3 Inclusi cellulari
Le cellule vegetali possono presentare in particola- ri tessuti delle inclusioni, rappresentate da sostan- ze tossiche del ricambio vegetale (ossalato di calcio) o da sostanze di riserva (amido, aleurone). Queste sostanze vengono accumulate nei vacuoli, cavità più o meno ampie che si trovano all’interno della cel- lula ed il cui compito è quello di immagazzinare so- stanze che il citoplasma contiene in eccesso.
L’ossalato di calcio allo stato cristallino è piutto- sto frequente nelle piante. Il pH citoplasmatico, ma anche la presenza di mucillagine, condizionano la cristallizzazione dell’ossalato di calcio, che può as- sumere forme assai diverse (Fig. 3.1):
• Sabbia cristallina: cristalli molto piccoli e nume- rosissimi (genziana, belladonna, ecc.).
• Cristalli prismatici o piramidali: cristalli molto grandi, generalmente isolati o poco numerosi (liquirizia, amamelide, ecc.).
• Druse: cristalli irregolari irti di punte che asso- migliano a stelle. Si formano in seguito al depo- sitarsi di cristalli piramidali sulle facce di altri cri- stalli piramidali (ginseng, ginkgo, ecc.).
• Rafidi: cristalli prismatici molto allungati da as- somigliare ad aghi. Si trovano isolati o riuniti in fascetti regolari in cellule ricche di mucillagine (cannella, ipecacuana, ecc.).
La presenza di ossalato di calcio facilita il rico- noscimento di alcune droghe.
L’amido si presenta sotto forma di granuli di aspetto diverso (Fig. 3.2): sferoidali, ovoidali, po-
Fig. 3.1. Cristalli di ossalato di calcio all’esame microscopico. a sabbia cristallina; b cristalli prismatici; c druse; d rafidi
a b c d
Fig. 3.2. Granuli di amido di varia provenienza all’esame microscopico. a fagiolo; b patata; c riso; d patata dolce; e gra- nulo di amido intero (tratteggiato) e parzialmente eroso dall’amilasi
a b c d e
liedrici, lenticolari, a bastoncino, ecc. Anche le lo- ro dimensioni possono essere notevolmente diver- se, variando da 1 mm a 170 mm. Ogni granulo pre- senta un punto centrale, o eccentrico, chiamato ilo, la cui forma può essere diversa: rotonda, lineare, stellata, ecc. Striature concentriche, più o meno evi- denti, costituite da catene di α-glucosio, si osser- vano attorno all’ilo (che rappresenta il primo ini- zio della deposizione dell’amido in seno all’amilo- plasto).
I granuli di amido sono: semplici, se indipenden- ti l’uno dall’altro; composti, se risultanti dall’aggre- garsi di più granuli semplici (ipecacuana, ecc.); se- micomposti, se due o più granuli semplici, venendo a contatto durante il loro accrescimento, si circon- dano di strati comuni.
Queste caratteristiche del granulo di amido con- sentono di risalire alla specie vegetale di apparte- nenza e quindi alla droga.
È caratteristica la colorazione azzurro-violacea che l’amido assume con lo iodio e la birifrangenza alla luce polarizzata. Infatti, alla luce polarizzata, esaminati a nicols incrociati, i granuli di amido mo- strano il fenomeno della croce nera.
La presenza di amido nelle foglie è temporanea:
si tratta di amido primario che non è stato ancora traslocato. L’amido secondario è invece più abbon- dante nei tessuti di riserva (organi sotterranei).
Nei vacuoli possiamo trovare altri inclusi soli- di come i corpi silicei (presenti nelle graminacee e nelle palme), i granuli di volutina (presenti nelle alghe azzurre) e soprattutto i granuli di aleurone, materiale proteico (soprattutto globulina) che pre- cipita quando il liquido vacuolare viene ridotto ai minimi termini. Si formano così dei cristalloidi (falsi cristalli). Comunque i granuli di aleurone possono contenere anche delle sfere di fitine (glo- boidi). Pertanto i granuli di aleurone possono con-
tenere sia il globoide che il cristalloide (seme di ri- cino), oppure l’una o l’altra struttura.
Le mucillagini infine, si trovano in tutti gli orga- ni, sia legate alle pareti, sia all’interno delle cellulle (Fig. 3.3). In genere si depositano sulla parete cellu- lare in strati successivi. Si tratta di polisaccaridi ete- rogenei che, per idrolisi, danno glucosio, galattosio, mannosio, arabinosio e xilosio.
8 Farmacognosia applicata. Controllo di qualità delle droghe vegetali
Fig. 3.3. Cellule mucillaginose nella cannella (Da: Dezani e Guidetti, 1953)