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Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI 19/11/2021 - prot. 816

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(1)

REGIONE LAZIO

DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 40836 DEL 05/11/2021 GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA PROPONENTE

ASSESSORATO PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione: AMBIENTE

Area: PROTEZIONE E GESTIONE DELLA BIODIVERSITA'

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(DE CICCO MARCO) (SCALISI MARCO) (F. BISOGNI) (V. CONSOLI)

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

TRANS. ECOLOG. E TRASF. DIGITALE (AMB. E RISORSE NAT.LI, ENERGIA, AGENDA

DIGITALE E INVEST. VERDI) ___________________________(Lombardi Roberta) L'ASSESSORE

PROGR. EC., BILANCIO, DEM. E PATR., RAPP. IST.LI, RAPP. CON CONS. REG.LE, ACC. PROGR. E CONF. SERV.

(Leodori Daniele) (P. Iannini)

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

IL VICE-PRESIDENTE IL DIRETTORE IL DIRETTORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione ______________________

ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________() ____________________________________

IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Adozione definitiva del "Quadro di azioni prioritarie" (Prioritized Action Framework, PAF) per la programmazione 2021-2027 per la rete Natura 2000 nel territorio della Regione Lazio ai sensi dell'art. 8 della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" e dell'art. 3 comma 4 del DPR 357/97.

(MARCO MARAFINI) ___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE BILANCIO, GOVERNO SOCIETARIO, DEMANIO E PATRIMONIO

Pagina 1 / 1 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

19/11/2021 - prot. 816

(2)

OGGETTO: Adozione definitiva del "Quadro di azioni prioritarie" (

Prioritized Action Framework, PAF

) per la programmazione 2021-2027 per la rete Natura 2000 nel territorio della Regione Lazio ai sensi dell’art. 8 della Direttiva 92/43/CEE “Habitat” e dell’art. 3 comma 4 del DPR 357/97.

LA GIUNTA REGIONALE

SU PROPOSTA dell’assessora Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale (Ambiente e Risorse Naturali, Energia, Agenda Digitale e Investimenti Verdi), di concerto con l’assessore Programmazione Economica, Bilancio, Demanio e Patrimonio, Rapporti Istituzionali, Rapporti con il Consiglio Regionale, Accordi di Programma e Conferenza di Servizi

VISTI:

- lo Statuto della Regione Lazio;

- la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale” e successive modificazioni;

- il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1, con particolare riferimento all’art. 20 e all’allegato B, e successive modificazioni;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 656 del 9 novembre 2018, di approvazione del

“Documento Strategico di programmazione (DSP) 2018 – Anni 2018-2023”;

- la deliberazione del Consiglio regionale n. 13 del 22 dicembre 2020 di approvazione del documento “Un nuovo orizzonte di progresso socio-economico – Linee d’indirizzo per lo sviluppo sostenibile e la riduzione delle diseguaglianze: politiche pubbliche regionali ed europee 2021-2027”;

- la deliberazione del Consiglio regionale n.14 del 22 dicembre 2020 recante “Documento di Economia e Finanza regionale 2021 – Anni 2021-2023”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 327 del 4 giugno 2021 recante “Programmazione regionale unitaria 2021-2027 - Programma di governo per l’XI legislatura. Approvazione dell’“Aggiornamento 2021” al Documento Strategico di Programmazione (DSP) 2018-2023”;

- la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli Habitat naturali e semi-naturali e della flora e fauna selvatiche;

- la Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici;

- il Decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357 “Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi- naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.”, come modificato dal DPR 12 marzo 2003, n.120;

- la deliberazione del Consiglio regionale n. 22 del 20 giugno 2012

e

le deliberazioni della Giunta regionale n. 601 del 6 agosto 2019, n. 813 del 6 dicembre 2017, n. 256 del 23 maggio 2017, n. 835 del 30 dicembre 2016, n. 679 del 15 novembre 2016, n. 369 del 5 luglio 2016, nn. 158, 159, 160, 161, 162 del 14 aprile 2016, nn. 554 e 555 del 5 agosto 2014, finalizzate alla designazione delle Zone

(3)

Speciali di Conservazione (ZSC) marine e terrestri, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) e del DPR 357/97 e s.m.i.

- il Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 6 dicembre 2016, relativo alla

Designazione di una zona speciale di conservazione (ZSC) della regione biogeografica alpina, di una ZSC della regione biogeografica continentale e di 140 ZSC della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Lazio, ai sensi dell’art. 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357

; - il Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 2 agosto 2017,

relativo alla

Designazione di 4 zone speciali di conservazione (ZSC) della regione biogeografica alpina, di 23 ZSC della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Lazio

;

- il Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 11 ottobre 2017, relativo alla

Designazione di 11 zone speciali di conservazione (ZSC) della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Lazio

;

- il Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 16 maggio 2019, relativo alla

Designazione di una zona speciale di conservazione (ZSC) della regione biogeografica mediterranea insistente nel territorio della Regione Lazio

;

- il Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 3 febbraio 2021 relativo alla

Designazione di una Zona speciale di conservazione (ZSC) della regione biogeografica mediterranea ricadente nelle acque antistanti della Regione Lazio e della Regione Toscana

;

- la Legge regionale 6 ottobre 1997, n. 29 “

Norme in materia di aree naturali protette regionali

” e ss.mm.ii.;

- la deliberazione della Giunta regionale 16 dicembre 2011, n. 612 inerente “

Rete Europea Natura 2000: misure di conservazione da applicarsi nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e nelle Zone Speciali di Conservazione (ZSC). Sostituzione integrale della Deliberazione della Giunta Regionale 16 maggio 2008, n. 363, come modificata dalla Deliberazione della Giunta regionale 7 dicembre 2008, n. 928

”;

- la deliberazione della Giunta regionale 5 dicembre 2012, n. 569 inerente le “

Misure contrattuali di Conservazione per i siti della Rete Natura 2000 di cui alle Direttive 2009/147/CE e 92/43/CEE

”;

- in particolare, l’articolo 8 della Direttiva 92/43/CEE secondo cui a ciascuno Stato Membro è chiesto di inviare alla Commissione Europea una stima dei cofinanziamenti comunitari necessari per adempiere agli obblighi previsti dall’articolo 6 della stessa Direttiva, attraverso un documento strategico di programmazione pluriennale denominato "Quadro di azioni prioritarie" (

Prioritized Action Framework, PAF

);

- il Regolamento (UE) 2020/2093 del Consiglio europeo del 17 dicembre 2020 che stabilisce il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027;

- i Regolamenti pubblicati nella G.U. dell’Unione europea L 231 del 30 giugno 2021:

 Regolamento (UE) 2021/1056 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 che istituisce il Fondo per una transizione giusta;

(4)

 Regolamento (UE) 2021/1057 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 che istituisce il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e che abroga il Regolamento (UE) n. 1296/2013;

 Regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e Fondo di Coesione;

 Regolamento (UE) 2021/1059 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 recante disposizioni specifiche per l’obiettivo “Cooperazione territoriale europea”

(Interreg) sostenuto dal Fondo europeo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno;

 Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 recante disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, Migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti;

- la proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio COM (2018) 392 recante norme sul sostegno ai piani strategici che devono essere elaborati dagli Stati membri nell'ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;

- il Regolamento (UE) 2020/2220 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 dicembre 2020 che stabilisce alcune disposizioni transitorie relative al sostegno da parte del Fondo europeo agricolo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) negli anni 2021- 2022 e che modifica i regolamenti (UE) n. 1305/2013, (UE) n. 1306/2013 e (UE) n. 1307/2013 per quanto riguarda le risorse e l’applicazione negli anni 2021 e 2022 e il regolamento (UE) n.

1308/2013 per quanto riguarda le risorse e la distribuzione di tale sostegno in relazione agli anni 2021 e 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale 5 agosto 2021 n. 550 avente ad oggetto: “

Regolamento (UE) n. 1305/2013. Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 del Lazio. Approvazione della proposta di modifica del piano di finanziamento a seguito della proroga del periodo di durata dei programmi sostenuti dal FEASR (art. 1 Reg. (UE) n. 2220/2020)

”;

- il Regolamento (UE) 2094/2020 del Consiglio, che ha istituito uno strumento dell’Unione Europea per la ripresa (

European Recovery Instrument

– EURI) a sostegno della ripresa dell’economia dopo la crisi causata dal COVID-19 e che prevede, tra l’altro, il finanziamento, a totale carico del bilancio comunitario, di misure volte ad affrontare l’impatto della crisi COVID- 19 sull’agricoltura e lo sviluppo rurale;

- la risoluzione adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, dal titolo «Trasformare il nostro mondo: l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile», che determina gli impegni da realizzare entro il 2030 individuando 17 obiettivi globali (SDGs - Sustainable Development Goals) e 169 target, e tocca diversi ambiti, tra loro interconnessi, fondamentali per assicurare il benessere dell’umanità e del pianeta: dalla lotta alla fame all’eliminazione delle disuguaglianze, dalla tutela delle risorse naturali allo sviluppo urbano, dall’agricoltura ai modelli di consumo;

- il documento «Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile», trasmesso dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con nota n. 18809 del 31 luglio 2017 che,nel prendere le mosse dalla precedente Strategia 2002-2010 ne amplia la prospettiva, facendo proprio il messaggio e i contenuti della richiamata Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile;

(5)

- la Delibera CIPE n.108 del 22 dicembre 2017 di approvazione della «Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile»;

- la deliberazione della Giunta regionale 30 marzo 2021 n. 170 con di approvazione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS) “

Lazio, regione partecipata e sostenibile

”;

- la deliberazione della Giunta regionale 18 aprile 2019, n. 234

Adozione del "Quadro di azioni prioritarie" (

Prioritized Action Framework

, PAF) per la programmazione 2021-2027 per la Rete Natura 2000 nel territorio della regione Lazio ai sensi dell'art. 8 della Direttiva 92/43/CEE

"Habitat" e dell'art. 3 comma 4 del DPR 357/97

; PRESO ATTO che:

- con nota prot. n. 12580 del 11 giugno 2018 il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare ha trasmesso alle Regioni e Province Autonome la versione definitiva del documento

Prioritised Action Framework

(PAF)” per il futuro ciclo di programmazione europeo 2021- 2027;

- con nota prot. n. 0030770 del 08 novembre 2019 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) sono state trasmesse le osservazioni degli uffici della Commissione Europea relativi al PAF adottato con DGR 234/2019;

PRESO ATTO altresì che:

- è ancora in corso il negoziato con le Autorità comunitarie e nazionali per l’assegnazione delle risorse finanziarie e la definizione del quadro regolamentare per la Politica Agricola di Coesione per il periodo 2023-2027;

- il “Quadro di azioni prioritarie” deve concentrarsi sull’individuazione delle esigenze di finanziamento e delle priorità che sono direttamente collegate alle specifiche misure di conservazione stabilite per i siti della rete Natura 2000 (SIC e ZSC), nell’intento di conseguire gli obiettivi di conservazione a livello di sito per le specie e i tipi di habitat per i quali sono stati designati i siti stessi;

- la rete Natura 2000 comprende anche le zone di protezione speciale (ZPS) designate ai sensi della direttiva 2009/147/CE (direttiva Uccelli), e che nel “Quadro di azioni prioritarie” si considerano anche le esigenze di finanziamento e le misure prioritarie relative alle specie di uccelli e ai loro habitat;

- il “Quadro di azioni prioritarie” contiene misure supplementari e il relativo fabbisogno finanziario con riferimento all’infrastruttura verde, laddove contribuiscano alla coerenza ecologica della rete Natura 2000 e all’obiettivo di mantenere o ripristinare lo stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat di interesse unionale;

CONSIDERATO che:

- il “Quadro di azioni prioritarie” è da considerarsi uno degli adempimenti utili a superare le contestazioni relative alla procedura di infrazione n. 2015/2163 (

Mancata designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) sulla base degli elenchi provvisori dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC ) ai sensi della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche - c.d. direttiva Habitat )

e della relativa messa in mora complementare, nella quale è coinvolta anche la Regione Lazio;

- il sopracitato documento “

Prioritised Action Framework

(PAF)” per Natura 2000 nella Regione Lazio è stato realizzato con il coordinamento della Direzione Regionale “Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette” e il contributo delle aree naturali protette regionali e nazionali, sulla base delle misure di conservazione adottate per i siti della rete Natura 2000 e delle priorità di

(6)

azione individuate per gli habitat e le specie di interesse unionale, con particolare riguardo a quelli con stato di conservazione insoddisfacente;

- la Direzione Regionale “Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette”, ora nominata Direzione Regionale "Ambiente", ha provveduto ad istruire la modifica del PAF, adottato con DGR 234/2019, al fine di adeguarsi alle osservazioni della Commissione Europea pervenute per il tramite del MATTM;

- il supporto fornito dalla Linea di intervento L1 “Gestione dei siti Natura 2000” del Progetto Mettiamoci in Riga, realizzato dal Ministero della Transizione Ecologica (Beneficiario) per il tramite dell’Ente in house Sogesid SpA (Soggetto attuatore) e finanziato a valere sul PON Governance e Capacità istituzionale 2014-2020, ha consentito di redigere il documento definitivo del PAF della Regione Lazio nel rispetto dei criteri previsti dal format predisposto dagli uffici tecnici della Commissione europea, mediante l’elaborazione e definizione di una metodologia condivisa;

- con accordo raggiunto il 1 dicembre 2020 tra Parlamento, Consiglio e Commissione, i PAF sono stati inseriti come "condizione abilitante" per gli interventi nelle aree Natura 2000, su proposta del Parlamento europeo, nel testo definitivo del

Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti

;

VISTO il documento definitivo

Quadro di azioni prioritarie (PAF) per Natura 2000 nella Regione Lazio (IT) ai sensi dell’articolo 8 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (direttiva Habitat) per il quadro finanziario pluriennale 2021-2027

, di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

CONSIDERATO che il suddetto documento rappresenta un’opportunità per una più efficace programmazione delle risorse e delle azioni, da realizzare con il coinvolgimento di tutti i soggetti responsabili attraverso i fondi indicati nei documenti di indirizzo della programmazione 2021-2027 (FEASR, FESR, FEAMP, LIFE, ecc.) come potenziali fonti di finanziamento per l’attuazione della rete Natura 2000 del Lazio;

RITENUTO pertanto necessario adottare il documento definitivo

Quadro di azioni prioritarie (PAF) per Natura 2000 nella Regione Lazio (IT) ai sensi dell’articolo 8 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (direttiva Habitat) per il quadro finanziario pluriennale 2021-2027

, di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, quale documento necessario alla programmazione, tenendo conto che le azioni ivi previste potranno trovare attuazione in funzione delle disponibilità finanziarie reperibili nell’ambito della programmazione dell’UE, nazionale e regionale per il periodo 2021-2027 e dei relativi provvedimenti della Giunta regionale;

CONSIDERATO che tale documento non è soggetto alla procedura della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), in attuazione del D.Lgs. 152/2006, come modificato dal D.Lgs. 4/2008, in quanto non può essere delineato come atto di programmazione ma solo come documento ricognitivo che contiene indirizzi che provengono dalle misure di conservazione dei siti della Rete Natura 2000;

PRESO ATTO che:

- le funzioni relative alla

attuazione della Direttiva Europea 92/43/CEE e 2009/147/CE,

sono assolte dalla Direzione Regionale Ambiente;

- il documento è stato condiviso e concertato con la Direzione Regionale Programmazione Economica, referente del coordinamento tra i Fondi della programmazione regionale unitaria

(7)

nell’ambito della "Cabina di Regia per l'attuazione delle politiche regionali ed europee 2021- 2027";

- la presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale;

DELIBERA

in conformità con le premesse che qui si intendono integralmente richiamate:

1. di adottare in via definitiva il

Quadro di azioni prioritarie (PAF) per Natura 2000 nella Regione Lazio (IT) ai sensi dell’articolo 8 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (direttiva Habitat) per il quadro finanziario pluriennale 2021-2027

, di cui all’allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, quale documento necessario alla programmazione, tenendo conto che le azioni ivi previste potranno trovare attuazione in funzione delle disponibilità finanziarie reperibili nell’ambito della programmazione dell’UE, nazionale e regionale per il periodo 2021-2027 e dei relativi provvedimenti della Giunta regionale.

La Direzione Regionale Ambiente trasmetterà la presente deliberazione al Ministero della Transizione Ecologica per la successiva trasmissione alla Commissione Europea.

La presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

Il presente provvedimento sarà pubblicato sul BURL, sul sito http://www.regione.lazio.it alla pagina web “Amministrazione trasparente” ai sensi del D.lgs. 33/2013 e sul portale http://www.lazioeuropa.it/

(8)

ALLEGATO A

QUADRO DI AZIONI PRIORITARIE (PAF) PER NATURA 2000 nella Regione Lazio (IT)

ai sensi dell’articolo 8 della direttiva 92/43/CEE del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (direttiva Habitat)

per il quadro finanziario pluriennale 2021-2027

Referente: Regione Lazio - Direzione Regionale Ambiente via di Campo Romano, 65 - 00173 ROMA (IT) e-mail: [email protected]

PEC: [email protected]

(9)

2

(10)

3

A. Introduzione

A.1 Introduzione generale

I quadri di azioni prioritarie (Prioritised Action Frameworks, PAF) sono strumenti strategici di pianificazione pluriennale, intesi a fornire una panoramica generale delle misure necessarie per l’attuazione della rete Natura 2000 dell’UE e la relativa infrastruttura verde. Nel PAF viene dettagliato il fabbisogno finanziario per tali misure collegandole ai corrispondenti programmi di finanziamento dell’UE. Conformemente agli obiettivi della direttiva Habitat dell’UE1, da cui discende la rete Natura 2000, le misure da individuare nei PAF sono finalizzate principalmente ad assicurare “il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e seminaturali e delle specie di importanza unionale, tenendo conto al contempo delle esigenze economiche, sociali e culturali, nonché delle particolarità regionali e locali”.

La base giuridica del PAF è l’articolo 8, paragrafo 1, della direttiva Habitat2, ai sensi del quale gli Stati membri sono tenuti a trasmettere alla Commissione, se del caso, le proprie stime relative al cofinanziamento dell’Unione europea che ritengono necessario al fine di adempiere ai seguenti obblighi in relazione a Natura 2000:

● stabilire le misure di conservazione necessarie che implicano all’occorrenza appropriati piani di gestione specifici o integrati ad altri piani di sviluppo,

● stabilire le opportune misure regolamentari, amministrative o contrattuali che siano conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali di cui all’allegato I e delle specie di cui all’allegato II presenti nei siti.

Il quadro di azioni prioritarie individua, pertanto, le priorità e i costi sulla base di specifiche misure di conservazione adottate per i siti Natura 2000 al fine di conseguire gli obiettivi di conservazione sito, specie e habitat specifici come disposto dall’articolo 6, paragrafo 1, della direttiva Habitat. La rete Natura 2000 comprende anche le zone di protezione speciale (ZPS) designate ai sensi della direttiva 2009/147/CE (direttiva Uccelli)3, pertanto nel PAF vengono individuate anche le esigenze di finanziamento e le misure prioritarie relative alle specie di uccelli presenti nelle ZPS.

Gli Stati membri sono inoltre invitati a presentare nei rispettivi PAF misure supplementari e il relativo fabbisogno finanziario con riferimento all’infrastruttura verde4 in generale. Il PAF deve comprendere misure relative all’infrastruttura verde laddove contribuiscano alla coerenza ecologica della rete Natura 2000, anche in un contesto transfrontaliero, e all’obiettivo di mantenere o ripristinare lo stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat interessati.

Nella relazione speciale n. 1/2017 su Natura 20005 la Corte dei conti europea ha concluso che i primi PAF completati (per il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014-2020) non hanno fornito un’immagine attendibile dei costi effettivi della rete Natura 2000. Nella relazione si rileva pertanto la necessità di aggiornare il formato dei PAF e fornire ulteriori indicazioni per migliorare la qualità delle informazioni presentate dagli Stati membri. Il

1Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:01992L0043-20130701.

2Articolo 8, paragrafo 1: “Gli Stati membri, parallelamente alle loro proposte di siti che possono essere designati come zone speciali di conservazione, in cui si riscontrano tipi di habitat naturali prioritari e/o specie prioritarie, se del caso, trasmettono alla Commissione le stime del cofinanziamento comunitario che essi ritengono necessario al fine di adempiere gli obblighi di cui all’articolo 6, paragrafo 1”.

3Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32009L0147.

4Con infrastruttura verde s’intende “una rete di aree naturali e seminaturali, pianificata strategicamente, con caratteristiche ambientali concepite e gestite in modo da ottenere una vasta serie di servizi ecosistemici”.

5Relazione speciale n. 1/2017: Occorre fare di più per realizzare appieno le potenzialità della rete Natura 2000 https://www.eca.europa.eu/it/Pages/DocItem.aspx?did=40768.

(11)

4 recente piano d’azione UE per la natura, i cittadini e l’economia6 si impegna a favore di questo processo, nell’intento di garantire che gli Stati membri forniscano stime più attendibili e armonizzate in merito al rispettivo fabbisogno finanziario per la rete Natura 2000.

Nelle conclusioni su tale piano d’azione7, il Consiglio dell’Unione europea riconosce la necessità di migliorare ulteriormente la pianificazione finanziaria pluriennale per gli investimenti a favore della natura e conviene che esiste la necessità di aggiornare e migliorare i PAF. L’importanza di una migliore previsione delle esigenze di finanziamento della rete Natura 2000 in vista del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’UE è riconosciuta anche in una risoluzione del Parlamento europeo8.

Con accordo raggiunto il 1 dicembre 2020 tra Parlamento, Consiglio e Commissione, i PAF sono stati inseriti, su proposta del Parlamento europeo, nel testo definitivo del Regolamento Disposizioni Comuni, come condizione abilitante per gli interventi nelle aree Natura 2000

9

.

A.2 Struttura del formato attuale del PAF

Il formato attuale del PAF è studiato per fornire informazioni attendibili circa le esigenze di finanziamento prioritarie di Natura 2000, in vista della loro integrazione nei pertinenti strumenti di finanziamento dell’UE nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027. A tale scopo, il PAF richiede un livello di ripartizione delle esigenze di finanziamento tale da consentire un’assegnazione efficace dei finanziamenti Natura 2000 a titolo dei pertinenti fondi UE per il QFP 2021-2027. In vista di tale obiettivo, il PAF tiene conto anche dell’esperienza acquisita finora dagli Stati membri e dalle regioni dell’UE con il QFP 2014-2020.

Una componente essenziale del PAF è la suddivisione delle misure di conservazione e ripristino relative a Natura 2000 e all’infrastruttura verde per categoria ecosistemica generale. La tipologia ecosistemica proposta, articolata in 8 classi, si basa in larga parte sulla tipologia MAES, istituita come base concettuale per la valutazione degli ecosistemi a livello UE10. Una banca dati generale che collega le singole specie e i tipi di habitat di importanza unionale agli ecosistemi MAES può essere scaricata dal sito web dell’Agenzia europea dell’ambiente11.

Le misure prioritarie e i relativi costi riportati nel PAF distinguono i costi di esercizio da quelli una tantum. I costi di esercizio sono tipicamente associati a misure ricorrenti che richiedono continuità nel lungo termine (ad es.

spese del personale per la gestione dei siti, indennità annuali agli agricoltori per misure agro-ambientali su formazioni erbose, ecc.), mentre i costi una tantum riguardano azioni non ricorrenti, quali progetti di ripristino di habitat, grandi investimenti infrastrutturali, acquisti di beni durevoli ecc. La corretta imputazione dei costi a una delle due categorie (“di esercizio” e “una tantum”) ha una notevole rilevanza per una corretta allocazione delle misure e delle risorse necessarie ai diversi fondi UE.

Infine, le misure prioritarie indicate nel PAF, oltre a contribuire al conseguimento degli obiettivi specifici delle direttive UE sulla natura, forniscono anche importanti benefici alla società in termini socioeconomici e di servizi ecosistemici. Alcuni esempi di questi benefici sono la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ai medesimi, o altri servizi ecosistemici inerenti, ad esempio, al turismo e alla cultura. La Commissione ha già

6COM(2017) 198 final: Un piano d’azione per la natura, i cittadini e l’economia

http://ec.europa.eu/environment/nature/legislation/fitness_check/action_plan/communication_en.pdf.

7http://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2017/06/19/conclusions-eu-action-plan-nature/

8Risoluzione del Parlamento europeo del 15 novembre 2017 su un piano d’azione per la natura, i cittadini e l’economia (2017/2819(RSP)) http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&language=EN&reference=P8-TA-2017-0441.

9 Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, […] https://eur-lex.europa.eu/legal- content/IT/TXT/?uri=CELEX:32021R1060

10https://biodiversity.europa.eu/maes

11 Collegamenti di specie e tipi di habitat agli ecosistemi MAES https://www.eea.europa.eu/data-and- maps/data/linkages-of-species-and-habitat#tab-european-data.

(12)

5 presentato una panoramica dei benefici in termini di servizi ecosistemici connessi a Natura 200012. Pertanto, dove possibile, è necessario promuovere e comunicare gli ampi vantaggi sociali derivanti dai finanziamenti a favore della natura e della biodiversità al fine di accrescere la coscienza collettiva.

A.3 Introduzione al PAF specifico della Regione Lazio

Nel Lazio il soggetto gestore della rete Natura 2000 è la Regione che esplica tale funzione attraverso una propria Direzione Regionale; ad oggi la Direzione competente è la D.R. “Capitale naturale, Parchi e Aree Protette” che attualmente ha la gestione diretta di 99 dei 200 siti della rete Natura 2000. Infatti, a partire dal 2018, la Giunta regionale del Lazio ha affidato la gestione di 78 siti a 12 enti di gestione delle aree naturali protette regionali, in quanto enti strumentali della Regione Lazio istituiti o riordinati ai sensi della L.R. 29/97. e all’Ente Parco Nazionale Circeo. Gli enti regionali coinvolti sono: Ente Parco Regionale Veio, Ente Regionale Monti Cimini – riserva naturale Lago di Vico, Ente Regionale Nazzano Tevere Farfa, Ente Regionale Parco Appennino Monti Simbruini, Ente Regionale Parco Castelli Romani, Ente Regionale Parco Complesso Lacuale Bracciano Martignano, Ente Regionale Parco Monti Aurunci, Ente Regionale Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi, Ente Regionale Parco Monti Lucretili, Ente Regionale Parco Riviera di Ulisse, Ente Regionale Roma Natura, Ente Regionale Monte Navegna e Monte Cervia. L’affidamento della gestione è avvenuto tramite quattro deliberazioni della Giunta regionale del Lazio: le DD.GG.RR. 305/2018, 498/2019, 202/2020 e 673/2020. Ulteriori 23 siti sono gestiti dagli enti di gestione delle aree protette nazionali, ai sensi e per gli effetti della L. 394/91 e del DM 17/10/2007 del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Per un elenco completo degli atti e dei soggetti gestori, si veda l’allegato 1.

La Direzione Regionale e gli enti di gestione delle aree naturali protette nazionali e regionali assolvono ai compiti di attuazione delle misure di conservazione, monitoraggio, rendicontazione e vigilanza, previste dalle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE, dal DPR 357/97 e dalla LR 29/97.

La redazione del presente PAF è stata, pertanto, realizzata con il coordinamento della Direzione Regionale

“Capitale naturale, Parchi e Aree Protette” e il contributo delle aree naturali protette sia regionali sia nazionali, che hanno fornito una stima dei fabbisogni finanziari per i siti della rete Natura 2000 a loro affidati. Il presente documento è stato successivamente condiviso e concertato con la Direzione Regionale Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Caccia e Pesca, competente in materia di programmazione e gestione dei fondi strutturali FEASR e FEAMP, e con la Direzione Regionale Programmazione Economica, competente in materia di programmazione economica regionale e programmazione degli strumenti finanziari di attuazione della politica UE.

Le misure individuate nel presente PAF, in particolare gli interventi attivi e le azioni da incentivare nelle ZSC, scaturiscono sia dalle misure di conservazione adottate dalla Giunta regionale (cfr. Allegato 1) sia dagli interventi previsti nei piani di gestione approvati.

Va richiamato che le misure e i piani sono stati adottati o approvati a seguito di percorsi di coinvolgimento degli stakeholder e di condivisione sia con le aree protette nazionali, già gestori dei siti, sia con i soggetti pubblici e privati territorialmente interessati dai siti della rete Natura 2000, al fine di coniugare la conservazione degli habitat e delle specie di interesse unionale con il mantenimento delle attività antropiche locali (ai sensi dell’art.

2 della direttiva Habitat). Le misure di conservazione quindi, dopo la preadozione con apposite deliberazioni della Giunta regionale, sono state pubblicate per l’avvio e l’espletamento della fase di acquisizione delle eventuali osservazioni che, a conclusione della fase istruttoria, hanno contribuito alla definizione delle misure di conservazione poi adottate dalla Giunta regionale (cfr. Allegato 1 per il riferimento alle DGR di adozione) e ad oggi cogenti.

A seguito di tale percorso tra le misure di conservazione adottate dalla Regione Lazio ai fini della designazione delle ZSC terrestri, sono state stabilite anche misure di tipo contrattuale, sulla base degli indirizzi e linee guida di cui alla DGR 569/2012. Tali misure consistono in accordi volontari non onerosi o di natura contrattuale con i soggetti aventi diritto o comunque con gli i portatori d’interessi presenti nel territorio delle ZSC.

12http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/financing/

(13)

6 La definizione delle misure prioritarie, per specie e habitat, e dei relativi costi per la loro attuazione si è basata quindi sulle valutazioni riportate nelle misure di conservazione sito-specifiche (le relative deliberazioni di adozione sono riportate nell’allegato 1):

• valutazione dello stato di conservazione sito-specifico (vedi deliberazioni di preadozione per i criteri adottati)

• Valutazione delle pressioni/minacce riscontrate in ogni sito

• Obiettivi e priorità di conservazione regionali specificate per ogni sito

Le valutazioni per le specie e gli habitat sono state poi aggregate a scala regionale ed hanno evidenziato le misure prioritarie. Le misure così individuate sono state poi riorganizzate e riportate nelle tipologie ecosistemiche individuate nel format.

Per quanto concerne la valutazione dei fabbisogni finanziari per l’infrastruttura verde, sono state prese in considerazione le aree centrali e gli ambiti di connessione della Rete Ecologica Regionale del Lazio (REcoRd_Lazio), approvata con determinazione del Direttore del Dipartimento Istituzionale e Territorio n.

A04041 del 03/05/2012, che costituisce una componente essenziale del Piano Regionale delle Aree Naturali Protette (art.7 LR 29/97). Tutte le elaborazioni eseguite per definire la REcoRd_Lazio, hanno come obiettivo di tutela le specie di interesse unionale e come nodi del sistema le aree protette e i siti della rete Natura 2000. I documenti tecnici di riferimento e le cartografie della Rete Ecologica sono scaricabili dai siti web della Regione Lazio13.

13 https://www.parchilazio.it/pp-59-r_eco_r_d_lazio_rete_ecologica_regionale_del_lazio http://dati.lazio.it/catalog/it/dataset/rete-ecologica-regionale-del-lazio

https://geoportale.regione.lazio.it/geoportale/

(14)

7

B. Sintesi delle esigenze di finanziamento prioritarie per il periodo 2021-2027

Esigenze di finanziamento prioritarie 2021-2027

1. Misure orizzontali e spese amministrative relative a Natura 2000

Costi di esercizio annuali (EUR/anno)

Costi una tantum / di progetto (EUR/ anno)

1.1. Designazione del sito e pianificazione gestionale 0 224.286

1.2. Amministrazione del sito e comunicazione con le

parti interessate 1.904.762 361.614

1.3. Monitoraggio e rendicontazione 654.095 0

1.4. Restanti lacune di conoscenza e necessità di ricerca 0 517.334

1.5. Misure di comunicazione e sensibilizzazione relative

a Natura 2000, educazione e accesso dei visitatori 57.714 86.071

Totale parziale 2.616.572 1.189.305

2.a Misure di mantenimento e ripristino di specie e habitat relative ai siti Natura 2000

Costi di esercizio annuali (EUR/anno)

Costi una tantum / di progetto (EUR/ anno)

2.1.a Acque marine e costiere 0 478.571

2.2.a Brughiere e sottobosco 20.000 46.071

2.3.a Torbiere, paludi basse e altre zone umide 0 56.000

2.4.a Formazioni erbose 622.857 1.274.100

2.5.a Altri agro-ecosistemi (incluse terre coltivate) 887.984 0

2.6.a Boschi e foreste 1.749.525 27.143

2.7.a Habitat rocciosi, dune e terreni a bassa densità di

vegetazione 263.533 45.559

2.8.a Habitat d’acqua dolce (fiumi e laghi) 15.000 494.515

2.9.a Altri 0 40.000

Totale parziale 3.558.900 2.461.960

2.b

Misure aggiuntive relative all’”infrastruttura verde”

al di là di Natura 2000 (intese a migliorare la coerenza della rete Natura 2000, anche in contesti transfrontalieri)

Costi di esercizio annuali (EUR/anno)

Costi una tantum / di progetto (EUR/ anno)

2.1.b Acque marine e costiere

(15)

8 2.2.b Brughiere e sottobosco

2.3.b Torbiere, paludi basse e altre zone umide 2.4.b Formazioni erbose

2.5.b Altri agro-ecosistemi (incluse terre coltivate) 0 1.571.429

2.6.b Boschi e foreste 0 460.714

2.7.b Habitat rocciosi, dune e terreni a bassa densità di vegetazione

2.8.b Habitat d’acqua dolce (fiumi e laghi) 2.9.b Altri (grotte, ecc.)

Totale parziale 0 2.032.143

3. Misure aggiuntive specie-specifiche non riferite a ecosistemi o habitat specifici

Costi di esercizio annuali (EUR/anno)

Costi una tantum / di progetto (EUR/ anno)

3.1. Misure e programmi specie-specifici non

contemplati altrove 40.000 15.714

3.2. Prevenzione, mitigazione o compensazione di danni

provocati da specie protette 300.000 0

Totale parziale 340.000 15.714

Totale annuo 6.515.471 5.699.122

Totale (2021-2027) 85.502.155

(16)

9

C. Stato attuale della rete Natura 2000 C.1. Statistiche per area della rete Natura 2000

La rete Natura 2000 nel territorio della Regione Lazio è costituita da 200 siti, di cui 18 ZPS, 161 ZSC e 21 ZSC coincidenti con ZPS, che interessano una superficie complessiva di 53.448 ettari a mare e 398.076 ettari a terra, pari al 23,1 % della superficie totale regionale*.

La rete Natura 2000 del Lazio si può considerare completa, salvo la necessità di procedere a limitate verifiche per migliorare i perimetri dei siti, a seguito di eventuali dinamiche naturali degli habitat e delle specie o sulla base di ulteriori conoscenze acquisite attraverso il monitoraggio dello stato di conservazione ai sensi dell’art. 11 della Direttiva Habitat e dell’art. 12 della Direttiva Uccelli.

Una parte delle aree ricomprese nei siti della Rete Natura 2000 terrestre è rappresentata da territorio utilizzato a fini agricoli: il 56,5% del territorio regionale, infatti, ricade in questa categoria di uso del suolo e i siti della Rete Natura 2000 ne ricomprendono circa il 16,6%, pari al 9,4% del territorio agricolo regionale.

La Regione Lazio, ai fini della designazione delle 182 ZSC presenti nel territorio regionale, ha adottato misure di conservazione, compresi i piani di gestione, con DGR n. 813 del 6 dicembre 2017, DGR n. 256 del 23 maggio 2017, DGR n. 835 del 30 dicembre 2016, DGR n. 679 del 15 novembre 2016, DGR n. 369 del 5 luglio 2016, DGR nn. 158, 159, 160, 161, 162 del 14 aprile 2016, DGR nn. 554 e 555 del 5 agosto 2014 e DCR n. 22 del 20 giugno 2012.

Nelle misure di conservazione adottate con le suddette DGR sono confluite anche le misure regolamentari e gli interventi individuati dai Piani di gestione finanziati e realizzati per 169 ZSC.

Le ZSC, infine, sono state designate con DM 6.12.2016, DM 2.08.2017, DM 11.10.2017, DM 16.05.2019, DM 3.02.2021.

L’individuazione delle 39 Zone di Protezione Speciale e loro designazione ai sensi delle Direttiva 2009/147/CE è avvenuta con DGR n. 2146 del 19 marzo 1996 e DGR n. 651 del 19 luglio 2005 e le DGR nn. 696, 697, 698, 699, 700 e 701 del 2008, quest’ultime riguardanti rettifiche delle delimitazioni.

Per quanto attiene all’obbligo di monitoraggio e rendicontazione l’attività viene effettuata secondo quanto previsto dalle norme nazionali e dagli indirizzi tecnici dell’ISPRA e del MiTE. Le modalità di attuazione sono delineate dalla LR 29/97 (legge quadro sulle aree protette regionali), dalla DGR 497/2007 (che ha istituito la Rete Regionale di Monitoraggio) e dagli atti interni della Regione Lazio di costituzione di alcune reti di monitoraggio taxa specifiche.

Attraverso tali strumenti è stata garantita la sorveglianza dello stato di conservazione delle specie e degli habitat sia livello generale sia di alcuni taxa. (cfr.par. E.1.3).

* Dati estrapolati dai siti

http://www.regione.lazio.it/prl_ambiente/?vw=contenutidettaglio&id=111, http://dati.lazio.it/catalog/it/dataset/rete-natura-2000-zsc-zps

https://geoportale.regione.lazio.it

** Dati elaborati sulla base della Corine Land Cover 2018 https://land.copernicus.eu/pan-european/corine-land-cover/clc2018

(17)

10

Dati sulle aree Natura 2000 per Stato membro dell’UE (in km²)

Proporzione (in %) della superficie coperta da:

Terrestri Marine

Nome della

regione ZSC ZPS

Natura

2000 ZSC ZPS

Natura

2000 ZSC ZPS

Natura 2000

Lazio - Regione

Continentale 0,80 0 0,80 0 0 0

Lazio – Regione

Alpina 62,2 0 62,2 0 0 0

Lazio – Regione

Mediterranea 1166,34 3810,82 3922,37 329,85 277,17 535,74

Totale 1229,34 3810,82 3985,37 329,85 277,17 535,74 7,14 22,12 23,13

(18)

11

C.2. Mappa della rete Natura 2000 nella Regione Lazio

Nelle figure seguenti sono rappresentati i siti della rete Natura 2000 nel Lazio e la Rete Ecologica Regionale del Lazio REcoRd_Lazio, utilizzata come riferimento per le infrastrutture verdi esplicitate in questo documento. La REcoRd_Lazio, è basata sulla ricchezza specifica potenziale, filtrata sulle specie di interesse unionale sulla porzione peninsulare della Regione; i nodi della Rete sono rappresentati dalle aree naturali protette e dai siti della rete Natura 2000 (si veda la sezione C.1).

Siti della rete Natura 2000 nel Lazio, differenziati per tipologia. Nella REcoRd_Lazio rappresentano, insieme alle aree protette, i nodi del Sistema.

(19)

12 Rappresentazione della REcoRd_Lazio, con i suoi elementi costitutivi ad eccezione dei “nodi del Sistema”.

D. Finanziamento UE e nazionale della rete Natura 2000 nel periodo 2014-2020

Questa sezione fornisce una panoramica dettagliata dei fondi destinati a Natura 2000, alla protezione di specie di interesse unionale e all’infrastruttura verde nel periodo 2014-2020. Questi dati dovrebbero aiutare la Commissione e le autorità nazionali/regionali a valutare in che misura il fabbisogno finanziario di Natura 2000 è soddisfatto allo stato attuale e a quanto ammonta il deficit di finanziamento.

D.1 Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)

Dotazione complessiva del FEASR destinata allo Stato membro/alla regione: euro 354.575.000 Misura Dotazione complessiva

corrente della misura FEASR

Dotazione corrente destinata ad azioni o sottomisure pertinenti per Natura 2000

Spesa corrente per azioni o sottomisure pertinenti per Natura 2000

Fondi UE Fondi

nazionale + regionali

Fondi UE Fondi

nazionale + regionali

Fondi UE Fondi nazionale + regionali

M4 Investimenti in

immobilizzazioni materiali

81.739.250,00

107.823.018,09

2.527.273 (M 4.4.1)

3.333.749,73 (M 4.4.1)

299.509 (M 4.4.1)

395.086 (M 4.4.1)

M7 Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali

28.614.050,01 37.745.064,11 930.831(M 7.1.1)

2.448.164 (M 7.5.1) 1.549.113 (M 7.6.1)

1.227.868 (M 7.1.1)

3.229.396 (M 7.5.1) 2.043.449 (M 7.6.1)

501.645(M 7.1.1)

1.572.625(M 7.5.1) 570.981,69 (M7.6.1)

661.724(M 7.1.1)

2.074.464(M.7.5.1)

753.187(M.7.6.1)

M8 Investimenti nello sviluppo delle aree forestali

6.513.289,00

8.591.741,15

2.893.484 (M 8.5.1)

3.816.822(M 8.5.1)

549.148 (M 8.5.1)

724.386 (M 8.5.1)

M10 Misure agro-climatico- ambientali

23.620.425,00 31.157.926,11 23.620.425,00 31.157.926,11 18.704.421 (M 10)

24.673.179 (M 10)

M11 Agricoltura biologica

62.803.708,00

82.844.965,47

62.803.708,00 82.844.965,47 47.077.704 (M 11)

62.100.645 (M.11)

M12 Indennità Natura 2000

Non attiva sul PSR 2014-

2020

Non attiva sul PSR 2014-2020

Non attiva sul PSR 2014-2020

Non attiva sul PSR 2014- 2020

Non attiva sul PSR 2014-2020

Non attiva sul PSR 2014-2020

M13 Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o

23.614.467,00

31.150.066,86

23.614.467,00 31.150.066,86 21.915.197 (M 13)

28.908.543 (M13)

(20)

13

ad altri vincoli specifici

M15 Servizi silvo-climatico- ambientali e salvaguardia della foresta

Non attiva sul PSR 2014-

2020

Non attiva sul PSR 2014-2020

Non attiva sul PSR 2014-2020

Non attiva sul PSR 2014-

2020

Non attiva sul PSR 2014-2020

Non attiva sul PSR 2014-2020

Altre misure

Totale parziale

164.101.481 216.467.816 57.583.757 75.959.278 44.113.527,71 58.190.572

TOTALE 380.569.297 133.543.035 102.304.099

Relativamente alle dotazioni ed alla spesa nella colonna “Fondi UE” è inserita la quota parte di cofinanziamento europeo, mentre nella colonna “Fondi nazionali e regionali” la quota parte del cofinanziamento nazionale/regionale, il totale è quindi dato dalla somma delle due colonne.

Nelle colonne relative alla dotazione corrente destinata ad azioni o sotto misure pertinenti per Natura 2000 sono state reinserite per intero le dotazioni relative alla Misure 10, 11 e 13 in quanto considerate interamente correlate all’obiettivo. Nelle righe dei totali non è stata conteggiata la Misura 11.

D.2 Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)/Fondo di coesione (FC)

Dotazione complessiva del FESR destinata alla regione: 0

Dotazione complessiva del Fondo di coesione destinata alla regione: 0 Categoria di

intervento

Dotazione destinata a misure pertinenti per Natura 2000

Spesa corrente per misure pertinenti per Natura 2000

Osservazioni (rilevanza, esperienza maturata, sfide per il periodo successivo)

UE Regionale UE Regionale

85 Tutela e valorizzazione della biodiversità, protezione della natura e infrastrutture “verdi”

86 Tutela, ripristino e uso sostenibile dei siti Natura 2000

Altre categorie

Totale parziale

TOTALE 0 0

D.3 Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)

Dotazione complessiva del FEAMP destinata allo Stato membro: euro 1.850.000

(21)

14 Misura Dotazione destinata a

misure pertinenti per Natura 2000

Spesa corrente per misure pertinenti per Natura 2000

Osservazioni (rilevanza, esperienza maturata, sfide per il periodo successivo)

UE Regionale UE Regionale

Art. 44, comma 6, reg.

508/2014 - Fauna e flora acquatiche Interventi nelle zone

Natura 2000*

22.631 6789 9.052 2.716

Art. 40 reg. 508/2014 - Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi marini e dei regimi di compensazione nell’ambito di attività di pesca sostenibili*

615.371 185.611 335.983 100.795

Totale parziale 638.002 191.401 345.035 103.511

TOTALE 829.403 448.546

D.4 Programma LIFE

Tipo di progetto o strumento di finanziamento

Dotazione corrente destinata a misure pertinenti per Natura

2000

Osservazioni (numero di progetti, rilevanza, esperienza maturata, sfide per il periodo successivo)

UE Regionale

Progetti tradizionali 4.772.406 (co- finanziamento)

3.621.380 4 progetti LIFE:

⮚ LIFE17 GIE/IT/00561 GOod PRactices implementation netwOrk for FORest biodiversity conservation- GOProFOR 2018-2022 (computato al 50% per il periodo 2018-2020);

⮚ LIFE15 GIE/IT/001039 Alien Species Awareness Program - ASAP 2016-2020;

⮚ LIFE14 NAT/IT/000544- Restoring the Pontine Archipelago ecosystem through management of rats and other invasive alien species – PonDerat. 2015–2020;

⮚ LIFE13 ENV/IT/000842 Monitoring biodiversity by a Citizen Science approach for solving environmental problems - CSMON-LIFE 2014–2017.

Progetti integrati Altri (NCFF ecc.)

Totale parziale 4.772.406 3.621.380

TOTALE 8.393.786

(22)

15

D.5 Altri fondi UE, tra cui Interreg

Totale cofinanziamenti UE assegnati da altri programmi UE per l’attuazione della politica europea sulla natura e della relativa infrastruttura verde nello Stato membro/nella regione.

Finanziamento complessivo nazionale/regionale destinato al cofinanziamento di queste misure.

La Regione Lazio ha attivato il progetto DestiMED, con fondi Interreg, per un importo complessivo di euro 2.500.000, dedicato al turismo sostenibile nelle aree protette costiere per il periodo 2017-2019.

D.6 Altri finanziamenti (prevalentemente nazionali) a favore di Natura 2000, infrastruttura verde e protezione delle specie nel periodo 2014-2020

Finanziamento complessivo destinato all’attuazione della politica europea sulla natura e della relativa infrastruttura verde, per misure o progetti che non beneficiano di cofinanziamenti UE: euro 1.033.156 - Attuazione a scala regionale del DLgs 230/2017 sulle specie aliene: € 200.000,00 (fondi regionali 2019-2020) - Prevenzione danni da fauna selvatica, controllo e conservazione della stessa: € 300.000,00 (fondi regionali 2019- 2020)

- Conservazione del lupo: fondi regionali stanziati e impegnati nel biennio 2019 – 2020 per l’attuazione della DGR 690/2019 “Obiettivi generali e linee prioritarie di intervento per la conservazione del lupo nel Lazio e per la coesistenza con le attività zootecniche”:

- € 213.156 da parte della Direzione “Capitale naturale, parchi e aree protette” dentro i siti Natura 2000 e le aree protette regionali: prevenzione integrata dei danni al bestiame, formazione degli allevatori, comunicazione, contrasto all’ibridazione tra lupo e cane;

- € 100.000,00 da parte della Direzione “Agricoltura, promozione della filiera e della cultura del cibo, caccia e pesca, foreste” in tutto il territorio regionale: assicurazioni per lo smaltimento delle carcasse di animali predati, fornitura di cani da guardiania.

- Conservazione dell’Orso bruno marsicano, azioni prioritarie finalizzate alla mitigazione dei conflitti, riduzione della mortalità, tutela dell’habitat della specie: € 220.000,00 (fondi regionali 2016-2020).

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16

E. Misure prioritarie e fabbisogno finanziario per il 2021-2027 E.1. Misure orizzontali e spese amministrative relative a Natura 2000

E.1.1. Designazione del sito e pianificazione gestionale

Stato attuale e progressi compiuti finora in termini di identificazione dei siti, designazione e pianificazione gestionale (situazione: 30/08/2021)

La Regione Lazio, ai fini della designazione e della gestione dei siti della rete Natura 2000 presenti nel territorio regionale, ha adottato misure di conservazione, compresi i piani di gestione (vedi quadro C1), ha inoltre affidato la gestione di 78 siti della rete Natura 2000 a 12 Aree Naturali Protette regionali in quanto enti strumentali della Regione Lazio istituiti o riordinati ai sensi della L.R. 29/97, e all’Ente Parco Nazionale Circeo (vedi quadro A. 3).

Numero di siti con:

Siti di importanza comunitaria (SIC) ai sensi della direttiva Habitat dell’UE

Numer o di siti

designazione legale (ZSC o equivalente)

obiettivi di

conservazione specifici a livello di sito

misure di conservazione specifiche a livello di sito

Lazio- Regione Continentale 1 1 1 1

Lazio- Regione Alpina 5 5 5 5

Lazio- Regione Mediterranea 176 176 176 176

Totale 182 182 182 182

Numero di siti con:

Zone di protezione speciale (ZPS) ai sensi della direttiva Uccelli dell’UE

Numer o di siti

designazione legale (ZSC o equivalente)

obiettivi di

conservazione specifici a livello di sito

misure di conservazione specifiche a livello di sito

Lazio- Regione Mediterranea 39 39 0 39

Totale 39 39 0 39

Ulteriori misure necessarie

Si ravvisa la necessità per le 39 ZPS di aggiornare ed integrare le misure di conservazione e gli obiettivi di conservazione specifici attualmente contenuti nella DGR n. 612 del 16 dicembre 2011 relativi alle specie ornitiche presenti nei siti. Per rappresentare con maggiore accuratezza tutti i siti della rete Natura 2000 del Lazio sarà necessario, inoltre, trasporne i confini sulla cartografia CTRN in scala 1:5.000 e farli coincidere con questa nuova topografia regionale.

Definizione delle priorità in ordine alle misure da attuare nel periodo del prossimo QFP

Le due misure individuate in questa sezione sono ritenute prioritarie. Sebbene al momento non siano quantificabili, per ogni sito, le risorse necessarie per le azioni di messa in coerenza di obiettivi specifici, di misure e di interventi di conservazione relativi alle specie di uccelli, si ritiene, sulla base di quanto già individuato nella DGR 612/2011 e delle carenze informative sulla quantificazione delle minacce sito e specie-specifiche, di allocare una cifra forfettaria di circa 10.000 euro per ogni ZPS.

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17 Elenco di misure prioritarie da attuare e relativi costi stimati

Denominazione e breve descrizione delle misure Tipo di

misura*

Costi stimati in EUR (annualizzati)

Possibile fonte di cofinanziamen

to UE

Azioni di messa in coerenza di obiettivi specifici, misure ed interventi di conservazione relativi alle specie di uccelli, a seguito di acquisizione di ulteriori informazioni provenienti da studi e monitoraggi nelle 39 ZPS.

I costi sono stati stimati prevedendo incarichi professionali per l’analisi dei dati e l’elaborazione/redazione dei relativi documenti tecnici.

una tantum 50.000 FEASR

Adeguamento cartografico di tutti i siti della rete Natura 2000 sulla nuova base della CTRN in scala 1:5.000.

Si stima un costo medio di 5.000 € + IVA per ogni sito per un totale di 200 siti.

una tantum 174.286 FESR

* indicare se la misura è ricorrente o una tantum Risultati attesi

Si prevede l’individuazione puntuale di misure di conservazione per il raggiungimento degli obiettivi sito specifici funzionali a stabilire un quadro programmatorio di riferimento (definizione e implementazione di interventi mirati) da approvare con atti amministrativi regionali per le 39 ZPS regionali. Si prevede una riduzione dei contenziosi dovuti, ad oggi, alla mancanza di una cartografia di dettaglio che rappresenti i confini dei siti della rete Natura 2000 in modo coerente ed integrato alle effettive realtà territoriali. I perimetri attuali dei siti Natura 2000 sono stati, nella gran parte dei casi, tracciati su cartografie di poco dettaglio (ad es. IGM 1:25.000) e pertanto non c’è attualmente corrispondenza tra i vettori cartografici in uso e la reale morfologia del terreno, delle infrastrutture e degli elementi antropici e naturali su cui si sarebbero dovuti poggiare tali perimetri, quando designati.

E.1.2. Amministrazione del sito e comunicazione con le parti interessate

Stato attuale e progressi compiuti finora in termini di amministrazione del sito e comunicazione con le parti interessate

La porzione della rete Natura 2000 amministrata dalla Regione Lazio, sia tramite i propri uffici centrali sia tramite i suoi enti strumentali (AANNPP regionali), prevede l’impiego di personale, i cui costi sono stati calcolati in base alle effettive forze attualmente impegnate nel funzionamento di base della rete Natura 2000. Per gli effetti della specifica normativa regionale sulle aree naturali protette (LR 29/97), le attività di pianificazione e amministrazione dei siti sono state concertate con le comunità locali e gli enti territorialmente competenti interessati dai siti stessi nella fase di individuazione delle misure di conservazione. Per una migliore gestione dei siti ricadenti all’interno, anche solo parzialmente, delle aree naturali protette regionali, al fine di assicurare una migliore coerenza e maggiori garanzie nella tutela della biodiversità, nell’efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa e nell’impiego delle risorse umane e di quelle finanziarie, sono stati individuati gli enti gestori delle aree naturali protette regionali (enti strumentali della Regione Lazio) come soggetti affidatari della gestione (vedi Allegato 1). A questa fase di affidamento dei siti della rete Natura2000, sono seguiti incontri con tali enti di carattere generale e specifici dedicati all’individuazione di problematiche e criticità e alla definizione di procedure ed attività condivise.

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