nella serata di ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato l’estensione dello stato di emergenza fino al 15 ottobre e, congiuntamente, il c.d. DL Proroghe norme COVID-19, che estende dal 31 luglio al 15 ottobre 2020 le disposizioni che consentono di adottare le misure di contenimento per l’epidemia. Il Decreto interviene altresì per prorogare i termini di diverse misure, tra cui quelle per il lavoro agile.
Infine, si prevede che restino in vigore fino all’adozione di ulteriori DPCM (e comunque non oltre dieci giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto) le disposizioni di cui al DPCM del 14 luglio 2020.
Il DL dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro la giornata di sabato 1 agosto, poiché gli effetti delle previsioni normative cesserebbero altrimenti il 31 luglio.
Inoltre, si trasmette in allegato una prima bozza del c.d. DL Agosto – che si appoggerà sulle risorse legate allo scostamento di bilancio appena approvato – di cui si fornisce di seguito un’analisi:
• Cassa integrazione ordinaria, in deroga e Assegno ordinario (art. 1): i datori di lavoro che nel 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa a causa dell’emergenza COVID-19 possono presentare domanda di concessione di Cassa integrazione ordinaria e in deroga e di Assegno ordinario per una durata massima di 9 settimane incrementate ulteriormente di altre 9 settimane, nel periodo ricompreso fra il 13 luglio e il 31 dicembre 2020. I periodi di integrazione precedentemente richiesti e autorizzati ai sensi del DL Cura Italia e collocati, anche parzialmente, dopo il 12 luglio 2020 sono imputati alle prime nove settimane di cui sopra.
Per accedere alle ulteriori nove settimane, bisogna essere già stati autorizzati interamente alle precedenti nove; inoltre, i datori di lavoro che ne presentano la richiesta – tramite autocertificazione della riduzione di fatturato come segue – devono versare:
o Un contributo addizionale determinato sulla base del raffronto tra il fatturato aziendale del primo semestre 2020 e quello del corrispondente semestre 2019, pari al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che hanno avuto una riduzione del fatturato inferiore al 20%;
o Un contributo addizionale pari al 18% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato;
o Il contributo addizionale non è invece dovuto dai datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%.
I datori di lavoro del comparto agricolo che nel 2020 sospendono o riducono l’attività lavorativa a causa dell’emergenza COVID-19 possono presentare domanda di concessione del trattamento di cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA) per una durata massima di 90 giorni nel periodo 13 luglio-31 dicembre 2020.
• Esonero versamento dei contributi previdenziali (art. 2): alle aziende che non richiedono i trattamenti di cassa integrazione, a esclusione del settore agricolo, e che abbiano già usato i trattamenti di integrazione salariale previsti dal DL Cura Italia (artt. 19-22-quinquies), è riconosciuto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali
a loro carico, per un periodo massimo di quattro mesi, fruibili entro il 31 dicembre, con esclusione di premi e contributi dovuti all’INAIL e fermo restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
L’esonero non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni di aliquote di finanziamento.
• Fondo nuove competenze (art. 3): le risorse del Fondo, introdotto dall’art. 88 del DL Rilancio, vengono incrementate a €730 milioni a valere sul Programma Operativo
Nazionale SPAO, e alle finalità viene aggiunto il favorire percorsi di ricollocazione dei lavoratori.
• NASPI e DIS-COLL (art. 4): in caso le prestazioni terminino nel periodo 1° maggio-30 giugno 2020, le stesse sono prorogate per ulteriori due mesi a decorrere dal giorno di scadenza, con le stesse condizioni dell’art. 92 del DL Rilancio, e l’importo riconosciuto per ogni mensilità aggiuntiva è pari all’importo dell’ultima mensilità spettante per la prestazione originaria.
• Esonero versamento contributi assunzioni a tempo indeterminato (art. 5): fino al 31 dicembre 2020, ai datori di lavoro che assumono lavoratori subordinati a tempo indeterminato è riconosciuto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, per massimo 6 mesi a decorrere dall’assunzione, sempre con esclusione di premi e contributi dovuti all’INAIL e fermo restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche.
Le assunzioni devono comunque comportare un incremento occupazionale netto calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti all'assunzione, e i dipendenti con contratto a tempo parziale sono ponderati in base al rapporto tra le ore pattuite e l’orario normale di lavoro dei lavoratori a tempo pieno.
• Proroga o rinnovo contratti a termine (art. 6): è possibile prorogare o rinnovare fino al 31 dicembre 2020 i contratti di lavoro subordinato a tempo determinato.
impiegato nell’appalto, sia riassunto a seguito di subentro di nuovo appaltatore in forza di legge, di contratto collettivo nazionale di lavoro o di clausola del contratto di appalto.
Sempre fino al 31 dicembre, indipendentemente dal numero di dipendenti, resta preclusa ai datori di lavoro la facoltà di recedere dal contratto per giustificato motivo.
Preclusioni e sospensioni non si applicano in caso di cessazione definitiva dell’attività, messa in liquidazione della società, fallimento.
Il decreto dovrà ora essere discusso in Consiglio dei Ministri e, successivamente, verrà trasmesso al Parlamento – probabilmente alla Camera – per iniziare l’iter di conversione in legge. A tal proposito, dalle ultime indiscrezioni pare che tale Decreto verrà innestato nel DL Semplificazioni una volta che anche quest’ultimo approderà alla Camera.
Ulteriori informazioni
Da fonti del Senato si apprende che, relativamente al DL Semplificazioni, il termine per la presentazione degli emendamenti potrebbe slittare da martedì 4 a giovedì 6 agosto, ore 10.00.
