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(ii) hanno discusso ampiamente sulla natura e sulla funzione delle clausole di garanzia previste dal contratto di acquisizione e relative specialmente alla qualità dell’azienda ora detta

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Academic year: 2021

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Gli ultimi 15 anni hanno assistito ad un fiorire di studi dedicati al tema dell’acquisizione di imprese. Tra questi si contano alcune monografie ed un numero importante di scritti minori. Tutti gli scritti ora detti si sono dedicati principalmente all’analisi del punto terminale dell’operazione di acquisizione, e precisamente alla riflessione sul contratto con cui l’impresa acquirente acquisisce il controllo di quella target. Ed a loro volta gli studi recenti sul contratto di acquisizione (i) hanno ravvivato il dibattito sull’oggetto del contratto, in cui si confrontano una tesi formalistica secondo cui il contratto deve essere ricondotto allo schema della cessione di partecipazioni sociali, ed una serie di tesi sostanzialistiche che invece attribuiscono in vario modo rilievo alle qualità dell’azienda dell’impresa target; (ii) hanno discusso ampiamente sulla natura e sulla funzione delle clausole di garanzia previste dal contratto di acquisizione e relative specialmente alla qualità dell’azienda ora detta; e (iii) hanno spesso tenuto conto delle esperienze e delle pratiche contrattuali anglosassoni, talvolta anche senza chiedersi se, in quale misura ed in che modo, esse siano compatibili con il diritto italiano e da questo qualificate.

Gli studi e le impostazioni ora dette sono certamente stimolanti sotto ogni profilo. A me pare tuttavia che le loro indagini debbono essere completate secondo una prospettiva diversa, se non addirittura rovesciata. In particolare mi pare chiaro che il contratto di acquisizione è il punto di arrivo di una lunga serie di atti che lo preparano. Esso può allora venir compreso per intero soltanto ricostruendo questa serie, analizzando ciascuno dei suoi atti secondo le categorie generali proprie del diritto civile italiano, e cogliendo i loro diversi possibili collegamenti. Si vedrà allora che ogni operazione di acquisizione può essere considerata come un procedimento privato fortemente disciplinato da regole stabilite pattiziamente dalle parti. E quest’ultima conclusione ha una serie di corollari importanti: a tacer d’altro perché suggerisce ancora una volta di non aderire alle tesi formalistiche e di optare invece per quelle sostanzialistiche relative all’oggetto del contratto di acquisizione;

e ad un tempo conduce a riqualificare le sue clausole di garanzia contenute in questo contratto come espressione di autonomia contrattuale che modifica in tutto o in parte la disciplina legislativa degli effetti naturali del contratto di vendita relativi alla garanzia per vizi.

Ciò premesso questo studio scrive al capitolo 1 un’introduzione relativa alla pratica delle operazioni di acquisizione. Analizza poi al capitolo 2 i contratti di consulenza finanziaria e rispettivamente legale, che sono tra i primi atti del procedimento di acquisizione e che d’altro canto mettono in campo advisor destinati a seguire l’intero procedimento. Studia poi al capitolo 3 in vitro gli ulteriori atti del procedimento. E dedica infine il capitolo 4 alla ricostruzione dei possibili

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collegamenti tra i diversi atti, ed alla qualificazione della loro serie come procedimento privato ed ai corollari che ne derivano.

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