I bilanci consuntivi degli enti previdenziali
dal 1999 al 2007
La pubblicazione riporta l'analisi dei bilanci consuntivi degli enti previdenziali italiani dal 1999
al 2007. Gli enti sono classificati secondo diverse tipologie. Le voci di bilancio analizzate in
maggior dettaglio sono le prestazioni sociali erogate (previdenziali, assistenziali e sanitarie), i
contributi sociali prelevati dai datori di lavoro e dai lavoratori ed infine le spese per il personale.
La serie storica dal 1999 al 2007 delle voci economiche analizzate è a prezzi costanti. Le tavole
statistiche, contenenti dati su entrate, uscite e spese per il personale per voce economica e
tipologia di ente previdenziale relative al periodo considerato, sono presenti anche nel cd-rom
allegato, in formato excel.
2I012010001000005
Settori
Sanità e previdenza - Pubblica amministrazione
I bilanci consuntivi
degli enti previdenziali
dal 1999 al 2007
Contiene cd-rom
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SISTEMA STATISTICO NAZIONALE
ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
€ 22,00
ISBN 978-88-458-1648-2
Pubblica amministrazione / Public Administration
Final Balances of Social Security Funds
from 1999 to 2007
The publication presents the analysis of final balances of Italian social security
funds from 1999 to 2007. The funds are classified according to several types. Social benefits
provided for welfare, assistance and health, social security contributions by employers and by
employees and personnel expenses are the final balances items examined at a deeper level of
detail. Time series from 1999 to 2007 of the economic items analyzed is given at constant prices.
The statistical tables contain data about revenues, expenditures and personnel costs by economic
item and type of social security institution. These data are also contained in the enclosed cd-rom
in excel format.
n.1-2010
I bilanci consuntivi degli enti previdenziali dal 1999 al 2007
I settori
Ambiente, territorio, climatologiaPopolazione, matrimoni, nascite, decessi, flussi migratori
Sanità, cause di morte, assistenza, previdenza sociale
Istruzione, cultura, elezioni, musei e istituzioni similari
Comportamenti delle famiglie (salute, letture, consumi, etc.)
Amministrazioni pubbliche, conti delle amministrazioni locali
Giustizia civile e penale, criminalità
Conti economici nazionali e territoriali
Occupati, disoccupati, conflitti di lavoro, retribuzioni
Indici dei prezzi alla produzione e al consumo
Agricoltura, zootecnia, foreste, caccia e pesca Industria, costruzioni, commercio, turismo, trasporti e comunicazioni, credito
Importazioni ed esportazioni per settore e Paese
AMBIENTE E TERRITORIO
POPOLAZIONE
SANITÀ E PREVIDENZA
CULTURA
FAMIGLIA E SOCIETÀ
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
GIUSTIZIA E SICUREZZA
CONTI ECONOMICI
LAVORO
PREZZI
AGRICOLTURA E ZOOTECNIA
INDUSTRIA E SERVIZI
COMMERCIO ESTERO
Alla produzione editoriale collocata nei 13 settori si affiancano le pubblicazioni periodiche dell’Istituto: Annuario statistico italiano, Bollettino mensile di statistica e Compendio statistico italiano.
Settori
Sanità e previdenza - Pubblica amministrazione
I bilanci consuntivi
degli enti previdenziali
dal 1999 al 2007
SISTEMA STATISTICO NAZIONALE
A cura di: Corrado Peperoni
Coordinamento redazionale: Enzo Venerandi
Per informazioni sul contenuto della pubblicazione
rivolgersi al Cont@ct Centre dell’Istat all’indirizzo:
https://contact.istat.it//
Eventuali rettifiche ai dati pubblicati saranno diffuse
all’indirizzo www.istat.it nella pagina di presentazione del volume
I bilanci consuntivi
degli enti previdenziali
dal 1999 al 2007
Informazioni n. 10
ISBN 978-88-458-1648-2
©
2010
Indice
Avvertenze ... Pag. 7
I bilanci consuntivi degli enti previdenziali dal 1999 al 2007
1. Premessa
... ”
9
2. Campo di osservazione e unità di analisi ... ”
9
3. Elenco e classificazione degli enti previdenziali ... ” 10
4. Gli enti previdenziali principali ... ”
12
5. Analisi longitudinale delle principali voci di bilancio... ”
13
6. Le dinamiche delle spese per il personale...
” 18
7. Indicatori di bilancio...
” 20
8. Analisi territoriale ...
”
24
TAVOLE STATISTICHE
Tavola 1 - Entrate degli enti previdenziali per tipologia di ente e voce economica - Accertamenti .... ”
35
Tavola 2 - Entrate degli enti previdenziali per tipologia di ente e voce economica - Riscossioni .. .. ”
38
Tavola 3 - Spese degli enti previdenziali per tipologia di ente e voce economica - Impegni ... .. ”
41
Tavola 4 - Spese degli enti previdenziali per tipologia di ente e voce economica - Pagamenti... .. ”
47
Tavola 5 Entrate per contributi sociali degli enti previdenziali per tipologia di ente e regione
-Accertamenti ... .. ”
53
Tavola 6 Spese per prestazioni istituzionali degli enti previdenziali per tipologia di ente e regione
-Impegni ... ”
56
Tavola 7 - Spese per l’acquisto di beni e servizi degli enti previdenziali per tipologia di ente e
regione -Impegni... ”
59
Tavola 8 - Spese per il personale degli enti previdenziali per tipologia di ente e regione -
Impegni ... ”
62
Tavola 9 - Deficit previdenziale degli enti previdenziali per tipologia di ente e regione ... ”
65
Tavola 10 - Tasso di copertura previdenziale degli enti previdenziali per tipologia di ente e regione.... .. ”
68
Tavola 11 - Spese per il personale degli enti previdenziali per voce economica e tipologia di ente -
Impegni ... ”
71
Tavola 12 - Spese per il personale degli enti previdenziali per voce economica e tipologia di ente -
Pagamenti ... ” 72
Tavola 13 - Personale dipendente degli enti previdenziali per tipologia di ente e regione... ”
73
Glossario ... ”
77
Avvertenze
Simboli convenzionali
Linea (-): a) quando il fenomeno non esiste;
b) quando il fenomeno esiste e viene rilevato, ma i casi non si sono verificati.
Quattro puntini (....):
quando il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono per qualsiasi ragione.
Due puntini (..):
per i numeri che non raggiungono la metà della cifra dell’ordine minimo
considerato.
Arrotondamenti
Per effetto degli arrotondamenti operati automaticamente dal processo di elaborazione dei dati, non sempre è
stato possibile realizzare la quadratura verticale e/o orizzontale della stessa tavola.
Numeri relativi
I numeri relativi (percentuali, quozienti di derivazione eccetera) sono generalmente calcolati su dati assoluti non
arrotondati, mentre molti dati contenuti nel presente volume sono arrotondati (al migliaio, al milione eccetera).
Rifacendo i calcoli in base a tali dati assoluti si possono pertanto avere dati relativi che differiscono leggermente
da quelli contenuti nel volume.
Ripartizioni geografiche
NORD
Piemonte, Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, Lombardia, Liguria (Italia nord-occidentale);
Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna (Italia nord-orientale).
CENTRO
Toscana, Umbria, Marche, Lazio (Italia centrale).
MEZZOGIORNO
I bilanci consuntivi degli enti previdenziali dal 1999 al 2007
1. Premessa
L’indagine sui bilanci consuntivi degli enti previdenziali ha preso avvio nel 1997, con la pubblicazione
delle statistiche relative ai dati consuntivi dell’esercizio 1995. Nel corso degli anni i criteri di riclassificazione
dei dati di bilancio, come pure lo stesso universo degli enti previdenziali compresi nella rilevazione, è mutato.
Ne consegue un orizzonte temporale delle serie storiche presentate in questo volume non omogeneo per tutte le
tipologie dei dati.
Gli enti previdenziali sono persone giuridiche pubbliche o private, la cui attività principale consiste
nell’erogare prestazioni sociali a favore degli assicurati alle specifiche gestioni.
Questi enti, di seguito indicati con la sigla Ep, gestiscono varie forme di assicurazione sociale e possono
essere divisi, in base al tipo di tutela prestata, in regime di base e regime complementare.
Per regime di base si intende la protezione sociale che, in applicazione di norme legislative o regolamentari,
garantisce l’assicurato contro i rischi connessi all’attività lavorativa al verificarsi di determinati eventi che
generano una riduzione del reddito (malattia, vecchiaia, morte, disoccupazione, maternità, povertà eccetera). Per
i lavoratori l’adesione a tale regime è resa obbligatoria in base a leggi nazionali.
Per complementare si intende quel regime che fornisce trattamenti integrativi al fine di assicurare più
elevati livelli di copertura previdenziale e che, per l’erogazione delle prestazioni, presuppone l’esistenza di una
analoga prestazione erogata da un regime di base.
L’Istat esegue annualmente la rilevazione dei bilanci consuntivi degli Ep ai fini della costruzione del conto
economico delle Amministrazioni pubbliche, elaborato secondo gli schemi contabili del Sistema europeo dei
conti economici integrati (Sec95) nonché del conto economico della protezione sociale, costruito secondo i
criteri previsti dal Sistema europeo delle statistiche integrate della protezione sociale (Sespros).
1I bilanci consuntivi degli Ep sono inoltre utilizzati per la Relazione sulla situazione economica del Paese
presentata annualmente dal Governo al Parlamento. Tali dati, oltre a soddisfare le sempre crescenti esigenze
informative nazionali, sono oggetto di particolare attenzione da parte dell’Unione europea per esigenze di
confronti internazionali.
2. Campo di osservazione ed unità di analisi
Il campo di osservazione dell’indagine sui bilanci consuntivi degli Ep è costituito dalle istituzioni,
pubbliche e private più rappresentative, che erogano prestazioni sociali. Quindi nell’elenco sono ricompresi
anche fondi, fondazioni ed altre tipologie istituzionali, che non sono inseriti nell’elenco degli Ep in senso stretto,
individuati dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale e dallo stesso sottoposti ad attività di vigilanza.
Questa decisione deriva dall’esigenza di ottenere dati il più possibile completi sulla struttura del sistema
previdenziale italiano, che avrebbe potuto trovare una limitazione nella riduzione del campo di indagine agli Ep
individuati dal Ministero del lavoro.
I dati di bilancio vengono acquisiti attraverso i modelli di rilevazione allegati in appendice, che si
riferiscono all’ultima edizione dell’indagine, relativa ai dati del consuntivo 2007. Sulla base dei dati pervenuti,
l’Istat effettua una riclassificazione delle poste del bilancio per renderle omogenee con il Sec95.
2Per gli enti
maggiori, inoltre, i dati vengono elaborati con il supporto dell’analisi dettagliata del rendiconto finanziario.
Le unità di analisi sono rappresentate dalle entrate e dalle spese nella fase consuntiva espresse, in valori sia
di competenza sia di cassa (somma delle riscossioni e dei pagamenti in conto competenza e in conto residui).
A partire dai dati del consuntivo 2003 le principali voci di entrata e di uscita sono state disaggregate a
livello regionale e corredate da una serie di indicatori, atti a fornire informazioni di sintesi sull’equilibrio
Testi di Corrado Peperoni (paragrafi da 1 a 4) e Domenico Passante (paragrafi da 5 a 8). Domenico Passante ha inoltre curato le
tavole statistiche presentate nel volume
1 Eurostat. Esspros Manual, Population and social conditions, Methods. Luxembourg: 2008.
2
economico-finanziario degli Ep. Per la ricostruzione della serie storica, per i dati riferiti ad esercizi precedenti al
2003 si è proceduto adottando una specifica metodologia di stima.
Il numero delle Istituzioni i cui conti consuntivi sono stati fatti oggetto di rilevazione ha subito delle
variazioni nel corso del periodo indagato in questa pubblicazione, principalmente a causa della soppressione di
alcuni Ep. Con riferimento ai dati di bilancio 2000, nel campo di osservazione viene inserito un nuovo istituto,
l’Opera nazionale per l’assistenza agli orfani dei sanitari italiani (Onaosi), che eroga prestazioni sociali di base
in favore degli orfani dei sanitari italiani. Nel 2001, si segnala la soppressione del Fondo pensioni delle Ferrovie
dello Stato che, in applicazione dell’art. 43 della legge n. 488 del 1999, risulta trasferito al Fondo speciale
presso l’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps), con decorrenza 1° aprile 2002. A quest’ultimo Fondo
speciale sono stati automaticamente iscritti tutti i lavoratori in precedenza appartenenti al Fondo FS. Inoltre, nel
2001 il Fondo agenti spedizionieri e corrieri (Fasc) viene inserito tra gli enti di base anziché tra gli enti
complementari, a seguito di una più puntuale ricognizione della tipologia di prestazioni erogate.
Nel 2003 si registra invece la soppressione (Legge n.289/2002) dell’Istituto nazionale di previdenza per i
dirigenti di aziende industriali (Inpdai), il più rilevante degli enti soppressi (nel 2002 pesava l’1,78 per cento
sulla somma delle prestazioni sociali erogate dal totale degli Ep e l’1,81 su quella dei contributi sociali raccolti)
i cui assicurati confluiscono nell’Inps. Nel 2005 escono dal campo di osservazione la Cassa di previdenza per
gli agenti delle librerie di stazione e la Cassa nazionale di mutualità e previdenza degli addetti dell’industria
della stampa e della carta, entrambe in liquidazione dal 2003. Infine, nel 2007 la Cassa di previdenza per
l’assicurazione degli sportivi (Sportass) è stata soppressa con decreto legge 185 del 2007 e l’Inps dal 1° ottobre
2007 è subentrata in tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi, relativi al ramo previdenziale, incluso il Fondo dei
medagliati olimpici, mentre l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) è
subentrato in tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi, relativi al ramo assicurativo.
3. Elenco e classificazione degli enti previdenziali
Nel 2007, anno più recente tra quelli a cui fanno riferimento i dati di questa pubblicazione, gli Ep compresi
nel campo di indagine (riportati nello schema 1), sono 59, 26 dei quali erogano prestazioni di base e 33 erogano
prestazioni complementari. Gli enti sono stati raggruppati in base al tipo di prestazioni sociali erogate in
prevalenza (Ivs o “Altre assicurazioni”) e al settore di appartenenza della popolazione assicurata (pubblico o
privato), definiti in base ai criteri del Sec95. Per il settore privato, gli enti di base che erogano pensioni Ivs, sono
stati ulteriormente suddivisi in tre gruppi, in quanto l’assicurazione per tali lavoratori è gestita, oltre che
dall’Inps (regime generale), anche da altri enti che hanno una specifica competenza in relazione a particolari
categorie di lavoratori dipendenti (regime sostitutivo) e lavoratori autonomi (regime professionisti).
Schema 1 - Classificazione degli enti previdenziali
I - ENTI DI BASE
I.A - ASSICURAZIONE PER L’INVALIDITÀ, LA VECCHIAIA E I SUPERSTITI
I.A.1 - SETTORE PUBBLICO
1
Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (Inpdap)
I.A.2 - SETTORE PRIVATO
I.A.2.1
-
REGIME GENERALE2
Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps)
I.A.2.2
-
REGIME SOSTITUTIVO3
Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi)
4
Istituto postelegrafonici (Ipost)
Schema 1 segue - Classificazione degli enti previdenziali
I.A.2.3
-
REGIME PROFESSIONISTI6
Cassa nazionale del notariato
7
Cassa nazionale di previdenza ed assistenza forense
8
Cassa nazionale italiana di previdenza ed assistenza dei geometri liberi professionisti
9
Cassa di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti (Inarcassa)
10
Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei farmacisti (Enpaf)
11
Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei medici e degli odontoiatri (Enpam)
12
Ente nazionale di previdenza ed assistenza dei veterinari (Enpav)
13
Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei dottori commercialisti (Cnpadc)
14
Cassa nazionale di previdenza ed assistenza dei ragionieri e periti commerciali (Cnpr)
15
Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i consulenti del lavoro (Enpacl)
16
Ente nazionale di previdenza ed assistenza a favore dei biologi (Enpab)
17
Ente nazionale di previdenza ed assistenza degli psicologi (Enpap)
18
Ente nazionale di previdenza ed assistenza pluricategoriale (Epap)
19
Ente di previdenza dei periti industriali e dei periti industriali laureati (Eppi)
20
Ente nazionale di previdenza ed assistenza della professione infermieristica (Enpapi)
I.B - ALTRE ASSICURAZIONI
21
Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail)
22
Istituto di previdenza per il settore marittimo (Ipsema)
23
Ente nazionale assistenza magistrale (Enam)
24
Ente nazionale di previdenza per gli addetti e gli impiegati in agricoltura (Enpaia)
25
Opera nazionale per l’assistenza agli orfani dei sanitari italiani (Onaosi)
26
Fondo agenti spedizionieri e corrieri (Fasc)
II - ENTI COMPLEMENTARI
II.A - ASSICURAZIONE PER L’INVALIDITÀ, LA VECCHIAIA E I SUPERSTITI
27
Ente nazionale assistenza agenti e rappresentanti di commercio (Enasarco)
28
Fondo nazionale di previdenza per i lavoratori dei giornali quotidiani “Fiorenzo Casella”
29
Fondo di previdenza per i dirigenti di aziende commerciali e di spedizione e trasporto “Mario Negri”
30
Fondo pensioni per il personale di ruolo della Siae
31
Cassa di previdenza per il personale dell’Istituto bancario San Paolo di Torino
32
Cassa di previdenza per il personale della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo
33
Cassa di previdenza aziendale per il personale del Monte dei Paschi di Siena
34
Fondo pensioni per il personale della Cassa di risparmio di Torino
35
Fondo pensioni al personale della Cariplo
36
Fondo di previdenza per il personale della cassa di risparmio di Firenze
37
Cassa centrale di risparmio per le province siciliane
38
Fondo pensioni per il personale della Banca commerciale italiana
39
Fondo di previdenza per il personale del Credito italiano
40
Fondo pensioni per il personale della Banca di Roma
41
Fondo pensioni per il personale della Cassa di risparmio di Trieste
42
Fondo di previdenza “Caccianiga”
43
Fondo pensioni per il personale del Credito fondiario
44
Fondo pensione dei dipendenti de “Il gazzettino” (ex Cassa Previdenza dipendenti SFESM Spa. e ITV Spa-CIP)
45
Fondo “Luigi Gasparotto”
46
Fondo di previdenza per il personale della Cassa di risparmio di Asti
47
Fondo di previdenza del personale della Bnl
48
Fondo di previdenza personale Ina
segue - Classificazione degli enti previdenziali
52
Fondo di previdenza per sottufficiali e personale appartenente al ruolo finanzieri ed appuntati della Guardia di finanza
53
Fondo di previdenza ufficiali esercito
54
Fondo di previdenza sottufficiali esercito
55
Cassa ufficiali marina militare
56
Cassa sottufficiali marina militare
II.B.2 - SETTORE PRIVATO
57
Ente nazionale di assistenza e previdenza per i pittori e gli scultori, i musicisti, gli scrittori e gli autori drammatici
(Enap - psmsad)
58
Istituto nazionale di previdenza e mutualità fra i magistrati italiani
59
Cassa mutua nazionale tra i cancellieri e segretari giudiziari
4. Gli enti previdenziali principali
I tre principali Ep sono l’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps), l’Istituto nazionale di
previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica (Inpdap) e l'Istituto nazionale per
l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) i quali, nel 2007, hanno erogato, rispettivamente, il
72,1 per cento, il 22,4 per cento e il 2,3 per cento del totale delle prestazioni sociali. Di seguito si
riportano brevi cenni storici e strutturali su questi Ep.
L’Inps nasce nel 1933 come ente di diritto pubblico dotato di personalità giuridica e gestione
autonoma, rilevando l’attività di previdenza sociale già svolta, a partire dal 1898, dalla Cassa nazionale di
previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai (per i quali l’assicurazione diventa però obbligatoria
solo a partire dal 1919). Nel 1939 sono istituite le assicurazioni contro la disoccupazione, la tubercolosi e
per gli assegni familiari. Nel 1952, nell’ambito di un più ampio riordino della materia previdenziale, nasce
il trattamento minimo di pensione. Nel periodo 1957-1966 vengono costituite tre distinte Casse, per i
coltivatori diretti, mezzadri e coloni, per gli artigiani e per i commercianti. Nel periodo 1968-1969, il
sistema retributivo, basato sulle ultime retribuzioni percepite, sostituisce quello contributivo nel calcolo
delle pensioni. Nascono la pensione sociale, misure straordinarie di tutela dei lavoratori (Cassa
integrazione guadagni straordinaria e pensionamenti anticipati) e della produzione (contribuzioni ridotte e
esoneri contributivi). Nel 1989 entra in vigore la legge di ristrutturazione dell´Inps, momento decisivo nella
prospettiva di un mutamento dell’ente in un’azienda di servizi. Nel 1990 viene attuata la riforma del
sistema pensionistico dei lavoratori autonomi, che ricalca per vari aspetti quella in vigore per i lavoratori
dipendenti e lega il calcolo della prestazione al reddito annuo di impresa. Nel 1996 diviene operativa la
gestione separata per i lavoratori parasubordinati (collaboratori coordinati e continuativi, professionisti e
venditori porta a porta), fino a quella data privi di copertura previdenziale.
L'attività principale dell’Inps consiste nella liquidazione e nel pagamento delle pensioni di natura
previdenziale e assistenziale. Le prime sono determinate sulla base di rapporti assicurativi e finanziate con
il prelievo contributivo: pensione di vecchiaia, pensione di anzianità, pensione ai superstiti, assegno di
invalidità, pensione di inabilità, pensione in convenzione internazionale per il lavoro svolto all'estero. Le
seconde rappresentano interventi la cui attuazione, pur rientrando nelle competenze dello "stato sociale", è
stata attribuita all'Inps: integrazione delle pensioni al trattamento minimo, assegno sociale, invalidità civili.
Quando non sono direttamente a carico del datore di lavoro, l'Inps provvede anche ai pagamenti di tutte le
prestazioni a sostegno del reddito quali, ad esempio, la disoccupazione, la malattia, la maternità, la cassa
integrazione, il trattamento di fine rapporto e di quelle che agevolano i soggetti con redditi modesti e
famiglie numerose: l'assegno per il nucleo familiare, gli assegni di sostegno per la maternità e per i nuclei
familiari concessi dai Comuni.
originarie competenze in materia pensionistica l’Inpdap, dal momento della sua istituzione, vede un costante
ampliamento delle proprie funzioni, tra le quali l'effettivo subentro nella liquidazione dei trattamenti di fine
servizio e l’avviamento di attività autofinanziate attraverso il cosiddetto fondo di credito interno dell'istituto,
alimentato con un prelievo dello 0,35 per cento per ogni lavoratore pubblico. Tale fondo ha permesso di
organizzare una mutua a disposizione dell'Istituto secondo criteri di solidarietà e mutualità. Oggi l'Inpdap
rappresenta il polo previdenziale di riferimento per i pubblici dipendenti e gestisce i trattamenti previdenziali
(pensionistici e di fine rapporto), creditizi (prestiti e mutui) e sociali dei dipendenti iscritti all'Istituto.
L'Inail nasce con la legge n. 860 del 22 giugno 1933, che sancisce la competenza unica della Cassa
nazionale infortuni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro, ribattezzandola,
appunto, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro. L’istituto eroga prestazioni
connesse al verificarsi di eventi lesivi della capacità lavorativa dell’assicurato. L'assicurazione,
obbligatoria per tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e parasubordinati nelle attività
che la legge individua come rischiose, tutela il lavoratore contro i danni derivanti da infortuni e malattie
professionali causati dalla attività lavorativa ed esonera il datore di lavoro dalla responsabilità civile
conseguente ai danni subiti dai propri dipendenti.
5. Analisi longitudinale delle principali voci di bilancio
L’indagine sui bilanci consuntivi degli enti previdenziali è giunta, con la pubblicazione dei dati relativi
all’esercizio 2007, alla dodicesima edizione. È quindi possibile analizzare l’evoluzione nel tempo dei conti di
queste istituzioni, attraverso tabelle, indicatori e grafici di sintesi che evidenziano l’andamento dei principali
aggregati ed indicatori economici a partire dal 1999 (i dati delle edizioni precedenti, basandosi su differenti
criteri di riclassificazione non consentono comparazioni significative con quelli delle edizioni successive). I dati
pubblicati sono a prezzi costanti, con riferimento all’anno 2007. Per i dati antecedenti al 2002, originariamente
espressi in lire, si è ovviamente proceduto alla conversione in euro.
Nei prospetti presentati nelle pagine successive sono riportate le principali voci delle entrate e delle spese
desunte dai bilanci consuntivi degli Ep negli anni dal 1999 al 2007. Per ciascuna tipologia di ente la
disaggregazione dei bilanci per le singole voci è riportata nelle tavole pubblicate nell’appendice statistica,
seguendo l’impostazione delle sezioni correnti dei modelli di rilevazione.
I prospetti 1 e 2 evidenziano l’andamento delle principali voci di spesa (rispettivamente Pagamenti ed
Impegni) nel periodo considerato. In conto pagamenti è evidente il costante incremento delle spese correnti,
cresciute ad un tasso di incremento medio annuo pari al 2,6 per cento dal 1999 al 2007. Tale aumento è dovuto
principalmente alla dinamica della spesa per prestazioni previdenziali, che nel 2007 pesa il 92,1 per cento del
totale delle spese correnti (contro il 95,7 per cento del 1999) e che, nel periodo considerato, ha registrato un
tasso d’incremento del 2,1 per cento. Anche le spese per il personale hanno subito un incremento significativo
(2,1 per cento) ed ancor più le ”Altre spese di amministrazione” (33,0 per cento), ma il loro peso sul complesso
delle spese correnti, è ovviamente molto minore (rispettivamente l’1,2 per cento ed il 4,2 per cento). Infine i
trasferimenti passivi sono cresciuti ad un tasso pari al 9,8 per cento.
Prospetto 1 - Principali voci delle spese correnti degli enti previdenziali - Pagamenti - Anni 1999-2007 (valori
costanti in milioni di euro 2007)
Anni Voci di spesa
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Spese per prestazioni previdenziali 221.006 221.112 225.331 235.412 238.819 242.575 246.189 251.080 257.783 Spese per il personale 2.839 3.001 3.440 3.372 3.662 3.381 3.264 3.593 3.320 Trasferimenti passivi 3.998 3.700 3.874 4.320 3.001 3.286 3.324 3.598 7.135 Altre spese di amministrazione 3.203 3.579 5.263 9.588 8.374 8.381 9.594 7.853 11.671 Totale spese correnti 231.046 231.392 237.908 252.693 253.855 257.623 262.371 266.123 279.908
Prospetto 2 - Principali voci delle spese correnti degli enti previdenziali - Impegni - Anni 1999-2007 (valori costanti
in milioni di euro 2007)
Anni Voci di spesa
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Spese per prestazioni previdenziali 220.315 221.242 226.722 234.674 239.903 242.949 247.056 251.413 258.456 Spese per il personale 2.839 3.031 3.512 3.383 3.693 3.362 3.333 3.582 3.335 Trasferimenti passivi 2.289 3.165 4.147 3.992 3.833 3.358 3.223 3.587 6.996 Altre spese di amministrazione 4.032 4.463 5.161 10.276 8.788 8.485 9.750 8.518 12.499 Totale spese correnti 229.474 231.901 239.542 252.325 256.216 258.153 263.362 267.100 281.286
Nel prospetto 3 vengono riportati i dati relativi alle singole tipologie di prestazioni sociali rilevate nel periodo preso
in considerazione, raggruppate per funzioni di intervento. Le prestazioni previdenziali che, nell’intervallo temporale in
analisi, sono passate da 205,7 miliardi di euro a 235,3 miliardi di euro, con un incremento medio annuo dell’1,8 per
cento, coprono da sole il 91,3 per cento del totale delle prestazioni sociali erogate (con un calo rispetto al peso del 93,1
per cento del 1999). Le prestazioni assistenziali hanno invece fatto rilevare un incremento del 5,8 per cento, a cui ha
fatto seguito un aumento dell’incidenza sul totale delle spese per prestazioni sociali, che è passata dal 6,3 per cento del
1999 all’8,7 per cento del 2007.
Prospetto 3 - Spese per prestazioni sociali degli enti previdenziali - Pagamenti - Anni 1999-2007 (valori costanti in milioni
di euro 2007)
Anni PRESTAZIONI SOCIALI
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Per la previdenza 205.685 204.440 208.709 216.011 218.290 221.995 225.048 229.443 235.346 Pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti 181.089 181.141 185.630 193.337 194.259 197.337 200.418 203.409 207.698 Rendite per infortuni o assegni vitalizi 5.498 5.171 5.125 5.159 5.139 4.775 4.633 4.381 4.456 Indennità temporanea per infortunio 630 675 682 744 814 837 800 851 826 Indennità e assegni per malattia generica 1.608 1.900 1.892 1.903 2.024 2.036 2.079 2.050 2.159 Prepensionamenti (L.223/91) 1.236 0 1.034 1.382 1.445 1.410 1.430 1.604 1.351 Assegni familiari 4.552 5.272 5.344 5.028 5.111 5.404 5.248 5.081 5.709 Assegni di disoccupazione 3.420 3.063 2.879 2.967 3.151 3.432 3.778 3.959 3.751 Assegni di integrazione guadagni 901 499 702 578 760 982 943 917 609 Liquidazioni in capitale di rendite e infortuni 244 367 234 229 268 272 239 330 463 Liquidazioni in capitale di conti individuali, restituzione
versamento contributi 551 422 433 408 514 807 788 1.134 541 Liquidazioni per fine rapporto di lavoro e premi di
anzianità 5.956 5.930 4.755 4.278 4.806 4.705 4.692 5.727 7.783 Per l'assistenza 15.259 16.584 16.573 19.342 20.471 20.517 21.074 21.558 22.360 Assegni sociali ad ultra 65 enni 2.574 2.802 2.863 3.469 3.467 3.613 3.600 3.646 3.660 Pensioni e indennità ad invalidi civili, non vedenti e non udenti 9.537 10.445 10.267 12.248 12.623 12.523 13.059 13.530 14.246 Indennità di mobilità 1.021 916 868 904 971 1.010 1.084 980 938 Assegni di incollocabilità 7 15 19 14 13 13 12 12 11 Assegni di morte, annualità alle vedove, orfani 25 24 20 18 19 19 20 16 17
Sussidi per nascita di figli 2 2 2 - - - - -
-Indennità e assegni per malattia speciale (Tbc) - - - - 1 1 Ass. fam. vecchio tipo e assegni ai nuclei con almeno tre
minori 3 3 4 3 3 3 3 3 4
Indennità o assegni per maternità e permessi
allattamento 0 1 1 1 1 1 1 1 1
Assegni per disagiate condizioni economiche 20 32 41 29 34 32 40 41 45 Assegni ai colpiti da terremoti, rimpatriati dalla Libia etc.
e indennità ai dipendenti delle ex FF.AA 20 21 26 24 31 35 39 40 42 Indennità per richiamo alle armi per i dipendenti da
imprese private - - - - -
-Borse e assegni di studio 53 63 79 71 66 57 53 50 47 Sussidi e indennità varie 309 359 355 384 360 344 331 320 313 Rimborso spese di viaggio agli assistiti 1.637 1.837 1.935 2.068 2.677 2.674 2.640 2.712 2.822 Assistenza morale e interventi per la vita sociale 9 19 2 1 1 1 4 9 4 Assistenza in colonia, in convitti e a minori sia in
gestione diretta che in convenzione 30 33 45 49 69 71 69 64 80 Assistenza in case di riposo per anziani sia in gestione
diretta che in convenzione 3 3 2 2 2 2 2 3 2
Altra assistenza in natura 7 10 43 56 132 118 116 132 128 Per la sanità 62 88 48 58 57 62 66 78 77
Cure balneotermali 55 68 14 12 14 15 18 19 20
Assegni per concorso in altre spese sanitarie 7 19 34 46 44 47 48 58 57 TOTALE 221.006 221.112 225.331 235.412 238.819 242.575 246.189 251.080 257.783
Le prestazioni sanitarie sono infine cresciute ad un tasso del 3,1 per cento medio annuo al netto
dell’inflazione, ma il loro peso è rimasto pressoché invariato e pari allo 0,03 per cento del totale del prestazione
sociali erogate.
Entrando nel dettaglio delle prestazioni per singola funzione di intervento, va segnalato che tra quelle
previdenziali, la spesa per pensioni di invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) nel 2007 coprono da sole l’88,3 per
cento del totale.
Tra le prestazioni assistenziali quella di maggiore rilievo è invece rappresentata dalle pensioni e indennità a
invalidi civili, non vedenti e non udenti, che nel 2007 pesa per il 63,7 per cento del totale.
Il prospetto 4 mostra invece come l’erogazione di prestazioni sociali nei differenti settori di intervento sia
ripartita tra le diverse tipologie di enti previdenziali.
Prospetto 4 - Spese per prestazioni sociali per funzione d’intervento e tipologia di enti previdenziali - Pagamenti -
Anni 1999-2007 (valori costanti in milioni di euro 2007)
Funzioni
Anni Previdenza Assistenza Sanità Totale
Per quanto riguarda la spesa per prestazioni previdenziali, si rileva un maggior peso relativo per gli enti
di base che forniscono “Altre assicurazioni” e per gli enti complementari (rispettivamente 96,5 per cento e
98,3 per cento nel 2007), a fronte di un valore medio del 91,3 per cento rilevato per il totale degli enti
previdenziali. Per quanto riguarda, invece, la quota della spesa per prestazioni assistenziali, negli enti di base
che forniscono altre assicurazioni (2,7 per cento) ed ancor più negli enti complementari (1,4 per cento) essa
risulta nettamente inferiore al valore registrato per il totale degli enti (8,7 per cento). Quanto alla spesa per
prestazioni sanitarie, come già detto, essa ha un peso trascurabile e pari allo 0,03 per cento del totale delle
prestazioni erogate. Significativamente superiore, ma comunque esiguo, il peso di queste prestazioni per gli
“Enti complementari” (0,2 per cento) e per gli enti di base “Altre assicurazioni”(0,8 per cento).
Quanto invece all’evoluzione dal 1999 al 2007 degli importi erogati dalle diverse tipologie di enti
previdenziali per differenti settori di intervento, per le prestazioni previdenziali si evidenzia come, rispetto
all’incremento medio annuo registrato per il totale degli Ep (+1,8 per cento), quello relativo alle prestazioni
previdenziali erogate dagli enti complementari sia leggermente inferiore (+1,6 per cento). In controtendenza gli
enti che forniscono “Altre assicurazioni” che hanno registrato una riduzione, in termini reali, delle prestazioni
previdenziali con un tasso di variazione medio annuo dello 0,9 per cento.
Il significativo incremento del complesso delle prestazioni assistenziali passate dai 15,3 miliardi di
euro del 1999 ai 22,4 miliardi di euro del 2007, con un tasso di incremento medio annuo del 5,8 per
cento, risulta essere ancora più marcato per gli enti di base che forniscono “Altre assicurazioni” (+49,1
per cento) e per gli enti complementari (+6,5 per cento), mentre è leggermente più contenuto per gli
enti di base che erogano prestazioni di tipo Ivs (+5,7 per cento).
Le prestazioni sanitarie, infine, sono cresciute nel complesso con un tasso di variazione medio annuo del
3,1 per cento. Nel dettaglio per gli enti di base il tasso di incremento risulta essere pari al 4,1 per cento mentre
per gli enti complementari si registra una diminuzione con un tasso di variazione pari al 4,6 per cento.
Come evidenziato fin qui per le spese, anche per le entrate si rileva un andamento crescente nel
periodo considerato. Per le riscossioni (Prospetto 5), le entrate correnti sono complessivamente
cresciute ad un tasso medio annuo del 2,9 per cento. Nel dettaglio, le entrate contributive, che nel 2007
costituivano il 70,6 per cento delle entrate correnti totali, sono aumentate ad un tasso del 3,1 per cento,
mentre quelle da trasferimenti correnti, 26,6 per cento del totale, sono cresciute ad un tasso pari al 2,4
per cento. Per le altre entrate si registra un aumento più marcato (+4,9 per cento), ma il loro peso è
solo del 2,8 per cento.
Prospetto 5 - Principali voci delle entrate correnti degli enti previdenziali - Riscossioni - Anni 1999-2007 (valori
costanti in milioni di euro 2007
Anni Voci di entrata
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Entrate contributive 162.937 162.214 171.136 175.845 183.240 185.136 188.319 191.648 203.442 Entrate da trasferimenti correnti 64.323 66.249 67.546 68.866 70.371 71.083 76.362 74.478 76.534 Altre entrate 5.812 4.437 7.511 9.302 6.753 8.604 8.072 8.591 8.078 Totale entrate correnti 233.072 232.900 246.193 254.013 260.364 264.823 272.752 272.477 288.054
Gli accertamenti (Prospetto 6) non presentano un andamento difforme: nel complesso le entrate sono cresciute,
dal 1999 al 2007, del 3,2 per cento. Scendendo nel dettaglio delle singole voci qui considerate, i contributi sono
cresciuti ad un tasso del 3,3 per cento, le entrate da trasferimenti del 2,6 per cento e le altre entrate del 4,7 per cento.
Prospetto 6 - Principali voci delle entrate correnti degli enti previdenziali - Accertamenti - Anni 1999-2007 (valori
costanti in milioni di euro 2007)
Anni Voci di entrata
Disaggregando le entrate contributive nelle diverse componenti (Prospetto 7), si evidenzia come
l’incremento medio dei contributi a carico dei lavoratori (che rappresentano il 31,1 per cento del totale dei
contributi) sia stato del 4,0 per cento, sensibilmente maggiore del tasso di incremento medio registrato per i
contributi a carico del datore di lavoro (che pesano il 68,5 per cento sul totale dei contributi). All’interno dei
contributi a carico dei lavoratori, pari al 2,8 per cento.
Prospetto 7 - Entrate contributive degli enti previdenziali - Riscossioni - Anni 1999-2007 (valori costanti in milioni di
euro 2007)
Anni Voci di entrata
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Contributi previdenziali 162.159 161.795 170.687 175.485 182.700 184.513 187.652 190.860 202.590 A carico dei datori di lavoro 114.145 112.351 117.583 120.297 126.979 127.767 129.132 131.984 139.285 A carico dei lavoratori 48.013 49.444 53.103 55.189 55.721 56.745 58.520 58.876 63.305
dipendenti 33.058 33.005 35.003 35.519 35.906 35.485 36.011 37.081 38.115
autonomi, professionisti 14.955 16.439 18.100 19.670 19.815 21.260 22.509 21.796 25.190
Contributi malattia 230 238 274 156 332 329 368 510 548 Altri contributi 548 181 175 203 209 295 299 278 304 Totale 162.937 162.214 171.136 175.845 183.240 185.136 188.319 191.648 203.442
Va poi sottolineato che l’incremento a carico degli autonomi e dei professionisti, pari all’8,6 per cento
medio annuo, è stato significativamente maggiore di quello registrato per i contributi a carico dei lavoratori
dipendenti, pari all’1,9 per cento. Questo ha portato ad un incremento del peso delle entrate da contributi da
lavoratori autonomi e professionisti anche sul totale delle entrate contributive, che è passato dal 9,2 per cento
nel 1999 al 12,4 per cento nel 2007.
A completamento dei dati sull’andamento delle entrate e delle uscite degli Ep tra il 1999 e il 2007,
presentati nei paragrafi precedenti, nella figura 1 vengono presentati i dati relativi all’incidenza di queste stesse
voci sul Pil. Per quanto riguarda le spese correnti, l’incidenza sul Pil è passata dal 17,2 per cento al 18,1 per
cento. La crescita dell’indicatore, tuttavia non è stata continua nel tempo. Infatti, durante il periodo considerato
si sono osservate riduzioni dell’indicatore nel 2000, 2004 e 2006. Anche il peso delle entrate correnti è
aumentato passando dal 17,4 per cento nel 1999 al 18,6 per cento nel 2007 con una dinamica molto simile a
quella descritta per le spese.
Figura 1 - Incidenza delle spese ed entrate correnti degli enti previdenziali sul Pil (a) - Anni 1999-2007
18,0 18,6 17,4 17,5 16,9 17,8 18,1 18,0 18,4 18,1 17,6 17,2 16,8 16,9 17,7 17,7 17,5 17,7 15,0% 16,0% 17,0% 18,0% 19,0% 20,0% 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Incidenza entrate co rrenti/P il Incidenza spese co rrenti/P il
6. Le dinamiche delle spese per il personale
Dal 1999 al 2007 le spese per il personale (Prospetto 8) sono aumentate ad un tasso medio annuo del 2,1 per cento.
Prospetto 8 - Spese per il personale degli enti previdenziali - Pagamenti - Anni 1999-2007 (valori costanti in milioni di
euro 2007)
Anni Voci di spesa
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Oneri per il personale in attività di servizio 2.532 2.683 3.065 2.955 3.288 3.026 2.915 3.230 2.961 Salari e stipendi e compensi vari al lordo trattenute 1.834 1.933 2.220 2.196 2.240 2.176 2.106 2.364 2.188 Oneri previdenziali e assistenziali a carico dell'ente 430 457 519 489 513 509 511 564 529 Integrazioni a carico dell'ente per fondo del
personale 170 190 211 142 409 213 186 194 136
Ind. e rimb. spese per trasporto, missione,
trasferimenti 43 45 52 58 52 52 51 48 44
Spese per la formazione del personale 8 9 9 10 11 11 8 10 7 Beni e servizi di consumo destinati ad integrare le
retribuzioni dei dipendenti 44 48 52 57 61 64 51 48 55
Assegni familiari 2 2 2 3 2 2 2 2 2
Oneri per il personale in quiescenza 308 318 375 417 374 355 349 363 359 Oneri per trattamenti pensionistici integrativi 160 166 192 222 189 181 166 202 189 Indennità integrativa speciale al personale in
quiescenza 147 152 183 195 184 174 183 161 170
Liquidazioni in conto capitale - - - 1 - - - - -
Assegni familiari - - -
TOTALE SPESE PER IL PERSONALE 2.839 3.001 3.440 3.372 3.662 3.381 3.264 3.593 3.320
Nel periodo considerato le due componenti fondamentali delle spese per il personale, quella per il personale
in servizio e quella per il personale in quiescenza, hanno presentato un andamento del tutto analogo. Entrambe
sono infatti cresciute del 2,1 per cento. Tra le spese per il personale in servizio, quelle per salari e stipendi, che
nel 2007 costituiscono il 65,9 per cento delle spese per il personale, sono cresciute ad un tasso medio annuo del
2,4 per cento, mentre gli oneri previdenziali ed assistenziali a carico dell’ente (15,9 per cento sul totale di spesa)
hanno registrato un incremento medio annuo del 2,9 per cento.
Quanto invece al numero dei dipendenti degli Ep (Prospetto 9) nel periodo considerato è diminuito del 5,9 per cento,
con un tasso di variazione medio annuo del -0,7 per cento, passando dalle 56.979 unità nel 1999 alle 53.591 nel 2007 .
Diminuzioni più marcate, rispetto a quella registrata per il totale degli enti, si registrano per gli enti di base
- “Altre assicurazioni”, che scendono dagli 11.744 dipendenti del 1999 ai 10.743 del 2007 (-8,5 per cento), ed
ancor più per gli enti complementari, che registrano un decremento del personale del 22,5 per cento, passando
dalle 1.410 unità del 1999 alle 1.093 del 2007 con un tasso di variazione medio annuo pari a -2,8 per cento. Il
peso del personale di questi enti, sul totale, è pero marginale, e pari al 2,0 per cento nel 2007.
Prospetto 9 - Personale dipendente degli enti previdenziali per tipologia di regime - Anni 1999-2007
Anni Regimi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Enti di base 55.569 57.323 57.491 57.811 56.481 55.052 54.812 53.198 52.498 Ivs 43.825 44.675 44.347 44.811 43.783 43.565 43.339 42.035 41.755 Altre assicurazioni 11.744 12.648 13.144 13.000 12.698 11.487 11.473 11.163 10.743 Enti complementari 1.410 1.325 1.289 1.232 1.205 1.196 1.170 1.136 1.093 Totale 56.979 58.648 58.780 59.043 57.686 56.248 55.982 54.334 53.591Figura 2 - Numero, costo pro capite e spese per i dipendenti degli enti previdenziali - Anni 1999 - 2007 (Indici base
1999=100)
102,9 103,2 103,6 101,2 98,7 98,3 95,4 94,1 115,0 124,9 132,3 119,9 128,5 120,0 119,5 103,7 117,5 123,7 119,2 130,1 118,4 117,4 100,0 106,8 126,2 70,0 80,0 90,0 100,0 110,0 120,0 130,0 140,0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Dipendenti Co sto del perso nale pro capite Spese per il perso naleMettendo invece in relazione il numero e/o il costo dei dipendenti con l’ammontare delle prestazioni
erogate (Figura 3), si ottengono indicazioni sintetiche sulla maggiore o minore snellezza della struttura
organizzativa degli Ep in rapporto alla dimensione dell’attività istituzionale svolta. Il rapporto tra le
prestazioni sociali erogate ed il numero dei dipendenti, che idealmente indica quanto ha prodotto il lavoro
di un singolo dipendente degli Ep in termini di erogazione di prestazioni sociali, è passato dai 3,9 milioni
di euro del 1999 ai 4,8 milioni di euro del 2007, con un incremento del 24,7 per cento, più che
proporzionale rispetto a quello registrato nello stesso periodo per le prestazioni sociali (pari all’17,3 per
cento). Il rapporto tra spese per prestazioni sociali e spese per il personale è leggermente diminuito,
passando da 77,61 euro nel 1999 a 77,49 nel 2007, con una riduzione dello 0,2 per cento. In pratica il
rendimento, in termini di prestazioni sociali, di 1 euro investito nel personale dipendente degli Ep è
lievemente diminuito passando dal 1999 al 2007.
Figura 3 - Indicatori di relazione tra prestazioni sociali e struttura organizzativa degli enti previdenziali - Anni 1999 - 2007
P restazioni sociali ero gateper singo lo dipendente 4.823 3.867 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 1999 2007
Rapporto tra prestazio ni so ciali erogate e spese per il personale
77,49 77,61 77,40 77,45 77,50 77,55 77,60 77,65 1999 2007
Rendimento delle spese per il perso nale rispetto al co sto del
perso nale pro capite 1,56 1,25 0,00 0,40 0,80 1,20 1,60 2,00 1999 2007
7. Indicatori di bilancio
L’analisi nel tempo dei rapporti tra alcune delle principali voci di bilancio consente di aumentare il valore
informativo dei conti consuntivi e di ottenere indicazioni sull’evoluzione dell’equilibrio gestionale degli Ep.
In questo senso uno degli indicatori fondamentali è certamente il tasso di copertura previdenziale che,
mettendo a rapporto l’ammontare dei contribuiti sociali con quello delle prestazioni erogate, indica in maniera
sintetica quanta parte delle prestazioni erogate sia finanziata direttamente dalle entrate contributive. Il prospetto
10 evidenzia come nel periodo dal 1999 al 2007 la situazione sia complessivamente migliorata, con un
incremento dal 74,9 per cento all’80,9 per cento della quota di prestazioni coperta da entrate contributive. Il
trend positivo è particolarmente evidente per gli enti di base “Altre assicurazioni”, che sono passati da un tasso
di copertura pari al 127,5 per cento nel 1999 al 155,4 per cento del 2007. Questi enti hanno comunque un peso
marginale, pari al 2,4 per cento del totale delle prestazioni erogate nel 2007. Anche gli enti di base che erogano
prestazioni Ivs, (96,9 per cento delle prestazioni erogate), hanno fatto registrare un miglioramento del tasso di
copertura, che è passato dal 73,3 per cento nel 1999 al 79,1 per cento nel 2007. Infine, per gli enti
complementari (0,7 per cento delle prestazioni erogate), il tasso di copertura è cresciuto passando dal 74,5 per
cento nel 1999 all’84,0 per cento nel 2007.
Prospetto 10 - Tasso di copertura previdenziale degli enti previdenziali per tipologia di regime - Anni 1999-2007
(valori percentuali)
Anni Regimi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Enti di base 74,9 75,3 77,1 76,2 76,1 78,3 77,6 79,1 80,9 Ivs 73,3 73,9 75,6 74,5 74,3 76,2 75,5 77,1 79,1 Altre assicurazioni 127,5 122,9 128,3 135,1 137,4 154,3 161,0 158,1 155,4 Enti complementari 74,5 63,8 73,5 69,8 57,6 63,7 70,5 60,6 84,0 Totale 74,9 75,2 77,1 76,2 75,9 78,2 77,5 78,9 80,9Anche per gli enti complementari si rileva un aumento del tasso di copertura erariale, che passa dal 4,8
per cento nel 1999 al 7,9 per cento nel 2007 anche se con oscillazioni più intense rispetto a quanto
riscontrato per gli enti di base.
Prospetto 11 - Tasso di copertura erariale degli enti previdenziali per tipologia di regime - Anni 1999-2007 (valori
percentuali)
Anni Regimi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Enti di base 28,9 30,4 30,4 30,3 30,0 30,0 28,2 29,5 30,0 Ivs 29,7 31,0 31,0 30,9 30,6 30,5 28,6 30,0 30,5 Altre assicurazioni 2,9 11,7 11,3 11,0 11,4 11,8 12,6 12,4 11,5 Enti complementari 4,8 8,5 .. 5,5 6,1 3,9 5,6 5,7 7,9 Totale 28,7 30,2 30,1 30,1 29,8 29,7 28,1 29,3 29,9Nel prospetto 12 il grado di finanziamento dagli assicurati individua invece quanta parte delle entrate
correnti degli enti previdenziali sia generata dai contributi di soggetti iscritti ai rispettivi regimi
previdenziali e dai contributi a carico dei datori di lavoro. Ovviamente un incremento di questo indicatore è
un segnale positivo, poiché è indizio di un crescente finanziamento (diretto o per tramite dei datori di
lavoro) delle prestazioni da parte dei soggetti che ne sono destinatari. L’andamento complessivo dell’indice
è sostanzialmente stabile, con un leggero aumento, dal 1999 al 2007, di 0,7 punti percentuali. Se dal
sistema previdenziale nella sua interezza si passa però all’analisi dei singoli regimi, è evidente la
diminuzione del grado di finanziamento dagli assicurati per gli enti appartenenti alla tipologia ”Altre
assicurazioni”, scesi dal 93,2 per cento all’86,6 per cento, mentre per gli enti complementari si registra un
aumento dell’indicatore di 4,4 punti percentuali, dal 50,4 per cento del 1999 al 54,8 per cento del 2007. Gli
enti di base appartenenti alla tipologia Ivs, che come detto coprono il 96,9 per cento delle prestazioni
previdenziali, hanno, infine, beneficiato di un leggero aumento del grado di finanziamento dagli assicurati,
che è passato dal 69,3 per cento nel 1999 al 70,2 per cento nel 2007.
Prospetto 12 - Grado di finanziamento dagli assicurati degli enti previdenziali per tipologia di regime - Anni
1999-2007 (valori percentuali)
Anni Regimi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Enti di base 70,2 69,8 69,5 68,8 69,5 70,2 71,3 70,5 70,8 Ivs 69,3 69,1 68,8 68,1 68,8 69,4 70,6 69,9 70,2 Altre assicurazioni 93,2 87,4 87,3 85,1 87,3 86,8 87,5 86,8 86,6 Enti complementari 50,4 46,8 59,8 48,9 50,8 48,7 41,9 53,6 54,8 Totale 70,0 69,5 69,4 68,6 69,3 69,9 71,0 70,4 70,7Prospetto 13 - Tasso di impegno per prestazioni degli enti previdenziali per tipologia di regime - Anni 1999-2007
(valori percentuali)
Anni Regimi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Enti di base 96,1 95,5 94,8 93,2 93,7 94,3 93,9 94,3 92,0 Ivs 96,7 96,1 95,5 93,9 94,4 94,9 94,5 94,9 92,5 Altre assicurazioni 79,9 79,0 77,3 75,2 76,1 75,2 76,4 75,2 75,0 Enti complementari 85,1 85,2 79,6 73,4 84,5 77,3 82,4 79,4 79,5 Totale 96,0 95,4 94,6 93,0 93,6 94,1 93,8 94,1 91,9L’indice del costo gestionale dell’attività istituzionale degli Ep nasce proprio per avere un indicatore di sintesi
sul costo della macchina organizzativa dell’ente, rapportato alla dimensione dell’attività istituzionale svolta. In
questo caso, trovandosi le prestazioni sociali al denominatore dell’indice, tanto più basso è il valore dello stesso,
quanto più gli enti svolgono la loro attività in maniera efficiente. L’indice, per il complesso degli Ep, è
leggermente diminuito, passando dal 3,1 per cento nel 1999 al 2,8 per cento nel 2007 (Prospetto 14). Analizzando i
singoli regimi, è evidente come l’indice assuma valori rilevanti soprattutto per gli enti che erogano “Altre
assicurazioni” (20,6 per cento nel 2007, in crescita rispetto al 17,8 per cento nel 1999) e per gli enti complementari
(21,4 per cento nel 2007, in crescita rispetto al 17,4 per cento nel 1999). Migliore e stabile, è invece la situazione
degli enti di base appartenenti alla tipologia Ivs, passati dal 2,5 per cento nel 1999 al 2,3 per cento nel 2007.
Prospetto 14 - Indice del costo gestionale degli enti previdenziali per tipologia di regime - Anni 1999-2007 (valori
percentuali)
Anni Regimi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Enti di base 3,0 3,3 3,5 3,4 3,1 2,6 2,7 2,8 2,7 Ivs 2,5 2,8 2,9 2,9 2,6 2,2 2,2 2,3 2,3 Altre assicurazioni 17,8 18,9 20,9 20,5 19,4 19,5 19,7 22,0 20,6 Enti complementari 17,4 17,2 16,8 23,3 17,6 22,2 17,7 17,1 21,4 Totale 3,1 3,4 3,6 3,5 3,2 2,8 2,8 2,9 2,8L’indice di costo complessivo (Prospetto 15 sintetizza invece il costo per lo svolgimento dell’attività
istituzionale considerando, accanto ai costi per la gestione dell’Ente, quelli sostenuti dalla collettività attraverso
i trasferimenti che enti pubblici, centrali o locali, effettuano a favore del sistema previdenziale. Nel periodo
considerato l’indice evidenzia un lieve aumento, di 0,6 punti percentuali. L’indice, per gli enti di base che
erogano prestazioni Ivs, passa dal 32,8 per cento nel 1999 al 33,1 per cento nel 2007. Per gli enti di base
appartenenti alla tipologia “Altre assicurazioni”, l’incremento è invece molto più rilevante (dal 21,0 per cento
nel 1999 al 32,2 per cento nel 2007), e si avvicina ai valori registrati per il totale degli enti considerati. Infine,
risulta sensibile anche l’aumento registrato per gli enti complementari, per i quali l’indice passa dal 22,3 per
cento nel 1999 al 29,4 per cento nel 2007.
Passando dal rapporto alla differenza assoluta tra le diverse voci di bilancio degli Ep, fra i molteplici
indicatori, uno dei più rilevanti è il deficit previdenziale, costituito dalla differenza tra contributi e prestazioni
sociali. Esso indica quanta parte delle prestazioni sociali erogate non è direttamente finanziata dai contributi
sociali dei soggetti assicurati o dei loro datori di lavoro. Il prospetto 16 mostra che nel complesso, nel periodo in
esame, il deficit previdenziale degli Ep è diminuito, passando dai 55,3 miliardi di euro del 1999 ai 49,3 del 2007
(con un tasso di variazione medio annuo pari a -1,4 per cento). L’incidenza del deficit rispetto al totale delle
prestazioni erogate è inoltre calata dal 25,1 per cento nel 1999 al 19,1 per cento nel 2007 (Figura 4).
Prospetto 16 - Deficit previdenziale degli enti previdenziali per tipologia di regime - Anni 1999-2007 (valori costanti in
milioni di euro 2007)
Anni Regimi 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Enti di base -54.891 -54.123 -51.364 -55.404 -56.881 -52.332 -54.909 -52.109 -49.020 Ivs -56.705 -55.588 -53.226 -57.705 -59.368 -55.782 -58.632 -55.600 -52.449 Altre assicurazioni 1.814 1.464 1.862 2.301 2.486 3.450 3.723 3.491 3.429 Enti complementari -441 -680 -589 -564 -935 -748 -580 -937 -294 Totale -55.332 -54.803 -51.953 -55.968 -57.816 -53.080 -55.489 -53.046 -49.314Analizzando l’evoluzione di questo indicatore per i singoli regimi, va sottolineato che gli enti di base che
forniscono “Altre assicurazioni”, registrano una situazione in attivo, con i contributi raccolti che superano
l’ammontare delle prestazioni erogate. Tale attivo ha subito anche un deciso miglioramento, passando da 1,8
miliardi di euro nel 1999 a 3,4 miliardi di euro nel 2007. Anche gli enti di base appartenenti alla tipologia Ivs,
hanno registrato una riduzione del deficit con un tasso di variazione medio annuo dello 0,9 per cento, che si
traduce anche in una diminuzione in termini di incidenza del deficit sul totale delle spese per prestazioni Ivs,
calata dal 26,7 per cento nel 1999 al 20,9 per cento nel 2007 (Figura 4).
Figura 4 - Incidenza del deficit previdenziale degli enti previdenziali sulle spese per prestazioni sociali - Anni 1999 e 2007
(valori percentuali)
27,5 -16,0 -25,5 -25,1 -26,7 55,4 -19,1 -20,9 -40,0 -30,0 -20,0 -10,0 0,0 10,0 20,0 30,0 40,0 50,0 60,0Enti di base - Ivs Enti di base - A ltre assicurazio ni
Enti co mplementari To tale Ep
Il deficit degli enti complementari è infine passato da 441 milioni di euro nel 1999 a 294 milioni di euro nel
2007, con un tasso di variazione medio annuo pari a -4,2 per cento, a cui è corrisposta una riduzione rilevante
anche in termini di incidenza sul totale delle prestazione erogate dagli enti complementari (dal 25,5 per cento
nel 1999 al 16,0 per cento nel 2007).
L’analisi di questo indicatore può essere ulteriormente approfondita mettendolo in relazione con i dati sulla
popolazione residente, in modo da calcolare l’ammontare pro capite del deficit. Come risulta evidente nel
prospetto 17, il deficit pro capite, pur con fluttuazioni non marginali, nel corso dei nove esercizi presi in
considerazione è diminuito passando dai 972 euro del 1999 agli 827 euro del 2007, con un tasso di variazione
medio annuo pari a -1,9 per cento. È significativo prendere in considerazione anche il deficit pro capite rispetto
alla popolazione attiva, cioè quella compresa tra i 15 ed i 64 anni di età. In questo modo si ottiene un indicatore
sul deficit che grava individualmente sui soggetti che sono nella fase della vita in cui, in teoria, alla loro attività
lavorativa si accompagna il versamento di contributi agli Ep di riferimento. In questo caso la diminuzione del
deficit, passato da 1.438 euro nel 1999 a 1.255 euro nel 2007, è avvenuta con un tasso pari a -1,6 per cento.
Prospetto 17 - Deficit previdenziale pro capite degli enti previdenziali - Anni 1999-2007 (valori in milioni di euro)
AnniIndicatori
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Deficit previdenziale -55.332 -54.803 -51.953 -55.968 -57.816 -53.080 -55.489 -53.046 -49.314 Deficit previdenziale pro
capite -972 -962 -912 -976 -999 -908 -944 -897 -827 Deficit previdenziale pro
capite attivi -1.438 -1.429 -1.359 -1.462 -1.499 -1.367 -1.427 -1.360 -1.255
8. Analisi territoriale
Alcune delle principali voci di bilancio possono essere disaggregate a livello regionale.
3Per quanto
riguarda le spese per prestazioni sociali (Prospetto 18). Dal 1999 al 2007 la ripartizione nelle diverse regioni
italiane non ha subito mutamenti significativi.
Tra le regioni in cui si sono registrati i maggiori incrementi di spesa al primo posto troviamo il Lazio
che, con un tasso di incremento medio annuo del 2,7 per cento, passa da 21,2 miliardi di euro nel 1999 a
25,8 miliardi di euro nel 2007. Seguono la Sardegna, le Marche, il Molise e il Veneto, con un tasso di
incremento medio annuo del 2,5 per cento. Molto più contenuti sono invece gli incrementi registrati in
Calabria, dove la spesa è aumentata al tasso dell’1,6 per cento, passando da 6,3 miliardi di euro nel 1999 a
7,1 miliardi di euro nel 2007.
3
Prospetto 18 - Spese per prestazioni sociali degli enti previdenziali per regione - Impegni - Anni 1999-2007 (valori
costanti in milioni di euro 2007)
Anni Regioni
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Piemonte 19.504 19.586 20.071 21.063 21.252 21.545 21.893 22.299 22.482 Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste 511 513 525 523 527 580 585 594 604 Lombardia 39.058 39.223 40.194 42.157 42.611 42.699 43.432 44.175 46.290 Trentino-Alto Adige 3.464 3.478 3.564 3.668 3.780 3.811 3.879 3.946 4.089 Bolzano/Bozen 1.737 1.745 1.788 1.854 1.997 1.918 1.952 1.984 1.928 Trento 1.726 1.733 1.776 1.814 1.783 1.893 1.927 1.962 2.161 Veneto 16.596 16.666 17.079 17.677 18.067 18.136 18.446 18.777 19.928 Friuli-Venezia Giulia 5.530 5.553 5.691 5.896 6.048 6.140 6.205 6.323 6.395 Liguria 8.095 8.129 8.331 8.712 8.836 8.992 9.140 9.299 9.205 Emilia-Romagna 18.503 18.580 19.041 19.819 20.306 20.364 20.663 21.027 21.639 Toscana 15.382 15.447 15.830 16.492 16.753 17.023 17.267 17.543 17.861 Umbria 3.658 3.674 3.765 3.867 3.967 4.038 4.108 4.180 4.316 Marche 5.806 5.830 5.975 6.129 6.324 6.385 6.483 6.573 6.946 Lazio 21.210 21.299 21.827 22.535 22.786 23.197 23.546 24.022 25.786 Abruzzo 4.516 4.535 4.647 4.719 4.912 4.994 5.076 5.141 5.366 Molise 1.032 1.036 1.062 1.084 1.115 1.134 1.154 1.179 1.235 Campania 15.999 16.066 16.464 16.885 17.428 17.741 18.103 18.412 18.481 Puglia 12.915 12.969 13.291 13.463 14.070 14.371 14.636 14.915 14.952 Basilicata 1.880 1.888 1.934 1.968 2.054 2.077 2.118 2.151 2.208 Calabria 6.317 6.343 6.500 6.634 6.898 7.044 7.205 7.347 7.140 Sicilia 14.860 14.922 15.292 15.604 16.272 16.605 16.910 17.185 16.864 Sardegna 5.481 5.504 5.641 5.690 5.870 6.041 6.174 6.288 6.593 Italia 220.315 221.242 226.722 234.587 239.875 242.918 247.023 251.375 258.380 PERCENTUALI DI COLONNA Piemonte 8,9 8,9 8,9 9,0 8,9 8,9 8,9 8,9 8,7
Per quanto concerne invece le entrate da contributi sociali (Prospetto 19), gli incrementi maggiori si sono
registrati in Sicilia, con un tasso di incremento medio annuo del 4,5 per cento (8,2 miliardi di euro nel 1999 e
11,1 miliardi di euro nel 2007) e nel Trentino-Alto Adige, con un tasso pari al 4,1 per cento (3,2 miliardi di euro
nel 1999 e 4,2 miliardi di euro nel 2007). Il Piemonte e la Valle d’Aosta hanno registrato i tassi di incremento
medi annui più contenuti, rispettivamente pari al 2,1 per cento e al 2,3 per cento.
Prospetto 19 - Contributi sociali agli enti previdenziali per regione - Accertamenti - Anni 1999-2007 (valori costanti in
milioni di euro 2007)
Anni Regioni
1999 2000 2001 2002(a) 2003 2004 2005 2006 2007 Piemonte 14.353 14.480 15.205 15.906 16.084 16.794 16.989 17.550 16.766 Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste 428 432 454 496 509 529 463 486 506 Lombardia 37.545 37.876 39.772 40.797 41.017 42.693 43.469 44.613 48.948 Trentino-Alto Adige 3.187 3.215 3.376 3.294 3.441 3.583 3.613 4.019 4.231 Bolzano/Bozen 1.528 1.541 1.618 1.569 1.633 1.735 1.744 1.906 2.045 Trento 1.659 1.674 1.758 1.725 1.809 1.848 1.868 2.113 2.186 Veneto 14.905 15.037 15.789 15.982 16.477 17.202 17.445 17.972 18.771 Friuli-Venezia Giulia 3.799 3.832 4.024 4.080 4.216 4.390 4.441 4.556 4.787 Liguria 4.158 4.194 4.404 4.597 4.630 4.842 4.812 4.907 5.194 Emilia-Romagna 14.323 14.449 15.172 15.500 15.750 16.470 16.714 17.305 18.054 Toscana 10.306 10.397 10.918 11.113 11.379 11.870 11.993 12.397 13.055 Umbria 2.147 2.166 2.274 2.312 2.387 2.487 2.483 2.569 2.722 Marche 4.015 4.051 4.253 4.270 4.414 4.623 4.683 4.829 5.150 Lazio 19.569 19.741 20.729 21.207 21.586 22.515 22.817 23.629 24.598 Abruzzo 2.963 2.989 3.139 3.181 3.260 3.424 3.453 3.578 3.749 Molise 627 632 664 688 700 737 721 754 767 Campania 9.777 9.863 10.357 10.600 10.846 11.303 11.299 11.855 12.227 Puglia 6.987 7.048 7.401 7.538 7.794 8.096 8.041 8.406 8.810 Basilicata 1.145 1.155 1.213 1.253 1.288 1.340 1.318 1.381 1.401 Calabria 3.180 3.208 3.369 3.472 3.562 3.724 3.684 3.865 3.861 Sicilia 8.173 8.245 8.657 8.673 8.915 9.280 9.275 9.675 11.084 Sardegna 3.397 3.427 3.599 3.686 3.767 3.952 3.845 4.015 4.402 Italia 164.983 166.439 174.769 178.644 182.024 189.855 191.560 198.361 209.082 PERCENTUALI DI COLONNA Piemonte 8,7 8,7 8,7 8,9 8,8 8,8 8,9 8,8 8,0
Valle d'Aosta/Vallée d’Aoste 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,2 0,2 0,2 Lombardia 22,8 22,8 22,8 22,8 22,5 22,5 22,7 22,5 23,4 Trentino-Alto Adige 1,9 1,9 1,9 1,8 1,9 1,9 1,9 2,0 2,0 Bolzano/Bozen 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 1,0 1,0 Trento 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,1 1,0 Veneto 9,0 9,0 9,0 8,9 9,1 9,1 9,1 9,1 9,0 Friuli-Venezia Giulia 2,3 2,3 2,3 2,3 2,3 2,3 2,3 2,3 2,3 Liguria 2,5 2,5 2,5 2,6 2,5 2,6 2,5 2,5 2,5 Emilia-Romagna 8,7 8,7 8,7 8,7 8,7 8,7 8,7 8,7 8,6 Toscana 6,2 6,2 6,2 6,2 6,3 6,3 6,3 6,2 6,2 Umbria 1,3 1,3 1,3 1,3 1,3 1,3 1,3 1,3 1,3 Marche 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,4 2,5 Lazio 11,9 11,9 11,9 11,9 11,9 11,9 11,9 11,9 11,8 Abruzzo 1,8 1,8 1,8 1,8 1,8 1,8 1,8 1,8 1,8 Molise 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 Campania 5,9 5,9 5,9 5,9 6,0 6,0 5,9 6,0 5,8 Puglia 4,2 4,2 4,2 4,2 4,3 4,3 4,2 4,2 4,2 Basilicata 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 0,7 Calabria 1,9 1,9 1,9 1,9 2,0 2,0 1,9 1,9 1,8 Sicilia 5,0 5,0 5,0 4,9 4,9 4,9 4,8 4,9 5,3 Sardegna 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 2,0 2,0 2,1 Italia 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 (a) I dati regionali non sono confrontabili con quelli degli anni precedenti poiché l'Inpdap ha adottato un diverso criterio di ripartizione territoriale delle voci di
bilancio.