REGIONE LAZIO
DELIBERAZIONE N. DELPROPOSTA N. 19880 DEL 12/11/2019 GIUNTA REGIONALE
STRUTTURA PROPONENTE
ASSESSORATO PROPONENTE
DI CONCERTO
Direzione: LAVORO
Area: AFFARI GENERALI
Prot. n. ___________________ del ___________________
OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:
(DONINI GIULIANA) (PRIORI CLAUDIO) (M. NOCCIOLI)
___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________
L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE
LAVORO E NUOVI DIRITTI, FORMAZIONE, SCUOLA E DIR. ALLO STUDIO UNIV., POLITICHE PER LA RICOSTRUZIONE ___________________________(Di Berardino Claudio)
L'ASSESSORE
___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________
IL DIRETTORE
ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE
COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:
Data dell' esame:
con osservazioni senza osservazioni
SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 25/11/2019 prot. 941 ISTRUTTORIA:
____________________________________ ____________________________________
IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE
____________________________________ ____________________________________
IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE
Modifica della DGR 523/2019 e sostituzione del relativo allegato "Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, comma 6 bis, d.lgs. 148/2015"
___________________________
IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio
Pagina 1 / 1 Pagina 1 / 6 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI
Oggetto: Modifica della DGR 523/2019 e sostituzione del relativo allegato “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, comma 6 bis, d.lgs. 148/2015”.
LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dell’Assessore al Lavoro e Nuovi diritti, Formazione, Scuola e diritto allo studio universitario, Politiche per la ricostruzione
VISTI
- lo Statuto della Regione Lazio;
- la Raccomandazione della Commissione europea del 3 ottobre 2008 C(2008) 5737 (2008/867/CE) relativa all’inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro;
- la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 (2006/962/CE) relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente;
- la Raccomandazione del Consiglio Europeo del 19 dicembre 2016 (2016/C 484/01) sui percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti;
- il decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, recante “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale";
- il decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134 recante “Misure urgenti per la crescita del Paese”;
- la legge 28 giugno 2012, n. 92, recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita” e, in particolare, l’art. 2, commi 64, 65 e 66, che prevede la possibilità di disporre per gli anni 2013-2016, sulla base di specifici accordi, la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga per la gestione delle situazioni derivanti dal perdurare dello stato di debolezza dei livelli produttivi del paese, al fine di garantire la graduale transizione verso il regime delineato dalla riforma degli ammortizzatori sociali;
- il decreto Legge 21 maggio 2013, n. 54, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 luglio 2013, n. 85, recante “Interventi urgenti in tema di sospensione dell'imposta municipale propria, di rifinanziamento di ammortizzatori sociali in deroga, di proroga in materia di lavoro a tempo determinato presso le pubbliche amministrazioni e di eliminazione degli stipendi dei parlamentari membri del Governo”;
- il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
- il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 150, recante “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
- il decreto interministeriale 1 agosto 2014, n. 83473, che disciplina i criteri per la concessione di ammortizzatori sociali in deroga alla normativa vigente, ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del decreto legge 21 maggio 2013, n. 54, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 luglio 2013, n. 85, in una prospettiva di superamento del sistema attuale, secondo quanto previsto dall’articolo 2, comma 64, della legge 28 giugno
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2012, n. 92 ed emana disposizioni per l’applicazione a tutte le prestazioni concesse ai sensi dell’articolo 2, commi 64 e 66, della legge n. 92 del 2012;
- il decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, recante “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
- il decreto legislativo 24 settembre 2016, n.185, recante “Disposizioni integrative e correttive dei decreti Legislativi 15 giugno 2015, n. 81 e 14 settembre 2015, nn.148, 149, 150 e 151, a norma dell’art.1, comma 13, della legge 10 dicembre 2014, n.183”;
- l’art. 13 del decreto legge n. 185/2015, convertito, con modificazioni, dalla legge 9/2016, il quale dispone che per l’anno 2015, il Fondo sociale per l’occupazione e formazione di cui all’art. 18, comma1, lett. a), del d.l. 185/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge 2/2009, è incrementato di 400 milioni di Euro, anche ai fini del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga di cui all’art. 2, commi 64, 65 e 66 della l. 92/2012;
- la Legge 28 marzo 2019, n. 26 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto- legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni;
- la legge regionale 28 dicembre 2018, n. 13, recante: “Legge di Stabilità regionale 2019”;
- la legge regionale 28 dicembre 2018, n. 14, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019-2021”;
- la deliberazione della Giunta regionale 28 dicembre 2016, n. 826, recante “Art. 44, comma 6-bis D. Lgs. 14 settembre 2015 n.148 – Circolare Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 34 del 04.11.2016 - Utilizzo delle risorse per politiche attive del lavoro”;
- la deliberazione della Giunta regionale 28 febbraio 2017, n. 85, recante “Art. 44, comma 6- bis D. Lgs. 14 settembre 2015 n.148 – Individuazione delle azioni di politica attiva per il lavoro” cui si rinvia per relationem anche per la motivazione del presente atto;
- la deliberazione della Giunta regionale 28 dicembre 2018, n. 861, concernente “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019-2021. Approvazione del "Documento tecnico di accompagnamento", ripartito in titoli, tipologie e categorie per le entrate ed in missioni, programmi e macroaggregati per le spese;
- la deliberazione della Giunta regionale 28 dicembre 2018, n. 862, concernente: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2019-2021. Approvazione del "Bilancio finanziario gestionale", ripartito in capitoli di entrata e di spesa”;
- la deliberazione della Giunta regionale 5 febbraio 2019, n. 53 “Approvazione del "Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, comma 6 bis, d.lgs. 148/2015". Modifica e integrazione della DGR 85/2017”;
- la deliberazione della Giunta regionale 30 luglio 2019, n. 523 “Modifica della DGR 53/2019 e sostituzione del relativo allegato “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, comma 6 bis, d.lgs. 148/2015”
- la determinazione dirigenziale 2 luglio 2018, n. G08317, recante “Art. 2, comma 1, lettera f) punto 1) del d.lgs. 185/2016: ammortizzatori sociali in deroga – adempimenti previsti dalla Circolare Ministeriale n. 34/2016. Chiusura della decretazione fino a dicembre 2016”;
- il regolamento regionale 9 novembre 2017, n. 26, recante: “Regolamento regionale di contabilità”;
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- la Circolare n. 34 del 4 novembre 2016 con la quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (da ora MLPS) ha fornito le prime indicazioni e i chiarimenti operativi in merito all’attuazione dell’articolo 44, comma 6 bis del d.lgs. 14 settembre 2015, n. 148, ribadendo, tra l’altro, che le risorse di cui al citato articolo possano essere finalizzate anche ad azioni di politica attiva del lavoro;
- la Circolare n. 217 del 13 dicembre 2016 con la quale l’Inps ha fornito indicazioni e chiarimenti in merito all’attuazione dell’art. 44, comma 6 bis, del d. lgs. 14 settembre 2015, n. 148 e della Circolare del MLPS n. 34 del 4 novembre 2016;
- la circolare dell’INPS 18 gennaio 2018, n. 6, recante “Determinazione presidenziale n. 164 dell’8 novembre 2017. Convenzione tra le Regioni/Province autonome e l’INPS per l’erogazione degli importi relativi all’attuazione dell’art. 44, comma 6-bis, del D.Lgs. n.
148/2015, finalizzati ad azioni di politica attiva avviate dalle Regioni/Province autonome.
Prime istruzioni operative. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti”;
- la nota n. 4822 del 22 marzo 2017, con la quale il MLPS ha chiarito che, per l’avvio delle iniziative di politica attiva finanziate con le risorse di cui al citato d. lgs. n. 148/2015, è necessaria la previa chiusura, da parte di Regioni e Province autonome, delle decretazioni relative alle situazioni ancora pendenti riguardanti gli ammortizzatori sociali in deroga;
- la nota prot. n. 6077 del 10 aprile 2017, con la quale il MLPS ha ulteriormente ribadito che, solo una volta completato il processo di decretazione da parte di Regioni e Province autonome, le stesse potranno utilizzare le risorse residue per misure di politica attiva, assumendosi la responsabilità e l’onere finanziario della gestione di eventuali situazioni non definite e stipulando un’apposita convenzione con l’INPS, in qualità di mero ente erogatore;
- la nota prot. n. 723918 del 16 novembre 2018 della Direzione regionale Lavoro, recante
“Risorse AA.SS. in deroga – art. 44, comma 6-bis del D.Lgs. 14 settembre 2015, n. 148 s.m.i. – Adempimenti circolare MLPS n. 34/2016 – Messaggio INPS n. 347 del 24 gennaio 2018 – Conferma cessazione effetti finanziari autorizzazioni 2014 – 2015 – 2016 – Determinazione Dirigenziale G08317 del 2 luglio 2018 – Validazione liste del 9 novembre 2018”;
- la nota prot. 753440 del 27 novembre 2018 della Direzione regionale Lavoro, con la quale viene dato atto che in data 26 novembre 2018 è stata conclusa con esito positivo la procedura di cessazione degli effetti finanziari delle decretazioni di CIG in deroga riferite alle annualità 2014, 2015 e 2016 e con la quale si comunica che si intendono accantonare risorse, pari a € 2.000.000, allo scopo di gestire e di dare adeguata copertura finanziaria ad eventuali situazioni pendenti e/o di contenzioso;
- la nota PEC prot. n. INPS.0005.20/12/2018.0121742 dell’INPS, in risposta alla nota prot.
753440 del 27 novembre 2018, recante “Risorse AA.SS. in deroga – art. 44, co. 6 bis, d.
lgs. n. 148/2015 Adempimenti circolare MLPS n. 34/2016”;
- la nota prot. n. 523667 del 5 luglio 2019 della direzione regionale Lavoro con la quale si evidenzia al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali la necessità di integrare la Convenzione inserendo ANPAL;
- la nota prot. n. 10647 del 10 luglio 2019 con la quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali indicando ANPAL quale soggetto erogatore di parte delle misure previste dal “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, comma 6 bis, d.lgs. 148/2015”, e pertanto, si rende necessario prevedere la sottoscrizione della Convenzione anche da parte di ANPAL;
CONSIDERATO che
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- la Regione Lazio con la Deliberazione di Giunta 523/2019 ha approvato il “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, comma 6 bis, d.lgs. 148/2015” nel quale si prevede di finanziare, tra le altre, misure per il ricambio generazionale e per sostenere i lavoratori di aziende in crisi;
- è necessario rafforzare dette azioni di politica attiva del lavoro, al duplice fine di favorire l’occupazione dei giovani mediante un patto fra generazioni che promuova lo scambio di competenze fra lavoratori senior e giovani, e di rafforzare le misure di prevenzione delle crisi aziendali;
- occorre sviluppare un percorso di crescita dei territori per le sfide del futuro e per il benessere delle comunità in modo da renderla più dinamica e competitiva;
- per raggiungere gli obiettivi precedentemente indicati è necessario rimodulare il quadro finanziario del “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, comma 6 bis, d.lgs.
148/2015” prevedendo il rafforzamento delle misure “Interventi a sostegno di crisi aziendali” e “Patto per il ricambio generazionale”;
RITENUTO pertanto necessario
- modificare e sostituire l’allegato alla DGR 523/2019 denominato “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, co. 6 bis, d.lgs. 148/2015” eliminando le azioni di sistema e prevedendo il rafforzamento finanziario delle misure “Interventi a sostegno di crisi aziendali” e “Patto per il ricambio generazionale”, come specificato nell’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto;
- stabilire che, rimane fermo quanto disposto dalla DGR 53/2019 e confermato della DGR 523/2019 in merito agli atti per la realizzazione del progetto FEG Almaviva di cui alla domanda EGF72017/004IT/Almaviva (FEG Almaviva);
- dare atto che con successiva Convenzione, da stipulare tra Regione Lazio, MLPS e ANPAL, saranno disposte la disciplina e le modalità di trasferimento delle risorse necessarie ad attuare le azioni di politica attiva previste dal “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, co. 6 bis, d.lgs. 148/2015”;
- che, rimane fermo quanto disposto dalla DGR 523/2019 in merito alla stipula di apposita Convenzione, tra Regione Lazio e INPS, che disciplina le modalità di erogazione dell’importo per l’intervento di politica attiva del lavoro finanziato con le risorse di cui al d.lgs. n. 148/2015, art. 44, comma 6 bis, per la misura “Interventi speciali per persone svantaggiate over 58”;
per le motivazioni indicate in premessa che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione
D E L I B E R A
- di modificare e sostituire l’allegato alla DGR 523/2019 denominato “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, co. 6 bis, d.lgs. 148/2015” eliminando le azioni di sistema e prevedendo il rafforzamento finanziario delle misure “Interventi a sostegno di crisi aziendali” e “Patto per il ricambio generazionale”, come specificato nell’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto;
- di dare atto che con successiva Convenzione, da stipulare tra Regione Lazio, MLPS e ANPAL, saranno disposte la disciplina e le modalità di trasferimento delle risorse
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necessarie ad attuare le azioni di politica attiva previste dal “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, co. 6 bis, d.lgs. 148/2015”;
Il Direttore della Direzione regionale Lavoro adotta gli atti conseguenti e necessari per l’attuazione del presente provvedimento, ivi compresa la stipula delle convenzioni con INPS e con il MLPS e ANPAL.
Il presente provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale in quanto oneri a totale carico del bilancio dello stato.
La presente deliberazione sarà pubblicata sul BURL nonché sul sito www.regione.lazio.it canale lavoro al fine di consentirne la massima divulgazione.
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All. 1
Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, co. 6 bis, Dlgs. 148/2015
Sommario
1. Premessa ... 2
2. La centralità della persona ... 3
3. Attività ... 4
3.1 Governance del Piano ... 4
3.2 Attività propedeutiche per la rilevazione delle competenze dei destinatari ... 6
3.3 Misure di politica attiva del Piano ... 6
4. Ripartizione delle risorse finanziarie ex art. 44, co. 6 bis, Dlgs 148/2015 ... 9
1. Premessa
L’azione che la Regione Lazio intende promuovere per sviluppare una metodologia per la gestione integrata delle crisi aziendali, comprese le crisi complesse, si inserisce nella strategia della Raccomandazione della Commissione europea del 3 ottobre 2008 relativa all’inclusione attiva delle persone escluse dal mercato del lavoro (C(2008) 5737).
L’Unione Europea ha delineato, infatti, gli elementi fondanti di una strategia mirata all’inclusione delle persone escluse dal mercato del lavoro, basata su tre pilastri:
sostegno al reddito adeguato;
mercati del lavoro inclusivi;
accesso a servizi di qualità.
Pertanto con il presente atto sono indicati gli interventi finalizzati ,da un lato, a sostenere i percorsi di ricollocazione dei lavoratori espulsi o a rischio di espulsione dai sistemi produttivi colpiti da processi di crisi aziendali e ,dall’altro, a integrare attori e risorse per creare una governance multilivello attraverso la costituzione di tavoli tecnici, anche inter assessorili, per la condivisioni delle azioni da intraprendere, per la formalizzazione delle reti di servizi e definizione di atti, anche di programmazione integrata, finalizzati a rendere possibile la collaborazione fra strutture e servizi.
Il secondo livello di governance, più operativo, è strettamente connesso alla centralità dei CPI e dei loro operatori, in particolare per quanto concerne la gestione e l’erogazione di servizi personalizzati per i percettori e per gli espulsi dal mercato del lavoro a seguito di situazioni di crisi di cui parleremo in modo dettagliato al punto 3.
La Regione definisce, quindi, una politica di intervento integrata centrata sull’attivazione di strumenti e misure di politica attiva, di risorse finanziarie (Ue, nazionali e regionali) che agiranno nella logica della complementarietà tra esse e di incentivi per i lavoratori e le imprese.
Nel dettaglio si tratta quindi di:
Attivare adeguate modalità di integrazione tra attori e risorse per la gestione della crisi attraverso la costituzione di tavoli tecnici;
Prevedere la sistematica connessione tra percorsi di politica attiva e passiva del lavoro;
Prevedere percorsi di ricollocazione e reinserimento lavorativo adeguati ai fabbisogni di occupabilità e adattabilità dei lavoratori in coerenza con i processi di ristrutturazione e riconversione aziendale;
Agire contestualmente a sostegno dell’occupazione e dello sviluppo.
Le attività da realizzare riguarderanno i seguenti macro ambiti:
l’origine e la tipologia della crisi analizzando i fattori scatenanti;
l’evoluzione sul territorio dei fattori di criticità/opportunità della crisi stessa e i fattori esogeni che la condizionano;
il numero e le tipologie delle imprese coinvolte;
l’analisi puntuale dello stato di salute dei diversi comparti produttivi per individuare possibili ambiti di attività attigui a quelli coinvolti dalle crisi al fine di costruire convergenze delle professionalità dei lavoratori;
il numero dei lavoratori coinvolti e profili in uscita dal mercato del lavoro.
La Regione intende porre l’attenzione anche sulle situazioni in cui la crisi non è ancora conclamata ma è latente (situazioni di pre crisi). Si tratta di un ambito di intervento caratterizzato da non pochi elementi di difficoltà, ma rispetto al quale è necessario definire una strategia finalizzata ad inquadrare strumenti e risorse specifiche per intervenire in un’ottica preventiva. Le esperienze empiriche condotte ad oggi al riguardo, evidenziano, infatti, la complessità di promuovere azioni rivolte a lavoratori, che per il fatto di essere ancora in forza all’interno dell’impresa, si mostrano poco inclini a farsi coinvolgere in piani di riqualificazione. L’obiettivo è definire e condividere un modello di gestione delle pre crisi aziendali e occupazionali – che dovrà essere contestualizzato in base alle diverse realtà territoriali interessate –per intervenire attraverso processi di risanamento industriale e occupazionaleInfatti se si interviene anche sulla forza lavoro prima che vi sia un piano di esuberi, si evita di mettere in campo politiche emergenziali, spesso meno strutturali e meno efficaci.
A tal proposito si definiranno delle linee di indirizzo per la rilevazione sistematica delle crisi potenziali (aziendali e di settore) e per il monitoraggio della loro evoluzione, al fine di dotarsi di metodi e strumenti per la gestione e il contrasto di tali situazioni. L’obiettivo, quindi, è far sì che le azioni di politica passiva siano uno strumento di sostegno al reinserimento dei lavoratori, non la politica prioritaria (o esclusiva) dell’azione regionale.
2. La centralità della persona
Il “Piano di utilizzo delle risorse finanziarie ex art. 44, co. 6 bis, D lgs. 148/2015” (da ora Piano) opera nel rispetto dei seguenti principi:
a. centralità della persona;
b. miglioramento dell’efficienza dei servizi per il lavoro;
c. condivisione di informazioni e accesso alle banche dati per garantire un monitoraggio costante dei dati relativi ai servizi erogati e alle prese in carico.
La finalità principale che il Piano si propone è, quindi, quella di costruire interventi ad ampio spettro che sostengano i lavoratori coinvolti in processi di crisi aziendale o pre crisi tramite azioni finalizzate al loro reinserimento nel mondo del lavoro.
Nello specifico, si intende, supportare la messa a punto di pacchetti “personalizzati” e modulari di misure e strumenti di politica attiva, coerenti con le caratteristiche specifiche dei lavoratori che possono essere:
ancora in servizio presso le imprese;
in Naspi;
aver esaurito la fruizione di ammortizzatori sociali.
Gli interventi sono caratterizzati dalla pro attivazione del lavoratore nella ricerca di una opportunità di riqualificazione e/o reinserimento lavorativo.
L’obiettivo è di contribuire a potenziare l’efficacia delle misure di supporto alla soluzione della crisi, attraverso l’integrazione degli interventi di politica industriale individuati e le misure di politica attiva del lavoro; queste ultime, infatti, devono essere programmate e attuate in coerenza con la direttrice segnata dalle politiche per lo sviluppo.
L’approccio che si propone il Piano può essere replicato in tutte le situazioni in cui la crisi presenta impatti significativi sullo sviluppo produttivo e sull'occupazione del territorio. La complessità delle azioni da realizzare, pertanto, chiama in gioco anche la necessità di adottare un approccio integrato che veda il coinvolgimento di diversi soggetti competenti ai vari livelli.
Si individuano, a tal fine, più leve sulle quali agire:
L’attivazione di un sistema incentivante opportunamente diversificato in ragione delle esigenze in termini di occupabilità e di caratteristiche professionali dei lavoratori, adeguato a sollecitare la domanda di lavoro espressa dalle imprese, a sostenere i percorsi di adeguamento delle competenze e di autoimprenditorialità, a creare dei personal budget a supporto dei percorsi di reinserimento;
L’attivazione di tutti gli attori della rete dei servizi per il lavoro, affinché si crei un’offerta di servizi di politica attiva costruiti sulle caratteristiche dei lavoratori e del contesto occupazionale e produttivo dal quale provengono e di quello verso cui devono tendere.
3. Attività
Le attività individuate per la realizzazione del Piano sono ricondotte alle seguenti linee di intervento:
- Governance del Piano;
- Attività propedeutiche per la rilevazione delle competenze dei destinatari;
- Misure di politica attiva del Piano;
3.1 Governance del Piano
La governance mira a potenziare l’efficacia degli interventi attraverso l’attivazione e il coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti, per una coerente e integrata programmazione ed implementazione di politiche e strumenti, che siano espressione del concorso di tutti i soggetti a vario titolo competenti e dell’attivazione dei diversi strumenti disponibili.
I componenti della governance del Piano avranno il compito di:
analizzare le caratteristiche delle situazioni di crisi o pre crisi, con particolare riferimento agli impatti sull’occupazione;
verificare le soluzioni di politica attiva più coerenti con le caratteristiche dei lavoratori coinvolti dalla crisi;
verificare la sussistenza dei requisiti per una richiesta di supporto a valere sul Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione nei casi previsti i dalla normativa comunitaria vigente in materia;
elaborare un intervento dedicato alla ricollocazione dei lavoratori coinvolti dal processo di crisi in atto a valere sul Fondo per le politiche attive, con l’attivazione di misure di accompagnamento al lavoro e di altri strumenti di Politica attiva;
individuare ulteriori risorse al fine di supportare la ricollocazione dei lavoratori interessati, intervenendo in particolare sulla riqualificazione e l’aggiornamento delle loro competenze per facilitare le assunzioni o l’avvio a forme di autoimpiego (anche prevedendo accordi con i soggetti che operano con i Fondi interprofessionali);
coinvolgere le parti sociali e datoriali, il mondo delle professioni, le associazioni, comprese quelle non profit, gli enti locali per la costituzione di un partenariato strutturato e per l’individuazione di misure efficaci per il reinserimento delle persone;
realizzare attività di promozione e comunicazione, finalizzate a garantire la più ampia diffusione dei contenuti degli interventi e a fornire informazioni sugli strumenti agevolativi previsti e sulle modalità di accesso;
realizzare attività di sistema, di controllo e di monitoraggio in itinere e finali.
La governance e il coordinamento delle azioni sono in capo all’Amministrazione regionale.
La governance viene gestita su diversi livelli, collegati al grado di operatività richiesto e al livello di partecipazione e di condivisione con tutta la rete regionale dei soggetti portatori di interessi.
Il grado di efficacia delle azioni previste sarà tanto maggiore quanto più i diversi livelli sapranno operare in raccordo e coordinamento e con un livello di flessibilità tale da garantire un continuo adattamento agli obiettivi di breve e medio termine, in funzione delle competenze assegnate a ciascun organo o soggetto.
Il modello di governance si basa sulla collaborazione tra i diversi livelli e i diversi soggetti coinvolti, sulla condivisione delle informazioni da parte di tutte le parti in causa, sulla sistematicità degli incontri tra i soggetti coinvolti, tenuto conto dello stato di avanzamento e di eventuali riprogrammazioni che dovessero rendersi necessarie.
Per rafforzare il processo di condivisione degli indirizzi e degli obiettivi sui diversi aspetti di attuazione, la Regione prevede il coinvolgimento del partenariato allargato, che rappresenta la garanzia di capillarità dell’intervento e di coinvolgimento attivo di tutti i soggetti (stakeholder pubblici e privati), che direttamente o indirettamente partecipano alla filiera dei servizi per il lavoro che costituisce la rete regionale dei servizi per le politiche del lavoro.
3.2 Attività propedeutiche per la rilevazione delle competenze dei destinatari
L’obiettivo consiste nella verifica del numero dei lavoratori coinvolti e delle caratteristiche di ogni singolo individuo (status del lavoratore, identificazione del profilo professionale, mansione svolta, titoli conseguiti, ecc ) al fine di elaborare un dossier individuale volto a individuare il percorso di politica attiva adatto .Questa attività prevede una segmentazione del bacino dei lavoratori target, attraverso un’ analisi puntuale del numero e della loro dislocazione territoriale al fine di garantire:
la raccolta di indicazioni utili alla programmazione delle attività e alla pianificazione delle azioni di politica attiva, coerenti con le specifiche abilità, competenze e conoscenze possedute dai lavoratori interessati;
l’organizzazione di colloqui individuali e di gruppo dei destinatari presso i CPI ai fini, rispettivamente, della predisposizione del dossier individuale, dell’aggiornamento del patto di servizio, della dichiarazione di immediata disponibilità nonché dell’informazione sulle misure individuate per la ricollocazione.
3.3 Misure di politica attiva del Piano
Il Piano prevede misure di politica attiva che saranno erogate anche in modo integrato fra loro al fine di rafforzare e favorire la ricollocazione dei destinatari.
Il Piano prevede i seguenti interventi:
Incentivi all'occupazione;
Sostegno all'autoimpiego e all'autoimprenditorialità;
Interventi speciali per persone svantaggiate over 58;
Interventi a sostegno di crisi aziendali;
Interventi a sostegno del welfare aziendale;
Patto per il ricambio generazionale.
Trasversalmente e per l’intero periodo di realizzazione del Piano saranno attivate azioni di controllo e di monitoraggio che permettano di controllare l’efficacia delle azioni individuate. Nel caso in cui si dovessero riscontrare delle criticità proporre modalità di risoluzione delle stesse anche proponendo nuove misure d’intervento.
a. Incentivi all’occupazione
La misura è rivolta alle imprese per favorire l’assunzione a tempo indeterminato dei disoccupati di cui agli articoli 19 del Dlgs 150/2015 e s.m.i. e prevede l’erogazione di un Bonus.
b. Sostegno all'autoimpiego e all'autoimprenditorialità
Con questa misura si vuole facilitare la creazione di nuove imprese per chi partecipa al percorso di accompagnamento all’autoimpiego (vedi punto d.II).
La misura prevede l’erogazione di un incentivo a fondo perduto.
Con questa misura oltre a finanziare la creazione di una impresa si vuole studiare e sperimentare la possibilità di utilizzare modalità innovative per creare impresa come: Spin off di azienda e/o il Re-start/Fenice fund (Trasmissione di impresa e/o passaggio generazionale) o i Workers Buyout (WBO). Il WBO, in modo particolare, consiste nell’acquisizione (della maggioranza o della totalità) del capitale sociale di un'impresa, generalmente in crisi, da parte dei propri dipendenti, siano essi dirigenti, impiegati, operai. Per questo genere di operazioni si fa generalmente ricorso alla forma della società cooperativa, sia per la possibilità di godere di agevolazioni fiscali sia per l’assenza dell'obbligo di capitale sociale minimo e il principio del voto capitario nelle deliberazioni. Il WBO consente di:
sostenere i livelli occupazionali;
conservare il patrimonio aziendale;
preservare il know-how produttivo dell’azienda.
Inoltre, Il tasso di cessazione dell'attività di imprese "salvate" mediante il WBO è piuttosto contenuto (22%), più basso della media delle start-up (35%).
c. Interventi speciali per persone svantaggiate over 58
Con questa misura si intende intervenire a favore delle persone svantaggiate nonché per l’inserimento lavorativo delle persone disoccupate e prive di ammortizzatori sociali con più di 58 anni di età, attraverso la promozione e l’attuazione, da parte di soggetti che operano nel territorio promuovendo progetti per la realizzazione di lavori e l’erogazione di servizi a beneficio della comunità territoriale.
d. Interventi a sostegno di crisi aziendali
Con questa misura si finanzieranno attività rivolte al sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori sospesi in cassa integrazione, a seguito di dichiarazione di crisi, riorganizzazione o cessazione da parte dell’azienda, o a seguito di un’apertura di procedura di licenziamento collettivo o al ricambio generazionale. La misura ha come obiettivo il riposizionamento della lavoratrice o del lavoratore nel mercato del lavoro, anche attraverso misure di formazione o riqualificazione professionale.
Inoltre, a valere su questa misura grava il cofinanziamento regionale del progetto FEG Almaviva di cui alla domanda EGF/2017/004 IT/Almaviva finanziato dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG).
e. Interventi a sostegno del welfare aziendale
La misura sostiene le imprese per la progettazione e la realizzazione di Piani WELFLEX – produttività, flessibilità e conciliazione vita-lavoro che prevedono l’introduzione di misure di flessibilità oraria (come ad esempio lo Smart Working), organizzativa e welfare aziendale promuovendo servizi a favore dei dipendenti (es. socio-sanitari, sportivi, ricreativi, di traporto locale, assistenza e benessere della persona, ecc.).
f. Patto per il ricambio generazionale
Con questa misura si vuole promuovere all’interno delle imprese forme e dispositivi di solidarietà e cooperazione tra generazioni.
Si intende quindi introdurre un meccanismo che permetta al lavoratore giovane di acquisire le competenze e l’esperienza del lavoratore in prossimità della quiescenza favorendo il ricambio generazionale. Con l’attuazione di questo sistema ne trarrà beneficio anche l’impresa perché al termine del progetto si troverà alle proprie dipendenze un giovane adeguatamente formato.
L’erogazione dei pagamenti relativi alle misure indicate ai punti a., b., d., e., f. viene effettuata da ANPAL, quale autorità di gestione, che attraverso il fondo di rotazione, fornisce un servizio di anticipazione di risorse finanziarie per avviare tempestivamente le misure precedentemente indicate. Tale servizio verrà effettuato previa stipula della convenzione con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ANPAL e Regione Lazio.
Il pagamento ai destinatari della misura indicata al punto c. sarà effettuato da INPS, previa convenzione stipulata con la Regione Lazio. Con la stessa convenzione verranno stabiliti i costi per il servizio offerto da INPS.
Resta fermo quanto stabilito con la stipula dell’Addendum alla convenzione tra ANPAL e la Regione Lazio in merito al circuito dei pagamenti per le misure del FEG Almaviva (domanda EGF/2017/004 IT/Almaviva).
4. Ripartizione delle risorse finanziarie ex art. 44, co. 6 bis, Dlgs 148/2015 Il Piano di utilizzo delle risorse finanziarie è ripartito nel seguente modo:
Piano di utilizzo delle risorse finanziarie
MISURE AZIONI
RISORSE EX ART.
44, CO. 6 bis, D.LGS. 148/2015
Stima possibili destinatari
Incentivi all'occupazione Bonus Assunzionali
13.200.000,00 1.650
Sostegno all'autoimpiego e all'autoimprenditorialità
Creazione d'Impresa (accordi ex art, 44, comma 11-bis Dlgs 148/2015; ex art. 44 DL 109/2018; ex art. 22-bis Dlgs 148/2015)
3.300.000,00 330
Interventi speciali persone svantaggiate over 58
Promozione di progetti per la realizzazione di lavori e l’erogazione di servizi a beneficio della comunità territoriale
11.864.000,00 1.000
Interventi a sostegno di crisi aziendali
Servizi per autoimpiego e Formazione (accordi ex art, 44, comma 11-bis Dlgs 148/2015; ex art. 44 DL 109/2018; ex art. 22- bis Dlgs 148/2015)
8.073.573,00 3.850
Progetto FEG Almaviva 1.610
Interventi a sostegno del
welfare aziendale welfare aziendale
1.500.000,00 200
Patto per il ricambio generazionale
dispositivi di solidarietà e cooperazione tra generazioni
4.000.000,00 400
TOTALE 41.937.573,00