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032

VALUTAZIONE COMPARATIVA DI

“ENZYGNOST®SYPHILIS” E “ARCHITECT® SYPHILIS TP” PER LA DIAGNOSI DI SIFILIDE

Marangoni A., Moroni A., Accardo S., Capitani S., Ruscello S., Cevenini R.

Laboratorio di Microbiologia, Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna.

Introduzione. La diagnosi di laboratorio di sifilide, basata

principalmente sull’utilizzo di indagini sierologiche, riveste un ruolo chiave nella corretta gestione dei pazienti luetici. Nel presente studio sono stati valutati in maniera comparati-va i risultati ottenuti da un metodo ELISA in micropiastra, Enzygnost® Syphilis, con quelli ottenuti da un metodo su

analizzatore random access, ARCHITECT®Syphilis TP.

Metodi. Gruppo di studio. In totale sono stati analizzati 270

sieri. In particolare, 140 campioni provenivano da pazienti sifilitici, con diversi stadi di malattia. 130 campioni, vicever-sa, erano stati selezionati dalla routine diagnostica perché avevano dato risultati discordanti tra lo screening, eseguito con ARCHITECT®Syphilis TP, e metodi di conferma.

Test utlizzati. Sono stati utilizzati i seguenti test

commercia-li: Enzygnost®Syphilis (Dade Behring, Marburg, Germania),

ARCHITECT® Syphilis TP (Abbott Japan Co., Tokio,

Giappone), TPHA (AlfaWasserman, Milano, Italia) e RPR (Radim, Pomezia, Italia).

WB. È stato utilizzato un WB allestito con lisato totale di Treponema pallidum. Un siero è stato considerato IgG

posi-tivo se riconosceva almeno tre delle seguenti quattro bande proteiche: Tp47, TmpA, Tp17 e Tp15.

Risultati. I 140 ottenuti da pazienti sifilitici hanno dato

risul-tati concordanti con i metodi treponemici utilizzati: tutti sono risultati positivi quando testati con Enzygnost® Syphilis,

ARCHITECT®Syphilis TP, TPHA e WB. 91/140 sieri erano

anche RPR positivi.

I rimanenti 130 sieri hanno dato i seguenti risultati: un siero ha mostrato reattività solo se testato con RPR, ma nessuno degli altri test ha confermato tale positività. Sei sieri sono risultati positivi con ARCHITECT® Syphilis TP ed

Enzygnost®Syphilis, ma negativi con WB, TPHA ed RPR.

Infine, 122 sieri sono risultati positivi quando testati con ARCHITECT® Syphilis TP e negativi con Enzygnost®

Syphilis, TPHA, WB ed RPR.

Conclusioni. Enzygnost®Syphilis ha mostrato una migliore

concordanza con TPHA e WB rispetto ad ARCHITECT®

Syphilis TP.

033

DIAGNOSI PRECOCE DI SEPSI

Rondinelli V., Focarelli V., Saraceno R., Mazzei U., Colosimo M., Giglio S., Caruso G., Fabiano G., Costa L., Samà S., Masciari R.

Laboratorio di Microbiologia e Virologia Azienda Ospedaliera Pugliese-Ciaccio Catanzaro

Introduzione. La sepsi è una risposta infiammatoria

sistemi-ca ad un’infezione del torrente circolatorio. Rappresenta la principale causa di decesso nelle terapie intensive non coro-nariche di tutto il mondo. Abbiamo affiancato alla classica emocoltura metodi diagnostici caratterizzati da tempi di risposta brevi, clinicamente più utili, per una terapia antibio-tica adeguata.

Materiali e metodi. Nel mese di ottobre 2006 abbiamo

ini-ziato ad utilizzare per alcuni pazienti della Rianimazione con sospetta sepsi o con alto rischio di evoluzione del quadro cli-nico e con valori alterati di procalcitonina, il SeptiFast della Roche, un test in PCR real-time su strumento LightCycler in grado di identificare –in sole 6 ore- il DNA di 25 specie bat-teriche e fungine in campioni di sangue intero in K-EDTA. Sono stati analizzati 54 campioni di pazienti (31 uomini e 23 donne, età media 56 anni) in parallelo alle rispettive emocol-ture.

Risultati.

SEPTIFAST EMOCOLTURA Media

6 ore 54 campioni 54 campioni ore

Klebsiella oxytoca 2 1 32 Klebsiella pneum. 4 2 35 Proteus mirabilis 2 1 39 Pseudomonas aer. 6 4 92 Acinetobacter baum. 2 1 94 Staphilococcus aur. 10 4 43 Enterococcus fecalis 4 2 56

Staph. coagulasi neg. 8 3 28

Candida albicans 6 2 163

Candida glabrata 2 0 /

Candida parapsilosis 2 1 172

Nessuna rilevazione 6 9 /

Conclusioni. La nostra casistica è ancora troppo limitata per

consentire valutazioni certe. Possiamo comunque affermare che:

1) La tradizionale emocoltura, pur con tutti i noti limiti, non deve essere abbandonata in quanto è l’unica in grado di fornire una terapia specifica;

2) Il test Septifast è utile nella pratica clinica per la rapidità della diagnosi;

3) Il notevole costo del test Septifast non ne consente un uso routinario per cui si impone una selezione dei pazienti, dopo aver comunque valutato attentamente anche l’onere economico della terapia empirica, spesso inadeguata.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

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