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Academic year: 2021

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(1)

«Comunicazione Aumentativa Alternativa e Comportamenti Problema in adulti con

Disturbo dello Spettro Autistico.

Intervento in un Centro Diurno»

20 Marzo 2015

Dott. Michele Boschetto, Neuropsichiatra, Direttore Sanitario Pamapi Dott.ssa Francesca Poli, Psicologa, Psicoterapeuta

(2)

La comunicazione Aumentativa Alternativa

L’acronimo CAA (Augmentative Alternative Communication) è la sigla che rappresenta oggi un nuovo orientamento clinico-

riabilitativo-educativo nell’ambito delle disabilità verbali.

Nella nostra struttura tale

orientamento rappresenta una sfida per i nostri utenti che hanno una Disabilità Grave/Gravissima e Diagnosi

di Disturbo di Spettro Autistico. La maggioranza di essi non sono verbali

(3)

PAMAPI

Centro di abilitazione per disturbi di spettro

autistico

(4)

Trattamenti

(5)

Progetto Riabilitativo Individualizzato

(6)

- 23 UTENTI

- ETÀ MEDIA 35 AA (RANGE 18-53) - 19/21 DIAGNOSI DSA + DI

- NON VERBALI O CON LINGUAGGIO

PREVALENTEMENTE NON FUNZIONALE

(7)

Progetto C.A.A. in DSA adulti con D.I.

PREMESSE

• spesso la persona con autismo presenta scarsa intenzionalità comunicativa

• e sembra non conoscere il potere della comunicazione e la sua capacità di modificare il mondo

• nell’autismo non è quindi sufficiente fornire uno strumento di

comunicazione , ma è anche necessario insegnare la comunicazione

• a tal fine bisogna utilizzare la spinta motivazionale della persona

• e creare ripetute occasioni quotidiane e naturalistiche per l’apprendimento

(8)

L’incapacità di comunicare

• fa sperimentare una situazione di impotenza nell’autodeterminarsi nel mondo

• concorre al mantenimento dei deficit di propositività

• il contenuto comunicativo può essere espresso con

comportamenti problema

(9)

Challenge Behaviour

• Le capacità visuo-spaziali punto di forza di molte

persone con autismo che in molti casi beneficiano di una organizzazione dell’informazione attraverso

formati visivi, sia rispetto ai bisogni di prevedibilità e comprensione che di compiere scelte ed

autodeterminazione.

• Alcuni studi hanno documentato una relazione inversa tra competenze di comunicazione e comportamenti problema.

• E’ ormai chiaro che la gestione farmacologica dei

comportamenti problema è risposta quantomeno

parziale, spesso inefficace e inappropriata

(10)

Alcuni vantaggi della

comunicazione attraverso immagini nei DSA

• Le informazioni verbali sono ASTRATTE, INVISIBILI, TEMPORANEE

• La persona con autismo e DI spesso non riesce ad utilizzarle rispetto ai propri bisogni di prevedibilità, e più in generale di comprensione del mondo: la comprensione quindi deve essere sostenuta ed anticipata.

• Le informazioni visive costituiscono un sistema di comunicazione

• CONCRETO, VISIBILE, PERMANENTE

• La comunicazione con immagini non si sostituisce, ma piuttosto sostiene i residui di comunicazione verbale funzionale.

• L’immagine è un MEZZO COMUNICATIVO UNIVERSALE

(11)

• Gli interventi di CAA dovrebbero essere estremamente personalizzati:

• sia rispetto all’individuazione delle

specifiche contingenze motivazionali efficaci per quella persona

• che rispetto alla scelta delle immagini da

utilizzare: stile cognitivo del ‘pensare per

dettagli’ - qual’è l’immagine, o il dettaglio

significativo per quella persona rispetto al

target comunicativo?

(12)

OBIETTIVI

sostituire i comportamenti problema con modalità comunicative con significato funzionale equivalente

incrementare l’autodeterminazione attraverso una migliore espressione dei bisogni riducendo gli interventi sostitutivi o arbitrariamente interpretativi

• migliorare la QdV di utenti e famiglie MA ANCHE..

• incremento prevedibilità e input visivi di comunicazione recettiva

incremento occasioni di comunicazione espressiva, scelte ed autodeterminazione

(13)

Progetto C.A.A. in DSA adulti con D.I.

Sostenibilità finanziaria 2011 Regione Toscana, 2012 Az. USL 10

Firenze,

2013 Regione Toscana, 2014 Regione Toscana

Inizio primavera 2011

(14)

Esempi Comunicazione Aumentativa

Alternativa

(15)

Agende visive

Riescono a dare agli utenti

una prevedibilità relativa

Alla giornata

(16)

Timetimer

Molte delle attività vengono

Monitorate attraverso l’utilizzo di Un TimeTimer che permette a

Livello visivo di vedere il tempo che Scorre.

(17)

Task Analysis

La task analysis è la

procedura che consente di

realizzare, per ogni singola

abilità, una specifica ricerca

delle componenti (fattori-

chiave). Si mostra all’utente

attraverso la sequenza di

immagini l’attività da

svolgere (talvolta con

l’aiuto di prompt verbale o

fisico che poi col tempo

verrà sfumato).

(18)

Quaderno PECS

Permette al ragazzo

Di comunicare ciò di

Cui ha bisogno

(19)

Ipad

Permette in maniera

Immediata di comunicare ciò di cui il ragazzo ha

bisogno

(20)

Due storie dei nostri utenti..

Esempi di Intervento di CAA in situazioni di Comportamenti

Problema

(21)

L.

Diagnosi di Disturbo Spettro Autistico.

Comorbilità:

Debolezza delle masse muscolari soprattutto degli arti inferiori

Componente

extrapiramidale con grimaces al volto

Problemi scoliotici e

artrosici

(22)

foto piccola

Note di profilo funzionale:

Comunicazione verbale funzionale limitata alla parola frase, disartica spesso ripetitiva.

Buona comprensione.

Buona propositività nell’interazione sociale, rimane in interazione per tempi prolungati, buona reciprocità affettiva.

Tono dell’umore stabile e sereno, al di là delle fasi di crisi.

Buona sensibilità alle gratificazioni verbali.

Ricca imitazione spontanea.

Deambulazione claudicante per scoliosi.

Discrete autonomie di vita quotidiana; necessita di aiuto nel vestirsi e nell’igiene personale e di supervisione rispetto alla masticazione.

(23)

COMPORTAMENTI PROBLEMA DI LORENZO

 Crisi comportamentali con cadenza plurisettimanale, soprattutto nella transizione casa-centro, talora anche per diverse ore, che talvolta iniziano con sue provocazioni verso utenti o operatori, e sfociano in crisi

comportamentali con movimenti stereotipi delle mani, capo, seguiti da una progressiva agitazione, urla, spasmi orali e faringei, con suoni

gutturali, sbuffi e sputi.

 La gestione di tali situazioni prevede di tranquillizzarlo ed invitarlo ad appartarsi fino al termine dell’episodio.

(24)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Febbraio-Luglio 2012 Febbraio - Luglio 2014

53%

32%

47%

68%

Giornate con Crisi Comportamentali vs

Giornate senza Crisi Comportamentali

giornate con crisi comportamentali giornate senza crisi comportamentali

(25)

0 50 100 150 200 250

Febbraio-Luglio 2012 Febbraio - Luglio 2014

222

90

Durata media della crisi in minuti

(26)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Febbraio-Luglio 2012 Febbraio - Luglio 2014

55%

11%

35%

17%

10%

72%

Collaborazione vs Oppositività

scarsa collaborazione parziale collaborazione buona collaborazione

(27)

S.

Autismo con regressione fra 18/24 m

Linguaggio verbale assente

Diagnosi di autismo a 7aa (1982)

Neuroimaging ed altri accertamenti negativi

Frequenta la scuola e negli anni si riduce progressivamente il ritiro e si verifica una riduzione della

frequenza delle crisi comportamentali.

Dal 1993 (inserimento al Pamapi, a 18aa) fino al 2010, ogni anno

riportate numerose crisi comportamentali

(28)

2010/11 Analisi funzionale dei CP (ABC)

• Nel 2010 si sono verificate 12 crisi comportamentali, che hanno richiesto 6 interventi di contenimento fisico e 4 interventi di farmacoterapia a bisogno

• Nel 2011, fino a settembre 8 crisi comportamentali con 2

interventi di contenimento fisico e 7 interventi di farmacoterapia a bisogno

– quasi tutte le crisi si sono verificate:

• Durante i trasporti in pulmino

• Durante le uscite, in contesti non familiari

– La fenomenologia delle crisi orienta ad una ricerca

comunicativa del tutto disfunzionale: nella prima fase della crisi, in genere, afferra polsi e monili

(29)

2011. Analisi funzionale dei CP (ABC)

– Nel settembre 2011 la crisi più imponente: nell’escalation distruttiva rompe un vetro della porta di accesso al Centro, si procura una importante ferita a flap dell’avambraccio dx che richiede miorrafia

– La crisi è cominciata nell’attesa del pulmino per tornare a

casa. S. ha da poco traslocato, ed è cambiato anche il servizio di trasporto che lo portava a casa. La crisi si scatena alla vista del precedente servizio, che non era più il suo.

– Ci si orienta con convinzione ad interpretare tale episodio (e la gran parte dei precedenti) come secondari ad un bisogno

insoddisfatto di prevedibilità, in particolare rispetto al momento del ritorno a casa. Si inizia la C.A.A.

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