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Shu (dio dell’aria, dell’atmosfera e del vento) di dividerli, creando lo spazio tra cielo e terra.

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(1)

Astronomia Egizia

(2)

Geb (la terra) e Nut (il cielo) fratelli e sposi erano sempre abbracciati e impedivano alla vita di germogliare, per questa ragione, il dio Atum ordinò al loro padre e suo figlio

Shu (dio dell’aria, dell’atmosfera e del vento) di dividerli, creando lo spazio tra cielo e terra.

Nut, in quella occasione, formò la volta celeste, sostenuta da Shu, che però fu costretto a conservare perennemente quella posizione.

Dettaglio del papiro di

Greenfield (950 a.C. ca) dal libro dei morti di

Nestanebeitisheru (foglio 87, 93 x 47 cm) conservato al British Museum raffigurante Shu che sorregge la figlia Nut aiutato da due divinità Hehu (8 figli che Shu generò per questo scopo).

In basso Greb (la terra).

(3)

Nestanebeitisheru era la figlia di un importante sacerdote egiziano.

Il suo libro dei morti donato nel 1910 da Edith Mary Greenfield al Museo britannico è uno dei manoscritti più antichi e completi (96 fogli, in cui è stato “tagliato” il papiro lungo 37 metri) che ci provengono dall’ Antico Egitto.

I libri dei morti (composti dai sacerdoti egizi in un arco di tempo che va dal 1700 al 700 a.C. ca) erano rotoli che dovevano accompagnare e guidare i defunti nel viaggio attraverso il mondo dei morti e aiutarli a raggiungere l’immortalità.

Per questa ragione contenevano istruzioni, formule rituali magiche, rappresentazioni delle divinità e tutto quanto fosse stato richiesto dal proprietario che ne commissionava la stesura.

Non esiste un libro dei morti che sia uguale all’altro.

(4)

Precedentemente ai libri dei morti le istruzioni e le frasi propiziatorie erano scritte direttamente sui muri delle piramidi.

I testi delle piramidi erano riservati solo ai faraoni e in casi eccezionali (a partire dalla V dinastia) ad alcune delle loro spose .

I testi delle piramidi non contenevano illustrazioni ma soltanto formule rituali scritte in un linguaggio arcaico e oscuro di difficile comprensione.

Nella piramide di Unis (2350 a.C. ca, che apparteneva alla V dinastia) a Saqqara è stato trovato il più antico testo delle piramidi.

Saqqara (localizzata circa 30 km a sud de Il Cairo) era la

necropoli reale (oltre a i faraoni vi furono sepolti per circa 3000 anni anche nobili, generali, funzionari e animali sacrificati).

Sostituita da Giza prima e dalla Valle dei re poi, rimase un

importante luogo di sepoltura.

(5)

La camera sepolcrale di Unis e

una parte del testo delle piramidi

(6)

Parte del testo delle piramidi sulla parete sepolcrale del

faraone Teti (2345- 2333 a.C )

VI dinastia a Saqqara

(7)

Atum (o Ra o Atum-Ra) dio del Sole ha generato due gemelli : il già citato Shu e Tefnut dea dell'umidità.

Shu e Tefnut hanno generato Nut e Greb e questi ultimi hanno generato Osiride Seth, Iside e Nefti.

Queste 9 divinità costituite da un dio singolo e 4 coppie di fratelli sposi formano quella che è chiamata la grande Enneade (*) egiziana (della cosmologia eliopolitana in quanto oggetto di culto prevalentemente ad

Heliopolis, un luogo oggi alla periferia de il Cairo, ove si celebrava la divinità e

predominanza del Sole).

Tornando al mito di Greb e Nut

(*) dal greco Enneás (che significa i 9 e

che è la traduzione dell’ egizio Ps t ḏ che

significa ancora i 9)

(8)

Nell’ antico Egitto esisteva più di un’ ennade e più di una versione di come le divinità si fossero/fossero state generate. A Menfi, ad esempio, si celebrava il culto di Ptah dio creatore e misericordioso (che ha curiose analogie con il Dio cristiano).

Tornando all’ enneade eliopolitana

Shu significa “colui che solleva”, ma anche

“asciutto” o “vuoto”.

Originariamente Nut era la dea del cielo diurno, ma poi rappresentò il cielo in generale.

Si pensava che il dio-sole, Ra, fosse ingoiato da Nut dopo il tramonto, e partorito di nuovo all'alba.

Allo stesso modo, Nut divorava e faceva rinascere le stelle, e per questo motivo era considerata una divinità legata alla

resurrezione.

Come tale si trova spesso raffigurata all'interno dei sarcofaghi.

Statua di Shu con aspetto di mummia . Tomba di Tutankhomen (1341: 1323 a.C ca XVIII dinastia), Museo egizio del Cairo

(9)

Il viaggio di Atum-Ra e del suo equipaggio (attraverso) Nut avveniva con due barche: quella del giorno e quella della notte e, secondo alcune mitologie egizie, egli aveva emanato anche una figlia, Maat.

Maat

Divinità astratta, simbolo della verità e della giustizia.

Prendeva parte alla cerimonia del giudizio del defunto.

Dea della regola a cui dovevano attenersi uomini, re e dei. Energia coesiva dell’Universo, sovrintendeva

all’Ordine Cosmico.

Notate l'ankh simbolo che compare nelle mani di molte divinità e che rappresenta il mistero della vita,

l'immortalità e l'universo.

(10)

Osiride il dio-re dell’Egitto.

Dopo la morte regna

sull’aldilà dove, oltre che sovrano, è giudice supremo.

È un dio risorto, Re dell’Oltretomba

Iside la dea madre e regina.

Alcuni Testi delle Piramidi mettono in

relazione Iside con Sopdet la dea che per gli Egizi rappresentava la stella Sirio.

Altri testi le attribuiscono il potere di

organizzare il comportamento del sole della luna e delle stelle governando il tempo e le stagioni.

Il mito di Osiride e

Iside è narrato da

Plutarco nei Moralia

(11)

Osiride e Iside hanno avuto un figlio Horus, (il dio falco) che regna sull’Egitto dopo la morte del

padre. I faraoni sono considerati suoi discendenti.

Osiride (padre di Horus) è stato ucciso dal fratello Seth

dio della siccità e del cattivo tempo, potenza distruttrice, simbolo del

male. Dio del caos.

(12)

Seth era sposato con Nefti protettrice degli uomini nel momento della loro morte. Nefti non amava Seth e

secondo alcune mitologie avrebbe avuto il figlio Anubi da Osiride.

Nefti piange la morte di Osiride (questo era il gesto del dolore per gli Egizi)

Walters Arts Museum Baltimora

Anubi dio sciacallo assiste Horus e

Thot nella

pesatura del cuore

dei defunti.

(13)

Thot dio della saggezza, messaggero degli dei.

È il dio della scienza, della scrittura, delle arti magiche e delle fasi lunari.

Rappresentato generalmente con sembianze di ibis e più raramente di babbuino.

Horus (figlio di Osiride e Iside) è spesso incluso nella piccola enneade, che non contiene obblifatoriamente soltanto 9 divinità (*). A volte oltre ad Horus sono inclusi (nella piccola enneade) anche Anubi Thot e Maat

(*) Talvolta Horus e alcune delle altre divinità di “seconda generazione” prendono il posto di divinità della grande enneade in modo che la piccola enneade contenga solo 9 divinità.

Statuetta di Thot Museo del Louvre (dinastia tolemaica 332:30 a.C) h 15 cm.

(14)

Una breve excursus sulla civiltà egizia:

Nel 10 000 a.C lungo la valle del Nilo esistevano numerosi insediamenti.

Intorno al 3100 a.C. le popolazioni del Nord e Sud del paese costituirono due regni (Basso e Alto Egitto) in quello che viene definito il periodo pre dinastico La storia egizia inizia con l'unificazione dei due regni ad opera di Narmer che fonda la prima dinastia (le dinastie saranno 31 fino alla conquista di Alessandro Magno del 332 a.C. )

Questo reperto archeologico noto come la tavoletta di

Narmer conservato al Museo de Il Cairo mostra, su ciascun lato, il faraone Narmer che indossa i copricapi tipici del Basso (a sinistra) e Alto (a destra) Egitto.

A sinistra Narmer sta

infierendo su un nemico (o uno schiavo?) che tiene per i capelli, a destra invece si

trova in processione nel primo pannello.

Si notino le 4 teste di mucca

che rappresentano Hathor

(15)

Hathor è una divinità appartenente alla religione dell Antico Egitto.

Dea della gioia dell' amore della maternità e della bellezza è una delle divinità più

importanti e venerate dagli egizi.

Il suo culto, di origini preistoriche e

predinastiche si protrasse per tutta la storia egizia assumendo particolare importanza in virtù del fatto che Hathor era ritenuta la madre simbolica dei faraoni).

Statua di Hathor al Museo di Luxor

(16)

Amenofi II (XVIII dinastia) succhia il latte da Hathor (statua conservata al

Museo Egizio de il Cairo)

(17)

La dea Hathor (in forma umana ma con le corna di vacca sulla testa) accoglie il faraone Thutmose IV (XVIII dinastia egizia) nell'aldilà . Dipinto nella sua tomba nella Valle dei Re.

Notale che tutte le divinità hanno l'ankh.

(18)

- Periodo Arcaico (3000 - 2700 a.C. ca) I e II dinastia;

- Antico Regno (2700 - 2200 a.C. ca), III e VI dinastia (*);

- Primo periodo intermedio (2200- 2050 a.C. ca), dalla VII alla X dinastia;

- Medio regno (2050 - 1800 a.C. ca), dinastie XI e XII;

- Secondo periodo intermedio (1800 - 1530 a.C. ca), dalla XIII alla XVII dinastia;

- Nuovo Regno (1530 - 1070 a.C. ca), dalla XVIII alla XX dinastia;

- Terzo periodo intermedio (1070 - 640 a.C. ca), dalla XXI alla XXV dinastia La storia egizia viene suddivisa in periodi

(*) Alla IV dinastia appartengono I faraoni Khufu, (Cheope) , Khefren (a cui si deve anche

la Sfinge) e Menkhaura (Micerino). La piramide di Cheope detta anche grande piramide

è una delle 7 meraviglie del mondo antico.

(19)

- Periodo Arcaico 3000 - 2700 a.C. ca.

Caratteristiche di questo periodo sono le mastabe tombe monumentali che resteranno in uso anche durante l'Antico Regno ma non saranno più riservate ai faraoni (che preferiranno le piramidi) ma ai dignitari di corte, come i nobili, gli scribi, i sacerdoti e i visir (primi ministri, che avevano il compito di gestire, col mandato del faraone, tutti gli affari ordinari del regno).

La mastaba qui rappresentata è (a Saqqara) quella del faraone Shepsekaf (della VI dinastia ultima dell'Antico Regno). Non è chiaro perchè egli

abbia voluto rompere (intorno al 2400 a.C.) la tradizione piramidale all'epoca già ben

consolidata.

(20)

- Antico Regno 2700 - 2200 a.C. ca

A questo periodo risalgono le piramidi, imponenti monumenti funebri dei sovrani.

La piramidi furono, molto probabilmente un evoluzione delle mastabe, come suggerito dall'aspetto di quella che è considerata la piramide più antica: la

piramide a gradoni di Djoser (che appare come una serie di mastabe sovrapposte).

A Saqqara si trova la più antica

piramide dell’ Egitto quella del

faraone Djoser (2700 a.C. ca)

appartenente alla III dinastia

(21)

- Primo periodo intermedio 2200 - 2050 a.C ca

È un periodo di sfaldamento dell'unitarietà dello stato faraonico.

I governatori locali (nomarchi) si rendono autonomi ed indipendenti.

Non è chiara la causa della caduta dell'Antico Regno ma sicuramente furono determinanti:

- Il lunghissimo regno di Pepi II (VI dinastia, l'ultima dell' Antico Regno). il Papiro dei Re conservato al Museo Egizio di Torino indica 90 anni di regno, Manetone, storico egiziano vissuto intorno al 300 a.C., attribuisce a Pepi II 100 anni di regno).

Alla morte di Pepi II si instaurò una estenuante lotta dinastica;

(Tebe era una città dell'Alto Egitto

localizzata fra le odierne Karnak e Luxor) - le rivalità tra i nomarchi per il potere.

Al termine di questo periodo intermedio

sono i principi tebani della XI dinastia a

riunificare l'Egitto.

(22)

- Medio Regno 2050 - 1800 a.C. ca.

È considerato una sorta di epoca classica dell'antico Egitto che torna ad essere unito sotto i discendenti dei principi di Tebe che si sostituiscono alle precedenti dinastie.

Durante il Medio Regno il raggio d' influenza dell' Egitto esce al di fuori della Valle del Nilo, con puntate in direzione della Siria e della Palestina.

Intorno al 1800 a.C. l'Egitto entra nuovamente in una fase di instabilità, (detto secondo periodo intermedio) caratterizzato da un rapido susseguirsi di sovrani con regni di breve durata .

Tale instabilità comporterà una nuova rottura dell'unità nazionale anche a causa

dell'aumentato potere di principi semiti di origine asiatica (gli Hyksos) insediatisi

nella regione del delta del Nilo.

(23)

- Secondo periodo intermedio 1800 - 1530 a.C. ca

In poco piu di due secoli si sussegue un enorme numero di sovrani. La ragione è nella breve durata di molti regni e nella loro contemporaneità.

Diversi sovrani regnano solamente su piccole porzioni del territorio e talvolta (periodo Hyksos) come vassalli di altri.

Anche in questo caso non è chiara la ragione dello sfaldamento dello stato centralizzato.

Quello che è certo è che in questo periodo si ha una forte immigrazione di popoli, in parte egizianizzati (gli Hyskos), che prendono il controllo del delta del Nilo e sconfiggono i sovrani della XIII dinastia (la prima dinastia di questo

secondo periodo intermedio) intorno al 1674 a.C.

Conseguenza di ciò è che per la prima volta nella sua storia l'Egitto cade sotto il dominio di popoli stranieri, che danno vita alle dinastie XV e XVI.

La lotta per riportare l'Egitto sotto controllo egiziano viene ancora una volta

condotta dai principi di Tebe che danno vita alla XVII dinastia (l'ultima di

questo secondo periodo intermedio).

(24)

- Nuovo Regno 1530 - 1070 a.C ca.

Con la cacciata degli Hyksos i sovrani di Tebe ripresero il controllo dell’ Egitto e, per evitare altri attacchi da oriente, estesero la loro influenza nella zona

dell'alto Eufrate, la regione degli Ittiti.

In questo periodo crebbe il potere del clero legato al dio tebano Amon (*) potere che

cominciò a porsi in contrapposizione con quello reale. Per tentare di ridurlo il faraone

Amenophis IV (XVIII dinastia, la prima di

questo periodo) introdusse una riforma religiosa detta pseudo monoteista in quanto manteneva le antiche divinità ma riservava l’adorazione solo al dio Aton (personificazione del disco solare).

Fu il giovane (figlio?) Tutankhamon a cancellare tale riforma religiosa.

Con la XIX dinastia, che comprende i ben noti Ramses I, Ramses II (che si scontrò con gli Iittiti nella famosa battaglia di Qadesh ), sembrò che l'equilibrio tra potere reale e potere sacerdotale si fosse ristabilito, ma nella seconda parte della dinastia il clero tebano riprese la scalata al

potere temporale.

( *) Amon significa il misterioso o il nascosto è un dio creatore

successivamente sarà fuso con Ra e

diverrà Amon-Ra (da qui la confusione

con Aton-Ra)

(25)

Nel suo lunghissimo regno (1279 - 1213 a.C.), il faraone Ramses II espresse tutta la sua potenza con grandiosi monumenti (Abu-Simbel,

Karnak, Luxor). Alla sua morte gli successe il figlio Mineptah, e con lui iniziò la lenta e inesorabile decadenza dell'impero egiziano: l' anarchia interna e l'arrivo delle popolazioni indo-europee iniziarono a rompere il già precario equilibrio interno.

Unica figura di spicco della XX dinastia (l'ultima dinastia del Nuovo Regno) è

Ramses III che riuscì ad impedire alle genti conosciute come Popoli del Mare di travolgere anche l'Egitto, cosa che già era accaduto ad altri imperi come quelli Ittita.

La XX dinastia si chiuse con una serie di sovrani minori che lasciarono spazio alle pretese del clero tebano. La conseguenza fu una nuova divisione

dell'Egitto, che si protrasse per più di quattro secoli.

Particolare del tempio di Luxor con colossi

di Ramses II seduti sul trono

(26)

- Terzo periodo intermedio 1070 - 640 a.C. ca

Già sul finire della XX dinastia, durante il regno di Ramses (o Ramesse) XI, il potere regio aveva subito un grave colpo a causa della situazione creatasi nella regione intorno a Tebe dove Herihor, dopo aver assunto la carica di Primo Profeta di Amon l'aveva resa ereditaria (Dinastia dei Primi Profeti di Amon) adottando anche la titolatura riservata al sovrano.

Il fondatore della XXI dinastia, Smendes, che era stato in precedenza visir di

Ramesse XI, accettò questa diarchia di fatto e regnò sul Basso Egitto e su parte del Medio.

La situazione si perpetuò per tutto l'arco di tempo coperto dalla XXI dinastia senza mai sfociare in uno scontro aperto.

Questa diminuità sovranità reale ebbe come effetto che le popolazioni libiche entrate in Egitto come prigionieri di guerra al tempo di Ramses III e poi rimaste in qualità di mercenari diedero vita ad una serie di principati semi-indipendenti.

La XXI dinastia si concluse con la totale frammentazione del potere che sarebbe

giunto ad avere le tre dinastie successive (dalla XXII alla XXIV) che regnavano

contemporaneamente su alcune parti dell'Egitto. Un momento di ripresa sembrò

esservi con la XXV dinastia (l'ultima di questo periodo) i cui sovrani tentarono di

riunificare l'Egitto ma furono sconfitti prima dagli Assiri che avevano invaso

l'Egitto e poi Psammetico I (primo sovrano della XXVI dinastia).

(27)

- Psammetico I riuscì a riunificare sotto il suo potere l'intero Egitto.

- Nel 524 a.C., durante la XXVII dinastia, i Persiani conquistarono per la prima volta l'Egitto.

- L’ultima dinastia egiziana fu la XXX che iniziò nel 380 e terminò nel 343 a.C.

- La XXXI dinastia fu persiana.

- Nel 332 a.C. gli egiziani chiesero aiuto ad Alessandro Magno. Dichiarato “figlio di Ra” fondò la città di Alessandria che sarebbe divenuta in breve la capitale

culturale del mondo antico..

- Alla morte di Alessandro Magno ebbe inizio la dinastia tolemaica che iniziò il processo di ellenizzazione del paese.

- Nei due secoli che precedettero la nascita di Cristo, l'Egitto divenne sempre più debole fino a ridursi (nel 30 a.C.) ad una colonia di Roma.

- Nel 595 d.C., alla morte di Teodosio, l'Egitto entrò a far parte dell'Impero d'Oriente.

(28)

Poco è pervenuto dell’ astronomia Egizia: solo un papiro (il Carlsberg 1) dell’epoca tarda contenente scarse annotazioni.

È difficile ricostruire le loro conoscenze che comunque appaiono di gran lunga inferiori a quelle babilonesi.

Non abbiamo annotazioni di dati (posizioni planetarie) nè di fenomeni (come ad esempio eclissi o comete)

Non avevano grandi conoscenze o il materiale su cui le annotavano è andato

deperito ?

(29)

Il calendario egizio era costituito da 3 stagioni (akhet = inondazione, proye=

inverno, shomu= estate) di 4 mesi di 30 giorni ciascuna per un totale di 360 giorni seguiti da 5 giorni supplementari chiamati in egizio quelli che sono fuori dall'anno e detti oggi epagomeni secondo la denominazione greca.

A partire dal Nuovo Regno (1540 1076 a.C ca ) e soprattutto in epoca greco-

romana (dal 332 a.C.) ogni mese ricevette un nome proprio

(30)

Il primo giorno dell'anno era fissato in coincidenza con il sorgere 'eliaco', di Sirio la stella “fissa” più luminosa, identificata dagli Egiziani con una dea

chiamata Spdt (o Sopdet, Sothis per i Greci), invisibile in Egitto da 55 a 70 giorni l'anno, a seconda del luogo e del secolo.

Poiché l'anno egizio era più corto di quasi un quarto di giorno rispetto a quello naturale, sarebbe stato necessario inserire ogni 4 anni un giorno intercalare, ma non venne mai fatto.

Un unico tentativo durante il nono anno del regno di Tolomeo III Evergete (238 a.C.), non ebbe successo.

Non si conosce il motivo per cui gli Egizi non vollero introdurre giorni intercalari;

forse la presenza di un giorno supplementare ogni 4 anni era in contrasto con la loro idea di simmetria e avrebbe distrutto l'ordine del calendario, basato su

uniformità e regolarità complete.

Si dice anche che i giorni epagomeni fossero considerati “sacri” in quanto

legati ai 5 figli generati dalla dea del cielo Nut: Osiride , Iside, Seth e Nefti a

cui era stato aggiunto Horus che sarebbe stato concepito da Iside e Osiride nel

grembo materno.

(31)

Il giorno degli Egizi era suddiviso in 24 ore: 12 notturne e 12 diurne.

La lunghezza delle ore non era fissa, ma variava con la stagione, in modo da avere sempre 12 ore di luce e 12 ore di buio. Pertanto in inverno, le ore diurne erano più corte di quella notturne, mentre in estate accadeva l'opposto.

Il giorno degli Egizi iniziava sempre con il sorgere del sole.

In alcuni testi ogni ora ha uno specifico nome, in altri testi le ore sono

identificate con numeri ordinali.

(32)

Le conoscenze astronomiche egizie non possono essere dedotte da papiri astronomici che invece esistono per quanto riguarda la matematica ma solo da raffigurazioni astronomiche che si ritrovano in diverse fonti.

In particolare

- sui coperchi di sarcofaghi dell’Antico Regno si trovano rappresentazioni di stelle singole o costellazioni, accompagnati da geroglifici di difficile

decifrazione.

- sui coperchi di sarcofaghi del Medio Regno fanno la loro prima

apparizione gli orologi stellari diagonali, vere e proprie effemeridi delle stelle.

- All’inizio del Nuovo Regno compaiono invece orologi stellari diversi dai

precedenti. Su di essi si trovano indicate le culminazioni superiori delle stelle (transiti al meridiano). Questi orologi vengono perfezionati durante l'ultima (XX) dinastia (del Nuovo Regno).

(33)

Orologio stellare (Museo Egizio di Torino)

(34)

Le Costellazioni

A causa della scarsità di ritrovamenti archeologici di puro carattere astronomico non è facile dare un volto preciso alle costellazioni egizie.

Le pochissime informazioni che abbiamo sono quelle ricavabili dagli orologi stellari riprodotti sui sarcofaghi e sui soffitti dei templi.

I primi esemplari di orologi stellari risalgono al 2000 a.C. circa e vi sono

raffigurate principalmente 3 costellazioni: Orione (Osiride), l’Orsa Maggiore (la zampa del Toro) e il Drago (un ippopotamo con un coccodrillo sulla schiena) nonché la stella Sirio (raffigurata nelle vesti della dea Sothis);

La rappresentazione classica greca vede nel cielo il combattimento del

cacciatore Orione con il Toro mentre per gli antichi egizi questa scena è

totalmente diversa. Osiride governava due regni: quello del cielo e quello

dell’Oltretomba e nelle bende che avvolgevano le mummie indossa la bianca

corona d’Egitto che è la “nostra” costellazione del Toro.

(35)

Senenmut architetto, capo di stato e consigliere della

regina Hatshepsut (XVIII dinastia), diede origine alla tradizione dei soffitti

astronomici che continuò successivamente a Tebe.

Soffitto astronomico della

tomba di Senenmut, Deir el

Bahari, Tebe

(36)

Soffitto astronomico della tomba di Seti I, (XIX dinastia)

Valle dei Re, Tebe.

(37)

Gli Egizi sapevano che I pianeti erano dotati di movimento rispetto alle stelle fisse e li indicavano in questo ordine Giove, Saturno, Marte, Mercurio e Venere.

Giove era una delle rappresentazioni di Horus, rappresentato con una divinità con la testa di falcone in piedi su una barca e con una stella sulla testa e veniva

chiamato stella risplendente o servitore del sud.

Saturno era ancora una volta un aspetto di Horus e veniva chiamato la stella

orientale che attraversa il cielo o Horus il toro; un’altra rappresentazione era quella del Dio Ptah.

Marte era Horus il Rosso o Horus all’orizzonte.

Mercurio era Seth nel crepuscolo serale ed un altro dio non ben identificato nel cielo mattutino e veniva chiamato il servitore del nord.

Venere è fonte di diverse interpretazioni: Uati come stella serale e Tiu-Nutiri come stella che preannuncia il mattino, ma anche Hathor e Bastet (la dea gatto)

rispettivamente dea dell’amore spirituale e dell' amore fisico.

(38)

- A partire dal 300 a.C. compaiono sui soffitti dei templi i primi zodiaci egizio-

babilonesi (il più famoso dei quali è quello di Dendera e dal 200 a.C.) e i primi papiri, scritti anche in greco tipo astronomico-astrologico e testi planetari contenenti la a posizione dei pianeti rispetto alle costellazioni.

In queste ultime fonti si vede chiaramente l’influenza ellenistica.

Lo zodiaco di Dendera (un

bassorilievo del soffitto di una

cappella dedicata a

Osiride nel tempio di

Hathor a Dendera)

è visibile al Louvre.

(39)

Il tempio di Hathor a Dendera

(40)

Lo zodiaco di Dendera riprodotto da un’artista del XIX secolo.

(41)

Ma in Egitto

esistono anche tracce di

qualcosa di

molto più antico che è stato

rinvenuto a

Nabta (nel 1973) nella parte

meridionale del deserto del

Sahara

Edificata intorno al 7000 a.C. da una popolazione di cui non si sa nulla.

(42)

Una coppia di pietre permette di osservare il sorgere del sole al solstizio d'estate.

Nabta è vicina al tropico del Cancro e al solstizio d'estate il sole si trova allo zenit e le pietre non proiettano ombre. Si suppone che questo effetto fosse considerato importante dal punto di vista religioso.

Le pietre piatte sono probabilmente tombe rituali (sotto di esse sono stati trovati scheletri di animali).

Nabta

la Stonhenge

dell'antico Egitto

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