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MARZO 2009

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DOSSIER • SUINICOLTURA

I

l benessere animale è argomento di straordinaria rilevanza a livello europeo; è al centro delle poli- tiche comunitarie ed è ritenuto elemento fonda- mentale per la tutela dei consumatori, per il miglio- ramento della sanità animale, della qualità dei pro- dotti e della redditività delle imprese agrozootecni- che. Con riferimento al comparto suinicolo è stata recentemente emanata la direttiva 2008/120/Ce, che stabilisce le norme minime per la protezione dei sui- ni; si tratta della versione codificata delle normative già uscite su questo tema, precisamente della diret- tiva 91/630/Cee e delle direttive 2001/88/Ce e 2001/93/Ce, già recepite nel nostro Paese (decreto le- gislativo 30 dicembre 1992, n. 534 e decreto legislati- vo 20 febbraio 2004, n. 53).

Il quadro normativo che riguarda il settore suini- colo è a questo punto completo, soprattutto se con- frontato con quello di altri comparti zootecnici rile- vanti, e prevede disposizioni per tutte le categorie suine normalmente presenti negli allevamenti (scro-

fe, scrofette, verri, lattonzoli, suinetti, suini da ingras- so). Le disposizioni normative si applicano a tut- te le porcilaie nuove o ristrutturate a partire dal 15 marzo 2004, mentre a far data dal 1° gennaio 2013 saranno estese a tutti gli allevamenti.

Altre importanti norme riguardano il trasporto degli animali e la macellazione: si ricordano, in par- ticolare, il regolamento Ce n. 1 /2005 sulla protezio- ne degli animali durante il trasporto e le operazio- ni correlate e la direttiva 93/119/Ce relativa alla pro- tezione degli animali durante la macellazione o l’ab- battimento.

È molto importante che gli addetti ai lavori, e in particolare gli allevatori, vedano il benessere ani- male come una grande opportunità per migliora- re le tecniche e le strutture di allevamento, al fine di ottenere il miglioramento delle prestazioni pro- duttive degli animali, la riduzione dei problemi sani- tari e un valore aggiunto alle produzioni dell’azienda zootecnica. Solo in questo modo, infatti, le norme

Benessere animale,

un’opportunità da sfruttare

PAOLO ROSSI Crpa, Reggio Emilia

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emanate potranno svolgere appieno la loro fun- zione, che è anche quella di fare progredire in modo virtuoso l’intero comparto suinicolo verso miglio- ri condizioni di produzione.

L’AMBIENTE D’ALLEVAMENTO L’allevamento in regime stallino, ovvero quello attua- to all’interno di specifiche strutture edilizie, è lar- gamente impiegato per i suini, sia in Italia, sia in Europa. Le porcilaie forniscono agli animali un ambiente d’allevamento diverso da quello che sareb- be disponibile se l’allevamento avvenisse all’aper- to; questo ambiente, che potremmo definire “arti- ficiale”, condiziona infatti in modo rilevante la vita dei capi allevati, influenzandone l’aspetto psico-fisi- co, il metabolismo, il comportamento e la produ- zione. Fra le più importanti funzioni di un ricove- ro zootecnico vi è proprio quella di rendere più faci- le il controllo di determinati parametri fisici, allo scopo di creare un ambiente più adatto alla vita e alla produzione degli animali.

L’ambiente d’allevamento, quindi, condiziona il benessere animale e la cosa può essere dimostra- ta con numerosi esempi pratici: situazioni di stress possono essere causate dalla presenza di pavimenti scivolosi (difficoltà di deambulazione, traumi da cadute) o troppo ruvidi (lesioni podali); dalla scar- sa superficie di stabulazione (sovraffollamento, aumento delle lotte, difficoltà per il riposo); da una stabulazione individuale troppo restrittiva (catene, gabbie singole troppo strette o troppo corte); dall’insufficiente spazio alla mangiatoia (alimentazione insufficiente, aumento delle aggres- sioni); dalla scarsità di punti di abbeverata (insuf- ficiente assunzione d’acqua); da attrezzature dete- riorate o mal installate (lesioni); dalla presenza di temperature non adatte al tipo d’animale alleva- to (stress da caldo, stress da freddo); da correnti di aria fredda, ecc.

Numerosi riscontri sperimentali, andando a misu- rare i complessi rapporti fra ambiente e benesse- re, hanno spesso dimostrato che ad un migliore stato di benessere corrispondono migliori presta- zioni produttive. La vasta letteratura disponibile sull’argomento rapporta il livello di benessere a manifestazioni comportamentali (atteggiamenti aggressivi, stereotipie, modifiche nell’assunzione del cibo), all’integrità fisica degli animali (presen- za di lesioni, localizzazione delle lesioni), all’as- setto fisiologico (presenza di determinati ormoni nel sangue) e alle stesse performance produttive (accrescimenti, indici di conversione alimentare, fecondità, prolificità, ecc.).

La difficoltà nello studio delle relazioni fra para-

metri ambientali e indici di benessere deriva dal fat- to che i diversi parametri considerati sono spesso interagenti, rafforzando o limitando potenziali effet- ti negativi di uno o più di essi, oltre al fatto che il loro effetto può essere condizionato da altri fattori extra-ambientali, quali la genetica o il management dell’allevamento.

I FATTORI CONDIZIONANTI Gli elementi di una porcilaia che possono condi- zionare in modo più evidente il benessere dei sui- ni sono i seguenti:

tecnica di stabulazione (individuale, collettiva);

superficie di stabulazione e superficie per il ripo-

so;presenza di aree di stabulazione esterne;

numerosità del gruppo;

tipologia di box e di pavimento (presenza di fes- surato, presenza di lettiera);

tipo e caratteristiche delle attrezzature per la som- ministrazione dell’alimento e dell’acqua di bevan- da (mangiatoie e abbeveratoi);

tipo di ventilazione, portate di ventilazioni mini- me e massime e velocità dell’aria a livello degli animali;

temperatura e umidità dell’aria interne;

concentrazione dei gas potenzialmente tossici (ammoniaca, anidride carbonica, idrogeno solforrato);

presenza di polvere;

Foto Arch. Crpa

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esposizione ai venti dominanti e all’irraggiamento solare.

Esaminando la normativa sul benessere, non è dif- ficile notare come la maggior parte delle disposi- zioni e delle indicazioni tecniche hanno a che fare direttamente o indirettamente con gli elementi sopra elencati.

UN’INDICE DI VALUTAZIONE Parlare di benessere senza poterlo misurare è un po’ come parlare di musica senza poterla ascolta- re: l’esercizio alla fine stanca. Il Crpa, in collabo- razione con il Diaf dell’Università di Firenze e con il finanziamento della Regione Emilia-Roma- gna (legge n. 28/98), ha messo a punto un siste- ma di valutazione a indice aziendale denomina- to “IBA Suini” (Indice di benessere dell’alleva- mento suinicolo).

Il sistema, testato in oltre un’ottantina di alleva- menti dell’Emilia-Romagna, si affianca al già noto

“IBA Bovini”come strumento al servizio degli alle- vatori che vogliono operare scelte oculate per il miglioramento delle proprie strutture d’alleva- mento. Il suo vantaggio principale è un’esecuzione sufficientemente rapida (in genere da una a poche ore per il rilievo aziendale), con ricaduta positiva sui costi della valutazione, unita a un’elevata ripe- tibilità del punteggio relativo a parametri oggettivi e misurabili (nel caso di valutazione ripetuta in tem- pi diversi o da differenti valutatori).

Di questi argomenti si parlerà alla Rassegna suinico- la internazionale di Reggio Emilia venerdì 17 aprile, alle ore 15.00, nel corso del convegno Crpa su “Benes- sere dei suini: problemi e soluzioni”.

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Foto Arch. Crpa

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