (+20.300) e di quella straniera (+16.600) (tab. 1.2). La componente maschile è però anche quella che mostra i maggiori segni tendenziali di rallentamento nei movimenti di entrata nel mercato del lavoro (-8,2%), mentre gli stranieri (i cui flussi di ingresso si riducono comunque del -6%) sono meno colpiti dal rallentamento rispetto agli italiani (-8,2%). Questa tendenza è diffusa a tutte le classi d’età, con un’accentuazione che riguarda le classi centrali dei 30-54enni che segnano la flessione maggiore nel numero di assunzioni che li ha riguardati (-8,4%).

Sotto il profilo settoriale (graf. 1.3a e 1.3b) è necessario segnalare come da questo numero della Bussola siano stati apportati dei cambiamenti nelle modalità di calcolo dell’attribuzione dei flussi relativi al lavoro somministrato. Per il suo monitoraggio si era misurata sin qui la domanda di lavoro del sistema produttivo regionale espressa dalle singole missioni, focalizzando quindi l’attenzione sulle imprese utilizzatrici.7 Con il crescere dell’impiego dei contratti a tempo indeterminato, realizzato soprattutto a partire dal 2015, tale criterio non risulta più adeguato a monitorare le variazioni delle posizioni di lavoro. Si è pertanto deciso di privilegiare il rapporto che lega lavoratore e agenzia di somministrazione, imputando tutta la forza lavoro mobilitata (a tempo determinato e indeterminato) dalle stesse al settore “Attività delle agenzie di fornitura di lavoro temporaneo”8 anziché ai singoli settori delle imprese utilizzatrici. Tale criterio è stato adottato retrospettivamente su tutta la serie di dati di flusso e comporta di conseguenza delle differenze rispetto alle serie precedenti pubblicate. L’analisi delle missioni (seguendo la metodologia precedente) avviene separatamente per misurare al meglio la quantità di lavoro richiesta dal sistema produttivo. Va da sé che queste due prospettive possono comportare delle lievi differenziazioni nella quantificazione del lavoro somministrato in regione perché – sempre seguendo la logica che privilegia la domanda di lavoro e la sua localizzazione - nel primo caso si guarda alle agenzie somministratrici con sede in Veneto (anche se forniscono manodopera ad utilizzatrici localizzate fuori regione), nel secondo alle imprese utilizzatrici con sede in Veneto (anche quando la somministratrice ha sede fuori regione). Al lavoro somministrato è dedicata di conseguenza una sezione specifica della Bussola che consente un confronto col passato alla luce della nuova metodologia di analisi adottata.9

Nel secondo trimestre 2019 la crescita delle posizioni di lavoro è diffusa a tutti i comparti produttivi, fatta eccezione per la fisiologica caduta del settore istruzione con la chiusura dell’anno scolastico e la cessazione dei rapporti relativi ai docenti supplenti, e comunque guidato dalla stagionalità turistica. Tendenzialmente è omogenea l’attenuazione del saldo che si registra rispetto all’analogo trimestre del 2018: gli scostamenti più rilevanti si riferiscono al terziario avanzato (imputabile proprio al lavoro somministrato che a tale settore è ora

7. Fino a quando l’utilizzo della manodopera da parte delle agenzie somministratrici è stata pressoché esclusivamente regolata con contratti a tempo determinato, in funzione della “missione” da espletare, il metodo adottato ha funzionato e permesso di determinare puntualmente saldi e flussi occupazionali.

8. Nella classificazione settoriale adottata da Veneto Lavoro questo settore è collocato tra le “Attività professionali” che fanno parte del “Terziario avanzato” che sono articolazioni dei “Servizi”. Nella classificazione Istat è collocato tra le “Attività di ricerca, selezione e fornitura di personale”, tra i “Servizi alle imprese, noleggi e agenzie”.

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attribuito), che è inferiore di quasi 6.000 unità, e all’agricoltura, che passa da 4.500 a 2.600 unità. In controtendenza il settore turistico, che vede il saldo crescere quasi di 4.000 unità.

La crescita del settore turistico porta ad una espansione delle figure professionali ad esso legate (da 22.800 nel secondo trimestre 2018 a +24.700 del 2019) mentre la riduzione delle professioni intellettuali (-15.900) è tutta imputabile al settore istruzione per le ragioni sopra illustrate. Parte rilevante del saldo complessivo è ancora attribuibile alle professioni non qualificate (+11.100).

Per quanto riguarda il profilo territoriale il bilancio occupazionale è anch’esso condizionato dalle stagionalità inverse di turismo ed istruzione: il primo porta ad un bilancio marcatamente positivo delle province di Venezia e Verona (rispettivamente +26.300 e +10.000 posizioni di lavoro), il secondo ai saldi nulli o leggermente negativi delle altre.

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Tab. 1.2 – Veneto. Dinamica dei rapporti di lavoro dipendente* nel secondo trim. 2019 e variazioni rispetto al corrispondente periodo del 2018

Assunzioni Cessazioni Saldi (000)

Val.ass. (000) Var. tend. (%) Val.ass. (000) Var. tend. (%) 2° trim. 2018 2° trim. 2019

Totale 221,5 -7,6% 192,0 -5,1% 37,4 29,5 Genere Maschi 122,1 -8,2% 101,8 -4,7% 26,2 20,3 Femmine 99,3 -6,7% 90,2 -5,4% 11,1 9,2 Cittadinanza Italiani 156,5 -8,2% 143,5 -5,3% 18,8 12,9 Stranieri 65,0 -6,0% 48,4 -4,4% 18,5 16,6 Classe d'età < 30 anni 84,7 -7,5% 62,0 -5,2% - - 30-54 anni 116,8 -8,4% 108,0 -6,1% - - 55 anni e più 20,0 -3,0% 22,0 1,0% - - Settore Agricoltura 16,6 -9,1% 14,1 2,2% 4,5 2,6 Industria 35,9 -7,0% 32,1 2,5% 7,3 3,8 - Estrattive 0,1 34,2% 0,1 45,2% 0,0 0,0 - Made in Italy 11,3 -5,0% 10,3 4,4% 2,0 1,0 Ind. alimentari 4,6 -0,2% 4,0 13,8% 1,0 0,5 Tessile-abbigliamento 2,6 -4,9% 2,5 0,0% 0,2 0,1 Conciaria 0,6 -32,0% 0,6 -11,1% 0,2 0,0 Calzature 0,9 -11,2% 0,7 -15,6% 0,1 0,1 Legno/mobilio 1,5 -4,9% 1,4 -3,4% 0,1 0,1 Vetro 0,3 11,6% 0,2 3,3% 0,1 0,2 Ceramica 0,1 -11,9% 0,0 -36,8% 0,0 0,0 Marmo 0,2 7,7% 0,2 2,7% 0,0 0,0 Oreficeria 0,2 -5,2% 0,2 -3,9% 0,0 0,0 Occhialeria 0,5 -1,3% 0,5 74,6% 0,2 0,0

Altro made in Italy 0,1 -37,8% 0,0 23,5% 0,0 0,0

- Metalmeccanico 10,8 -11,2% 9,6 -3,2% 2,2 1,2

- Altre industrie 2,7 -10,0% 2,5 -0,8% 0,5 0,2

- Utilities 1,2 4,5% 0,7 3,1% 0,5 0,5

- Costruzioni 9,8 -5,0% 8,9 7,7% 2,1 1,0

Servizi 168,9 -7,5% 145,8 -7,2% 25,6 23,1

- Commercio e tempo libero 69,1 3,4% 35,5 -3,8% 30,0 33,7

Commercio dett. 10,9 -0,3% 7,2 -0,3% 3,7 3,7

Servizi turistici 58,2 4,1% 28,2 -4,7% 26,2 29,9

- Ingrosso e logistica 16,9 3,9% 14,0 0,5% 2,3 2,9

- Servizi finanziari 0,7 13,3% 0,8 -24,2% -0,5 -0,1

- Terziario avanzato 43,6 -30,1% 42,7 -23,4% 6,7 0,9

- Servizi alla persona 24,6 6,6% 43,5 7,6% -17,4 -18,9

Pubblica amm. 1,8 -13,8% 1,9 -8,4% 0,0 -0,1 Istruzione 11,2 9,9% 31,2 10,1% -18,2 -20,1 Sanità/servizi sociali 6,2 7,7% 5,8 1,6% 0,0 0,3 Riparazioni e noleggi 1,0 -7,5% 0,9 3,5% 0,2 0,1 Servizi diversi 4,5 11,2% 3,7 6,5% 0,6 0,8 - Altri servizi 14,1 3,8% 9,4 3,1% 4,5 4,7 Servizi vigilanza 4,2 -5,5% 3,0 5,0% 1,6 1,2 Servizi di pulizia 7,0 16,4% 4,9 3,4% 1,3 2,1 Noleggio 0,4 2,3% 0,2 5,5% 0,1 0,1 Attività immobiliari 2,6 -8,6% 1,2 -2,8% 1,5 1,3 Qualifica Dirigenti 0,5 19,2% 0,5 -0,2% -0,1 0,0 Prof. Intellettuali 14,5 6,4% 30,3 8,6% -14,3 -15,9 Professioni tecniche 13,0 -9,7% 12,0 -7,2% 1,5 1,0 Impiegati 20,6 -1,4% 16,3 -0,2% 4,6 4,4

Professioni qualif. dei servizi 66,5 -7,6% 41,8 -15,1% 22,8 24,7

Operai specializzati 28,0 -12,2% 25,4 -5,3% 5,1 2,6

Conduttori e operai semi-spec. 18,6 -5,1% 17,0 3,7% 3,2 1,6

Professioni non qualificate 59,7 -10,5% 48,6 -6,6% 14,7 11,1

Provincia Belluno 8,5 -8,4% 8,5 -1,0% 0,7 0,0 Padova 27,6 -9,5% 30,3 -2,3% -0,4 -2,6 Rovigo 9,6 -6,6% 8,9 -6,0% 0,9 0,8 Treviso 26,3 -18,4% 28,9 -8,4% 0,6 -2,6 Venezia 70,9 -1,7% 44,6 -4,8% 25,2 26,3 Verona 53,7 -2,8% 43,7 -2,6% 10,4 10,0 Vicenza 24,8 -16,9% 27,2 -9,4% -0,1 -2,3

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Settembre 2019 15/51

Tab. 1.3 – Veneto. Dinamica dei rapporti di lavoro dipendente* nel periodo luglio 2018-giugno 2019 e variazioni rispetto al corrispondente periodo precedente (luglio 2017-giugno 2018)

Assunzioni Cessazioni Saldi (000)

Val.ass. (000) Var. tend. (%) Val.ass. (000) Var. tend. (%) Lug. 2017 –

giu. 2018 Lug. 2018 – giu. 2019

Totale 826,0 -6,7% 800,1 -5,1% 42,3 25,9 Genere Maschi 462,8 -6,6% 448,1 -4,7% 25,2 14,7 Femmine 363,2 -6,9% 351,9 -5,6% 17,2 11,3 Cittadinanza Italiani 596,0 -7,9% 582,6 -6,0% 27,3 13,3 Stranieri 230,0 -3,6% 217,5 -2,7% 15,1 12,6 Classe d’età < 30 anni 306,0 -7,4% 268,1 -6,3% - - 30-54 anni 442,5 -7,4% 431,7 -6,1% - - 55 anni e più 77,4 -0,1% 100,3 3,3% - - Settore Agricoltura 82,3 7,1% 81,4 9,3% 2,3 0,9 Industria 149,9 1,6% 139,2 3,4% 13,0 10,7 - Estrattive 0,4 78,0% 0,4 58,2% 0,0 0,0 - Made in Italy 47,5 -0,6% 46,5 -0,1% 1,2 1,0 Ind. alimentari 20,0 -0,2% 19,4 1,2% 0,9 0,6 Tessile-abbigliamento 9,9 -1,6% 10,5 -2,0% -0,6 -0,6 Conciaria 3,0 -10,5% 2,7 -2,3% 0,5 0,2 Calzature 3,2 -2,9% 3,2 -2,5% 0,0 -0,1 Legno/mobilio 6,5 5,0% 6,2 -1,7% -0,1 0,3 Vetro 1,2 3,8% 0,9 -1,8% 0,2 0,3 Ceramica 0,2 15,6% 0,3 -6,5% -0,1 0,0 Marmo 0,6 6,5% 0,6 -5,9% -0,1 0,0 Oreficeria 0,7 -6,4% 0,7 -2,1% 0,1 0,0 Occhialeria 1,9 -3,5% 1,9 16,7% 0,3 0,0

Altro made in Italy 0,3 29,7% 0,2 0,0% 0,0 0,1

- Metalmeccanico 46,2 -4,0% 41,5 1,2% 7,2 4,8

- Altre industrie 11,8 -2,3% 10,9 3,4% 1,6 0,9

- Utilities 3,5 10,3% 3,2 5,4% 0,2 0,3

- Costruzioni 40,4 11,8% 36,7 10,6% 2,9 3,7

Servizi 593,8 -10,2% 579,5 -8,6% 27,0 14,3

- Commercio e tempo libero 187,4 0,1% 184,0 2,3% 7,3 3,3

Commercio dett. 35,7 -1,7% 35,5 4,2% 2,2 0,2

Servizi turistici 151,6 0,5% 148,5 1,9% 5,1 3,2

- Ingrosso e logistica 62,5 1,3% 58,4 4,7% 5,9 4,1

- Servizi finanziari 2,5 12,0% 3,2 -19,5% -1,7 -0,7

- Terziario avanzato 175,2 -30,3% 176,2 -28,0% 6,6 -0,9

- Servizi alla persona 120,4 3,7% 114,4 4,1% 6,3 6,0

Pubblica amm. 6,4 -8,0% 6,6 -9,3% -0,4 -0,2 Istruzione 70,9 3,1% 67,0 4,3% 4,6 3,9 Sanità/servizi sociali 24,0 4,7% 22,7 4,9% 1,2 1,3 Riparazioni e noleggi 3,9 6,4% 3,4 3,9% 0,4 0,5 Servizi diversi 15,3 9,9% 14,7 9,4% 0,4 0,6 - Altri servizi 45,7 7,8% 43,3 8,4% 2,5 2,5 Servizi vigilanza 14,5 3,7% 14,2 10,6% 1,2 0,3 Servizi di pulizia 23,0 14,1% 21,0 6,2% 0,4 2,0 Noleggio 1,1 3,3% 1,0 6,6% 0,2 0,1 Attività immobiliari 7,1 -1,2% 7,2 11,0% 0,8 0,0 Qualifica Dirigenti 1,9 9,4% 2,2 4,6% -0,4 -0,4 Prof. Intellettuali 77,7 1,0% 72,9 2,1% 5,5 4,9 Professioni tecniche 52,2 -7,5% 48,6 -8,3% 3,5 3,6 Impiegati 73,9 -3,4% 69,8 0,7% 7,2 4,1

Professioni qualif. dei servizi 196,0 -11,1% 193,3 -9,5% 7,0 2,7

Operai specializzati 120,9 -4,8% 118,0 -3,8% 4,3 2,9

Conduttori e operai semi-spec. 75,1 -5,9% 70,7 -5,8% 4,8 4,4

Professioni non qualificate 228,3 -7,4% 224,6 -4,9% 10,4 3,7

Provincia Belluno 33,6 -7,3% 34,3 -1,8% 1,2 -0,8 Padova 120,4 -5,5% 115,6 -3,3% 8,0 4,9 Rovigo 37,3 -2,3% 37,0 -1,6% 0,6 0,3 Treviso 125,8 -10,1% 120,9 -7,5% 9,2 4,9 Venezia 199,9 -6,0% 194,4 -6,2% 5,5 5,5 Verona 197,8 -3,8% 190,7 -2,4% 10,2 7,1 Vicenza 111,2 -11,2% 107,2 -8,9% 7,7 4,1

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Settembre 2019 16/51

Graf. 1.3a – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* per settore. Variazioni cumulate rispetto al 30 giugno 2008. Dati mensili

Macro settori occupazionali

-150.000 -100.000 -50.000 0 50.000 100.000 150.000 200.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Agricoltura Industria Servizi

Principali settori dell’industria

-45.000 -40.000 -35.000 -30.000 -25.000 -20.000 -15.000 -10.000 -5.000 0 5.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Made in Italy Metalmecc anico Costruzioni

Principali settori del terziario

-40.000 -30.000 -20.000 -10.000 0 10.000 20.000 30.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Commerc io dett. Servizi turistici Ingrosso e logistica

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Graf. 1.3b – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* per settore. Variazioni tendenziali a 12 mesi. Dati mensili

Macro settori occupazionali

-40.000 -30.000 -20.000 -10.000 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Agricoltura Industria Servizi

Principali settori dell’industria

-15.000 -10.000 -5.000 0 5.000 10.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Made in Italy Metalmeccanico Costruzioni

Principali settori del terziario

-8.000 -6.000 -4.000 -2.000 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Commerc io dett. Servizi turistici Ingrosso e logistica

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Settembre 2019 18/51

 Le dinamiche per tipologia contrattuale

La dinamica occupazionale distinta per tipologie contrattuali è riportata nelle tabb. 1.4a e 1.4b.

- Tempo indeterminato: continua la forte espansione del tempo indeterminato che fa registrare nel secondo trimestre 2019 un saldo di 9.700 posizioni lavorative rispetto alle 1.300 dell’analogo periodo del 2018, in funzione soprattutto della crescita delle trasformazioni che sono passate da 13.200 a 20.300 e garantiscono il 43% degli accessi al tempo indeterminato. La crescita delle trasformazioni a tempo determinato è “decollata” fin dai primi mesi del 2018 (graf. 1.4a e graf. 1.4b) per effetto da un lato dell’introduzione dell’esonero strutturale previsto per i giovani fino a 35 anni (graf. e tab. 1.5), dall’altro dell’incremento fisiologico dovuto al forte allargamento della platea di contratti di termine avvenuto nel 2017. Nel primo semestre dell’anno la crescita delle trasformazioni risulta diffusa per tutte le classi d’età, con evidente accentuazione per quelle più giovani. Un’ulteriore rilevante spinta, infine, a partire da novembre 2018 e in misura assai accentuata fino a gennaio 2019, è riconducibile agli effetti della legge 96/2018 (entrata in vigore il 1 novembre) di conversione del cd “Decreto dignità”.

10 Il secondo trimestre del 2019 segna un incremento delle assunzioni rispetto all’analogo periodo

dell’anno precedente (+10%), una sostanziale stabilità delle cessazioni (+3%);

- Apprendistato: continua, pur decelerando, la fase positiva di questo contratto. Il trimestre si chiude con un saldo positivo di 4.200 unità, a seguito di una contrazione delle assunzioni del 5% e di un incremento delle cessazioni del 10%;

- Tempo determinato: le assunzioni nel secondo trimestre 2019 (143.600) sono risultate leggermente inferiori a quelle del corrispondente trimestre 2018 (-1%) mentre in crescita sono state sia le trasformazioni (17.700, +53%) che le cessazioni (110.300,+2%). L’effetto congiunto di queste dinamiche ha determinato una variazione delle posizioni a tempo determinato nettamente peggiore di quella del corrispondente trimestre 2018 (+15.600 contro +25.300). Questa tendenza è attribuibile esclusivamente alla componente non stagionale dei rapporti di lavoro a tempo determinato: tra essi è continuato in particolare il trend di riduzione dei rinnovi, come analogamente risultano in riduzione le proroghe;

- Lavoro somministrato: l’irrigidimento determinato dalla nuova normativa ha avuto sostanziosi effetti sul lavoro in somministrazione: le assunzioni a tempo determinato hanno subito una riduzione del 37% tra il secondo trimestre 2018 e quello del 2019, passando da 56.000 a 35.400. Poco hanno potuto influire sul bilancio complessivo le contrattualizzazioni effettuate a tempo indeterminato (quasi quintuplicate) che sono state comunque in numero contenuto, 1.400, le cessazioni si riducono del -27%, generando complessivamente un saldo pari a zero: per omogeneità col metodo precedente l’eventuale saldo andrebbe sommato a quello del complessivo tempo indeterminato. In netto calo sono le proroghe (-70% sull’analogo trimestre dell’anno precedente), così come anche i rinnovi, che si dimezzano.

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Tab. 1.4a – Veneto. Dinamica dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e apprendistato. Flussi di assunzioni, trasformazioni, cessazioni e saldo. 2008 – 2° trim. 2019 (val. in migliaia)

Tempo indeterminato Apprendistato

Assunzioni Trasformazionia cti Cessazioni Saldo Assunzioni Trasformazioni da app. a cti Cessazioni Saldo

2008 Totale 175,7 56,3 205,7 26,2 57,5 10,5 43,2 3,8 2009 Totale 109,8 51,1 179,5 -18,6 37,6 12,1 33,7 -8,2 2010 Totale 106,2 52,3 166,8 -8,3 41,4 13,8 32,9 -5,3 2011 Totale 107,1 55,5 155,7 6,8 41,7 13,6 32,5 -4,4 2012 Totale 95,4 52,6 146,3 1,7 34,3 11,6 27,0 -4,3 2013 Totale 85,2 42,3 137,6 -10,1 27,9 8,9 23,2 -4,1 2014 Totale 82,8 37,3 139,0 -18,9 30,3 8,3 22,4 -0,3 2015 Totale 148,8 64,5 149,7 63,3 27,4 10,8 21,7 -5,2 2016 Totale 96,6 45,7 141,3 0,9 33,5 7,9 21,2 4,5 2017 Totale 91,7 36,1 146,6 -18,9 41,3 5,9 26,6 8,8 2018 Totale 107,4 67,6 152,6 21,6 46,2 7,0 31,2 8,0 2015 2° trim. 32,8 11,7 37,5 7,0 8,7 2,4 4,7 1,6 2016 2° trim. 21,6 7,8 34,5 -5,1 10,1 1,5 4,4 4,2 2017 2° trim. 22,4 8,5 34,5 -3,6 13,0 1,4 5,6 6,0 2018 2° trim. 24,4 13,2 36,3 1,3 13,5 1,6 6,9 5,0 2019 2° trim. 26,9 20,3 37,3 9,7 14,3 2,5 7,6 4,2

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

Tab. 1.4b – Veneto. Dinamica dei rapporti di lavoro a tempo determinato e somministrato. Flussi di assunzioni, cessazioni e saldo. 2008 – 2° trim. 2019 (val. in migliaia)

Tempo determinato Somministrato

Assunzioni da det.a cti Trasform. Cessazioni Saldo Assunzion a t. ind. di cui Trasform. da somm. a cti Cessazioni Saldo

2008 Totale 406,6 45,7 367,0 -6,1 110,2 0,2 0,0 113,3 -3,0 2009 Totale 363,4 39,0 336,9 -12,6 77,1 0,1 0,0 76,8 0,3 2010 Totale 377,7 38,5 331,5 7,6 102,0 0,1 0,0 98,3 3,7 2011 Totale 393,8 41,9 357,0 -5,1 112,9 0,3 0,0 112,9 0,0 2012 Totale 383,5 41,0 349,1 -6,5 104,2 0,3 0,0 104,9 -0,7 2013 Totale 389,9 33,3 354,5 2,0 112,1 0,5 0,0 112,0 0,1 2014 Totale 420,3 29,0 382,7 8,5 129,4 0,3 0,0 128,0 1,4 2015 Totale 417,8 53,4 380,5 -16,1 155,5 2,4 0,3 153,4 2,1 2016 Totale 412,9 37,7 349,9 25,3 180,6 1,1 0,1 176,2 4,4 2017 Totale 494,4 30,1 418,2 46,1 215,7 1,0 0,0 210,6 5,2 2018 Totale 520,2 59,8 456,8 3,6 190,9 1,9 0,8 183,3 7,6 2015 2° trim. 123,8 9,2 92,6 22,0 39,3 0,4 0,1 34,9 4,4 2016 2° trim. 114,5 6,3 81,6 26,6 44,1 0,2 0,0 39,3 4,8 2017 2° trim. 140,9 7,1 98,6 35,2 55,4 0,2 0,0 49,2 6,2 2018 2° trim. 145,3 11,6 108,4 25,3 56,3 0,3 0,1 50,6 5,7 2019 2° trim. 143,6 17,7 110,3 15,6 36,8 1,4 0,2 36,8 0,0

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Settembre 2019 20/51

Graf. 1.4a – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* per tipologia contrattuale. Variazioni cumulate rispetto al 30 giugno 2008. Dati mensili

Tempo indeterminato e determinato

- 70.000 - 60.000 - 50.000 - 40.000 - 30.000 - 20.000 - 10.000 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 80.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Tempo indeterminato Tempo determinato Apprendistato e somministrazione - 40.000 - 30.000 - 20.000 - 10.000 0 10.000 20.000 30.000 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Apprendistato Somministrato

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Settembre 2019 21/51

Graf. 1.4b – Veneto. Posizioni di lavoro dipendente* per tipologia contrattuale. Variazioni tendenziali a 12 mesi. Dati mensili

Tempo indeterminato e determinato

- 30.000 - 20.000 - 10.000 0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000 60.000 70.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Tempo indeterminato Tempo determinato Apprendistato e somministrazione - 15.000 - 10.000 - 5.000 0 5.000 10.000 15.000 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Apprendistato Somministrato

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Settembre 2019 22/51

Anastasia B., Bertazzon L., Gambuzza M., Maschio S., Rasera M. (2016), “I contratti di lavoro a tempo indeterminato e gli effetti della decontribuzione sulle dinamiche occupazionali”, in “Tartufi”, n. 45, maggio, www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2017), “La durata effettiva dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato”, in Misure/72, luglio, www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2017), “Come si arriva ad un posto di lavoro a tempo indeterminato?”, in Misure/73, settembre, www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2018), “Giovani a tempo indeterminato. Il primo impatto degli sgravi previsti dalla l. 205/2017 ”, in Misure/75, febbraio, www.venetolavoro.it

Graf. 1.5 – Trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato nel periodo gennaio-giugno per anno di età

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1.000 1.100 1.200 1.300 1.400 1.500 1.600 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45 47 49 51 53 55 57 59 61 63 65 67 2008 2015 2016 2017 2018 2019

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

Tab. 1.5 – Veneto. Accesso alle posizioni di lavoro a tempo indeterminato (val. in migliaia)

Ingressi nel tempo indeterminato Assunzioni Trasformazioni da apprendistato da tempo determinato da somministrato Quota trasformazioni su totale ingressi Cessazioni di contratti a tempo indeterminato Saldo 2008 Totale 175,7 10,5 45,7 0,0 24% 205,7 26,2 2009 Totale 109,8 12,1 39,0 0,0 32% 179,5 -18,6 2010 Totale 106,2 13,8 38,5 0,0 33% 166,8 -8,3 2011 Totale 107,1 13,6 41,9 0,0 34% 155,7 6,8 2012 Totale 95,4 11,6 41,0 0,0 36% 146,3 1,7 2013 Totale 85,2 8,9 33,3 0,0 33% 137,6 -10,1 2014 Totale 82,8 8,3 29,0 0,0 31% 139,0 -18,9 2015 Totale 148,8 10,8 53,4 0,3 30% 149,7 63,3 2016 Totale 96,6 7,9 37,7 0,1 32% 141,3 0,9 2017 Totale 91,7 5,9 30,1 0,0 28% 146,6 -18,9 2018 Totale 107,4 7,0 59,8 0,8 39% 152,6 21,6 2015 2° trim. 32,8 2,4 9,2 0,1 26% 37,5 7,0 2016 2° trim. 21,6 1,5 6,3 0,0 27% 34,5 -5,1 2017 2° trim. 22,4 1,4 7,1 0,0 27% 34,5 -3,6 2018 2° trim. 24,4 1,6 11,6 0,1 35% 36,3 1,3 2019 2° trim. 26,9 2,5 17,7 0,2 43% 37,3 9,7

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 Approfondimento (1): l’incidenza del part-time

Bertazzon L. (2017), “Sulle dinamiche del lavoro part-time: evidenze statistiche e questioni aperte”, in “Tartufi”, n. 46, maggio, www.venetolavoro.it

Una quota rilevante delle nuove attivazioni contrattuali continua a prevedere rapporti di lavoro a tempo par-ziale (tab. 1.6).

Nel secondo trimestre del 2019, con riferimento al complesso del lavoro dipendente, la quota del part-time si attesta al 34,4% delle assunzioni (1,4 punti percentuali in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Il peso delle attivazioni di rapporti di lavoro ad orario ridotto è analogamente rilevante se si considera il solo tempo indeterminato ma in questo caso la variazione rispetto al 2018 è positiva fissandosi al 32,8% rispetto al 32,4%, comunque lontano dal 40,8% fatto segnare nel secondo trimestre 2016.

Particolarmente interessate da forme contrattuali ad orario ridotto sono le donne: per questa componente della forza lavoro, nel secondo trimestre del 2019 le assunzioni part-time hanno raggiunto il 47,3% del totale, anche qui segnando una contrazione di 1,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2018. Le donne danno luogo al 62% del totale assunzioni part time.

Tab. 1.6 – Veneto. Assunzioni per tipologia di orario (val. in migliaia)

Part-time Full-time N.d. Totale Inc.% part-time

Lavoro dipendente* 2014 Totale 209,6 450,9 2,2 662,8 31,6% 2015 Totale 240,5 506,5 2,6 749,5 32,1% 2016 Totale 239,4 481,2 3,1 723,7 33,1% 2017 Totale 289,0 551,8 2,4 843,2 34,3% 2018 Totale 287,5 575,0 2,2 864,7 33,3% 2015 2° trim. 66,3 137,9 0,5 204,6 32,4% 2016 2° trim. 64,2 125,4 0,7 190,3 33,7% 2017 2° trim. 84,5 146,6 0,7 231,8 36,5% 2018 2° trim. 85,6 153,4 0,5 239,6 35,8% 2019 2° trim. 76,2 145,0 0,3 221,5 34,4% - tempo indeterminato 2014 Totale 34,9 46,7 1,1 82,8 42,2% 2015 Totale 58,6 88,8 1,4 148,8 39,4% 2016 Totale 37,3 58,4 1,0 96,6 38,6% 2017 Totale 31,2 59,8 0,7 91,7 34,0% 2018 Totale 34,5 72,3 0,6 107,4 32,1% 2015 2° trim. 13,2 19,4 0,2 32,8 40,1% 2016 2° trim. 8,8 12,6 0,2 21,6 40,8% 2017 2° trim.. 8,2 14,1 0,2 22,4 36,5% 2018 2° trim. 7,9 16,4 0,1 24,4 32,4% 2019 2° trim. 8,8 18,0 0,1 26,9 32,8% - donne 2014 Totale 133,4 191,6 0,9 325,8 40,9% 2015 Totale 151,7 203,1 1,0 355,8 42,6% 2016 Totale 149,3 177,4 1,1 327,7 45,5% 2017 Totale 177,3 196,7 0,8 374,8 47,3% 2018 Totale 176,8 201,4 0,7 378,9 46,7% 2015 2° trim. 40,6 56,3 0,2 97,1 41,8% 2016 2° trim.. 39,5 46,1 0,2 85,8 46,0% 2017 2° trim. 51,1 53,5 0,2 104,8 48,8% 2018 2° trim. 51,7 54,6 0,2 106,5 48,5% 2019 2° trim. 47,0 52,2 0,1 99,3 47,3%

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 Approfondimento (2): dinamiche dei contratti a tempo determinato

- Legge 92/2012: introduzione dal 1 gennaio 2013 del contributo addizionale Aspi (1,4% della

retribuzione lorda) per contratti di lavoro subordinato non a tempo indeterminato. Tra gli esoneri previsti ci sono i rapporti di lavoro a termine per lo svolgimento di attività stagionali di cui al D.P.R. n.

1525/1963. Dal 1.1.2013 al 31.12.2015 l’esonero ha riguardato anche i lavoratori assunti a tempo determinato per lo svolgimento delle attività stagionali definite tali dagli avvisi comuni e dai contratti collettivi nazionali stipulati entro il 31 dicembre 2011, dalle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative.

- Legge 96/2018, di conversione del c.d. “Decreto Dignità” ha sancito l’aumento del contributo addizionale di finanziamento alla NASpI dovuto per i contratti a tempo determinato allo 0,5% per ciascun rinnovo del contratto stesso. In vigore dal 14/07/2018.

Nel 2017 la crescita eccezionale delle assunzioni con contratto a tempo determinato ha interessato tanto il lavoro stagionale che quello non stagionale: in entrambi i casi la variazione è stata pari al 20% (tab. 1.7). Nel 2018 tale espansione è continuata, anche se con un ritmo meno intenso: le assunzioni stagionali sono cresciute del 7%, quelle non stagionali del 4%, cosicché la quota delle stagionali sul totale è arrivata al 25%.

Tab. 1.7 – Veneto. Assunzioni a tempo determinato, stagionali e non, per settore (val. in migliaia)

Servizi Agricoltura Industria

Totale Commercio Serv. turistici Istruzione Altro

Totale Totale tempo determinato

2014 Totale 54,2 70,9 295,2 19,4 97,1 92,5 86,2 420,3 2015 Totale 54,7 70,7 292,3 18,6 97,0 87,6 89,1 417,8 2016 Totale 57,9 74,8 280,2 21,3 102,2 62,0 94,6 412,9 2017 Totale 72,1 87,3 335,0 26,8 125,5 60,7 122,0 494,4 2018 Totale 79,8 93,2 347,2 26,9 128,9 63,2 128,1 520,2 2015 2° trim. 13,4 18,8 91,6 6,6 39,3 18,1 27,6 123,8 2016 2° trim. 13,5 19,1 81,9 6,8 39,2 7,5 28,4 114,5 2017 2° trim. 16,1 22,2 102,6 8,9 50,4 8,4 35,1 140,9 2018 2° trim. 17,9 24,3 103,1 8,5 48,2 10,0 36,3 145,3 2019 2° trim. 16,3 20,6 106,7 8,4 49,7 11,0 37,6 143,6

- Tempo det. stagionale

2014 Totale 35,5 5,9 49,0 2,5 37,9 0,1 8,5 90,4 2015 Totale 36,3 6,0 53,6 2,6 40,7 0,3 10,1 95,9 2016 Totale 38,8 6,6 54,6 2,6 40,5 0,6 10,8 99,9 2017 Totale 49,5 7,1 63,9 3,1 47,4 0,7 12,8 120,4 2018 Totale 53,2 7,3 69,0 3,3 50,4 0,8 14,5 129,4 2015 2° trim. 9,3 1,0 28,8 1,7 22,5 0,0 4,6 39,1 2016 2° trim. 9,2 1,1 28,0 1,6 21,4 0,0 4,9 38,2 2017 2° trim. 11,0 1,2 34,7 1,9 26,7 0,1 6,0 46,9 2018 2° trim. 11,6 1,2 33,7 1,9 25,5 0,1 6,3 46,5 2019 2° trim. 10,9 1,5 40,6 2,5 30,2 0,1 7,7 52,9

- Tempo det. non stagionale

2014 Totale 18,7 64,9 246,2 16,9 59,3 92,4 77,7 329,9 2015 Totale 18,5 64,7 238,7 16,1 56,3 87,3 79,1 321,9 2016 Totale 19,1 68,2 225,6 18,7 61,7 61,4 83,8 312,9 2017 Totale 22,6 80,3 271,1 23,8 78,1 60,0 109,3 374,0 2018 Totale 26,6 85,9 278,2 23,7 78,5 62,4 113,6 390,7 2015 2° trim. 4,2 17,8 62,8 4,9 16,7 18,1 23,0 84,7 2016 2° trim. 4,4 18,0 53,9 5,2 17,8 7,5 23,4 76,3 2017 2° trim. 5,1 20,9 68,0 6,9 23,6 8,3 29,1 94,0 2018 2° trim. 6,3 23,1 69,4 6,6 22,8 10,0 30,0 98,8 2019 2° trim. 5,4 19,1 66,1 5,9 19,5 10,9 29,9 90,7

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Osservatorio Mercato del Lavoro

Settembre 2019 25/51

Veneto Lavoro (2017), “Posti di lavoro fissi e lavoratori a termine?”, in Misure/74, novembre, www.venetolavoro.it

Sotto il profilo congiunturale è evidente il diverso andamento registrato dai contratti a termine in funzione del fatto che essi fossero stagionali o no: i primi sono aumentati del 14% raggiungendo nel secondo trimestre 2019 la cifra di 52.900; i secondi sono invece diminuiti dell’8% (90.700), un andamento sicuramente influenzato dalle modifiche legislative intervenute che ne hanno ridotto la duttilità di impiego. Il bilancio complessivo delle assunzioni risulta così pressoché stabile. L’analisi settoriale conferma questa lettura dei dati, mostrando come la riduzione maggiore dei tempi determinati non stagionali si sia verificata nel settore industriale (-17%) ma non ha mancato di interessare anche i comparti dei servizi, compreso il turismo, e l’agricoltura.

Una conferma del ruolo giocato dalla norma più che dalla congiuntura nel condizionare la domanda di lavoro a termine viene dal constatare che negli ultimi mesi la contrazione ha riguardato in primo luogo i rinnovi contrattuali (-14% sul secondo trimestre 2018, limitati come sono ora nell’estensione temporale e dalla necessità di apposizione della causale), ma non ha risparmiato neppure gli “esordi in azienda”11 che hanno segnato anch’essi una riduzione del -5%; il graf. 1.6 consente di analizzare tali dinamiche su base mensile, evidenziando l’avviarsi per i contratti a termine di una nuova fase a partire dal terzo trimestre 2018.

Graf. 1.6 – Assunzioni con contratti a tempo determinato non stagionali: esordienti in azienda e non esordienti (rinnovi).

Variazioni % tendenziali (sul mese corrispondente dell'anno precedente)

-0,40 -0,30 -0,20 -0,10 0,00 0,10 0,20 0,30 0,40 0,50 0,60 G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o 2015 2016 2017 2018 2019 Esordi Rinnovi

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

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Settembre 2019 26/51

Tab. 1.8 – Veneto. Assunzioni a tempo determinato non stagionale per durata prevista (val. in migliaia)

1 giorno 2-7 gg. 8-30 gg. 1-6 mesi 6-12 mesi Oltre un anno Totale Durata media prevista in gg 2016 Totale 29,6 22,1 36,1 153,8 66,5 4,7 312,9 117,5 2017 Totale 34,8 28,3 44,5 183,4 76,7 6,3 374,0 117,4 2018 Totale 34,7 28,5 44,1 191,3 87,5 4,5 390,8 121,9 2016 2° trim. 8,6 5,4 7,7 40,6 13,0 1,0 76,3 108,7 2017 2° trim. 9,7 7,4 10,1 49,3 16,1 1,5 94,0 108,9 2018 2° trim. 9,8 7,4 11,5 52,0 16,7 1,3 98,8 107,2 2019 2° trim. 10,5 7,6 10,1 46,6 15,2 0,6 90,7 104,4

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

In tab. 1.8 è documentata la distribuzione per classi di durata prevista delle assunzioni a termine non stagionali (vale a dire comunicata al momento dell’instaurazione del rapporto). Nel secondo trimestre 2019 si osserva un incremento delle durate brevissime (+7% le giornaliere, +3% quelle fino a 7 giorni), che insieme rappresentano il 20% del totale; tutte le altre registrano una flessione che diventa eclatante (il 53%) per quelle superiori all’anno. Il “decreto Poletti” (2014) aveva liberalizzato/incentivato le assunzioni a termine, con l’estensione dell’acausalità e l’aumento del numero di proroghe consentite in via ordinaria, ripetibili fino a un massimo di cinque.12 La dinamica delle proroghe, sempre in incremento dal 2015, è stata contratta dall’impatto del dl. n. 87/2018 convertito nella l.n. 96 del 9 agosto 2018 che ha ridotto a quattro il numero massimo di proroghe consentite e ha previsto un incremento del costo del lavoro nei casi in cui, anche tramite proroga, il contratto di lavoro superi la durata di un anno. In effetti, come già a partire dall’ultimo trimestre del 2018, nel secondo trimestre 2019 il numero delle proroghe rimane in contrazione (-25% rispetto all’analogo periodo 2018), molto nettamente a partire dalla seconda (-29%, per giungere al -71% alla quinta) (tab. 1.9), così come flette anche la durata media (a differenza di quanto accaduto nell’ultimo trimestre dell’anno precedente), giunta nel secondo trimestre 2019 a 110 giorni (contro i 128 del trimestre analogo del 2018).

Tab. 1.9 – Veneto. Contratti a tempo determinato non stagionali. Proroghe per ordine (val. in migliaia)

1a proroga 2a proroga 3a proroga 4a proroga 5a proroga Ulteriore

proroga proroghe Totale A. Valori assoluti 2015 Totale 93,8 34,1 13,3 5,2 2,2 1,5 150,1 2016 Totale 96,4 36,6 15,9 7,2 3,0 1,2 160,3 2017 Totale 115,6 47,1 21,9 10,0 4,4 1,7 200,6 2018 Totale 124,9 55,2 25,7 12,1 4,9 2,0 224,7 2015 2° trim. 19,7 7,7 3,2 1,4 0,6 0,6 33,3 2016 2° trim. 19,9 7,9 3,6 1,8 0,7 0,5 34,5 2017 2° trim. 25,3 10,7 5,2 2,5 1,2 0,7 45,6 2018 2° trim. 29,1 13,3 6,6 3,3 1,5 0,8 54,5 2019 2° trim. 25,0 9,5 3,9 1,5 0,4 0,6 40,8

B. Durate medie (in gg)

2015 Totale 111,0 146,1 91,8 78,9 74,8 50,5 115,0 2016 Totale 115,9 120,6 117,3 113,6 110,2 69,0 116,5 2017 Totale 123,2 130,5 131,6 125,8 129,6 63,0 125,6 2018 Totale 136,2 147,8 145,5 143,8 148,6 62,2 140,1 2015 2° trim. 107,9 99,2 81,7 65,6 56,4 34,6 99,2 2016 2° trim. 117,4 118,2 118,9 100,4 96,2 40,4 115,3 2017 2° trim. 120,8 123,4 115,5 111,1 111,2 36,4 118,7 2018 2° trim. 129,4 133,3 127,6 119,6 124,6 43,2 128,2 2019 2° trim. 119,7 105,5 90,7 83,2 44,5 32,9 110,3

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

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Osservatorio Mercato del Lavoro

Settembre 2019 27/51

 Approfondimento (3): le cause di cessazione dei rapporti di lavoro

Anastasia B., Bertazzon L., Maschio S., Mattioni G., I licenziamenti: consistenza, dinamiche e caratteristiche nel periodo 2007-2014, WorkInps Papers, n. 2, settembre 2016, in www.inps.it e www.venetolavoro.it

Veneto Lavoro (2018) “I rapporti di lavoro esonerati. Tassi di sopravvivenza a 36 mesi”, in Misure/76, febbraio, www.venetolavoro.it

Anastasia B., Gambuzza M., Gatti F., Maschio S., Rasera M., (2018), “L'apporto conoscitivo degli indicatori longitudinali per l'analisi del mercato del lavoro”, “Tempi&Metodi”, luglio,

www.venetolavoro.it

Le motivazioni di cessazione dei rapporti di lavoro dipendente forniscono elementi rilevanti di analisi sullo stato del mercato del lavoro, sulla sua complessiva condizione di fluidità e/o di tensione.

Tab. 1.10 – Veneto. Cessazioni di rapporti di lavoro dipendente per motivo della cessazione (val. in migliaia)

Lic.

disciplinari economici Lic. individuali

Lic. collettivi Altre cess. con diritto alla Naspi

Dimissioni Fine

termine Pensione Altro Totale

2014 Totale 3,9 33,5 15,4 20,5 113,2 470,4 6,4 8,8 672,1 2015 Totale 4,4 32,8 8,2 21,9 129,2 487,5 11,7 9,8 705,4 2016 Totale 7,3 34,2 6,1 22,8 118,6 482,9 7,1 9,5 688,6 2017 Totale 8,4 31,4 3,8 26,7 144,5 569,0 8,8 9,5 802,0 2018 Totale 9,3 30,6 2,8 28,6 167,3 565,5 10,2 9,6 823,9 2015 2° trim. 1,1 7,8 2,3 6,2 33,6 113,7 2,7 2,3 169,6 2016 2° trim. 2,0 8,5 2,0 6,3 29,1 108,2 1,5 2,3 159,8 2017 2° trim. 2,0 7,4 0,9 7,6 37,3 129,2 1,8 1,9 188,0 2018 2° trim. 2,2 6,9 0,8 8,2 43,7 136,0 1,9 2,5 202,2 2019 2° trim. 2,5 7,1 0,4 8,7 46,0 122,9 1,7 2,6 192,0

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

Considerando l’insieme rappresentato dal lavoro dipendente (tab. 1.10) emerge, con riferimento al secondo trimestre 2019, come il peso preponderante sia sempre quello della conclusione dei contratti a termine (64%, in diminuzione di tre punti percentuali rispetto al trimestre corrispondente del 2018), seguito dalle dimissioni (24%, erano il 22%), mentre meno rilevante è la quota dei licenziamenti (stabili al 5%). In particolare si può osservare che nel trimestre in esame:

- Decreto legge 34/2014, c.d. “decreto Poletti”, convertito con modificazioni dalla legge 78/2014: modifiche alla disciplina del tempo determinato con estensione dell’acausalità, liberalizzazione delle proroghe (fino a 5 proroghe nell’arco di 36 mesi), limitazione alla stipula dei contratti a tempo determinato (non più del 20% del personale a tempo indeterminato). In vigore dal 21.3.2014.

- Decreto lgs.vo 81/2015, decreto attuativo della l. 183/2014: apposizione del termine e durata massima di 36 mesi (anche cumulativi di più contratti con lo stesso datore di lavoro).

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 le cessazioni per iniziativa dell’impresa (licenziamenti) sono state circa 10.000, con un aumento al loro interno di quelli disciplinari (2.500, +17%) e una riduzione di quelli collettivi (erano 800 e si sono dimezzati);

 le dimissioni sono state circa 46.000, in aumento del 5% rispetto al 2018;  le uscite per pensionamento sono state 1.700, in diminuzione dell’11%;

 le cessazioni di rapporti di lavoro a termine, in accordo con la contrazione delle nuove stipule, sono state 123.000, in diminuzione del 10%.

- Legge 96/2018, di conversione del c.d. “Decreto Dignità”, ha sancito l’aumento dell’indennità di licenziamento ingiustificato ad un minimo di 6 mensilità (erano 4) fino ad un massimo di 36 (erano 24) In vigore dal 14/07/2018. La sentenza della Corte Costituzionale n. 194 depositata l’8/11/2018 apre

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2. IL LAVORO DIPENDENTE CON CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE

 Dal lato delle agenzie di somministrazione

Una prima angolatura di osservazione della somministrazione si basa sui flussi attivati dalle agenzie di somministrazione con sede in Veneto.

Innanzitutto osserviamo i lavoratori coinvolti in funzione del contratto che li lega alle agenzie. Le assunzioni complessivamente sono andate aumentando ininterrottamente dal 2013 al 2017, quando hanno raggiunto il massimo di oltre 215.000. Nel corso del 2018 si è registrata un’inversione di tendenza con una riduzione di circa 25.000 assunzioni, tutte a tempo determinato. Le attivazioni in somministrazione rappresentano il 22% di tutte quelle messe in atto nel complesso del lavoro dipendente, con una variazione negli anni che va dal minimo del 18% nel corso del 2013 ad un massimo del 26% nel 2017.

Le assunzioni a tempo indeterminato hanno conosciuto una prima quantificazione rilevante nel 2015, dove hanno superato le 2.300; nei due anni successivi si sono dimezzate ed hanno ripreso a crescere nel 2018, dopo l’entrata in vigore del decreto dignità, tornando a sfiorare le 2.000. Analogo andamento è riscontrabile per quanto riguarda le trasformazioni, con il picco però raggiunto nel 2018 (quasi 800). La tendenza alla crescita del tempo indeterminato si è consolidata nel primo semestre del 2019, quando le stipule hanno già superato 3.300 unità e le trasformazioni le 400; rispetto ai saldi occupazionali il somministrato a tempo indeterminato vale il 6% di questa tipologia contrattuale, quello a tempo determinato il 10%.

Tab. 2.1 – Veneto. Contratti di somministrazione a tempo indeterminato e determinato

Somministrato indeterminato Somministrato determinato

Saldo Assunzioni Saldo Assunzioni Trasformazioni

2013 Totale 365 464 -276 111.631 28 2014 Totale 46 330 1.341 129.072 29 2015 Totale 2.246 2.368 -122 153.160 312 2016 Totale 478 1.065 3.904 179.564 131 2017 Totale 18 1.006 5.155 214.729 10 2018 Totale 1.267 1.883 6.356 189.009 795 2015 1° trim. 256 329 10.232 36.909 31 2° trim. 371 366 4.066 38.928 99 2016 1° trim. -73 103 10.346 42.543 4 2° trim. 50 197 4.733 43.919 17 2017 1° trim. 48 216 11.942 48.849 2 2° trim. 31 221 6.135 55.192 2 2018 1° trim. 189 472 10.806 56.970 6 2° trim. 53 257 5.676 56.025 57 2019 1° trim. 1.843 2.018 3.694 32.107 241 2° trim. 361 1.369 -397 35.395 161

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

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Nel secondo trimestre 2019 hanno effettuato assunzioni 64 agenzie di somministrazione con sede in Veneto. Il mercato del lavoro in somministrazione risulta significativamente e stabilmente concentrato: le prime 10 agenzie coprono il 78% del volume delle missioni, le prime 5 (che negli anni si scambiano la posizione nel ranking) il 56%. Ancora più elevato è l’effetto di concentrazione se si osservano solo i tempi indeterminati: le quote si attestano rispettivamente al 87% e al 67%.

Analogamente a quanto già registrato per i contratti a tempo determinato, il trend delle assunzioni con contratto di somministrazione a tempo determinato è stato particolarmente negativo per i rinnovi, crollati del 56% nel quarto trimestre 2018, mentre le missioni di esordienti sono diminuite solo del 5,8%13 (graf. 2.1).

Questa tendenza è continuata anche nel corso del primo semestre 2019, dove gli esordienti valgono il 50% delle assunzioni effettuate mentre nel 2018 erano il 32%.

Graf. 2.1 – Veneto.Assunzioni con contratto di somministrazione a tempo determinato: esordienti in agenzia e rinnovi. Variazioni % tendenziali

-80% -60% -40% -20% 0% 20% 40% 60% 80% 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 Esordienti in agenzia Rinnovi

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

 Dal lato delle imprese utilizzatrici: le missioni

Gli effetti del mutamento delle regole sul tempo determinato potranno essere valutati compiutamente nei prossimi mesi, una volta che agenzie somministratrici e imprese utilizzatrici avranno completato l’adattamento al nuovo ambiente istituzionale. Ma tracce della fase di incertezza trascorsa sono visibili nell’utilizzo delle missioni a termine, in decisa contrazione a partire esattamente da luglio 2018 (graf. 2.2), mentre quelle a tempo indeterminato sono aumentate a partire dall’ultimo trimestre 2018 e hanno toccato un picco a gennaio 2019, quando le imprese abitualmente rinnovano i contratti a termine: in questa fase alcune imprese hanno optato per una soluzione che non desse problemi di tipo amministrativo (graf. 2.3).

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Graf. 2.2 – Dinamica mensile delle missioni a tempo determinato

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e 2017 2018 2019

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

Graf. 2.3 – Dinamica mensile delle missioni a tempo indeterminato

0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 G en na io Fe bb ra io M ar zo Ap ril e M ag gi o G iu gn o Lu gl io Ag os to Se tt em br e O tt ob re N ov em br e D ic em br e 2017 2018 2019

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L’analisi dei flussi in funzione dei contratti stipulati per le singole missioni viene condotta tenendo conto al contempo dei contratti tra lavoratori e agenzie, arricchendo e articolando così il quadro di riferimento: in tal modo otteniamo la possibilità di distinguere i casi di staff leasing14 e quelli di impiego in missioni a termine di lavoratori reclutati della agenzie con contratti di somministrazione a tempo indeterminato (tab. 2.1).

Tab. 2.1 –Missioni in funzione del contratto che lega le agenzie con lavoratori e imprese utilizzatrici

Totale Contratto tra agenzia e lavoratore

Tempo determinato Tempo indeterminato Misisoni Lavoratori Imprese Misisoni Lavoratori Imprese Misisoni Lavoratori Imprese Contratto di missione tra agenzia e impresa a tempo determinato

2013 Totale 118.857 50.000 8.688 118.433 49.692 8.677 424 370 91 2014 Totale 141.052 57.282 9.280 140.792 57.085 9.257 260 229 86 2015 Totale 167.041 67.721 10.263 165.511 67.225 10.194 1.530 1.431 431 2016 Totale 191.153 71.870 10.907 189.987 71.291 10.740 1.166 890 504 2017 Totale 230.425 90.179 12.567 229.523 89.623 12.449 902 624 458 2018 Totale 206.122 94.945 13.151 204.557 94.031 12.929 1.565 1.275 656 2015 1° trim. 40.971 27.152 5.449 40.875 27.065 5.435 96 93 56 2° trim. 41.969 24.743 5.268 41.776 24.579 5.243 193 185 87 2016 1° trim. 45.613 27.761 5.596 45.332 27.511 5.549 281 252 154 2° trim. 46.551 25.362 5.768 46.342 25.187 5.679 209 176 159 2017 1° trim. 52.700 32.664 6.333 52.435 32.440 6.284 265 230 154 2° trim. 59.093 32.936 6.723 58.883 32.766 6.652 210 175 153 2018 1° trim. 62.109 39.111 7.218 61.716 38.772 7.165 393 368 183 2° trim. 60.250 34.117 7.157 59.999 33.901 7.082 251 229 166 2019 1° trim. 36.098 26.717 6.285 35.177 25.864 6.145 921 867 392 2° trim. 38.861 26.512 6.138 38.040 25.787 6.009 821 738 321 Contratto di missione tra agenzia e impresa a tempo indeterminato

2013 Totale 195 192 73 - - - 195 192 73 2014 Totale 229 202 137 - - - 229 202 137 2015 Totale 1.336 1.094 550 - - - 1.336 1.094 550 2016 Totale 684 611 328 - - - 684 611 328 2017 Totale 935 816 344 - - - 935 816 344 2018 Totale 1.239 1.211 454 - - - 1.239 1.211 454 2015 1° trim. 269 258 198 - - - 269 258 198 2° trim. 277 239 156 - - - 277 239 156 2016 1° trim. 98 88 72 - - - 98 88 72 2° trim. 165 158 99 - - - 165 158 99 2017 1° trim. 217 208 118 - - - 217 208 118 2° trim. 146 136 104 - - - 146 136 104 2018 1° trim. 319 305 142 - - - 319 305 142 2° trim. 173 172 84 - - - 173 172 84 2019 1° trim. 1.640 1.630 493 - - - 1.640 1.630 493 2° trim. 915 914 360 - - - 915 914 360 Totale 2013 Totale 119.052 50.154 8.698 118.433 49.692 8.677 619 556 146 2014 Totale 141.281 57.451 9.350 140.792 57.085 9.257 489 427 211 2015 Totale 168.377 68.414 10.569 165.511 67.225 10.194 2.866 2.485 887 2016 Totale 191.837 72.229 11.039 189.987 71.291 10.740 1.850 1.427 770 2017 Totale 231.360 90.739 12.726 229.523 89.623 12.449 1.837 1.401 743 2018 Totale 207.361 95.670 13.216 204.557 94.031 12.929 2.804 2.413 973 2015 1° trim. 41.240 27.403 5.615 40.875 27.065 5.435 365 349 247 2° trim. 42.246 24.974 5.396 41.776 24.579 5.243 470 422 237 2016 1° trim. 45.711 27.833 5.638 45.332 27.511 5.549 379 330 220 2° trim. 46.716 25.492 5.829 46.342 25.187 5.679 374 315 252 2017 1° trim. 52.917 32.845 6.392 52.435 32.440 6.284 482 431 259 2° trim. 59.239 33.061 6.792 58.883 32.766 6.652 356 304 252 2018 1° trim. 62.428 39.378 7.270 61.716 38.772 7.165 712 664 302 2° trim. 60.423 34.273 7.185 59.999 33.901 7.082 424 396 240 2019 1° trim. 37.738 28.305 6.416 35.177 25.864 6.145 2.561 2.492 824 2° trim. 39.776 27.405 6.235 38.040 25.787 6.009 1.736 1.651 636

Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione 25 luglio 2019)

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